Bruno Forte - La parola per vivere

Raccolta di preghiere e testi religiosi d’Autore, a cura di miriam bolfissimo
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 12, 2008 6:39 pm

      • La parola per vivere.

        La Sacra Scrittura e la bellezza di Dio
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  • Lettera per l’anno pastorale 2006-2007
    di Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto
Proviamo a capire insieme che cos’è la Parola di Dio: se lo capisci veramente, con la mente e col cuore, sentirai il bisogno di metterti in ascolto delle parole in cui è Dio stesso a parlarti, dandoti luce per conoscere te stesso nella verità, sapienza per discernere i segni della Sua presenza, forza che ti renda capace di dirGli a tua volta parole d’amore, che siano voce della tua preghiera, confessione della tua fede umile, canto nel canto della Chiesa intera, che dalla Parola nasce e della Parola è chiamata a farsi testimone fino agli estremi confini della terra.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 12, 2008 6:40 pm

      • 1. Perché una lettera sulla Parola di Dio?
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Ho pensato di scriverti una lettera sulla Parola di Dio, perché sono convinto che nella nostra società complessa stia avvenendo qualcosa di simile a quanto è descritto nel libro del profeta Amos: “Ecco, verranno giorni - dice il Signore Dio - in cui manderò la fame nel paese, non fame di pane, né sete di acqua, ma d’ascoltare la parola del Signore” (8,11). Riconosco questa fame nel bisogno di amore che è in ciascuno di noi, uomini e donne di questo tempo “post-moderno”, sempre più prigionieri delle nostre solitudini.

Solo un Amore infinito può appagare l’attesa che ci brucia dentro: solo il Dio che è Amore può dirci che non siamo soli in questo mondo e che la nostra casa è nella città celeste, dove non ci sarà più né dolore né morte. “Da quella città - scrive Agostino - il Padre nostro ci ha inviato delle lettere, ci ha fatto pervenire le Scritture, onde accendere in noi il desiderio di tornare a casa” (Commento ai Salmi, 64, 2-3).

Se capisci che la Bibbia è questa “lettera di Dio”, che parla proprio al tuo cuore, allora ti avvicinerai ad essa con la trepidazione e il desiderio con cui un innamorato legge le parole della persona amata. Allora, il Dio, che è Padre e Madre nell’amore, parlerà proprio a te e l’ascolto fedele, intelligente, umile e pregato di quanto Lui ti dice sazierà poco a poco il tuo bisogno di luce, la tua sete d’amore.

Imparare ad ascoltare la voce che ti parla nella Sacra Scrittura è imparare ad amare: la Parola di Dio è la buona novella contro la solitudine! Perciò, l’ascolto delle Scritture è ascolto che libera e salva.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 12, 2008 6:49 pm

      • 2. Dio parla!
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Solo Dio poteva rompere il silenzio dei cieli e irrompere nel silenzio del cuore: solo Lui poteva dirci - come nessun altro - parole d’amore. È quanto è avvenuto nella sua rivelazione, dapprima al popolo eletto, Israele, e poi in Gesù Cristo, la Parola eterna fatta carne.

Dio parla: attraverso eventi e parole intimamente connessi, Egli comunica se stesso agli uomini. Messi in scritto sotto l’ispirazione del Suo Spirito, questi testi costituiscono la Sacra Scrittura, la dimora della Parola di Dio nelle parole degli uomini.

La Parola di Dio è Dio stesso nel segno della Sua parola! Essa partecipa della Sua potenza: “Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata” (Isaia 55,10s). Il termine ebraico dabar, tradotto abitualmente “parola”, significa tanto parola che azione: così, i dieci comandamenti sono detti in ebraico “le dieci parole” per indicare che essi esprimono al tempo stesso le esigenze dell’amore di Dio e l’aiuto che Egli dà per corrispondervi. Il Signore dice ciò che fa e fa ciò che dice.

