Il Vescovo dei marsi visita la parrocchia. 17-02-08

Oratorio ed attività in Parrocchia

Moderatori:Giammarco De Vincentis, Don Francesco

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Il Vescovo dei marsi visita la parrocchia. 17-02-08

Messaggio da Redazione » dom feb 17, 2008 8:02 pm

Chi è il nuovo vescovo della diocesi dei marsi

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Ecc.za Rev.ma Mons. Pietro Santoro
Nato a Vasto il 04/02/1946 Ordinato presbitero a Roma il 17/05/1970
Eletto Vescovo della Chiesa dei Marsi il 28/06/2007
Consacrato Vescovo a Vasto il 06/09/2007
Inizio del Ministero Episcopale in Diocesi il 15/09/2007

____________________________________________________

Lettera di Mons. Santoro alla Diocesi


Ai sacerdoti,
ai diaconi permanenti,
ai religiosi e alle religiose,
ai fedeli laici
della Chiesa di Dio
che è in Avezzano

Carissimi!
Sono lieto di essere Vescovo con voi in obbedienza al Santo Padre Benedetto XVI, nella sincerità di un amore già intenso e profondo per tutti, popolo che il Signore ha voluto affidarmi nei Suoi disegni sempre misteriosi.
Nella certezza che per ognuno il tempo della vita che gli è concesso è l’istante in cui diventa ciò che deve essere secondo il pensiero di Dio, Vi chiedo innanzitutto di unirvi alla mia professione di Fede.
“Credo in Te, Dio eterno, che hai parlato al mio cuore di uomo con il cuore e il volto del Tuo Figlio Gesù, crocifisso sull’altare dell’amore e risorto, per camminare lungo le strade dei nostri percorsi quotidiani. Credo che la Chiesa custodisce le parole della Verità, le Tue parole, quelle che non fanno smarrire l’orientamento e l’orizzonte ultimo, perché c’è un orizzonte ultimo, quando tutte le stelle dei nostri ideali cesseranno di brillare e si spegneranno dinanzi alla bellezza del Tuo Volto di Padre e di giudice. Credo di non avere altro compito se non quello di annunciare la Verità, la Tua Verità, non le mie opinioni, certo della perenne modernità del Tuo Vangelo, amando e rispettando la libertà di ogni uomo, ma senza rinunciare alla Tua Verità sull’uomo”.
Il Signore, per intercessione di Santa Sabina, ci conceda di essere Chiesa di amore e di misericordia, ma anche:
- Chiesa che non costruisce specchi di fronte ai quali ognuno vede solo se stesso;
- Chiesa che, celebrando l’Eucaristia e alimentata dal pane dell’Eterno, apprende la cultura del servizio, strappa la fede dall’intimismo e la rende motore di speranza, facendo sedere Cristo come commensale al banchetto della comunione autentica con Dio e i fratelli;
- Chiesa che non privatizza il Vangelo, ma lo impasta con le speranze, le gioie e le inquietudini del mondo;
- Chiesa del “terzo giorno”, immersa nel flusso della Resurrezione, che non perde il coraggio di annunciare che Cristo è l’Unica Forza che ribalta le pietre del peccato, dell’indifferenza, dello scetticismo.
Carissimi,
mi permettete di non rivolgermi a voi citando le varie collocazioni ecclesiali, sociali, istituzionali ed esistenziali. Sarebbe convenzionale. Cominciando dai sacerdoti, già entrati nel mio cuore di Padre e Pastore, siete tutti volti abbracciati con immensa tenerezza.
Rivolgo un saluto carico di affetto a Mons. Lucio Renna, mio predecessore, e un “grazie” per essere stato, nella chiesa di Avezzano, guida autorevole e seminatore instancabile della Parola di Dio.
Un pensiero di particolare gratitudine all’Amministratore Diocesano Mons. Domenico Ramelli. La sua saggezza, esperienza e amabilità saranno per me un sicuro e preziosissimo riferimento.
Ci affidiamo insieme alla Vergine Maria, Madre della Speranza. Al Suo sguardo materno consegniamo, in modo particolare, i sogni dei nostri giovani. Niente e nessuno ci allontani dall’Amore di Cristo.

Vostro
Mons. Pietro Santoro
Vescovo Eletto di Avezzano
Ultima modifica di Redazione il lun ago 25, 2008 6:47 pm, modificato 1 volta in totale.
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ECCO ALCUNE FOTO DELLA GIORNATA

