URGENTE RICHIESTA DI PREGHIERA DA MEDJUGORJE...

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URGENTE RICHIESTA DI PREGHIERA DA MEDJUGORJE...

Messaggio da Info da Medjugorje » sab ott 29, 2005 5:15 pm

Carissimi amici, ancora mi rivolgo a voi per pregare insieme e per formare una catena di preghiera.
Qui a Medjugorje si riceve soprattutto il dono della conversione, l'apertura e la guarigione del cuore. Per questo, così tanti sacerdoti che arrivano qui a Medjugorje, rimangono stupiti quando vedono le file di gente, che aspetta per ore ed ore fuori, davanti ai confessionali, sotto la pioggia che cade a dirotto, sotto il sole che brucia, oppure quando la bora soffia e si gela tutto dal freddo. La gente rimane, suportando ogni disaggio pur di potersi confessare e liberare il cuore. Prendono decisioni, fanno prommesse e desiderano cambiare vita. In un ambiente di forte preghiera questo diventa meno difficile, quanto a mantenerlo quando si ritorna a casa. Qui ci si trova fuori dal mondo, dalle tentazioni terrene e materiali. Per la forte e continua preghiera ci sentiamo protetti e molto vicini a Dio, a Gesù e alla Madonna.
Quando arrivano dei volontari, oppure dei medici, o medici specialisti al campo dei profughi, per lavorare e per dare una mano alla gente del campo e anche a me, toccano con mano la grande ferita che ha lasciato la guerra, soprattutto a loro che trascorrono la loro vita in piccoli container, uno vicino all'altro, in grande disaggio, senza alcuna pivaci e nella povertà. Capita allora, a volte, che Dio tocca con il suo Dito una persona con un cuore buono si, ma che ha la vista un pò offuscata sulla legge di Dio, e gli fa vedere l'indicatore giusto della via da intraprendere in futuro.
Questo è successo ad'un proffessore che ha operato al campo come medico volontario.
Vi invito quindi ancora una volta di pregare per lui, anche se ho già fatto richiesta di preghiera precedentemente su questo forum. Questa mattina il proffessore mi ha pregato telefonicamente di intesificare la preghiera, perché ha molto bisogno di una grande e forte catena di protezione, per poter mantenere la sua promessa. Il maligno non è per niente contento quando un anima si decidide completamente per Dio, e così mette i suoi piani diabolici in azione e tenta l'uomo. Preghiamo anche per tutte le persone che incontrano difficoltà quando tornano a casa nel quotidiano della vita .

Amici aiutiamo i fratelli che sono in prova, e in particolare questo fratello medico!
Protegiamolo con la catena di preghiera dal maligno, perché rimanga forte davanti ogni nuova tentazione, per poter camminare nella luce e sulla via verso la vera vita verso l'eternità, dove ci aspetta la pace.
Mi sento particolarmente coinvolta in questa promessa, perché lui dice: "Mi hai strappato la promessa"! Si è vero, mi sono messa a disposizione come strumento per Dio, ma rimane cmq. il fatto che ognuno di noi è libero di scegliere... il BENE oppure il MALE.
Dio ci ama e desidera la nostra salvezza, desidera che noi possiamo vivere in pace sulla terra, e nella nuova vita in eterno con Lui, con Gesù, con la Madonna, con gli angeli e con i santi.

Grazie di cuore a tutti quelli che si uniscono in preghiera a noi qui a Medjugorje. Un abbraccio. Silvia :)

Un giorno un angelo gli disse: "Sono stato mandato da Dio. Domanda tutto ciò che voi e ti sarà dato. Desideri avere il dono di guarire la gente?" "No", rispose l'uomo, "preferisco che sia Dio stesso a guarire".

Anthony de Mello

paolamaria
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x il dottore

Messaggio da paolamaria » sab ott 29, 2005 6:26 pm

Cara Silvia hai la mia promessa: prego da stasera per il medico che ci hai raccomandato, facci sapere il suo nome: è più facile poter chiamare qualcuno per nome nella preghiera alla Mamma. La mia lista di nomi si allunga, ma è così bello sentire che questa collana di preghiere e di amore può arrivare fino... ai confini del mondo. Se non fosse per quanti hanno pregato e forse pregano ancora per me e mio figlio Jacopo, oggi io mi sentirei la persona più sola del mondo. Invece non è così. Grazie. Vorrei, se mi consentite, madarvi due parole che ho scritto questo pomeriggio.

