Preghiamo per il Papa

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Giacomo
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Preghiamo per il Papa

Messaggio da Giacomo » sab set 16, 2006 4:10 pm

MI E' STATO INVIATO E PORTO A CONOSCENZA A TUTTI GLI UTENTI DEL FORUM
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Beirut (AsiaNews) – Le reazioni nel mondo arabo e islamico alle parole dette da Benedetto XVI all’università di Regensburg sono esagerate e fuori posto. Ormai sembra si stanno organizzando manifestazioni ovunque, in modo simile al caso delle vignette blasfeme su Maometto. Ma è chiaro un fatto: nessuno dei suoi critici, proprio nessuno, ha letto il documento per intero. L’edizione inglese era disponibile da ieri; quella francese non c’è ancora; non vi è alcuna traduzione in qualche lingua orientale. Tutte le critiche si basano dunque sulle poche citazioni e frasi diffuse dalle agenzie occidentali che mettono in rilievo la questione dell’Islam, che nel testo di Benedetto XVI occupa solo circa il 10% del testo globale. Inoltre, questo brano si inserisce in un insieme, molto speciale.Si tratta di una prolusione fatta in università, davanti a professori e studenti. E’ perciò un gesto accademico, interdisciplinare, fatto per persone specializzate. Il testo diffuso dalla Sala Stampa vaticana dice che le note saranno aggiunte in seguito. Il papa ha dunque preparato un testo da accademico, filosofo, teologo di altissimo rango che forse non tutti riescono a comprendere. I media – che dovrebbero fare un mea culpa - hanno preso solo ciò che poteva colpire in modo immediato, e hanno inserito le parole del papa nel contesto della politica internazionale, del confronto fra occidente e mondo islamico; un ritorno insomma a Samuel Huntington e al conflitto delle civiltà. E invece il testo del papa traccia proprio una linea contraria a questo: il suo scopo è proprio il dialogo e la forma più bella di dialogo.All’inizio il mondo islamico ha reagito con una certa ignoranza. Alcuni hanno detto che il papa ha tenuto all’università di Regensburg un discorso “tecnologico” (e non “teologico”, traducendo male dall’inglese). Solo il giorno dopo sui giornali è venuta la correzione. Questo è un ulteriore segno che nessuno ha capito nulla. Anche i commenti arrivati da musulmani dell’occidente erano superficiali e sono serviti a organizzare il circo delle critiche: su al Jazeera ieri sera vi erano persone che telefonavano e criticavano il papa, ma nessuno sapeva di cosa si discute! Vi sono solo reazioni emotive perché hanno sentito dire che il papa ha parlato di jihad e ha criticato l’Islam. Il che è falso. E cerco di dimostrarlo.La citazione del CoranoIl papa ha citato solo un versetto del Corano, quello in cui si dice che “non c’è costrizione nelle cose di religione” (2, 256). Questo versetto è quello più citato dai musulmani in occidente per dimostrare che nell’Islam c’è libertà di coscienza e di fede. Se il papa voleva aggredire l’Islam e dimostrarne una natura cattiva, avrebbe potuto trovare decine di altri versetti. Bastava citare la sura 2,191-193, dove si spinge ad uccidere coloro che si macchiano della “fitna” (sedizione). Nella storia dell’Islam in nome della fitna sono state uccise migliaia di persone perché il Corano dice che “la fitna è peggiore dell’uccisione”. In nome di questo versetto si voleva uccidere Abdul Rahman, l’afghano convertito al cristianesimo. Il fatto di diventare cristiano suscita una “sedizione” (fitna) nella comunità e perciò è meglio ucciderlo.Il papa ha scelto il versetto più positivo e più aperto, facendo un commento storico. E ha ricordato che questo versetto proviene dal periodo di Medina, quando Maometto era debole e minacciato. Anche il Corano pubblicato in Arabia saudita – considerato come la versione più ufficiale – considera la sura 2 come la prima dell’epoca di Medina, quando il profeta era un profugo, senza esercito.La Ragione e la violenzaI discorsi del papa non hanno mai un titolo; questa prolusione ha un titolo perché è un discorso accademico. E il titolo è “Fede, ragione e università. Ricordi e riflessioni”. Se uno legge il documento intero, la parola “ragione” viene citata per 46 volte, essendo questa il punto centrale del messaggio.In tutto il discorso appare citato l’Islam, l’ebraismo, ma soprattutto la cultura occidentale: il papa critica proprio il concetto di ragione maturato in occidente con l’Illuminismo.
Giorni prima aveva perfino criticato i vescovi tedeschi, che privilegiano aiuti economici per progetti “sociali” e non “religiosi” (costruire una chiesa, evangelizzare). Il papa mette in luce che tutta la società occidentale – e la Chiesa - si è secolarizzata perché ha svuotato il concetto di ragione della sua dimensione spirituale e della sua origine che è in Dio. Per il papa la ragione occidentale all’origine non era opposta alla fede, ma si nutriva della fede.A un certo punto Benedetto XVI cita il lavoro di p. Theodore Khoury, un bizantinologo, che ha da poco pubblicato un testo sul dialogo fra l’imperatore d’Oriente Manuele II Paleologo e un musulmano persiano, ambientato nel tardo Medioevo.Il papa ha scelto questo testo a causa di una frase essenziale, quella dove il Paleologo critica il musulmano per la violenza nell’Islam. E dice: voi convertite la gente con la spada. Nessuno storico può negare questo: Maometto, e dopo di lui i primi califfi, hanno spesso usato la violenza per convertire i popoli conquistati. Ciò non significa che Maometto amasse la violenza, ma era un uomo del suo tempo. In quell’epoca le tribù arabe combattevano per tutto, anche per avere i pascoli. La prima biografia di Maometto scritta da musulmani si intitola proprio “Il libro delle guerre (delle razzie)”. Certo, si può criticare l’affermazione del Paleologo: in Indonesia, Malesia, in alcuni