Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani 2010

Solo lettura: dal maggio 2005 al maggio 2010
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miriam bolfissimo
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Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani 2010

Messaggio da miriam bolfissimo » lun gen 18, 2010 10:02 am

Miei carissimi, pace e bene! inizia oggi, subito dopo il giorno per l’approfondimento del dialogo ebraico-cristiano, il tempo prezioso di preghiera ecumenica per l’unità dei cristiani: uniamo le nostri voci al coro degli altri fratelli e sorelle...

Tutte le info sono tratte dal sito web del Centro pro unione a cura dei Frati Francescani dell'Atonement.

Un abbraccissimo, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani 2010

Messaggio da miriam bolfissimo » lun gen 18, 2010 10:02 am

      • Immagine

        "Voi sarete testimoni di tutto ciò" (Luca 24, 48)
  • Presentazione
Il tema della Preghiera per l'unità dei cristiani del 2010 si collega al ricordo della Conferenza missionaria internazionale di Edimburgo che viene riconosciuta come l'inizio ufficiale del Movimento ecumenico moderno. Nei giorni 14-23 del giugno 1910, oltre mille delegati, appartenenti ai diversi rami del Protestantesimo e dell'Anglicanesimo, a cui si unì anche un ortodosso, si incontrarono nella città scozzese per riflettere insieme sulla necessità di giungere all'unità al fine di annunciare credibilmente il Vangelo di Gesù. A cento anni di distanza la tensione missionaria che riunì quei cristiani può aiutarci a riflettere sul legame che c'è tra missione e comunione nella vita dei cristiani. Sappiamo bene, infatti, che l'evangelizzazione è tanto più efficace quanto più i discepoli di Gesù possono mostrare la loro comunione, la loro unità. Del resto lo stesso Maestro li aveva avvertiti: "Da questo riconosceranno che siete miei discepoli, se vi amerete gli uni gli altri". Queste parole del Signore fanno emergere ancor più la contraddizione che c'è tra le divisioni dei cristiani e l'obbligo che comunque essi hanno di un annuncio credibile. D'altra parte non possiamo certo rinviare la comune testimonianza evangelica fino al giorno in cui sarà ristabilita la nostra piena comunione. E comunque sappiamo anche che la prima testimonianza è la nostra comunione.

L'urgenza di una evangelizzazione credibile ha spinto Giovanni Paolo II, nell'enciclica Ut Unum Sint, a mettere il dito nella piaga: «È evidente che la divisione dei cristiani è in contraddizione con la Verità che essi hanno la missione di diffondere, e dunque essa ferisce gravemente la loro testimonianza… Come annunciare il Vangelo della riconciliazione senza al contempo impegnarsi ad operare per la riconciliazione dei cristiani? Se è vero che la Chiesa, per impulso dello Spirito Santo e con la promessa dell'indefettibilità, ha predicato e predica il Vangelo a tutte le nazioni, è anche vero che essa deve affrontare le difficoltà derivanti dalle divisioni. Messi di fronte a missionari in disaccordo fra loro, sebbene essi si richiamino tutti a Cristo, sapranno gli increduli accogliere il vero messaggio? Non penseranno che il Vangelo sia fattore di divisione, anche se esso è presentato come la legge fondamentale della carità?» (n.98).

La comunicazione del Vangelo e la comunione tra i cristiani sono due dimensioni che chiedono di essere vissute in maniera più responsabile da tutti i cristiani, anche in Italia. Durante il IV Convegno Ecumenico Nazionale, tenutosi a Siracusa, abbiamo riflettuto sul tema paolino: «Guai a me, se non annuncio il vangelo». La memoria dell'Apostolo ci ha aiutato a comprendere ancor più chiaramente il legame tra l'urgenza della evangelizzazione e una nuova audacia nel cammino ecumenico. Abbiamo ringraziato il Signore per il cammino ecumenico che le Chiese e le Comunità ecclesiali hanno compiuto in Italia soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II. E abbiamo sottolineato l'irreversibilità di tale cammino, sapendo bene che l'unità non è il frutto delle nostre alchimie umane ma un dono di Dio che dobbiamo chiedere anzitutto con la preghiera. Certo, a noi viene chiesto di non lasciare nulla di intentato per compiere quei passi che ci portano verso l'unità. Abbiamo, infatti, riconosciuto il pericolo di cadere nella sottile tentazione di assuefarci alla divisione, di convivere troppo facilmente con la ferita della disunione, ritenendola una condizione insuperabile. Se così facessimo, saremmo responsabili di una grave colpa. Tanto più che abbiamo davanti a noi nuove sfide che chiedono invece un impegno più comune. Basti pensare alla diffusione di quella mentalità materialistica che sta allontanando sempre più dal Vangelo uomini e donne, giovani e adulti, ed anche adolescenti e bambini. L'attitudine egocentrica che ne consegue spinge a ripiegarsi su se stessi privilegiando i propri interessi e dimenticando quelli dei poveri, dei deboli, degli immigrati, degli zingari e di coloro che non hanno né voce né posto nella società. Non possiamo non guardare preoccupati questa involuzione che avvelena le radici stesse della convivenza nel nostro Paese. Vi è poi un altro fenomeno che ci riguarda da vicino e che chiede a noi tutti una rinnovata generosità. Ci riferiamo alla immigrazione cristiana nel nostro Paese. Si tratta di centinaia di migliaia di fratelli e sorelle sia ortodossi che evangelici, oltre che cattolici, che sono approdati in Italia per cercare una vita migliore. La loro venuta è come una preghiera rivolta anche a noi perché ricevano una risposta di amore. Anche l'ecumenismo italiano deve ascoltare questo grido: dobbiamo affinare le orecchie del nostro cuore, allargare la nostra mente e unire le nostre braccia per accogliere questi nostri fratelli e aiutarli a crescere anche nella fede.

