Per i devoti di S. Rita da Cascia

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hope
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Per i devoti di S. Rita da Cascia

Messaggio da hope » mar mag 22, 2007 9:08 am

22 MAGGIO: SANTA RITA DA CASCIA


Santa Rita è una delle Sante più amate oggi, oggetto di una straordinaria devozione popolare, perché amata dal popolo che la sente molto vicina per la sua stupefacente "Normalità" dell'esistenza quotidiana da Lei vissuta, prima come sposa e madre, poi come vedova e infine come monaca agostiniana. La venerazione per questa piccola suora di Cascia non accenna a diminuire, anzi s’intensifica con il tempo, accompagnata da guarigioni, conversioni, profumi e altro ancora.

A Santa Rita la vita non le risparmiò nulla:

* Giovanissima fu data in sposa ad un uomo iroso e brutale col quale ebbe due figli, tuttavia con il suo tenero amore e passione riuscì a trasformare il carattere del marito e a renderlo più docile.

* Santa Rita condivise la dura vita della gente del suo piccolo borgo.

* Il marito fu assassinato e nel giro di poco tempo anche i figli lo seguirono nella tomba.

* Ella però non si abbandono al dolore, alla disperazione, al rancore o al desiderio della vendetta, anzi riuscì in modo eroico a sublimare il suo dolore attraverso il perdono degli assassini del marito. Si adoperò instancabilmente per riappacificare la famiglia del marito con gli assassini, interrompendo cosi la spirale di odio che si era creata.

* Entrò in convento e lì visse gli ultimi 40 anni di vita in assidua contemplazione, penitenza e preghiera, completamente dedita al Signore.

* Santa Rita, 15 anni prima di morire, ricevette la singolare "spina" di quella piaga che le si stampò dolorosa sulla fronte, che incessantemente le procurò i terribili dolori e le sofferenze inaudite della coronazione di spine.

La Sua fu una vita segnata dalla croce, sopportò il morso del dolore che le stringeva l'anima e le lacerava le carni perché comprese la sapienza della Croce. Tramutò cosi il dolore in una incredibile espressione di amore che dona senza chiedere e lo trasformò in una forza travolgente di elevazione spirituale. Divenne quell'amore che loda Dio nonostante le sofferenze: in una forma più pura e più alta della carità.

Santa Rita diffuse la gioia del PERDONO immediato e generoso, della PACE amata e per questo perseguita come bene supremo, dell'AMORE fraterno intenso e sincero, della estrema FIDUCIA in Dio piena e filiale, della CROCE portata con Cristo e per Cristo. Ella ci esorta quindi a fidarci di Dio perché si compiano in noi i disegni divini.

La forza di Santa Rita sta nella capacità di parlare ad ogni cuore, di partecipare a tutti i nostri problemi. Per quanto ti possa sentire infelice, rivolgiti con fiducia a Lei che non mancherà di trasformare le tue preghiere in suppliche ardenti e gradite al Signore. La Sua intercessione è cosi potente che il popolo devoto la chiama "Santa dei casi impossibili, avvocata dei casi disperati".

Santa Rita prosegui in questo cammino entusiasmante alla scoperta di questa umile donna che col suo esempio è ancora oggi la nostra grande maestra. Chiediamogli che interceda per le nostre tribolazioni, i bisogni e le angosce, ma innanzitutto che ci insegni l'accettazione della sofferenza senza compromessi, la capacità di perdonare di cuore e ci spinga a fissare il pensiero e il cuore in Dio "affinché tra le cose mutabili del mondo i nostri cuori siano fissi là dove c'è la vera gioia"

Rita nacque presumibilmente nell'anno 1381 a Roccaporena, un villaggio situato nel comune di Cascia in provincia di Perugia, da Antonio Lotti e Amata Ferri. I suoi genitori erano molto credenti e la situazione economica non era agiata ma decorosa e tranquilla.

La storia di S. Rita fu ricolma di eventi straordinari e uno di questi si mostrò nella sua infanzia.
La piccina, forse lasciata per qualche momento incustodita nella culla in campagna mentre i genitori lavoravano la terra, fu circondata da uno sciame di api. Questi insetti ricoprirono la piccola ma stranamente non la punsero. Un contadino, che nel contempo si era ferito alla mano con la falce e stava correndo a farsi medicare, si trovò a passare davanti al cestello dove era riposta Rita. Viste le api che ronzavano attorno alla bimba, prese a scacciarle ma, con grande stupore, a mano a mano che scuoteva le braccia per scacciarle, la ferita si rimarginava completamente.

