- CAPITOLO XVII - MEZZI PER ACQUISTARE LA DIVINA SAPIENZA
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- QUARTO MEZZO: UNA VERA E TENERA DEVOZIONE A MARIA
Ed ecco il più grande mezzo, il più meraviglioso dei segreti per avere e conservare la divina Sapienza: una tenera e vera devozione a Maria Vergine.
- I. - Necessità della vera devozione a Maria
Nessuno, al di fuori di Maria, ha trovato grazia davanti a Dio per sé e per tutto il genere umano. Nessuno, al di fuori di lei, ha avuto il potere di incarnare e far nascere l'eterna Sapienza e può ancora oggi, in collaborazione con lo Spirito Santo, incarnarlo, per così dire, nei predestinati. I patriarchi, i profeti e i santi personaggi dell'antica legge avevano gridato, sospirato e domandato l'incarnazione dell'eterna Sapienza. Ma nessuno aveva potuto meritarla. Soltanto Maria con la sublimità delle sue virtù, poté raggiungere il trono della divinità e meritare quell'infinito beneficio. È diventata madre, signora e trono della divina Sapienza.
È la madre degnissima della Sapienza, perché l'ha incarnata e messa al mondo come frutto del suo grembo: «E benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù».
Perciò, dovunque c'è Gesù, in cielo o in terra, nei tabernacoli o nei cuori, si può affermare con verità che egli è frutto e opera di Maria; che soltanto Maria è l'albero di vita e soltanto Gesù è il suo frutto. Chiunque pertanto vuole possedere quel frutto meraviglioso nel cuore, deve possedere l'albero che lo produce. Chi vuole avere Gesù, deve avere Maria!.
Maria è signora della Sapienza, non perché ella stia al di sopra della divina Sapienza, vero Dio, o perché la eguagli: sarebbe una bestemmia il pensarlo o il dirlo; ma perché Dio Figlio, la Sapienza eterna, si è sottomesso perfettamente a Maria come a sua madre. E perché le ha conferito un incomprensibile potere materno e naturale su se stesso, non solamente durante la vita in terra, ma anche in cielo, poiché la gloria non distrugge la natura ma la perfeziona. Per questo, nel cielo, Gesù è più che mai figlio di Maria, e Maria madre di Gesù.
Come tale, Maria ha potere su di lui ed egli le è in qualche modo sottomesso, perché così gli piace. Ciò significa che Maria, per le sue potenti preghiere e per la sua divina maternità, ottiene da Gesù tutto quello che vuole, dona Gesù e lo produce nelle anime che vuole, ogni giorno.
Quanto è felice l'anima che ha ottenuto la benevolenza di Maria! Deve ritenersi sicura di avere al più presto la Sapienza. Maria, infatti amando quelli che l'amano, comunica loro i suoi beni a piene mani, specialmente l'infinito bene che tutti gli altri racchiude: Gesù, il frutto del suo seno.
Dunque, se è vero affermare che Maria è in certo senso la signora della Sapienza incarnata, che dire della potenza che Maria ha su tutte le grazie e i doni di Dio e della libertà ch'ella ha di distribuirli a chi preferisce?
I santi Padri dicono che Maria è l'immenso oceano di tutte le grandezze di Dio, il capace deposito di tutti i suoi benefici, l'inesauribile tesoro del Signore e la tesoriera e la dispensatrice di tutti i suoi doni.
Avendole dato il proprio Figlio, Dio vuole che noi riceviamo tutto da lei e che nessun dono scenda sulla terra senza passare per le mani di Maria come attraverso un canale.
Tutto abbiamo ricevuto dalla sua pienezza, e se in noi c'è qualche grazia e speranza di salvezza, tutto è un bene che ci viene da Dio per mezzo di Maria. Maria ha tanto potere sui beni di Dio, che dà a chi vuole, quanto vuole, quando vuole e nella maniera che vuole tutte le grazie di Dio, le virtù di Gesù Cristo e i doni dello Spirito Santo, i beni della natura, della grazia e della gloria. Questi sono i pensieri e le espressioni dei santi Padri dei quali per brevità non riporto i testi in latino.
Ma, qualunque dono ci faccia questa sovrana ed amabile Principessa, non è pienamente soddisfatta se non ci dà la Sapienza incarnata, il figlio suo Gesù. E tutti i giorni è occupata a cercare anime degne della Sapienza per poterla dar loro.
Inoltre, Maria è il trono regale dell'eterna Sapienza. In lei la Sapienza manifesta le proprie grandezze, fa mostra dei propri tesori e prende le sue delizie. Non c'è luogo, nel cielo e sulla terra, in cui la Sapienza eterna sfoggi tanta magnificenza e prenda tante compiacenze, come nell'incomparabile Maria.
Per questo i santi Padri la definiscono santuario della divinità, riposo e quiete della santa Trinità, trono di Dio, città di Dio, altare di Dio, tempio di Dio, mondo di Dio e paradiso di Dio. Sono epiteti e lodi verissime da riferirsi alle diverse meraviglie operate dall'Altissimo in Maria.
