Soffro perche' Papa Giovanni Paolo ha deciso cosi'.

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cinzia1970
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Soffro perche' Papa Giovanni Paolo ha deciso cosi'.

Messaggio da cinzia1970 » lun nov 27, 2006 10:50 am

Sto cercando di comprendere ,proprio ora che sto' trovando la fede tramite la Madonna che ha fatto si' che io mi avvicinassi a Lei,il perche'!Prima non lo sapevo,ora che mi sto' interessando di' piu' sulla Chiesa,e sento il desiderio di ricevere la particola e confessarmi,scopro che le persone separate non possono avere l'assoluzione dei peccati e nemmeno ricevere Cristo Nostro Signore.Allora io mi domando,ma a cosa serve il cammino che io sto' facendo,un percorso di fede che mai e' stato cosi' vivo dentro di me?Ho discusso di questo con il mio compagno,anche lui in questa situazione,il quale ha sempre avuto una gran fede,e nemmeno lui capisce il significato di questa decisione,e' come sentirsi "traditi" dalla Chiesa,...ma cosi' e' la Chiesa stessa che allontana la gente che si sta' avvicinando a Dio.La Madonna ci chiede la conversione...si..e' cio' che sto' facendo,ma ora mi accorgo che io non posso ricevere il Signore.Ti chiedo una risposta Madre mia e a chi vorra' rispondermi.Perche' di questa decisione,ci hai gia' condannati cosi'? La decisione l'ha avuta il nostro carissimo Papa Giovanni Paolo,cio 'che Lui ha deciso,dovrebbe essere solo cosa giusta......
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miriam bolfissimo
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 27, 2006 12:41 pm

Mia carissima cinzia, pace e gioia! ti stringo forte nel momento di cammino che stai vivendo e mi xmetto di dirti che nulla e nessuno ti impediscono di avvicinarti al sacramento della riconciliazione, o anche + semplicemente, ad un sacerdote x raccontargli col cuore axto qs tuo travaglio... che nn è un travaglio di xmessi e divieti: è la sequela di Xsto!

...mia carissima, ti prego, nn abbandonare il cammino che hai intrapreso, nn farti abbattere dalle difficoltà che la logica umana impone: xsevera nella preghiera, affida qs tuo momento alla Mamma Celeste, rivolgiti ad un sacerdote e parlagli col cuore axto...

...io ti sn vicina nella preghiera e desidero prendere un po' della tua croce dentro di me... ma tu nn sentirti condannata...

Un abbraccissimo, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da Giammarco De Vincentis » lun nov 27, 2006 1:40 pm

Cara Cinzia non è vero che non poui confessarti e ricevere la comunione.
Nella vita ci si sposa e ci si puo' ritrovare separati, anche senza il proprio volere.
Quello che la chiesa non permette è il divorzio e poi una nuova unione con un altra persona.
Quindi fin quando non decidi di sposarti puoi condurre una vita religiosa come facevi prima.

Un caro saluto re che il Signore ti benedica.
Ultima modifica di Giammarco De Vincentis il lun nov 27, 2006 2:36 pm, modificato 1 volta in totale.
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cecisky54
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carissima Cinzia

Messaggio da cecisky54 » lun nov 27, 2006 2:29 pm

Carissima Cinzia, mi spiace tu ti trova in questo conflitto, proprio ora che hai intrapreso un cammino. Ringrazia il buon Dio e la nostra Mamma Celeste di quanto stanno facendo in te. Certamente più ci avviciniamo a Lui, più sentiamo le nostre miserie a far a pugni con il Vangelo, che deve essere la guida per ogni cristiano. Certamente, mai come in questi tempi la lotta contro il male è così dura, ma non siamo soli: Gesù è con noi!!!
Per quanto riguarda il tuo matrimonio andato a rotoli....devi parlare con il tuo parroco che ti conosce bene e valutare insieme se ci sono stati dei motivi seri già dall'inizio del matrimonio, per cui potresti anche chiedere l'annullamento presso la Sacra Rota... A volte ci si sposa, ma non si hanno le idee chiare e gli impegni che comporta tale Sacramento, vengono messi d parte, per questo ti consiglio di parlare chiaramente e riflettere col tuo parroco o direttore spirituale. A me è capitato di conoscere una coppia...lui non voleva figli... Capisci, allora, che in tale situazione...il matrimonio non vale. Ti ricordo nelle mie preghiere e non mollare il cammino intrapreso, qualsiasi sia il prezzo da pagare. Il Padre ci attende a braccia aperte per ricominciare con più forza e coraggio la via che ci porta a Lui. Sentiti Amata e sorretta da Lui. Noi preghiamo e ti affidiamo anche alla nostra e cara Madre Maria. Se riesci: Vai a Medjugorje, vedrai che tornerai più forte e decisa. Ti abbraccio forte in Gesù e nel Cuore di Maria. Sr Cecilia (una tua quasi compaesana)