La tradizione ci tramanda che Rita aveva una precoce vocazione religiosa e che un Angelo scendeva dal cielo a visitarLa quando si ritirava a pregare in un piccolo sottotetto.

S. RITA ACCETTA DI ESSERE SPOSA
Rita avrebbe desiderato farsi monaca tuttavia ancor giovanetta (circa a 13 anni) i genitori, oramai anziani, la promisero in sposa a Paolo Ferdinando Mancini, un uomo conosciuto per il suo carattere rissoso e brutale. S. Rita, abituata al dovere non oppose resistenza e andò in sposa al giovane ufficiale che comandava la guarnigione di Collegiacone, presumibilmente verso i 17-18 anni, cioè intorno al 1387-1388.

Dal matrimonio fra Rita e Paolo nacquero due figli gemelli maschi; Giangiacomo Antonio e Paolo Maria che ebbero tutto l'amore, la tenerezza e le cure dalla mamma. Rita riuscì con il suo tenero amore e tanta pazienza a trasformare il carattere del marito e a renderlo più docile.

La vita coniugale di S. Rita, dopo 18 anni, fu tragicamente spezzata con l'assassinio del marito, avvenuto in piena notte, presso la Torre di Collegiacone a qualche chilometro da Roccaporena mentre tornava a Cascia.

IL PERDONO
Rita fu molto afflitta per l'atrocità dell'avvenimento, cercò dunque rifugio e conforto nell'orazione con assidue e infuocate preghiere nel chiedere a Dio il perdono degli assassini di suo marito.
Contemporaneamente S. Rita intraprese un'azione per giungere alla pacificazione, a partire dai suoi figlioli, che sentivano come un dovere la vendetta per la morte del padre.
Rita si rese conto che le volontà dei figli non si piegavano al perdono, allora la Santa prego il Signore offrendo la vita dei suoi figli, pur di non vederli macchiati di sangue. "Essi moriranno a meno di un anno dalla morte del padre"..

Quando S. Rita rimase sola, aveva poco più di 30 anni e senti rifiorire e maturare nel suo cuore il desiderio di seguire quella vocazione che da giovinetta aveva desiderato realizzare.

S. RITA DIVENTA MONACA
Rita chiese di entrare come monaca nel Monastero di S. Maria Maddalena, ma per ben tre volte non fu ammessa, in quanto vedova di un uomo assassinato.
La leggenda narra che S. Rita riuscì a superare tutti gli sbarramenti e le porte chiuse grazie all'intercessione di : S. Giovanni Battista, S. Agostino e S. Nicola da Tolentino che l'aiutarono a spiccare il volo dallo " Scoglio" fino al Convento di Cascia in un modo a Lei incomprensibile. Le monache convinte dal prodigio e dal suo sorriso, la accolsero fra di loro e qui Rita vi rimase per 40 anni immersa nella preghiera.

IL MIRACOLO SINGOLARE DELLA SPINA
Era il Venerdì Santo del 1432, S. Rita tornò in Convento profondamente turbata, dopo aver sentito un predicatore rievocare con ardore le sofferenze della morte di Gesù e rimase a pregare davanti al crocefisso in contemplazione. In uno slancio di amore S. Rita chiese a Gesù di condividere almeno in parte la Sue sofferenze. Avvenne allora il prodigio: S. Rita fu trafitta da una delle spine della corona di Gesù, che la colpi alla fronte. Fu uno spasimo senza fine. S. Rita portò in fronte la piaga per 15 anni come sigillo di amore.

VITA DI SOFFERENZA
Per Rita gli ultimi 15 anni furono di sofferenza senza tregua, la sua perseveranza nella preghiera la portava a trascorrere anche 15 giorni di seguito nella sua cella "senza parlare con nessuno se non con Dio", inoltre portava anche il cilicio che le procurava sofferenza, per di più sottoponeva il suo corpo a molte mortificazioni: dormiva per terra fino alla fine quando si ammalo e rimase inferma negli ultimi anni della sua vita.

IL PRODIGIO DELLA ROSA
A circa 5 mesi dal trapasso di Rita, un giorno di inverno con la temperatura rigida e un manto nevoso copriva ogni cosa, una parente le fece visita e nel congedarsi chiese alla Santa se desiderava qualche cosa, Rita rispose che avrebbe desiderato una rosa dal suo orto. Tornata a Roccaporena la parente si reco nell'orticello e grande fu la meraviglia quando vide una bellissima rosa sbocciata, la colse e la portò a Rita.

