Il terremoto in Cile

Solo lettura: dal maggio 2005 al maggio 2010
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miriam bolfissimo
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Il terremoto in Cile

Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 02, 2010 6:32 pm

Miei carissimi tutti, pace e bene! la terra trema ancora e altre macerie conducono l'uomo laddove nn vorrebbe: al dolore, alla fame, al bisogno in una catena che va dalla terra del cile al giappone: qui la nostra comunione di preghiera ...

Un abbraccissimo, miriam bolfissimo
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 02, 2010 6:37 pm


  • Oltre 700 vittime, due milioni le persone colpite
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Sono 708 i morti, due milioni le persone in qualche modo colpite e almeno un milione e mezzo le case distrutte o danneggiate a causa del terremoto di 8,8 gradi della scala Richter che ha devastato Sabato il centro-sud del Cile, secondo l’ultimo bilancio diffuso dalla presidente Michelle Bachelet, mentre si lavora febbrilmente per estrarre i superstiti da sotto le macerie.

Cifre ancora provvisorie, anche perché “c’è un numero crescente di persone disperse e ho la certezza che questi numeri continueranno a crescere” ha aggiunto Bachelet. La maggior parte delle vittime accertate, 541, si concentrano nella regione di Maule, 300 chilometri a sud di Santiago del Cile, dove il ministro della Sanità, Alvaro Erazo, ha parlato di “scenari danteschi”. Bachelet ha anche segnalato che sia a Maule che nella regione di Bio-Bio è stato dichiarato per 30 giorni lo “stato d’eccezione e catastrofe”, provvedimento teso a garantire l’ordine pubblico a fronte di denunce di saccheggi e ad accelerare la distribuzione di aiuti.

Mentre nella notte su una fascia estesa 500 chilometri sono state avvertite altre tre repliche tra i 5,8 e i 5,1 gradi – se ne contano 140 dalla prima scossa – il coprifuoco notturno è stato decretato a Concepción, 500 chilometri a sud di Santiago, tra i luoghi più colpiti, dove ieri gruppi di cittadini hanno preso d’assalto negozi e supermercati in cerca di cibo e generi di prima necessità.

“Se non troviamo una soluzione al problema del cibo, dovremo affrontare una situazione molto conflittuale” ha ammesso il sindaco, Jacqueline Van Rysselberghe. Grande è anche la preoccupazione per le città costiere raggiunte dall’onda di 'tsunami': sia a Talcahuano, porto vicino a Concepción, che nelle vicine Dichato e Constitución, la forza della mareggiata ha trascinato le barche per le strade cittadine, facendole arenare sui detriti. A Constitución “la situazione è tragica” ha detto poco fa il ministro dell'Interno Edmundo Pérez Yoma, che nella notte aveva descritto uno scenario in continuo peggioramento; solo nella cittadina i cadaveri recuperati finora sono 350 e “indeterminato” è il numero dei dispersi. Lo ‘tsunami’ ha colpito anche l’isolotto Robinson Crusoe, nell'arcipelago Juan Fernández, dove abitano 500 persone, trascinando un centinaio di case e pescherecci con un bilancio di 11 morti, ma non ha invece provocato gravi danni nelle aree dell’Oceano Pacifico dove era atteso: in Giappone, la ‘Japan metereological agency’ (Jma) si è scusata per aver tenuto a lungo l’allerta per un onda risultata poi non superiore a 1,2 metri.

