Aspettando il Natale....pensieri, poesie e ...

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Moderatori:Giammarco De Vincentis, amgiusep2002, vecchio

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Aspettando il Natale....pensieri, poesie e ...

Messaggio da Redazione » gio dic 01, 2005 10:27 pm

Cari amici in questo spazio, con una serie di reply inseriremo pensieri, poesie e quanto altro riguardi il Santo Natale.

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Giammarco De Vincentis
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Cari Amici

Messaggio da Giammarco De Vincentis » gio dic 01, 2005 10:43 pm

Cari Amici, cosi un altro anno sta cedendo il passo all'anno che verrà, ma non lo dico con nostalgia e rimpianto.
Fa parte della vita il tempo che passa.

Vi invito a prepararci per accogliere Gesu' nel nostro cuore, come rinascita della nostra fede, del nostro amore verso il prossimo e di ogni speranza.

Caro Gesu':
Vorrei che almeno per tutto il periodo di Natale ci si accorga delle persone che soffrono, delle persone meno fortuante di chi ha una casa, una famiglia e la salute per vivere la vita con serenità.

Vorrei diventare piu' buono con chi mi vive accanto e con coloro con i quali condivido momenti della mia vita.

Cara Mamma Celeste, vorrei che tutti i bambini che non hanno un mamma possano trovare una famiglia che possa adottarli e che chi è malato possa avere una parola di conforto da chi spesso si dimentica di loro che si lasciano morire chiusi dentro quattro mura.



Natale
era per me
la nonna che
mi faceva il dolce
fatto di pasta di pane.
Natale per me,
era un albero addobbato
e la nascita del Bambin Gesu'
dentro ad una fredda capanna
ed io ero felice
perchè portava a tutti bimbi
la felicità e la gioia della vita.
Natale per me
era mio padre
che mi portava in braccio
quando faceva tanta neve
ed io affacciato alla finestra,
battevo le manine per la felicità.
Oggi
non ho piu' la nonna,
non ho piu' il mio papà
ma ho con me Gesu'
ed ogni giorno che nasce
gli offro per culla
il mio cuore.

Giammarco
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NATALE - Giuseppe Ungaretti

Messaggio da Ospite » ven dic 02, 2005 4:58 am

NATALE


Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare



di Giuseppe Ungaretti

Ospite
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PER TE, MARIA

Messaggio da Ospite » ven dic 02, 2005 5:00 am

PER TE MARIA

Giorni e giorni seduta sull'asino,
Giuseppe cammina lentamente
sussurrandoti parole di speranza che nemmeno senti,
schiena spezzata dal male, come quello che provi nel ventre.

Un giaciglio qualunque per poter dare alla luce
quel Figlio atteso dall'eternità;
mentre i dolori squassano il tuo corpo dolente
hai ripensato all'Arcangelo?
Ti sei chiesta mai se le sue parole fossero vere?

Quanto hai patito piccola donna coraggiosa,
tu che porti nel grembo
il Figlio di Dio,
tu che ancella fedele hai detto "sì",
avresti voluto un luogo diverso per dare alla luce il Messia?.
Oppure hai accettato ancora una volta
senza porre domande che la tua fede aveva già spiegato.

Hai provato stupore, dopo
quando i pastori ti hanno fatto visita?
O hai cantato con gli angeli:
"Pace in terra agli uomini di buona volontà!"?

Da allora, dal tuo "sì" poco è cambiato, Maria,
e tu ci rimproveri, ci esorti
ma gli occhi nostri sono ancora ciechi
e le nostre orecchie non vogliono ascoltare,
ti prego, non temere, il tuo "sì" non è stato vano
alcune menti già si aprono all'annuncio e
quando Tuo Figlio tornerà
troverà chi lo ama e lo seguirà
abbandonando le reti, come Pietro.





---

Valentina
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Re: Cari Amici

Messaggio da Valentina » ven dic 02, 2005 10:46 am

Giammarco ha scritto: ho con me Gesu'
ed ogni giorno che nasce
gli offro per culla
il mio cuore.
fiordineve ha scritto:tu che porti nel grembo
il Figlio di Dio,
tu che ancella fedele hai detto "sì"
Lette, amate e conservate :)
GRAZIE!
*Valentina, FataErvariva* ...Luce ai miei passi la Tua Parola!...

Valentina
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Pensando a Gesù Bambino...