Dunque, solo per mezzo di Maria si può ottenere la Sapienza. Ma, se riceviamo un dono così grande quanto la Sapienza. dove lo accoglieremo? Quale casa, quale seggio, quale trono daremo a questa regina così pura e splendente, se i raggi del sole non sono che fango e tenebre al suo cospetto? Forse mi si risponderà che la Sapienza vuole soltanto il nostro cuore, e questo bisogna offrirle e in questo collocarla.
Ma ignoriamo forse che il nostro cuore è macchiato, impuro, carnale e ripieno di mille passioni e per ciò indegno di possedere un'ospite così nobile e santa?. E quand'anche avessimo centomila cuori come il nostro da offrirle perché le servano da trono, sarebbe sempre suo diritto disprezzare le nostre premure, rimanere sorda alle nostre domande, accusarci perfino di temerità e di insolenza, se volessimo alloggiarla in un posto così infetto e così indegno della sua maestà.
Che faremo, allora, per render degno di lei il nostro cuore? Ecco il grande consiglio, il mirabile segreto: facciamo entrare Maria nella nostra casa, consacrandoci a lei senza restrizioni come suoi servi e schiavi! Nelle sue mani ed in suo onore, liberiamoci di quanto abbiamo di più caro, non trattenendo nulla per noi. E la benigna sovrana, che non si è mai lasciata vincere in generosità, si darà a noi in modo incomprensibile ma vero. Ed in lei la Sapienza eterna verrà a stare come sul suo trono di gloria.
Maria è la sacra calamita che, dovunque si trovi,attira così fortemente l'eterna Sapienza, che questa non può resistere. È la calamita che l'ha attirata sulla terra per tutti gli uomini e che l'attira ancora, ogni giorno, in ogni anima dove Maria dimora. Se giungiamo ad avere Maria dentro di noi, facilmente ed in poco tempo, per la sua intercessione, avremo anche la divina Sapienza.
Di tutti i mezzi per avere Gesù Cristo, Maria è il più sicuro, il più facile, il più breve e il più santo. Facessimo pure spaventose penitenze, penosissimi viaggi e laboriosissime fatiche, spargessimo perfino sangue per acquistare la Sapienza, se in tutti questi sforzi non entrassero l'intercessione e la devozione alla Vergine santa, sarebbero mutili ed incapaci di ottenerla.
Ma se Maria dice una parola per noi, se in noi regna il suo amore, se abbiamo l'impronta dei suoi fedeli servi che custodiscono le sue vie, allora, presto e con poca fatica,avremo la Sapienza divina.
Notate che Maria non è solamente la madre di Gesù, capo degli eletti, ma è anche la madre di tutte le sue membra. Infatti lei le genera, porta nel seno e fa nascere alla gloria comunicando loro la grazia di Dio.
In conformità alla dottrina dei Padri, sant'Agostino dice che gli eletti stanno nel seno di Maria e che essa li dà alla luce quando entrano nella gloria. Inoltre soltanto a Maria Dio ha ordinato di abitare in Giacobbe, prendere in eredità Israele e porre le radici negli eletti e predestinati.
Da queste verità si deve concludere:
1) invano ci si vanta d'essere figli di Dio e discepoli della Sapienza se non si è figli di Maria;
2) per entrare nel numero degli eletti, bisogna che Maria abiti e si radichi in noi, per mezzo di una affettuosa e sincera devozione verso di lei;
3) tocca a Maria generare noi in Gesù Cristo e Gesù Cristo in noi, fino alla perfezione ed alla pienezza della sua età. Per cui, con più verità di san Paolo, ella può dire: «Figlioli miei, io di nuovo vi partorisco nel dolore, finché non sia formato Cristo in voi!».
- II. In che cosa consiste la vera devozione a Maria
Qualcuno, nel desiderio di diventare devoto della Vergine santa, mi potrà forse chiedere in che cosa consiste una vera devozione verso di lei.
Rispondo in breve che essa consiste in questo: grande stima delle sue grandezze, viva riconoscenza per i suoi benefici, molto zelo per la sua gloria, ininterrotta invocazione del suo aiuto, totale dipendenza dalla sua autorità, saldo appoggio e tenera fiducia nella sua bontà materna.
È necessario guardarsi dalle false devozioni a Maria. Di esse si serve il demonio per ingannare e dannare molte anime. Non le descriverò, ma mi accontenterò di affermare che la vera devozione alla Madonna è sempre interiore, senza ipocrisia e superstizione; tenera, senza indifferenza e timori; perseverante, senza mutamenti e infedeltà; santa, senza presunzione e sregolatezza.
Non bisogna essere del numero dei falsi devoti ipocriti: essi hanno devozione soltanto sulle labbra e all'esterno.