Nei giorni in cui Tu, Signore, non c'eri
non c'eri per me
perché il mio cuore ascoltava altre voci,
quelle delle sirene ingannatrici
che promettevano una gioia falsa e senza pace,
in quei giorni ero cieca e sola
e niente sembrava ricordarmi di Te.
Oggi, che il mio cuore non è più sordo alla Tua voce,
Tu mi parli attraverso tutte le cose e tutto mi riconduce a Te.
E per tutto io Ti ringrazio perché, cullata dal Tuo amore,
non ho più paura...
Paola

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Messaggio da Info da Medjugorje » sab ott 29, 2005 6:38 pm

Cara Paola, è meraviglioso quello che scrivi, anche la tua preghiera. Mi sono scese le lacrime mentre leggevo. Mi comuove sempre il fatto quando le persone che soffrono fanno coraggio. Il tuo Jacobo e tu, tuo marito e tutta la famiglia siete sempre nelle nostre preghiere quotidiane. Tra poco vado all'adorazione Eucaristica e vi porto tutti con me davanti a Gesù. Il medico si chiama Gianni. Grazie Paola per la tua preghiera. Un abbraccio con tanto affetto. Silvia

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Richiesta

Messaggio da Andrea » dom ott 30, 2005 2:27 am

Ciao forum e ciao dolce Silvia.
Anch'io mi unisco nella preghiera, però avrei bisogno anche di una preghiera x me, perchè continuo a ripetere un peccato dopo la confessione.
Mi vergogno profondamente, x favore fratelli miei aiutatemi!
Voglio restare in grazia di Dio x essere un suo strumento e xchè si faccia la sua volontà.
Grazie di tutto vi voglio bene
Mi accosterò all'altare di Dio, al Dio che rallegra la mia giovinezza
Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento.
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Messaggio da Info da Medjugorje » dom ott 30, 2005 2:56 am

Ciao dolcissimo Andrea, prego per te perché Dio e la Madonna ti diano la forza di mantenere la promessa che fai, dopo la confessione, quando il sacerdote ti da la soluzione, dicendo:"vai in pace e non peccare più". La confessione serve a liberare il cuore dal peccato per sempre e per ristabilire la pace tra l'uomo e Dio. Il peccato ci allontana da Dio e così succede che ci sentiamo soli e persi, e la via si libera di nuovo al male come se non ci fossimo confessati. Ti voglio bene e prego per questa tua debolezza e intenzione. Un abbraccio. Silvia :)

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per Andrea

Messaggio da paolamaria » dom ott 30, 2005 8:05 am

Caro Andrea, non devi vergognarti, né disperarti. Il Signore sa tutto ciò che c'è nel tuo cuore, conosce le cadute e gli smarrimenti di ciascuno di noi.
"Io ti conosco in pienezza- conosco tutto ciò che ti riguarda. Tutti i capelli del tuo capo ho contato. Niente della tua vita è privo d'importanza ai Miei occhi. Io ti ho seguito attraverso gli anni, e ti ho sempre amato- anche
nei tuoi smarrimenti. Conosco ogni tuo problema. Conosco tutte le tue necessità e le tue preoccupazioni. E certo, conosco tutti i tuoi peccati. Ma ti dico ancora che io ti amo-non per ciò che hai fatto o non hai fatto - ti
amo per te stesso". Questo brano ce lo ha mandato Silvia. Rileggilo nel topic "Ho sete di te" e ti consolerà. Hai le mie preghiere. Ti mando una carezza.
Per Silvia: di' a Gianni che prego per lui con tutto il cuore. Paola

santovince@libero.it
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La lotta tra il bene e il male.

