Faustina Kowalska
MARIA FAUSTYNA KOWALSKA (1905-1938)
vergine, delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia
Suor Maria Faustina, l'apostola della Divina Misericordia, appartiene oggi al gruppo dei santi della Chiesa più conosciuti. Attraverso di lei il Signore manda al mondo il grande messaggio della Misericordia Divina e mostra un esempio di perfezione cristiana basata sulla fiducia in Dio e sull'atteggiamento misericordioso verso il prossimo.
La vita di suor Faustina
"Mia diletta figlia, scrivi queste parole, che oggi il mio Cuore ha riposato in questo convento. Parla al mondo della mia Misericordia, di’ che Io sono l’amore e la Misericordia in persona…"
Queste parole vengono riportate da Suor Faustina Kowalska nel suo Diario il 4 aprile del 1937. Era la Domenica in Albis, quella che oggi finalmente si chiama - per volontà dello stesso Gesù - la "Domenica della Misericordia", dopo la solenne proclamazione fatta un anno fa da Giovanni Paolo II durante la canonizzazione della suora polacca, la cui figura resta indissolubilmente legata al culto della Divina Misericordia.
Gesù a Suor Faustina Kowalska: "Dipingi un quadro secondo l'immagine che vedi... con sotto la scritta:
"Gesù, confido in te".
Nata il 25 agosto 1905 a Glogowiec, un piccolo villaggio di contadini, terza di dieci figli, all’età di nove anni la futura santa ricevette la Prima Comunione vivendo assai profondamente questo momento, consapevole della presenza dell’Ospite Divino nella sua anima.
Non finisce le elementari, e sedicenne lascia la casa paterna per andare a servizio come domestica: per la famiglia è una bocca in meno da sfamare. A 15 anni aveva chiesto il permesso di entrare in convento, ma i suoi erano stati irremovibili: lei non aveva neanche la dote necessaria, in casa c’erano soltanto debiti.
Un giorno, mentre era assorta in preghiera davanti al tabernacolo, sentì una voce che le ordinò di partire per Varsavia e di entrare in convento. Con grandi sacrifici andò a servizio per pagarsi un corredo e finalmente, dopo tanti rifiuti, il 1° agosto 1925 viene ammessa come postulante nella Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia a Varsavia.
Nella Congregazione visse tredici anni, soggiornando in diverse case e svolgendo lavori di cuoca, giardiniera e portinaia, sempre con molto zelo e osservando fedelmente la regola religiosa.
In questo scenario di normalità, nella vita nascosta e disprezzata di una giovane e umilissima suora polacca, il Signore ha voluto far brillare la luce del suo grande e infinito Amore per gli uomini.
È la pedagogia di Dio, che sceglie i piccoli e gli ignoranti per confondere i forti e i sapienti di questo mondo (Mt 11, 25). Come scrive anche san Paolo: "Dio ha scelto ciò che è ignobile nel mondo e ciò che è disprezzato e ciò che è nulla per annientare le cose che sono…" (I Cor 1, 29).
Una vita veramente nascosta, quella di Faustina, si direbbe insignificante, ma il Diario in cui la santa descrisse le sue visioni è diventato un best-seller della devozione popolare ed anche sotto il profilo teologico ha suscitato non poca sorpresa negli studiosi per la profondità dei suoi scritti, tanto più straordinaria in una suora che non aveva neppure terminato le scuole elementari.
Questo Diario, tradotto oggi in tutto il mondo, è il resoconto fedele della sua esperienza spirituale.
"Gesù confido in te"
Il 22 febbraio 1931, mentre stava nella sua cella, Suor Faustina ebbe una visione di Gesù vestito di bianco, che teneva una mano alzata per benedire e l’altra sul petto, da cui uscivano due grandi raggi, uno rosso e l’altro bianco.
E Gesù le disse: "Dipingi un quadro secondo l’immagine che vedi, con sotto la scritta: Gesù, confido in te… Voglio che l'immagine venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua: questa domenica deve essere la festa della Misericordia... In quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine".
La festa della Divina Misericordia deve essere preceduta da una novena da iniziarsi il venerdì santo assieme alla coroncina della Misericordia.
Il Signore le dice: "Figlia mia, esorta le anime a recitare la coroncina che ti ho dato. Per la recita di questa coroncina mi piace concedere tutto ciò che mi chiederanno…".
Nessuno però inizialmente prende sul serio Suor Faustina, intorno a lei c’è tanta incredulità. Ma Gesù stesso la sprona ed incoraggia a farsi strumento per la diffusione di questa devozione, facendo di lei, un’umile e sconosciuta suorina polacca, l’apostola dell’amore misericordioso di Dio.
Dice Gesù a Suor Faustina: "Io porgo agli uomini il recipiente con il quale devono venire ad attingere le grazie alla sorgente della misericordia. Il recipiente è quest'immagine con la scritta: Gesù confido in te… Scrivi queste parole, figlia mia, parla al mondo della mia misericordia. Questo è un segno per gli ultimi tempi, dopo i quali arriverà il giorno della giustizia… Figlia mia, dì al genere umano sofferente che si stringa alla Misericordia del mio Cuore ed Io lo colmerò di pace… La piaga del mio Cuore è la sorgente della Misericordia senza limiti".
Faustina e il Sacro Cuore
"Il mio Cuore pieno di misericordia", dice Gesù: questa è la chiave del messaggio dettato a suor Faustina, e questo messaggio - che ha toccato il cuore di molti uomini e donne di tutto il mondo - è di una sconvolgente profondità e bellezza che lascia senza fiato.
Si è molto più portati a pensare a Dio come a un Essere superiore ed eterno visto soprattutto sotto la categoria, severa e arcigna, della Giustizia; come pensare invece a un Dio infinitamente misericordioso, prodigo di amore, un Padre che non è mai stanco di perdonare i suoi figli e che anzi, continuamente li accoglie e quasi li implora di accettare la sua misericordia? E’ la teologia del Cuore che ama.
Una delle devozioni più diffuse tra il popolo cristiano, come sappiamo, è quella al Sacro Cuore di Gesù. Non si tratta, però, di una devozione fra le tante, perché è stata rivestita dalla Chiesa di una dignità tutta particolare e si situa al centro della rivelazione cristiana.
Il documento guida in materia è sicuramente l'enciclica di Pio XII, Haurietis aquas ("Attingerete alle acque") del 15 maggio 1956.
Questa devozione – contenuta in germe nella Sacra Scrittura, approfondita dai santi Padri, dai Dottori della Chiesa e dai grandi mistici medioevali – ha avuto un particolare incremento e raggiunto la sua configurazione odierna in seguito alle apparizioni di Gesù Cristo a S.Margherita Maria Alacoque, nel monastero di Paray-le-Monial, a partire dal 27 dicembre 1673.
Da allora, superate numerose difficoltà teologiche e liturgiche, si è diffusa rapidamente fra tutte le categorie del popolo cristiano, mentre la Chiesa l’ha elevata alla dignità liturgica di "solennità". In effetti essa rappresenta il centro della spiritualità cristiana e la chiave di comprensione, insieme più semplice e più profonda, di tutta quanta la storia della salvezza.
L'origine della devozione è nella stessa Sacra Scrittura. E' Gesù che per primo presenta il suo Cuore come fonte di ristoro e di pace: "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime…" (Mt 11,28-29).
A Suor Faustina Gesù confidò: "Figlia mia, quando t'accosti a quella sorgente della mia misericordia, che è il sacramento del perdono, l'acqua e il sangue scaturiti dal mio cuore scendono sull'anima tua a nobilitarla. Ogni volta che vieni al Sacramento della Riconciliazione, immergiti nella mia misericordia con una fiducia illimitata, perché solo così posso versare dentro di te tutta la mia grazia. Sappi che io stesso t'attendo nel confessionale, e pur conservandomi invisibile dietro al sacerdote, sono io che opero dentro di te… Figlia mia, allo stesso modo che tu ti inginocchi alla mia presenza per prepararti alla tua confessione, così è sempre davanti a me che ti confessi perché del sacerdote io mi faccio solamente schermo: non esaminare mai come egli sia, ma apriti a lui come lo faresti davanti a me; allora la tua anima si colmerà della mia luce... ""
Che nessuna anima tema di avvicinarsi a me – dice Gesù – anche se i suoi peccati fossero come porpora. Questa causa è mia ed è scaturita dal seno della Santissima Trinità, che attraverso il Verbo vi fa conoscere l’abisso della Divina Misericordia…"
In san Giovanni si legge molto chiaramente come il Cuore di Cristo venne trafitto e come da esso fuoriuscì il sangue e l'acqua (Gv 19,34). Ciò richiama la visione avuta da Santa Faustina sui due raggi, uno rosso e l’altro pallido, scaturiti dal Cuore di Gesù: essi stanno a significare l’acqua e il sangue sgorgati dal suo petto aperto dalla lancia sulla croce, e sono l’acqua che giustifica le anime con il Battesimo ed il sangue che è vita dell’anima, l’Eucarestia.
La Madre della Misericordia
Faustina, bisogna dirlo, fu in tutta la sua vita un’anima eminentemente eucaristica e mariana. La Vergine Maria le apparve molte volte, per confortarla e istruirla nel suo cammino di fede.
"Figlia mia, voglio da Te preghiera, preghiera e ancora una volta preghiera… Sappi che, sebbene io sia stata innalzata alla dignità di madre di Dio, sette spade dolorose mi hanno trafitto il cuore. Non far nulla a tua difesa; sopporta tutto con umiltà. Dio stesso prenderà le tue difese…"
"Io vi sono Madre per l'infinita misericordia di Dio..."
Le diceva anche: "Io vi sono Madre per l’infinita misericordia di Dio… La vostra vita deve essere simile alla mia vita: silenziosa e nascosta; essere uniti incessantemente a Dio e pregare per l’umanità e preparare il mondo per la sua seconda venuta".
La Madre della Misericordia, che Faustina amava profondamente, le sarebbe stata guida e sicuro conforto nelle molte sofferenze fisiche e spirituali della sua brevissima vita.
Ripetutamente punzecchiata dalle consorelle, incompresa dai superiori, fra sospetti e tribolazioni, l’umile conversa destinata sempre alle mansioni più infime, riuscì a sviluppare una straordinaria unione mistica con Dio, che l’arricchì di doni eccezionali: visioni, stimmate nascoste, partecipazione alla Passione di Cristo, profezia e discernimento delle anime, carisma di intercessione per gli spiriti purganti.
Consumata dalla tisi, morì a Lagiewniki, presso Cracovia, il 5 ottobre 1938, all’età di 33 anni come Gesù, a cui desiderava essere conforme.
Aveva detto sul letto di morte: "Io sento chiaramente che la mia missione non finisce con la morte, ma comincia…"
La fama della santità della sua vita crebbe insieme alla diffusione del culto alla Divina Misericordia, sulla scia delle grazie ottenute tramite la sua intercessione.
Giovanni Paolo II e il culto della Divina Misericordia
Negli anni 1963-67 si svolse a Cracovia il processo informativo relativo alla sua vita e alle sue virtù e nel 1968 iniziò a Roma il processo di beatificazione, che si concluse nel dicembre del 1992.
La sua causa fu promossa dall’allora vescovo ausiliare di Cracovia Karol Wojtyla, che da giovane operaio e seminarista clandestino, negli anni ’40 si fermava a pregare sovente, andando al lavoro nella fabbrica Solvay, nel monastero, oggi santuario, di Lagiewniki.
