Il letto di porcellana (da un racconto cinese)
- Giammarco De Vincentis
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C'era una volta in Cina un imperatore che aveva ordinato di fabbricare un letto di porcellana, decorato con draghi e fenici, che avrebbe dovuto essere fresco d'estate e caldo d'inverno. Doveva essergli consegnato entro un anno, altrimenti tutti i fabbricanti di porcellana del paese, senza alcuna eccezione, sarebbero stati condannati a morte. Un messaggero imperiale riferi' il decreto nella citta' dei fabbricanti di porcellana; ben presto, un'attivita' febbrile animo' tutti i laboratori. Tuttavia, non appena un letto di porcellana veniva messo nel forno, si rompeva in mille pezzi. I giorni passavano velocemente; dopo dieci mesi, nessun fabbricante era ancora riuscito a terminare un letto di porcellana. In citta' viveva un artigiano molto celebre: si raccontava che gli uccelli che modellava fossero in grado di volare e cantare. Poiche' nessuno riusciva a terminare il letto, i fabbricanti di porcellana andarono da lui per chiedergli aiuto. Il vecchio artigiano pero' li invito' ad entrare e tutti poterono vedere che anche lui aveva tentato invano di cuocere un letto di porcellana; cosi' tornarono a casa disperati. Ma il vecchio artigiano non si dava per vinto; non beveva, non mangiava e lavorava notte e giorno, senza ascoltare la figlia, che lo supplicava di concedersi una pausa. Ella gli rimase sempre accanto senza dormire. Ma una notte, gli occhi della ragazza si chiusero. Sogno' un vecchio dai capelli bianchi che le poggiava una mano sulla spalla, dicendole: "Se desideri aiutare tuo padre, vai davanti alla porta della citta' e rimani li' ad aspettare per tre giorni e per tre notti senza dormire, ne' mangiare, ne' parlare, ne' ridere. Al termine delle tre notti, un fiore sboccera' accanto a te; raccoglilo nel momento in cui vedrai il primo raggio di sole e gettalo nel forno. Ma ti avverto: se non rispetterai queste regole o se raccoglierai il fiore al momento sbagliato, tutti i tuoi sforzi si riveleranno vani e tuo padre e gli altri artigiani verranno condannati a morte". "Ci provero'" disse la ragazza a voce alta, al punto che si sveglio'. "Che cosa devi provare?" le domando' il padre. Ma, senza rispondere, la figlia si alzo' e se ne ando'. L'artigiano, incuriosito, segui' la figlia fino alla porta della citta'. La ragazza non disse una sola parola; il padre le porto' da mangiare, ma lei non tocco' cibo. Le parlo', ma lei rimase silenziosa e non lo degno' di uno sguardo. La sera del terzo giorno, giunse in citta' un saltimbanco, che si piazzo' proprio davanti alla ragazza e comincio' ad eseguire i suoi divertenti numeri. La ragazza riusciva a stento a trattenere le risa, ma poi ripenso' al triste destino che l'attendeva se non fosse rimasta impassibile. Sul far del giorno, una pianta crebbe ai suoi piedi e ne spunto' un germoglio. Sboccio' al primo raggio di sole e in quel preciso momento la ragazza raccolse il fiore, lo porto' nel laboratorio del padre e lo getto' nel forno. L'artigiano vi aveva messo a cuocere un letto di porcellana particolarmente bello e, questa volta, come aveva promesso il vecchio del sogno, la cottura riusci' alla perfezione. I draghi e le fenici della decorazione sembravano vivi. Il letto era esattamente come l'imperatore aveva ordinato. Alcuni servitori lo trasportarono con precauzione su una barca e l'imperatore si avvicino' per vederlo; ma quando sali' sulla barca per esaminare l'opera, si scateno' un violento temporale e un fulmine frantumo' il letto in mille pezzi. L'imperatore si infurio'. La notte seguente, gli apparve in sogno il vecchio dai capelli bianchi che gli disse: "Ordinando questo letto, hai abusato del tuo potere, poiche' hai minacciato di morte gli artigiani. Nessun letto puo' valere tanto; se d'ora in poi ti comporterai in modo saggio, otterrai il rispetto del tuo popolo". Il mattino seguente, quando l'imperatore si sveglio', si vergogno' di cio' che aveva fatto e decise di diventare un buon sovrano.
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Ciao Giammarco. Sempre istruttive queste favole cinesi, anche se durante la lettura anche il "saggio" che ha tentato di aiutare la ragazza, quindi di riflesso il padre, mi sembrava un po' sovrano cattivo. Forse perché comunque lei doveva fare azioni in ordine preciso, altrimenti... un letto non vale così tanto, e un fiore? Dopo queste considerazioni un po' strambe però, alla fine é andato tutto a posto.
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