Laddove il cielo tocca la terra

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adypellegrino
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Laddove il cielo tocca la terra

Messaggio da adypellegrino » mer giu 22, 2005 12:49 pm

Molti anni fa, quando la realtà faceva un tutt’uno con il meraviglioso mondo della favola e quando quel bambino che ero faceva i primi passi per le strade fangose di un villaggio sperduto nell’immensità dell’universo, mi fu dato di sentire l’odore di una verità: cioè che Dio abita nei cieli. Certo, molti, nella lunga storia del mondo, si sono chiesti che cos’è la verità; l’hanno cercata, l’hanno invocata, l’hanno denigrata, l’hanno inventata… Nemmeno io so che cosa sia esattamente. E’ difficile saperlo. Eppure c’è una Verità che sta al di sopra di tutte le piccole verità. Non è osservabile empiricamente, non la si può calcolare… ma la si sente col cuore, cioè con “inima” – equivalente che nella nostra parlata significa “cuore”, ma che in realtà sembra sia molto più vicino alla parola “anima”. Ecco perché gli uomini hanno inventato il mito: ci sono delle “sensazioni”, forse di un attimo soltanto, che fulminano il nostro cuore, rivelando delle presenze indescrivibili. Tuttavia noi abbiamo bisogno di descrizioni! Vi è mai successo di ricordarvi di aver avuto un sogno bellissimo, ma che, nonostante tutti i vostri sforzi, non siete stati in grado di ricordare niente di concreto… tranne una sensazione di pace. Il mito è il frutto di un dipingere qualcosa che non si vede cosicché siamo costretti ad usare degli elementi estranei. Noi viviamo in mezzo ad un’immensa massa di eventi, in un universo che si espande oppure va verso un eventuale implosione. Ogni fenomeno – lo sappiamo bene – per verificarsi, ha bisogno di uno spazio. Le nostre faccende quotidiane si svolgono dentro un certo spazio; la Terra, per muoversi, ha bisogno di uno spazio; L’universo intero ha bisogno di uno spazio, per espandersi o per restringersi. Fin’dove questa catena di spazi? L’universo è infinito? Be’, se si espande… mi pare poco probabile che sia infinito. Ma lasciamo stare queste divagazioni!

Nei miei ricordi mi vedo piccolo piccolo, dietro ad uno dei miei fratelli. Probabilmente i genitori non erano a casa e lui, il fratello maggiore, siccome aveva voglia di andare con i suoi coetanei, è stato costretto a prendermi con sé. Dopo un po’ di tempo cominciai a piangere poiché non ero abituato a camminare. Il mio universo d’allora si limitava a un raggio di qualche centinaio di metri, al di là del quale cominciava un mondo nuovo, un qualcosa che costituiva per me una vera “rivoluzione copernicana”. Nonostante ciò io continuavo a piangere… Mi ero deciso di fare sciopero, cioè di non camminare più. Allora il mio fratello ha convocato immediatamente un raduno sperando che l’attività esplorativa potesse continuare nella santa pace. E’ fu così che inventò un interessante stratagemma: “Senti, mi disse egli, vedi quella linea dove la volta celeste si unisce alla terra? Ecco, là c’è una piccola scala. Se tu saresti capace di camminare fino a quel colle, potremo salire i gradini di quella scala e, in questo modo, potremo presentarci davanti al buon Dio e potremo vedere gli angeli volare…”. Immediatamente cambiai parere. “Va bene, pensavo io, tanto lo sciopero non mi servirà a niente. Invece se mi faccio coraggio e cammino fino in quel punto dove il cielo tocca la terra, forse il buon Dio mi darà un paio di ali e sarà più facile viaggiare”.

Quindi ci siamo messi in cammino e, mentre loro si divertivano, io diventavo sempre più serio poiché quel benedetto punto invece di avvicinarsi correva sempre più lontano. Ed io ero stanco ed affamato. Non avevo più voglia di fare sciopero, tanto meno quello della fame. Comunque, cominciai di nuovo a piangere. Ma loro, con dei musi molto seri, non smettevano di assicurarmi che il viaggio fosse ormai una questione di poco tempo e che bastava avere un altro po’ di pazienza.

Non mi ricordo esattamente come finì la storia. So invece che anche adesso, in qualche modo, continuo a fare quel viaggio. Anche adesso, in vesti di pellegrino, continuo a scrutare l’orizzonte… nella speranza che quella piccola scala esiste da qualche parte e che il buon Dio ci aspetta per regalarci un paio di ali… per facilitare il nostro viaggio. D’altronde ora cosa dovrei pensare? Che hanno detto una bugia? Forse loro l’hanno detta, però può succedere che, mentre diciamo una bugia, in realtà diciamo una verità, senza renderci conto. La stessa storia dell’umanità non è altro che un viaggio verso quel punto dove il cielo tocca la terra e, finché il pellegrino continua con la sua ricerca, niente è perso… tutto è possibile. Bisognerebbe capire che cosa significa smettere di cercare… Che cosa è la Verità? Ancora no lo so. Preferisco godermi il mio viaggio. Chi sa, forse ad un certo momento sarò più fortunato e troverò quelle due ali che dovrebbero alleggerirmi il mio pellegrinaggio. Ciò che mi pare più strano è che probabilmente quando le troverò no ne avrò più bisogno perché il mio viaggio sarà terminato e potrò contemplare la Verità. Forse la voglia di trovare le ali non è che un mito per accedere alla Verità. Oppure forse siamo già degli esseri alati… ma non lo sappiamo.

by adypellegrino

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Giammarco De Vincentis
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Molto bello

Messaggio da Giammarco De Vincentis » mer giu 22, 2005 3:12 pm

Se tu saresti capace di camminare fino a quel colle, potremo salire i gradini di quella scala e, in questo modo, potremo presentarci davanti al buon Dio e potremo vedere gli angeli volare…”.
Ady tutti prima o poi arriveremo a quel colle ed è li che qualcuno ci darà una spinta per passare al di la di quel punto dove il cielo si tocca con la terra come labbra che si baciano :)



Molto bello il tuo racconto ady :)

Grazie
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fiorearcobaleno
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Messaggio da fiorearcobaleno » gio giu 23, 2005 12:24 pm

:D Oppure forse siamo già degli esseri alati… ma non lo sappiamo.

Bello... e gratificante.. Forse si può!

a me piace mettere il mio pensiero a questo servizio.. e chissà.. se in questo frangente... qualcosa non si muova e mi scopra.. essere di Luce... !!!! Quella stessa luce che la ricerca vuole!?.... e se fosse qui e ora!... chissà..forse!!!!!

Daniela conil viale aperto davanti a sè... senza i limti che la paura mette... ma passo passo avanti!
Lascia che il tuo istinto tracci la rotta per la saggezza, e fa' che le tue paure siano sconfitte dalla Speranza!(Bambarèn)

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