Tasci, il re dei topi (da un racconto tibetano)

[Redazione]

Tasci, il re dei topi (da un racconto tibetano)

Dal balcone del palazzo il re ammirava il suo lago. "E' il lago piu' bello che esista". E la regina: "E' come una pietra preziosa che riflette i raggi solari." All'improvviso il re esclamo': "La strada si muove!" In realta' erano migliaia di topi che si dirigevano verso il palazzo. Il ciambellano annuncio': "Sire, il re dei topi desidera rivolgervi una richiesta. Sostiene che tutti i vostri sudditi ne hanno il diritto." "E' vero" disse il re. Il re dei topi, un animale davvero imponente, avanzo' accompagnato da un topolino: "Sire, Tasci, il re dei topi, vi porge i suoi saluti!" Il re era un po' preoccupato che la sua sala di ricevimento fosse invasa dai topi, ma rispose cordialmente: "Salve, fratello topo, sei il benvenuto." "Sire" esordi' Tasci "quest'anno il nostro raccolto di orzo e' stato molto scarso e il mio popolo rischia di morire di fame. Nei vostri granai avete un'ingente riserva di grano. Noi siamo vostri sudditi e vi preghiamo di aiutarci; il prossimo raccolto vi rimborseremo con gli interessi." Il re del Lago si gratto' il mento. "I saggi ci insegnano che tutte le creature viventi sono nostri fratelli" pensava. E domando': "Di quanto grano avete bisogno?" "Di tutto quello contenuto nel granaio della Torre, Sire." "Ma, fratello Tasci, come pensate di trasportarlo?" "Lasciateci fare; entro domani sera, tutto il granaio sara' stato svuotato." Migliaia di topi lavorarono senza sosta nel granaio e la sera dopo, la torre era vuota. L'anno seguente, dopo le messi, i topi restituirono il grano aggiungendovi, come promesso, anche gli interessi, e il granaio della Torre fu di nuovo pieno. Il re del Lago constato' che i topi erano sudditi abili e degni di fiducia. Passarono molti anni; un sovrano di un altro paese voleva conquistare il regno del Lago. Quando il re dei topi apprese che il nemico stava preparando un potente esercito, si presento' al re del Lago. "Sire, voi avete salvato il mio popolo; adesso, desidero offrirvi la collaborazione dei topi." "Fratello Tasci vi ringrazio, ma l'esercito nemico e' molto pericoloso..." "Salvero' il vostro regno" riprese Tasci. "E in cambio, desidero due cose: farete costruire una diga per impedire alle acque del lago di inondare le nostre tane e caccerete i gatti da questo paese." "Salvate il mio regno e vi accontentero'." "Molto bene" disse Tasci "Entro domani sera, fate disporre sulla riva opposta a quella dell'accampamento nemico mille sacchi di escrementi secchi di yak." Durante la notte e il giorno seguente, centinaia di migliaia di topi si radunarono. Quando calo' la sera, misero in acqua gli escrementi di yak, vi salirono sopra e remarono coraggiosamente. Occorsero loro alcune ore per raggiungere l'altra riva. Si sparpagliarono silenziosamente tra le tende; rosicchiarono le cinture, le corde degli archi, le corregge delle faretre, i lacci delle armature e degli elmi, i sacchi delle provviste e i finimenti dei cavalli. Rosicchiarono anche le corde delle tende, lasciando solo un sottile trefolo. All'alba, se ne andarono quatti quatti. I soldati nemici furono svegliati di soprassalto dalle trombe del re del Lago che annunciavano l'attacco. Le tende caddero loro in testa quando si alzarono, i cavalli, liberi, si misero a galoppare in tutte le direzioni. Ci fu una confusione tale che l'esercito dovette ritirarsi! Il re del Lago invio' un messaggio che diceva: "Questa volta ho mandato i miei topi contro di voi, ma la prossima inviero' i miei cani e i miei yak. E il giorno in cui dovessi mandare i miei soldati, si trasformeranno in draghi vendicatori!" Il sovrano del paese nemico concluse subito un trattato di pace e il re del Lago fece allestire un magnifico banchetto in onore di Tasci, il re dei topi. Poi, fece costruire la diga e allontano' tutti i gatti dal regno del Lago.