Cosi S. Rita divenne la Santa della "Spina" e la Santa della "Rosa".

S. Rita prima di chiudere gli occhi per sempre, ebbe la visione di Gesù e della Vergine Maria che la invitavano in Paradiso. Una sua consorella vide la sua anima salire al cielo accompagnata dagli Angeli e contemporaneamente le campane della chiesa si misero a suonare da sole, mentre un profumo soavissimo si spanse per tutto il Monastero e dalla sua camera si vide risplendere una luce luminosa come se vi fosse entrato il Sole. Era il 22 Maggio del 1447.

S. Rita da Cascia è stata beatificata ben 180 anni dopo il suo decesso e proclamata Santa a 453 anni dalla sua morte.




PREGHIERE A SANTA RITA:


PREGHIERA per il giorno della festa il 22 Maggio .

Sotto il peso e tra le angoscie dei dolore, a Voi che tutti chiamano la Santa degli impossibili, io ricorro nella fiducia di presto aver ne soccorsi. Liberate Vi prego il mio povero cuore, dalle angustie che da ogni parte l’opprimono, e ridonare la calma a questo spirito che geme, sempre pieni di affanni. E giacché riesce inutile ogni mezzo a procurarmi sollievo, totalmente confido in Voi che foste da Dio prescelta per avvocata dei casi più disperati.

Se sono di ostacolo al compimento dei miei desideri, i peccati miei, ottenetemi da Dio ravvedimento e perdono. Non permettete, no, che più a lungo sparga lacrime di amarezza, premiate la mia ferma speranza, ed io darò a conoscere dovunque le grandi vostre misericordie verso gli animi afflitti. O ammirabile sposa del Crocefisso, intercedete ora e sempre per i miei bisogni.

3 Pater, Ave e Gloria.

*******

PREGHIERA per il giorno della festa il 22 Maggio

O santa Rita, Tu hai passato la vita terrena portando la tua croce dietro a Gesù, non solo nel compimento fedele dei tuoi doveri di figlia, di sposa, di madre e di suora, ma anche nel esercizio eroico delle virtù cristiane, fino a perdonare gli assassini del tuo sposo, fino ad invocare la morte corporale dei tuoi figli piuttosto che continuassero la catena di vendette di cui era stato vittima il loro padre, fino a mettere pace fra i tuoi parenti e i parenti degli assassini, fino ad implorare dal Signore Gesù di partecipare ai dolori della sua Passione, fino a donarti a Dio, ed al prossimo nel quotidiano sacrificio del monastero; e, dopo la prova di amore, sei entrata nella gloria del tuo Signore che ti ha anche esaltata, per la tua umiltà, presso tutti i popoli: intercedi per tutti noi, affinchè, sappiamo rispondere ogni giorno con amore all amore del Padre nostro che è nei cieli e vivere con pienezza la vocazione cristiana, imitando Gesù nella comunione della Chiesa, perché Egli solo è la VIA della salvezza, Egli solo è la VERITA che ci fa liberi, Egli solo è la VITA ETERNA. Amen!
Padre nostro. . Ave Maria. . Gloria al Padre. .

*******

SUPPLICA A SANTA RITA DA CASCIA NEL GIORNO DELLA FESTA (22 Maggio)

