Scafati li, 03.11.05
Cari fratelli e sorelle, le vostre prove e le vostre vicissitudini, mi inducono ad una riflessione, che desidero condividere con voi.
Pensando al dolore, alle prove della vita, mi veniva di immaginare la nostra vita come quella di un fuscello, una pagliuzza, un seme, sul greto di un fiume, al sole, alle intemperie, ma sola o in compagnia di tanti altri fuscelli, pagliuzze, semi, spore.
Niente, prodotto di avanzo, di un campo, di un raccolto, di un incendio o chi sa cosa.
Abbandonati a noi stessi non sappiamo altro che pensare al dolore ed al male.
Poi la corrente del fiume ci lambisce, dolcemente, ci sussurra possibili viaggi, lontano, con altri, con miriadi di altri, noi facciamo finta di non sentire, ci crogioliamo nella nostra solitudine.
Ma io sono fatto così, io sono nato colà, io mi sento un dio, un padreterno, qui me la comando io, ecc. ecc.
Sempre soli,bruciacchiati, abbandonati ad una illusione di vita.
Qualcuno a dire il vero si lascia trasportare, tanto non ho niente da perdere, non ho mai viaggiato,” mi da un biglietto gratis per l’avventura, perché no” (gli ultimi saranno i primi).
Si lascia trasportare, conosce tanti lidi, tante cose nuove e belle, viene amorevolmente e a volte anche energicamente travolto, ma galleggia sempre, è stato progettato dal Signore, per galleggiare sempre.
Poi all’improvviso il fiume straripa, perché è tanto forte, è tutto tanto, è il fiume dell’amore, di Dio.
Noi veniamo abbandonati su un suolo desertico, ostile, gridiamo no dove ci hai portato, perché ci hai abbandonato, sbattiamo i piedi, i pugni, ci sentiamo traditi, abbandonati.
Come!!! Io avevo riposto fiducia in te, mi ero abbandonato in te, mi avevi sussurrato parole d’amore e poi… mi lasci qui a morire, da solo.
Dove sei o Dio! Perché mi hai abbandonato (questa frase forse l’ha detta uno prima di noi, infinitamente più importante di noi, ma ha accettato, si è fidato).
Non ci accorgiamo che per rinascere, dobbiamo morire a noi stessi, non siamo una pagliuzza, non siamo un avanzo, siamo figli di Dio, il seme di Dio, quell’unico Dio che ci vuole con se con l’amore, a volte necessariamente violento, perché noi siamo recalcitranti, vogliamo continuare a crogiolarci al sole, nella nostra umanità, pensando di essere dio, il padrone della situazione, ma ancora non abbiamo capito niente.
Poi, alla fine dopo pianti e grida, tanto che possiamo fare di diverso?
Ci arrendiamo, esausti, senza più lacrime, senza volontà, c’è solo un filo di voce per dire sia fatta la tua volontà (alcuni diranno ancora di no, poveri loro, rimarranno dove sono, senza portar frutto e se hanno deciso di crogiolarsi al sole li saranno, ma senza più il fiume dell’amore che li lambisce, che li desidera).
Lui ci lascia morire, marcire sotto terra e noi ancora a lamentarci, a non voler vedere il disegno, é si che c’è l’ha raccontato in tutte le salse, ci ha raccontato pure le favole, le parabole, per farsi capire dai fanciulli nella fede, quali siamo, ma niente da fare, non molliamo, IO, IO, IO…
All’infinito io, e ci dimentichiamo di metterci un “D” davanti, l’eco sarebbe tutta altra cosa: DIO… DIO…DIO…
Quanto dolce e quanto bello questo sussurrio d’amore, che nasce nel cuore quando sente una nuova vita che lo pervade, si sente rinascere e non capisce cosa gli sta succedendo, incomincia a spuntare una fogliolina, una nuova pianta. Non si ricorda chi era, che è dovuto prima morire, ora si affaccia alla nuova vita, vede un campo tutto verde, pieno di fiori e frutti e si dice dove sono capitato, nel giardino di Dio?
Nel Paradiso?
Ma poi non ci pensa più, incomincia a giocare con le farfalle, gli uccellini, gli insetti, fa parte della vita, non è più solo, è con tanti altri fratelli, è vivo.
Vivo dell’amore che Dio gli ha donato e che lui per tanto tempo aveva respinto, credendo che fosse dolore, solitudine e invece……
Bentornati nel Paradiso a tutti, uniti nei canti di lode al Signore si sente una dolce melodia che pervade ogni cosa, che ci avvolge e ci fa volare… per altre mete, altre avventure, sempre con Dio, il nostro amore, infinito amore.
Non sappiamo dove e quando, ma Egli ci chiama, ci aspetta, ci desidera per gioire con noi
Diciamo il nostro si, come abbiamo fatto in alcuni momenti di dolore, ci aspetta la resurrezione dai morti, i morti non sono quelli che stanno sotto terra, sono coloro che sono senza Dio, lasciate che i morti seppelliscano i morti, la vita ci chiama, la vita eterna, l’eterna gioia, l’eterno amore.
Dio d Dio toglie, ma alla fine ci conviene sempre lo scambio, anche se in quel momento non ci sembra vantaggioso, anzi ci sembra una rapina, ci toglie il posto al sole, per darci che cosa?
Volate alto, vedete lontano e vedrete il Giardino Chiuso, protetto, la sorgente zampillante, la Madre, che tutti aspetta e accoglie, per consolarci e coccolarci, per baciarci.
Corriamo incontro alla Madre e al Padre, che fuori della casa, ci sta aspettando dl giorno che ce ne siamo andati, per provare la nostra vita, la libertà, il male, ora che abbiamo sperimentato sulla nostra pelle. Possiamo scegliere con cognizione e consapevolezza “dove è il tuo tesoro li sarà il tuo cuore”.
Il nostro vuole e anela ad essere con Dio, li starà per l’eternità, se ci lasceremo trasportare dall’amore, senza opporre resistenza.
Tanto amore a tutti, voi fratelli e sorelle in Cristo, da Vincenzo
L'amore di Dio ci chiama... (riflessione personale)
- miriam bolfissimo
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replay
Miei carissimi tutti, ad un anno di distanza ripropongo nel forum comunità una riflessione che il ns carissimo vincenzo aveva lasciato altrove... e nella condivisione ripeto soprattutto qs che
Un abbraccissimo, miriam bolfissimoil nostro carissimo vincenzo ha scritto:
Abbandonati a noi stessi non sappiamo altro che pensare al dolore ed al male.
Poi la corrente del fiume ci lambisce, dolcemente, ci sussurra possibili viaggi, lontano, con altri, con miriadi di altri, noi facciamo finta di non sentire, ci crogioliamo nella nostra solitudine...
Diciamo il nostro sì, come abbiamo fatto in alcuni momenti di dolore, ci aspetta la resurrezione dai morti, i morti non sono quelli che stanno sotto terra, sono coloro che sono senza Dio, lasciate che i morti seppelliscano i morti, la vita ci chiama, la vita eterna, l’eterna gioia, l’eterno amore...
Possiamo scegliere con cognizione e consapevolezza “dove è il tuo tesoro li sarà il tuo cuore”.
Il nostro vuole e anela ad essere con Dio, li starà per l’eternità, se ci lasceremo trasportare dall’amore, senza opporre resistenza.
- Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]
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