Ed è stato proprio lui, salito al soglio pontificio col nome di Giovanni Paolo II, a scrivere una enciclica, Dives in Misericordia, la seconda del suo pontificato (1980), interamente dedicata alla devozione appresa dall’umile suora polacca ed è stato lui che l’ha dichiarata prima beata, il 18 aprile 1993, e quindi santa, il 30 aprile 2000, davanti a una folla di oltre duecentomila pellegrini convenuti a piazza San Pietro.
In quell’occasione il Papa ha stabilito per la prima volta la festa della Divina Misericordia, da celebrarsi ogni anno nella prima domenica dopo Pasqua.
Sempre a Roma, proprio a due passi da San Pietro, è attivo dal 1994 il "Centro di Spiritualità della Divina Misericordia", retto da Don Jozef Bart, un dinamico sacerdote polacco che opera nella vicina Chiesa di Santo Spirito in Sassia.
Il centro è un polo di irradiazione spirituale, fucina di molte iniziative legate al culto della Divina Misericordia ed è il cuore, per così dire, della devozione di migliaia e migliaia di fedeli a S. Faustina Kowalska.
"Attraverso di te, come per l’Ostia Santa – aveva assicurato un giorno Gesù a suor Faustina – i raggi della mia Misericordia si espanderanno sul mondo".
http://www.gesuiti.it/moscati/Ital2/It_DL_Kowalska.html
Ultima modifica di Ospite il dom dic 18, 2005 12:34 am, modificato 1 volta in totale.
CAPPELLA PAPALE PER LA CANONIZZAZIONE
DELLA BEATA MARIA FAUSTYNA KOWALSKA
OMELIA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
Domenica, 30 aprile 2000
1. "Celebrate il Signore perché è buono, perché eterna è la sua misericordia" (Sal 118, 1). Così canta la Chiesa nell'Ottava di Pasqua, quasi raccogliendo dalle labbra di Cristo queste parole del Salmo; dalle labbra di Cristo risorto, che nel Cenacolo porta il grande annuncio della misericordia divina e ne affida agli apostoli il ministero: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi... Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi" (Gv 20, 21-23).
Prima di pronunciare queste parole, Gesù mostra le mani e il costato. Addita cioè le ferite della Passione, soprattutto la ferita del cuore, sorgente da cui scaturisce la grande onda di misericordia che si riversa sull'umanità. Da quel cuore suor Faustina Kowalska, la beata che d'ora in poi chiameremo santa, vedrà partire due fasci di luce che illuminano il mondo: "I due raggi – le spiegò un giorno Gesù stesso - rappresentano il sangue e l'acqua" (Diario, Libreria Editrice Vaticana, p. 132).
2. Sangue ed acqua! Il pensiero corre alla testimonianza dell'evangelista Giovanni che, quando un soldato sul Calvario colpì con la lancia il costato di Cristo, vide uscirne "sangue ed acqua" (cfr Gv 19, 34). E se il sangue evoca il sacrificio della croce e il dono eucaristico, l'acqua, nella simbologia giovannea, ricorda non solo il battesimo, ma anche il dono dello Spirito Santo (cfr Gv 3,5; 4,14; 7,37-39).
Attraverso il cuore di Cristo crocifisso la misericordia divina raggiunge gli uomini: "Figlia mia, dì che sono l'Amore e la Misericordia in persona", chiederà Gesù a Suor Faustina (Diario, 374). Questa misericordia Cristo effonde sull'umanità mediante l'invio dello Spirito che, nella Trinità, è la Persona-Amore. E non è forse la misericordia un "secondo nome" dell'amore (cfr Dives in misericordia, 7), colto nel suo aspetto più profondo e tenero, nella sua attitudine a farsi carico di ogni bisogno, soprattutto nella sua immensa capacità di perdono?
E' davvero grande oggi la mia gioia, nel proporre a tutta la Chiesa, quasi dono di Dio per il nostro tempo, la vita e la testimonianza di Suor Faustina Kowalska. Dalla divina Provvidenza la vita di questa umile figlia della Polonia è stata completamente legata alla storia del ventesimo secolo, il secolo che ci siamo appena lasciati alle spalle. E', infatti, tra la prima e la seconda guerra mondiale che Cristo le ha affidato il suo messaggio di misericordia. Coloro che ricordano, che furono testimoni e partecipi degli eventi di quegli anni e delle orribili sofferenze che ne derivarono per milioni di uomini, sanno bene quanto il messaggio della misericordia fosse necessario.
Disse Gesù a Suor Faustina: "L'umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla divina misericordia" (Diario, p. 132). Attraverso l'opera della religiosa polacca, questo messaggio si è legato per sempre al secolo ventesimo, ultimo del secondo millennio e ponte verso il terzo millennio. Non è un messaggio nuovo, ma si può ritenere un dono di speciale illuminazione, che ci aiuta a rivivere più intensamente il Vangelo della Pasqua, per offrirlo come un raggio di luce agli uomini ed alle donne del nostro tempo.
3. Che cosa ci porteranno gli anni che sono davanti a noi? Come sarà l'avvenire dell'uomo sulla terra? A noi non è dato di saperlo. E' certo tuttavia che accanto a nuovi progressi non mancheranno, purtroppo, esperienze dolorose. Ma la luce della divina misericordia, che il Signore ha voluto quasi riconsegnare al mondo attraverso il carisma di suor Faustina, illuminerà il cammino degli uomini del terzo millennio.
Come gli Apostoli un tempo, è necessario però che anche l'umanità di oggi accolga nel cenacolo della storia Cristo risorto, che mostra le ferite della sua crocifissione e ripete: Pace a voi! Occorre che l'umanità si lasci raggiungere e pervadere dallo Spirito che Cristo risorto le dona. E' lo Spirito che risana le ferite del cuore, abbatte le barriere che ci distaccano da Dio e ci dividono tra di noi, restituisce insieme la gioia dell'amore del Padre e quella dell'unità fraterna.
4. E' importante allora che raccogliamo per intero il messaggio che ci viene dalla parola di Dio in questa seconda Domenica di Pasqua, che d'ora innanzi in tutta la Chiesa prenderà il nome di "Domenica della Divina Misericordia". Nelle diverse letture, la liturgia sembra disegnare il cammino della misericordia che, mentre ricostruisce il rapporto di ciascuno con Dio, suscita anche tra gli uomini nuovi rapporti di fraterna solidarietà. Cristo ci ha insegnato che "l'uomo non soltanto riceve e sperimenta la misericordia di Dio, ma è pure chiamato a «usar misericordia» verso gli altri: Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia (Mt 5, 7)" (Dives in misericordia, 14). Egli ci ha poi indicato le molteplici vie della misericordia, che non perdona soltanto i peccati, ma viene anche incontro a tutte le necessità degli uomini. Gesù si è chinato su ogni miseria umana, materiale e spirituale.
Il suo messaggio di misericordia continua a raggiungerci attraverso il gesto delle sue mani tese verso l'uomo che soffre. E' così che lo ha visto e lo ha annunciato agli uomini di tutti i continenti suor Faustina, che nascosta nel suo convento di Lagiewniki, in Cracovia, ha fatto della sua esistenza un canto alla misericordia: Misericordias Domini in aeternum cantabo.
5. La canonizzazione di Suor Faustina ha un'eloquenza particolare: mediante questo atto intendo oggi trasmettere questo messaggio al nuovo millennio. Lo trasmetto a tutti gli uomini perché imparino a conoscere sempre meglio il vero volto di Dio e il vero volto dei fratelli.
Amore di Dio e amore dei fratelli sono infatti indissociabili, come ci ha ricordato la prima Lettera di Giovanni: "Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti" (5, 2). L'Apostolo qui ci richiama alla verità dell'amore, additandocene nell'osservanza dei comandamenti la misura ed il criterio.
Non è facile, infatti, amare di un amore profondo, fatto di autentico dono di sé. Questo amore si apprende solo alla scuola di Dio, al calore della sua carità. Fissando lo sguardo su di Lui, sintonizzandoci col suo cuore di Padre, diventiamo capaci di guardare ai fratelli con occhi nuovi, in atteggiamento di gratuità e di condivisione, di generosità e di perdono. Tutto questo è misericordia!
Nella misura in cui l'umanità saprà apprendere il segreto di questo sguardo misericordioso, si rivela prospettiva realizzabile il quadro ideale proposto nella prima lettura: "La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune" (At 4, 32). Qui la misericordia del cuore è divenuta anche stile di rapporti, progetto di comunità, condivisione di beni. Qui sono fiorite le «opere della misericordia», spirituali e corporali. Qui la misericordia è divenuta concreto farsi «prossimo» verso i fratelli più indigenti.
6. Suor Faustina Kowalska ha lasciato scritto nel suo Diario: "Provo un dolore tremendo, quando osservo le sofferenze del prossimo. Tutti i dolori del prossimo si ripercuotono nel mio cuore; porto nel mio cuore le loro angosce, in modo tale che mi annientano anche fisicamente. Desidererei che tutti i dolori ricadessero su di me, per portare sollievo al prossimo" (Diario, p. 365). Ecco a quale punto di condivisione conduce l'amore quando è misurato sull'amore di Dio!
E' a questo amore che l'umanità di oggi deve ispirarsi per affrontare la crisi di senso, le sfide dei più diversi bisogni, soprattutto l'esigenza di salvaguardare la dignità di ciascuna persona umana. Il messaggio della divina misericordia è così, implicitamente, anche un messaggio sul valore di ogni uomo. Ogni persona è preziosa agli occhi di Dio, per ciascuno Cristo ha dato la sua vita, a tutti il Padre fa dono del suo Spirito e offre l'accesso alla sua intimità.
7. Questo messaggio consolante si rivolge soprattutto a chi, afflitto da una prova particolarmente dura o schiacciato dal peso dei peccati commessi, ha smarrito ogni fiducia nella vita ed è tentato di cedere alla disperazione. A lui si presenta il volto dolce di Cristo, su di lui arrivano quei raggi che partono dal suo cuore e illuminano, riscaldano, indicano il cammino e infondono speranza. Quante anime ha già consolato l'invocazione "Gesù, confido in Te", che la Provvidenza ha suggerito attraverso Suor Faustina! Questo semplice atto di abbandono a Gesù squarcia le nubi più dense e fa passare un raggio di luce nella vita di ciascuno.
8. Misericordias Domini in aeternum cantabo (Sal 88 [89], 2). Alla voce di Maria Santissima, la «Madre della misericordia», alla voce di questa nuova Santa, che nella Gerusalemme celeste canta la misericordia insieme con tutti gli amici di Dio, uniamo anche noi, Chiesa pellegrinante, la nostra voce.
E tu, Faustina, dono di Dio al nostro tempo, dono della terra di Polonia a tutta la Chiesa, ottienici di percepire la profondità della divina misericordia, aiutaci a farne esperienza viva e a testimoniarla ai fratelli. Il tuo messaggio di luce e di speranza si diffonda in tutto il mondo, spinga alla conversione i peccatori, sopisca le rivalità e gli odi, apra gli uomini e le nazioni alla pratica della fraternità. Noi oggi, fissando lo sguardo con te sul volto di Cristo risorto, facciamo nostra la tua preghiera di fiducioso abbandono e diciamo con ferma speranza: Gesù, confido in Te!
