ISIDIS il primo letto della vita

[Giammarco De Vincentis]

ISIDIS il primo letto della vita

Un sacco di miliardi di anni fa, Dio creo' la vita perchè era stanco di vivere solo nel suo paradiso e gli dipinse intorno un mondo dove tutto era possibile, dove la felicità e la gioia erano componenti dell'aria e tutti potevano respirarla e li lascio’ vivere mentre continuo’ a creare il resto dell’universo.
Ando’ via dicendo loro di vivere alla giornata che sarebbe stata la provvidenza la loro mamma e che al suo ritorno gli avrebbe dato molto di piu’di quello che avevano e come ultimo dono oltre al sole gli regalo’ la luna e la notte cosi ad ognuno poteva portar consiglio durante il sonno.
Ci volle poco pero' per sconvolgere quel sistema perfetto, dove non mancava nulla e tutti potevano permettersi tutto, ma molti volevano di piu', quello che apparteneva ad altri, cosi tanti non avevano piu' il tempo per apprezzare cio' che era diventata la loro ricchezza e molti furono coloro che diventavano sempre piu' poveri, fino a giungere alla morte, mentre chi voleva diventare il primo e prendere il posto di Dio che credevano li avesse dimenticati, continuava a mietere vittime e a distruggere la serenità che scomparve insieme alla gioia.
Dio aveva creato la natura e gli animali e questi ultimi potevano muoversi, avevano le gambe per camminare e gli occhi per vedere, mentre la flora si affidava al vento e alla provvidenza per portare la vita e far da cornice ad ogni angolo di quel pianeta che Dio aveva chiamato ISIDIS.
Su ISIDIS man mano che il tempo passava la vita era cambiata, erano scomparse alcune specie di animali cosi tanti fiori non esistevano piu, perché calpestati dal potere di chi correva senza meta.
L’essere piu’ intelligente era un animale che aveva la testa a forma triangolare con un solo occhio dietro la nuca, camminava all’indietro, aveva il corpo ricoperto da lunghissimi peli ma non aveva capelli sulla testa, era alto poco piu’ di un metro, ed era rigido come un sasso, ognuno di loro aveva per servo una scimmia che gli metteva anche in bocca da mangiare .
Gli animali oltre a camminare potevano volare e i pesci potevano vivere anche fuori dall’acqua.
Ogni desiderio per loro si avverava bastava chiedere e gli veniva dato.
Quando cominciarono a capire che Dio aveva creato altri pianeti, chiesero ed ottennero dai loro desideri una macchina mai vista fino ad allora, era come un uovo gigante, circondato da tanti cerchi che si muovevano ad una velocità impressionante creando una centrifuga che muoveva l’aria e cosi gli abitanti di ISIDIS cominciarono a volare per l’universo.
Ognuno aveva il suo uovo volante, come da noi oggi gli abitanti della terra hanno le vetture, gli uomini con la testa triangolare erano diventati sempre piu’ intelligenti e nulla era piu’ impossibile per loro.
Il loro pianeta gli stava stretto e ovunque conquistavano nuovi spazi distruggevano quello che trovavano perché portavano la guerra in ogni loro conquista.
Passarono milioni di anni e Dio terminato di dipingere l’universo intero si sedette al suo trono e richiamo’ all’ordine tutti gli esseri da lui creati.
Quando vide cosa era successo sul pianeta ISIDIS l’ira lo prese e non volle sapere ragioni, fece tremare per tre giorni e tre notti tutto il pianeta e richiamo’ il popolo intero e puni tutti coloro che avevano disobbedito alle regole di quella vita.
A tutti quelli che avevano portato odio e guerre disse loro che dovevano scontare i loro peccati su un altro pianeta dove per vivere bisognava lavorare e soffrire perché solo con la sofferenza si apprezzano i veri valori della vita.
Gli esseri con la testa triangolare sarebbero diventati mucchi di sassi, catene di montagne e le scimmie loro schiave sarebbero diventati uomini e donne, i padroni della terra.
I fiori che erano scomparsi, cosi come le specie di animali sarebbero ritornati a vivere sul pianeta ISIDIS e dalla terra si sarebbero viste come piccole stelle, cosi come la serenità e la gioia sarebbe tornata nell’aria di quello che sarebbe diventato il paradiso di Dio.
Dio concluse dicendo loro:
Il posto dove andrete si chiamerà terra, la stessa che vi sfamerà, che voi lavorerete ad iniziare con le vostre mani e poi con tecnologie che vi aiuteranno a produrre per sfamare ogni uomo sulla terra, ma non usatetele solo per accumulare ricchezza.
I fiori e gli alberi saranno l’esempio della provvidenza divina sulla terra, che porterà col vento i suoi semi dove Dio ha già scritto.
Dimenticherete tutto cio’ che è stato di voi e della vostra vita su ISIDIS dove ognuno di voi potrà tornare dopo aver vissuto la sua vita sulla terra, rispettando quelle regole che sono necessarie per avere un posto sul pianeta ISIDIS dove Dio e amore è vita.