Nell’Antico Testamento annuncia ai figli d’Israele la venuta del Messia e l’instaurazione di una nuova alleanza; nel Verbo fatto carne compie le Sue promesse oltre ogni attesa. Primo e Nuovo Testamento ci narrano la storia del Suo amore per noi, secondo un cammino con cui Dio educa il Suo popolo al dono dell’alleanza compiuta: l’Antico Testamento si illumina nel Nuovo e il Nuovo è preparato nell’Antico! Come potrebbe l’albero del compimento fare a meno della radice da cui viene? “Se è santa la radice, lo saranno anche i rami … Sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te” (Romani 11,16 e 18). Perciò, discepoli di Gesù, amiamo le Scritture che Lui stesso ha amato!
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 12, 2008 6:51 pm

      • 3. La Parola si fa carne
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“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Giovanni 1,14). Il compimento della rivelazione, dono supremo dell’amore divino, è Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo per noi, la Parola unica, perfetta e definitiva del Padre, il quale in Lui ci dice tutto e ci dona tutto. “Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo” (Ebrei 1,1s).

In Gesù i testi del Primo Testamento acquistano e manifestano il loro pieno significato: “Tutta la Scrittura è un libro solo e questo libro è Cristo” (Ugo da San Vittore, L’arca di Noè, II, 8). Nutrirsi della Scrittura è nutrirsi di Cristo: “L’ignoranza delle Scritture - afferma San Girolamo - è ignoranza di Cristo” (Commento al Profeta Isaia, PL 24,17).

Chi vuole vivere di Gesù deve ascoltare incessantemente le divine Scritture, nessuna esclusa. È in esse che si rivela il volto dell’Amato, in questo oggi che passa e nel giorno dell’amore senza fine: “Il tuo volto, Signore, io cerco: ricercare il volto di Gesù deve essere l’anelito di tutti noi cristiani… Se perseveriamo nel cercare il volto del Signore, al termine del nostro pellegrinaggio terreno sarà Lui, Gesù, il nostro eterno gaudio, la nostra ricompensa e gloria per sempre” (Benedetto XVI, Discorso del 1 Settembre 2006 al Santuario del Volto Santo di Manoppello).
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 12, 2008 6:53 pm

      • 4. Lo Spirito interprete della Parola
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Come incontrare il Vivente nel giardino delle Scritture, simile al giardino del sepolcro? Perché avvenga a noi ciò che avvenne alla donna, i cui occhi si aprirono a riconoscere il Signore Risorto in colui, che prima aveva preso per il custode del giardino (cf. Giovanni 20,15s), è necessario essere chiamati dall’Amato, toccati dal fuoco del Suo Spirito: “Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Giovanni 14,26).

Lo Spirito Santo, che ha guidato il popolo eletto ispirando gli autori delle Sacre Scritture, apre il cuore dei credenti all’intelligenza di quanto è in esse contenuto. Così la Scrittura “cresce con colui che la legge” (San Gregorio Magno, Omelie su Ezechiele, I, 7, 8). Nessun incontro con la Parola di Dio andrà vissuto, allora, senza aver prima invocato lo Spirito, che schiude il libro sigillato, muovendo il cuore e rivolgendolo a Dio, aprendo gli occhi della mente e dando dolcezza nel consentire e nel credere alla verità (cf. Concilio Vaticano II, Costituzione sulla divina rivelazione Dei Verbum, 5).

È lo Spirito a farci entrare nella Verità tutta intera attraverso la porta della Parola di Dio, rendendoci operatori e testimoni della forza liberante che essa possiede e che è così necessaria a un mondo in cui spesso sembra si sia perso il gusto e la passione per la Verità. Prima di leggere le Scritture, invoca sempre il datore dei doni, la luce dei cuori: lo Spirito Santo!
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 12, 2008 6:54 pm

      • 5. La Chiesa, creatura e casa della Parola
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Per renderci capaci di accogliere fedelmente la Parola di Dio, il Signore Gesù ha voluto lasciarci - insieme col dono dello Spirito - anche il dono della Chiesa, fondata sugli Apostoli. Sono essi che hanno accolto la parola di salvezza e l’hanno tramandata ai loro successori come un gioiello prezioso, custodito nello scrigno sicuro del popolo di Dio pellegrino nel tempo.

La Chiesa è la casa della Parola, la comunità dell’interpretazione, garantita dalla guida dei pastori a cui Dio ha voluto affidare il Suo gregge. La lettura fedele della Scrittura non è opera di navigatori solitari, ma va vissuta nella barca di Pietro: l’annuncio, la catechesi, la celebrazione liturgica, lo studio della teologia, la meditazione personale o di gruppo, vissuta anche in famiglia, l’intelligenza spirituale maturata nel cammino della fede, sono altrettanti canali che ci rendono familiari alla Bibbia nella vita della Chiesa.