Messaggio da santovince@libero.it » dom ott 30, 2005 8:29 am

Carissime tutte e caro Andrea, la ricerca del bene è un impegno continuo, che si avvale dei pit stop, che ogni tanto abbiamo necessità di fare, uno dei più importanti è la confessione.
Questa non è che finisce con l'assoluzione, anzi diciamo che la parte più difficile inizia proprio da li.
Perché è la più difficile?
Perché noi molte, troppe volte, ci avviciniamo convinti e pentiti, di ciò che abbiamo fatto e sinceramente e con dolore confessiamo i nostri peccati, ma solo la vergogna di ciò che facciamo ci può aiutare, guardadoci negli occhi, nello specchio dell'anima, a trovare la forza e il coraggio di chiedere sempre l'aiuto del Signore e della nostra carissima Mammina del Cielo.
Senza il loro aiuto, ogni proposito diventa vano, ogni sforzo inutile, dobbiamo riconoscere che siamo niente, meno che niente, siamo solo capaci di peccato, ogni cosa di bene viene da Dio, ogni cosa di male viene dall'uomo senza Dio.
Ora noi tutti siamo nelle stesse condizioni, chi più cji meno, tutti facciamo esperienza continua del male e del bene che vorrebbe venire fuori e come diceva S. Paolo "faccio il male che non voglio e non il bene che desidero", le parole non sono queste, ma il senso è questo.
Quindi anche per il medico, è stato facile, giustamente come dice Silvi, in un clima di preghiera fare una promessa, il difficile viene fuori, nel campo di battaglia della vita quotidiana.
Ma sempre come dite voi carissime sorelle, nel cuore c'è la sorgente dell'amore, e ognuno ha questa sorgente e ognuno deve attingere ad essa, noi possiamo aiutare, da fuori con qualche parola, con le preghiere che sono sempre indispensabili e danno grande forza a tutti noi.
Ma il lavoro più importante è quello che ognuno fa nel proprio intimo, sapendo che sei l'ultimo della fila e non c'è nessun altro al posto tuo che pagherà il conto. Quindi bisogna assumersi le responsabilità e quando si fa una promessa, si fa il più grande errore, perché Dio non ci chiede niente in cambio dei suoi doni e del suo amore, noi cosa possiamo offrirgli?
Solo i nostri peccati, perché solo quelli sono veramente nostri, il resto quel poco di bene e di amore che ogni tanto affiora dai nostri sguardi e nelle nostre parole, viene da Dio e, Dio no riprende ciò che da.
Una volta mi capitò pure a me di fare una promessa, e dopo pochi giorni venni meno, quando mi trovai a fare quattro chiacchiere con Lui, mi resi conto della stupidità umana, la mia. Puoi tu piccolo uomo, promettere di fronte a Dio che manterrai una ceta cosa, senza sapere che tutte le forze del male cercheranno di impedirti di attuarla?
Vedete come siamo ignoranti e superficiali, anche di fronte a Dio, nella preghiera e nel raccoglimento, sbagliamo e ci ergiamo a simili a Dio, pensiamo di essere grandi e forti, di poter mantenere le promesse.
Meglio sarebbe che ci cospargessimo il capo di cenere e errando per il mondo continuamente dicessimola preghiera del Pellegrino russo "Signore Gesà Cristo, Figlio del Dio vivente abbi pietà di me peccatore". Che se poi vogliamo fare cosa più gradita a Dio anziché dire "me", dovremmo dire "noi". Così pregando per se stessi si prega sempre per tutti.
Comunque, dopo aver capito che una promessa è un grosso guaio, perché ci mette nelle mani di satana, e del nostro orgoglio, possiamo chiedere scusa a Dio della nostra superbia, possiamo rinnovare in atto di umiltà, ilnostro amore al Signore e chiedere di aiutarci e guidarci Lui, nella realizzazione della Sua Santa Volontà, e non nella nostra debole e incapace fallacità.
Vi saluto con un grande abbraccio, col cuore pieno di gioia e di amore, che ogni volta che vi leggo fate sgorgare e profumare l'aria che respiriamo, noi siamo nel paradiso, quando nel nostro cuore abbiamo scoperto la fonte dell'amore, Dio. Questa è la dimora, la più bella ed intima casa che Diodesidera, manteniamola pulita, cosi Egli vi potrà sempre abitare e ogni volta che diciamo una parola ai fratelli, che viene dal cuore, non siamo noi a dirla, ma è Lui che attraverso di noi, parla ai fratelli.
Vi ricordo sempre nelle mie preghiere, certo che la catena dolce che ci rannoda a Dio, il S. Rosario, è sempre a portata di mano e sempre la usiamo per incatenare satana e liberare i nostri cuori nell'amore della Mamma Celeste.
Un abbraccio fraterno a tutti, Vincenzo

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Messaggio da Info da Medjugorje » dom ott 30, 2005 11:41 am

Cari tutti e caro Vincenzo, grazie delle vostre preghiere! Inanzittutto desidero rispondere a te Vincenzo.