Giovanni Paolo II
DELLA BEATA MARIA FAUSTYNA KOWALSKA
OMELIA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
Domenica, 30 aprile 2000
1. "Celebrate il Signore perché è buono, perché eterna è la sua misericordia" (Sal 118, 1). Così canta la Chiesa nell'Ottava di Pasqua, quasi raccogliendo dalle labbra di Cristo queste parole del Salmo; dalle labbra di Cristo risorto, che nel Cenacolo porta il grande annuncio della misericordia divina e ne affida agli apostoli il ministero: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi... Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi" (Gv 20, 21-23).
Prima di pronunciare queste parole, Gesù mostra le mani e il costato. Addita cioè le ferite della Passione, soprattutto la ferita del cuore, sorgente da cui scaturisce la grande onda di misericordia che si riversa sull'umanità. Da quel cuore suor Faustina Kowalska, la beata che d'ora in poi chiameremo santa, vedrà partire due fasci di luce che illuminano il mondo: "I due raggi – le spiegò un giorno Gesù stesso - rappresentano il sangue e l'acqua" (Diario, Libreria Editrice Vaticana, p. 132).
2. Sangue ed acqua! Il pensiero corre alla testimonianza dell'evangelista Giovanni che, quando un soldato sul Calvario colpì con la lancia il costato di Cristo, vide uscirne "sangue ed acqua" (cfr Gv 19, 34). E se il sangue evoca il sacrificio della croce e il dono eucaristico, l'acqua, nella simbologia giovannea, ricorda non solo il battesimo, ma anche il dono dello Spirito Santo (cfr Gv 3,5; 4,14; 7,37-39).
Attraverso il cuore di Cristo crocifisso la misericordia divina raggiunge gli uomini: "Figlia mia, dì che sono l'Amore e la Misericordia in persona", chiederà Gesù a Suor Faustina (Diario, 374). Questa misericordia Cristo effonde sull'umanità mediante l'invio dello Spirito che, nella Trinità, è la Persona-Amore. E non è forse la misericordia un "secondo nome" dell'amore (cfr Dives in misericordia, 7), colto nel suo aspetto più profondo e tenero, nella sua attitudine a farsi carico di ogni bisogno, soprattutto nella sua immensa capacità di perdono?
E' davvero grande oggi la mia gioia, nel proporre a tutta la Chiesa, quasi dono di Dio per il nostro tempo, la vita e la testimonianza di Suor Faustina Kowalska. Dalla divina Provvidenza la vita di questa umile figlia della Polonia è stata completamente legata alla storia del ventesimo secolo, il secolo che ci siamo appena lasciati alle spalle. E', infatti, tra la prima e la seconda guerra mondiale che Cristo le ha affidato il suo messaggio di misericordia. Coloro che ricordano, che furono testimoni e partecipi degli eventi di quegli anni e delle orribili sofferenze che ne derivarono per milioni di uomini, sanno bene quanto il messaggio della misericordia fosse necessario.
Disse Gesù a Suor Faustina: "L'umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla divina misericordia" (Diario, p. 132). Attraverso l'opera della religiosa polacca, questo messaggio si è legato per sempre al secolo ventesimo, ultimo del secondo millennio e ponte verso il terzo millennio. Non è un messaggio nuovo, ma si può ritenere un dono di speciale illuminazione, che ci aiuta a rivivere più intensamente il Vangelo della Pasqua, per offrirlo come un raggio di luce agli uomini ed alle donne del nostro tempo.
3. Che cosa ci porteranno gli anni che sono davanti a noi? Come sarà l'avvenire dell'uomo sulla terra? A noi non è dato di saperlo. E' certo tuttavia che accanto a nuovi progressi non mancheranno, purtroppo, esperienze dolorose. Ma la luce della divina misericordia, che il Signore ha voluto quasi riconsegnare al mondo attraverso il carisma di suor Faustina, illuminerà il cammino degli uomini del terzo millennio.
Come gli Apostoli un tempo, è necessario però che anche l'umanità di oggi accolga nel cenacolo della storia Cristo risorto, che mostra le ferite della sua crocifissione e ripete: Pace a voi! Occorre che l'umanità si lasci raggiungere e pervadere dallo Spirito che Cristo risorto le dona. E' lo Spirito che risana le ferite del cuore, abbatte le barriere che ci distaccano da Dio e ci dividono tra di noi, restituisce insieme la gioia dell'amore del Padre e quella dell'unità fraterna.
4. E' importante allora che raccogliamo per intero il messaggio che ci viene dalla parola di Dio in questa seconda Domenica di Pasqua, che d'ora innanzi in tutta la Chiesa prenderà il nome di "Domenica della Divina Misericordia". Nelle diverse letture, la liturgia sembra disegnare il cammino della misericordia che, mentre ricostruisce il rapporto di ciascuno con Dio, suscita anche tra gli uomini nuovi rapporti di fraterna solidarietà. Cristo ci ha insegnato che "l'uomo non soltanto riceve e sperimenta la misericordia di Dio, ma è pure chiamato a «usar misericordia» verso gli altri: Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia (Mt 5, 7)" (Dives in misericordia, 14). Egli ci ha poi indicato le molteplici vie della misericordia, che non perdona soltanto i peccati, ma viene anche incontro a tutte le necessità degli uomini. Gesù si è chinato su ogni miseria umana, materiale e spirituale.
Il suo messaggio di misericordia continua a raggiungerci attraverso il gesto delle sue mani tese verso l'uomo che soffre. E' così che lo ha visto e lo ha annunciato agli uomini di tutti i continenti suor Faustina, che nascosta nel suo convento di Lagiewniki, in Cracovia, ha fatto della sua esistenza un canto alla misericordia: Misericordias Domini in aeternum cantabo.
5. La canonizzazione di Suor Faustina ha un'eloquenza particolare: mediante questo atto intendo oggi trasmettere questo messaggio al nuovo millennio. Lo trasmetto a tutti gli uomini perché imparino a conoscere sempre meglio il vero volto di Dio e il vero volto dei fratelli.
Amore di Dio e amore dei fratelli sono infatti indissociabili, come ci ha ricordato la prima Lettera di Giovanni: "Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti" (5, 2). L'Apostolo qui ci richiama alla verità dell'amore, additandocene nell'osservanza dei comandamenti la misura ed il criterio.
Non è facile, infatti, amare di un amore profondo, fatto di autentico dono di sé. Questo amore si apprende solo alla scuola di Dio, al calore della sua carità. Fissando lo sguardo su di Lui, sintonizzandoci col suo cuore di Padre, diventiamo capaci di guardare ai fratelli con occhi nuovi, in atteggiamento di gratuità e di condivisione, di generosità e di perdono. Tutto questo è misericordia!
Nella misura in cui l'umanità saprà apprendere il segreto di questo sguardo misericordioso, si rivela prospettiva realizzabile il quadro ideale proposto nella prima lettura: "La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune" (At 4, 32). Qui la misericordia del cuore è divenuta anche stile di rapporti, progetto di comunità, condivisione di beni. Qui sono fiorite le «opere della misericordia», spirituali e corporali. Qui la misericordia è divenuta concreto farsi «prossimo» verso i fratelli più indigenti.
6. Suor Faustina Kowalska ha lasciato scritto nel suo Diario: "Provo un dolore tremendo, quando osservo le sofferenze del prossimo. Tutti i dolori del prossimo si ripercuotono nel mio cuore; porto nel mio cuore le loro angosce, in modo tale che mi annientano anche fisicamente. Desidererei che tutti i dolori ricadessero su di me, per portare sollievo al prossimo" (Diario, p. 365). Ecco a quale punto di condivisione conduce l'amore quando è misurato sull'amore di Dio!
E' a questo amore che l'umanità di oggi deve ispirarsi per affrontare la crisi di senso, le sfide dei più diversi bisogni, soprattutto l'esigenza di salvaguardare la dignità di ciascuna persona umana. Il messaggio della divina misericordia è così, implicitamente, anche un messaggio sul valore di ogni uomo. Ogni persona è preziosa agli occhi di Dio, per ciascuno Cristo ha dato la sua vita, a tutti il Padre fa dono del suo Spirito e offre l'accesso alla sua intimità.
7. Questo messaggio consolante si rivolge soprattutto a chi, afflitto da una prova particolarmente dura o schiacciato dal peso dei peccati commessi, ha smarrito ogni fiducia nella vita ed è tentato di cedere alla disperazione. A lui si presenta il volto dolce di Cristo, su di lui arrivano quei raggi che partono dal suo cuore e illuminano, riscaldano, indicano il cammino e infondono speranza. Quante anime ha già consolato l'invocazione "Gesù, confido in Te", che la Provvidenza ha suggerito attraverso Suor Faustina! Questo semplice atto di abbandono a Gesù squarcia le nubi più dense e fa passare un raggio di luce nella vita di ciascuno.
8. Misericordias Domini in aeternum cantabo (Sal 88 [89], 2). Alla voce di Maria Santissima, la «Madre della misericordia», alla voce di questa nuova Santa, che nella Gerusalemme celeste canta la misericordia insieme con tutti gli amici di Dio, uniamo anche noi, Chiesa pellegrinante, la nostra voce.
E tu, Faustina, dono di Dio al nostro tempo, dono della terra di Polonia a tutta la Chiesa, ottienici di percepire la profondità della divina misericordia, aiutaci a farne esperienza viva e a testimoniarla ai fratelli. Il tuo messaggio di luce e di speranza si diffonda in tutto il mondo, spinga alla conversione i peccatori, sopisca le rivalità e gli odi, apra gli uomini e le nazioni alla pratica della fraternità. Noi oggi, fissando lo sguardo con te sul volto di Cristo risorto, facciamo nostra la tua preghiera di fiducioso abbandono e diciamo con ferma speranza: Gesù, confido in Te!
Giovanni Paolo II
Ultima modifica di Ospite il dom dic 18, 2005 12:38 am, modificato 1 volta in totale.
DAL DIARIO DI SUOR FAUSTINA KOWALSKA
DELL'ISTITUTO DELLA BEATA VERGINE MARIA DELLA MISERICORDIA
Beatificata il 7 marzo 1992
Santificata il 20 aprile 2000
"Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell'Inferno.
É un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l'inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi della coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l'anima, ma non l'annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale, acceso dall'ira di Dio; la quinta pena è l'oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia continua di satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l'odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei sensi. Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremenda ed indescrivibile.
Ci sono delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si differenzia dall'altro. Sarei morta alla vista di quelle orribili torture, se non mi avesse sostenuta l'onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l'eternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun'anima si giustifichi dicendo che l'inferno non c'è, oppure che nessuno c'è mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina, per ordine di Dio sono stata negli abissi dell'inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l'inferno c'è. Ora non posso parlare di questo. Ho l'ordine da Dio di lasciarlo per iscritto. I demoni hanno dimostrato un grande odio contro di me, ma per ordine di Dio hanno dovuto ubbidirmi. Quello che ho scritto è una debole ombra delle cose che ho visto. Una cosa ho notato e cioè che la maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che ci fosse l'inferno. Quando ritornai in me, non riuscivo a riprendermi per lo spavento, al pensiero che delle anime là soffrono così tremendamente, per questo prego con maggior fervore per la conversione dei peccatori, ed invoco incessantemente la misericordia di Dio per loro."
