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fiorearcobaleno
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Messaggio da fiorearcobaleno » lun feb 20, 2006 10:08 am

…seduta all’interno di me, in una stanza dove una porta si manifesta con su scritto: PAURA!! .. mi avvicino…

Un raffreddore, da un giorno, mi fa uscire dal naso quella fluida acquolina, che solo un rapido movimento, con un fazzoletto, riesco a tamponare, è più veloce del pensiero!
Dopo giorni di preoccupazioni, e una certa pressione alla radice del naso, ecco lo sciogliersi di un qualcosa… Va bè, solo un raffreddore! – direbbero alcuni- ed è vero, ma sapendo che ogni sintomo che si manifesta sul nostro corpo, è una somatizzazione di un problema che prima si vive nel campo energetico, poi mentale e infine fisico.. allora so che quel raffreddore mi comunica, che è a livello di visione della realtà, vedo qualcosa che mi fa pensare di non farcela.. oppure paura di non saper vedere le strade giuste per farcela.. insomma una insicurezza.. e paura! Mentre scrivo queste considerazioni, ecco che per poco, sento le vie respiratorie nasali, liberarsi… ecco so di aver colto la correlazione o il messaggio giusto per me : vedo qualcosa che non vorrei vedere, per paura di non riuscire a farcela!
La paura è il male più radicato, è un motore che fa cambiare strada, quando le diamo la facoltà del potere. E’ un emozione-sentimento, che ci può aiutare, come il resto, se la sappiamo riconoscere in tempo, e accettarla come un campanello di allarme, forse per rallentare, o forse solo per stare in guardia, o anche solo per osservare bene…, ma se invece ascoltiamo solo la paura, ecco che prende forza e si irradia dappertutto , annulla la volontà, e la nostra mente inizia a sentire confusione, sta all’erta sempre, non riposa mai, non dimentica quel senso di paura, così ecco le tensioni, perché quel senso di pericolo generato dalla paura, potrebbe incombere da un momento all’altro. Quelle tensioni a seconda dove si manifestano, permettono di risalire al messaggio che il corpo ci comunica, o da dove potrebbe arrivare il pericolo, anche se le maggiori volte non si ascoltano e se, si ascoltano, è solo quando è diventata malattia.
La paura è anche la separazione fra il cambiamento che sta avvenendo, e la resistenza nel non farlo avvenire.
PAURA che in quell’ignoto ci siano gli stessi problemi che nel passato ci hanno fatto male, di perdere il controllo sul dirigere, pur desiderando il cambiamento sempre!
Ecco queste parole mi fanno venire in mente l’immagine della farfalla con il suo mutamento per essere: bruco- crisalide- farfalla- Evoluzione! Nascita-vita- morte –trasformazione – nascita…. Seme – albero- frutto – seme- ecc… La continuità della vita!
Noi invece la pensiamo come un inizio e una fine!
Come può avvenire un cambiamento desiderato, cercato, amato, se poi non accettiamo di lasciare il potere di mantenere lo status del presente? Quello conosciuto, quello in cui ci sono tutte le paure, le rabbie, le gioie del vissuto? L’affidamento in totale, al cambiamento, è la fluidità, mentre la paura è la rigidità. Ecco, credo di aver scritto un buon passo da utilizzare, accettando la capacità di stare con se stesso, per dar adito alla creatività e far sviluppare ciò che la nostra anima-spirito desidera realizzare, ma qui ci vuole quel coraggio pazzo di accettarsi, fuori dalle leggi comuni, ma nella legge dell’unico universo che è dentro di se. Per far questo però bisogna accettare ciò che chiamiamo da sempre “pazzia”, e qui c’è collegata la paura inconscia di sbagliare, di fare azioni che si ripercuotono, di non essere accettati dagli altri, di sentirsi soli e via dicendo…
Soglia sottile di un malessere di vivere, perché se non siamo noi stessi a riuscire ad accettarci per come siamo, nessuno lo potrà, e ci sentiremo sempre più isolati o incompleti, o insicuri o anche falliti. Insomma la vita diventa pesante da vivere, anche se abbiamo imparato a vedere la bellezza, anche se sappiamo che in noi ci sono soluzioni, perché se l’affidarsi diventa difficile, facciamo resistenza e lottiamo in noi, fino a che non ci arrendiamo e voltiamo pagina… Tutto il passato è già passato, e nel Qui e Ora, c’è la vita da vivere. Tutte le emozioni sono del passato! Nel qui e Ora c’è solo movimento, accettazione, scelta… Il passato, non sappiamo dove inizia, ma sappiamo che finisce solo se viviamo nel presente.
Essere e non essere, modificandoci a ciò che serve nell’attimo! Vivendo così, la conoscenza si può manifestare oltre le barriere del conosciuto, e del circuito mentale. Mentre l’impegno sta nel vivere fluidi e affidarsi a quel nucleo che è in collegamento alla continuità della vita, e mettere a disposizione ciò che siamo, perché nella saggezza della vita, non ci può accadere nulla di quello che non si può affrontare, quella spinta procura anche paura, ma apre la porta alla nostra vera creatività nel vivere sia l’umano, sia il divino… sia la mente che l’anima… il vivere noi stessi nel viale della Vita!
“GONG”!!!
finito il torrente fluido dello scrivere, poi lo rileggerò, ma ora sento che basta, la mente torna ad ascoltare i rumori, la mano è più rigida, e il quotidiano mi aspetta, e… il naso è più libero!
“GONG”!!! … alla prossima!
Lascia che il tuo istinto tracci la rotta per la saggezza, e fa' che le tue paure siano sconfitte dalla Speranza!(Bambarèn)

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fiorearcobaleno
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Messaggio da fiorearcobaleno » lun feb 20, 2006 5:36 pm

… una chiacchierata serena con un amico, e mi dice di guardare la parola entusiasmo, perché è un atto d’amore. Mi colpisce e mi rimane dentro..e … al mattino mentre faccio colazione sento la voce che mi sussurra:
“ENTUSIASMO”!!!