Messaggio da Redazione » dom feb 17, 2008 8:58 pm

Il nuovo vescovo è stato accolto con molto calore da tutta la comunità sambenedettese.
Alle ore 16.30 monsnor Pietro Santoro è stato accolto davanti alla facciata di Santa Sabina che è la prima cattedrale della diocesi dei marsi di cui abbiamo la prima attestazione in un diploma di Ottone l°del 964 con il nome di Beate Savine Cristi martiris, que sita esse videtur infra ipsam Civitatem Marsicanam. Essa sorse probabilmente nel corso del IX secolo fra i ruderi della Civitas Marsicana in corrispondenza dei margini nord-est del diruto foro del municipio marso di Marruvium. Le descrizioni del primo medioevo ci descrivino la Cattedrale immersa fra campi coltivati e resti murari con il vicino palazzo episcopale della località detta Milvia posto "infra ispos muros de ipsa civitate Marsicana" (Chron. Casaur., 961, 992). I conflitti fra i Conti dei Marsi per il possesso della Diocesi resero spesso vacante la sede episcopale e solo con la bolla papale di Stefano 1X0 del 1057 Santa Sabina divenne sede definitiva della Diocesi dei Marsi. Il periodo di massimo splendore fu segnato fra il 1100 e il 1130, dalla presenza ed opera riformatrice del Vescovo Bernardo, figlio del conte dei Marsi Berardo 1V° e successivo santo diocesano con il nome di San Berardo. NeI 1222 la Chiesa e il palazzo episcopale furono saccheggiate e rovinati da Tommaso Conte di Mouse, Albe e Celano durante i conflitti di Federico ll° di Svevia con una successiva ricostruzione conclusasi nel 1287 con la visita del Papa Onorio 1V°. Nel XIV0 l'indifendibilità dell'area della Civitas Marsicana portò ad un lento abbandono della cattedrale a favore della vicina Pescina sede di una baronia nella Contea di Celano, abbandono segnato dalla bolla di traslazione del 1° gennaio del 1580 in cui si fa chiaro riferimento allo stafo di abbandono e necessità di restauro della struttura architettonica. La prima metà del seicento vede il definitivo a tracollo della cattedrale pescinese di 8. Maria delle Grazie di Pescina eretta già nel 1596. Nel settecento la chiesa fu sottoposta a continuo sace cheggio per prelievo materiali e nel secolo successivo era ormai ridotta ad un quinto della sua primitiva grandezza: nel 1894 fu ridotta a cappella la sopravvissuta prima campata d'ingresso sovrastata da una cupola esagonale. Con il terremoto del 1915 la sola facciata frontale rimase in piedi, mentre il retro veniva occupato dalle "casette asismiche". Dopo un recente restauro e riqualificazione dell'area l'edificio attende di essere riportato alle sue superfici originarie. Dalle vecchie descrizioni dell'edificio del XVII° e XVIII°secolo sappiamo che la chiesa aveva una struttura basilicale con pianta rettangolare (mt; 21,79 x 33,64) a tre na vate con cinque campate interne, divise da pilastri qua~ drati con capitelli marmorei, concluse da un'abside semi~ circolare, un campanile a pianta quadrata sul lato sinistro ~ ed un porticato esterno. L'attuale facciata, ridotta in altezza e relativa alla ricostruzione della seconda metà del X11l0 secolo (1287), risultano realizzati in pietra squadrata: alcuni conci fuoriescono nella parte superiore destra mentre in alto a sinistra la I pietra squadrata è sostituita da pietrame informe fissato con malta di calce. Elemento pregevole è il Portale: tutto iscritto in una cornice rettangolare e affiancato da due finestre strombate, presenta un grandioso giro di archi a tutto sesto con le colonne circolari di marmo sormontate da capitelli. Le due colonne esterne, che sorreggono l'arco principale, poggiano sul dorso di due leoncini, oggi deturpati. Gli stipiti e l'architrave sono mirabilmente fregiati con tralci di vite, grappoli, uccelli e volute eleganti e leggere che terminano da un lato con una colomba che si disseta e dall'altro con una testa di demonio, di ispirazione classica. Nel complesso il Portale presenta una fusione armoniosa ed equilibrata di elementi di tradizione romanica e gotica.

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Messaggio da Redazione » dom feb 17, 2008 9:03 pm

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Messaggio da Giammarco De Vincentis » dom feb 17, 2008 9:25 pm

Quella di oggi è stata una giornata intensa per la nostra parrochia.
Ancora una volta tutta la cittadinanza ha risposto, unita al nostro parroco Don Francesco Iulianella per accogliere il nuovo vescovo che tanto abbiamo atteso, non tanto come vescovo dei marsi, ma come l'umile pastore di cui ogni diocesi ha bisogno.
Si vede subito quando si ha a che fare con persone che sanno assumersi le proprie responsabilità, ma non solo con la parola di Dio, ma con il messaggio di chi vuole stare vicino ai problemi della sua diocesi.
Gia dal suo arrivo di qualche mese fa lo abbiamo letto sui giornali vicino a operai che rischiavano di perdere il posto di lavoro e oggi ha esordito con il suo discorso dicendo che il nostro è paese agricolo con le sue preblematiche.
Ha fatto una bellissima omelia, ma non è tanto nelle sue parole che mi ha colpito, ma quanto dal tono della sua voce, si sentiva che erano parole che venivano dirette dal cuore.
E' un gran lavoratore, non è colui che ci vuole indicare la strada che porta alla salvezza, ma è chi si mette avanti e ci invita a seguirlo.
Benvenuto Eccellenza con l'augurio che quella di oggi sia la priam giornata di un lungo cammino insieme.

Grazie a Don Francesco, ai ragazzi del coro, a tutte le confraternite del paese, alle autorità civili e religiose, ai giovani e agli anziani di San Benedetto e a tutta la comunità perchè oggi abbiamo scritto una bella pagina della storia del nostro paese.

Giammarco De Vincentis
C'è piu' gioia nel dare :-) che nel ricevere
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