Messaggio da Valentina » ven dic 02, 2005 11:30 am

E' il silenzio
tutto intorno...
è gioia che canta
nel profondo!
Ti vedo bambino,
tu che sei il mio Dio,
ma sento che ci ami
con amore di Padre.
Penso che vorrei cullarti,
ma mi accorgo che
lo stai già facendo
Tu con me,
anche se
sei appena venuto al mondo.

Valentina, 2 Dicembre 2005
*Valentina, FataErvariva* ...Luce ai miei passi la Tua Parola!...

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Messaggio da Ospite » dom dic 04, 2005 1:39 am

Arduo compito...Wow....
Grazie Giamm, grazie agli amici che mi hanno preceduto... bellissime le vostre poesie...
Sapete è stupenda la sensazione che provo quando penso che per mezzo di un bambino, Dio irrompe nella storia dell'uomo in un modo che non ha eguali...
Sapete non ho mai composto una poesia sul natale... pero accipicchia quanto è forte il messaggio nel mio cuore della nascita del nostro Signore.
Allora rimango in silenzio, e riporto qui la parola di Dio:


Matteo 1:18 Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Matteo 1:19 Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
Matteo 1:20 Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
Matteo 1:21 Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

Matteo 1:22 Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

Matteo 1:23 Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele,
che significa Dio con noi.
Matteo 1:24 Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa,
Matteo 1:25 la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

La visita dei Magi
Matteo 2:1 Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano:
Matteo 2:2 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo».
Matteo 2:3 All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.
Matteo 2:4 Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia.
Matteo 2:5 Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

Matteo 2:6 E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele».

Matteo 2:7 Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella
Matteo 2:8 e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».

Matteo 2:9 Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.
Matteo 2:10 Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.
Matteo 2:11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
Matteo 2:12 Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

Matteo 2:13 Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».

Matteo 2:14 Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto,
Matteo 2:15 dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.

Matteo 2:16 Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi.
Matteo 2:17 Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:

Matteo 2:18 Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande;
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata, perché non sono più.

Matteo 2:19 Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto
Matteo 2:20 e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e và nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino».
Matteo 2:21 Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele.
Matteo 2:22 Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea
Matteo 2:23 e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

Mi emoziona sempre ripercorrere la vita del nostro Salvatore...
Dio Vi benedica
Gae

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1silvi
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NATALE

Messaggio da 1silvi » dom dic 04, 2005 11:30 am

NATALE

Già risuonano nell’aria canti di Natale
arie strumentali riaprono l’animo all’eterna poesia
che ci porta a voler condividere le poche o tante gioie
nel cuore durante l’anno raccolte
Il forte contrasto fra il duro suono della cornamusa e la dolcezza di un clarinetto
arricchisce le emozioni dissipando le ombre dell’amaro passato
Si aprono gli occhi su una nuova speranza
e riso e pianto il viso irrorano abbracciando il cuore
in un accordo di musica a lungo cercato
Anima mia
ora chiudi gli occhi e a Dio abbandonati
offri la tua preghiera ed immergiti nella pace
dentro di te sentirai il sollievo dalla Fede portato
ed angeli da canti e musiche accompagnati
porteranno le tue speranze
oltre…l’Infinito

Buon Natale!
Silvi
4/12/2005
Un sorriso non dura che un istante,
ma nel ricordo può essere eterno (Schiller)

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Giammarco De Vincentis
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NATALE

Messaggio da Giammarco De Vincentis » dom dic 04, 2005 1:56 pm

ImmagineImmagineImmagine


NATALE

Gli alberi si vestono a festa,

e prendono il posto del cielo,

a chi per quella notte

hanno rubato la luna

e tutte stelle.

Piccole luci

improvvisano danze

intorno ad ogni ramo,

che si lasciano accarezzare

dalla neve che cade,

silenziosa con amore

dal cielo

che incredulo

resta a guardare.

Natale

è la festa dei cuori,

i rintocchi delle campane

si affidano a ogni vento,

il suono delle zampogne

accompagnano

ogni sguardo

verso l' alto

in cerca di quella scia

che indica il cammino

verso la speranza

e la fede,

in colui che nasce

quando ogni anno

muore.