paesi africani l’Islam è penetrato attraverso i commercianti arabi; in altri Paesi attraverso i mistici sufi (che talvolta erano anche guerrieri, come in Marocco). L’imperatore dice che “la violenza è cosa irragionevole…in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima”: è questa la frase che ha colpito il Santo Padre, ripetuta almeno 5 volte nel testo.Il perno dunque è che chi fa violenza, non è più credente: chiunque sia – cristiano o musulmano –se segue la violenza, va contro la ragione e contro Dio, che è la fonte della ragione.La ragione mutilata dell’occidenteL’altro aspetto del testo è la critica all’occidente che ha svuotato la nozione di ragione da tutto ciò che è spirituale. Logikos, in greco, significa “razionale” e “spirituale”. Anche i musulmani fino all’VIII – IX secolo, usano una parola simile, presa dai cristiani, che significa insieme “razionale e spirituale”.Il discorso del papa è dunque molto vicino alle critiche che il mondo musulmano rivolge all’occidente secolarizzato: voi avete tecnica, scienza, tutto, fuorché l’essenziale, avendo emarginato la spiritualità e Dio.Anche il papa, dunque critica l’occidente, ma in modo speciale, con un “tentativo di critica della ragione moderna, dal suo interno”, che secondo il pontefice, non significa dover tornare indietro rispetto all’illuminismo, rigettando le condizioni dell’età moderna.Dunque è un tentativo di critica, ma “dall’interno”, per dimostrare che l’opinione che vuole escludere Dio non è illuminismo, ma un “falso” illuminismo. In tal modo, “quello che nello sviluppo moderno dello spirito è valido, viene riconosciuto senza riserve…”Per Benedetto XVI non c’è da rifiutare la ragione moderna, ma da allargarla. Facendo ciò, da una parte egli si mette insieme ai musulmani per criticare la ragione atea; dall’altra ne fa una critica “dall’interno”, per “allargarla”. E conclude: “Solo così diventiamo anche capaci di un vero dialogo delle culture e delle religioni, un dialogo di cui abbiamo così urgente bisogno”.
Lo scopo è dunque di aprire un dialogo universale, basato sulla “ragione”. Alla ragione umana si oppone la violenza (e questo è un pericolo per l’Islam) e il considerare la ragione come opposta alla fede e alla spiritualità.Dialogo universale e Rinascimento islamicoPiù che una critica all’Islam, il papa in realtà tende una mano all’islam, proponendogli di uscire dal ciclo della violenza, ma chiede ad esso anche di non uscire dal ciclo della “ragione”: egli anzi invita l’Islam a dialogare con il cristianesimo per una ragione legata all’etica.Il Rinascimento del mondo islamico è quello del medioevo. Perché? Perché allora si è creato un vero umanesimo basato sul pensiero greco. I cristiani di quel tempo, siriaci e arabi, su richiesta dei califfi, hanno tradotto in arabo tutto ciò che si trovava di Platone, Aristotele, Plotino, Anassagora e tutta la tradizione filosofica. In medicina, tutte le opere di Ippocrate, di Galeno sono state tradotte dal greco all’arabo da Hunayn Ibn Ishaq, un cristiano morto nell’873.Questi traduttori cristiani sono divenuti per secoli i maestri dei professori musulmani e così hanno integrato il pensiero ellenistico nella cultura islamica araba, persiana, turca, ecc.. Solo così è venuto il Rinascimento islamico, che ha generato un pensatore come Averroé. Noi arabi riconosciamo che questo è il periodo più bello della storia dell’Islam, fermatosi nel XII secolo.Ancora oggi, molti pensatori islamici dicono che per una Rinascita islamica dobbiamo tornare al pensiero medioevale. In realtà occorre accettare il suggerimento del papa: affrontare, assimilare, giudicare il pensiero moderno, come nel medioevo l’hanno fatto i cristiani traduttori prima e i filosofi musulmani poi.La tentazione dell’islam oggi è quella di rifiutare in blocco la cultura occidentale perché “pagana” (e in parte è vero). Ma esso non riesce a fare un discernimento. Papa Ratzinger, da grande maestro, ha osato farlo: con grande finezza è riuscito a dire sì alla ragione, no alla ragione svuotata; sì all’illuminismo autentico, no all’illuminismo anti-religioso. In questo modo egli propone un dialogo universale, con le religioni e con gli agnostici, basandosi sulla ragione “allargata”. Per questo voglio dire ai miei amici musulmani: prima di parlare, leggete; dopo aver letto, riflettete; cercate di capire: nemmeno noi cristiani riusciamo a comprenderlo bene.Teo-con e fondamentalisti, fratelli siamesiQualche integralista musulmano ha detto che il papa è divenuto un rappresentante dei teo-con, un istigatore della “crociata contro l’islam”.Purtroppo certa gente non ha altra chiave di lettura che quella politica, del conflitto fra occidente e Islam. Il papa è occidentale e quindi, necessariamente è “contro”. Non avendo capito nulla del discorso del papa, vedono solo che lui ha criticato il jihad. Per questo “deve” essere senz’altro un nemico. Per questo in molti paesi islamici Si sta scatenando una serie di manifestazioni e violenze come al tempo delle vignette su Maometto. Ma in tal modo danno proprio ragione al papa. Benedetto XVI dice che la violenza è contro la ragione e contro Dio. E questi fondamentalisti vogliono difendere l’Islam in occidente con questi metodi violenti. In tal modo l’occidente in modo ancora più chiaro potrà condannare l’Islam violento. Da questo punto di vista, si può dire che la violenza teo-con che spinge alla guerra e l’integralismo musulmano sono “fratelli siamesi”: si sostengono a vicenda. Se il movimento fondamentalista accrescerà queste violenze e manifestazioni di piazza, l’Islam affogherà nella sua crisi. Unica possibilità di rinascita è seguire invece il suggerimento del papa, praticato da alcuni intellettuali islamici: è tempo che l’Islam affronti la modernità, non per farsi assorbire, ma per discernere e potenziare ciò che è buono.