A Santiago in migliaia hanno dormito per strada, in alloggi di fortuna, ma i servizi di base, principalmente l’elettricità e l’acqua potabile, sono già stati gradualmente ripristinati in gran parte della città. Stanno bene anche le otto suore delle ‘Piccole Figlie’ di Parma, cinque cilene e tre italiane, che assistono bambini e anziani, come ha riferito ‘La Gazzetta di Parma’. All'Angelus di ieri Benedetto XVI ha pregato per le vittime del sisma, implorando “sollievo nella sofferenza e coraggio in queste avversità. Sono sicuro - ha aggiunto - che non verrà a mancare la solidarietà di tanti, in particolare delle organizzazioni ecclesiali”.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 02, 2010 6:41 pm


  • Dalla Caritas all'Onu appelli e mobilitazioni
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La Caritas cilena si è attivata mobilitando i suoi centri nelle cinque arcidiocesi e nelle 18 diocesi del paese, riferisce la Caritas Italiana: le comunità sono state invitate a inviare offerte in denaro e alimenti non deperibili, come riso, pasta, latte in polvere e olio, nelle parrocchie della capitale Santiago; i primi aiuti si stanno distribuendo nelle regioni centro-meridionali di Maule e Bio-Bio, le più colpite. “E’ stata una catastrofe...fedele alla sua missione, la Chiesa offre il suo appoggio spirituale e la sua azione solidale in questa ora di tragedia” ha detto il presidente della Conferenza episcopale, monsignor Alejandro Goic, rivolgendo un incoraggiamento al paese ed esortando anche i costruttori edili ad assumersi le loro responsabilità, a fronte del crollo di numerosi edifici di recente costruzione. “In Cile esistono leggi che determinano come si debbano costruire i palazzi, poiché siamo in un paese sismico…Per qualche pesos in più siamo arrivati a questa tragedia” ha detto monsignor Goic a ‘Radio Cooperativa’.

Il presidente dell’Assemblea generale dell’Onu, il libico Ali Treki, ha chiesto alla comunità internazionale “tutti gli sforzi possibili per assistere con urgenza il Cile”, mentre messaggi di solidarietà sono giunti, tra gli altri, anche da Cina e Sudafrica. La situazione resta intanto critica in particolare a Concepción, seconda città del Cile, 500 chilometri a sud di Santiago, dove mancano cibo, luce e acqua per migliaia di sfollati ed è stato imposto il coprifuoco notturno dopo episodi di saccheggio.

I pompieri sono finora riusciti a trarre in salvo 26 persone dalle macerie di un edificio di 14 piani crollato nel centro della città, costruito lo scorso anno, ma si stima che decine di residenti siano ancora sepolti dai detriti. In rovine anche il centro storico di Talca, 250 chilometri a sud della capitale, e quello di Curicó, 200 chilometri a sud di Santiago, fondata nel 1743 e distrutta, secondo i media locali, al 60%. Le prime valutazioni dei danni parlano di perdite fino a 30 miliardi di dollari, quasi il 15% del prodotto interno lordo del paese, prevedendo un forte impatto sull’economia, nonostante l’industria mineraria, prima fonte di reddito, non sembri aver subito danni.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 02, 2010 6:48 pm


  • Il governo chiede l'aiuto internazionale
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L’arrivo nelle prossime ore a Santiago del presidente brasiliano Luiz Inàcio Lula da Silva potrebbe indicare un forte impegno latinoamericano in aiuto del governo cileno, che ha rivolto oggi un appello all’Onu per ottenere “assistenza internazionale”. In un articolo pubblicato dall’edizione online del quotidiano El Mercurio si sottolinea che Lula ha promesso la “solidarietà” del Brasile e che le modalità dell’assistenza dipenderanno dall’esito del suo incontro con la presidente Michele Bachelet. Secondo l’Ufficio cileno per le emergenze le vittime accertate sono 723 ma, anche a causa delle difficoltà nelle comunicazioni, il bilancio potrebbe aggravarsi in modo significativo.

A Concepción, una delle città più vicine all’epicentro del sisma, i soccorritori lavorano quasi in silenzio per poter sentire le voci dei superstiti intrappolati fra le macerie. Dalle rovine di un grande condominio color rosa, spaccato in due tronconi e divenuto una delle ferite simbolo del sisma, sono state estratte vive 26 persone. I soccorsi però continuano, ha detto il comandante dei pompieri Juan Carlos Subercaseux, perché sono state udite nuove grida di aiuto. Secondo la polizia locale, a Conceptión con l’accusa di aver violato il coprifuoco notturno sono state arrestate 55 persone. In città è massiccia la presenza di militari e poliziotti, inviati anche per impedire saccheggi di supermercati e negozi. I problemi più gravi, però, sembrano altri.

