Il mistero della sofferenza

[Paoloveneziano]

Il. Mistero della Sofferenza

“Per la gran tenerezza e compassione che
ogni giorno provava nel contemplare 1’umiltà
del Figlio di Dio e nel seguirne gli esempi,
quello che riusciva amaro per la sua carne,
lo accoglieva e sentiva come una dolcezza.
E talmente si doleva ogni giorno delle soffe-
renze e amarezze che Cristo soffrì per noi, e
tanto se ne affliggeva nell’anima e nel corpo,
che non si curava dei propri malani”.
(FF1585)


Dalla sofferenza di Cristo, vertice della sua Incarna-
zione e veicolo della nostra Redenzione, non è disgiunta
la sofferenza umana.
Dall’Eucarestia, sacrificio incruento c sublimazione
del dolore nella gioiosa realtà della Resurrezione anche
la sofferenza umana riceve una luce nuova, chiarifica
il proprio significato, si arricchisce di un valore sopran-
naturale che la rende preghiera.
Essa diviene invocazione a Dio, compartecipazione
alle sofferenze di Cristo, offerta purificatrice, via privi-
legiata alla gioia perfetta. Ha in sè la misteriosa potenza
di sviluppare una forte crescita spirituale e al tempo stes-
so richiede forte unione con Dio per poterla esprimere.
“Completo nella mia carne ciò che manca ai patimenti
di Cristo in favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24).
E’ questo un programma completo di fede, di vita di pre-
ghiera, d coscienza ecclesiale. E’ un vertice al quale la soffe-
renza immediatamente indirizza.
Ma Cristo soffre innocentemente e volontariamente.
Tutta la descrizione che Isaia fa del servo di Jahvè è una
eloquente rivelazione del mistero amoroso della sua soffe-
renza, dentro la quale ogni sofferenza umana è stata assunta
e redenta. assodata al suo mistero di amorosa donazione.
“Vi esorto dunque fratelli, per la misericordia di Dio, ad
offrire i vostri corpi come sacrificio vivente. santo e gradito
a Dio, e questo il vostro culto spirituale” (Rom 12,1).
Privazione, malattia, dolore interiore, possono diventare
Preghiera, ed è nella fede che si attua il passaggio che per-
mette di accogliere la sofferenza con animo e coraggio nuovo
e di viverla intensamente e attivsmente, superando la schiac-
ciante passività della sopportazione.
E’ la fede della Risurrezione che permette di vedere le pro-
prie sofferenze inserite in Cristo arricchirsi di quel nuovo con-
tenuto che l’amore di Dio.
Questo aveva compreso Francesco quando alla Verna chie-
deva di conoscere quello “eccessivo amore” del Signore che lo
rese capace di compiere la redenzione. La sofferenza, abito della
povertà, può in modo singolare aprire all’amore più grande.
Sofferenza vissuta e sperimentata nella propria vita sof-
ferenza vissuta, servita e accompagnata con rispetto “sacro”
nella vita dei fratelli: comunque essa sollecita un movimen-
to donativo interiore che dilata il cuore avvicinandolo, e met-
tendolo in comunicazione con quello del Signore.
Sia nella dimensione più esteriore dl compassione e di soc-
corso che in quella più intima della propria adesione a Cristo,
la sofferenza, intuita come dono ed evangelicamente accolta e
vissuta, spalanca le porte nella comprensione sul mistero della
morte e della vita eterna, vera meta dell’uomo.
Francesco, al termine della sua vita intonando il salmo 141,
ha realizzato quella totale offerta di sè che con tutto il suo esse-
re aveva perseguito, avendo con tutto se stesso, anima e corpo,
pensiero e azione, mente e cuore oltre che “con la sua voce gri-
dato al Signore”.
La sofferenza cristiana e redentiva è questo “grido” continuo
a Dio, non tanto richiesta di aiuto nella prova quanto slancio nel-
la fede oltre ogni credibilità: e un’eco di quel grido che Gesù mo-
rendo sulla croce ha lanciato attraverso il salmo 21.
Annunciava, esprimendo il proprio senso di abbandono, la gra-
zia e la gloria dell’incontro che, oltre il tunnel di quel buio che an-
dava stringendosi intorno a lui, lo attendeva per il beneficio di tutti.

Paolo

[Giammarco De Vincentis]

Grazie Paolo per aver condiviso con noi



LA SOFFERENZA

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La malattia non sempre ti fa pensare che ti sia stata mandata per punirti, io ho capito da subito che era l'unico modo per riportare l'equilibrio dentro di me.
Avevo spostato il baricentro della mia vita, verso il mondo materiale, diversamente oggi non sarei qui, insieme a tutti voi.
Perchè proprio io?
Perchè invece non a me!!!
Se succedeva a mio fratello, ad un mio figlio, non sarebbe stato ancora peggio?
La vita secondo me vale piu' quanto pesa la sofferenza.
In questi momenti vale piu' se riesci a trrasmettere con un sorriso la tua serenità a chi ti sta vicino.
Cosa è la vita se hai tutto e sempre ogni volta che senti il bisogno di qualcosa?'
La vita in questi casi spesso è viziata e si stanca di ogni cosa e si vuole sempre di piu'.
Spesso si va in cerca di nuove sensazioni e di nuovo non ti portano proprio nulla, perchè diventa vecchio prima che arriva il giorno dopo.
Caro Don Pino e cari amici tutti la vita è un dono di Dio è un disegno di Dio è un quadro che il Signore dipinge per noi, giorno dopo giorno.
Cosa sarebbe il quadro della vita, senza sfumature di sofferenza e di dolore?
Sarebbe come una rosa senza spine, come il giorno senza la notte, come una carezza senza lacrime.