Mi scuso con coloro che si sentono solidali con l'Islam, ma hanno già fatto fuori due chiese cristiane a seguito di queste polemiche inutili e tendenziose! Non vi sono scuse. Non è possibile ammazzare in Nome di un Dio, il Dio di Israele e dei cristiani non può essere anche quello di questi esaltati...e il presidente iraniano grida al mondo che la loro religione è la migliore!!!
La aborro in toto.
Sono certa che questo Papa è già nel mirino dei "signori" della guerra santa, haimè!Preghiamo per Lui e la Chiesa di Cristo.
Maria
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Uniamoci e preghiamo davvero per la pace del Mondo e per il Nostro Papa.

Giacomo
Per mezzo della santissima Vergine Maria, Gesù Cristo venne nel mondo, ancora per mezzo di lei deve regnare nel mondo. (San Luigi Maria Da Monfort)

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Giammarco De Vincentis
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Messaggio da Giammarco De Vincentis » sab set 16, 2006 5:27 pm

Mi unisco caro Giacomo alle tue preghiere in questo momento molto delicato per la nostra chiesa.
Non voglio fare commenti su quanto è successo, dico solo che GESU' le ha già perdonati perchè non sanno quello che fanno, io posso solo provare a non portargli rancore.
Per fortuna non tutti i Musulmani sono cosi violenti, ho con me diversi lavoratori africani e Macedoni che si comportano come buoni cristiani.
Secondo me dobbiamo avere la forza di non reagire, perchè vogliono provocarci per alimentare nuoivi focolai di guerriglia e rendere la pace sempre piu' difficile da mantenere.
C'è piu' gioia nel dare :-) che nel ricevere
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GIGLIOLA
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PREGHIAMO PER IL PAPA'

Messaggio da GIGLIOLA » sab set 16, 2006 6:11 pm

Stasera in maniera particolare pregheremo per il Papa affinchè sappia parlare al mondo con semplicità di cuore e il mondo sappia accogliere con Gioia e mettere in pratica il suo grido di PACE...PACE...PACE...

:D
ciao Gigliola,
sempre nei nostri cuori
tutti Voi con le Vostre intenzioni!!
Che Dio vi Benedica!!
pazzamente innamorata di gesù
"nulla ti turbi,
niente ti spaventi
solo Dio basta"

vinno
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Messaggio da vinno » sab set 16, 2006 11:13 pm

Fratelli carissimi, mi unisco alle vostre preghiere per Benedetto XVI il quale ha sempre bisogno del nostro aiuto.
Da solo, anche se è il vicario di Gesù, non può farcela.
Mi dispiace per i musulmani che credono che li prendiamo sempre in giro e che provocano tanti incidenti, il più delle volte gravissimi, in nome di Dio che se vediamo bene è lo stesso Dio.
Se si trattasse di un Dio diverso, forse si potrebbe trovare una giustificazione, ma Dio è Dio di amore e di pace.
Il Papa ha ereditato la croce di Giovanni Paolo II che non ha mai voluto cedere alle difficoltà fino al punto della morte.
Benedetto XVI ha un grande coraggio ed è un sacerdote modello.
Pregherò insieme a voi per lui e chiedo agli altri di non lasciarlo solo in questi momenti bui e nei momenti di gioia, ringraziare Dio perchè ce lo ha mandato.
Vincenzo.

gluca
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Messaggio da gluca » dom set 17, 2006 9:16 pm

Pregherò anche io per il nostro Papa Benedetto XVI.... che Dio lo aiuti ora e per sempre!

mile84
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Messaggio da mile84 » lun set 18, 2006 1:33 pm

Putroppo molte persone su questa terra compiono atti contro la chiesa uccidendo innocenti,
preghiamo affinche tutto si aggiusti bel migliore dei modi senza ulteriore spargimento di sangue....
In questo momento dobbiamo essere vicini al Nostro Papa Benedetto XVI
A Te, Madre Tenerissima,
affidiamo la nostra missione.
Insegnaci a pregare e a lodare il Signore, in attesa dello Spirito Santo.
E chiedi per tutti noi
il dono della Sapienza

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miriam bolfissimo
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun set 18, 2006 1:44 pm

Miei carissimi tutti, nella condivisione e nella preghiera...
  • Padre nostro, che sei nei cieli
    facci sentire tutti Tuoi figli
    e tra noi tutti fratelli.

    • Spargi il tuo amore, dona la Tua pace
      perchè su questa terra noi possiamo
      vivere in pace donando l'amore. Amen
Un abbraccissimo, miriam bolfissimo&C
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

Valentina
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Appena trovato online...

Messaggio da Valentina » lun set 18, 2006 3:37 pm

Al Qaeda: "Guerra santa continua"
Reazione alle parole di Benedetto XVI

Dopo le polemiche e le proteste del mondo islamico in merito al discorso del Papa, arriva anche la reazione della branca irachena di Al Qaeda. L'organizzazione ha pubblicato su un sito Internet un comunicato nel quale annuncia che "in reazione" alle parole di Benedetto XVI, la guerra santa continuerà finché l'Occidente non sarà sconfitto.


Rimane alta, dunque, la tensione dopo il discorso in Germania di Benedetto XVI. A poco sembrano servite le parole del Pontefice che, nel corso dell'Angelus domenicale, si era detto "rammaricato" per aver offeso il mondo islamico con le sue parole. Oltre al messaggio diffuso su Internet, che rinnova con forza la guerra santa in Iraq e chiede a gran voce le scuse del Pontefice, a Bassora, infatti, alcuni manifestanti hanno bruciato in segno di protesta un'effige del Papa e delle bandiere americane e tedesche.