Quindi bisogna assumersi le responsabilità e quando si fa una promessa, si fa il più grande errore, perché Dio non ci chiede niente in cambio dei suoi doni e del suo amore, noi cosa possiamo offrirgli?
No, caro Vincenzo, scusami ma ti contradisco nel modo più assoluto! Fare una promessa a Dio, vuol dire mettere un Ziel una fine, una ragione per la quale la fai. Ti faccio un esempio. L'anno scorso prima del festival per i giovani ho desiderato offrire una cosa speciale, alla quale ci tenevo tanto, per i giovani che sarebbero venuti durante il festivale a Medjugorje. Così, dato che facio parte del coro, abbiamo fatto la novena, andando tutti giorni, dopo il programma serale, sulla tomba di fra Slavko a pregare. Pregando, ho sentito che fare questo sacrificio, che mi costava parecchio, era possibile solo se mettevo un Ziel. Così ho PROMESSO a Dio di smettere di fumare (allora fumavo quasi 2 pacchetti al giorno), in quel momento ho aggiunto un Ziel, una ragione, che con ogni sigaretta che fumavo abbusivamente, un giovane avrebbe perso la gioia di incontrare l'amore di Dio. Da allora ho smesso di fumare da più di un anno. Ogni volta che mi sono trovata davanti alla tentazione del maligno, mi veniva in mente un giovane che a causa della mia debolezza avrebbe perso l'occasione di sperimentare l'amore di Dio. Ho pregato Dio, la Madonna e fra Slavko, affinché mi diano la forza, per mantenere questa promessa. Precedentemente avevo provato più volte a smettere, ma senza successo, senza aver fatto una promessa a Dio, senza mettere un Ziel, una ragione valida per la quale lo facevo.

Noi possiamo offrire la nostra vita a Dio, possiamo metterci a suo servizio, lavorare attivamente nella Sua vigna, diventare veri testimoni del Suo infinito amore e di quello della sua SS. Madre. Questo ci chiede la Madonna tra le altre cose nel Suo ultimo messaggio!
Dio desidera che siamo dei fedeli attivi e attenti, Dio desidera che noi diventiamo pescatori di uomini, ma lo possiamo diventare solo se noi siamo luce e amore per il prossimo, esempio gioioso e coragioso. Dio allora si compiacerà di ognuno di noi.
Dio bussa continuamente alla nostra porta. E noi? Gli apriamo, oppure restiamo storditi dalle cose del mondo e non sentiamo nemmeno che sta bussando... Lui si presenta come un povero mendicante e ci chiede il nostro amore, la nostra disponibilità, anche verso il prossimo, ma noi lo sentiamo solo in pocchi, troppo pocchi, siamo addormentati, comodi, non vogliamo sentire. SVEGLIAMOCI!!! Abbiamo dormito abbastanza... Uomo, mettetiti in ascolto e sentirai che cosa desidera Dio da te...
Comunque, dopo aver capito che una promessa è un grosso guaio, perché ci mette nelle mani del maligno, e del nostro orgoglio, possiamo chiedere scusa a Dio della nostra superbia, possiamo rinnovare in atto di umiltà, ilnostro amore al Signore e chiedere di aiutarci e guidarci Lui, nella realizzazione della Sua Santa Volontà, e non nella nostra debole e incapace fallacità.
Una promessa non è un grosso guaio, ti aiuta a prendere sul serio un impegno verso Dio e non ci mette nelle mani del maligno. Ti posso assicurare che non mi sento né superba né orgogliosa, e non faccio il volere del male, anzi... Fare una promessa a Dio, vuol dire ammettere la nostra fragilità. Quando faciamo una promessa è normale che chiediamo l'intervento di Dio, di Gesù e della Madonna. Chi siamo se viviamo la fede tanto per vivere, se andiamo alla santa messa la domenica quasi per obligo, non per il nostro bisogno spirituale, o perché abbiamo sete di Dio e fame del suo corpo . Noi qui gli chiamiamo "i fedeli della domenica"...
Se pecchiamo, pensando, ormai Dio lo sa che siamo fatti di carne, e la che la carne è debole, tanto siamo sicuri che Lui ci aiuta sempre a rialzzarci dopo le cadute, Lui è pieno di misericordia, e così via..., Così camminiamo veramente sulla strada sbagliata e ci aviciniamo pericolosamente al maligno.
Quando noi pecchiamo dobbiamo contrirci con tutto il cuore del peccato che abbiamo commesso. La confessione deve diventare un impegno serio di rinunciare al peccato per sempre! Tu entri nel confessionale carico di peccati, per uscire con il cuore libero, perché confessando, hai ristabilito la pace tra te e Dio, quando Dio attraverso il sacerdote ti dona la soluzione dicendo: "I peccati ti sono stati perdonati, vai in pace e non peccare più!"
Se poi continuamo a fare i comodi nostri, possiamo fare a meno di andare a confessarci.
Noi possiamo cambiare vita solo quando abbiamo un Ziel, perché vogliamo cambiare. Cambiare vita, decidersi per Dio non è come andare al negozio per comperarsi un vestito nuovo, e quando non ti piace più lo butti.
Decdersi per Dio, cambiare vita è una cosa molto seria, che passa attraverso la sofferenza, la rinuncia, morire in se stesso mille volte al giorno. Decidersi per Dio vuol dire superare con coraggio gli ostacoli, che il maligno mette sul tuo cammino con grande abilità e in continuazione, per farti cambiare direzione. Ma noi non dobbiamo avere paura, perché Dio, Gesù e la Madonna sono più forti dal maligno, e loro sono al nostro fianco per sostenerci. Noi dobbiamo proteggerci con la preghiera, (il santo Rosario è l'arma più forte contro il maligno), con la confessione con il cuore, rinunciando veramente al male con tutto il cuore.

