La figlia adottiva del mercante da un racconto arabo

[Giammarco De Vincentis]

C'era una volta, nella citta' di Bagdad, un mercante molto ricco che non aveva figli. Un giorno, mentre andava alla moschea a pregare, vide una bambina appena nata abbandonata sulla strada. Felice, la prese con se' e la porto' a sua moglie, dicendo: "Ho raccolto questa bambina abbandonata sulla strada, la terremo con noi fino a quando sara' grande." Giunta in eta' da marito, la ragazza appariva come la piu' bella e la piu' elegante di tutta la regione. La sua fama si diffuse e giunse alle orecchie del re. Quest'ultimo mando' a cercare il mercante e gli disse: "Datemi vostra figlia." "Prendila pure come serva, o mio signore" disse il mercante. Il re la prese con se' e la sposo' poiche' l'amava profondamente. Il re possedeva una meravigliosa collana di pietre preziose appartenuta ai suoi avi. La dono' alla sua giovane sposa, dicendole: "Questa collana si addice solo a te, dato che eguaglia la tua bellezza. Abbine cura e conservala, perche' mi e' molto cara; se dovessi perderla, ti tagliero' io stesso la mano".
Dopo un po' di tempo, giunse un pover'uomo che mendicava dicendo: "Per amore del profeta, chi possiede qualcosa mi faccia l'elemosina!"
La ragazza prese la collana e la regalo' al mendicante per amore del profeta. La notizia si diffuse rapidamente, il re seppe che un mendicante aveva ricevuto la collana e cosi', taglio' personalmente la mano della giovane sposa, la ripudio' e la scaccio' dal suo palazzo. Lei ritorno' nella casa del padre e nessuno ne seppe piu' nulla.
Ricevuta la collana, il mendicante la vendette. Divento' un mercante e ben presto si arricchi'. Un giorno, apprese che un mercante aveva una figlia nascosta e che aveva sempre rifiutato tutti i suoi pretendenti. Ando' a trovarlo e gli disse: "Signore, permettetemi di sposare vostra figlia". "Dipende dalla sua volonta'" rispose. Propose quindi il matrimonio alla figlia: "Si tratta di un brav'uomo ed e' straniero".
La ragazza rispose: "Se e' straniero, accetto di sposarlo." L'antico mendicante la sposo' e parti' con lei verso il suo paese. Erano quasi arrivati e la ragazza, turbata, penso': "Cosa succedera' domani, quando mio marito mi dira' di tessere e di cucire?" Pianse e comincio' a pregare: "Dio mio, aiutami, in nome di colui che ha permesso di tagliarmi la mano!" Poi si addormento'. Quando si sveglio', rimase sorpresa di vedere che aveva di nuovo la mano. Dalla gioia, emise un grido, il marito le disse: "Cos'hai da gridare?" "Sono felice di essere arrivata nella mia nuova dimora!"
Dopo qualche giorno, si annunciarono alcune persone che desideravano salutare il mercante. Questi diede alla moglie tre oche grasse e le disse: "Prepara un buon pasto per i nostri ospiti: taglia a pezzi queste oche e falle arrostire nel grasso".
Non appena il marito se ne ando', un mendicante si presento' alla porta e disse: "In nome del profeta, se avete qualcosa fatemi l'elemosina!" La donna prese le oche e le diede al pover'uomo, dicendogli: "Mangia e saziati, per amore del profeta." Il marito arrivo' con gli invitati, li fece accomodare e ando' a cercare il pasto. Trovo' cose buone da mangiare, ma non le oche. "Dove sono le oche?"
"E' arrivato un povero che ha chiesto la carita' per amore del profeta. Per questo, gliele ho date... In fondo, che valore hanno tre oche? Per amore del profeta, ho regalato una collana del valore di centomila dinari." "Hai ragione" disse il marito "sono proprio io che ho ricevuto la collana, ero io che mendicavo." Da dietro la porta, l'altro mendicante disse: "Io sono il re che ti ha tagliato la mano, mia cara ragazza! Ero tuo marito. Da quando sei partita, ho perso tutto e sono molto infelice." La ragazza disse al mercante: "Fallo entrare nella tua casa, e' lui l'artefice della tua fortuna. Vestilo e permettigli di pregare Dio, di bere e di mangiare fino al giorno della sua morte."
Il marito obbedi'; lo fece entrare in casa e lo soddisfo' fino al giorno della sua morte.