Giammarco
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L’ALBERO DI NATALE

Messaggio da Beldanubioblu » gio dic 08, 2005 12:32 am

CLIKKAImmagine


L’ALBERO DI NATALE



NATALE,
FREDDO, NEVE, GELO
NEL MESE DELL’ADDIO
ALL’ANNO CHE VA’ VIA
NEL MONDO DEI RICORDI
NEL MESE IN CUI OGNUN
HA TANTA NOSTALGIA.
NATALI ORMAI REMOTI
SVEGLIATI DAL RIMPIANTO
VOGLIA DI RITORNARE
AD ESSERE BAMBINI
LA FESTA DEL NATALE
FAVOLA IMMORTALE
HA IL MAGICO POTERE
DI DIVENTAR REALE
E COSI’:
GLI ALBERI SPOGLI,
SENZA PIU’ FOGLIE
SI ADDOBBANO DI STELLE
DI LUCI COLORATE
PER RISCHIARARE IL BUIO
BISOGNO DI CALORE
VOGLIA DI SOLE
LA GENTE SCONOSCIUTA
PER STRADA SI SALUTA
SI SCAMBIANO REGALI
SCOPRENDO LA GRAN GIOIA
CHE DÀ IL POTER DONARE.
QUESTO CALORE UMANO
FA GERMOGLIAR IL SEME
NASCOSTO IN TUTTI I CUORI
NEL MESE DI DICEMBRE
COSÌ PER UN INCANTO
SPARISCE FREDDO E GELO
SOTTO LA NEVE SCIOLTA
S’ALZA IN UN BALENO:

L’ALBERO DI NATALE.



TUTTO QUESTO
PER FAR SI
CHE PER VOI SIA
UN NATALE SPECIALE
PIENO DI ALLEGRIA
RICCO E PIENO
D' OGNI BEN DI DIO
VORREI,
CHE LA VOSTRA VITA
ORA E PER SEMPRE
SIA
UNA MAGICA P O E S I A
QUESTO E
TANTO ALTRO ANCORA
VI AUGURA
COL CUORE
L' AMICA VOSTRA :
LUCIA



Immagine
Il sole non ti serve per vedere perchè tu luce sei in mezzo al buio...(Lucia Di Iulio)

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CHE COS'E' IL NATALE

Messaggio da Ospite » gio dic 08, 2005 11:57 pm

CHE COS'E' IL NATALE



Il Natale è qualcosa di più del ceppo,
del vischio e dell'albero natalizio.
E' qualcosa di più della schietta letizia
o dello scambio di doni

Il Natale è anche di più
di una festa della casa e dei bambini,
dell'amore e dell'amicizia.
E' più di tutte queste cose messe assieme.

IL NATALE E' CRISTO,il Cristo di giustizia,
di carità, di libertà, di pace.



La gioia del Natale è una gioia che non può
esere distrutta dalla guerra
perchè è gioia dell'anima
e non può morire.....

Il Tempo non può sminuire il Natale
PERCHE' IL NATALE APPARTIENE ALL'ETERNITA'.



F.J. SPELMAN

(Arcivescovo di New York
1982)

Ospite
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SIA FATTA LA TUA VOLONTA' - PAULO COELHO

Messaggio da Ospite » ven dic 09, 2005 12:01 am

SIA FATTA LA TUA VOLONTA'



...benchè fossi seduta su un banco, la mia anima era lì inginocchiata ai piedi di quella Signora davanti a me, al cospetto di quella Donna che aveva detto:

"SI"
quando avrebbe potuto dire:

"NO",

e l'angelo ne avrebbe cercata un'altra, e lei non avrebbe avuto alcun peccato agli occhi del Signore, perchè Dio conosce ogni debolezza dei propri figli. Ma lei aveva detto:


"SIA FATTA LA TUA VOLONTA",


anche quando comprese di ricevere, insieme alle parole dell'angelo, tutto il dolore e la sofferenza del proprio destino. E gli occhi del suo cuore riuscirono a scorgere il diletto figlio allontanarsi da casa, gli uomini che lo seguivano e poi lo negavano, ma:


"SIA FATTA LA TUA VOLONTA'",

anche quando, nel momento più sacro della vita di una donna, dovette giacere con gli animali di una stalla per partorire, perchè così volevano le Scritture:


"SIA FATTA LA TUA VOLONTA'",

anche quando, addolorata, cercò il figlio per le strade e lo ritrovò nel tempio. E lui le chiese di non ostacolarlo, perchè aveva altri doveri e altri compiti da eseguire:


"SIA FATTA LA TUA VOLONTA'",

anche se sapeva che avrebbe continuato a cercarlo per il resto dei suoi giorni, con il cuore trafitto dal dolore, temendo ogni istante per la sua vita e sapendo che era perseguitato e minacciato:


"SIA FATTA LA TUA VOLONTA'",


anche se, incontrandolo in mezzo alla folla, non era riuscita ad avvicinarsi a lui:


"SIA FATTA LA TUA VOLONTA'",


anche se, dopo aver chiesto a un uomo di avvisarlo che lei era lì, il figlio le aveva fatto rispondere: "Mia madre e i miei fratelli, sono questi che sono con me":


"SIA FATTA LA TUA VOLONTA'",


anche se, alla fine, tutti erano fuggiti e ai piedi della croce, a sopportare le risa dei nemici e la vigliaccheria degli amici, erano rimasti solo lei, un'altra donna e un uomo:


"SIA FATTA LA TUA VOLONTA'".