Dal "Diario" di Santa Faustina Kowaslka, Libreria Editrice vaticana, pag.276
DELL'ISTITUTO DELLA BEATA VERGINE MARIA DELLA MISERICORDIA
Beatificata il 7 marzo 1992
Santificata il 20 aprile 2000
"Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell'Inferno.
É un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l'inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi della coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l'anima, ma non l'annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale, acceso dall'ira di Dio; la quinta pena è l'oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia continua di satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l'odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei sensi. Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremenda ed indescrivibile.
Ci sono delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si differenzia dall'altro. Sarei morta alla vista di quelle orribili torture, se non mi avesse sostenuta l'onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l'eternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun'anima si giustifichi dicendo che l'inferno non c'è, oppure che nessuno c'è mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina, per ordine di Dio sono stata negli abissi dell'inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l'inferno c'è. Ora non posso parlare di questo. Ho l'ordine da Dio di lasciarlo per iscritto. I demoni hanno dimostrato un grande odio contro di me, ma per ordine di Dio hanno dovuto ubbidirmi. Quello che ho scritto è una debole ombra delle cose che ho visto. Una cosa ho notato e cioè che la maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che ci fosse l'inferno. Quando ritornai in me, non riuscivo a riprendermi per lo spavento, al pensiero che delle anime là soffrono così tremendamente, per questo prego con maggior fervore per la conversione dei peccatori, ed invoco incessantemente la misericordia di Dio per loro."
Dal "Diario" di Santa Faustina Kowaslka, Libreria Editrice vaticana, pag.276
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Santa Faustina incrocia un branco di cani neri...9 ottobre 1934 - Adorazione notturna del giovedì
Ho fatto l'adorazione notturna dalle undici alle dodici. Questa adorazione l'ho fatta per la conversione dei peccatori induriti, ma specialmente per quelli che hanno perduto la speranza nella Misericordia di Dio. Ho considerato quanto ha sofferto Dio e quanto è grande l'amore che ci ha dimostrato e noi non crediamo che Dio ci ama così. O Gesù, chi comprende questo? Che dolore per il nostro Salvatore e con che cosa può convincerci del Suo amore, se la Sua stessa morte non riesce a convincerci?
Ho pregato tutto il cielo ad unirsi a me per compensare il Signore dell'ingratitudine di certe anime. Gesù mi ha fatto conoscere quanto Gli è gradita la preghiera riparatrice.
Mi ha detto:
"La preghiera di un'anima umile ed amante placa l'ira del Padre Mio ed attira un mare di benedizioni".
Finita l'adorazione, a metà strada verso la cella, fui circondata da un gran branco di cani neri, alti, che saltavano ed ululavano. mostrando chiaramente l'intenzione di sbranarmi. M'accorsi però che non erano cani, ma demoni. Uno di loro disse con rabbiosa malvagità:"Dato che questa notte ci hai portato via tante anime, ora noi ti facciamo a pezzi":
Risposi:"Se questa è la volontà di Dio misericordiosissimo, fatemi pure a pezzi, poiché l'ho giustamente meritato, essendo la più misera delle peccatrici, ma Dio è sempre santo, giusto ed infinitamente misericordioso".
A queste parole risposero tutti insieme i demoni:"Fuggiamo, perché non è sola, ma c'è con lei l'Onnipotente", E scomparvero come la polvere, come un rumore che giunge dalla strada, mentre io tranquillamente, continuando il Te Deum, andai in cella riflettendo sull'infinita ed insondabile Misericordia divina.
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.138
Ho fatto l'adorazione notturna dalle undici alle dodici. Questa adorazione l'ho fatta per la conversione dei peccatori induriti, ma specialmente per quelli che hanno perduto la speranza nella Misericordia di Dio. Ho considerato quanto ha sofferto Dio e quanto è grande l'amore che ci ha dimostrato e noi non crediamo che Dio ci ama così. O Gesù, chi comprende questo? Che dolore per il nostro Salvatore e con che cosa può convincerci del Suo amore, se la Sua stessa morte non riesce a convincerci?
Ho pregato tutto il cielo ad unirsi a me per compensare il Signore dell'ingratitudine di certe anime. Gesù mi ha fatto conoscere quanto Gli è gradita la preghiera riparatrice.
Mi ha detto:
"La preghiera di un'anima umile ed amante placa l'ira del Padre Mio ed attira un mare di benedizioni".
Finita l'adorazione, a metà strada verso la cella, fui circondata da un gran branco di cani neri, alti, che saltavano ed ululavano. mostrando chiaramente l'intenzione di sbranarmi. M'accorsi però che non erano cani, ma demoni. Uno di loro disse con rabbiosa malvagità:"Dato che questa notte ci hai portato via tante anime, ora noi ti facciamo a pezzi":
Risposi:"Se questa è la volontà di Dio misericordiosissimo, fatemi pure a pezzi, poiché l'ho giustamente meritato, essendo la più misera delle peccatrici, ma Dio è sempre santo, giusto ed infinitamente misericordioso".
A queste parole risposero tutti insieme i demoni:"Fuggiamo, perché non è sola, ma c'è con lei l'Onnipotente", E scomparvero come la polvere, come un rumore che giunge dalla strada, mentre io tranquillamente, continuando il Te Deum, andai in cella riflettendo sull'infinita ed insondabile Misericordia divina.
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.138
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Santa Faustina prova l'agonia della morte..
"Svenimento improvviso. Sofferenze preagoniche. Non era la morte, cioè il passaggio alla vera vita, ma un pregustarne le sofferenze. Pur donandoci la vita eterna, la morte è spaventosa. Mi sentii improvvisamente male: mancanza di respiro, buio davanti agli occhi, sensazioni di mancamento nelle membra. Questo soffocamento è atroce. Un istante di tale soffocamento è infinitamente lungo...
Nonostante la fiducia, sopravviene pure uno strano senso di paura. Desiderai ricevere gli ultimi S.Sacramenti. Ma, in quello stato la Santa Confessione riesce assai difficoltosa, malgrado il desiderio di confessarsi. Non si sa quel che si dice,: si comincia una cosa, senza finire l'altra. Iddio preservi ciascun'anima dal rinviare la confessione all'ultima ora. Ho sperimentato la potenza delle parole del sacerdote, che scendono benefiche sull'anima dell'ammalato. Quando chiesi al Padre spirituale se ero pronta a presentarmi a Dio e se potevo stare tranquilla, ottenni questa risposta: "Può essere pienamente tranquilla, non solo adesso, ma dopo ogni confessione settimanale". La grazia di Dio che accompagna queste parole del sacerdote è grande. L'anima sente la forza ed il coraggio per la battaglia.
O Congregazione, o madre mia, come è dolce vivere sotto le tua ali, ma è ancora meglio morirvi!
Ricevuti gli ultimi S.Sacramenti, sopravvenne un miglioramento totale. Rimasi sola. Il miglioramento durò circa mezz'ora, poi si ripeté l'attacco, ma non più così violento, perché le cure mediche lo contrastavano. Unii le mie sofferenze a quelle di Gesù e le offrii per me e per la conversione delle anime che non credono nella bontà di Dio.
All'improvviso la mia cella si riempì di ceffi neri pieni di malvagità e di odio contro di me. Uno di essi disse:" Maledetta tu e Colui che è in te, perché già cominci a tormentarci nell'inferno". Appena dissi:" Ed il Verbo si fece carne ed abitò in mezzo a noi", subito quei ceffi scomparvero rumorosamente."
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.139
"Svenimento improvviso. Sofferenze preagoniche. Non era la morte, cioè il passaggio alla vera vita, ma un pregustarne le sofferenze. Pur donandoci la vita eterna, la morte è spaventosa. Mi sentii improvvisamente male: mancanza di respiro, buio davanti agli occhi, sensazioni di mancamento nelle membra. Questo soffocamento è atroce. Un istante di tale soffocamento è infinitamente lungo...
Nonostante la fiducia, sopravviene pure uno strano senso di paura. Desiderai ricevere gli ultimi S.Sacramenti. Ma, in quello stato la Santa Confessione riesce assai difficoltosa, malgrado il desiderio di confessarsi. Non si sa quel che si dice,: si comincia una cosa, senza finire l'altra. Iddio preservi ciascun'anima dal rinviare la confessione all'ultima ora. Ho sperimentato la potenza delle parole del sacerdote, che scendono benefiche sull'anima dell'ammalato. Quando chiesi al Padre spirituale se ero pronta a presentarmi a Dio e se potevo stare tranquilla, ottenni questa risposta: "Può essere pienamente tranquilla, non solo adesso, ma dopo ogni confessione settimanale". La grazia di Dio che accompagna queste parole del sacerdote è grande. L'anima sente la forza ed il coraggio per la battaglia.
O Congregazione, o madre mia, come è dolce vivere sotto le tua ali, ma è ancora meglio morirvi!
Ricevuti gli ultimi S.Sacramenti, sopravvenne un miglioramento totale. Rimasi sola. Il miglioramento durò circa mezz'ora, poi si ripeté l'attacco, ma non più così violento, perché le cure mediche lo contrastavano. Unii le mie sofferenze a quelle di Gesù e le offrii per me e per la conversione delle anime che non credono nella bontà di Dio.
All'improvviso la mia cella si riempì di ceffi neri pieni di malvagità e di odio contro di me. Uno di essi disse:" Maledetta tu e Colui che è in te, perché già cominci a tormentarci nell'inferno". Appena dissi:" Ed il Verbo si fece carne ed abitò in mezzo a noi", subito quei ceffi scomparvero rumorosamente."
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.139
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Santa Faustina attaccata da satana
21 marzo 1935
Dopo la santa messa mi sentivo completamente immersa in Dio ed avevo presente ogni Suo sguardo che giungeva fino al profondo del mio cuore. Verso mezzogiorno entrai un momento in cappella e la potenza della grazia colpì di nuovo il mio cuore. Mentre me ne stavo assorta, satana prese un vaso di fiori e lo scagliò rabbiosamente a terra con tutte le forze. Notai tutto il suo accanimento e la sua invidia. Nella cappella non c'era nessuno, quindi mi alzai da dove stavo pregando e raccolsi i pezzi del vaso rotto e trapiantai il fiore e volevo rimetterlo al posto alla svelta, prima che entrasse qualcuno in cappella. Ma non ci riuscii, dato che entrarono subito la Madre Superiora, la suora sacrestana ed alcune altre suore. La Madre Superiora si meravigliò che avessi spostato qualche cosa sul piccolo altare e fatto cadere il vaso.
La suora sacrestana mostrò il suo malcontento ed io m'impegnai a non dare spiegazioni e a non giustificarmi. Verso sera però mi sentii molto affaticata e non potei fare l'Ora santa e chiesi il permesso alla Madre Superiora di andare a riposarmi prima del solito. Appena mi misi a letto, mi addormentai subito, ma verso le undici satana diede uno scossone al mio letto. Mi svegliai immediatamente e cominciai tranquillamente a pregare il mio Angelo Custode. All'improvviso vidi le anime che stanno espiando in purgatorio. Il loro aspetto era come un'ombra e fra loro vidi molti demoni. Uno cercò di infastidirmi, gettandosi sul mio letto e sui miei piedi sotto forma di gatto ed era molto pesante, direi alcuni pud (Il "pud" è una misura di peso russa che equivale a 16 Kg)
Continuai per tutto il tempo a recitare il rosario. Sul fare del mattino quelle figure se ne andarono e potei prendere sonno.