Milioni e milioni di anni ancora sono passati da allora, la terra ha le sue montagne i suoi uomini, ma ha perso di nuovo la pace e la serenità della vita chissa se Dio prima o poi si farà sentire ancora e ci manderà in punizione su un altro pianeta.

Sarà per caso o ci sarà un motivo per cui oggi l’uomo vuole andare su Marte?

Chissa io non ho ancora il mio uovo volante e voi ?


Giammraco

[adypellegrino]

Leggendo il tuo racconto-mito mi è venuto in mente il mito dell'androgino platonico secondo il quale l'essere umano, molto tempo fà, era un essere completo... solo che, non mi ricordo più per quale motivo-colpa, è stato punito, cioè è stato diviso in uomo (maschio) e donna (femmina). D'allora in poi tutte e due cercano - pur negli effimeri momenti d'eros - di ritrovare quell'unità perduta.

Ed ora mi chiedo: l'essere umano del III millenio che cosa sta cercando? La mia chiave di lettura forse sarebbe un altra (certo, è solo un modo di pensare personale...) : non è Dio che ha punito gli abitanti del pianeta Isidis, ma loro stessi hanno distrutto il loro paradiso... poiché l'intelligenza non è da confondersi con "l'amore per" e con la responsabilità. Ed è l'amore e la responsabilità che manca all'essere umano del III millenio... ma anche la comprensione del proprio potere. Io preferisco viaggiare da pellegrino... non mi serve l'uovo volante... poiché voglio abitare sul pianeta Terra.

[Giammarco De Vincentis]

E' proprio vero pellegrinare è il vero vivere e l'assaporare l'essenza della vita.

[fiorearcobaleno]

Condivido Ady, il tuo modo di vedere è super..comunque nulla toglia al racconto di Giamm la sua esplosione di ricerca..
e l'incoraggiamento a donarci ancora i suoi miti... i suoi echi.. il dialogo della sua anima... non per essere shissa chi... ma solo ciò è... accettando la semplicità di esporre...
Sai tanti hanno voglia di raccontarsi... ma temono il confronto.. temono il giudizio... e così ritornano a rintanarsi.. e magari legendo pensano.. "ecco questo lo avrei potuto dire anche io!... e si sentono di aver perduto un treno... e invece magari si trovano a leggere ciò che hanno bisogno di esprimere... ecco... allora.. forza.... e sorridere... perchè quella cellula che è collegata al tutto.. ci possa portare con semplicità parole.. dialoghi.. pensieri... svuotando così un contenitore dal passato, e farci entrare un respiro nuovo... che un giorno.. rifiorirà coni suoi frutti... ciaoooooooo

Daniela che legge volentieri...

[adypellegrino]

La mia non è mica una critica fatta a Giammarco ... E' solo un mio punto di vista... perché siamo diversi e penisamo diversamente. Io credo che pensare diversamente sia meraviglioso... perché ci fa crescere... ci fa vedere la realtà da più punti di vista... I nostri pensieri sono come un arcobaleno: colorati!
Comunque, può succedere che ci sentiamo scoraggiati quando qualcuno la pensa diversamente (Sicuramente non è il caso di Giammarco... egli capisce meglio quali siano le priorità nella vita...). Succede pure a me di arabbiarmi... quando qualcuno mi critica. Ma noi siamo infinitamente superiori all'errore ...che può capitare nel nostro fare.

[RobyMAD]

-Varrò anch'io, anche a costo di scassinare la porta.

Va bene, forse sono meglio i metodi tradizionali. Però non sò se ne sarò capace. Ciao a tutti, Roby.

[Giammarco De Vincentis]

Ragazzi, mi piace come stiamo impostando questo nuovo forum dei racconti
E' piu' vivo e piu' vero.
Non preoccupatevi io accetto ogni forma di critica e poi non mi arrabbio piu' nemmeno quando ci sono motivi validi, figuriamoci adesso

Ciao e buoni racconti