Prego per voi tutti e vi auguro una bellissima festa del Signore. Un abbraccio. Silvia :)


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Grazie!

Messaggio da Andrea » dom ott 30, 2005 1:17 pm

Grazie Vincenzo e grazie Silvia per avermi offerto la mano x rialzarmi da questa caduta, il peccato che ho commesso non è gravimissimo, ma non intendo tralasciare niente, xchè il cosaccio non deve avere neanche una fessura x entrare nel mio cuore.
Presto andrò a confessarmi ed allora mi impegnerò anch'io Silvia come hai fatto tu.
Grazie cari fratelli vi voglio un sacco di bene e vi porto tutti nel cuore.
Che la luce di Cristo entri nei vostri cuori, nelle vostre menti e nelle vostre case
Mi accosterò all'altare di Dio, al Dio che rallegra la mia giovinezza
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Messaggio da Info da Medjugorje » dom ott 30, 2005 1:36 pm

Bravo Andrea, :D il tuo impegno aiuterà il mio amico proffessore a mantenre la sua promessa. Ieri mi ha scritto che aveva tanta paura...
Un abbraccio. Silvia :)


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per Vincenzo e Silvia

Messaggio da paolamaria » lun ott 31, 2005 7:32 am

Ho aspettato un giorno prima di entrare nel merito di questa stimolante discussione perché mi ha dato molto da riflettere. E di questo ringrazio Vincenzo, Silvia, Andrea. Non pretendo di aggiungere una parola di verità e di questo mi scuso in anticipo, ma desidero comunque dire qualcosa in merito perché mi sembra una questione piena di interesse. Una volta, recitando l'atto di dolore dopo la confessione, ho detto "prometto col Tuo santo aiuto di non peccare mai più". Il sacerdote mi ha amorevolmente corretto: "Noi non diciamo 'prometto', ma propongo". Un proposito non è una promessa e, per quanto la nostra intenzione durante e dopo la confessione sia quella di non peccare più, è evidente che la nostra umanità, il nostro essere comunque imperfetti ci rende non facile, ma facilissima preda del peccato. Altrimenti saremmo santi. E non lo siamo. E di nuovo torneremo a confessarci, magari non per la stessa mancanza, ma fino all'ultmo alito di vita avremo bisogno di chiedere perdono al Signore. Quindi, in questo sono d'accordo con Vincenzo che dice che promettere non è cosa di poco conto. Personalmente ho fatto solo una promessa davanti al Signore e quindi indirettamente a Lui. E' stato 25 anni fa, quando mi sono sposata e ho promeso, appunto, di fronte all'altare, fedeltà e amore a mio marito. Ma è stata una promessa "facile", nel senso che non mi è stato né difficile, né di peso mantenerla finora e, spero, per tutto il tempo che avrò ancora da vivere. Dunque, Vincenzo, ricordandoci della nostra debolezza di fronte alle promesse fatte a Dio, ci ha dato una bellissima lezione di umiltà. D'altronde, è anche vero che sono in molti, o forse in troppo pochi, ad impegnarsii davanti al Signore con una promessa, meglio con un voto. E non solo i religiosi, ma anche la gente comune. Questo vuol dire che è possibile impegnarsi in questo modo, vincolarsi ad una promessa. Il che non significa però che siamo sempre capaci di onorarla con il nostro comportamento. Io penso comunque che Dio non sia un esattore delle tasse e che, per esempio, di fronte all' impegno di non fumare più di Silvia (brava!, io sono una fumatrice accanita e comprendo la fatica di un tale Ziel), se lei (e non è il suo caso, ma faccio solo un esempio) ricadesse in questo maledettissimo vizio che è il mio, Lui non allontanerebbe di fatto un giovane da Sé. Non credo sia questa la matematica del Signore. Altrimenti non ascolterebbe neanche le preghiere di esseri imperfetti quali noi siamo. Non aiuterebbe chi intendiamo aiutare con la preghiera perché noi, per ciò che siamo, non meritiamo ascolto.. Eppure, Lui ci ama così, vede i nostri sforzi, perdona le nostre