XVIII Giornata del Malato - 11 febbraio 2010

Solo lettura: dal maggio 2005 al maggio 2010
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miriam bolfissimo
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XVIII Giornata del Malato - 11 febbraio 2010

Messaggio da miriam bolfissimo » gio feb 11, 2010 9:00 am

Miei carissimi tutti, pace e bene! eccoci a vivere un giorno speciale, il giorno di gioia e di festa in onore della Beata Vergine di Lourdes: ad una voce innalziamo la nostra preghiera di ringraziamento e affidamento alla Mamma Celeste xchè tutti i dolori, del corpo e dello spirito, nostri e dei fratelli che stringiamo a noi, possano essere custoditi sotto il Suo dolcissimo Manto...

Un abbraccissimo, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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XVIII Giornata del Malato - 11 febbraio 2010

Messaggio da miriam bolfissimo » gio feb 11, 2010 9:14 am


  • Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI per la XVI Giornata Mondiale del Malato
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Il prossimo 11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, si celebrerà nella Basilica Vaticana la XVIII Giornata Mondiale del Malato. La felice coincidenza con il 25° anniversario dell’istituzione del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari costituisce un motivo ulteriore per ringraziare Dio del cammino sinora percorso nel settore della pastorale della salute. Auspico di cuore che tale ricorrenza sia occasione per un più generoso slancio apostolico al servizio dei malati e di quanti se ne prendono cura.

Con l’annuale Giornata Mondiale del Malato la Chiesa intende, in effetti, sensibilizzare capillarmente la comunità ecclesiale circa l’importanza del servizio pastorale nel vasto mondo della salute, servizio che fa parte integrante della sua missione, poiché si inscrive nel solco della stessa missione salvifica di Cristo. Egli, Medico divino, “passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo” (At 10,38). Nel mistero della sua passione, morte e risurrezione, l’umana sofferenza attinge senso e pienezza di luce. Nella Lettera apostolica Salvifici doloris, il Servo di Dio Giovanni Paolo II ha parole illuminanti in proposito. “L’umana sofferenza – egli ha scritto - ha raggiunto il suo culmine nella passione di Cristo. E contemporaneamente essa è entrata in una dimensione completamente nuova e in un nuovo ordine: è stata legata all’amore…, a quell’amore che crea il bene ricavandolo anche dal male, ricavandolo per mezzo della sofferenza, così come il bene supremo della redenzione del mondo è stato tratto dalla Croce di Cristo, e costantemente prende da essa il suo avvio. La Croce di Cristo è diventata una sorgente, dalla quale sgorgano fiumi di acqua viva” (n. 18).

Il Signore Gesù nell’Ultima Cena, prima di ritornare al Padre, si è chinato a lavare i piedi agli Apostoli, anticipando il supremo atto di amore della Croce. Con tale gesto ha invitato i suoi discepoli ad entrare nella sua medesima logica dell’amore che si dona specialmente ai più piccoli e ai bisognosi (cfr Gv 13,12-17). Seguendo il suo esempio, ogni cristiano è chiamato a rivivere, in contesti diversi e sempre nuovi, la parabola del buon Samaritano, il quale, passando accanto a un uomo lasciato mezzo morto dai briganti sul ciglio della strada, “vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: «Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno»” (Lc 10, 33-35).

A conclusione della parabola, Gesù dice: “Va’ e anche tu fa’ così” (Lc 10,37). Con queste parole si rivolge anche a noi. Ci esorta a chinarci sulle ferite del corpo e dello spirito di tanti nostri fratelli e sorelle che incontriamo sulle strade del mondo; ci aiuta a comprendere che, con la grazia di Dio accolta e vissuta nella vita di ogni giorno, l’esperienza della malattia e della sofferenza può diventare scuola di speranza. In verità, come ho affermato nell’Enciclica Spe salvi, “non è lo scansare la sofferenza, la fuga davanti al dolore, che guarisce l'uomo, ma la capacità di accettare la tribolazione e in essa di maturare, di trovare senso mediante l'unione con Cristo, che ha sofferto con infinito amore” (n. 37).

Già il Concilio Ecumenico Vaticano II richiamava l’importante compito della Chiesa di prendersi cura dell’umana sofferenza. Nella Costituzione dogmatica Lumen gentium leggiamo che “come Cristo... è stato inviato dal Padre «ad annunciare la buona novella ai poveri, a guarire quelli che hanno il cuore contrito» (Lc 4,18), «a cercare e salvare ciò che era perduto» (Lc 19,10), così pure la Chiesa circonda di affettuosa cura quanti sono afflitti dall’umana debolezza, anzi riconosce nei poveri e nei sofferenti l’immagine del suo fondatore, povero e sofferente, si fa premura di sollevarne l’indigenza e in loro cerca di servire il Cristo” (n. 8). Questa azione umanitaria e spirituale della Comunità ecclesiale verso gli ammalati e i sofferenti nel corso dei secoli si è espressa in molteplici forme e strutture sanitarie anche di carattere istituzionale. Vorrei qui ricordare quelle direttamente gestite dalle diocesi e quelle nate dalla generosità di vari Istituti religiosi. Si tratta di un prezioso “patrimonio” rispondente al fatto che “l’amore ha bisogno anche di organizzazione quale presupposto per un servizio comunitario ordinato” (Enc. Deus caritas est, 20). La creazione del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, venticinque anni or sono, rientra in tale sollecitudine ecclesiale per il mondo della salute. E mi preme aggiungere che, nell’attuale momento storico-culturale, si avverte anche più l’esigenza di una presenza ecclesiale attenta e capillare accanto ai malati, come pure di una presenza nella società capace di trasmettere in maniera efficace i valori evangelici a tutela della vita umana in tutte le fasi, dal suo concepimento alla sua fine naturale.