In questo orizzonte è stato scelto il capitolo 24 del Vangelo di Luca. È la narrazione del giorno di Pasqua. L'ascolto comune di questa pagina evangelica può aiutarci a riscoprire il grande dono della Pasqua di cui tutti dobbiamo essere testimoni. Lo furono quelle donne, lo furono anche i due di Emmaus ed anche gli Undici. Non possiamo che metterci sulle loro orme a partire dall'obbedienza nell'ascolto. Anche noi sentiremo ardere il nostro cuore e cercheremo di tornare verso Gerusalemme per testimoniare assieme l'incontro con il Risorto. La preghiera rivolta al Padre nell'ultima cena perché i discepoli "siano una cosa sola"(Gv 17, 21) trovava concretezza nel comando che il Risorto diede loro: "Voi sarete testimoni di tutto ciò"(Lc 24, 48). A noi è chiesto di accogliere questo invito e, nell'ascolto comune del Vangelo, chiedere al Signore di aiutarci per affrettare i nostri passi verso la comunione piena.
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun gen 18, 2010 10:08 am

      • Immagine "Voi sarete testimoni di tutto ciò" (Luca 24, 48)
  • Introduzione
Nel secolo scorso il cammino di riconciliazione fra i cristiani ha assunto diverse forme. L'ecumenismo spirituale ha mostrato quanto sia importante la preghiera per l'unità dei cristiani. Grandi energie sono state profuse nella ricerca teologica che ha raggiunto significativi accordi. La cooperazione pratica fra le chiese nel campo sociale ha dato vita a iniziative fruttuose. Accanto a questi importanti traguardi, la questione della missione ha rivestito un ruolo particolare. È infatti generalmente riconosciuto che il 1910, data della Conferenza missionaria internazionale di Edimburgo, ha segnato l'inizio ufficiale del Movimento ecumenico moderno.

Missione e Unità

Non per tutti è immediato il legame fra coinvolgimento missionario e desiderio di unità fra i cristiani. È proprio vero che l'impegno missionario della chiesa debba andare mano nella mano con l'impegno ecumenico? A motivo del battesimo siamo già un solo corpo e siamo chiamati a vivere in comunione. Dio ci ha creati fratelli e sorelle in Cristo. Non è forse questa la fondamentale testimonianza a cui siamo chiamati?

Dal punto di vista storico, il fatto che i missionari siano stati i primi a percepire il problema dell'unità, ha motivi pratici, spesso dovuti solo ad evitare un'inutile competizione di fronte alle enormi necessità materiali e umane. Il territorio da evangelizzare era diviso e occasionalmente si tentava di andare oltre la semplice realizzazione di attività parallele, per favorire qualche progetto comune. Missionari di diverse chiese, ad esempio, mettevano insieme le proprie risorse per intraprendere una nuova traduzione della Bibbia, e proprio da questa cooperazione nel servizio alla parola, scaturì una riflessione sulle divisioni fra cristiani.

Senza negare le rivalità esistenti fra i missionari inviati dalle diverse chiese, si deve tuttavia riconoscere che i primi inviati in missione, furono anche i primi a riconoscere la tragedia della divisione, proprio fra cristiani. L'Europa si era forse abituata alle divisioni fra le chiese, ma lo scandalo della divisione si rivelò terribile ai missionari che annunciavano il vangelo a persone che non avevano mai conosciuto nulla di Cristo fino ad allora. Naturalmente le varie divisioni fra le chiese, che avevano segnato la storia del cristianesimo, erano sì motivate da questioni teologiche, ma erano anche riconducibili al contesto (storico, politico, intellettuale) che ne aveva accompagnato l'origine. Era giustificabile propagare queste divisioni a popoli che stavano allora scoprendo Cristo?

Le nuove chiese locali, nella loro freschezza delle origini, non poterono non notare il divario fra il messaggio di amore che volevano incarnare e la separazione fra i discepoli di Cristo. Come si può far comprendere agli altri la riconciliazione offerta in Cristo Gesù, se i battezzati si ignorano gli uni gli altri o si combattono? Come potevano comunità cristiane, che vivevano in ostilità reciproca, predicare l'unico Signore, l'unica fede e l'unico battesimo in modo credibile?

In queste circostanze, non mancarono interrogativi ecumenici per i partecipanti alla Conferenza di Edimburgo del 1910.

La Conferenza missionaria di Edimburgo

I delegati ufficiali delle Società missionarie protestanti, appartenenti ai diversi rami del Protestantesimo e dell'Anglicanesimo, a cui si unì un ospite ortodosso, si incontrarono nell'estate del 1910 nella capitale scozzese. La conferenza non aveva altro scopo che aiutare i missionari a forgiare un comune spirito e coordinarli nella loro opera, non aveva carattere decisionale.
Erano presenti solo quelle Società missionarie che lavoravano per l'annuncio del vangelo in luoghi nuovi, dove Cristo non era ancora conosciuto. Perciò quelle Società missionarie che operavano in America Latina o nel Medio Oriente, dove la Chiesa Cattolica o la Chiesa Ortodossa erano già presenti da lungo tempo, non furono invitate.

Nel 1910 il panorama ecclesiale scozzese cominciava a diversificarsi, e in questo processo la Chiesa Cattolica e le Chiese Episcopali rivestirono ancora una volta un ruolo chiave. Edimburgo fu scelta quale luogo per il raduno per la sua vitalità culturale e intellettuale, ma anche la fama dei teologi e dei capi di chiese ivi presenti incoraggiarono tale scelta. Le chiese scozzesi protestanti, inoltre, erano anch'esse particolarmente attive nella missione e godevano di una buona reputazione per il rispetto e l'attenzione che mostravano verso le culture locali.

Le chiese cristiane in Scozia oggi

Per onorare questa importante tappa nella storia del Movimento ecumenico, era naturale che i promotori della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani – ovvero la Commissione Fede e Costituzione e il Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani – rivolgessero alle chiese scozzesi l'invito a preparare il testo della Settimana di preghiera del 2010, dal momento che le stesse erano attivamente coinvolte nella preparazione dell'anniversario della Conferenza del 1910 che ha per tema: "Testimoniare Cristo oggi". In risposta all'invito, le chiese hanno suggerito quale tema per la Settimana di preghiera: "Voi sarete testimoni di tutto ciò" (Luca 24, 48).
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun gen 18, 2010 10:09 am

      • Immagine "Voi sarete testimoni di tutto ciò" (Luca 24, 48)
  • Il materiale di preghiera
Il Movimento ecumenico spesso ha meditato sul discorso di addio di Gesù prima della sua morte. In questo suo testamento è fortemente sottolineata l'importanza dell'unità fra i discepoli di Cristo: "Che siano tutti una cosa sola [...] così il mondo crederà" (Giovanni 17, 21).

