Riflessioni sul SEGNO DELLA CROCE

Solo lettura: dal maggio 2005 al maggio 2010
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Riflessioni sul SEGNO DELLA CROCE

Messaggio da Ospite » lun mar 22, 2010 11:43 am

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Dal proprio battesimo fino alla morte,la vita di ogni battezzato è sotto il segno della croce. Infatti oltre ad affermare il nostro rapporto con Dio, questo segno marca al tempo stesso l’ingresso nella vita cristiana,il percorso di tutta l’esistenza insieme al Cristo e la conclusione della vita terrena. Nell’esperienza di Bernardetta, il segno della croce ha un’importanza speciale. Difatti, fin dall’inizio delle 18 apparizioni di cui ha beneficiato, la Vergine Maria le ha insegnato a fare bene questo gesto fondamentale. Da allora, il suo amore profondo a Cristo si è fatto illuminato, alimentato, orientato. Così, da quel primo incontro con la Madonna, la vita di Bernardetta è diventata un cammino pasquale, perché ha vissuto con Gesù nel mistero della croce, sotto lo sguardo di Dio. Fare il segno della croce apre una prospettiva immensa ma che necessita approfondimento e continuità. Così,dopo aver fatto il segno della croce con Bernardetta, dobbiamo chiederci :« cos’è il segno della croce ? »; dopo impareremo a « scoprire il segno della
croce » e, infine, a « farlo presente »nella nostra vita.

1 - Fare il segno di croce
Alla Grotta, ancor prima di conversare con Bernardetta e di rivelare il proprio nome, la Madonna le ha insegnato a fare il segno di croce. A farlo bene. A farlo spesso. Da quel giorno quanti osservavano Bernardetta fare il segno di croce si rendevano conto di quanta importanza avesse per lei questo semplice
gesto. Il segno di croce di Bernardetta si caratterizzava dalla sua lentezza, la sua ampiezza e il grande raccoglimento con cui lo faceva. Non aveva fretta: alzava la mano destra affinché le dita toccassero la parte alta della fronte; poi riabbassava la mano fino a toccare la cintura; quindi riportava la mano fino alla punta della spalla sinistra e poi a quella destra. In concreto, con questo gesto dava l’impressione di volersi avvolgere come ci si avvolge in uno scialle o come si indossa un vestito. Compiendo il gesto e pronunciando al tempo stesso« nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen », Bernardetta si metteva alla presenza di Dio,così com’era.
Già da religiosa, Bernardetta fu interpellata da una consorella: « Cosa bisogna fare per essere sicuri di andare in cielo ? ». Bernardetta rispose immediatamente: « Fare bene il segno della croce è già molto ».Alcuni istanti prima della morte, Bernardetta con le sue ultime forze compie un estremo segno di croce... e subito dopo spira. Così era avvenuto nei giorni delle apparizioni della Madonna: con il segno della croce Bernardetta conobbe un « altro mondo »presente su questa terra, e anche nel suo ultimo giorno è con lo stesso segno che lei entrerà nel cielo di Dio,nell’eternità.
Fare un segno di croce come quello che Bernardetta ha imparato a fare da Maria.
Domande che possiamo farci
• Chi ha tracciato su di me il primo segno di croce ?
• Chi mi ha insegnato a fare il segno di croce ?
• Quando faccio il segno di croce ?su me stesso? su qualcun’altro ? suun oggetto, per es. il pane ?
• Mi capita di insegnare a un bambino o un adulto a fare il segno di croce ?
• Per me, fare il segno di croce è sempre collegato all’invocazione trinitaria « nel Nome del Padre e
del Figlio e dello Spirito Santo » ? a una benedizione ? alla preghiera ? a un sacramento ? a un momento ? a un luogo ? a un fatto ?

2 - Cos’è il segno della croce ?