Sia fatta la tua volontà, Signore. Perchè tu conosci la debolezza del cuore dei tuoi figli e a ciascuno concedi solo il fardello che può sopportare.....


PAULO COELHO



(Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto)


---

Ospite
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A GESU' BAMBINO - UMBERTO SABA

Messaggio da Ospite » ven dic 09, 2005 12:04 am

A Gesù Bambino




La notte è scesa

e brilla la cometa

che ha segnato il cammino.

Sono davanti a Te, Santo Bambino!

Tu, Re dell’universo,

ci hai insegnato

che tutte le creature sono uguali,

che le distingue solo la bontà,

tesoro immenso,

dato al povero e al ricco.

Gesù, fa’ ch’io sia buono,

che in cuore non abbia che dolcezza.

Fa’ che il tuo dono

s’accresca in me ogni giorno

e intorno lo diffonda,

nel Tuo nome.



di Umberto Saba

Ospite
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CARO GESU' BAMBINO - canto

Messaggio da Ospite » ven dic 09, 2005 12:05 am

CARO GESU' BAMBINO





Caro Gesù Bambino,
tu che sei tanto buono,
fammi questo piacere,
lascia una volta il cielo e vieni a giocar,
a giocare con me.

Lo sai che il babbo è povero
ed io non ho giocattoli,
sono un bambino buono,
come pretendi tu.

Lo sai però, se vieni,
noi ci divertiremo,
anche senza balocchi,
caro bambin Gesù.

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Ti ricordi, Gesù?

Messaggio da adypellegrino » dom dic 11, 2005 5:24 pm

Ti ricordi, Gesù, quando il tuo corpo,
avvolto in quel straccio fradicio,
emanava il profumo della verità?
E sorridevi perché, dentro la stalla,
le stelle, che formavano
una festosa carovana,
sembravano dei lampioni animati
in processione verso la Fonte,
verso la Luce. Verso di Te.

Io, però, a volte non mi lo ricordo
ed il mio corpo, avvolto in vestiti fini,
emana il profumo della mia verità
- che è menzogna, orgoglio ed oblio.
Ed il mio sorriso,
mentre mi sto addormentando,
diventa pianto perché
le mie ali han dimenticato
come si fa a volare,
mentre la mia anima vorrebbe
essere un crociato arruolato nell’esercito
delle stelle in processione
verso la Fonte, verso la Luce.
Verso di Te.

Ricordati di ricordarmi
come si fa a volare verso di Te,
come si fa a emanare il profumo
della Verità… senza lottare come
un crociato.

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Beldanubioblu
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Messaggio da Beldanubioblu » lun dic 12, 2005 2:55 am

Le ciaramelle



Udii tra il sonno le ciaramelle,

ho udito un suono di ninne nanne.

Ci sono in cielo tutte le stelle,

ci sono i lumi nelle capanne.

Sono venute dai monti oscuri

le ciaramelle senza dir niente;

hanno destata ne' suoi tuguri

tutta la buona povera gente.

Ognuno è sorto dal suo giaciglio;

accende il lume sotto la trave;

sanno quei lumi d'ombra e sbadiglio,

di cauti passi, di voce grave.

Le pie lucerne brillano intorno,

là nella casa, qua su la siepe:

sembra la terra, prima di giorno,

un piccoletto grande presepe.

Nel cielo azzurro tutte le stelle

paion restare come in attesa;

ed ecco alzare le ciaramelle

il loro dolce suono di chiesa;

suono di chiesa, suono di chiostro,

suono di casa, suono di culla,

suono di mamma, suono del nostro

dolce e passato pianger di nulla.

O ciaramelle degli anni primi,

d'avanti il giorno, d'avanti il vero,

or che le stelle son là sublimi,

conscie del nostro breve mistero;

che non ancora si pensa al pane,

che non ancora s'accende il fuoco;

prima del grido delle campane

fateci dunque piangere un poco.