cadute. Altrimenti non ci sarebbe un sacramento per questo, quello della riconciliazione. Il che non vuol dire che non dobbiamo essere vigili e sforzarci, ognuno nel suo ambiente, di essere migliori e bene accetti a Lui. Io sono entrata nella Sua vigna a 49 anni, cioè praticamente alla fine della "giornata di lavoro". E non sono neanche sicura di poter dare un reale contributo. La mia non è una vita eroica come la tua, cara Silvia, e te dico con assoluta onestà. Il mio "campo di battaglia" non è un campo profughi, in mezzo al dolore di tanti, ma un qualunque posto di lavoro, dove regnano le piccole e grandi cattiverie di un posto di lavoro, dove esercitare la pazienza è spesso difficile, a volte per me impossibile, ma dove niente è paragonabile a quello che vivi tu ogni giorno. A te il Signore ha certamente dato un cuore più grande, un impegno più grande, una chiamata a cui tu hai risposto con generosità. Puoi e devi essere un esempio per tutti noi, per me (e di questo ti ringrazio), che mi lamento per ogni sciocchezza. Il tuo coraggio è una luce per tutti, ma non è per tutti. Per questo capisco te, ma anche Gianni, il medico, che vacilla nella sua promessa. Pedonami, sono solo alla porta di ingresso della vigna e non ho fatto molto, anzi, ancora non ho fatto niente e a volte mi arrabbio perfino con il Signore per la croce che mi ha dato (ma tutti ne abbiamo una) e mi ribello e non riesco ad offrire la mia pena nel modo giusto. E chiedo aiuto. E non so dire, come fanno molti e come fanno i Santi, "Signore, dammi tutte le croci che vuoi perchè io Ti aiuti a sopportare la Tua". E non so essere umile e quando credo di riuscirci mi inorgoglisco per il fatto di esserci riuscita, e così commetto un altro peccato di superbia. Abbi compassione, Silvia, per chi non sa, non sa ancora e forse non saprà mai offrire la propria vita, il proprio tempo e la propria energia al servizio del prossimo e della sua sofferenza. Tu che hai un cuore grande. E' vero, sono molti i "cristiani della domenica", ma forse è soprattutto perchè molti di noi (io in testa) non preghiamo abbastanza per loro. Grazie di cuore a tutti. Paola

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Messaggio da Info da Medjugorje » lun ott 31, 2005 10:08 am

Una volta, recitando l'atto di dolore dopo la confessione, ho detto "prometto col Tuo santo aiuto di non peccare mai più". Il sacerdote mi ha amorevolmente corretto: "Noi non diciamo 'prometto', ma propongo". Un proposito non è una promessa e, per quanto la nostra intenzione durante e dopo la confessione sia quella di non peccare più, è evidente che la nostra umanità, il nostro essere comunque imperfetti ci rende non facile, ma facilissima preda del peccato. Altrimenti saremmo santi. E non lo siamo.
Cara Paola, grazie per la tua replay, si hai ragione questa è una discussione molto interessante...
Vedi Paola, noi cerchiamo sempre in una qualche maniera di abbellire oppure addattare la nostra fede alle nostre debolezze, necessità e al nostro modo di vivere. Andiamo in punta di piedi, perché gettiamo la spugna già prima, di entrare nella confessione e perché svalutiamo noi stessi di poter tenere fede ad una promessa oppure ad un proposito fatto a Dio. Cmq. il sacerdote dona la soluzione del peccato dicendo vai in pace e non peccare più, non dice: proponi o prova di non peccare più. Dobbiamo imparare ad odiare il peccato. Si è vero, noi non siamo santi, hai ragione, ma dobbiamo e camminiamo pur sempre sulla via verso la santità.
Noi senza Dio non siamo e non possiamo fare nulla e per questo possiamo essere sicuri che Dio ci aiuta ad essere forti a rinunciare alle tentazioni, se noi lo desideriamo veramente.
E di nuovo torneremo a confessarci, magari non per la stessa mancanza, ma fino all'ultmo alito di vita avremo bisogno di chiedere perdono al Signore.