La croce non ha nulla di romantico. Infatti si tratta di un palo e una traversa su cui i Romani legavano i condannati a morte, con le braccia aperte e con il solo obiettivo di farli soffrire fino alla morte. La croce rappresenta quindi la peggiore esperienza umana:la violenza, la sofferenza e la morte. Ma è proprio questo simbolo ( un palo e una traversa ) che Dio ha scelto per manifestare il suo Amore ad ogni essere umano. Infatti, Gesù Cristo non solamente ha assunto e unito il peggio della nostra sofferenza e la forma più ignobile di morte, ma sempre lui, il Figlio di Dio fatto uomo, ne ha fatto il luogo d’incontro tra Dio e l’uomo. E’ nel mistero della croce che l’uomo diventa Figlio di Dio. Ricevendo sulla sua fronte il segno della croce, ogni battezzato riceve così la chiave di tutta la sua vita. E’ così grazie al Signore che l’uomo può fare della sue esistenza una Pasqua : cioè un passaggio dalla sua realtà segnata dalla miseria, peccato e morte, alla realtà di Gesù Cristo. E’ che la croce diventa l’unica porta di ingresso a “un mondo nuovo”, presente in questo mondo e che Gesù chiamava« il Regno di Dio ». Con il segno della croce Maria introduce Bernardetta in questo Regno e glielo rivela dicendole :« Non vi prometto di rendervi felice,alla maniera di questo mondo, ma nella maniera dell’altro mondo ».Per noi, come per Bernardetta, il segno di croce è di fatto il simbolo di quel che siamo. Facendo questo gesto,noi riconosciamo perciò la nostra miseria, la nostra sofferenza, il nostro peccato, la nostra condizione mortale .Come per Bernardetta, il segno della croce è al tempo stesso e inseparabilmente affermazione dell’Amore di Dio manifestato nella croce di Gesù Cristo. E ancora, come per Bernardetta,facendo il segno della croce« nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo », rendiamo visibile che siamo amati da Dio e siamo chiamati ad andare oltre le nostre miserie. Pur iniziando l’esperienza umana nella forma più negativa, questa trasformazione terminerà in Dio; la croce è esattamente questo segno: il passaggio dalla realtà di uomo a quella di Dio e Dio ne è l’artefice.
Domande che possiamo farci
• qual è il senso del mio segno di croce ?
• sono capace di « dare un nome » al mio peccato con fatti precisi ?
• nella vita che esperienza ho fatto dell’Amore di Dio?
• quale invece l’esperienza della mia miseria ? della sofferenza ? della morte ?
• in quali circostanze ho fatto il collegamento tra la mia miseria o il mio peccato e l’Amore di Dio ? in un fatto concreto ? in un incontro sacramentale ?

3 - Riconoscere il segno della croce
Il nostro mondo è segnato dal rifiuto di Dio, cioè il peccato. A causa di esso e prima ancora di fare la conoscenza della morte, nessun umano sfugge a una o l’altra forma di miseria e di sofferenza. Non si tratta della “croce”,ma semplicemente della condizione umana così com’è. Ma nel cuore del mondo c’è l’amore e sono molti che ne fanno l’esperienza:nelle coppie, nelle famiglie,nelle comunità. Benché l’esperienza dell’amore sia sempre qualcosa di difficile,non per questo si può parlare a priori di “croce”.Invece, dove c’è allo stesso tempo peccato e conversione, miseria e solidarietà,sofferenza e carità,morte e presenza del Salvatore, lì si trova il segno della croce del Cristo. Nella contrarietà, dolore o sofferenza, Bernardetta sapeva dire : « Quando si pensa che il Buon Dio lo permette, non ci si lamenta ».In questo modo lei apriva il suo cuore alla presenza del Cristo morto e resuscitato per noi e, attraverso lui, lei entrava in quella relazione di Amore del Padre e del Figlio e nella comunione dello stesso Spirito .Il segno più significativo Il frutto di questo rapporto è ben visibile sul volto rasserenato dei malati,nonostante siano nella sofferenza Ora, tutto ciò che gravita nello spazio dell’amore, rimane per l’eternità. E’da qui che questi gesti di carità, che hanno come obiettivo il servizio agli altri rimangono per sempre registrati nella memoria e nel cuore di quanti ne sono testimoni. Dopo averle insegnato il segno della croce e mostrarle come farlo, Maria promette a Bernardetta « la felicità dell’altro mondo ». Si tratta di quell’aldilà della croce che comincia sulla terra, da quando la sofferenza è trasformata dall’amore e diventa ingresso nella Vita eterna, dove non c’è più né sofferenza né morte, perché il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo regnano
per sempre.