L’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) ha confermato che la mancanza di acqua potabile e il collasso delle strutture mediche mettono a rischio la vita dei sopravvissuti. Il governo ha dato disposizioni affinché sia garantito al più presto il ritorno della corrente elettrica negli ospedali, mentre a Conceptión, Talca e Curico si pensa già a nuove strutture da campo. Secondo monsignor Ricardo Ezzati Andrello, arcivescovo di Conceptión, la forza di spirito dei cileni è “impressionante” e “tutti sono disponibili ad aiutare”. Monsignor Giuseppe Pinto, nunzio apostolico a Santiago del Cile, ha detto all’emittente Radio Vaticana di non avere finora notizie né di sacerdoti né di vescovi vittime del terremoto. Difficile però comprendere appieno ciò che accade nelle zone più colpite, centinaia di chilometri a sud della capitale, dove le comunicazioni “restano interrotte”.
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Preghiamo per i terremotati del Cile!

Messaggio da Don Armando Maria » gio mar 04, 2010 10:27 am

Salve Regina,
Madre di misericordia,
vita, dolcezza, speranza nostra, salve!
A Te ricorriamo noi esuli figli di Eva,
a Te sospiriamo gementi e piangenti
in questa valle di lagrime.
Orsù dunque, o Avvocata nostra,
rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi,
e mostraci dopo questo esilio Gesù,
il frutto benedetto del tuo seno.
O clemente, o pietosa, o dolce Vergine Maria.
Gesù e la Mamma Celeste vi amano assai e vi benedicono; e anche io, nel loro Santissimo Amore vi voglio bene e vi benedico per intercessione del Cuore Immacolato di Maria: nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Don Armando Maria

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Messaggio da miriam bolfissimo » ven mar 05, 2010 2:49 pm


  • Il sostegno della Chiesa alla gente
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Danni materiali, racconti e testimonianze di attimi di paura, ritorno alla preghiera: a qualche giorno dal terremoto che ha colpito il Cile, con il completo ripristino delle comunicazioni dal paese andino arrivano anche le testimonianze dei missionari, in particolare di due tra le congregazioni maggiormente presenti nelle regioni di Maule e Biobío, le più pesantemente interessate dal sisma. A Rancagua – riferiscono alla MISNA fonti dei missionari guanelliani – la chiesa è andata completamente distrutta, la messa viene celebrata nel giardino della scuola.

Anche la casa della comunità ha subito parecchie lesioni pericolose che richiederanno interventi di sistemazione così come la scuola che accoglie 400 alunni. “Se il terremoto fosse avvenuto durante il giorno – dice fratel Hugo Maidana – ci sarebbero state tante vittime, perché questi luoghi sono sempre molto frequentati”. Danni anche ingenti in tutte le strutture gestite dai missionari clarettiani presenti in gran numero in questa parte del paese. In un resoconto, il superiore generale dei clarettiani, Josep Abella, riferisce di molti edifici semidistrutti a Curicó (nella regione di Maule), sottolinea che le informazioni in suo possesso sono ancora frammentarie e che non ci sono, almeno per ora, notizie di vittime tra i suoi confratelli.

A Linares, scrive un altro missionario clarettiano, padre Agustin, è crollato il campanile della chiesa, danni anche alla chiesa di Temuco che resterà inagibile. “Fratelli – conclude padre Agustin – adesso è il momento di unire gli sforzi per risollevarci da questa sfuriata della natura”. Ad esprimere la propria vicinanza alla popolazione è stata oggi la Conferenza episcopale italiana (CEI). Riferendo dello stanziamento di un milione di euro, quale somma da destinare a primi aiuti, la Chiesa italiana ha invitato a sostenere le iniziative di solidarietà per alleviare le sofferenze della popolazione
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven mar 05, 2010 2:54 pm