O santa Rita da Cascia, tu sei stata nostra sorella nella vita terrena voluta dal amore del Padre, per la quale siamo tutti uniti sotto la stessa Provvidenza da un reciproco dovere di giustizia, e nella vita della grazia del Signore Gesù crocifisso e risorto, per la quale ci chiamiamo e siamo figli di Dio; tu hai accolto con riconoscenza la opera santificatrice dello Spirito Santo, e la Chiesa ora ti afferma glorificata nella eterna visione di Dio. Supplica la Trinità Santissima affinché diventiamo saldi nella fede, perseveranti nella carità e sempre confortati dalla speranza nelle promesse divine.
Intercedi per la Chiesa, affinché tutti e ovunque siamo fedeli testimoni del Vangelo e troviamo nella fede e nella carità le risposte sicure per noi stessi e per tutti gli uomini.
Intercedi per il Papa e i Vescovi, ai quali il Signore ha affidato il compito di dirigere e governare la Chiesa, affinché lo Spirito Santo sempre li assista nel insegnamento della verità e siano testimoni di fede e di carità davanti ai popoli ed alle nazioni. Intercedi per tutti i sacerdoti, i religiosi, e le religiose, affinchè, in unione con il Papa e i Vescovi, rispondano con perseverante fedeltà alla loro particolare vocazione alla santità e ai loro impegni missionari nel mondo. Intercedi per le vocazioni sacerdotali e religiose, affinchè aumenti il numero e la santità di coloro che si donano al servizio di Dio nei fratelli. Intercedi per le nostre famiglie, turbate dagli insegnamenti di tanti maestri, affinchè riconoscano un unico Maestro, Cristo, e una unica guida a Cristo, la Chiesa, e possano formarsi e crescere in vicendevole amore cristiano, unite, anche nel sacrificio, come Cristo è unito alla chiesa.
Intercedi per i fanciulli e i giovani, affinchè imparino la vera libertà nella verità del Cristo e sappiano crescere anche nella vita sociale con piena responsabilità cristiana, sorretti da una formazione forte e sicura, consapevoli del dono e del impegno battesimale. Intercedi per la pace, tu che hai patito le conseguenze del odio e hai dimostrato che la mansuetudine ed il perdono conquistano la terra nella vera giustizia. Intercedi per tutti i cristiani, affinchè si chiamino e siano fratelli, e, per il dono della stessa fede e della stessa Eucaristia, formino un solo ovile sotto un solo pastore, adunati nella unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!
Padre nostro. . .Ave Maria. . . Gloria al Padre. . .

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OMAGGIO QUOTIDIANO A SANTA RITA

Eccomi ai tuoi piedi, o gloriosissima taumaturga S. Rita, che dal Santuario di Cascia, dove si venera il tuo Corpo, spargi nel mondo le più insigni beneficenze; eccomi ad offrirti un omaggio quotidiano del mio cuore, riconoscente e devoto. Ti venero o Santa degli impossibili, salvami sempre dai mali irreparabili. Ti invoco, o figlia rassegnata del Crocifisso: tieni lungi da me e dai miei cari la disperazione, che è la morte della anima. Ti lodo, o modello della età giovanile: difendi la gioventù, dalle insidie della incredulità e della corruzione. Ti benedico, o pietosa soccorritrice di tutte le miserie: porgimi aiuto in ogni bisogno e sventura. Ti esalto, o Eroina di ogni virtù: ottienimi la grazia di imitarti nella mansuetudine, nella pazienza, e nella carità. Così piacerò sicuramente a Dio, onorerò te che niente altro desideri se non di vederlo benedetto da tutti. Ti amo, mia potentissima Patrona: nella tua intercessione ho riposto tutte le più belle speranze. Domanda a Gesù Crocifisso, ai cui piedi sei rappresentata in tutte le tue immagini in atto di ricevere una spina della sua corona dolorosa, domanda e ottienimi il perdono dei miei peccati.
Ti saluto o stella di Cascia, gemma della Umbria, gloria purissima della Italia, astro fulgido del Paradiso! Sii guida fedele a me e ai miei cari nelle tempeste della vita, conducimi al porto sospirato del cielo, affinchè possa amarti e benedirti, con te amare e benedire in eterno il misericordioso Signore. Amen.

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 22, 2007 2:18 pm

Mia carissima hope, pace e gioia! e grazie di questa condivisione: in comunione di preghiera ripeto...
      • Immagine
  • O eccelsa Taumaturga del mondo cattolico, o gloriosa Santa Rita da Cascia,
    come sale bella a Voi, dal nostro cuore, la preghiera in questo giorno
    dedicato dalla Chiesa alla vostra festività!

    In quest'ora solenne in cui mille e mille cuori a Voi si rivolgono fidenti e pieni di santa speranza nella vostra celeste protezione,
    anch'io unisco la mia umile prece perché dal Cuore Sacratissimo di Gesù, per i meriti della sua Madre Immacolata, mi otteniate le grazie di cui ho tanto bisogno.

    O gran Santa della Chiesa di Dio non sarà possibile che la mia fiducia, nel nostro patrocinio, resti delusa!
    E non siete Voi Colei che i popoli chiamano la Santa degli Impossibili, l'Avvocata dei casi disperati?
    Ed io appunto mi trovo in tali infelici condizioni per le mie colpe!
    Voi non vorrete allontanare da me il vostro sguardo:
    non sarà per me chiuso il vostro cuore
    che anzi sono certo che sperimenterò la vostra potente intercessione.
    Conosco, che ne sono indegno per i miei gravissimi peccati:
    ebbene si vedrà la vostra celeste carità, il vostro grande amore,
    ottenendomi la salvezza dell'anima mia.