È poi particolarmente bello e fecondo meditare la Parola secondo la distribuzione che ne fa ogni giorno la liturgia, lasciandosi guidare per mano da essa nella rigogliosa foresta dei testi biblici. Accompagnato dalla Chiesa Madre, nessun battezzato deve sentirsi indifferente alla Parola di Dio: ascoltarla, annunciarla, lasciarsene illuminare per illuminare gli altri è compito che ci riguarda tutti, ciascuno secondo il dono ricevuto e la responsabilità che gli è affidata, con la passione missionaria che Cristo chiede ai Suoi discepoli, nessuno escluso (cf. Marco 16,15: perciò ho voluto in diocesi una Scuola della Parola aperta a tutti!).

Dai sacerdoti ai diaconi, dai genitori ai catechisti, dai consacrati alle consacrate, dai teologi agli insegnanti, dai membri di associazioni e movimenti a ogni singolo battezzato, giovane o adulto che sia, tutti siamo chiamati a essere Chiesa generata dalla Parola che annuncia la Parola: anche tu!
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 12, 2008 6:56 pm

      • 6. L’obbedienza della fede alla Parola
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Alla Parola del Signore corrispondi veramente se accetti di porti in quell’ascolto accogliente, che è l’obbedienza della fede, “con la quale l’uomo si abbandona tutto a Dio liberamente, prestando il pieno ossequio dell’intelletto e della volontà a Dio che rivela e assentendo volontariamente alla rivelazione data da Lui” (Concilio Vaticano II, Dei Verbum, 5).

Il Dio, che si comunica al tuo cuore, ti chiama ad offrirGli non qualcosa di te, ma te stesso. Questo ascolto accogliente ti rende libero: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8, 31-32).

Nella Parola è Dio stesso a raggiungerti e trasformarti: “La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore” (Ebrei 4, 12).

Affidati, allora, alla Parola. Fidati di essa. Essa è fedele in eterno, come il Dio che la dice e la abita. Perciò, se accogli con fede la Parola, non sarai mai solo: in vita, come in morte, entrerai attraverso di essa nel cuore di Dio: “Impara a conoscere il cuore di Dio nelle parole di Dio” (San Gregorio Magno, Registro delle lettere, 5, 46).

Ascoltare, leggere, meditare la Parola; gustarla, amarla, celebrarla; viverla e annunciarla in parole e opere: è questo l’itinerario che ti si apre dinanzi, se comprendi che nella Parola di Dio sta la sorgente della vita. Dio in persona ti visita in essa: perciò la Parola ti coinvolge, ti rapisce il cuore e si offre alla tua fede come aiuto e difesa nella crescita spirituale.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 12, 2008 6:56 pm

      • 7. Una via per accogliere la Parola: la “lectio divina”
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Come leggere la Parola di Dio? Una via ben collaudata per approfondirla e gustarla è la lectio divina, che costituisce un vero e proprio itinerario spirituale in varie tappe.

La prima è la lectio, la lettura propriamente detta. Leggi attentamente, più volte, un passo della Scrittura, e domandati: “Che cosa dice il testo in sé?”.

Passa quindi alla meditatio, la meditazione, che è come una sosta interiore: raccogliti e chiedi a Dio: “Che cosa dici a me con queste Tue parole?”. Mettiti nell’atteggiamento del giovane Samuele: “Parla, Signore, perché il Tuo servo Ti ascolta!” (1 Samuele 3,10).

Rispondi, quindi, con l’orazione, l’oratio, rivolgendoti così al Dio che ti ha parlato: “Che cosa dirò io a Te, mio Signore?”. La risposta la darai invitando il tuo Dio ad abitare nella casa del tuo cuore, perché trasformi i tuoi pensieri e i tuoi passi.

Giungerai, così, alla contemplatio, quel contemplare agendo, in cui il tuo cuore, toccato dalla presenza di Cristo, si chiederà: “Che cosa devo fare ora per realizzare questa Parola?”, e cercherà di viverlo.

Attenzione, intelligenza, giudizio, decisione: attraverso queste quattro tappe, vissute nell’incontro con la Parola, essa sarà per te come “lampada che brilla in luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori” (2 Pietro 1,19). Proprio così, la Scrittura potrà guidarti e accompagnarti sulle strade della vita: “Lampada per i miei passi è la Tua parola, luce sul mio cammino” (Salmo 118[119]105).