Non più di nulla, sì di qualcosa,

di tante cose! Ma il cuor lo vuole,

quel pianto grande che poi riposa,

quel gran dolore che poi non duole;

sopra le nuove pene sue vere

vuol quei singulti senza ragione:

sul suo martòro, sul suo piacere,

vuol quelle antiche lagrime buone!


Giovanni Pascoli

Lucia
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Tonyaldebaran
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Cercate il Signore perche' egli si fa trovare

Messaggio da Tonyaldebaran » mar dic 13, 2005 11:03 pm

Cercate il Signore , perché egli si fa trovare


Ho aperto il cuore alle tue parole
dapprima sconosciute
inascoltate
parole perse nei venti della mia debolezza
inadeguate
preso dalla mia prosopopea
tu mi parlavi mi sussurravi dolcemente
ma io correvo dietro a false bandiere
ritenendomi artefice del mio destino
gaglioffo
ingordo
esagitato
tu eri sempre li con le braccia aperte
io ero li con le spalle riverse
poi una lagrima un giorno
bruciò più di tutte
nessuno era li ad asciugarla
ero solo
nella notte buia della tristezza
o..almeno credevo…..
ho aperto il cuore alle tue parole
ora sembrano da sempre conosciute
hanno un dolce suono
e…come nenia ondeggiante
mi strizzano l’anima
non piu artefice di me stesso
ma complice del tuo volere
un abbraccio di luce ad occhi chiusi
essere sfamato e dissetato a bocca chiusa
ho aperto il cuore alle tue parole
ora non sarò mai più solo…..


Tony

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giusy58
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Messaggio da giusy58 » sab dic 17, 2005 11:17 pm

Magia di ieri
Magia di sempre


Un piccolo bambinello
Un asinello, un bue
Maria osserva china il suo Signore
Giuseppe inginocchiato, incredulo, devoto
Cuore dell’umanità
Mistero d’amore
Re di ogni battito dell’Universo
Re del mio cuore
Nella tua culla al freddo
eppur sorridi
apri le braccia per consolar
ogni viandante di questo mondo
a volte così difficile da vivere
Ma se ti cerca,
quel viandante
se ti trova
piccolo Gesù
la fiamma del tuo Amore
discioglierà quel gelo
ardente brillerà d’amore
l’anima sua
e ai figli tramanderà nei secoli
quella magia di ieri
quella magia di sempre

quella magia d’Amore

Giusy




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Sii come le onde del mare, che pur infrangendosi continuamente sugli scogli, trovano sempre la voglia di ricominciare....
Romano Battaglia

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ancora una volta il Santo Natale.

Messaggio da Redazione » dom dic 18, 2005 10:39 am

-----Messaggio originale-----
Da: brunociociola
Inviato: domenica 18 dicembre 2005 1.18
A: scrivi@cepostaperme.it
Oggetto: Bruno. Buon Natale


Suoni, rumori, profumi, di un tempo passato

si affollano nella mente per riscaldare

ancora una volta il Santo Natale.

Quanto tempo è volato via!

Ma una porta lentamente si chiude sul passato

che era solo ieri.

L’orologio suona la mezzanotte.

E’ Natale!

Le voci gioiose dei miei cari mi riportano nel presente.

I pensieri tristi, la nostalgia, la malinconia

sono stati bruciati dalla fiamma del mitico “ceppone”.

Le campane annunciano la nascita di Cristo.

Sorrido e auguro a tutti Buon Natale, mentre,

con il cuore accarezzo chi non c’è più.

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Messaggio da Beldanubioblu » gio dic 22, 2005 1:17 am


IL NATALE

(A.Manzoni)

Qual masso che dal vertice
di lunga erta montana,
abbandonato all'impeto
di rumorosa frana,
per lo scheggiato calle
precipitando a valle,
barre sul fondo e sta;

là dove cadde, immobile
giace in sua lenta mole;
né, per mutar di secoli,
fia che riveda il sole
della sua cima antica,
se una virtude amica
in alto nol trarrà:

tal si giaceva il misero
figliol del fallo primo,
dal dì che un'ineffabile
ira promessa all'imo
d'ogni malor gravollo,
donde il superbo collo
più non potea levar.

Qual mai tra i nati all'odio,
quale era mai persona
che al Santo inaccessibile
potesse dir: perdona?
far novo patto eterno?
al vincitore inferno
la preda sua strappar?

Ecco ci è nato un Pargolo,
ci fu largito un Figlio:
le avverse forze tremano
al mover del suo ciglio:
all' uom la mano Ei porge,
che sì ravviva, e sorge
oltre l'antico onor.

