SUDDITI DELLA MENTE..riflessione

[fiorearcobaleno]

Sudditi
Nel giorno della consapevolezza, ogni cosa prende forma nuova. Non ci sono sbagli, non ci sono errori, non ci sono momenti, ma c’è la vita che scorre, con tutto quello che l’essere umano vuole vedere, vuole prendere, e credendo di donare, fa solo quello che gli sembra giusto, ma, quel senso di poco rimane, .. e guarda l’altro come se fosse depositario degli errori suoi.. , “lui o lei sbaglia perché l’altro fa questo e quello”… Forse è pure vero, ma perché, quell’essere che si mette in giudizio non fa quello che veramente l’amore gli consiglia? Forse c’è da partire da cosa è l’amore.. ma qui, ci sono secoli di disquisizioni, di insegnamenti, che hanno formato condizionamenti passati da generazione in generazione, e a volte messi come dogmi. Allora certo è che l’essere umano prende dal piatto ciò che più gli piace, e nutre la sua mente di concezioni filosofiche, religiose, e parole..parole.. poi quando fa le conclusioni, e guarda indietro, c’è sempre la conclusione: “Sì, erano avanti, ci hanno insegnato tanto, ma c’è sempre qualcosa che fa cambiare strada, o fa crollare il fatto.. o ancora.. hanno crocifisso.. e ancora e ancora.. e allora nasce la voglia di fare qualcosa per portare a termine, per vivere bene, per… per… per.. Qualcuno ci dice da sempre, di fermarci, di far passare la vita davanti come un fiume, lasciare che tutte le emozioni, se ne vadano, e avere la facoltà di stare fermo, di non alimentare quelle sensazioni con la mente, osservare e basta.. e mentre uno fa questo, vivere dolcemente, non ricercare nulla, lasciare che tutto passi, perché ogni reazione, che uno fa… sia di amare, sia di rabbia, sia di chiusura o di difesa, sono reazioni legate al passato, perché nello stare nel presente, c’è solo meraviglia, c’è solo momento da vivere.. Queste parole risuonano a volte come suoni melodiosi, altre come paura e rompiscatole… altre ancora come parole al vento, perché la vita si dice che è diversa, che è sofferenza, che bisogna muoversi, che bisogna fare qualcosa.. che bisogna cercare il sentiero, che bisogna cercare di vivere e altro ancora…. Eppure, ognuno in qualche momento, trova soluzioni nelle preghiere, nelle musiche lievi, nel movimento dolce, nello scrivere… o semplicemente nel l’ascolto del respiro! Allora, qualcosa risuona, come far silenzio, nei rimuginamenti mentali, staccare dalla frenesia, e si ricercano le ferie, che danno quel senso di pace, di evadere dai problemi.. dai pensieri…
Osservando , per me, anche la natura ci insegna, che il riposo, il fermo serve.. come le stagioni… ma ciò che vedo di insegnamento, è la duttilità dell’accettare i cambiamenti, la duttilità del trasformarsi al momento.. la natura lo fa, forse perché non ha la mente.. ha solo armonia con il resto che la circonda, o solo quel certo non so che, di unito, ogni cosa vive la sua vita, ma tutto in armonia con il tutto.. formando l’armonia che l’uomo cerca di creare in sé.
Ecco che quando si ascolta una musica suonata da un uomo come noi, ma senza spartito, solo nell’ascolto interiore, mirandolo verso ciò che ha di fronte.. emoziona. Quell’uomo, cerca nell’ascolto, un dialogo, una comunicazione dal suo inconscio… e quello stato “alterato di coscienza” , fa si creare melodie, … Questo mi fa pensare che, allora ognuno se ascoltasse se stesso per creare armonia con l’altro, dovrebbe forse ..lasciarsi andare e accettare la sinfonia che nasce senza giudicarsi.. ne giudicare.. !.. Sì, ma qui arriva il giudizio, … “ se dico cose che non vanno?.. mi sembro matto perché non mi sembra giusto… e via..e via.. così chiude la porta alla melodia.. e cerca un modo di giustizia che appaghi la mente.. e pensa di aver ascoltato! Ecco, non sa che in quel momento ha donato la sua energia al male.. perché nell’ascolto ha chiuso la porta all’amore!
Quante volte si fa così.. e poi si torna alla ricerca di quel qualcosa che hai vissuto in un attimo, sai che esiste, ma.. è finito.. sparito.. e allora meglio tagliare i ponti… perché senti che è il tuo bene e quello dell’altro.. e pensi che il fluido non esiste più fra loro..
Bè potrebbe anche essere vero.. ma qui mi viene in mente che, allora la vita ha interrotto il canto.. ha interrotto apposta la sua comunicazione!… A me viene da pensare che è l’essere umano che ha fatto questo, perché la mente non comprendeva, ed è andata a ricercare nel conosciuto cosa è.. e non trovandolo, ha iniziato a dare giudizi.. paure.. dubbi..
Non serve più guardare negli occhi… Non serve più il contatto.. Non serve più nulla… perché ha deciso così… Finito!