A volte potrà sembrarti che la Parola letta non ti dica niente: non scoraggiarti! Ritorna ad essa e invoca: “Signore, dammi vita secondo la tua parola!” (v. 107). Questa tua difficoltà l’hanno già vissuta tanti prima di te, Abramo, Sara, Mosé, Geremia, Ester, il Battista, Pietro, Paolo: questi, e altri uomini e donne della Bibbia, possono dirti la fatica e la gioia di credere. Prova a incontrarli meditando i testi che narrano la loro storia con le tappe della lectio divina: scoprirai quanto sono vicini alle tue domande e come la loro esperienza ti parli (è la via che cerco di seguire negli incontri del “laboratorio della fede”, rivolti soprattutto ai giovani).
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer feb 13, 2008 11:17 am

      • 8. La Parola, sorgente di amore
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Le parole del Dio Amore ci rendono capaci d’amare. È l’amore il frutto che nasce dall’ascolto vero della Parola: “Siate di quelli - avverte San Giacomo - che mettono in pratica la Parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi” (1,22).

Chi si lascia illuminare dalla Parola, sa che il senso della vita consiste non nel ripiegarsi su se stessi, ma in quell’esodo da sé senza ritorno, che è l’amore. L’ascolto della Sacra Scrittura ti fa sentire amato e ti rende capace di amare: se ti consegni senza riserve al Dio che ti parla, sarà Lui a donarti agli altri, arricchendoti di tutte le capacità necessarie per metterti al loro servizio. Ecco perché Benedetto XVI invita specialmente i giovani, posti davanti alla vita, “ad acquistare dimestichezza con la Bibbia, a tenerla a portata di mano, perché sia come una bussola che indica la strada da seguire” (Messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù del 2006).

La Parola è guida sicura perché - fra i tanti rumori del mondo - ci conduce a impegnarci per gli altri sui passi di Gesù, a riconoscere in loro la Sua voce che chiama. Le opere “segno” della Caritas presenti nella nostra Chiesa (i centri di ascolto, le case di accoglienza, le mense, ecc.), le diverse attività di volontariato, le sfide della giustizia, della pace e della custodia del creato, le persone che ogni giorno bussano alla porta del tuo cuore, ti aspettano per capire se la Parola che ascolti ti ha cambiato veramente il cuore.

Se farai queste cose, potrai sentire come rivolto a te quanto dice il Signore: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Matteo 25,37-40).
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer feb 13, 2008 11:18 am

      • 9. La Parola, fonte di gioia e di speranza
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Se ascolti la Parola e la custodisci, sentirai che la tua vita dimora nel cuore stesso di Dio, da dove nasce continuamente la fiducia per il presente e la speranza per il domani: “Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica - dice Gesù - è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia” (Matteo 7,24).

Questa fiducia si nutre della gioia di sentirsi amati: “Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore, perché io portavo il tuo nome, Signore, Dio degli eserciti” (Geremia 15,16). Perciò i due discepoli, nel cammino da Gerusalemme ad Emmaus, nella spiegazione delle Scritture ritrovarono il calore del cuore, riscoprirono le ragioni della speranza, furono avvolti dalla gioia dell’incontro (cf. Luca 24,13-35).

La Scrittura, narrazione della storia dell’alleanza fra Dio e il Suo popolo, è memoria viva di questo grande amore, che suscita fiducia in Colui che porterà a compimento le Sue promesse. Dandoti ragioni di vita e di speranza, la Parola ti apre al domani di Dio e ti aiuta a tirarlo nel presente con la forza di umili atti di fede e di semplici gesti di carità.

Per questa sua forza, la Parola è anche la ragione della grande speranza che anima il dialogo ecumenico: se ci sforziamo di essere discepoli dell’unica Parola, come potremo considerare le nostre divisioni più importanti dell’unità a cui essa ci chiama?
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer feb 13, 2008 11:20 am

      • 10. Dalla Parola al Silenzio
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Dall’ascolto obbediente della Parola scaturisce, dunque, l’eloquenza silenziosa della vita: “Noi ringraziamo Dio continuamente, perché, avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione, l’avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio che opera in voi che credete” (1 Tessalonicesi 2,13).