"Dopo che lo stupido portatore della croce Bush ha annunciato l'inizio di una nuova campagna dei crociati contro l'islam e i musulmani e ha cominciato questa campagna con l'invasione dell'Afghanistan e dell'Iraq, ecco che il servo dei crociati , il 'Papa del Vaticano', ha seguito le orme di Bush negli attacchi flagranti contro l'islam e il suo profeta Maometto, per ciò che riguarda il rito della jihad", afferma il messaggio diffuso online intitolato "Comunicato sulla denigrazione del Papa dei cristiani contro il nostro profeta".

"Le sue dichiarazioni sono una mobilitazione a favore della guerra dei crociati dichiarata da Bush - continua il comunicato dell'organizzazione che raduna otto gruppi armati - Diciamo al servo dei crociati, ti devi aspettare la sconfitta... Diciamo agli infedeli e ai tiranni: dovete aspettarvi la sofferenza. Noi continueremo la nostra jihad. Non ci fermeremo fino a quando la bandiera della unicità (del dio islamico, ndr) sventolerà dovunque nel mondo".

Iran: spiegazioni Papa insufficienti
L'Iran ritiene le spiegazioni date dal Papa sul suo discorso a Ratisbona "necessarie", ma non sufficienti. Il Pontefice "deve dire che quello che aveva affermato è sbagliato", ha detto il portavoce del governo di Teheran, Gholam Hossein Elham.

Gran Muftì di Turchia: "Il Papa non ha chiesto scusa"
Dopo aver criticato aspramente le affermazioni del papa Benedetto XVI sull'Islam, chiedendo le sue scuse, il Gran Muftì di Turchia, Ali Bardakoglu, ha dichiarato che domenica il Papa "non ha chiesto scusa per le sue parole, ma ha detto di essere stato frainteso a causa delle sue parole". "Era difficile per il Papa fare delle scuse dirette. Ha fatto perciò delle scuse di terzo grado. Non ha chiesto scusa per le sue parole, ma di essere stato inteso male a causa delle sue parole", ha dichiarato Bardakglu al giornale Hurriyet.
*Valentina, FataErvariva* ...Luce ai miei passi la Tua Parola!...

alpha
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Preghiera per il Papa e non solo.

Messaggio da alpha » mar set 19, 2006 3:40 pm

Si', preghiamo per Sua Santita'.
Una preghiera, anche, per coloro che trovandosi davanti ad un fuoco sono capaci a trasformare la pura e limpida acqua in benzina.
Che strano, a sentir qualsiasi persona al mondo, qualunque sia il proprio Credo, non vorrebbe altro che la pace...

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emmes
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Preghiamo per il Papa

Messaggio da emmes » mar set 19, 2006 5:54 pm

Noi tutti i fedeli preghiamo per il Papa, noi siamo tutti fratelli è sorelle, il sangue è unico per tutti, tutte le religioni si devono rispettare e devono dialogare, affinchè regni la pace in tutto il mondo.

Papa è il titolo detenuto dal vescovo di Roma, il Sommo Pontefice, e dai patriarchi di Alessandria d'Egitto. Mentre la sede di Roma si ritiene fondata dall'apostolo Pietro, quella di Alessandria fu fondata dall'evangelista Marco. Al Concilio di Nicea si decise di assegnare al papa di Alessandria il secondo posto dopo quello di Roma. Il primo pontefice romano ad assumere il titolo di papa fu Siricio, mentre il suo predecessore, Damaso, fu verosimilmente il primo vescovo di Roma ad essere acclamato pontefice, dopo la rinuncia dell'imperatore Graziano a tale carica. Attualmente il soglio pontificio è occupato da Joseph Alois Ratzinger con il nome da lui scelto, Papa Benedetto XVI.
Emmes. Amare per vivere.

Giacomo
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Messaggio da Giacomo » mer set 20, 2006 2:15 pm

Preghiamo per il Papa e i cristiani

Ricevo e pubblico da un articolo di Antonio Socci




IL PAPA E I CRISTIANI IN PERICOLO DI VITA 18.09.2006


Questo articolo è stato scritto sabato scorso: prevedevo che presto sarebbe stato sparso sangue cristiano. E così è stato: domenica in Somalia hanno macellato una missionaria italiana, suor Leonella, che aveva donato la vita ai poveri… Il solito capro espiatorio.
Vorrei fare appello a tutti perché in questi giorni preghiamo ardentemente per il Papa e per i cristiani che vivono nei paesi isalmici.

Il Papa è caduto in una trappola (vedremo quale, con certi inediti retroscena ecclesiastici) e ora la vita di Benedetto XVI è in pericolo. Ci sono già le minacce. A questo punto bisogna augurarsi che la Santa Sede annulli il viaggio in Turchia previsto per fine novembre. Soprattutto dopo la vergognosa dichiarazione di ieri del premier turco Erdogan il quale pretende che il Papa, per aver detto che non si può imporre una religione con la violenza, si inginocchi davanti ai muezzin. Del resto c’è una logica: loro, i turchi, hanno iniziato il Novecento col genocidio degli armeni cristiani (un milione e mezzo di vittime, due milioni di deportati, migliaia di convertiti a forza) e tuttora non hanno chiesto scusa a nessuno, anzi negano il crimine e perseguono chi ne parla. Adesso pretendono addirittura le scuse dal Papa.