Quest'anno le chiese scozzesi hanno optato per una scelta originale, invitandoci ad ascoltare l'ultimo discorso di Cristo prima della sua ascensione: "Così sta scritto: il Messia doveva morire, ma il terzo giorno doveva resuscitare dai morti. Per suo incarico ora deve essere portato a tutti i popoli l'invito a cambiare vita e a ricevere il perdono dei peccati. Voi sarete testimoni di tutto ciò cominciando da Gerusalemme" (Luca 24, 46-48). È in particolare su queste ultime parole di Cristo che rifletteremo ogni giorno, sempre nell'intero contesto del capitolo 24 dello stesso vangelo di Luca.

Che siano le donne terrorizzate accanto alla tomba, o i due discepoli scoraggiati sulla strada di Emmaus, o gli undici discepoli paralizzati dal dubbio e dalla paura, tutti coloro che insieme incontrano il Cristo risorto sono inviati in missione: "Voi sarete testimoni di tutto ciò". Questa missione della Chiesa è data da Cristo, e nessuno può appropriarsene. È la comunità di coloro che sono stati riconciliati con Dio e in Dio, che testimonia la verità della potenza salvifica di Cristo Gesù. Sappiamo che Maria Maddalena, Pietro o i due discepoli di Emmaus non renderanno testimonianza nello stesso modo, ma sarà la vittoria di Gesù sulla morte che tutti comunque porranno al cuore della propria testimonianza. L'incontro personale con il Risorto ha cambiato radicalmente le loro vite e dall'unicità di tale incontro nasce per ciascuno di loro un solo imperativo: "Voi sarete testimoni di tutto ciò". Le loro storie accentueranno aspetti diversi, talvolta anche con qualche incongruenza fra loro e la fedeltà che Cristo richiede, ma tutti si prodigheranno per annunciare l'evangelo.
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun gen 18, 2010 10:11 am

      • Immagine "Voi sarete testimoni di tutto ciò" (Luca 24, 48)
  • Gli otto giorni
Durante la Settimana di preghiera per l'unità del 2010 rifletteremo ogni giorno sul capitolo 24 del vangelo di Luca, soffermandoci sulle questioni su cui ci interpella: le domande di Gesù ai suoi discepoli, le domande degli apostoli a Gesù.

Ciascuna di queste domande mette in luce un modo particolare di testimoniare il Risorto. Ciascuna ci invita a riflettere sulla situazione della divisione della Chiesa e su come, concretamente, possiamo porvi rimedio. Siamo già testimoni, ma dobbiamo divenire testimoni migliori. In quale modo?
  • - lodando l'Unico Dio che dà il dono della vita e della resurrezione (primo giorno);
    - comprendendo come poter condividere la nostra storia di fede con gli altri (secondo giorno);
    - riconoscendo che Dio opera continuamente nelle nostre vite (terzo giorno);
    - rendendo grazie per la fede che abbiamo ricevuto (quarto giorno);
    - proclamando la vittoria di Cristo su ogni sofferenza (quinto giorno);
    - cercando di essere sempre più fedeli alla parola di Dio (sesto giorno);
    - crescendo nella fede, nella speranza, nell'amore (settimo giorno);
    - offrendo ospitalità e sapendo riceverla a nostra volta (ottavo giorno).
La nostra testimonianza al vangelo di Cristo non sarebbe forse più fedele se riuscissimo, in ciascuno di questi otto aspetti, a testimoniarlo insieme?
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun gen 18, 2010 10:13 am

      • Immagine "Voi sarete testimoni di tutto ciò" (Luca 24, 48)
  • Il testo biblico - Dal vangelo secondo Luca 24, 1-53
Il primo giorno della settimana di buon mattino le donne andarono al sepolcro di Gesù, portando gli aromi che avevano preparato per la sepoltura. Videro che la pietra che chiudeva il sepolcro era stata spostata. Entrarono nel sepolcro, ma non trovarono il corpo del Signore Gesù.

Le donne stavano ancora lì senza sapere che cosa fare, quando apparvero loro due uomini con vesti splendenti. Impaurite, tennero la faccia abbassata verso terra. Ma quegli uomini dissero loro: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Egli non si trova qui ma è resuscitato! Ricordatevi che ve lo disse quando era ancora in Galilea. Allora vi diceva: "È necessario che il Figlio dell'Uomo sia consegnato nelle mani di persone malvagie e queste lo crocifiggeranno. Ma il terzo giorno resusciterà". Allora le donne si ricordarono che Gesù aveva detto quelle parole. Lasciarono il sepolcro e andarono a raccontare agli undici discepoli e a tutti gli altri quello che avevano visto e udito. Erano Maria, nativa di Magdala, Giovanna e Maria, madre di Giacomo. Anche le altre donne che erano con loro riferirono agli apostoli le stesse cose. Ma gli apostoli non vollero credere a queste parole. Pensavano che le donne avevano perso la testa.

Pietro però, si alzò e corse al sepolcro. Guardò dentro, e vide solo le bende usate per la sepoltura. Poi tornò a casa pieno di stupore per quello che era accaduto.

Quello stesso giorno due discepoli stavano andando verso Emmaus, un villaggio lontano circa undici chilometri di Gerusalemme. Lungo la via parlavano tra loro di quel che era accaduto in Gerusalemme in quei giorni. Mentre parlavano e discutevano, Gesù si avvicinò e si mise a camminare con loro. Essi però non lo riconobbero perché i loro occhi erano come accecati. Gesù domandò loro: "Di che cosa state discutendo tra voi mentre camminate?" Essi allora si fermarono, tristi. Uno di loro, un certo Clèopa, disse a Gesù: "Sei tu l'unico a Gerusalemme a non sapere quel che è successo in questi ultimi giorni? Gesù domandò: "Che cosa?". Quelli risposero: "Il caso di Gesù, il Nazareno! Era un profeta potente davanti a Dio e agli uomini, sia per quel che faceva sia per quel che diceva. Ma i capi dei sacerdoti e il popolo l'hanno condannato a morte e l'hanno fatto crocefiggere. Noi speravamo che fosse lui a liberare il popolo d'Israele! Ma siamo già al terzo giorno da quando sono accaduti questi fatti. Una cosa però ci ha sconvolto: alcune donne del nostro gruppo sono andate di buon mattino al sepolcro di Gesù, ma non hanno trovato il suo corpo. Allora sono tornate indietro e ci hanno detto di avere avuto una visione. Alcuni angeli le hanno assicurate che Gesù è vivo. Poi sono andati al sepolcro altri del nostro gruppo e hanno trovato tutto come avevano detto le donne, ma lui, Gesù, non l'hanno visto".