Quest’esistenza abitata dall’Eterno si nutre sempre di nuovo dell’ascolto del Suo Silenzio, che ci raggiunge attraverso la Parola e ci apre al silenzio del desiderio e dell’attesa. Chi ama la Parola, sa quanto sia necessario il silenzio, interiore ed esteriore, per ascoltarla veramente, e per lasciare che la sua luce ci trasformi mediante la preghiera, la riflessione e il discernimento: nel clima del silenzio, alla luce delle Scritture, impariamo a riconoscere i segni di Dio e a riportare i nostri problemi al disegno della salvezza che la Scrittura ci testimonia.

L’ascolto è il silenzio fecondo abitato dalla Parola: “Il Padre pronunciò una parola, che fu suo Figlio e sempre la ripete in un eterno silenzio; perciò in silenzio essa deve essere ascoltata dall’anima...” (S. Giovanni della Croce, Sentenze. Spunti di amore, n. 21, in Opere, Roma 19672, 1095). Non pronunciare mai, allora, la parola della vita, senza aver prima lungamente camminato nei sentieri del silenzio, nell’ascolto meditativo e profondo della Parola che viene dall’Eterno!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mer feb 13, 2008 11:21 am

      • 11. L’icona di Maria, Vergine dell’ascolto
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Maria è l’icona dell’ascolto fecondo della Parola: ella ci insegna ad accoglierla, a custodirla e a meditarla incessantemente: “Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Luca 2,19). Immagine perfetta della Chiesa, Maria si lascia plasmare dalla Parola di Dio: “Avvenga di me quello che hai detto” (1,38). E l’ascolto si fa dono d’amore: la Vergine dell’annunciazione va da Elisabetta a soccorrerla nella sua necessità. Donna dell’ascolto, Maria si presenta nella visitazione come Madre dell’Amore: “A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?” (2,43).

La sua voce è portatrice della gioia messianica: “Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo” (v. 44). La sua beatitudine è aver ascoltato e creduto alla Parola dell’Eterno: “Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore” (2,45).

A Maria - creatura della Parola, che intercede per noi nella gloria di Dio - chiedo di aiutarci a vivere come Lei in ascolto della Parola, per accogliere in noi il Verbo della vita e portarlo agli altri, nella trasparenza e nell’impegno di tutti i nostri giorni. Pregare con Maria, affidarti alla Sua intercessione (ad esempio con la preghiera del rosario, così ricca di motivi biblici), ti aiuterà a custodire e vivere le divine Scritture.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer feb 13, 2008 11:24 am

      • 12. La Parola per vivere
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La preghiera di un Monaco, esperto nell’assidua meditazione delle Scritture, ci aiuti a entrare nell’ascolto della Parola di Dio sull’esempio di Maria:
  • Ti preghiamo, Signore, di farci conoscere quello che amiamo,
    poiché nulla cerchiamo all’infuori di Te.

    Tu sei tutto per noi: la nostra vita, la nostra luce, la nostra salvezza,
    il nostro cibo, la nostra bevanda, il nostro Dio.

    Ti prego, o Gesù nostro, d’ispirare i nostri cuori col soffio del tuo Spirito
    e di trafiggere col tuo amore le nostre anime
    perché ciascuno di noi possa dire con tutta verità:
    Fammi conoscere colui che l’anima mia ama;
    sono infatti ferito dal tuo amore.

    Desidero che quelle ferite siano impresse in me, o Signore.

    Beata l’anima trafitta dalla carità!
    Essa cercherà la sorgente, ne berrà.
    Bevendone, ne avrà sempre sete.
    Dissetandosi, bramerà con ardore colui di cui ha sempre sete,
    pur bevendone continuamente.

    In questo modo per l’anima l’amore
    è sete che cerca con brama, è ferita che risana.

    (San Colombano, Istruzione 13 su Cristo fonte di vita, 2-3, Opera, Dublino 1957, 118-120)
Solo l’amore apre alla conoscenza dell’Amato: “Poteva comprendere il senso delle parole di Gesù, soltanto colui che riposò sul petto di Gesù” (Origene, In Joannem 1,6: PG 14,31). Poggia anche tu il capo sul petto del Signore, come il discepolo amato nell’Ultima Cena (cf. Giovanni 13,25), e ascolta le Sue parole, lasciando che il Suo cuore parli al tuo! È quanto chiedo a Dio per te, mentre “ti affido al Signore e alla Parola della Sua grazia che ha il potere di edificare e di concedere l’eredità con tutti i santi” (cf. Atti 20,32). Amen!



          • fine
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