4 - Diventare “ segno della croce
”Il segno della croce, in concreto, è un gesto e una parola fatti insieme. Così, quando ci segniamo e pronunciamo l’invocazione trinitaria “Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”, questo segno diventa “ sintesi“ della nostra fede. Infatti, invocando Dio Padre, Figlio e Spirito Santo insieme al gesto fatto, proclamiamo chi è Dio, chi siamo noi e come Dio si unisce a noi. Di fatto, con questo gesto inseparabile dall’invocazione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, noi manifestiamo pubblicamente che Dio è amore, che rivela il suo Amore nel mistero della croce e che, al tempo stesso, ci rivela la nostra vocazione all’amore e che con la croce, ci è datala capacità di vivere alla maniera di
Dio. Di conseguenza, rendere presente il“segno della croce” non consiste nel moltiplicare gesti, bensì nel fatto di non separare mai il gesto che facciamo dall’invocazione trinitaria che l’accompagna, perché è solo così che ha senso e diventa efficace .Ma il segno della croce non si limita soltanto a quel gesto compiuto con l’invocazione trinitaria. Di fatto, è soprattutto saper vivere tutte le situazioni umane alla luce della croce del Cristo, cioè in unione “ col Padre,col Figlio e lo Spirito Santo”. Così il segno della croce si fa’ realmente presente.
Gesù non ha atteso l’ora del calvario per rendere presente il segno della croce: in realtà, poiché tutta la sua vita terrena è stata dono totale di sé,il segno della croce è ben presente in tutto il vangelo. Lo ritroviamo in ogni situazione vissuta da Gesù, in ogni suo atteggiamento, in ogni gesto,in tutti gli incontri.
In cambio, per noi che aspiriamo all’amore, la quotidianità è spesso marcata dalla sofferenza. Ma è precisamente in tutte queste situazioni che possiamo rendere presente il segno della croce. Prima di tutto, amando! Infatti, non solo non c’è amore senza sofferenza ma anche, più si ama, più si soffre. È per questo che, soffrire amando non è soffrire, ma è amare. Così l’esperienza dell’amore vissuta “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” diventa segno della croce, perché rimanda al dono che Dio fa’ di suo Figlio, al dono che il Figlio fa’ di se stesso, al dono che il Padre e il Figlio fanno dello Spirito Santo effuso nel cuore della creatura umana. Poi, quando soffriamo! Nella nostra esperienza della sofferenza è nella misura in cui facciamo posto a Colui che è amore che sapremo viverla lasciando che sia trasformata “ nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.Ecco perché, con il cuore infiammato d’amore, solidaria con qualsiasi condizione umana, Bernardetta, offrendola sua vita, non esita a dire:“quando si è prostrati nel proprio letto di sofferenza, non bisogna agitarsi perché si è sulla croce”.Infine, di fronte alla sofferenza degli altri, in una o un’altra forma! Dove c’è della sofferenza, là è necessario“metterci anche l’amore”, cioè dare la propria vita. Infatti, dove c’è amore,anche Dio è presente. “Avevo fame emi avete dato da mangiare;avevo sete e mi avete dato da bere; ero straniero e mi avete accolto; ero nudo e mi avete rivestito; ero ammalato e mi avete assistito; ero in prigione e mi avete visitato
“(Mt 25, 35-36). Così, l’amore che trasforma ogni sofferenza in amore,rende presente il segno della croce“ nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.Per ognuno di noi, diventare “segno della croce” è un atto di ogni momento,vissuto nelle piccole cose della vita corrente. Questo fa’ appello alla nostra iniziativa, alla nostra immaginazione e alla nostra creatività. Si tratta di una decisione da prendere, quella di voler amare, cioè di voler donare la propria vita per gli altri.

Domande che possiamo farci.

• rendere presente il segno della croce fa’ parte delle mie priorità di ogni giorno?
• come la rendo presente ? da solo ?con gli altri ? nella comunità cristiana
? nel posto di lavoro? nell’ambito sociale ?

Gesto da fare

Rendere presente il segno della croce è legato, in primo luogo alla propria volontà di ridare a Dio il suo posto; poi al nostro desiderio di amare. Tenendo in conto sempre lo splendido“ inno alla carità “ di S. Paolo Solo se vissuti “ nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”,i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni saranno presenza del segno della croce.
  • “La carità è paziente; la carità è benigna,
    la carità non è invidiosa; non si
    vanta, non si gonfia; non manca di
    rispetto; non cerca il suo interesse; non
    si adira; non tiene conto del male ricevuto;
    non si gode dell’ingiustizia, ma si
    compiace della verità; Tutto copre, tutto
    spera, tutto sopporta, La carità non
    avrà mai fine”
(1 Co 13, 4-8 ).