Dalle magioni eteree
sgorga una fonte, e scende,
e nel borron de' triboli
vivida si distende:
stillano mele i tronchi
dove copriano i bronchi,
ivi germoglia il fior.

O Figlio, o Tu cui genera
l'Eterno, eterno seco;
qual ti può dir de' secoli:
Tu cominciasti meco?
Tu sei: del vasto empiro
non ti comprende il giro:
la tua parola il fe'.

E Tu degnasti assumere
questa creata argilla?
qual merto suo, qual grazia
a tanto onor sortilla
se in suo consiglio ascoso
vince il perdon, pietoso
immensamente Egli è.

Oggi Egli è nato: ad Efrata,
vaticinato ostello,
ascese un'alma Vergine,
la gloria d'lsraello,
grave di tal portato
da cui promise è nato,
donde era atteso usci.

La mira Madre in poveri
panni il Figliol compose,
e nell'umil presepio
soavemente il pose;
e l'adorò: beata!
innazi al Dio prostrata,
che il puro sen le aprì.

L’Angel del cielo, agli uomini
nunzio di tanta sorte,
non de' potenti volgesi
alle vegliate porte;
ma tra i pastor devoti,
al duro mondo ignoti,
subito in luce appar.

E intorno a lui per l'ampia
notte calati a stuolo,
mille celesti strinsero
il fiammeggiante volo;
e accesi in dolce zelo,
come si canta in cielo
A Dio gloria cantar.

L’allegro inno seguirono,
tornando al firmamento:
tra le varcare nuvole
allontanossi, e lento
il suon sacrato ascese,
fin che più nulla intese
la compagnia fedel.

Senza indugiar, cercarono
l'albergo poveretto
que' fortunati, e videro,
siccome a lor fu detto
videro in panni avvolto,
in un presepe accolto,
vagire il Re del Ciel.

Dormi, o Fanciul; non piangere;
dormi, o Fanciul celeste:
sovra il tuo capo stridere
non osin le tempeste,
use sull'empia terra,
come cavalli in guerra,
correr davanti a Te.

Dormi, o Celeste: i popoli
chi nato sia non sanno;
ma il dì verrà che nobile
retaggio tuo saranno;
che in quell'umil riposo,
che nella polve ascoso,
conosceranno il Re.



Lucia
Il sole non ti serve per vedere perchè tu luce sei in mezzo al buio...(Lucia Di Iulio)

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LA TOMBOLA

Messaggio da Beldanubioblu » gio dic 22, 2005 1:33 am

la tombola


Con l’avvento della festa dell’Immacolata e del Santo Natale, per alcuni giorni le famiglie, riunitesi nelle proprie abitazioni, danno inizio alle novene casalinghe, e il cibo che fa da cornice è preparato dalle donne più pratiche in virtù della loro specializzazione.

Anticamente la novena comprendeva nove serate, dal 29 novembre al 7 dicembre, e altrettante dal 16 al 24 dicembre, che davano luogo a raduni fra parenti e amici.

Ogni donna, per questi momenti, allestiva il “buccellato”, sorta di ciambella di pasta frolla ripiena di frutta secca e cioccolata, oppure lo “sfincione”, o ancora i “carduna" e i “broccoletti a pastetta", i carciofi ripieni, e tante altre ghiottonerie natalizie.

Le “nottate” si trascorrevano, oltre che mangiando, giocando in vari modi, e tutti, bambini, adulti e nonni, attorniavano il tavolo per prendere posto per giocare a carte: sett’e mezzu, minichieddu, mircanti ‘n fera, munzidduzza, trentunu e assu pigghia tuttu e, per i più azzardati, il “ piattino”. Qui il montepremi veniva riposto in un piatto e alimentato con il giro di carte. Con la carta bassa si paga, con la carta alta si vince quanto puntato, mentre l’uscita della “matta”, il dieci di denari, comporta la vincita e il possesso dell'intero contenuto del piatto.

Non mancavano gli incessanti giri di "tummula": ognuno armato di cartelle e vari mezzi ( semi di zucca, lenticchie e fagioli, scorze d’arancia appositamente tagliate per questa occasione ) atti a puntare i numeri nelle caselle.

Quasi un rito, tutto affidato alla sorte, e mai alla particolare abilità dei giocatori, ma a una mano che, infilandosi in un sacchetto, tira fuori un bussolotto indicante un numero, con il quale si va a riempire una cartella. Smorfiando i vari ambi ( due numeri in fila), terni, quaterne e cinquine arriva poi come per pazzia “a' tummula”, il riempimento della cartella prescelta con tutti i numeri estratti che compongono le quattro cinquine.