Certamente che noi manchiamo tutti giorni, anche con i pensieri, con le omissioni e con i fatti e così cadiamo nel peccato. Per questo dobbiamo tornare a confessarci per ristabilire la pace tra noi e Dio. Cmq. possibilmente non deve essere sempre per gli stessi peccati.
Personalmente ho fatto solo una promessa davanti al Signore e quindi indirettamente a Lui. E' stato 25 anni fa, quando mi sono sposata e ho promeso, appunto, di fronte all'altare, fedeltà e amore a mio marito. Ma è stata una promessa "facile", nel senso che non mi è stato né difficile, né di peso mantenerla finora e, spero, per tutto il tempo che avrò ancora da vivere. Dunque, Vincenzo, ricordandoci della nostra debolezza di fronte alle promesse fatte a Dio, ci ha dato una bellissima lezione di umiltà. D'altronde, è anche vero che sono in molti, o forse in troppo pochi, ad impegnarsii davanti al Signore con una promessa, meglio con un voto. E non solo i religiosi, ma anche la gente comune. Questo vuol dire che è possibile impegnarsi in questo modo, vincolarsi ad una promessa. Il che non significa però che siamo sempre capaci di onorarla con il nostro comportamento.


Anche io Paola, come te, dopo quasi vent'anni di matrimonio in comune, ero protestante e mio marito cattolico (ho cresciuto i miei due figli nella fede cattolica), mi sono convertita alla fede cattolica al sei di maggio 1991 e il 29 agosto 1991, mi sono sposata, sempre con lo stesso marito, e con due figli, già grandicelli, ho fatto la promessa a mio marito, davanti a Dio. Purtroppo dopo 28 anni il nostro matrimonio si è cuncluso, e adesso sono divorziata da sette anni. La promessa fatta davanti a Dio a mio marito è tutt'ora valida per me, e per questo che da allora vivo senza un'uomo molto serena e felice, lavorando per Dio nella missione che Lui mi ha affidato. Ametto che non è sempre facile di potare questa croce, perché le tentazioni ci sono anche per me, ma il buon Dio fino ad ora mi ha dato la forza di tenere fede alla mia promessa. E per questo lo ringrazio di cuore.
Lui non allontanerebbe di fatto un giovane da Sé. Non credo sia questa la matematica del Signore.


