- 4. Quando pregate dite: «Padre, perdona!»
Carissimi, quando preghiamo Gesù esige da noi un cuore purificato. Dunque bisogna imparare a fare la purificazione del nostro cuore.
Nell'Eucaristia la Chiesa dà un'importanza grande alla purificazione: la messa inizia sempre con la liturgia penitenziale. La Chiesa non immagina l'Eucaristia senza l'atto profondo di pentimento. Quando poi giunge il momento culminante dell'incontro con Cristo nella comunione, la Chiesa propone il rito della pace. E ci fa dire, battendoci il petto: «
Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa».
- Vedi, Signore, che sono una frana?
È molto importante che, prima di accostarci a Dio, riconosciamo tutti insieme la nostra indegnità.
Gesù ha narrato una parabola bellissima per farcelo capire: la famosa parabola del fariseo e del pubblicano, che salgono al tempio per pregare.
Uno (il fariseo) è tronfio di sé e non sente il bisogno del pentimento. L'altro (il pubblicano), piegato dalla sua indegnità, «
non osava neppure alzare gli occhi al cielo» e diceva soltanto: «
Abbi pietà di me!». Gesù conclude la parabola dicendo che il pubblicano tornò a casa giustificato e l'altro tornò peccatore, senza il perdono di Dio.
Notate che, secondo la parabola, il pubblicano non fa grandi discorsi a Dio, non fa nemmeno una promessa e non chiede nemmeno perdono del male che ha fatto. È solo preso dal pensiero della sua indegnità, e questo basta per Dio: «
tornò a casa giustificato», dice Gesù.
Dunque, l'atto di pentimento non è una cosa complicata. Non ha bisogno di molte parole, ha solo bisogno di molta sincerità. Basta dirgli: «Lo vedi, Signore, che sono una frana? Abbi pietà di me!».
Conoscete le tre fragilità di Dio? Dobbiamo impararle bene, perché ne abbiamo tutti bisogno.
Il primo punto debole di Dio è
la nostra schiettezza: quando ci vede schietti, assolutamente schietti, Dio si commuove, diventa subito profonda tenerezza, forse perché la schiettezza è sorella dell'umiltà.
Il secondo punto debole di Dio è
la nostra fede: se siete capaci di lanciare un vero grido di fede a Dio, squarciate anche le montagne, e Dio risponde subito. La fede è la nostra onnipotenza. Meglio, è l'onnipotenza di Dio che si mette a nostro servizio. Gesù l'ha detto: «
Tutto è possibile a chi ha fede» (Mc 9, 23). «
Tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete» (Mt 21, 21).
Il terzo punto debole di Dio è
l'umiltà: quando ci vede sprofondati in un atto di vera umiltà, Dio si commuove immediatamente, perché ci ama e vede rispecchiata in noi una scintilla di se stesso. Dio infatti è umiltà, infinita umiltà (si lascia anche calpestare, deridere, e non reagisce).
Lo conoscete il Salmo 102? È il grande canto del perdono. Eccolo:
«
...Buono e pietoso è il Signore, non conserva per sempre il suo sdegno, / non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe.
«Come il cielo è alto sulla terra, così è grande la sua misericordia; /come dista l'oriente dall'occidente, così allontana da noi le nostre colpe.
«Come un padre ha pietà dei suoi figli, così il Signore ha pietà di quanti lo temono, /perché egli sa di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere».
- Siamo responsabili dei peccati degli altri
Nell'insegnamento del
Padre Nostro c'è un particolare importante: Gesù ci insegna non soltanto a chiedere perdono dei nostri peccati personali, ma a renderci responsabili anche dei peccati degli altri. Non ci fa dire: «perdona i
miei peccati», ma «perdona i
nostri debiti». Dobbiamo responsabilizzarci dei peccati dei nostri fratelli.
Prima di tutto ci responsabilizzeremo dei
peccati della nostra famiglia. Gravano su di noi! C'è un disordine nella tua famiglia? Non hai mai pensato che ogni peccato della tua famiglia comporta in te una parte di responsabilità?
Hai un padre alcolizzato? Hai un fratello, una sorella col matrimonio sfasciato? O che vivono nel disordine morale? Lo sai che anche tu hai le tue colpe? Per esempio, se avessi dato l'affetto che dovevi dare, non pensi che lo sbandamento non sarebbe stato così grave?
Così Gesù ci insegna a chiedere perdono dei nostri peccati, e insieme anche dei peccati dei nostri fratelli.
E non fermarti alle parole di perdono, ma va' oltre! Prova a pregare così: «Signore, che colpa ho in questo peccato? Signore, cosa posso fare per aiutare questa persona a redimersi, a uscire dal suo sbandamento?». Allora il perdono si fa efficace anche per la tua conversione personale.
Poi esistono
i grandi peccati sociali, dentro cui tutti siamo coinvolti. Se c'è tanta pornografia, tanta violenza, tante ingiustizie sociali, non abbiamo tutti tante colpe?
L'ignorare, per esempio, la nostra parte di responsabilità, il chiudere tranquillamente gli occhi su certe catastrofi sociali, non è già una colpa gravissima? Non esserci mai chiesti: che cosa potrei fare in questa catastrofe, non è forse una colpa?
- Prova la tattica della lista nera
Gesù pretende che tu, prima di chiedere perdono a Dio, sia diventato un esperto di perdono donato agli altri. Il Padre perdona, come noi perdoniamo. Gesù te lo insegna: prima di osare chiedere il perdono, tu devi esercitarti nel concedere il perdono ai tuoi fratelli.
Hai già provato quanto sia efficace la tattica della lista nera? Prova a compilarla. Prova a stenderla su tre colonne. Nella prima colonna scrivi: «Persone che tratto con freddezza»; nella seconda: «Persone che ho in antipatia»; nella terza: «Persone nemiche».
Naturalmente, non devi sbandierare la tua lista nera davanti a nessuno, è solo per la tua coscienza, è solo per te, per prepararti a chiedere perdono a Dio dei tuoi peccati.
Fa' attenzione a non crederti un angelo.
Non giocare all'angelismo. La prima reazione quando vuoi stendere la lista nera è: «Ma io non ho nemici». È angelismo, diffida di te stesso... Se sarai schietto con te stesso, vedrai che la lista nera presto si riempirà di nomi.
E allora, prima di chiedere perdono a Dio per i tuoi peccati, ricordati della lezione tremenda di Gesù: «
Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro perdoni a voi i vostri peccati» (Mc 11, 25).
Dunque, bisogna farlo. Fa' passare la lista nera davanti a te, ed esprimiti così: «Signore, benedici questa persona e dammi la possibilità di fare qualcosa per lei».
Questo è perdono. Poi avvicinati pure con fiducia a Dio, e chiedigli perdono dei tuoi peccati e dei peccati della tua famiglia.