Eppure ci sono dei momenti difficili da gestire, come adesso, quando i dolori ti assalgono e fai fatica a stare fermo sulla stessa posizione e ti muovi in cerca di un attimo di sollievo.
Le parole si fermano timorose di rubare spazio a questaa serenità che in silenzio continua a darmi speranza.
L'anima si accovaccia a terra per proteggersi dal peso della sofferenza e il respiro si fa sempre piu' corto e leggero.
Gli occhi si chuidono, la memte si ferma, il cuore si apre sempre di piu' al Signore, che è presente a chi porta la sua croce con amore.
Gesu' ti cammina affianco, ti tiene per mano, mentre tu ogni tanto gli togli una spina.
Chi si abbandona nelle braccia di Gesu'non ha paura di nulla.
Mi ricordo quando ero bambino mio padre mi prendeva in braccio e mi lanciava in alto per e raccogliermi poi, senza farmi mai cadere per terra.
Ero tranquillo, per me non esisteva pericolo, mi fidavo solo di mio padre e mai nesun altro è riuscito a farmi volare come faceva lui, io non ci stavo perchè avevo paura.
Cosi oggi mi fido solo del Signore, lo sento nel cuore, come sento ancora il mio papà e mi lascio guidare da loro che oltre a vivere mi hanno insegnato a soffrire.
Il sorriso non si spegne mai dentro di me , perchè sa che anche questa pagina della mia vita, domani farà parte del passato e avro'arà ancora una volta la possibilità di volare come un Angelo.

Giammarco

[fabio]

Grazie Giammarco per tutto quello che ci doni ogni giorno,sei una persona stupenda,un caro saluto da Livorno!!

[gio67]

grazie giammarco, mi dai coraggio con le tue parole...
proprio la settimana scorsa mi trovavo a innsbruck, anzi a zirl, un paese vicino, mio fratello salvatore è stato ricoverato il 14 nel centro di riabilitazione neurologico. Sai, dopo quasi due anni di pellegrinaggi negli ospedali, ci sono tanti momenti di sconforto e proprio la settimana scorsa, due giorni dopo l arrivo in osp., mio fratello stava male, e quella mattina, mentre andavo a prendere ilo pulman, passavo un ponte e mi sono appoggiata a questo muretto sconsolata a guardare il fiume.. mentre le lacrime scorrevano ho alzato gli occhi e mi sono accorta di essermi appoggiata a gesù crocifisso... ero troppo presa dallo sconforto e non lo avevo visto.. l ho abbracciato.... e ho pensato che quello era il segno che lui è sempre vicino a me.. caro gesù non mi abbandonare.. non ci abbandonare...
e tu giammarco mi dai conferma che gesù nella soffernza è sempre vicino a noi.. un abbraccio e prega per salvatore, che il signore gli conceda la guarigione. NULLA è IMPOSSIBILE A DIO.

[Rosa]

Anch'io, attraverso i mille problemi di salute e le tante traversie, mi sono resa conto che la sofferenza affina il mio spirito e mi avvicina a Dio.
Quando sono stata in grave pericolo di vita, grazie a Lui,mi son sentita serena e non ho pensato a cio' che potevo lasciare, piuttosto nutrivo un gran desiderio di starGli vicina.Un'esperienza travolgente!
Certo, quotidianamente, sento il peso della mia fragilita' ,specialmente se sono di peso agli altri, e sento anche vivo e doloroso il mio dramma familiare....piango... ma mi appoggio subito alla mia Mamma celeste ed a Gesu', e pian piano ritrovo la calma, e....timidamente...anche un po' di speranza.
Scusate il lungo post...
Grazie, Giammarco, delle tue parole chiarificatrici e della possibilita' che ho qui, di aprire il mio cuore ...

[emmes]

Ciao Giammarco, credo che quando si usano le belle parole il male
non esiste.Tutte le belle parole provengono dal cuore, essendo energia
Spirituale= Anima dell'altissimo creatore.
La tua storia è molto bella perchè fa rivivere la tua rinascita, è testimoniare di essere un credente di Gesù.
Ti auguro un lungo cammino, accompagnato da nostro Signore Gesù Cristo.

Fermati un attimo...

ascolta l'utilità della sofferenza...

non aver paura...

ama Dio con la tua sofferenza,

perchè Lui ama te...

ha sofferto per te...

è morto per te.

[Giammarco De Vincentis]