Cara Paola, forse no hai capito bene quello che ho scritto:
Non ho scitto che Dio allontanerebbe un giovane da Sè. Ho scritto: "Ogni volta che mi sono trovata davanti alla tentazione del maligno, mi veniva in mente un giovane che a causa della mia debolezza avrebbe perso l'occasione di sperimentare l'amore di Dio.
Sto parlando di giovani che ancora non conoscono l'immenso amore di Dio... Voglio dire che sarebbe un altro giovane che rinuncia a fare l'esperienza di Dio, non che Dio alontana un giovane che già si trova vicino a Lui. Dio ci lascia liberi a scegliere il bene oppure il male. Siamo noi a decidere.
Altrimenti non ascolterebbe neanche le preghiere di esseri imperfetti quali noi siamo. Non aiuterebbe chi intendiamo aiutare con la preghiera perché noi, per ciò che siamo, non meritiamo ascolto.. Eppure, Lui ci ama così, vede i nostri sforzi, perdona le nostre cadute. Altrimenti non ci sarebbe un sacramento per questo, quello della riconciliazione. Il che non vuol dire che non dobbiamo essere vigili e sforzarci, ognuno nel suo ambiente, di essere migliori e bene accetti a Lui. Io sono entrata nella Sua vigna a 49 anni, cioè praticamente alla fine della "giornata di lavoro". E non sono neanche sicura di poter dare un reale contributo.
Certo che Dio ci dona sempre l'occasione di ristabilire la pace con Lui, ma noi dobbiamo impegnarci a camminare nella fede di Dio, cercando di non cedere alle tentazioni.
La mia non è una vita eroica come la tua, cara Silvia, e te dico con assoluta onestà. Il mio "campo di battaglia" non è un campo profughi, in mezzo al dolore di tanti, ma un qualunque posto di lavoro, dove regnano le piccole e grandi cattiverie di un posto di lavoro, dove esercitare la pazienza è spesso difficile, a volte per me impossibile, ma dove niente è paragonabile a quello che vivi tu ogni giorno. A te il Signore ha certamente dato un cuore più grande, un impegno più grande, una chiamata a cui tu hai risposto con generosità. Puoi e devi essere un esempio per tutti noi, per me (e di questo ti ringrazio), che mi lamento per ogni sciocchezza. Il tuo coraggio è una luce per tutti, ma non è per tutti. Per questo capisco te, ma anche Gianni, il medico, che vacilla nella sua promessa.
Paola, per favore non dire questo! Sto lavorando per Dio, nella missione che Lui mi ha affidato e Lo ringrazio ogni giorno per questo, perché ricevo molto di più io che quello che sono capace a dare. Noi siamo tutti importanti per Dio nella stessa maniera, in qualunque posto che Lui ci abbia messo e per qualunque piano che Lui ha scelto per noi. Dobbiamo solo rimanere umili e fare la Sua volontà. Non è sempre facile camminare con Dio, accettare e abbracciare le croci con gioia, questo vale anche per me che vivo a Medjugorje. Ma con il Suo amore e con l'amore di nostra Madre, e sopratutto con la preghiera riusciamo tutti a ricevere quella forza che serve per superare gli ostacoli e le tentazioni.
Vedi Paola, ho chiesto a voi con insistenza preghiera per Gianni, perché si tratta di una cosa veramente molto seria, per questo lui ha bisogno del nostro aiuto attraverso la preghiera.
Pedonami, sono solo alla porta di ingresso della vigna e non ho fatto molto, anzi, ancora non ho fatto niente e a volte mi arrabbio perfino con il Signore per la croce che mi ha dato (ma tutti ne abbiamo una) e mi ribello e non riesco ad offrire la mia pena nel modo giusto. E chiedo aiuto. E non so dire, come fanno molti e come fanno i Santi, "Signore, dammi tutte le croci che vuoi perchè io Ti aiuti a sopportare la Tua". E non so essere umile e quando credo di riuscirci mi inorgoglisco per il fatto di esserci riuscita, e così commetto un altro peccato di superbia. Abbi compassione, Silvia, per chi non sa, non sa ancora e forse non saprà mai offrire la propria vita, il proprio tempo e la propria energia al servizio del prossimo e della sua sofferenza. Tu che hai un cuore grande.
Cara Paola, anche io sono entrata molto tardi nella vigna del Signore. Ho vissuto prima di venire a Medjugorje in Svizzera, vivendo uno stile di vita totalmente diverso da qui, dando più importanza alle cose della vita terrena e materiale, e così ho vissuto anche la fede diversamente e in modo più superficiale. Pur essendo cattolica non mi sono concentrata molto a crescere spiritualmente. Qui a Medjugorje e con il tempo, facendo un camino di fede intenso e molto vicino a Dio e alla Madonna, ho imparato che, per poter rimanere nell'amore e nella grazia di Dio non si può stare con un piede in due scarpe. Dio ci lascia la libera scelta di sceglere il bene oppure il male, le vie di mezzo per Dio non ci sono, quelle le stiamo costruendo noi con delle leggi e vangeli fatti a nostro comodo.
La tua croce pesa quanto tutte le mie del campo messi insieme, perché si tratta di tuo figlio che è malato, portando questa croce tu si che sei diventata un'eroe! Sei abbracciata e cocollata da Dio, da Gesù e dalla Madonna, insieme a tuo figlio Jacobo, tuo marito e tutta la tua famiglia. Anche io sono orgogliosa, quando vedo che Dio adoppera me e le mie mani per curare un malato, oppure come poco fa, quando al campo c'era il professore che lavorava come volontario, ed io ho potutto asisterlo; una Signora è arrivata come urgenza nel mio ambulatorio, visitandola e facendo un EKG, il professore aveva portato l'apparrechio, ci siamo accorti che aveva in corso un infarto. Il proffessore è riuscito a salvarla con l'aiuto di Dio e con la sua bravura come medico.

E' vero, sono molti i "cristiani della domenica", ma forse è soprattutto perchè molti di noi (io in testa) non preghiamo abbastanza per loro.
Si Paola hai ragione, dobbiamo pregare molto e di più, perché la gente abbia sete di Dio.

Grazie a te, cara Paola per la tua replay. Sei sempre nel mio cuore e nelle nostre preghiere quotidiane. Un abbraccio. Silvia :)

Un giorno un angelo gli disse: "Sono stato mandato da Dio. Domanda tutto ciò che voi e ti sarà dato. Desideri avere il dono di guarire la gente?" "No", rispose l'uomo, "preferisco che sia Dio stesso a guarire".

Anthony de Mello

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