Non bisogna nemmeno far parte dei devoti critici e scrupolosi: hanno paura di onorare troppo Maria e di detrarre onore al Figlio onorando la Madre.
Non bisogna mettersi tra i devoti indifferenti e interessati: non hanno affettuoso amore né filiale fiducia in Maria, e ricorrono a lei soltanto per acquistare e conservare beni temporali.
Non bisogna appartenere ai devoti incostanti e superficiali: devoti della Vergine solo per capriccio e per un certo periodo; essi abbandonano il suo servizio nella tentazione.
Infine, bisogna star bene attenti a non essere del numero dei devoti presuntuosi: sotto il velo di poche pratiche di devozione esteriore, essi nascondono un cuore corrotto dal peccato e s'illudono per tale devozione a Maria vergine, di non morire senza confessione e di salvarsi qualunque colpa commettano.
Non bisogna trascurare di far parte delle confraternite della ss. Vergine, soprattutto di quella del santo Rosario, e di adempierne gli impegni che sono molto santificanti.
Ma la più perfetta ed utile di tutte le devozioni alla Vergine santa, consiste nel consacrarsi totalmente a lei e totalmente a Gesù per mezzo di lei, in qualità di schiavi. È una consacrazione intera ed eterna, che comprende corpo, anima, beni interni ed esterni, valore soddisfattorio e meritorio delle opere buone e diritto che si ha di disporne. Insomma, comprende tutti i beni ricevuti in passato, posseduti al presente e che si avranno nell'avvenire.
Vi sono molti libri che trattano di questa devozione. A me basta assicurare che non ho mai trovato una pratica di devozione a Maria più solida di questa, che è fondata sull'esempio di Gesù Cristo, più gloriosa per Dio, più salutare per l'anima, più terribile per i nemici della nostra salvezza, più soave e più facile.
Questa devozione, se ben praticata, non soltanto attira Gesù Cristo, Sapienza incarnata, in un'anima, ma ve lo mantiene e conserva fino alla morte. Allora, vi chiedo, a che serve cercare mille segreti e fare mille sforzi per avere il tesoro della Sapienza, se dopo averla ricevuta abbiamo la disgrazia di perderla con la nostra infedeltà, come Salomone? Costui era sapiente, come noi forse non lo saremo mai e quindi più forte e più illuminato. Eppure, nonostante questo, fu ingannato e vinto e cadde nel peccato e nella stoltezza, lasciando i posteri doppiamente stupiti sia dei suoi lumi che delle sue tenebre, della sua sapienza e della stoltezza dei suoi peccati. Se il suo esempio ed i suoi libri hanno potuto spingere tutti i posteri a desiderare e cercare la Sapienza, la sua caduta reale, o il dubbio ben giustificato che se ne è avuto, ha impedito una moltitudine di anime di applicarsi alla ricerca di una cosa molto bella in verità, ma così facile ad essere perduta.
Dunque, per essere in un certo senso più sapienti di Salomone, occorre mettere fra le mani di Maria tutto quanto possediamo e lo stesso tesoro dei tesori, Gesù Cristo, affinché ce lo custodisca. Siamo vasi troppo fragili: non mettiamoci questo prezioso tesoro e questa manna celeste. Abbiamo troppi nemici addosso, troppo scaltri e troppo esperti: non fidiamoci della nostra prudenza e della nostra forza. Abbiamo troppe funeste esperienze della nostra incostanza e leggerezza naturale: diffidiamo della nostra sapienza e del nostro fervore.
Maria è sapiente: mettiamo tutto nelle sue mani Ella saprà ben disporre di noi e di quanto ci appartiene per la maggior gloria di Dio.
Maria è caritatevole: ci ama come figli e come servi. Offriamole tutto. Non perderemo niente ed ella volgerà tutto a nostro vantaggio.
Maria è generosa: restituisce più che non le si dia. Diamole quel che abbiamo, senza alcuna riserva, e ne riceveremo il cento per uno; per cento uova un bove, come si dice.
Maria è potente: nessuno può rapirle quanto è stato posto fra le sue mani. Mettiamoci nelle sue mani. Ci difenderà e ci farà vincere tutti i nemici.
Maria è fedele: non lascia smarrire né sciupare ciò che le è stato affidato. È, per eccellenza, la vergine fedele a Dio ed agli uomini. Ha custodito con fedeltà quanto Dio le ha dato, senza perderne la minima parte, ed ancora oggi custodisce con cura particolare coloro che si sono posti sotto la sua protezione e tutela.
Affidiamo, dunque, ogni cosa alla sua fedeltà. Stringiamoci a lei come a colonna che non può essere abbattuta, come ad àncora che non può essere staccata, o meglio come alla montagna di Sion che non può essere smossa.
Per quanto ciechi, deboli ed incostanti noi siamo per natura e per quanto numerosi e astuti siano i nostri nemici. non ci inganneremo né ci smarriremo mai, né mai avremo la sventura di perdere la grazia di Dio e l'infinito tesoro dell'eterna Sapienza.