E’ quella Turchia sul cui ingresso in Europa l’allora cardinale Ratzinger (giustamente!) aveva espresso i suoi dubbi, dunque c’è della ruggine antica contro il Papa e mi chiedo se non sia il caso di lasciare questi signori fuori dalla porta della Ue visto il disprezzo che mostrano per la libertà di espressione e le condizioni tragicomiche in cui lasciano tuttora la libertà religiosa. Se invece di essere elemento di moderazione del mondo musulmano, la Turchia diventa la quintacolonna del fanatismo islamista fra noi è da suicidi spalancarle le porte. La piazza islamica ormai sobillata a dovere dai media suoi e da quelli occidentali si sta scatenando per il discorso del Papa a Ratisbona ed è chiaro che sta scoppiando una tempesta più grave di quella delle “vignette danesi”. Perché qua il “nemico” contro cui scagliarsi non è un giornale qualsiasi, ma nientemeno il Capo della Chiesa Cattolica. Già le prime notizie di violenze su chiese del Medio Oriente fanno prevedere che vi saranno ritorsioni sanguinose sulle comunità cristiane di quelle terre: perfino dopo le vignette danesi i fondamentalisti sfogarono la loro ira sui cristiani che non c’entravano nulla, con molti atti di violenza, figuriamoci adesso che è il Papa ad essere accusato.

Anche l’assassinio di don Andrea Santoro aveva questo movente: vendicarsi sui cristiani. Poco importava, a questi fanatici, che la Chiesa avesse deplorato quelle vignette e avesse condannato il disprezzo delle religioni altrui. E che don Andrea fosse un uomo di pace. Lo massacrarono come un indifeso agnello sacrificale. Da sempre i cristiani dei paesi musulmani sono i capri espiatori inermi, pagano il conto dell’intolleranza islamica e degli errori dell’Occidente.
v E va ricordato con maggiore preoccupazione che l’assassinio di don Andrea è avvenuto in Turchia, proprio la Turchia che il papa dovrebbe visitare. La Turchia che ha fatto di tutto per insabbiare l’inchiesta su quell’omicidio con la favoletta del “pazzo isolato”. La Turchia da cui è venuto un altro “pazzo isolato” – tal Alì Agca – che per un pelo non riuscì ad accoppare il predecessore di papa Ratzinger, riducendolo comunque in fin di vita. La Turchia il cui premier ieri ha intimato al Papa di scusarsi per aver fatto una dotta lezione universitaria che certamente né Erdogan né gli altri seminatori di odio, né i fanatici delle piazze arabe hanno mai letto. Se l’avessero letta si sarebbero accorti che la parte sull’Islam occupa il 10 per cento della lezione, 373 parole su 3565 totali e consiste in una citazione del Corano e in un brano di Manuele Paleologo che il Papa non fa suo, ma anzi definisce “sorprendentemente brusco”.
Il Papa invece, di suo, svolge una rispettosa dissertazione sulla “ragione” che propone a tutti come solido terreno di dialogo, anche ai laici occidentali e ai cristiani (che hanno essi pure, secondo il papa, le loro forme di fanatismo e integralismo, contrari alla ragione e alla libertà).

Ma il mondo arabo non sente il bisogno di leggere il discorso del Papa per lanciarsi all’attacco. Anzi, non leggono proprio nulla. Affondano da secoli nell’ignoranza. E’ noto che la Spagna da sola – per dire - pubblica ogni anno più libri di quanti ne abbia pubblicati tutto il mondo arabo dal IX secolo ad oggi. Si abbeverano soltanto alla tv, a quella fonte di odio ideologico che è al-Jazeera.

Del resto l’integralismo musulmano ha trovato un saldo alleato nel suo avversario, cioè gli occidentali, neocon e teocon compresi, i quali – infischiandosene anche loro di ciò che il Papa ha veramente detto - da giorni vanno scrivendo che Ratzinger la pensa come Bush, anzi è perfino più radicale di lui nella critica ideologica all’Islam. Dagli amici mi guardi Iddio. L’apice della vergogna è quella però del “New York Times” che invece di informare sul vero contenuto del discorso del Papa e invece di difendere la libertà di espressione contro l’intolleranza e la violenza, si schiera con i fanatici e giustifica di fatto la loro folle reazione.

Ciò dimostra che il problema non è solo il mondo islamico, ma anche il nostro. Questo infatti è il classico “caso” montato dal circo dei media che estrapolano una frase e scatenano odi e scontri. Aver estrapolato la frase del Paleologo dal discorso del Papa come se quelle parole fossero state da lui condivise e rivendicate è come sostenere che nella Bibbia c’è scritto “Dio non esiste”. E’ vero che nella Sacra Scrittura si trova questa frase. E’ nel libro della Sapienza. Ma subito dopo quell’affermazione si legge: “così dice lo stolto”.

C’è un interesse contrapposto di fanatici islamici e lobby di Occidente a trascinare il Papa e la Chiesa nello scontro e nella guerra. Entrambi pretendono di trasformare Benedetto XVI in “cappellano militare” dell’Occidente. Infischiandosene delle autentiche posizioni del Papa e della Chiesa che adesso deve seriamente preoccuparsi perché è davvero a rischio la vita di milioni di cristiani che vivono nei Paesi islamici.

È chiaro che il Santo Padre è caduto in una trappola: non conoscendo il malizioso funzionamento dei media, non poteva immaginare che si sarebbe estrapolata una citazione molto critica con Maometto attribuendola di fatto a lui. Non poteva immaginare che venisse completamente stravolto il suo discorso e il suo pensiero. Sapeva – e lo aveva dichiarato nella messa di insediamento – che i cristiani sono agnelli in mezzo ai lupi. In quel solenne inizio di pontificato arrivò a pregare pubblicamente di essere protetto dai “lupi”. E ci sono “lupi grigi” e di molti altri colori.