Qui nasce angoscia, rabbia, frustrazione.. delusione.. solitudine.. pause.. poi anche con fatica, a volte, si riparte.. si mette tutto dentro, pensando che la vita è così… oppure sicuramente ci ha insegnato qualcosa.. o altro ancora per quietare ciò che invece vuole essere ascoltato, ma il re della mente ha vinto..e sorride, ha acquistato un suddito! E L’uomo ha perduto la facoltà di ricordare che la mente è sua, e non l’incontrario… al massimo da la colpa a lei!
Ma allora, è così difficile rimanere aperti, e lasciar passare tutto rimanendo nel qui e ora?
Sì, perché si dovrebbe accettare che si sta bene, che tutto fluisce in armonia.. che non c’è più bisogno di cercare perché è già lì, tu lo devi scegliere, accettare, e scendere nel torrente nuotando.. perché se sei lì vuole dire che quella prova è per te.. è quella che per cui sei lì.. perché l’hai cercata… Nuotare vuole dire che ti lasci anche guidare, che ci metti la tua volontà a servizio, e non la usi per chiudere, ma per rimanere aperto, perché lo saprai solo dopo cosa hai imparato, al massimo avrai imparato la facoltà di nuotare nella forza dell’amore..come si impara a nuotare nelle correnti marine…
A volte puoi respirare rabbia, puoi respirare alghe, puoi respirare temporali.. ma sai che ci sei dentro… e non stai a riparo per paura , cerchi di ascoltare per come nuotare meglio, … Ma puoi anche scegliere di tornare sulla riva, guardando il fiume che scorre, aspettando di nuovo la spinta di tuffarti… Nel frattempo, hai scelto così… ma non è finito il fluido.. hai solo scelto di uscire di scena… L’altro può anche sentirsi nella deriva, perché si era tuffato insieme a te, può anche lui o lei di uscire e tornare sulla riva aspettando nuovamente di tuffarsi insieme ad un altro.. ma può anche accettare di imparare di nuotare da solo o sola… e accettare la forza che l’amore gli ha fatto sentire che ha in sé…Potrà sentire paura immensa… potrà pensare che muore… potrà sentire le varie congetture mentali di resa.. potrà anche farsi un sballottare dalla sofferenza.. ma poi… rimettendosi ferma dentro di se e seguire quella melodia… che ha scoperto in se non più come sogno, ma come realtà.. donandogli ascolto ancora.. la sua forza ritorna.. e vede che nuota… nella corrente.. nuota nella vita!
Quell’essere ha sempre tempo di poter uscire.. e rimettersi seduto!
Non importa se le ci vuole poco o molto tempo.. ha trovato la fonte.. e ci prova si affida!

Incontra la lotta, incontra il buio, incontra la paura.. e incontra la serenità.. la calma.. e il sogno di sempre.. che si può realizzare.. perché una goccia di sè si è realizzato. Diventando come una cellula nel suo D.N.A.

Daniela Cassettari