  • Voci missionarie da Talca e Santiago
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“Tutta la città è in emergenza, la distruzione è stata enorme essendo una città antica e con molte costruzioni in ‘adobe’ (fango e paglia) soprattutto nella zona del centro storico. Palazzi, monumenti e chiese, incluso il duomo, sono crollati, anche le nostre strutture sono seriamente danneggiate, ma tutti si sono mobilitati e stanno aiutando come possibile, in una grande prova di solidarietà”. Padre Daniel Nuñez Sala, missionario piamartino, vicario della parrocchia ‘Nuestra Señora de Fatima’, parla alla MISNA da Talca, capitale della regione centrale del Maule (VII Region, una delle 15 in cui è diviso il Cile), la più colpita dal sisma di 8,8 gradi della scala Richter che il 27 Febbraio ha sconvolto il Cile, insieme a quella più a sud di Bio-Bio (VIII Region), provocando oltre 800 morti e due milioni di disastrati.

Nel Maule, secondo le ultime cifre diffuse dall’Onemi (ufficio nazionale per le emergenze), le vittime sarebbero più di 580, ma si tratta di bilanci ancora provvisori. A Talca, circa 240.000 abitanti, situata a un centinaio di chilometri dall’epicentro del terremoto (già distrutta da un forte sisma nel 1928), “se ne contano almeno 90 e mancano ancora i servizi essenziali in gran parte della città.

Acqua ed energia elettrica sono state ripristinate solo in alcune zone e c’è grande necessità di alimenti e generi di prima necessità” aggiunge il religioso. Talca, spiega, è una località abitata soprattutto da persone che si recano a lavorare nei centri vicini e rientrano nelle loro case il fine-settimana; sabato, quando è stata registrata la prima forte scossa, molti erano da poco tornati in famiglia.

I saccheggi a negozi e supermercati segnalati nei primi giorni dopo il sisma sembrano intanto essere rientrati: “Sono stati gesti di disperazione dovuti al panico iniziale, a cui è seguita l’imposizione di un coprifuoco notturno e il dispiegamento dei militari che nelle strade hanno contribuito a riportare l’ordine”. Notizie drammatiche arrivano anche dai comuni della costa colpiti da forti mareggiate: uno di questi è Pelluhue, dove le onde hanno raso al suolo centinaia di case, le spiagge sono ricoperte di detriti e masserizie; qui e nella vicina Curanipe, centinaia di persone stavano trascorrendo gli ultimi giorni delle vacanze estive. “Il lavoro da fare è molto – conclude padre Daniel – ma piano piano, con coraggio e partecipazione, stiamo andando avanti”.

Di Talca ci parla dalla capitale Santiago anche padre Humberto Loyola, confratello di padre Daniel: “Ero lì quando c’è stato il terremoto e oggi lo scenario è davvero disastroso...nel panico iniziale, vedendo supermercati e negozi devastati o chiusi la gente è finita in preda alla disperazione. Gli aiuti hanno tardato ad arrivare anche perché la strada che collega Talca a Santiago (distanti circa 250 chilometri) ha subito molti danni, ma la situazione si è tranquillizzata” dice padre Humberto.

Preoccupa la situazione dei comuni del litorale, “soprattutto di Constitución, dove attraverso il fiume l’acqua del mare è entrata fino al centro della città, nella piazza principale, travolgendo tutto ciò che incontrava sul suo passaggio. Gran parte delle vittime del Maule si concentrano lì, ma ci sono anche molti ‘desaparecidos’ trascinati via dal mare ed è impossibile per il momento avere un bilancio certo delle vittime. Anche a Santiago, che ha comunque i mezzi di una capitale – aggiunge – la situazione è ancora difficile e ieri c’è stata un’altra scossa, tra il 5° e il 6° grado Richter, che ha di nuovo seminato molta paura. Acqua ed elettricità sono state ripristinate solo per il 50% e preoccupano anche i danni alle strutture scolastiche che di certo costringeranno a ritardare la ripresa delle lezioni almeno fino a metà Marzo”. Da Santiago è anche partita una colletta nazionale per raccogliere alimenti non deperibili e altri aiuti da inviare nelle zone più bisognose. “Sono momenti molto difficili, ma tutti stanno facendo il possibile. Dobbiamo ricominciare a vivere” conclude padre Humberto.