Tratto da http://www.lourdes-france.org/upload/pd ... ral_IT.pdf

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 23, 2010 9:36 am

Mia carissima anna rita, pace e bene! sì, segniamoci sentendo forte il Senso del Segno, innanzi tutto: appartenenza...

...segniamoci dichiarando a noi a Dio e ai fratelli che apparteniamo al Padre, che siamo Sue creature e che desideriamo, con tutto il nostro cuore, tornare al Creatore...

...segnamoci col Padre sulla mente, la Sua Volontà non la nostra, segniamoci col Figlio sul cuore, il Suo grande Cuore non il nostro, lo Spirito Santo sulle nostre spalle: la Sua Forza, non la nostra...

Unabbraccissimodellacondivisioneringraziosissimo, miram bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da Ilary » mer mar 24, 2010 11:09 pm

grazie quello che dici è bello e molto vero! la maggior parte della gente fà il segno della croce di fretta ( anche io avolte purtoppo) ed è un segno della croce muto. in alcuni casi non si capisce nemmeno che si traccia una croce, sembra una x o peggio, ai bambini non si insegna più a fare bene il segno della croce e alcuni dicono, ma si sono bambini va bene così, non è vero perchè se sai farlo bene da bambino riesci anche da adulto.
Signore, tu sai....Signore, tu puoi...Signore, perdona.

Ospite
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Messaggio da Ospite » gio mar 25, 2010 12:20 am

Sono perfettamente d'accordo con te Ilary , noto spessissimo che i bambini,non sanno farlo affatto il segno della croce ed è un vero peccato perchè tutto quello che si apprende da piccoli rimane nel cuore. E poi sono così teneri cn i loro occhietti, davanti a Gesù e Maria, con le loro manine che mandano i baci :) Io ho insegnato ai miei bimbi a fare il segno della croce e le prime preghiere che erano piccolissimi. Non ho mai rinunciato a portarli in chiesa alle funzioni religiose, li ho abituati pian piano perchè erano insofferenti,e non era giusto che disturbassero, ma alla fine ce l'ho fatta .L'educazione alla religione avviene prima in famiglia e poi nella società. Ricordo con immenso piacere, il segno della croce e la preghiera del mattino coi compagni delle elementari, la devozione al mese mariano, i mie figli non hanno potuto fare nulla di tutto questo per non turbare la sensibilità dei compagni che sono seguaci di altre religioni. O meglio lo facevano fino a quando non è arrivato qualcuno a ribellarsi e a richiederne l'abolizione. Resta l'ora di religione e quella di catechismo settimanali,alle quali molti bimbi non partecipano perchè preferiscono lo sport.. ma anche qui avrei da ridire,poichè molti di loro arrivano a ricevere i sacramenti,senza saper recitare neppure le preghiere essenziali , con l'incuranza dei genitori che danno sempre più un posto di rilievo allo svago , ma che prentendono ed ottengono di far ricevere i sacrifici ai loro figli comunque.

William
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Messaggio da William » gio mar 25, 2010 10:28 pm

Ho sempre pensato che se Gesù nella sua prima venuta in questo mondo non fosse morto in croce, il cristianesimo sarebbe stato la più grande bufala mai esistita...
La croce è l'espressione di un Dio che non è ascoltato... E' l'emblema di un amore che Gesù ci ha comunicato in tutti i modi e che è finito per amare anche il rifiuto che ha ricevuto...
La superbia dell'uomo disprezza in ogni tempo, soprattutto nel nostro, l'emblema della croce, che è e rimane, umanamente impossibile.
In ogni tempo, l'uomo si ribella e tira calci a quest'amore che, proprio nella croce, ci asciuga le lacrime e ci fa tornare a vivere.
Ecco perchè è importante farsi il segno di croce. Perchè con quel gesto, buona parte del nostro orgoglio, deve azzittirsi...
Benedizione a te, Signore Gesù, per averci donato tanto e che, per la potenza della tua croce, ci fai rialzare sempre da ogni caduta!!!!!
Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio.
Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui. (1 Gv 4,16)

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