C'era una volta un soldato che lavorava per un potente re e possedeva un cavallo meraviglioso. Un giorno, trovò una piuma dell'uccello di fuoco. Il cavallo disse: "Non raccoglierla, ti capiterà una disgrazia!". Ma il soldato: "Se la porto al re, avrò una ricompensa" e così raccolse la piuma e la offrì al re. "Grazie - disse il re - ma se sei riuscito ad impossessarti di questa piuma, potrai anche catturare l'intero uccello di fuoco. Se non me lo porterai, ti taglierò la testa". Il soldato andò dal suo cavallo. "Perché piangi, padrone". "Il re mi ha ordinato di catturare l'uccello di fuoco!". "Ti avevo detto che avresti avuto guai, ma non temere! Chiedi al re che si spargano cento sacchi di grano sulla prateria". Il giorno dopo il soldato trottò verso la prateria, lasciò il cavallo e si nascose. Arrivò l'uccello di fuoco e cominciò a beccare. Il cavallo si avvicinò e posò uno zoccolo su una delle sue ali; il soldato catturò l'uccello e lo portò a palazzo. Il re lo ringraziò e disse: "Sei riuscito a catturare l'uccello, potrai trovarmi anche una fidanzata. Oltre il confine orientale, dove sorge il sole rosso, si trova la principessa Vassilissa; se non me la porti, ti taglierò la testa!".
Il soldato ritornò dal cavallo. "Il re ordina che gli porti la principessa Vassilissa!". "Non piangere! Chiedi al re una tenda di stoffa d'oro". Il soldato a cavallo giunse dove il sole rosso sorge dal mare blu. Sul mare vide la principessa su una barca d'argento. Montò la tenda d'oro sulla riva, si sedette ed attese; la principessa si avvicinò. "Buongiorno principessa - disse il soldato - Volete assaggiare il mio pane e il mio vino?". La fanciulla entrò nella tenda, sbocconcellò il pane, bevve del vino e cadde addormentata; il soldato la caricò sul suo cavallo e partì come un fulmine. Il re, felice nel vedere la principessa, ricompensò il soldato. Vassilissa si svegliò e scoppiò a piangere. "Chi mi ha portata qui deve andare in mezzo al mare, là sotto una roccia è nascosto il mio abito da sposa. Senza quell'abito, non mi sposerò mai!". Il re mandò il soldato a cercare l'abito: "Se non lo trovi, ti taglierò la testa!". Il soldato tornò dal suo cavallo. "Perché piangi, padrone?". "Il re mi ha ordinato di portargli l'abito da sposa della principessa!". "Sali in groppa". Arrivati al mare, il cavallo posò lo zoccolo su una chela di un enorme granchio che correva sulla sabbia; il granchio terrorizzato gridò: "Non uccidermi! Farò quello che vorrai!". "Portami l'abito da sposa della principessa Vassilissa!". Il granchio radunò tanti altri granchi e tutti si tuffarono in mare. Un'ora dopo tornarono con l'abito. Ma la principessa non
era soddisfatta e disse al re: "Non ti sposerò se non fai gettare il soldato nell'acqua bollente!". Quando il soldato si trovò davanti al paiolo d'acqua bollente, pensò: "Questa volta è davvero la fine!". Allora domandò al re: "Posso dire addio al mio cavallo?". "D'accordo, vai pure". "Perché piangi padrone?". "Il re ha ordinato di gettarmi nell'acqua bollente!". "Non temere: vivrai!". E il cavallo fece un incantesimo al soldato in modo che l'acqua non potesse bruciare il suo corpo. Il soldato fu gettato nel paiolo, ma ne uscì in forma così smagliante che è difficile descriverla! Vedendo ciò il re volle provare a bagnarsi, entrò nell'acqua e ben presto morì. Il bravo soldato fu scelto come re e sposò la principessa Vassilissa.