La mattina, quando arrivai in cappella, sentii nell'anima questa voce:
"Sei unita a Me e non aver paura di nulla. ma sappi questo, figlia Mia, che satana ti odia. Benché odi ogni anima, egli arde di un odio particolare contro di te, perché hai sottratto molte anime al suo dominio".
21 marzo 1935
Dopo la santa messa mi sentivo completamente immersa in Dio ed avevo presente ogni Suo sguardo che giungeva fino al profondo del mio cuore. Verso mezzogiorno entrai un momento in cappella e la potenza della grazia colpì di nuovo il mio cuore. Mentre me ne stavo assorta, satana prese un vaso di fiori e lo scagliò rabbiosamente a terra con tutte le forze. Notai tutto il suo accanimento e la sua invidia. Nella cappella non c'era nessuno, quindi mi alzai da dove stavo pregando e raccolsi i pezzi del vaso rotto e trapiantai il fiore e volevo rimetterlo al posto alla svelta, prima che entrasse qualcuno in cappella. Ma non ci riuscii, dato che entrarono subito la Madre Superiora, la suora sacrestana ed alcune altre suore. La Madre Superiora si meravigliò che avessi spostato qualche cosa sul piccolo altare e fatto cadere il vaso.
La suora sacrestana mostrò il suo malcontento ed io m'impegnai a non dare spiegazioni e a non giustificarmi. Verso sera però mi sentii molto affaticata e non potei fare l'Ora santa e chiesi il permesso alla Madre Superiora di andare a riposarmi prima del solito. Appena mi misi a letto, mi addormentai subito, ma verso le undici satana diede uno scossone al mio letto. Mi svegliai immediatamente e cominciai tranquillamente a pregare il mio Angelo Custode. All'improvviso vidi le anime che stanno espiando in purgatorio. Il loro aspetto era come un'ombra e fra loro vidi molti demoni. Uno cercò di infastidirmi, gettandosi sul mio letto e sui miei piedi sotto forma di gatto ed era molto pesante, direi alcuni pud (Il "pud" è una misura di peso russa che equivale a 16 Kg)
Continuai per tutto il tempo a recitare il rosario. Sul fare del mattino quelle figure se ne andarono e potei prendere sonno.
La mattina, quando arrivai in cappella, sentii nell'anima questa voce:
"Sei unita a Me e non aver paura di nulla. ma sappi questo, figlia Mia, che satana ti odia. Benché odi ogni anima, egli arde di un odio particolare contro di te, perché hai sottratto molte anime al suo dominio".
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Santa Faustina svegliata da satana
Di notte mi venne a far visita di nuovo un'anima che avevo già visto in passato, tuttavia quest'anima non mi chiese preghiere, ma mi fece dei rimproveri di questo genere, dicendomi che una volta ero molto vanitosa e superba:"E adesso intercedi tanto per gli altri, ma anche adesso hai ancora alcuni difetti".
Risposi che ero molto superba e vanitosa, ma che mi ero confessata ed avevo fatto la penitenza per la mia stupidità. Ed ho fiducia nella bontà del mio Dio e se ora cado ciò avviene involontariamente e mai con premeditazione, sia pure nella più piccola cosa. Però quell'anima cominciò a farmi altri rimproveri: Perché non voglio riconoscere la sua grandezza? "Che tutti mi riconoscono per le mie grandi imprese. Perché solo tu non mi dai gloria?". Fu allora che m'accorsi che in quella figura c'era satana e dissi: "A Dio Solo è dovuta la gloria! Vattene satana!".
E in un attimo quell'anima sprofondò in una voragine orribile, inconcepibile a descrivere e dissi a quella miserabile anima che l'avrei detto a tutta la Chiesa.
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.205
Di notte mi venne a far visita di nuovo un'anima che avevo già visto in passato, tuttavia quest'anima non mi chiese preghiere, ma mi fece dei rimproveri di questo genere, dicendomi che una volta ero molto vanitosa e superba:"E adesso intercedi tanto per gli altri, ma anche adesso hai ancora alcuni difetti".
Risposi che ero molto superba e vanitosa, ma che mi ero confessata ed avevo fatto la penitenza per la mia stupidità. Ed ho fiducia nella bontà del mio Dio e se ora cado ciò avviene involontariamente e mai con premeditazione, sia pure nella più piccola cosa. Però quell'anima cominciò a farmi altri rimproveri: Perché non voglio riconoscere la sua grandezza? "Che tutti mi riconoscono per le mie grandi imprese. Perché solo tu non mi dai gloria?". Fu allora che m'accorsi che in quella figura c'era satana e dissi: "A Dio Solo è dovuta la gloria! Vattene satana!".
E in un attimo quell'anima sprofondò in una voragine orribile, inconcepibile a descrivere e dissi a quella miserabile anima che l'avrei detto a tutta la Chiesa.
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.205
Il furore di satana
11 ottobre 1936
Questa sera mentre scrivevo sulla grande Misericordia divina e sul grande profitto che ne ricavano le anime, si precipitò nella cella satana con gran malvagità e furore. Prese il paravento e cominciò a farlo a pezzi per annientarlo. In un primo momento mi spaventai un po', ma subito con un piccolo crocifisso feci il segno della santa croce. Immediatamente la bestia si calmò e scomparve.
Oggi non ho visto quella figura mostruosa, ma solo la sua malvagità; è tremenda la rabbia perversa di satana. Il paravento tuttavia non era stato nè rotto nè danneggiato. Continuai pertanto a scrivere in tutta tranquillità. So bene che, senza il permesso di Dio, quel miserabile non può toccarmi. Allora perché agisce così? Comincia ad assalirmi apertamente con tanta rabbia e tanto odio; ma non turba la mia pace nemmeno per un momento. Questo mio equilibrio provoca la sua rabbia malvagia.
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.270
11 ottobre 1936
Questa sera mentre scrivevo sulla grande Misericordia divina e sul grande profitto che ne ricavano le anime, si precipitò nella cella satana con gran malvagità e furore. Prese il paravento e cominciò a farlo a pezzi per annientarlo. In un primo momento mi spaventai un po', ma subito con un piccolo crocifisso feci il segno della santa croce. Immediatamente la bestia si calmò e scomparve.
Oggi non ho visto quella figura mostruosa, ma solo la sua malvagità; è tremenda la rabbia perversa di satana. Il paravento tuttavia non era stato nè rotto nè danneggiato. Continuai pertanto a scrivere in tutta tranquillità. So bene che, senza il permesso di Dio, quel miserabile non può toccarmi. Allora perché agisce così? Comincia ad assalirmi apertamente con tanta rabbia e tanto odio; ma non turba la mia pace nemmeno per un momento. Questo mio equilibrio provoca la sua rabbia malvagia.
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.270
Santa Faustina vede che satana cerca...
20 maggio 1937
Dopo che è già passato un mese da quando godo di buona salute, mi è venuto un pensiero, cioé non so se al Signore piaccia di più che Lo serva nella malattia o nella buona salute, che Gli avevo chiesto. Ed ho detto al Signore: "Gesù, fa' di me quello che Ti piace". E Gesù mi ha riportato allo stato di prima.
Oh, com'è dolce vivere in convento fra le consorelle, ma non bisogna dimenticare che questi angeli hanno un corpo umano.
Un certo momento vidi satana che cercava in fretta qualcuno fra le suore. Ebbi in animo l'ispirazione di ordinargli, nel nome di Dio, di dirmi che cosa cercava fra le suore.
E confessò, sebbene a malincuore: "Cerco le anime infingarde".
Quando gli ordinai nuovamente, nel nome di Dio, che mi dicesse quali erano in convento le anime alle quali aveva accesso più facilmente, mi dichiarò di nuovo malvolentieri che erano le anime pigre ed infingarde.
Osservai che, al presente, non c'erano in casa anime di quel genere. Si rallegrino le anime affaticate ed esauste.
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.386
20 maggio 1937
Dopo che è già passato un mese da quando godo di buona salute, mi è venuto un pensiero, cioé non so se al Signore piaccia di più che Lo serva nella malattia o nella buona salute, che Gli avevo chiesto. Ed ho detto al Signore: "Gesù, fa' di me quello che Ti piace". E Gesù mi ha riportato allo stato di prima.
Oh, com'è dolce vivere in convento fra le consorelle, ma non bisogna dimenticare che questi angeli hanno un corpo umano.
Un certo momento vidi satana che cercava in fretta qualcuno fra le suore. Ebbi in animo l'ispirazione di ordinargli, nel nome di Dio, di dirmi che cosa cercava fra le suore.
E confessò, sebbene a malincuore: "Cerco le anime infingarde".
Quando gli ordinai nuovamente, nel nome di Dio, che mi dicesse quali erano in convento le anime alle quali aveva accesso più facilmente, mi dichiarò di nuovo malvolentieri che erano le anime pigre ed infingarde.
Osservai che, al presente, non c'erano in casa anime di quel genere. Si rallegrino le anime affaticate ed esauste.
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.386
Santa Faustina sente il furore di satana...
20 ottobre 1937
Mentre pregavo davanti al Santissimo Sacramento venerando le Cinque Piaghe di Gesù, nell'invocare ciascuna Piaga, ho sentito come un ruscello di grazia riversarsi nella mia anima ed ho provato un anticipo del paradiso ed una totale fiducia nella divina Misericordia.
In questo momento, mentre stavo scrivendo queste parole, ho sentito un urlo di satana: «Scrive tutto! Scrive tutto e con questo ci fa perdere tanto! Non scrivere della bontà di Dio, Egli è giusto!».
Ha gettato un urlo di rabbia ed è scomparso.
O Dio misericordioso, che non ci disprezzi, ma ci colmi continuamente delle Tue grazie, ci rendi degni del Tuo regno e, nella Tua bontà, riempi con gli uomini i posti che furono abbandonati dagli angeli ingrati. O Dio di grande Misericordia, che hai distolto il Tuo sguardo santo dagli angeli ribelli e l'hai rivolto all'uomo pentito, sia onore e gloria alla Tua insondabile Misericordia, o Dio, che non disprezzi un cuore che si umilia. O mio Gesù, sento che la mia natura si nobilita, ma, nonostante le Tue grazie, non muore completamente; perciò la mia vigilanza è continua. Debbo combattere contro molti difetti, sapendo bene che la lotta non umilia nessuno, ma l'umiliano la viltà e la sconfitta.
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.449
20 ottobre 1937
Mentre pregavo davanti al Santissimo Sacramento venerando le Cinque Piaghe di Gesù, nell'invocare ciascuna Piaga, ho sentito come un ruscello di grazia riversarsi nella mia anima ed ho provato un anticipo del paradiso ed una totale fiducia nella divina Misericordia.
In questo momento, mentre stavo scrivendo queste parole, ho sentito un urlo di satana: «Scrive tutto! Scrive tutto e con questo ci fa perdere tanto! Non scrivere della bontà di Dio, Egli è giusto!».
Ha gettato un urlo di rabbia ed è scomparso.