Forse Benedetto XVI paga anche la fase di transizione in cui è capitato il viaggio in Germania, mentre la guida della Segreteria di Stato era di fatto vacante. Lo scontro fra vecchi e nuovi si è evidenziato anche l’altroieri nella cerimonia di passaggio delle consegne. Quando l’ex Segretario di Stato Sodano ha citato “il motto dei santi: il bene non fa rumore e il rumore non fa bene”, non pochi vi hanno colto una sciabolata al suo successore, il cardinal Bertone, noto per le sue comparse televisive e per un’esuberante loquacità considerata poco adatta alla guida della diplomazia vaticana.

Forse nel vuoto di potere in cui è caduto il viaggio, gli apparati vaticani non hanno aiutato il pontefice a cogliere eventuali spunti dei discorsi che potevano prestarsi a stravolgimenti e strumentalizzazioni. Così un bellissimo discorso, tutto teso al dialogo, a proporre “la ragione” come via d’incontro per occidentali e musulmani, per credenti e agnostici, ha finito per essere usato come benzina per alimentare l’incendio. E il mite e sapiente papa Ratzinger ora appare davvero come un agnello in mezzo ai lupi.

© “Libero” 17 settembre 2006

Preghiera per l'Europa.

Madre della speranza,
cammina con noi.

Cammina
con i popoli verso la solidarietà e l'amore,
cammina con i giovani,
protagonisti di pace e di ricostruzione.

Madre,
di te hanno bisogno tutte le nazioni,
ma soprattutto l'Europa che dal Est e da l'Ovest
non può ritrovare la sua vera identità,
senza riscoprire
le comuni radici cristiane.

Giovanni Paolo Il
Per mezzo della santissima Vergine Maria, Gesù Cristo venne nel mondo, ancora per mezzo di lei deve regnare nel mondo. (San Luigi Maria Da Monfort)

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dobbiamo tener duro nella preghiera

Messaggio da Ospite » mer set 20, 2006 10:53 pm

Giammarco ha scritto:Secondo me dobbiamo avere la forza di non reagire, perchè vogliono provocarci per alimentare nuoivi focolai di guerriglia e rendere la pace sempre piu' difficile da mantenere.
Hai ragione caro GianMarco, ma quando vieni a sapere che, ahimè bruciano e rompono cose care a noi come i crocifissi e altri oggetti sacri, infangando la nostra Fede..... un pò di rabbia salta fuori.....
Dio ha detto: Non uccidere.... Io sono contrario alla guerra. Non mi arruolerei mai x nessuna ragione e se dovessero obbligarmi ad uccidere non lo farei di sicuro, piuttosto mi farei ammazzare invece di oltraggiare uno dei più importanti comandamenti di Dio nostro Signore.
preghiamo intensamente fratelli cari per evitare il peggio.
Ave Maria, Piena di Grazia, il Signore è con Te. Tu sei Benedetta tra le Donne, e Benedetto è il frutto del tuo Seno, Gesù. Santa Maria, Madre di DIO, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte.
Amen.

Giacomo
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Messaggio da Giacomo » dom nov 05, 2006 9:49 am

Da un articolo di Antonio Socci

CHI VUOL UCCIDERE IL PAPA ? E NOI POSSIAMO DIFENDERLO? 03.11.2006


Mi associo all’invito di padre Livio, di Radio Maria, per pregare per il Papa soprattutto nei giorni del suo viaggio in Turchia. Ripropongo la famosa preghiera scritta da Leone XIII a San Michele Arcangelo, protettore della Chiesa (questa preghiera, fino al Concilio Vaticano II, veniva recitata alla fine di ogni Messa):

“San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le insidie e la malvagità del demonio, sii nostro aiuto. Te lo chiediamo supplici che il Signore lo comandi. E tu, principe della milizia celeste, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione della anime. Amen”.

Il Papa è in pericolo. Lo stiamo scrivendo, come semplici osservatori, da un mese e mezzo su questo giornale e oggi abbiamo alcuni gravi motivi in più per ripeterlo e per suggerire l’annullamento del viaggio in Turchia (dal 28 novembre al 1° dicembre). La Turchia è sempre stato un posto difficile da frequentare per un Papa. Ma nelle ultime settimane le cose si sono ancor più aggrovigliate (e c’è pure un enigmatico precedente che poi vedremo).

Cosa sta accadendo oggi? Dopo il discorso papale di Ratisbona, il 15 settembre scorso, è stato proprio il premier turco Erdogan lo statista musulmano che ha lanciato l’attacco più sorprendente e arrogante contro il Pontefice. Esigendo addirittura le sue scuse. Ora si è saputo che lo stesso Erdogan si è inventato un pretesto e non incontrerà il Papa.

Probabilmente per non alienarsi consensi in vista delle elezioni. Perché l’ostilità turca al Papa si sta allargando ed è sia religiosa che politica. Islamisti e nazionalisti sono le due forze più forti nella società turca di oggi. I primi non perdonano al Papa il discorso di Ratisbona. I secondi non gli perdonano di essersi pronunciato – quando era cardinale – contro l’ammissione della Turchia nella Ue.

Il fatto stesso che un paese importante come la Germania fosse, col governo socialdemocratico, lo sponsor dell’ingresso della Turchia nella Ue, e oggi, con la democristiana Merkel, sia fra i refrattari, viene assurdamente imputato all’influenza del Papa anche dai giornali occidentali e questo alimenta le tensioni. In realtà se il rapporto fra la Turchia è la Ue è precipitato in una grave crisi il Papa non c’entra proprio niente. Le contestazioni che la Ue rivolgerà ad Ankara nel rapporto ufficiale dell’8 novembre prossimo sembra si riferiscano al rispetto dei parametri posti dall’Europa: la situazione di Cipro, la libertà di espressione in Turchia, i diritti delle minoranze etniche e religiose, il rispetto dei diritti umani (per esempio in relazione all’uso della tortura nelle carceri), infine il peso esorbitante dei militari nella vita democratica del Paese.