La tombola, gioco introdotto in Italia nel 1741 dai genovesi, diffusosi largamente nel regno delle due Sicilie ed in particolare nel napoletano, antesignano del gioco del lotto, nella sua traduzione attuale ha mantenuto le usuali direttive per lo svolgimento del gioco: estrazione successiva dei bussolotti numerati mostranti i numeri da uno a novanta che, oltre a essere riassunti su di un tabellone amministrato dall’occasionale giocatore-estrattore, compaiono in cartelle suddivise agli altri giocatori, i quali concorrono alla vincita del montepremi precedentemente suddiviso secondo le varie “cumminazioni”. La combinazione integrale del complesso di numeri presenti in un raggruppamento di ogni cartella, corrisponde al tombolone, cioè “a' tummula”, con la riscossione del montepremi più congruo.

Le cartelle, fino agli inizi del XIX secolo, erano vendute in fogli volanti ed erano di modesta fattura e venivano stampati nelle tipografie degli stampasanti.
Chi estraeva i bussolotti numerici (a’ ghianda), non indicava mai direttamente i numeri ma li “smorfiava”, si serviva cioè di espressioni figurate prestabilite, in parte regolamentate e in parte adattate al momento, che i più comprendevano senza alcun tipo di problema.
In riferimento al numero 25 si diceva: "Natale"; spavento o “scantato” stava per 90; morto che parla: 47; le gambe delle signorine: 77; il cappello: 28; “cu’ l'avi su punta”: 23; “i corna ru’ nsalataru”: 11; “come u’ metti metti”: 69; "i palli… ru' picciriddu": 88; e via di questo passo!



Erano sopratutto gli accostamenti improvvisati che procuravano il sale alle serate: con allusioni ambigue e maliziose, con aperte provocazioni rivolte ai soggetti permalosi o a quelli più attaccati al soldo, con impietosi dileggi di coloro che non afferravano il senso e sopratutto il doppio senso del numero estratto e via dicendo.

Era forse questo l’aspetto che maggiormente trasfigurava questi incontri in una dimensione tradizionalmente popolare.

©Carlo Di Franco per PalermoWeb.com

Fonte:http://www.palermoweb.com/panormus/usanze/a_tummula.htm



(Qui a Milano si usa donare regali a Natale
e' il nostro "Gesù Bambino"... x voi il mio regalino )




Con un semplice clic sul tabellone
potrete scaricare un file
che vi permetterà di stampare cartelle, cartellone e numeri
per costruirvi una simpatica e originale tombola natalizia.


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Messaggio da Beldanubioblu » ven dic 23, 2005 5:14 am

Immagine


lo spirito del Natale


Io sono lo spirito del Natale,
entro nelle case dei poveri
e faccio spalancare gli occhi dei bambini dal volto pallido.
Induco l'avaro ad aprire le mani e la borsa,
e cosi dò una pennellata di colore alla sua anima:
Induco i vecchi a ricordare gli anni della loro gioventù
e li convinco a ridere come facevano allora.
Porto sogni di avventure ai bambini
e rallegro i loro sogni intessendoli di magia.
Convinco la gente a salire con allegria scale sconusciute
per portare doni al prossimo,
e lasciarsi poi alle spalle,
cuori sorpresi per la bontà del mondo.
Convinco il prodigo
a meditare sullo spreco che sta facendo
delle sue sostanze e dei suoi giorni
e mando a quelli che amano e sono in attesa.....
un piccolo simbolo che fa scaturire le lacrime dai loro occhi
e cacciare via la ruga profonda del dolore.
Entro nelle oscure celle delle prigioni
e rammento ad anime indurite la possibilità di giorni migliori a venire.
Entro negli ospedali e nelle case di cura,
e là labbra troppo deboli per parlare,
tremano con silenziosa ma eloquente gratitudine.
In mille modi ,
faccio sì che questo vecchio e stanco mondo,
guardi il volto di Dio e, per pochi momenti,
dimentichi tutto ciò che in sè ha di misero e infelice............
Poichè sapete,
io sono lo Spirito del natale.