O Dio misericordioso, che non ci disprezzi, ma ci colmi continuamente delle Tue grazie, ci rendi degni del Tuo regno e, nella Tua bontà, riempi con gli uomini i posti che furono abbandonati dagli angeli ingrati. O Dio di grande Misericordia, che hai distolto il Tuo sguardo santo dagli angeli ribelli e l'hai rivolto all'uomo pentito, sia onore e gloria alla Tua insondabile Misericordia, o Dio, che non disprezzi un cuore che si umilia. O mio Gesù, sento che la mia natura si nobilita, ma, nonostante le Tue grazie, non muore completamente; perciò la mia vigilanza è continua. Debbo combattere contro molti difetti, sapendo bene che la lotta non umilia nessuno, ma l'umiliano la viltà e la sconfitta.
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.449
Santa Faustina incontra satana
30.XI.1937
Verso sera, mentre salivo le scale, all'improvviso mi prese una strana svogliatezza per tutto ciò che è divino. Ad un tratto udii satana che mi diceva: « Non pensare affatto all'opera, Dio non è così misericordioso, come dici tu. Non pregare per i peccatori, tanto essi si danneranno lo stesso e con quest'opera della Misericordia tu stessa ti esponi alla dannazione. Non parlare mai della divina Misericordia col confessore e specialmente non ne parlare con Don Sopoéko e con Padre Andrasz ».
A questo punto la voce prese l'aspetto dell'angelo custode.
Allora risposi: « So chi sei: il padre della menzogna! ». Feci il segno della santa croce e quell'angelo scomparve con gran fracasso e rabbia.
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.465
30.XI.1937
Verso sera, mentre salivo le scale, all'improvviso mi prese una strana svogliatezza per tutto ciò che è divino. Ad un tratto udii satana che mi diceva: « Non pensare affatto all'opera, Dio non è così misericordioso, come dici tu. Non pregare per i peccatori, tanto essi si danneranno lo stesso e con quest'opera della Misericordia tu stessa ti esponi alla dannazione. Non parlare mai della divina Misericordia col confessore e specialmente non ne parlare con Don Sopoéko e con Padre Andrasz ».
A questo punto la voce prese l'aspetto dell'angelo custode.
Allora risposi: « So chi sei: il padre della menzogna! ». Feci il segno della santa croce e quell'angelo scomparve con gran fracasso e rabbia.
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.465
Oggi mi sento molto meglio, la cosa mi ha fatto piacere, così potrò riflettere di più quando farò l'ora santa.
Ad un tratto ho udito una voce: «Non guarirai e non rimandare il sacramento della confessione, poiché ciò non Mi piace. Fa' poco caso alle mormorazioni di chi ti sta attorno».
La cosa mi ha meravigliato dato che oggi mi sento meglio, ma non ho pensato più a questo.
Quando la suora ha spento la luce, ho cominciato l'ora santa. Dopo un momento però il cuore ha iniziato a darmi fastidio. Fino alle undici ho sofferto in silenzio, ma in seguito mi sono sentita così male che ho svegliato suor N., che abita con me, e mi ha dato delle gocce che mi hanno alleviato un po' il dolore, tanto da potermi allungare sul letto.
Ora comprendo l'avvertimento del Signore. Ho deciso che l'indomani avrei chiamato qualunque sacerdote e gli avrei svelato i segreti della mia anima. Ma questo non è tutto, poiché pregando per i peccatori ed offrendo tutte le sofferenze sono andata incontro agli attacchi del demonio. Lo spirito maligno non poteva sopportare questo. Mi si è presentato sotto forma di fantasma e questo fantasma mi ha detto: «Non pregare per i peccatori ma per te stessa, poiché sarai dannata».
Senza badare affatto a satana, pregai con raddoppiato fervore per i peccatori.
Lo spirito maligno urlò di rabbia: «Oh, se avessi potere su di te!» e scomparve.
Ho conosciuto che la mia sofferenza e la mia preghiera avevano tenuto legato satana ed avevo strappato molte anime dai suoi artigli.
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.482
Ad un tratto ho udito una voce: «Non guarirai e non rimandare il sacramento della confessione, poiché ciò non Mi piace. Fa' poco caso alle mormorazioni di chi ti sta attorno».
La cosa mi ha meravigliato dato che oggi mi sento meglio, ma non ho pensato più a questo.
Quando la suora ha spento la luce, ho cominciato l'ora santa. Dopo un momento però il cuore ha iniziato a darmi fastidio. Fino alle undici ho sofferto in silenzio, ma in seguito mi sono sentita così male che ho svegliato suor N., che abita con me, e mi ha dato delle gocce che mi hanno alleviato un po' il dolore, tanto da potermi allungare sul letto.
Ora comprendo l'avvertimento del Signore. Ho deciso che l'indomani avrei chiamato qualunque sacerdote e gli avrei svelato i segreti della mia anima. Ma questo non è tutto, poiché pregando per i peccatori ed offrendo tutte le sofferenze sono andata incontro agli attacchi del demonio. Lo spirito maligno non poteva sopportare questo. Mi si è presentato sotto forma di fantasma e questo fantasma mi ha detto: «Non pregare per i peccatori ma per te stessa, poiché sarai dannata».
Senza badare affatto a satana, pregai con raddoppiato fervore per i peccatori.
Lo spirito maligno urlò di rabbia: «Oh, se avessi potere su di te!» e scomparve.
Ho conosciuto che la mia sofferenza e la mia preghiera avevano tenuto legato satana ed avevo strappato molte anime dai suoi artigli.
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.482
17.1.1938.
Oggi fin dalla mattina la mia anima si trova nelle tenebre. Non riesco ad elevarmi fino a Gesù, mi sento quasi abbandonata da Lui. Non mi rivolgerò alle creature per ottenere luce, poiché so che esse non possono illuminarmi, se Gesù intende mantenermi nelle tenebre. Mi sottometto alla Sua santa volontà e soffro, ma la lotta assume un aspetto sempre maggiore.
Durante i vespri ho voluto unirmi con la preghiera alle consorelle. Quando mi sono trasferita col pensiero in cappella, il mio spirito è sprofondato in tenebre ancora più fitte. Sentivo disgusto per ogni cosa.
All'improvviso sento la voce di satana: «Guarda come è tutto contraddittorio ciò che ti dà Gesù: ti ordina di fondare un convento e ti manda la malattia; ti ordina di interessarti della festa della Misericordia ed una festa del genere il mondo non la vuole. Perché preghi per questa festa? Questa festa è così inopportuna».
L'anima mia tace e prega con un atto della volontà, senza entrare in colloquio con lo spirito delle tenebre. Tuttavia s'impadronisce di me un disgusto così strano della vita, che debbo fare un grande sforzo della volontà per poterla accettare... E sento di nuovo le parole del tentatore: «Domani, dopo la santa Comunione, chiedi di morire. Dio ti ascolterà. Infatti ti ha ascoltato tante volte e ti ha dato quello che Gli avevi chiesto».
Taccio e prego con un atto della volontà, anzi mi sottometto a Dio, pregandoLo interiormente che non mi abbandoni in questo momento. Sono già le undici di sera, tutte le suore dormono ormai nelle loro celle, solo la mia anima combatte e con grande impegno.
Il tentatore mi dice ancora: « Perché t'interessano le altre anime? Tu devi pregare solo per te stessa. I peccatori si convertiranno senza le tue preghiere. Vedo che soffri molto in questo momento, ti do un consiglio dal quale dipenderà la tua felicità: non parlare mai della divina Misericordia, e specialmente non incitare i peccatori alla fiducia nella divina Misericordia, poiché a loro spetta una giusta punizione.
La seconda cosa è la più importante, non parlare di quello che avviene nella tua anima coi confessori e specialmente a quel Padre straordinario e a quel prete di Wilno. Io li conosco, so chi sono, perciò voglio metterti in guardia da loro. Guarda che per essere una buona suora è sufficiente vivere come tutte le altre. Perché esporti a tante difficoltà? ».
Io continuo a tacere e con un atto della volontà persevero tutta in Dio, sebbene mi sfugga dal cuore un lamento. Il tentatore finalmente se ne andò e io sfinita mi addormentai immediatamente. La mattina, subito dopo la santa Comunione, entrai nella mia cella e, cadendo in ginocchio, rinnovai l'atto di sottomissione in tutto alla santissima volontà di Dio. Ti prego, Gesù, dammi la forza per lottare, avvenga di me secondo la Tua SS.ma volontà. La mia anima si è innamorata della Tua SS.ma volontà.
In quel momento vidi Gesù che mi disse: «Sono contento di quello che fai e continua a stare tranquilla se fai sempre tutto quello che è in tuo potere per quest'opera della Misericordia.
Abbi la massima sincerità col confessore.
Satana, dalla tentazione che ti ha teso, non ha avuto alcun profitto, poiché non ti sei messa a conversare con lui. Continua così.
Oggi Mi hai reso un grande onore lottando così fedelmente. Perseveri e si rafforzi il tuo cuore nella convinzione che Io sono sempre con te, anche se nel momento della lotta tu non Mi senti...».
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.498
Oggi fin dalla mattina la mia anima si trova nelle tenebre. Non riesco ad elevarmi fino a Gesù, mi sento quasi abbandonata da Lui. Non mi rivolgerò alle creature per ottenere luce, poiché so che esse non possono illuminarmi, se Gesù intende mantenermi nelle tenebre. Mi sottometto alla Sua santa volontà e soffro, ma la lotta assume un aspetto sempre maggiore.
Durante i vespri ho voluto unirmi con la preghiera alle consorelle. Quando mi sono trasferita col pensiero in cappella, il mio spirito è sprofondato in tenebre ancora più fitte. Sentivo disgusto per ogni cosa.
All'improvviso sento la voce di satana: «Guarda come è tutto contraddittorio ciò che ti dà Gesù: ti ordina di fondare un convento e ti manda la malattia; ti ordina di interessarti della festa della Misericordia ed una festa del genere il mondo non la vuole. Perché preghi per questa festa? Questa festa è così inopportuna».
L'anima mia tace e prega con un atto della volontà, senza entrare in colloquio con lo spirito delle tenebre. Tuttavia s'impadronisce di me un disgusto così strano della vita, che debbo fare un grande sforzo della volontà per poterla accettare... E sento di nuovo le parole del tentatore: «Domani, dopo la santa Comunione, chiedi di morire. Dio ti ascolterà. Infatti ti ha ascoltato tante volte e ti ha dato quello che Gli avevi chiesto».
Taccio e prego con un atto della volontà, anzi mi sottometto a Dio, pregandoLo interiormente che non mi abbandoni in questo momento. Sono già le undici di sera, tutte le suore dormono ormai nelle loro celle, solo la mia anima combatte e con grande impegno.
Il tentatore mi dice ancora: « Perché t'interessano le altre anime? Tu devi pregare solo per te stessa. I peccatori si convertiranno senza le tue preghiere. Vedo che soffri molto in questo momento, ti do un consiglio dal quale dipenderà la tua felicità: non parlare mai della divina Misericordia, e specialmente non incitare i peccatori alla fiducia nella divina Misericordia, poiché a loro spetta una giusta punizione.
La seconda cosa è la più importante, non parlare di quello che avviene nella tua anima coi confessori e specialmente a quel Padre straordinario e a quel prete di Wilno. Io li conosco, so chi sono, perciò voglio metterti in guardia da loro. Guarda che per essere una buona suora è sufficiente vivere come tutte le altre. Perché esporti a tante difficoltà? ».
