ME LO HA DETTO IL MIO CUORE.
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Quante volte abbiamo cercato, guardando di qua e di la, davanti e dietro, lontano sempre piu’ lontano.
Cercavamo e volevamo sapere , ci domandavamo senza avere mai una risposta.
Per me le giornate erano sempre piu’ corti, le notti non finivano mai e non mi accorgevo che il presente lo stavo perdendo, pensando solo al domani.
Ogni giorno avevo un motivo in piu’ per non esser sereno ed il peso che tenevo su di me era come quello dei mattoni che si posano uno sopra all’altro per costruire le case.
In certi momenti non ce la facevo piu’ e me la prendevo con LUI.
Ho sempre creduto che la vita dovevamo costruircela noi a nostro modo e piacimento e spesso mi accadeva che quando arrivava il momento tanto atteso, quello che avevo pensato era completamente diverso.
Mi ricordo quando ero bambino e andavo a scuola, si facevano i turni per le lezioni, cosi costruirono nuove scuole con tante aule, mentre bambini ne nascevano sempre meno, ed oggi le scuole hanno aule chiuse, piene di ragnatele.
Abbiamo sempre guardato al futuro con lo sguardo rivolto verso il passato, non accorgendoci di quello che ci accadeva nella giornata.
Tanti hanno abbandonato i loro paesi per recarsi in citta, per un lavoro sicuro ed oggi si rendono conto che nemmeno li c’è un futuro migliore per loro figli.
La differenza è che in paese avevano una casa tutta loro e oggi vivono in condominio, senza conoscere quelli che abitano alla porta accanto.
Ancora peggio se si pensa che c’è chi oltre a dover pagare il mutuo ha perso il posto di lavoro, oppure ha paura di perderlo.
Forse il vero problema è che tutti facciamo la stessa cosa, seguiamo un ideale di vita legato alla moda a quello che ci impone la società consumistica e ci vuole poco a uscire fuori dai binari in una vita che ha perso la sua serenità.
Non ce la facciamo piu’ con lo stipendio ad arrivare alla fine del mese.
In questi ultimi anni sono entrate nelle nostre case le spese dei computer dei telefonini e altre necessità, che hanno mangiato quei pochi soldi che prima si riuscivano a mettere da parte.
Non vogliamo piu’ cucinare e quando lo facciamo la verdura deve essere già affettata, la carne bella e confezionata e mangiamo cibi congelati o conservati con chi sa cosa.
Spendiamo cosi piu’ soldi per la confezione che per il prodotto.
Mangiamo con gli occhi senza sentire piu’ il sapore delle cose buone.
I bambini hanno una gran confusione in testa, non hanno capito se il latte ce lo la il frigo, o un animale a quattro zampe, non hanno mai visto una pecora e credono che l’uovo nasca dai cartoni di polistirolo .
Sicuramente abbiamo corso troppo in questi ultimi anni. Nel nostro secolo la tecnologia ha stravolto il mondo, si aggiorna in modo talmente veloce e non facciamo in tempo ad imparare ad usarla, che già la novità è esposta in vetrina.
E noi continuiamo a comprare, riempiendo le nostre case di cose che diventano vecchie, senza essere mai usate.
Le abitazioni pur se ben riscaldate diventano sempre piu’ fredde, ognuno ha la sua stanza con la tv personale.
Il babbo si vede la partita in sala,sognando di avere in futuro un figlio calciatore, mentre la mamma stira e vede la sua telenovela preferita e piange perché a lei è toccato un marito povero e manco tanto bello.
I figli nel frattempo guardano un grande fratello che presenta giovani che si offendono a suon di parolacce davanti a milioni di spettatori.
Di chi è la colpa di tutto cio ?
E’ nostra sicuramente, noi facciamo parte di una società che ha perso i veri valori della vita, ma possiamo fare qualcosa per riacquistare un po’ di serenità.
Amici carissimi facciamo tutti un esame di coscienza promettendoci di guardarci dentro, di ascoltarci nel cuore e forse li troveremo la soluzione per riacquistare la speranza di una vita piu’ vera.
Chiediamo al Signore che ci illumini e ci dia l’umiltà di ammettere i nostri errori, di chiedere perdono e di perdonare.
Diamoci da fare, perché le nostre radici non muoiano.
Bussiamo alla porta accanto alla nostra e aiutiamo una persona anziana o bisognevole.
Offriamo un po’ d’amore, anche con un piccolo gesto a chi si sente abbandonato.
Respiriamo senza perdere un solo attimo, viviamo alla giornata, sfogliamo la vita come le pagine di un libro, affidandoci alla provvidenza. Chiniamo il capo guardando dove mettiamo i piedi non proiettiamo lo sguardo tanto lontano perché la vita e’ adesso.
Preghiamo perchè possiamo ritrovare il focolare della famiglia, dell’amicizia, mettiamoci seduti intorno allo stesso tavolo, spegniamo per una volta la tv, guardandocoi negli occhi e ci accorgeremo di quanto ci siamo mancati, nonostante vivessimo sotto lo stesso tetto.
Vogliamo cambiare il mondo? Iniziamo da dentro di noi?
Un caro saluto a tutti.
Giammarco