    È questa la grazia che principalmente domando a Dio, mercè vostra in questo giorno sacro al vostro natale in Paradiso;
    e con questa le altre grazie necessarie al mio stato.

    O buona S. Rita, appagate i miei voti, ascoltate i miei gemiti, asciugate le mie lacrime,
    ed anche io proclamerò al mondo che chi vuol grazia e la domanda a Dio per mezzo di Santa Rita da Cascia
    sicuramente sarà esaudito.

    In questo giorno di gloria, in cui maggiore e più viva si ridesta la comune fiducia nel vostro patrocinio,
    vi prego di ottenere da Dio la benedizione, che imploro su me, sui presenti,
    sul Vicario di Gesù Cristo, sul cattolico Episcopato e Sacerdozio,
    sui vostri Religiosi Confratelli e Consorelle, che formano l'eletta figliolanza del grande Sant’Agostino,
    sui benefattori del vostro Santuario e Monastero di Cascia,
    sui promotori del vostro culto, sugli infermi, sui poveri, sui derelitti,
    sui peccatori, su tutti ed anche sulle Anime sante del Purgatorio.

    O Santa Rita, Sposa amabilissima di Gesù Crocifisso, da cui aveste in dono una delle spine della sua sacratissima corona,
    in questo giorno del vostro trionfo aiutatemi e la vostra protezione non mi venga mai meno nella vita e nel punto della mia morte. Così sia
Un abbraccissimo, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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cinzia1970
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Messaggio da cinzia1970 » mar mag 22, 2007 3:14 pm

Immagine

O eccelsa Taumaturga del mondo cattolico, o gloriosa Santa Rita da Cascia,
come sale bella a Voi, dal nostro cuore, la preghiera in questo giorno
dedicato dalla Chiesa alla vostra festività!

In quest'ora solenne in cui mille e mille cuori a Voi si rivolgono fidenti e pieni di santa speranza nella vostra celeste protezione,
anch'io unisco la mia umile prece perché dal Cuore Sacratissimo di Gesù, per i meriti della sua Madre Immacolata, mi otteniate le grazie di cui ho tanto bisogno.

O gran Santa della Chiesa di Dio non sarà possibile che la mia fiducia, nel nostro patrocinio, resti delusa!
E non siete Voi Colei che i popoli chiamano la Santa degli Impossibili, l'Avvocata dei casi disperati?
Ed io appunto mi trovo in tali infelici condizioni per le mie colpe!
Voi non vorrete allontanare da me il vostro sguardo:
non sarà per me chiuso il vostro cuore
che anzi sono certo che sperimenterò la vostra potente intercessione.
Conosco, che ne sono indegno per i miei gravissimi peccati:
ebbene si vedrà la vostra celeste carità, il vostro grande amore,
ottenendomi la salvezza dell'anima mia.

È questa la grazia che principalmente domando a Dio, mercè vostra in questo giorno sacro al vostro natale in Paradiso;
e con questa le altre grazie necessarie al mio stato.

O buona S. Rita, appagate i miei voti, ascoltate i miei gemiti, asciugate le mie lacrime,
ed anche io proclamerò al mondo che chi vuol grazia e la domanda a Dio per mezzo di Santa Rita da Cascia
sicuramente sarà esaudito.

In questo giorno di gloria, in cui maggiore e più viva si ridesta la comune fiducia nel vostro patrocinio,
vi prego di ottenere da Dio la benedizione, che imploro su me, sui presenti,
sul Vicario di Gesù Cristo, sul cattolico Episcopato e Sacerdozio,
sui vostri Religiosi Confratelli e Consorelle, che formano l'eletta figliolanza del grande Sant’Agostino,
sui benefattori del vostro Santuario e Monastero di Cascia,
sui promotori del vostro culto, sugli infermi, sui poveri, sui derelitti,
sui peccatori, su tutti ed anche sulle Anime sante del Purgatorio.

O Santa Rita, Sposa amabilissima di Gesù Crocifisso, da cui aveste in dono una delle spine della sua sacratissima corona,
in questo giorno del vostro trionfo aiutatemi e la vostra protezione non mi venga mai meno nella vita e nel punto della mia morte. Così sia
DIO TI AMA E TI CONOSCE PERSONALMENTE.SE NON LO HAI ANCORA INCONTRATO,CHIEDIGLI DI RIVELARSI A TE.