Allora Gesù disse: "Voi capite poco davvero; come siete lenti a credere quel che i profeti hanno scritto! Il Messia non doveva forse soffrire queste cose prima di entrare nella sua gloria? Quindi Gesù spiegò ai due discepoli i passi della Bibbia che lo riguardavano. Cominciò dai libri di Mosè fino agli scritti di tutti i profeti. Intanto arrivarono al villaggio dove erano diretti, e Gesù fece finta di continuare il viaggio. Ma quei due discepoli lo trattennero dicendo: "Resta con noi perché il sole ormai tramonta". Perciò Gesù entrò nel villaggio per rimanere con loro. Poi si mise a tavola con loro, prese il pane e pronunziò la preghiera di benedizione; lo spezzò e cominciò a distribuirlo. In quel momento gli occhi dei due discepoli si aprirono e riconobbero Gesù, ma lui sparì alla loro vista. Si dissero l'un l'altro: "Non ci sentivamo come un fuoco nel cuore, quando egli lungo la via ci parlava e ci spiegava la Bibbia?". Quindi si alzarono e ritornarono a Gerusalemme. Là, trovarono gli undici discepoli riuniti con i loro compagni. Questi dicevano: "Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone". A loro volta i due discepoli raccontavano quel che era loro accaduto lungo il cammino, e dicevano che lo avevano riconosciuto mentre spezzava il pane.

Gli undici apostoli e i loro compagni stavano parlando di queste cose. Gesù apparve in mezzo a loro e disse: "La pace sia con voi!". Sconvolti e pieni di paura, essi pensavano di vedere un fantasma. Ma Gesù disse loro: "Perché avete tanti dubbi dentro di voi? Guardate le mie mani e i miei piedi! Sono proprio io! Toccatemi e verificate: un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho. Gesù diceva queste cose ai suoi discepoli e intanto mostrava loro le mani e i piedi. Essi però, pieni di stupore e di gioia, non riuscivano a crederci: era troppo grande la loro gioia! Allora Gesù disse: "Avete qualcosa da mangiare?" Essi gli diedero un po' di pesce arrostito. Gesù lo prese e lo mangiò davanti a tutti. Poi disse loro: "Era questo il senso dei discorsi che vi facevo quando ero ancora con voi! Vi dissi chiaramente che doveva accadere tutto quel che di me era stato scritto nella legge di Mosè, negli scritti dei profeti e nei salmi! Allora Gesù li aiutò a capire le profezie della Bibbia. Poi aggiunse: "Così sta scritto: il Messia doveva morire, ma il terzo giorno doveva resuscitare dai morti. Per suo incarico ora deve essere portato a tutti i popoli l'invito a cambiare vita e a ricevere il perdono dei peccati. Voi sarete testimoni di tutto ciò cominciando da Gerusalemme. Perciò io manderò su di voi lo Spirito Santo, che Dio, mio Padre, ha promesso. Voi però restate nella città di Gerusalemme fino a quando Dio non vi riempirà con la sua forza".

Poi Gesù, condusse i suoi discepoli verso il villaggio di Betania. Alzò le mani sopra di loro e li benedisse. Mentre li benediceva si separò da loro e fu portato verso il cielo. I suoi discepoli lo adorarono. Poi tornarono verso Gerusalemme, pieni di gioia. E stavano sempre nel tempio lodando e ringraziando Dio.
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun gen 18, 2010 10:21 am

      • Immagine "Voi sarete testimoni di tutto ciò" (Luca 24, 48)
  • 18 gennaio 2010. Testimoniare celebrando la vita:
    "Perché cercate tra i morti colui che è vivo?" (Lc 24, 5)
      • Genesi 1, 1.26-31: E Dio vide che tutto quel che aveva fatto era davvero molto bello
        Salmo 104(103), 1-24: Come sono grandi le tue opere, Signore!
        1 Corinzi 15, 12-20: Se i morti non risuscitano, neppure Cristo è risuscitato
        Luca 24, 1-6: Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
  • Commento:
Il nostro cammino verso l'unità è saldamente radicato nella nostra comune fede che nella resurrezione di Gesù Cristo celebriamo non solo la vita che Dio ci ha dato, ma anche l'offerta della nuova vita in Cristo Gesù che ha vinto la morte una volta per sempre.

Nel radunarci insieme in questa Settimana vogliamo testimoniare la fede che condividiamo anche attraverso la nostra cura verso la vita di tutti. La vita è un dono di Dio a noi, e più sosteniamo e celebriamo la vita, più diamo testimonianza a Colui il cui amore generoso ci ha portato alla vita dai primordi.

La lettura dal libro della Genesi ci ricorda l'energia e la potenza creatrice di Dio. È la medesima energia e potenza che l'apostolo Paolo sperimenta quando incontra Cristo risorto. Paolo sprona la popolazione di Corinto a porre la loro totale fiducia nel Signore risorto e nella sua offerta di vita nuova. Il salmo riprende questo tema e proclama la gloria della creazione di Dio. Il brano evangelico ci invita a cercare una nuova vita di fronte ad una cultura di morte che il nostro mondo frequentemente ci sottopone. Ci incoraggia a confidare nella potenza di Gesù e a sperimentare, così, vita e guarigione.

Oggi vogliamo rendere grazie a Dio per tutto ciò che ci mostra l'amore di Dio per noi: per tutta la creazione, per i fratelli e le sorelle in tutte le parti del mondo, per la comunione nell'amore, per il perdono, la guarigione, e per la vita eterna.


