Lo spirito del Natale

[RobyMAD]

LO SPIRITO DEL NATALE

[Tutti ubriachi. Persino il narratore. Personaggi: “G”=”giovane” “V”=”vecchio” “A”= “Alticcio -raggiunto con fatica-]

Un’osteria di quartiere. Nessuno di voi darebbe un centesimo ai frequentatori di un posto così infame, eppure io vi giuro che per un giorno, anche lì regnò lo spirito del Natale.
Un giovane alla sua prima depressione e un vecchio scafato, tra un bicchiere di Vodka liscia e un wisky, discutevano:

V: «Io lo so perché nessuno hai mai scoperto realmente chi fosse Babbo
Natale.»
G: «Perché?»
V: «Perché Babbo Natale, abita in Toscana, non al polo nord!»
G: «Davvero?»
V: «Sì… sì. É la cosa più logica del mondo.»
G: «Bah, straparli.»
V: «Devi dare rette a chi è più saggio di te… ti dicevo… qual è la tipica esclamazione di Babbo Natale?»
G: «Non lo so… Buon Natale a tutti?»
V: «No, citrullo! È hooo! hoo! hoo!»
G: «E allora?»
V: «Come direbbe un toscano; ho una CocaCola e la bevo con la cannuccia.»
G: «He… non lo so!»
V: «Te lo dico io allora… hoo una ChoocaChoola e la bheevo choon la chaannuccia.» «E metti che Babbo Natale non abbia voglia di ripetere a tutti i bambini del mondo questa frase, cosa fa?»
G: «Cosa fa?»
V: «Inizia a balbettare e dopo un po’, pronuncia solo le o’.» «Da qui… hooo!
hoo! hoo! Hai capito adesso, ganzo di un ragazzo?»
G: «…Sì…»
[Seguono attimi di silenzio]
V: «… Perché sei qui?»
G: «Ho avuto un pessimo dicembre.»
V: «Racconta ragazzo, non ho impegni. E anche se la tua storia è noiosa, a me
pare tutto divertente ora come ora.»
G: «La situazione a casa è diventata insostenibile. Pensi che le tradizioni
cristiane siano pesanti? Non sono niente a confronto delle manie imposte da
mia madre. Io, quando mi sveglio, devo poggiare a terra prima il piede
destro… che è il piede buono! Poi, lo spazzolino deve essere bianco: il colore
naturale dei denti. E ogni volta che camminando per la strada, cammino
accanto a qualcuno, mi arriva un ceffone seguito dalla solita ramanzina: -Non
devi camminare accanto a qualcuno, deficiente! O dividerai con lui la sua
felicità. E chi più ne ha, più ne metta. Per Natale, ad esempio, nel pacco dono
non ci deve essere il viola, e indovina con che colore avevo infiocchettato tutti
i regali? La superstizione è terribile. Aiutami… aiutami ti prego.»

Il vecchio non sapeva cosa fare. Appena qualcosa gli venne in mente, la disse:

V: «Consolati, neanche io ho mai capito le donne, madri comprese.»
G: «Vorrei risedermi sulle ginocchia di Babbo Natale, ed esprimere il desiderio
di far sparire la superstizione. Provoca solo guai… ma Babbo Natale non
esiste, o al limite, è in Toscana.»

L’ubriacone più anziano rifletté. Gli si accese la lampadina… all’improvviso!

V: «Non è vero! Ti mostro che Babbo Natale, esiste anche qui.»
[Il vecchio comincia a scrivere qualcosa su un foglio di fortuna]
G: «Cosa stai scrivendo?»
V: «È un segreto, aspetta.»

Il vecchio scafato caracollò due tavoli più in là. L’ubriacone over 40, dopo innumerevoli fatiche, arrivò.

V: «Uomo allegro…leggi ad alta voce questo foglio, che ti offro da bere!»

L’alticcio raggiunto con tanta fatica cominciò a sforzarsi: le parole erano nebulose…

A: «hoo… hoo… hooo!»
V: «Hey, tu. Giovane laggiù. La frase misteriosa che ho scritto nel foglio è…
hoo una ChoocaChoola e la bheevo choon la chaannuccia. E chi è l’unico che può leggerla hooo… hooo… hoo…?»
G: «Babbo Natale?»
V: «Babbo Natale. Un brindisi al nostro Babbo Natale!»

E fu così, che il giovane alla sua prima depressione, nella piccola osteria, trovò lo “spirito” del Natale… e la forza per sopportare la madre, un altro anno. Il Natale è ovunque, basta cercarlo.
Buona Notte.