Questa crisi della trattativa fra Ue e Turchia si accompagna a una grande gelata nelle due opinioni pubbliche. In quella europea coloro che vedono con favore l’ingresso della Turchia sono crollati dal 30 per cento al 21 per cento (dal 2004 al 2006), mentre gli ostili sono aumentati dal 20 al 32 per cento. In Turchia, di riflesso, l’orgoglio nazionalista si è rinvigorito e quanti vogliono l’adesione alla Ue sono in caduta libera (dal 73 al 54 per cento) mentre salgono i contrari (dal 9 al 22 per cento). Ma soprattutto si fanno più forti gli islamisti che preferiscono l’Iran all’Europa (dal 34 al 43 per cento).

La visita del Papa, fin dall’inizio, malgrado le intenzioni della Santa Sede fossero del tutto opposte, si è trovata dentro questa tenaglia politica. Non a caso a sbloccare il “sì” delle autorità turche alla visita era stato l’assassinio a Trebisonda di don Andrea Santoro. Il governo turco aveva l’assoluta necessità di dimostrare all’Europa che si era trattato del gesto del solito “pazzo isolato”. Per questo aveva dato l’ok alla visita del pontefice. Quell’omicidio però ha rivelato quanto forte sia all’interno della Turchia il fanatismo islamista e quanto le autorità siano desiderose più di minimizzare il tutto, con una frettolosa condanna del colpevole singolo, che di sradicare il fenomeno indagando in profondità.
Oggi stanno guadagnando terreno le forze che, all’interno della Turchia, vogliono mettere fine al dialogo considerando un affronto le condizioni poste dalla Ue. Ma non sono soltanto le forze islamiste (le quali vorrebbero trascinare la Turchia a Oriente), probabilmente anche all’interno dello Stato e del nazionalismo turco vi sono pulsioni simili.

In questa opaca situazione, in un Paese che da sempre è crocevia occulto di vari servizi segreti e organizzazioni terroristiche, più d’uno dunque può aver valutato il pesantissimo contraccolpo politico che deriverebbe da un attentato al Papa durante la sua visita. Ieri un fanatico ha sparato in aria minacciando il pontefice.

E’ noto che da qualche mese in Turchia un libro inquietante ha conquistato le vette delle vendite. Si intitola: “Attentato al Papa. Chi ucciderà Benedetto XVI a Istanbul”. E’ un giallo, di pura fantasia ovviamente, ma ha fatto discutere molto per il suo successo e il contesto in cui è uscito. Il suo autore, Yucel Kaya, in una recente intervista, ha fatto considerazioni molto inteligenti: “Nei giorni della visita la sicurezza del pontefice sarà la prima preoccupazione dello Stato turco. La mia paura è un’altra: che altri soggetti possano attentare alla vita del papa, facendo poi ricadere la colpa sulla Turchia”.

Lo scrittore con molta franchezza riconosce pure che “ai turchi papa Ratzinger non piace”. Ma va detto che sono molti altri coloro a cui questo pontefice, che si annuncia come un grande papa per la Chiesa, dà fastidio. In conclusione Kaya dichiara: “Non mi sento così sicuro che andrà tutto liscio. Perchè le cose che possono capitare sono veramente tante, anche senza pensare per forza a una tragedia”.

Ci troviamo dunque nell’angosciante situazione di un possibile attentato annunciato. Naturalmente tutti speriamo che non avvenga mai, che sia un falso allarme. Per la Chiesa sarebbe una tragedia immensa. Ma c’è un precedente inquietante, che riguarda Giovanni Paolo II e – ancora una volta – la Turchia. Tutti ricordano l’attentato a papa Wojtyla, il 13 maggio 1981, del killer turco Alì Agca. Il Papa fu ridotto in fin di vita e sopravvisse per puro miracolo.

E’ meno noto che il nome del killer e la sua intenzione di uccidere il Papa erano conosciuti da almeno un anno e mezzo. Ben prima dell’attentato. Di misterioso infatti, nella vicenda di Agca, non c’è solo il nome dei mandanti. Agca – che apparteneva ai “Lupi grigi” - il 1° febbraio 1979 aveva assassinato Abdi Ipekci, direttore del quotidiano liberale Milliyet, il più importante della Turchia. Sebbene rinchiuso in luglio nel carcere militare di massima sicurezza di Kartel Maltese, il 25 novembre era riuscito ad evadere. Impresa alquanto sorprendente, soprattutto considerando le carceri turche.

Ancora più sorprendente che, il giorno dopo l’evasione, Agca anziché pensare a nascondersi abbia provveduto a mettersi in mostra inviando proprio a Milliyet una lettera dove annunciava l’uccisione di papa Wojtyla alla vigilia del suo viaggio in Turchia: “Gli imperialisti occidentali” scriveva “temendo che la Turchia e le nazioni islamiche possano diventare una potenza politica, militare ed economica nel Medio Oriente, stanno mandando in Turchia, in questo delicato momento, il Comandante delle Crociate, Giovanni Paolo II, spacciato come leader religioso. Se questa visita non sarà revocata, io ucciderò il Papa comandante”.

E’ noto che Wojtyla e Ratzinger non sono uomini da arretrare di fronte alle minacce. Il primo, proprio sei mesi prima dell’attentato, dichiarò “Noi dobbiamo abituarci a subire in un tempo non lontano grandi prove, che richiederanno da parte nostra la disponibilità a perdere la stessa vita…”. Il secondo, papa Ratzinger, addirittura nella messa di insediamento ha affermato: “Il mio vero programma di governo è quello di non fare la mia volontà”, ma di fare come “il buon pastore che offre la sua vita per le pecore”.

Tuttavia i suoi collaboratori hanno il dovere di proteggerlo e – se possiamo formulare un auspicio – in questo caso convincerlo almeno a rinviare questo inquietante viaggio. I rischi sono ormai immensamente più grandi dei benefici.