      • Preghiera:

        O Dio nostro Creatore,
        ti lodiamo per tutti coloro che testimoniano la propria fede con le parole e le azioni.
        Nella vita vissuta in pienezza, e nelle molte esperienze che Tu ci offri
        sentiamo la tua presenza amorevole.
        Ti preghiamo affinché la nostra comune testimonianza nel celebrare la vita
        ci renda uniti nel benedire te,
        autore di ogni forma di vita. Amen

      • Domande per la riflessione personale

        1. In quale misura la tua testimonianza celebra la vita? E la testimonianza delle chiese?

        2. Le persone attorno a te possono percepire dalla tua testimonianza che Cristo è risorto dai morti?

        3. Quale aspetto della tua vita vedi in crescita?

        4. Ci sono aspetti del passato a cui le chiese sono rimaste aggrappate, e che, invece, nell'ottica di una nuova consapevolezza ecumenica, dovrebbero essere messi da parte?
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar gen 19, 2010 2:19 pm

      • Immagine "Voi sarete testimoni di tutto ciò" (Luca 24, 48)
  • 19 gennaio 2010. Testimoniare condividendo le nostre storie:
    "Di che cosa state discutendo tra voi mentre camminate?" (Lc 24, 17)
      • Geremia 1, 4-8: Va' dove ti manderò
        Salmo 98(97), 1-9: Cantate al Signore un canto nuovo!
        Atti 14, 21-23: Dappertutto infondevano coraggio ai discepoli
        Luca 24, 13-17a: Di che cosa state discutendo tra voi mentre camminate?
  • Commento:
Condividere le nostre storie è un modo vigoroso di testimoniare la nostra fede in Dio. Ascoltarci l'un l'altro con rispetto e considerazione ci permette di incontrare Dio in ciascuna persona con cui condividiamo la nostra esperienza.

Geremia testimonia la potenza della chiamata del profeta da parte di Dio. Egli deve condividere ciò che ha ricevuto, così da permettere alla parola di Dio di essere ascoltata e vissuta.
Questa chiamata a proclamare la parola di Dio è anche sperimentata dai discepoli della chiesa primitiva, come testimonia la lettura degli Atti. Il salmo ci fa cantare a Dio con uno spirito di lode e ringraziamento. Il brano del vangelo di oggi rivela un Gesù che illumina la nostra cecità e dissipa le nostre disillusioni. Egli ci aiuta a comprendere le nostre storie all'interno dello svolgersi del piano di Dio.

Durante questa Settimana di preghiera ascoltiamo con attenzione le storie di fede di altri cristiani per incontrare Dio nella varietà dei modi in cui Egli si rivela.

Siamo anche consapevoli di poter condividere la nostra esperienza con altre persone, attraverso la realtà virtuale della tecnologia. I moderni mezzi di comunicazione ci possono aiutare a condividere e creare così una comunità più ampia e più estesa di quella puramente fisica.
Nell'ascolto partecipe dell'altro, cresciamo nella fede e nell'amore. Nonostante la diversità della nostra testimonianza personale e collettiva, ci troviamo strettamente congiunti nell'unica storia dell'amore di Dio per noi, rivelato in Gesù Cristo.


      • Preghiera:

        O Dio della storia,
        ti ringraziamo per tutti coloro che hanno condiviso la loro storia di fede con noi,
        dando così testimonianza della tua presenza nella loro vita.
        Ti lodiamo per la varietà della nostre storie, sia come individui che come chiese.
        In queste storie vediamo il dispiegarsi dell'unica storia di Gesù Cristo.
        Ti preghiamo: donaci il coraggio e la convinzione
        di condividere la nostra fede con quanti incontriamo,
        così da permettere alla tua parola di diffondersi a tutti. Amen

      • Domande per la riflessione personale

        1. Diffondi il vangelo a parole, o solo "a chiacchere"?

        2. Sei realmente disponibile ad avvicinarti alle storie degli altri? E le chiese, lo sono?

        3. Quanto sei pronto a condividere con altri la tua storia di fede, per rendere così testimonianza alla presenza di Dio nella tua esperienza personale della vita e della morte?

        4. Sei consapevole dell'enorme potenziale che i mezzi di comunicazione offrono alla chiesa oggi?
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani 2010

Messaggio da miriam bolfissimo » mer gen 20, 2010 10:02 am

      • Immagine "Voi sarete testimoni di tutto ciò" (Luca 24, 48)
  • 20 gennaio 2010. Testimoniare consapevolmente:
    "Sei tu l'unico a Gerusalemme a non sapere quello che è successo in questi ultimi giorni?" (Lc 24, 18)
      • 1 Samuele 3, 1-10: Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta
        Salmo 23(22), 1-6: Il Signore è il mio
        Atti 8, 26-40: Allora Filippo [...] gli annunziò chi era Gesù
        Luca 24, 13-19: Essi però non lo riconobbero, perché i loro occhi erano come accecati
  • Commento:
Crescere nella fede è un cammino complesso. Molte persone oggi, nel mondo, vivono di mille impegni, pressioni e responsabilità. Più ci circondiamo di pressanti attività, maggiore è poi la possibilità di travisare ciò che in effetti è davanti ai nostri occhi. Come i due discepoli nel vangelo, anche noi talvolta pensiamo di conoscere che cosa è reale, e cerchiamo di spiegare la nostra vita agli altri, ma invece non siamo coscienti dell'intera verità. Nel mondo di oggi siamo invitati a scorgere Dio anche negli eventi della vita più sorprendenti e improbabili.

Nell'odierna lettura dall'Antico Testamento ascoltiamo come Dio chiama Samuele e lo invita a rendere testimonianza. Samuele deve, anzitutto, ascoltare la sua parola. Ascoltare richiede un'aperta disposizione e una volontà di prestare attenzione a Dio. Questo desiderio di ascoltare la parola di Dio è anche presente nella lettura degli Atti, nell'episodio di Filippo e l'Etiope. Essi testimoniano la loro fede rispondendo a quanto viene loro chiesto in quel preciso momento storico. Essi ascoltano con attenzione e rispondono appropriatamente. Il salmo del buon pastore riflette la quieta fiducia di colui che è consapevole della tenera cura di Dio, che raduna il gregge e lo conduce a verdi pascoli.

