Il vaso di Pandora (dalla mitologia greca)

[Giammarco De Vincentis]

Il vaso di Pandora (dalla mitologia greca)

Tra i primi esseri umani, non c'era neppure una donna. Gli uomini nascevano dalla terra come i vegetali e vi vivevano come delle piante, in una condizione di innocenza e di pace assoluta, senza conoscere la fatica, la vecchiaia e la sofferenza. La morte li coglieva quando erano ancora giovani come un sonno profondo. Il padre degli dei, Zeus, voleva vendicarsi degli uomini, poiche' Prometeo gli aveva rubato il fuoco. Decise cosi' di far loro un regalo-trappola. Chiese a Efesto, il dio fabbro, di plasmare una donna. Efesto modello' con terra e acqua una creatura molto dolce e affascinante, che aveva lo stesso aspetto delle dee immortali, poi le infuse come anima una scintilla di fuoco. Questa giovane ragazza timida era cosi' seducente che tutti gli dei ammirati le fecero molti regali. La saggia Atena le insegno' l'arte della tessitura e del cucito. Afrodite, la dea dell'amore, le dono' grazia e fascino. Ma Ermes, il messaggero degli dei, ubbidendo a Zeus, le trasmise la slealta' e la malizia, le fece dono della parola e la battezzo' con il nome di Pandora, che significa tutti-doni, poiche' tutti gli dei dell'Olimpo si erano associati per regalare agli uomini la disgrazia, offrendo loro la prima donna. Zeus affido' Pandora ad Epimeteo, ingenuo e sciocco. Suo fratello Prometeo gli aveva raccomandato di non accettare regali da Zeus, ma quando vide Pandora, cosi' bella, la considero' un dono del cielo. Insieme al suo corredo, Pandora porto' un vaso misterioso. "Prendi questo vaso" le aveva detto Zeus "ma non devi aprirlo!" Pandora, torturata dalla curiosita', non riusci' a resistere e sollevo' il coperchio. Gli dei vi avevano rinchiuso tutti i mali: sofferenza e malattie, vecchiaia e morte, menzogne, furti e crimini. Tutti questi mali furono cosi' liberati e si confusero con i beni. Si diffusero nel mondo e nei cuori degli uomini. Atterrita, Pandora richiuse subito il coperchio, ma era troppo tardi. Il vaso era rimasto quasi vuoto: ne erano fuoriuscite tutte le cose piu' crudeli e turpi. Tuttavia, era rimasta sul fondo una piccola cosa leggera e quieta, che occupava poco spazio e non si agitava: si trattava della speranza, che da allora rimase accanto a noi, ma prigioniera, come se suscitasse timore. Per colpa di Pandora, gli uomini erano diventati cosi' cattivi che Zeus decise di sterminarli. Chiese aiuto al fratello Poseidone, dio del mare, che scateno' venti e tempeste. Tutta la superficie terrestre fu inondata da piogge torrenziali e i fiumi strariparono. Persino le montagne vennero sommerse, ad eccezione della sommita' piu' elevata, il monte Parnaso. Prometeo aveva saputo del diluvio e aveva detto a suo figlio Deucalione e a sua nipote Pirra, figlia di Pandora ed Epimeteo: "Costruite un grosso baule di legno e riempitelo di provviste; entratevi e lasciatevi trasportare dalle onde." I due seguirono il suo consiglio. Quando il diluvio sommerse la Terra, navigarono per nove giorni e nove notti, poi la pioggia cesso' e il baule si poso' sulla sommita' del monte Parnaso. Usciti dalla loro imbarcazione, intorno a loro videro solo acqua. Per ordine di Zeus, il mare si ritiro' e ricomparve la terra. Mentre scendevano dal Parnaso, Pirra e Deucalione trovarono un tempio ricoperto di fango e di muschio, rimasto intatto. Vi entrarono per ringraziare gli dei e chiesero loro di aiutarli. Allora sentirono una voce: "Copritevi il volto, uscite dal tempio e gettate alle vostre spalle le ossa di vostra madre." Deucalione riflette' sul significato di queste parole. "La nostra vera madre e' la terra e le sue ossa sono le pietre." Cosi', raccolsero alcune pietre e le gettarono; cadendo si trasformarono in uomini e donne, a seconda che fossero state gettate da Deucalione o da Pirra. Cosi' nacque il popolo di pietra, una razza di uomini resistenti che riusci' a liberare la Terra dalla desolazione che il diluvio aveva provocato.

[Beldanubioblu]

a mio avviso e' la storia mitologica piu' bella
piena di morale che si puo' leggere mille volte senza mai stancarti.
Ciao Giammarco Buona domenica con un abbraccio
Luciella

[Giammarco De Vincentis]

Ciao Lucia è un piacere sapere che ci sei

[RobyMAD]

Chissà cosa avrei fatto io se qualcuno mi avesse detto "gettate le ossa di vostra madre". Meno male che ho letto questa storia, altrimenti avrei potuto fare un enorme errore di valutazione.
Ciao e sempre in forma.