Preghiamo tutti Assieme
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 06, 2006 3:21 pm

  • Testo della preghiera scritta dal vescovo William Lori,
    cappellano supremo dell’Ordine dei Cavalieri di Colombo,
    per accompagnare spiritualmente Benedetto XVI nel suo viaggio in Turchia
[/size]
      • Padre Celeste, da cui ogni famiglia in cielo e sulla terra riceve il nome,
        ti chiediamo umilmente di incoraggiare, ispirare e proteggere il tuo servo, papa Benedetto XVI,
        durante il suo pellegrinaggio in Turchia,
        terra nella quale San Paolo portò il Vangelo di tuo Figlio,
        terra in cui la Madre di tuo Figlio, Sede della Saggezza, dimorò,
        terra in cui chiaramente si professò la fede nella reale divinità di tuo Figlio.

        Benedici il nostro Santo Padre, che va come messaggero della verità e dell’amore
        a tutta la gente di fede e buona volontà che abita quella terra così ricca di storia.

        Per opera dello Spirito Santo, fa che la visita del Santo Padre
        produca legami più profondi di comprensione, cooperazione e pace
        tra cattolici, ortodossi e quanti professano l’islam.

        Fa che le preghiere e gli avvenimenti di quei giorni storici contribuiscano immensamente
        a raggiungere una maggiore armonia tra quanti adorano Te, Dio vivo e vero,
        e anche ad ottenere la pace nel nostro mondo, tanto spesso lacerato dalla guerra e dalla violenza settaria.

        Ti chiediamo anche, Padre Celeste, di proteggere papa Benedetto
        e di affidarlo alle cure amorevoli di Maria,
        sotto l’invocazione di Nostra Signora di Fatima, nome tanto amato da cattolici e musulmani.

        Per la sua intercessione e il suo amore materno,
        ti chiediamo di preservare da ogni pericolo papa Benedetto
        durante la sua preghiera, la sua testimonianza del Vangelo e il suo invito
        a tutta la gente ad avere un dialogo di fede, ragione e amore.

        Te lo chiediamo per Gesù Cristo, Nostro Signore, Amen.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da Giammarco De Vincentis » dom nov 26, 2006 8:11 pm

Amici carissimi continuiamo a pregare per il Papa per il prossimo viaggio in Turchia, che torni in Italia sano e salvo lasciando in Tuirchia una nuova speranza per tutti i cristiani.
C'è piu' gioia nel dare :-) che nel ricevere
CLICCA QUI Per leggere le mie poesie. il mio tel è 348-3825993

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Messaggio da Speranza » dom nov 26, 2006 8:42 pm

Tutti uniti nella preghiera per il Santo Padre e la riuscita del suo viaggio in Turchia.
Gesu' confido in Te!

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 27, 2006 11:24 am

Miei carissimi tutti, oggi festa della Beata Vergine della Medaglia Miracolosa, uniamoci in preghiera alle tante comunità in preghiera x benedetto xvi... incominciamo oggi, affidando le ns intenzioni alla Mamma Celeste, e continuiamo x i prox giorni, con xseveranza e fiducia...

...sopra, in qs stesso post, ho lasciato il ts della preghiera dell’Ordine dei Cavalieri di Colombo: ora lascio qui la preghiera proposta dal vescovo di Taranto, Benigno Papa, da recitarsi durante le celebrazioni liturgiche dal 28 novembre al 1 dicembre...
  • Per il Santo Padre Bendetto XVI,
    che sta per dare inizio al Suo Viaggio Apostolico in Turchia:
    il Signore guidi e custodisca i suoi passi,
    dia forza alle Sue parole,
    disponga i cuori degli uomini di ogni lingua, popolo e nazione
    ad accogliere il Suo invito cristiano alla pace e alla riconciliazione. Preghiamo.


Un abbraccissimo, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da Ospite » lun nov 27, 2006 7:27 pm

sono con voi fratelli cari.
oggi ho pregato la Mamma anch'io!! :wink:

Giacomo
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Messaggio da Giacomo » lun nov 27, 2006 10:45 pm

Ciao A tutti , sabato per tutto il pomeriggio, qui in sicilia ed in particolare a Siracusa presso il Santuario della Madonna delle Lacrime vi è stato un incontro di preghiera organizzato dal gruppo di preghiera Regina della Pace di Siracusa. E' stata un'esperienza straordinaria: momento culminante, è stata la celebrazione liturgica presieduta da Don Giovanni D'Ercole, visto recentemente in Tv programma "Sulla via di Damasco", su Raidue, e come ospite di "Miracoli", la trasmissione condotta da Piero Vigorelli su Retequattro.
Si è pregato per il Papa (c'è stato la lettura di un ringraziamento inviato dal Papa)
Poi vi è stata la consacrazione al cuore di Maria dell'Europa, fatta dal nostro Governatore Cuffaro.

Ma la cosa che mi ha più colpito è stata l'omelia : una vera critica al mondo di oggi che nega la cristianità stessa e pone sul trono del mondo il dio denaro, diventanto il vero re, il soggetto che muove tutto, per lui si calpestano affetti, parentele, si elimina l'amore.

Un altro momento di forte intensità è stato l'intervento in diretta telefonica di Marija Pavlovic Lunetti, con la dettatura del messaggio.

Infine interessantissime le testimonianze del figlio del Beato Carlo I d'Asburgo, che ha ricordato l'incontro con Giovanni Paolo II, donando una reliqua del padre al Santuario di Siracusa, e con Milona di Asburgo che in Medjugorje ha trovato la tappa fondamentale del suo cammino di conversione.

Volevo condividere con tutti voi questo momento di preghiera, fatto assieme a circa 10.000 persone riunite nel santuario dalle 15,00 alle 20,30.


A quanto pare la Madonna ci ha ascoltato, vedi la manifestazione fallita in Turchia.

Giacomo
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