Durante questa Settimana di preghiera cerchiamo di riconoscere Dio nelle nostre esperienze e nei nostri incontri di ogni giorno. Incontriamo continuamente persone familiari e altre che sono sconosciute, e possiamo imparare dalle esperienze spirituali gli uni degli altri tanto da acquisire una nuova visione della realtà di Dio. Questa consapevolezza della presenza di Dio ci sprona a lavorare per l'unità dei cristiani.


      • Preghiera:

        O Signore Gesù, buon pastore,
        Tu ci vieni incontro e rimani in noi nella vita di tutti i giorni.
        Ti preghiamo: donaci la grazia di essere consapevoli di tutto ciò che Tu fai per noi.
        Ti chiediamo di prepararci ad essere aperti a tutto quanto Tu ci offri
        e di ricondurci tutti insieme. Amen

      • Domande per la riflessione personale

        1. Quando ti sei accorto della presenza di Dio nella tua vita?

        2. Sei consapevole delle celebrazioni e delle tragedie globali? In quale modo le nostre chiese potrebbero, insieme, rispondere ad esse?

        3. Esserne consapevoli è sufficiente, oppure si potrebbe far qualcosa di più per testimoniare la nostra fede?

        4. In quale modo ti accorgi della presenza di Dio, anche quando non corrisponde alle tue aspettative?
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani 2010

Messaggio da miriam bolfissimo » gio gen 21, 2010 9:06 am

      • Immagine "Voi sarete testimoni di tutto ciò" (Luca 24, 48)
  • 21 gennaio 2010. Testimoniare celebrando la fede che abbiamo ricevuto:
    "Che cosa?" "Il caso di Gesù il Nazareno" (Lc 24, 19)
      • Deuteronomio 6, 3-9: Il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo!
        Salmo 34(33), 1-23: Benedirò il Signore in ogni tempo
        Atti 4, 32-35: La comunità dei credenti viveva unanime e concorde
        Luca 24, 17-21: Noi speravamo...
  • Commento:
Abbiamo un enorme debito di gratitudine verso coloro la cui fede ha dato fondamento alla nostra vita cristiana oggi. Numerosi uomini e donne, attraverso la preghiera, la testimonianza e il culto, hanno assicurato che la fede venisse tramandata alle generazioni successive. La storia del cristianesimo in Scozia è rimarchevole: ricordiamo, ad esempio, san Niniano nel IV secolo, san Colombano nel VI, e molti santi celtici la cui fede era radicata nell'amore a Dio e nell'ammirazione per la sua creazione. La fede del popolo scozzese può esser attestata anche dall'importante ruolo avuto durante la Riforma nel XVI secolo e nel modo in cui questo spirito è stato saldamente mantenuto da allora.

Le letture di oggi affermano l'importanza di sostenere la comunità di fede per assicurare la diffusione della parola di Dio. Il brano del Deuteronomio ci offre la bellissima preghiera che le nostre sorelle e i nostri fratelli Ebrei usano ogni giorno per glorificare il Signore. Il salmo ci invita a rendere testimonianza con la lode di quanto abbiamo ricevuto come credenti, per mostrare la nostra fede attraverso la glorificazione e il rendimento di grazie. Il brano degli Atti descrive una comunità unita nella fede e nella carità. Il brano evangelico ci mostra Gesù al centro della fede che abbiamo ricevuto.

Mentre ci uniamo ai nostri fratelli e alle nostre sorelle nella preghiera per l'unità in questa Settimana, accogliamo la ricca varietà dell'eredità cristiana. Preghiamo che la consapevolezza di questa comune eredità possa unirci maggiormente, mentre cresciamo sempre più nella fede.


      • Preghiera:

        Signore Dio Padre,
        ti rendiamo grazie per tutte le persone
        e le comunità che hanno comunicato il messaggio dell'evangelo a noi,
        e ci hanno perciò dato oggi un solido fondamento per la nostra fede.
        Ti preghiamo perché anche noi possiamo, insieme, testimoniare la nostra fede,
        cosicché altri possano conoscerti e accogliere con fiducia la verità della salvezza
        offerta in Gesù Cristo per la vita del mondo. Amen /i]




      • Domande per la riflessione personale

        1. Chi ti ha ispirato nella fede?

        2. Quali sono gli aspetti della fede che ti stimolano di più nella vita di ogni giorno?

        3. Quali pensi siano stati gli insegnamenti più importanti che ti sono stati tramandati?

        4. In quale modo puoi riconoscere Dio che opera in te nel trasmettere la fede alle generazioni future?
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » ven gen 22, 2010 9:05 am

      • Immagine "Voi sarete testimoni di tutto ciò" (Luca 24, 48)
  • 22 gennaio 2010. Testimoniare nella sofferenza:
    "Il Messia non doveva forse soffrire queste cose prima di entrare nella sua gloria?" (Lc 24, 26)
      • Isaia 50, 5-9: Il Signore mi è vicino, egli mi difenderà
        Salmo 124(123), 1-8: Il nostro aiuto viene dal Signore
        Romani 8, 35-39: L'amore di Dio si è rivelato in Cristo Gesù
        Luca 24, 25-27: Gesù spiegò ai due discepoli i passi della Bibbia che lo riguardavano
  • Commento:
Negli ultimi anni sono accaduti in Scozia due eventi che hanno portato questo piccolo paese all'attenzione dei media in tutto il mondo: l'attacco bomba sull'aereo sopra Lockerbie e il massacro dei bambini nella scuola di Dunblane, tragedie che hanno catturato l'attenzione dell'intera nazione, che sempre ricorderà questa terribile perdita di vite umane. I due eventi hanno causato dolore e indescrivibile amarezza a moltissime persone, e le conseguenze si sono sentite ben oltre i confini fisici dei due luoghi. Persone innocenti hanno trovato la morte in circostanze orribili.

La sofferenza è una realtà di cui il profeta Isaia parla con forza nella lettura di oggi, ricordandoci che Dio non si rassegna mai a vedere l'umanità che soffre. Il salmo, in risposta, proclama la fiducia che i credenti devono avere nel loro Salvatore. La lettera ai Romani afferma la certezza che l'amore sarà sempre più forte, e che il dolore e la pena non prevarranno mai, giacché prima di offrire la resurrezione al mondo, Cristo ha affrontato una morte terribile e ha conosciuto l'oscura profondità della tomba, per poter essere sempre accanto a noi, anche nei momenti bui.