Vorrei qui riprendere il Messaggio ai poveri, ai malati e a tutti coloro che soffrono, che i Padri conciliari rivolsero al mondo, al termine del Concilio Ecumenico Vaticano II: “Voi tutti che sentite più gravemente il peso della croce – essi dissero - … voi che piangete… voi sconosciuti del dolore, riprendete coraggio: voi siete i preferiti del regno di Dio, il regno della speranza, della felicità e della vita; siete i fratelli del Cristo sofferente; e con lui, se lo volete, voi salvate il mondo!” (Ench. Vat., I, n. 523*, [p. 313]). Ringrazio di cuore le persone che, ogni giorno, “svolgono il servizio verso i malati e i sofferenti”, facendo in modo che “l'apostolato della misericordia di Dio, a cui attendono, risponda sempre meglio alle nuove esigenze” (Giovanni Paolo II, Cost. ap. Pastor Bonus, art. 152).

In quest’Anno Sacerdotale, il mio pensiero si dirige particolarmente a voi, cari sacerdoti, “ministri degli infermi”, segno e strumento della compassione di Cristo, che deve giungere ad ogni uomo segnato dalla sofferenza. Vi invito, cari presbiteri, a non risparmiarvi nel dare loro cura e conforto. Il tempo trascorso accanto a chi è nella prova si rivela fecondo di grazia per tutte le altre dimensioni della pastorale. Mi rivolgo infine a voi, cari malati, e vi domando di pregare e di offrire le vostre sofferenze per i sacerdoti, perché possano mantenersi fedeli alla loro vocazione e il loro ministero sia ricco di frutti spirituali, a beneficio di tutta la Chiesa.

Con tali sentimenti, imploro sugli ammalati, come pure su quanti li assistono, la materna protezione di Maria Salus Infirmorum, e a tutti imparto di cuore la Benedizione Apostolica.
  • Benedictus P.P. XVI
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » gio feb 11, 2010 9:16 am

  • A te, Vergine di Lourdes
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A te, Vergine di Lourdes,

al Tuo Cuore di Madre che consola,

ci rivolgiamo in preghiera.

Tu, Salute degli Infermi,

soccorrici e intercedi per noi.

Madre della Chiesa, guida e sostieni

gli operatori sanitari e pastorali,

i sacerdoti, le anime consacrate

e tutti coloro che assistono i malati.

Madre dell'Amore,

facci discepoli del Tuo Figlio,

il Buon Samaritano,

affinché tutta la nostra vita

diventi in Lui

servizio d'amore e sacrificio di salvezza. Amen!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » gio feb 11, 2010 9:17 am


  • Messaggio di Sua Santità Paolo VI ai poveri, ai malati e a tutti coloro che soffrono
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1 Per voi tutti, fratelli provati, visitati dalla sofferenza dai mille volti, il Concilio ha un messaggio tutto speciale. Sente fissi su di sé i vostri occhi imploranti, luccicanti di febbre o accasciati dalla stanchezza, sguardi imploranti, che cercano invano il perché della sofferenza umana e che domandano ansiosamente quando e da dove verrà il conforto.

2 Fratelli carissimi, noi sentiamo profondamente risuonare nei nostri cuori di padri e di pastori i vostri gemiti e i vostri lamenti. E la nostra pena si accresce al pensiero che non è in nostro potere procurarvi la salute corporale, né la diminuzione dei vostri dolori fisici, che medici, infermieri e tutti quelli che si consacrano ai malati si sforzano di alleviare come meglio possono.

3 Abbiamo però qualche cosa di più profondo e di più prezioso da darvi: la sola verità capace di rispondere al mistero della sofferenza e di arrecarvi un sollievo senza illusioni: la fede e l’unione all’Uomo dei dolori, al Cristo, Figlio di Dio, messo in croce per i nostri peccati e per la nostra salvezza.

4 Il Cristo non ha soppresso la sofferenza; non ha neppure voluto svelarcene interamente il mistero: l’ha presa su di sé, e questo basta perché ne comprendiamo tutto il valore.

5 O voi tutti che sentite più gravemente il peso della croce, voi che siete poveri e abbandonati, voi che piangete, voi che siete perseguitati per la giustizia, voi di cui si tace, voi sconosciuti del dolore, riprendete coraggio: voi siete i preferiti del regno di Dio, il regno della speranza, della felicità e della vita; siete i fratelli del Cristo sofferente; e con lui, se lo volete, voi salvate il mondo!

6 Ecco la scienza cristiana della sofferenza, la sola che doni la pace. Sappiate che non siete soli, né separati, né abbandonati, né inutili: siete i chiamati da Cristo, la sua immagine vivente e trasparente. Nel suo nome, il Concilio vi saluta con amore, vi ringrazia, vi assicura l’amicizia e l’assistenza della Chiesa e vi benedice.
  • 8 dicembre 1965
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

Ospite
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Messaggio da Ospite » gio feb 11, 2010 10:35 am

Docili all'invito della tua voce materna,
o Vergine Immacolata di Lourdes,
accorriamo ai tuoi piedi presso la grotta,
ove Ti degnasti di apparire per indicare
ai peccatori il cammino della preghiera
e della penitenza e per dispensare
ai sofferenti le grazie e i prodigi della tua sovrana bontà.
O candida Visione di Paradiso,
allontana dalle menti le tenebre
dell'errore con la luce della fede,
solleva le anime affrante con il celeste
profumo della speranza, ravviva gli aridi cuori
con l'onda divina della carità
Fa' che amiamo e serviamo il tuo dolce Gesù,
così da meritare la felicità eterna. Amen.



Immagine



Video commento del manifesto della Giornata Mondiale del Malato http://www.youtube.com/watch?v=nupwUd3ofBw

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