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Messaggio da miriam bolfissimo » gio mag 24, 2007 9:57 am


  • Con Rita da Cascia sulla via del perdono
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È la riconciliazione a generare e nutrire la comunione di cui il Paese ha bisogno. Santa Rita ne è il duplice esempio di madre e monaca del perdono possibile perché educa allo spezzare ogni violenza. È uno dei passaggi chiave dell'omelia tenuta ieri mattina dal nunzio apostolico in Italia, monsignor Giuseppe Bertello, in occasione delle celebrazioni per la festa di santa Rita a Cascia. Ben al di là delle previsioni la basilica che contiene l'urna della santa ha visto arrivare oltre 50mila pellegrini, per prendere parte al solenne Pontificale al quale hanno preso parte anche il padre generale degli Agostiniani Robert Prevost, l'arcivescovo di Spoleto-Norcia Riccardo Fontana e il vescovo di Locri-Gerace Giancarlo Bregantini.

Proprio il gemellaggio tra Cascia e Locri è stato il filo rosso quest'anno delle feste ritiane. «Convinto della modernità, della forza morale di santa Rita quale donna del perdono e della pacificazione degli animi - ha affermato Bregantini - e dato che la gente della Calabria è devotissima di questa santa, ho accolto volentieri l'idea dei padri agostiniani di gemellare Cascia con la Locride, e particolarmente con la città di San Luca e il santuario di Polsi. È un gemellaggio che avviene nel segno della riconciliazione». E proprio ai tantissimi fedeli giunti dalla diocesi dell'Aspromonte il nunzio Bertello ha ricordato come «la comunione tra le persone nutre il necessario perdono che le nostre comunità in Italia hanno bisogno. Il Concilio Vaticano II - ha proseguito - è un faro più che mai attuale per crescere nella dimensione della Chiesa-comunione. La Chiesa di oggi non può che camminare con la gente, con il suo popolo e al suo fianco - ha evidenziato Bertello - ricordando che la comunione, proprio all'interno della vita ecclesiale, aiuta a superare e affrontare i momenti difficili e di contrasto che possono verificarsi. Da santa Rita prendiamo esempio per moltiplicare situazioni e scelte di perdono».

Non a caso viene additata proprio santa Rita che, avendo avuto due figli, ha conosciuto la gioia e il travaglio di essere madre. «Così è la Chiesa - ha puntualizzato monsignor Bertello - quale casa materna che non giudica, ma che educa all'amore di essere e vivere in famiglia, proprio sull'esempio della giovane santa casciana che per noi diviene una guida nel superare ogni forma di odio».

La voglia e l'anelito di riconciliazione ben lo conoscono il popolo di Locri-Gerace. Proprio in occasione nell'ottobre scorso di un pellegrinaggio alla basilica di Cascia assieme al loro vescovo, fece una scelta: gemellare le due città per dire basta al sangue versato inutilmente. Ma per testimoniare che la strada del perdono va calcata sulla strada e con scelte visibili alcuni frati agostiniani si sono recati alcune settimane fa proprio nel paese di San Luca per partecipare alla Missione popolare della riconciliazione organizzata da Bregantini. «Hanno portato con loro - ha ricordato il vescovo di Locri-Gerace all'accensione della lampada votiva - un'insigne reliquia prelevata dal corpo della santa casciana. Per testimoniare la grandezza di santa Rita, donna che nel nome di Gesù Cristo seppe perdonare l'assassino del marito, guidò i due figli verso il perdono e soprattutto dopo un'intensa opera di persuasione e di preghiera, riuscì a demolire una faida tra i parenti che volevano continuare le vendette per l'uccisione del marito. Quando sulla piazza di Cascia Rita dette il bacio del perdono cristiano all'assassino di suo marito, la pace ritornò tra le famiglie e nell'intero paese». Proprio come invito a imitare il gesto della giovane santa qualche settimana fa una statua di santa Rita è stata donata al santuario mariano di Polsi. A consegnarla è stata una delegazione guidata dal vescovo Riccardo Fontana, dal commissario prefettizio di Cascia Flavia De Sario e dal rettore della basilica padre Gianfranco Casagrande. «Con questo gesto profondamente spirituale - ha concluso Bregantini - Cascia e l'Aspromonte si uniscono ne l segno di Rita nella speranza che, per sua intercessione, Dio conceda a tutti il dono prezioso della sua pace».
  • Giacomo Ruggeri in Avvenire, 23 maggio 2007
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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