Sulle orme del Signore, i cristiani che desiderano la piena unità sono chiamati a mostrare la loro solidarietà a quanti sono provati, nella propria vita, da tragiche situazioni di sofferenza, per confessare che l'amore è più forte della morte. È dall'estrema umiliazione della tomba che la resurrezione è giunta come un sole per l'umanità; un'annunciazione festosa di vita, perdono e immortalità.


      • Preghiera:

        O Dio nostro Padre,
        guarda con compassione alla nostra situazione di povertà, sofferenza, peccato e morte,
        ti chiediamo perdono, guarigione, conforto e sostegno nelle nostre prove.
        Ti rendiamo grazie per tutti coloro che riescono a vedere la luce nella loro afflizione.
        Possa il tuo Spirito divino insegnarci la grandezza della tua compassione
        ed aiutarci a rimanere accanto alle nostre sorelle e ai nostri fratelli in difficoltà.
        Ricolmi della sua benedizione, fa' che possiamo proclamare in unità
        e condividere con il mondo la vittoria del tuo Figlio sulla nostra vita, per sempre. Amen

      • Domande per la riflessione personale

        1. In quale modo puoi immedesimarti in coloro che soffrono e sono in difficoltà?

        2. In quale modo, attraverso la sofferenza sperimentata nella tua vita, hai raggiunto una saggezza e una comprensione più profonde?

        3. Come esprimi la solidarietà verso la sofferenza e l'oppressione sofferta da molte persone che vivono in povertà, e qual è la tua esperienza a riguardo?

        4. Come renderesti testimonianza alla misericordia di Dio e alla speranza che trovi alla luce della croce di Cristo?
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » ven gen 22, 2010 4:37 pm

      • Immagine "Voi sarete testimoni di tutto ciò" (Luca 24, 48)
  • 23 gennaio 2010. Testimoniare nella fedeltà alle Scritture:
    "Non ci sentivamo come un fuoco nel cuore, quando egli lungo la via ci parlava e ci spiegava la Bibbia?" (Lc 24, 32)
      • Isaia 55, 10-11: Così è anche della parola che esce dalla mia bocca: non ritorna a me senza produrre effetto
        Salmo 119(118), 17-40: Aprimi gli occhi e contemplerò i frutti stupendi della tua legge
        2 Timoteo 3, 14-17: Tutto ciò che è scritto nella Bibbia è ispirato da Dio
        Luca 24, 28-35: Gesù rivela le Scritture ai suoi discepoli
  • Commento:
I cristiani scoprono la parola di Dio in modo privilegiato, attraverso la lettura delle Sacre Scritture e i sacramenti. Nell'ascolto fedele della proclamazione della Sacra Scrittura e della lettura, in preghiera, dei vari libri della Bibbia, aprono il loro cuore e la loro mente a ricevere la vera parola di Dio. Gesù ha promesso ai suoi discepoli che avrebbe mandato il suo Spirito per far loro comprendere pienamente la parola di Dio, e per condurli alla verità tutta intera.

Storicamente, i cristiani sono stati divisi nella lettura e nella comprensione della parola di Dio. Spesso hanno utilizzato la Bibbia più per enfatizzare il loro disaccordo che per trovare sentieri di riconciliazione. Fortunatamente, in tempi recenti, la Sacra Scrittura ha avvicinato i cristiani, nella ricerca dell'unità. Studi biblici congiunti sono divenuti un comune strumento di crescita insieme.

Il cammino di fede che celebriamo durante questa Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani è saldamente radicato nell'ascolto condiviso della parola di Dio, nella ricerca comune di comprenderla e di viverla. Il profeta Isaia ci rammenta che la parola di Dio proclamata con potenza è realmente efficace ed operativa, non ritorna a Dio senza frutto, ma realizza il proposito per cui è stata mandata. Questo messaggio è ripetuto nelle parole indirizzate a Timoteo, allorquando egli è spinto a credere nell'efficacia della Scrittura, che rende i fedeli capaci di buone opere. Il salmo dà lode alle parole e agli statuti di Dio e lo implora di donarci la comprensione per custodire la legge santa con tutto il cuore.

Durante questa Settimana per l'unità preghiamo che tutti i cristiani possano entrare più profondamente nel mistero della meravigliosa rivelazione di Dio, come essa giunge a noi dalla Sacra Scrittura. Eleviamo la nostra supplica allo Spirito Santo, perché ci faccia meglio comprendere la parola di Dio e ci diriga nel nostro cammino di fede fino a che non saremo riuniti tutti attorno all'unica mensa del Signore.


      • Preghiera:

        O Dio Padre,
        ti lodiamo e ti ringraziamo per la tua parola salvifica
        che riceviamo nella Sacra Scrittura.
        Ti ringraziamo per i nostri fratelli e le nostre sorelle
        con cui condividiamo la tua parola
        e insieme ai quali scopriamo l'abbondanza del tuo amore.
        Fa' che siamo docili alla luce dello Spirito Santo
        affinché la tua parola possa condurci e dirigerci
        in questa volontà di maggiore unità. Amen

      • Domande per la riflessione personale

        1. Quali brani della Sacra Scrittura sono più significativi per te?

        2. Nella tua vita, chi o che cosa fa accendere nel tuo cuore la passione per il vangelo e il desiderio di rendere testimonianza a Cristo?

        3. Quali brani della Scrittura ti hanno aiutato a comprendere meglio la testimonianza degli altri cristiani?

        4. Come possono le nostre chiese utilizzare la Sacra Scrittura più efficacemente nella loro vita quotidiana e nella loro preghiera?
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » ven gen 22, 2010 4:42 pm

      • Immagine "Voi sarete testimoni di tutto ciò" (Luca 24, 48)
  • 24 gennaio 2010. Testimoniare nella speranza e nella fiducia:
    "Perché avete tanti dubbi dentro di voi?" (Lc 24, 38)
      • Giobbe 19, 23-27: Lo vedrò accanto a me
        Salmo 63(62), 1-12: Sono assetato di te
        Atti 3, 1-10: Quello che ho te lo do volentieri
        Luca 24, 36-40: Sconvolti e pieni di paura
  • Commento:
Nel loro cammino di vita e di fede, tutti i cristiani sperimentano momenti di dubbio. Quando i cristiani non riescono a riconoscere la presenza del Cristo risorto, l'essere insieme talvolta aggrava questi dubbi, invece di alleggerirli.