Io continuo a tacere e con un atto della volontà persevero tutta in Dio, sebbene mi sfugga dal cuore un lamento. Il tentatore finalmente se ne andò e io sfinita mi addormentai immediatamente. La mattina, subito dopo la santa Comunione, entrai nella mia cella e, cadendo in ginocchio, rinnovai l'atto di sottomissione in tutto alla santissima volontà di Dio. Ti prego, Gesù, dammi la forza per lottare, avvenga di me secondo la Tua SS.ma volontà. La mia anima si è innamorata della Tua SS.ma volontà.
In quel momento vidi Gesù che mi disse: «Sono contento di quello che fai e continua a stare tranquilla se fai sempre tutto quello che è in tuo potere per quest'opera della Misericordia.
Abbi la massima sincerità col confessore.
Satana, dalla tentazione che ti ha teso, non ha avuto alcun profitto, poiché non ti sei messa a conversare con lui. Continua così.
Oggi Mi hai reso un grande onore lottando così fedelmente. Perseveri e si rafforzi il tuo cuore nella convinzione che Io sono sempre con te, anche se nel momento della lotta tu non Mi senti...».
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.498
Oggi è venuto da me il Signore ed ha detto:
«Figlia Mia, aiutaMi a salvare le anime. Andrai da un peccatore agonizzante e reciterai la coroncina e con ciò gli otterrai la fiducia nella Mia Misericordia, poiché è già nella disperazione».
Improvvisamente mi trovai in una capanna sconosciuta, dove stava agonizzando fra dolori tremendi un uomo già avanti negli anni. Attorno al letto c'era una moltitudine di demoni e la famiglia in lacrime. Appena cominciai a pregare, gli spiriti delle tenebre si dispersero con sibili indirizzando minacce contro di me. Quell'anima si rasserenò e piena di fiducia si addormentò nel Signore.
Nello stesso istante mi ritrovai nella mia stanza. Come ciò avvenga, non lo so.
«Figlia Mia, aiutaMi a salvare le anime. Andrai da un peccatore agonizzante e reciterai la coroncina e con ciò gli otterrai la fiducia nella Mia Misericordia, poiché è già nella disperazione».
Improvvisamente mi trovai in una capanna sconosciuta, dove stava agonizzando fra dolori tremendi un uomo già avanti negli anni. Attorno al letto c'era una moltitudine di demoni e la famiglia in lacrime. Appena cominciai a pregare, gli spiriti delle tenebre si dispersero con sibili indirizzando minacce contro di me. Quell'anima si rasserenò e piena di fiducia si addormentò nel Signore.
Nello stesso istante mi ritrovai nella mia stanza. Come ciò avvenga, non lo so.
"Un giorno, durante la santa Messa, il Signore mi fece conoscere più a fondo la sua Santità e Maestà e nello stesso tempo conobbi la mia miseria. Fui lieta per tale conoscenza e la mia anima s’immerse completamente nella Sua Misericordia; mi sentii immensamente felice.
Il giorno dopo udii queste precise parole: “Vedi, Iddio è così santo e tu sei peccatrice. Non accostarti a Lui e confessati ogni giorno”. Ed in realtà, qualunque cosa pensassi, mi sembrava peccato. Tuttavia non tralasciai la santa Comunione e decisi di andare a confessarmi a suo tempo, non avendo un impedimento evidente. Ma quando si avvicinava il giorno della confessione preparai tutto un carico di quei peccati per accusarmene. Quando però mi accostai alla grata, Iddio mi permise di accusarmi solo di due imperfezioni, benché mi fossi sforzata di confessarmi come mi ero preparata.
Quando mi allontanai dal confessionale il Signore mi disse: «Figlia Mia, tutti quei peccati di cui volevi confessarti, non sono peccati ai miei occhi, perciò ti ho impedito di manifestarli».
Capii che satana, volendo turbare la mia pace, mi suggeriva pensieri esagerati. O Salvatore, quanto è grande la Tua bontà. Un giorno mentre mi preparavo alla santa Comunione e mi accorsi che non avevo nulla da poterGli offrire, caddi ai Suoi piedi invocando tutta la Sua Misericordia per la mia povera anima. La Tua grazia, che discende su di me dal Tuo Cuore misericordioso, mi fortifichi per la lotta e le sofferenze, in modo che Ti rimanga fedele. E benché io sia tutta miseria, non ho paura di Te, poiché conosco bene la Tua Misericordia. Nulla potrà allontanarmi da Te, o Dio, poiché tutto è più piccolo delle conoscenze che ho di Te, lo vedo chiaramente".
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.589
Il giorno dopo udii queste precise parole: “Vedi, Iddio è così santo e tu sei peccatrice. Non accostarti a Lui e confessati ogni giorno”. Ed in realtà, qualunque cosa pensassi, mi sembrava peccato. Tuttavia non tralasciai la santa Comunione e decisi di andare a confessarmi a suo tempo, non avendo un impedimento evidente. Ma quando si avvicinava il giorno della confessione preparai tutto un carico di quei peccati per accusarmene. Quando però mi accostai alla grata, Iddio mi permise di accusarmi solo di due imperfezioni, benché mi fossi sforzata di confessarmi come mi ero preparata.
Quando mi allontanai dal confessionale il Signore mi disse: «Figlia Mia, tutti quei peccati di cui volevi confessarti, non sono peccati ai miei occhi, perciò ti ho impedito di manifestarli».
Capii che satana, volendo turbare la mia pace, mi suggeriva pensieri esagerati. O Salvatore, quanto è grande la Tua bontà. Un giorno mentre mi preparavo alla santa Comunione e mi accorsi che non avevo nulla da poterGli offrire, caddi ai Suoi piedi invocando tutta la Sua Misericordia per la mia povera anima. La Tua grazia, che discende su di me dal Tuo Cuore misericordioso, mi fortifichi per la lotta e le sofferenze, in modo che Ti rimanga fedele. E benché io sia tutta miseria, non ho paura di Te, poiché conosco bene la Tua Misericordia. Nulla potrà allontanarmi da Te, o Dio, poiché tutto è più piccolo delle conoscenze che ho di Te, lo vedo chiaramente".
Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.589
"Assisto spesso anime di agonizzanti ed ottengo loro la fiducia nella divina Misericordia ed imploro da Dio la magnanimità della grazia divina che vince sempre. La Misericordia di Dio talvolta raggiunge il peccatore all'ultimo momento, in modo singolare e misterioso.
All'esterno a noi sembra che tutto sia perduto, ma non è così; l'anima illuminata dal raggio di una vigorosa ultima grazia divina, si rivolge a Dio all'ultimo momento con un tale impeto d'amore che, in un attimo, ottiene da Dio il perdono delle colpe e delle pene. All'esterno però non ci dà alcun segno né di pentimento né di contrizione, poiché essi non reagiscono più alle cose esterne. Oh, quanto imperscrutabile è la divina Misericordia! Ma, orrore! Ci sono anche delle anime che respingono volontariamente e consapevolmente tale grazia e la disprezzano.
Sia pure durante l'agonia, Iddio misericordioso dà all'anima un lucido momento interiore, in cui, se l'anima vuole, ha la possibilità di tornare a Dio. Però talvolta nelle anime c'è un'ostinazione così grande, che scelgono consapevolmente l'inferno, rendendo vane tutte le preghiere che altre anime innalzano per loro a Dio e gli stessi sforzi di Dio...".
All'esterno a noi sembra che tutto sia perduto, ma non è così; l'anima illuminata dal raggio di una vigorosa ultima grazia divina, si rivolge a Dio all'ultimo momento con un tale impeto d'amore che, in un attimo, ottiene da Dio il perdono delle colpe e delle pene. All'esterno però non ci dà alcun segno né di pentimento né di contrizione, poiché essi non reagiscono più alle cose esterne. Oh, quanto imperscrutabile è la divina Misericordia! Ma, orrore! Ci sono anche delle anime che respingono volontariamente e consapevolmente tale grazia e la disprezzano.
Sia pure durante l'agonia, Iddio misericordioso dà all'anima un lucido momento interiore, in cui, se l'anima vuole, ha la possibilità di tornare a Dio. Però talvolta nelle anime c'è un'ostinazione così grande, che scelgono consapevolmente l'inferno, rendendo vane tutte le preghiere che altre anime innalzano per loro a Dio e gli stessi sforzi di Dio...".
Ciao,
CORONCINA ALLA DIVINA MISERICORDIA Si usi la corona del Rosario. In principio:
Padre Nostro, Ave o Maria, Credo.
Sui grani maggiori del Rosario:
“Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati, di quelli del mondo intero e di quelli delle anime del Purgatorio”.
Sui grani dell’Ave Maria per dieci volte:
“Per la sua dolorosa passione abbi misericordia di noi, del mondo intero e delle anime del Purgatorio”.
Alla fine ripetere per tre volte:
“Dio Santo, Dio Forte, Dio Immortale: abbi pietà di noi, del mondo intero e delle anime del Purgatorio”
Sapete se va fatto per 5 misteri come il Rosario o va recita come se fosse un mistero solo?
Non sono riuscito a trovare questa informazione da nessuna parte!
Grazie a chi mi aiuterà
CORONCINA ALLA DIVINA MISERICORDIA Si usi la corona del Rosario. In principio:
Padre Nostro, Ave o Maria, Credo.
Sui grani maggiori del Rosario:
“Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati, di quelli del mondo intero e di quelli delle anime del Purgatorio”.
Sui grani dell’Ave Maria per dieci volte:
“Per la sua dolorosa passione abbi misericordia di noi, del mondo intero e delle anime del Purgatorio”.
Alla fine ripetere per tre volte:
“Dio Santo, Dio Forte, Dio Immortale: abbi pietà di noi, del mondo intero e delle anime del Purgatorio”
Sapete se va fatto per 5 misteri come il Rosario o va recita come se fosse un mistero solo?
Non sono riuscito a trovare questa informazione da nessuna parte!
Grazie a chi mi aiuterà
- miriam bolfissimo
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- Iscritto il:dom mag 22, 2005 2:27 pm
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replay
Mio carissimo cristiano, se ho capito bene la domanda provo a risp: sì, la coroncina va recitata sui 5 misteri del rosario, nel senso che si dice 5 volte in tutto
Un abbraccissimo, miriam bolfissimo
- Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue,
l'Anima e la Divinità del tuo dilettissimo Figlio e Signore Nostro Gesù Cristo
in espiazione dei nostri peccati e quelli del mondo intero.
- Per la sua dolorosa Passione,
abbi misericordia di noi e del mondo intero.
- Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale,
abbi pietà di noi e del mondo intero.
Un abbraccissimo, miriam bolfissimo
- Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]
- miriam bolfissimo
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- Gesù, confido in Te!
Novena alla Divina Misericordia dal Venerdì Santo al primo sabato dopo Pasqua[/b][/size]
- Gesù, confido in Te!
Dal Diario di Santa Faustina
- Novena alla Divina Misericordia che Gesù mi ha ordinato di scrivere e di fare prima della festa della Misericordia. Ha inizio il Venerdì Santo.
"Desidero che durante questi nove giorni tu conduca le anime alla fonte della Mia Misericordia, affinché attingano forza, refrigerio ed ogni grazia, di cui hanno bisogno per le difficoltà della vita e specialmente nell'ora della morte.
Ogni giorno condurrai al Mio Cuore un diverso gruppo di anime e le immergerai nel mare della Mia Misericordia.