Parlando oggi all’emittente radiofonica ‘Adn’ di Santiago, pur senza fornire una cifra esatta dei danni la presidente Michelle Bachelet ha dichiarato che le opere di ricostruzione richiederanno almeno tre anni.
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven mar 12, 2010 11:51 am


  • Il sisma ha spostato di tre metri la città cilena di Concepción
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La devastante scossa di terremoto di magnitudo 8,8 sulla scala Richter che lo scorso 27 febbraio ha sconvolto il centro sud del Cile ha provocato lo spostamento della città di Concepción di tre metri verso ovest. È quanto è emerso da uno studio di scienziati cileni e americani diffuso dall'università dell'Ohio. Secondo gli stessi rilevamenti, Santiago del Cile, la capitale del Paese, s'è spostata di 27,7 centimetri, sempre verso occidente. Il sisma del Cile è stato uno dei più forti rilevati da oltre un secolo.

E mentre il bilancio delle vittime è stato aggiornato a 452 morti, poco più della metà degli 800 di cui si era parlato inizialmente, i saccheggiatori che avevano razziato negozi e centri commerciali dopo il terremoto hanno restituito merci per due milioni di dollari. Il Governo ha reso noto che gli appelli pubblici e la pressione esercitata dall'invio di 14.000 soldati nella zona di Concepción ha portato alla restituzione di migliaia di televisori, lavatrici e altri elettrodomestici e mobili portati via nelle ore di caos che seguirono al sisma.

Il presidente della Repubblica, Michelle Bachelet, che giovedì passerà le consegne al capo dello Stato eletto, Sebástian Piñera, ha visitato un magazzino di Concepción in cui sono stati ammassati i beni restituiti, garantendo di fare giustizia per "saccheggi che non hanno nulla a che vedere con la sopravvivenza, ma solo con il tentativo di ottenere un guadagno sulla sofferenza degli altri". Proprio la minaccia di arresto - riferisce l'agenzia di stampa Ansa - ha portato molti "sciacalli" a restituire la merce rubata. Ieri, da Concepción, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, si è detto scioccato per le distruzioni provocate dal terremoto. "Quando Haiti è stata colpita dal sisma, il Cile è stato uno dei primi Paesi a intervenire ed è naturale che l'Onu cooperi retribuendo l'aiuto che ha prestato", ha detto Ban Ki-moon in una conferenza stampa.
Riguardo alle vittime, le autorità del Paese latinoamericano non hanno ancora precisato quanti siano ancora i cadaveri da identificare.

Le abitazioni danneggiate dal sisma sarebbero due milioni, di cui 500.000 in modo grave. Si calcola che i disastrati siano almeno due milioni. Per loro è stato realizzata nel fine settimana una raccolta fondi nazionale attraverso la televisione cilena che ha riunito oltre 58 milioni di dollari.
Frattanto, il capo dello Stato uscente del Costa Rica, Oscar Arias, ha cancellato il viaggio in Cile per problemi di salute. Arias era atteso a Santiago per la cerimonia di insediamento del neo presidente Piñera. Arias, premio Nobel per la pace, il cui mandato scade il prossimo 8 maggio quando Laura Chinchilla assumerà i poteri, soffre di una infezione bronchiale, secondo quanto reso noto da un comunicato ufficiale della presidenza di San José ripreso dalle agenzia di stampa internazionali. E a causa del terremoto, sono stati cancellati tutti i festeggiamenti in programma a Santiago per il passaggio delle consegne tra Bachelet e Piñera.
  • fonte L'Osservatore Romano, 10 marzo 2010
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