La sfida che i cristiani devono affrontare è di continuare a credere che, anche quando non vedono o non percepiscono Dio, Egli rimane con loro. Le virtù di fede, speranza e fiducia permettono loro di testimoniare che la fede va oltre le loro stesse possibilità.

Il personaggio di Giobbe ci offre l'esempio di un uomo che ha affrontato prove difficili e tribolazioni, ed ha persino dibattuto con Dio. Nella fede e nella speranza, tuttavia, egli ha creduto che Dio sarebbe rimasto accanto a lui. La medesima convinzione e la stessa fiducia caratterizzano l'azione di Pietro e Giovanni, nella guarigione dello storpio narrata negli Atti. La loro fede nel nome di Gesù permette loro di testimoniare con potenza a tutti i presenti. La preghiera del salmo di oggi riflette il nostro profondo desiderio dell'amore misericordioso di Dio.

Il nostro incontro durante questa Settimana di preghiera permette alle nostre comunità di crescere nella condivisione della fede, della speranza e dell'amore. Noi rendiamo testimonianza all'amore misericordioso di Dio verso l'unica Chiesa che siamo chiamati ad essere. Maggiore sarà la nostra testimonianza insieme, più vitale sarà il nostro messaggio.


      • Preghiera:

        O Dio della speranza,
        mostraci il tuo disegno di unità nella Chiesa,
        e facci superare i nostri dubbi.
        Accresci la nostra fede nella tua presenza
        affinché tutti coloro che professano la fede in te
        possano adorarti insieme in spirito e verità.
        Preghiamo in modo particolare per quanti sono nel dubbio ora,
        per coloro che vivono nell'ombra del pericolo e della paura,
        rimani con loro, o Dio, e dona loro la tua presenza consolatrice. Amen

      • Domande per la riflessione personale

        1. Come affronti le tue paure e i tuoi dubbi?

        2. In quale modo tu stesso, con il tuo comportamento, potresti essere causa di paura o di ansietà per gli altri?

        3.Quando sei riuscito ad affrontare le tue stesse paure e dubbi, superandoli e dando così testimonianza della tua fede in Cristo?

        4. In quale modo le comunità cristiane possono incoraggiarsi reciprocamente nella fede e nella speranza?
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani 2010

Messaggio da miriam bolfissimo » ven gen 22, 2010 4:47 pm

      • Immagine "Voi sarete testimoni di tutto ciò" (Luca 24, 48)
  • 25 gennaio 2010. Testimoniare nell'ospitalità:
    "Avete qualcosa da mangiare?" (Lc 24, 41)
      • Genesi 18, 1-8: Poi vi darò qualcosa da mangiare
        Salmo 146(145), 1-10: Difende la causa dei perseguitati [...] dà il pane agli affamati
        Romani 14, 17-19: Cerchiamo quindi ciò che contribuisce alla pace e all'aiuto reciproco
        Luca 24, 41-48: Gesù li aiutò a capire le profezie della Bibbia
  • Commento:
La comunicazione elettronica ci ha reso, oggi, vicini, in un pianeta piccolo e sovraffollato.
Come ai tempi dell'evangelista Luca, anche oggi molti individui e comunità hanno dovuto lasciare le proprie case, viaggiando e girovagando in territori stranieri. Fedeli appartenenti alle grandi religioni del mondo hanno portato con sé nuovi credo e nuove culture nelle nostre comunità.

Durante la Settimana di preghiera, riconosciamo l'ospitalità e la compagnia di cristiani di tutte le chiese, nel nostro comune cammino verso l'unità. Dio stesso ci invita a offrire e a ricevere l'ospitalità dello straniero che ci è divenuto prossimo. Certamente, se non riusciamo a vedere Cristo nel prossimo, non lo riusciamo a vedere affatto.

La storia della Genesi narra di come Abramo abbia accolto Dio aprendogli la propria casa e offrendo ospitalità allo straniero. Il Dio di tutta la creazione è nel prigioniero, nel cieco, nello straniero. Il salmo odierno è un'offerta di lode a Dio per la sua fedeltà senza fine e per tutto ciò che Egli ha compiuto per noi. La lettera ai Romani ci ricorda che il regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Il Cristo risorto raduna i discepoli insieme, mangia con loro, ed essi lo riconoscono nuovamente. Egli rammenta loro ciò che le Scritture hanno detto su di lui e spiega loro ciò che non avevano compreso prima. Poi, Egli li libera dai loro dubbi e dalle loro paure, e li invia perché divengano testimoni di tutto ciò. Nel creare questo spazio di incontro, Egli li rende capaci di ricevere la sua pace, che implica la giustizia verso gli oppressi, la cura degli affamati e il reciproco sostegno, quali doni del nuovo mondo di resurrezione. I cristiani, nella storia, hanno trovato il Cristo risorto ogni volta che hanno servito e sono stati serviti da persone di fede diversa, ed anche noi possiamo incontrare Cristo quando condividiamo la nostra vita e i nostri doni.


      • Preghiera:

        O Dio di amore,
        Tu ci ha mostrato la tua ospitalità in Cristo.
        Riconosciamo che nella condivisione dei doni,
        noi ti incontriamo.
        Donaci la grazia di diventare una sola cosa nel nostro cammino insieme
        e di riconoscere te nel nostro prossimo.
        Fa' che, quando accogliamo lo straniero nel tuo nome,
        diveniamo testimoni della tua ospitalità e della tua giustizia. Amen

      • Domande per la riflessione personale

        1. In quale misura il paese in cui vivi è ospitale verso lo straniero?
        2. In quale modo uno straniero può trovare ospitalità e uno spazio per vivere, nel tuo contesto?
        3. In quale modo puoi mostrare gratitudine verso coloro che ti hanno mostrato ospitalità rendendosi disponibili?
        4. In quale modo la croce ci mostra che l'ospitalità di Dio è un'ospitalità vissuta nella donazione totale di sé?
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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