E io tutte queste anime le introdurrò nella casa del Padre Mio.
Lo farai in questa vita e nella vita futura.
E non rifiuterò nulla a nessun'anima che condurrai alla fonte della Mia Misericordia.
Ogni giorno chiederai al Padre Mio le grazie per queste anime per la Mia dolorosa Passione".
Risposi: "Gesù, non so come fare questa novena e quali anime introdurre prima nel Tuo misericordiosissimo Cuore".
E Gesù mi rispose che me l'avrebbe detto giorno per giorno quali anime dovevo introdurre nel Suo Cuore".
PRIMO GIORNO (Venerdì Santo)
- “Oggi conduciMi tutta l’umanità e specialmente tutti i peccatori e immergili nel mare della Mia Misericordia. E con questo Mi consolerai dell’amara tristezza in cui Mi getta la perdita delle anime”.
O Onnipotenza della divina Misericordia,
Rifugio per l'uomo peccatore,
Tu che sei la Misericordia e un mare di compassione,
Aiuta chi t'invoca in umiltà.
Eterno Padre, guarda con occhio di misericordia specialmente i poveri peccatori e tutta l'umanità, che è racchiusa nel pietosissimo Cuore di Gesù, e per la Sua dolorosa Passione mostraci la Tua misericordia, affinché per tutti i secoli possiamo esaltare l'Onnipotenza della Tua misericordia. Amen.
- (Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
SECONDO GIORNO (Sabato Santo)
- “Oggi conduciMi le anime dei sacerdoti e le anime dei religiosi e immergile nella Mia insondabile Misericordia. Essi Mi hanno dato la forza di superare l'amara Passione. Per mezzo loro come per mezzo di canali, la Mia Misericordia scende sull'umanità”.
La fonte dell'amore di Dio,
Alberga nei cuori limpidi,
Purificati nel mare della Misericordia,
Luminosi come le stelle, chiari come l'aurora.
Eterno Padre, guarda con gli occhi della Tua misericordia la schiera eletta per la Tua vigna, le anime dei sacerdoti e le anime dei religiosi, e dona loro la potenza della Tua benedizione, e per i sentimenti del Cuore del Figlio Tuo, il Cuore in cui essi sono racchiusi, concedi loro la potenza della Tua luce, affinché possano guidare gli altri sulla via della salvezza, in modo da poter cantare assieme per tutta l’eternità le lodi della Tua Misericordia infinita. Amen.
- (Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
TERZO GIORNO (Santa Pasqua)
- “Oggi conduciMi tutte le anime devote e fedeli ed immergile nel mare della Mia Misericordia. Queste anime Mi hanno confortato lungo la strada del Calvario, sono state una goccia di conforto in un mare di amarezza”.
Sono imperscrutabili le meraviglie della Misericordia,
Non riesce a scandagliarle né il peccatore, né il giusto.
A tutti rivolgi sguardi di compassione,
E attiri tutti al Tuo amore.
Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime fedeli, come l'eredità del Figlio Tuo e per la Sua Passione dolorosa concedi loro la Tua benedizione e accompagnale con la Tua protezione incessante, affinché non perdano l'amore ed il tesoro della santa fede, ma con tutta la schiera degli angeli e dei santi glorifichino la Tua illimitata Misericordia nei secoli dei secoli. Amen.
- (Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
- “Oggi conduciMi i pagani e coloro che non Mi conoscono ancora. Anche a loro ho pensato nella Mia amara Passione e il loro futuro zelo ha consolato il Mio Cuore. Immergili nel mare della Mia Misericordia”.
La luce del Tuo amore,
Illumini le tenebre delle anime;
Fa' che queste anime Ti conoscano
E glorifichino con noi la Tua Misericordia.
Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime dei pagani e di coloro che non Ti conoscono ancora, e che sono racchiuse nel pietosissimo Cuore di Gesù. Attirale alla luce del Vangelo. Queste anime non sanno quale grande felicità è quella di amarTi. Fa' che anche loro glorifichino la generosità della Tua Misericordia per i secoli dei secoli. Amen.
- (Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
QUINTO GIORNO
- “Oggi conduciMi le anime degli eretici e degli scismatici ed immergile nel mare della Mia Misericordia. Nella Mia amara Passione Mi hanno lacerato le carni ed il cuore, cioè la Mia Chiesa. Quando ritorneranno all'unità della Chiesa, si rimargineranno le Mie ferite ed in questo modo allevieranno la Mia Passione”.
Anche per coloro che stracciarono la veste della Tua unità,
Sgorga dal Tuo Cuore una fonte di pietà.
L'Onnipotenza della Tua Misericordia, o Dio,
Può ritrarre dall'errore anche queste anime.
Misericordiosissimo Gesù, che sei la bontà stessa, Tu non rifiuti la luce a coloro che Te la chiedono; accogli nella dimora del Tuo pietosissimo Cuore le anime degli eretici e le anime degli scismatici; attirali con la Tua luce all'unità della Chiesa e non lasciarli partire dalla dimora del Tuo pietosissimo Cuore, ma fa' che anch'essi glorifichino la generosità della Tua Misericordia.
Eterno Padre, guarda con gli occhi della Tua Misericordia alle anime degli eretici e degli scismatici, che hanno dissipato i Tuoi beni ed hanno abusato delle Tue grazie, perdurando ostinatamente nei loro errori. Non badare ai loro errori, ma all'amore del Figlio Tuo ed alla Sua amara Passione, che ha preso su di Sé per loro, poiché anche loro sono racchiusi nel pietosissimo Cuore di Gesù. Fa' che anche essi lodino la Tua grande Misericordia per i secoli dei secoli. Amen.
- (Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
- “Oggi conduciMi le anime miti e umili e le anime dei bambini e immergile nella Mia Misericordia. Queste anime sono le più simili al Mio cuore. Esse Mi hanno sostenuto nell'amaro travaglio dell'agonia. Li ho visti come gli angeli della terra che avrebbero vigilato presso i Miei altari. Su di loro riverso le Mie grazie a pieni torrenti. Solo un'anima umile è capace di accogliere la Mia grazia; alle anime umili concedo la Mia piena fiducia”.
In verità l'anima umile e mite
Già qui sulla terra respira il paradiso,
E del profumo del suo umile cuore
Si delizia il Creatore stesso.
Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime miti e umili ed alle anime dei bambini, che sono racchiuse nella dimora del pietosissimo Cuore di Gesù. Queste anime sono le più simili al Figlio Tuo; il loro profumo s'innalza dalla terra e raggiunge il Tuo trono. Padre di Misericordia e di ogni bontà, Ti supplico per l'amore ed il compiacimento che hai per queste anime, benedici il mondo intero, in modo che tutte le anime cantino assieme le lodi della Tua Misericordia per tutta l'eternità. Amen.
- (Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
SETTIMO GIORNO
- “Oggi conduciMi le anime che venerano in modo particolare ed esaltano la Mia Misericordia ed immergile nella Mia Misericordia. Queste anime hanno sofferto maggiormente per la Mia Passione e sono penetrate più profondamente nel Mio spirito. Esse sono un riflesso vivente del Mio Cuore pietoso. Queste anime risplenderanno con una particolare luminosità nella vita futura. Nessuna finirà nel fuoco dell'inferno, difenderò in modo particolare ciascuna di loro nell'ora della morte”.
L'anima che esalta la bontà del Suo Signore,
Viene da Lui particolarmente amata,
È sempre accanto alla sorgente viva,
Ed attinge la grazia dalla divina Misericordia.
Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime che esaltano e venerano il Tuo più grande attributo, cioè la Tua insondabile Misericordia e che sono racchiuse nel misericordiosissimo Cuore di Gesù. Queste anime sono un Vangelo vivente, le loro mani sono colme di opere di Misericordia e la loro anima è piena di gioia e canta all'Altissimo l'inno della Misericordia. Ti supplico, o Dio, mostra loro la Tua Misericordia secondo la speranza e la fiducia che hanno posto in Te; si adempia in essi la promessa di Gesù che ha detto loro: " Le anime che onoreranno la Mia insondabile Misericordia, Io stesso le difenderò come Mia gloria durante la vita, ma specialmente nell'ora della morte". Amen.
- (Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
OTTAVO GIORNO
- “Oggi conduciMi le anime che sono nel carcere del purgatorio ed immergile nell'abisso della Mia Misericordia. I torrenti del Mio Sangue attenuino la loro arsura. Tutte queste anime sono molto amate da Me; ora stanno dando soddisfazione alla Mia giustizia; è in tuo potere recar loro sollievo. Prendi dal tesoro della Mia Chiesa tutte le indulgenze ed offrile per loro... Oh, se conoscessi i loro tormenti, offriresti continuamente per loro l'elemosina dello spirito e pagheresti i debiti che essi hanno nei confronti della mia giustizia!”.
Dall'arsura tremenda del fuoco del purgatorio,
S'innalza un lamento alla Tua Misericordia,
E ricevono conforto, sollievo e refrigerio
Nel torrente formato dal Sangue e dall'Acqua.
Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime che soffrono nel purgatorio, e che sono racchiuse nel pietosissimo Cuore di Gesù. Ti supplico per la dolorosa Passione del Figlio Tuo Gesù e per tutta l'amarezza da cui fu inondata la Sua santissima anima, mostra la Tua Misericordia alle anime che sono sotto lo sguardo della Tua giustizia, non guardare a loro se non attraverso le Piaghe del Tuo amatissimo Figlio Gesù, poiché noi crediamo che la Tua bontà e la Tua Misericordia sono senza limiti.
- (Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
NONO GIORNO (Vigilia della Festa della Divina Misericordia)
- “Oggi conduciMi le anime tiepide ed immergile nell'abisso della Mia Misericordia. Queste anime feriscono il Mio Cuore nel modo più doloroso. La Mia anima nell'Orto degli Ulivi ha provato la più grande ripugnanza per un'anima tiepida. Sono state loro la causa per cui ho detto: "Padre, allontana da Me questo calice, se questa è la Tua volontà." Per loro, ricorrere alla Mia Misericordia costituisce l'ultima tavola di salvezza”.
Il fuoco e il ghiaccio non possono stare uniti,
Poiché, o si spegne il fuoco o si scioglie il ghiaccio,
Ma la Tua Misericordia, o Dio,
Può soccorrere miserie anche maggiori.
Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime tiepide, che sono racchiuse nel pietosissimo Cuore di Gesù. Padre della Mise¬ricordia, Ti supplico per l'amarezza della Passione del Tuo Figlio e per la Sua agonia di tre ore sulla croce, permetti che anche loro lodino l'abisso della Tua Misericordia... Amen.
- (Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
Coroncina alla Divina Misericordia
Si usa la Corona del Rosario. All'inizio il Segno di Croce: Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Segue un Pater, un Ave e un Credo
- Padre Nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la Tua Volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci del male. Amen
- Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te, Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen
- Credo in Dio, Padre Onnipotente, Creatore del cielo e della terra e in Gesù Cristo suo unico Figlio, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto. Discese agli inferi, il terzo giorno risuscitò da morte, salì al cielo e siede alla destra di Dio Padre Onnipotente, di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi, la Remissione dei peccati, la Resurrezione della carne e la Vita Eterna. Amen.
- Eterno Padre, ti offro il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.
- Per la sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.
- Dio Santo, Dio Forte, Dio Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.
Un abbraccissimo, miriam bolfissimo
- Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]
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