Questa mattina sulla locandina del mio film, c’è la parola “Entusiasmo”, scritto in oro. E’ una parola sola, grande, e splendente. Mentre mi stiracchio, al risveglio, dopo una notte calma, ecco davanti ai miei occhi, dentro al mio petto, e nella mia mente, questa semplice parola: Entusiasmo!
Mi alzo e faccio colazione, e mentre mi gusto il caffè, con un dolcetto, la voce sussurra: Entusiasmo! So che scriverò di questo.. e inizio serenamente a prendere blocco e penna…
Alla bocca dello stomaco, vibra quasi un senso di nausea, come se il drago che ormai ha preso posto e si è fatto il nido, muovesse la sue spire spazientito dalla risonanza che emana quella parola. La dico, la penso, e la faccio vibrare, scorre nelle mie vene, penetrare nelle mie cellule, e come in un cielo terso, pulito, in una notte di inverno, iniziano a illuminarsi stelline, toccate dal sole dell’Universo. “Entusiasmo”… il drago malinconia, emana il suo fumo perché questo non avvenga, vorrebbe far risuonare la paura, e spegnere quel movimento di luci. Respiro, scrivo e il sipario si apre sull’atto dell’ “Entusiasmo”!
La signora “Apatia”, che si era nascosta lì, dietro le tende, fugge, non senza girarsi indietro, per vedere se poteva ancora nascondere, ma il sipario si apre sempre più e, lei è costretta a fuggire via. Le mie gambe vanno in tensione, a questa immagine, ma lentamente lasciano spazio al rilassamento. La penna scorre lieve sul foglio, come una telecamera che filma una scena, va piano per non far risultare poi la pellicola mossa e poco visibile. Il palcoscenico ora sembra vuoto, grande, e in attesa di qualche scena da presentare. La telecamera indugia, attende, mentre nell’aria si sente un lieve avanzare di un fruscio di vento. Lo stomaco si muove, non è tranquillo, sento in me una sorda ansia… Le orecchie si stappano come dopo una compressione, la mano si ferma, mentre lo sguardo e l’ascolto tornano al palcoscenico… La visione è più chiara e si notano le pareti tappezzate di rosso che si muovono, respirano! Ecco la vibrazione dell’”Entusiasmo” che arriva e sfiora quelle pareti. Loro si fermano, come a dire: -non c’è nulla da scoprire!- ma la vibrazione continua lo stesso, arriva e va, con il suo movimento continuo come l’onda del mare, o come quello del respiro, o forse come quello della “Continuità”.. Un dolore profondo, cavernoso si manifesta al retro del chakra del cuore, o al centro delle scapole, che si espande alla nuca.. un raschiare alla gola che mi fa deglutire e tossire, e le mandibole stringono, il suono del cellulare irrompe, facendo tremare anche la mente. Un signore di un passato quasi dimenticato, ha voluto salutarmi in quel momento. Il drago, ha chiamato a se un aiutante per distrarre quell’attimo di intimo risveglio e ora sta tornando fermo. Respiro, e torno al centro di me dove riecheggia la vibrazione. Tengo aperta la porta del respiro e con esso entra ed esce quel messaggio: “Entusiasmo” .
La scena del palcoscenico è tornata in ombra, nella nebbia del drago… anche la mano si ferma, e attende… Piano, piano, sono di nuovo dentro di me e torna il movimento, le narici si dilatano quasi a respirare aria fine, piena di ossigeno, il corpo si rilassa, e tutto torna calmo. I piccoli “gong” sfiorati dal respiro, donano le loro vibrazioni, accendono stelline con il loro continuo tintinnio, la vita, la continuità esiste!
Quella parola “Entusiasmo” è il “Gong” di oggi, e ciò che avviene è la sua risonanza in un mondo abitato anche da altri, come :
- il drago dell’abitudine, della paura, dell’apatia, dell’insicurezza, del passato!-
Nell’Eterno presente, permettere che l’elemento ascolto, faccia vibrare un poco di entusiasmo, procura risveglio, in quelle cellule che si erano adagiate sul letto dell’Ormai, e la coltre della paura, non permetteva il passaggio di tale ossigeno. Nella continuità della vita, non c’è morte, ma sonno, e al suo passaggio, richiesto da una mente razionale, permette al traghettatore “Ascolto” di trasportare l’alito ovunque, e se il drago abitante si muove, niente timore, siamo solo noi che ci stiamo sciogliendo e riformattando…. Silenzio!.. Ascolto… Osservazione… Accettazione ed.. “Entusiasmo” per tutto questo scenario, per accendere il motore della creativa Vita, che è lì da sempre, lo sappiamo, ma temiamo qualcosa di cui noi stessi ci difendiamo…
La telecamera indugia ancora, mentre il sipario si sta chiudendo lentamente. La lezione di oggi ha risuonato, ha vibrato, ora porto l’”Entusiasmo” con me, in ogni cosa che oggi vado a fare e…
“GONG”!
….buona giornata!
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