- CAPITOLO PRIMO - Fiducia!
- Nostro Signore ci invita alla fiducia
All'anima colpevole, oppressa dal peso delle sue colpe, Gesù diceva: "Abbi fiducia, figliuolo, i tuoi peccati ti son perdonati".
"Fiducia!" diceva ancora alla malata abbandonata che attendeva da lui la sua guarigione, "la tua fede ti ha salvata".
Quando i suoi apostoli tremavano di spavento, vedendolo camminare di notte sul lago di Genezareth, egli li tranquillizzava con questa affermazione rassicurante: "Abbiate fiducia! Sono io; non abbiate paura".
E la sera della Cena, conoscendo i frutti infiniti del suo sacrificio, lanciava, mentre andava alla morte, questo grido di trionfo: "Fiducia, abbiate fiducia! Io ho vinto il mondo".
Questa parola divina, cadendo dalle sue labbra adorabili, tutta vibrante di tenerezza e di pietà, operava nelle anime una trasformazione meravigliosa. Una rugiada soprannaturale fecondava la loro aridità; delle luci di speranza dissipano le loro tenebre; una serena certezza scacciava le loro angosce, perché le parole del Signore "sono spirito e vita".
"Beati quelli che le ascoltano e le mettono in pratica". Come un tempo i suoi discepoli, siamo noi ora invitati da Nostro Signore alla fiducia. Perché rifiutarci di ascoltare la sua voce?
- Molte anime hanno paura di Dio
Il Vangelo narra che la pesca miracolosa sbalordì san Pietro. Con la sua foga abituale, egli misurò in una sola occhiata la distanza infinita che separava la grandezza del Maestro dalla sua bassezza. Egli tremò di sacro terrore e prosternandosi, il volto contro la terra, gridò: "Allontanatevi da me, Signore, perché sono un peccatore".
Alcune anime hanno, come l'Apostolo, questo timore. Esse sentono così vivamente le loro macchie e la loro miseria che osano appena avvicinarsi alla Divina Santità. Sembra loro che un Dio così puro debba provare una repulsione invincibile a chinarsi verso di esse. Malaugurata impressione, che imprime un contegno forzato alla loro vita interiore e talvolta la paralizza completamente.
Come si ingannano queste anime!
Gesù si avvicinò ben presto all'apostolo spaventato: "Non avere paura", gli disse, e lo fece alzare.
Anche voi cristiani, che avete ricevuto tanti segni del suo amore, non abbiate paura. Nostro Signore teme, più di ogni altra cosa, che abbiate paura di Lui. Le vostre imperfezioni, le vostre debolezze, le vostre colpe più gravi, le vostre ricadute così frequenti non lo irriteranno, purché desideriate sinceramente di convertirvi. Più siete miserabili, più egli ha compassione della vostra miseria, più desidera compiere presso di voi la sua missione di Salvatore. Non è forse soprattutto per i peccatori che Egli è disceso sulla terra?
- Ad altre manca la fede
Eppure Gesù Cristo ci domanda questa fede speciale e concreta. Egli la esigeva un tempo come condizione indispensabile ai suoi miracoli; egli la esige ancora oggi da noi per concederci i suoi favori.
"Se puoi credere, tutto è possibile a colui che crede", diceva al padre del ragazzo posseduto. E nel convento di Paray-le-Monial, usando quasi gli stessi termini, ripeteva a santa Margherita Maria: "Se puoi credere, vedrai la potenza del mio Cuore nella magnificenza del mio Amore".
Potete credere? Potete arrivare a questa certezza, così forte che niente la fa vacillare, così chiara che equivale all'evidenza? È tutto qui. Quando arriverete a questo grado di fiducia, vedrete meraviglie realizzarsi in voi.
Chiedete dunque al Divin Maestro di aumentare la vostra fede. Ripetetegli spesso la preghiera del Vangelo: "Credo, Signore; aiutate la mia incredulità".
- Questa sfiducia è loro pregiudizievole
Quando san Pietro, saltando dalla sua barca, si slanciava incontro al Salvatore, camminava con sicurezza sulle onde. Il vento soffiava con violenza. I flutti ora si sollevavano furiosamente, ora spalancavano gorghi profondi. L'abisso si apriva davanti all'Apostolo. Pietro tremò, esitò un secondo e subito cominciò ad affondare ... "Uomo di poca fede, gli disse Gesù, perché hai dubitato".
Ecco la nostra storia. Nei nostri momenti di fervore, ci raccogliamo ai piedi del Maestro. Viene la tempesta e il pericolo assorbe la nostra attenzione. Allontaniamo gli sguardi da Nostro Signore per rivolgerli ansiosamente sulle nostre sofferenze e sui nostri pericoli. Esitiamo ... e subito affondiamo.
La tentazione ci assale. Il dovere ci sembra gravoso, la sua austerità ci ripugna, il suo peso ci opprime. Fantasie inquietanti ci tormentano. La tempesta rimbomba nella nostra intelligenza, nella nostra sensibilità, nella nostra carne ... E noi perdiamo la testa; cadiamo nel peccato; cadiamo nello scoraggiamento, più pernicioso della stessa colpa. Anime senza fiducia, perché dubitiamo?
La prova ci colpisce in mille maniere. I nostri affari temporali sono pericolanti, il nostro avvenire materiale ci inquieta. La malevolenza attacca la nostra reputazione. La morte spezza i vincoli dei nostri affetti più legittimi e più teneri ... E noi dimentichiamo quale cura paterna la Provvidenza ha di noi. Mormoriamo, ci ribelliamo: aumentano così le nostre difficoltà e l'amarezza dei nostri dolori. Anime senza fiducia, perché dubitiamo?
Se fossimo stati attaccati al Buon Maestro con una fiducia tanto più disperata di quanto ci sembrava la situazione, non avremmo subito alcun danno. Avremmo camminato tranquillamente sulle onde; saremmo arrivati senza difficoltà al golfo tranquillo e sicuro; avremmo ben presto ritrovato la spiaggia soleggiata che la luce del Cielo illumina.
I santi hanno lottato contro le nostre stesse difficoltà; molti di essi hanno commesso le nostre stesse colpe. Ma almeno non hanno dubitato. Si sono sollevati senza indugio, più umili dopo la loro caduta, non confidando più ormai se non nel soccorso dall'Alto. Essi conservavano nei loro cuori la certezza assoluta che, appoggiati a Dio, avrebbero potuto. La loro fiducia non li ha ingannati.
Divenite dunque anime di fiducia. Nostro Signore vi invita a questo e il vostro stesso interesse lo esige. Diverrete allo stesso tempo anime di pace e di luce.
- Scopo e divisione dell’opera
Pio lettore, se mai questo modesto volume dovesse capitare tra le tue mani, non lo respingere sdegnosamente. Esso non pretende né l'eleganza letteraria, né l'originalità, ma contiene delle verità consolanti che ho tratto dai libri ispirati e dagli scritti dei santi: ecco il suo solo merito.
Leggilo lentamente, con attenzione, in spirito di preghiera. Arrivo a dire: meditalo. Lasciati penetrare dolcemente dalla sua dottrina. La linfa del Vangelo ne impregna le pagine: vi è per le anime migliore alimento delle parole del Salvatore?
Che tu possa, al termine di questa lettura, confidare unicamente in questo Maestro adorabile che ci ha dato tutto: i suoi tesori, il suo amore, la sua vita, fino all'ultima goccia del suo Sangue!