(Cinzia)

Lucia
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Messaggio da Beldanubioblu » sab dic 24, 2005 12:19 am

un klik sull'immagine
e poi klikkate tutte le renne
vi portino felicita' e allegria

Immagine





Papà Freddo e Babouchka
La notte del 31 dicembre



I bambini russi non ricevono i regali il 25 dicembre,
devono avere un po di pazienza e aspettare fino al primo dell'anno nuovo.
Durante la notte di San Silvestro,
il babbo Natale russo ( chiamato Papà freddo)
scende dal camino per portare i regali ai bimbi buoni.
Divide il suo compito con la mitica Babouchka,
il personaggio di una leggenda che i genitori raccontano ai loro figli.


Durante una fredda notte d'inverno, un vecchietta si era addormentata davanti al camino, quando sentì bussare alla sua porta. Si trovò davanti tre stranieri carichi di regali preziosi.

Questi spiegarono che stavano seguendo la stella di Bethleem dove il bambino era nato. Babouchka disse di essere troppo vecchia per un simile viaggio, declinò l'invito e si rimise davanti al suo camino.

Il giorno dopo, presa dai rimorsi, Babouchka prese un cesto lo riempì di doni e uscì fuori per raggiungere i Re Magi ma la neve aveva cancelato le lore tracce.

Babouchka chiese in giro, nessuno sapeva niente. Da allora ogni anno Babouchka depone doni in ogni casa della Russia per onorare il bambino di Bethlemme.






L'angelo in cima all'albero di NATALE



Molto tempo fa un sera di vigilia, Babbo Natale si stava preparando per la magica notte,
ma era un po’ irritato; quattro dei suoi elfi erano raffreddati ed avevano la febbre,
Mamma Natale non aveva ancora finito di preparare il vestito rosso
e nessuno aveva ancora preparato l’albero di Natale

Babbo Natale era nervoso
e cominciava a sentire i disagi per il ritardo
per i preparativi della vigilia.

Babbo Natale decise di recarsi fuori a vedere le sue renne;
brutta giornata… due di loro erano fuggite.
Babbo Natale completò il suo giro
e si recò alla fabbrica dei giocattoli per riempire il suo sacco;
era cosi nervoso che lo fece cadere e tutti i giocattoli si rovesciarono sul pavimento.
Decisamente rosso dalla rabbia,
Babbo Natale tornò in casa per bere un liquorino e calmarsi;
peggio di così non poteva andare

Mentre era seduto sulla sua poltrona preferita per rilassarsi qualcuno bussò alla porta;
Babbo Natale si alzò ed andò ad aprire e si trovò davanti un bellissimo Angelo che gli disse con una dolce voce:
“Buon Natale Babbo Natale!
Oggi è un bellissimo giorno,
è la vigilia di Natale e ti ho portato questo bellissimo albero di Natale…
dove lo metto?

La voce dell’Angelo era cosi dolce che Babbo Natale si calmò.
Nacque così la tradizione dell’Angelo in cima all’albero di Natale…
lo decise proprio lui…



La tradizione del nuovo anno risale a Babilonia,
2000 anni prima Cristo.
Questa festa aveva luogo in primavera
per onorare il dio Mardouk protettore dei raccolti.

A Roma, nel 46 prima Cristo,
Giulio Cesare riportò l’anno nuovo al primo gennaio
e per questo creò un anno di 445 giorni,
poi questa tradizione spari per riprendere nel medioevo
con date diverse secondo i paesi

Gli Inglesi festeggiavano l’anno nuovo a marzo
I Francesi lo festeggiavano la domenica di Pasqua
Gli Italiani lo festeggiavano a Natale.


.
Le prime palline Natalizie


All'origine l'albero era addobbato con dei frutti,
sopratutto mele rosse e arance,
ecco il perché delle palline di Natale.
Poi poco a poco con il passare degli anni le decorazioni si sono trasformate.

Si dice che tempo fa in Alsazia ( Francia )
in seguito ad una brutta raccolta delle mele,
un vetraio ebbe l'idea di sostituire le mele
con delle palline di vetro.
L'idea piacque molto.

Nell' anno 1830,a Lauscha (Germania)
si producevano delle " kugels" (palline di vetro)
le quali erano destinate a proteggere la casa dagli spiriti.

Nel corso del XIX secolo,
in Lorena si fabbricavano delle palline in vetro soffiato di Boemia dipinte a mano,
ed erano molto molto apprezzate.

In quanto ai dolciumi
( caramelle, cioccolatini, frutta secca,ecc...)
non persero molto tempo ad entrare a fare parte
delle decorazioni dell'albero.


http://happynoel.altervista.org/leggend ... /index.htm
********

buone feste ricche di felicita' gioia serenita' e pace


un klik sull'immagine e poi klikkate tutte le renne
vi portino felicita' e allegria

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