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Messaggio da Redazione » lun nov 27, 2006 2:48 pm

-----Messaggio originale-----
Da: Claudio
Inviato: lunedì 27 novembre 2006 14:22
A: info@innamoratidellamadonna.it
Oggetto: Re: Soffro perche' Papa Giovanni Paolo ha deciso cosi'e richieste di preghere


Le regole attualmente in vigore consentono la comunione solo a chi, pur
continuando a convivere con una persona diversa da quella validamente
sposata, rinuncia ai rapporti sessuali.
Le attuali regole sono di formulazione relativamente recente, pur basandosisu una prassi antica molto severa. Ancora nel 1973 la congregazione per ladottrina della fede ammetteva la "probata praxis in foro interno", ossia l'ammissione ai sacramenti per scelta di coscienza approvata dal confessore.
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cecisky54
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Messaggio da cecisky54 » lun nov 27, 2006 2:53 pm

proprio questo stavo scrivendo, perchè ho dimenticato di scrivere. Solo vivendo in casa come fratelli puoi fare la Comunione, diversamente no.
Grazie Giammarco per questa importante precisazione!!!
Buon pomeriggio.
sr CEcilia

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cinzia1970
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La decisione del Papa

Messaggio da cinzia1970 » lun nov 27, 2006 3:07 pm

Grazie a tutti voi che mi avete risposto,e mi state aiutando a capire pero' sono molto confusa perche' sinceramente ogni cosa te ne toglie un'altra e non capico come devo comportarmi.Mi affido alla Madonna e che mi aiuti a trovare il percorso giusto per me.Grazie amici di esserci!!!
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francois
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Messaggio da francois » lun nov 27, 2006 3:17 pm

Cara amica.

Una volta diventata cristiana e trovata guidato dallo spirito la piccola
porta stretta che ti porta a Dio e Maria tramite il spirito di Cristo, no
sei più sotto la legge umana, ma sotto quella dello spirito.

In questa legge, no ce più ladri, violenti, avari, omosessuale, peccatori di
tutti genere,ecc..ecc.. e meno ancora di divorziati, visto che il passato é
morto, il vecchio uomo e morto e la persona nuova riempita di spirito viva.
No hai bisogno d' un pezzo di pane che il sacerdote egoista e chiuso no ti
vuole dare, ma soltanto della comunione spirituale di Cristo.

Sappia che se tu sei in conformità con Dio e te stessi nella tua nuova vita
sotto la legge di Dio, no avrai vergogna ha prendere la comunione e il
sacerdote ha ti la dare.
Se no sei bene nella tua chiesa, vai a quella vicina, Dio che sa cosa ce nel
tuo cuore Ti accorderà [/b]la comunione.

Se ti senti colpevole, allora no sei ancora in totale armonia con il spirito
di Dio e con la tua situazione, hai ancora bisogna di andare avanti su la via della santità, vero e unico camino a seguire.
Ave Maria.
francois.

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La decisione dal Papa

Messaggio da cinzia1970 » lun nov 27, 2006 3:22 pm

francois ha scritto:Cara amica.

Una volta diventata cristiana e trovata guidato dallo spirito la piccola
porta stretta che ti porta a Dio e Maria tramite il spirito di Cristo, no
sei più sotto la legge umana, ma sotto quella dello spirito.

In questa legge, no ce più ladri, violenti, avari, omosessuale, peccatori di
tutti genere,ecc..ecc.. e meno ancora di divorziati, visto che il passato é
morto, il vecchio uomo e morto e la persona nuova riempita di spirito viva.
No hai bisogno d' un pezzo di pane che il sacerdote egoista e chiuso no ti
vuole dare, ma soltanto della comunione spirituale di Cristo.

Sappia che se tu sei in conformità con Dio e te stessi nella tua nuova vita
sotto la legge di Dio, no avrai vergogna ha prendere la comunione e il
sacerdote ha ti la dare.
Se no sei bene nella tua chiesa, vai a quella vicina, Dio che sa cosa ce nel
tuo cuore Ti accorderà [/b]la comunione.

Se ti senti colpevole, allora no sei ancora in totale armonia con il spirito
di Dio e con la tua situazione, hai ancora bisogna di andare avanti su la via della santità, vero e unico camino a seguire.
Ave Maria.
francois.
Ti ringrazio molto ma sai,io non ho provato a chiedere la Comunione ho solo saputo di questa legge in questo momento in cui lo desideravo...potrei anche rinunciarci,perche' sono sicura che Dio vede le mie buone intenzioni e nel mio piccolo ,continuare a pregare.Grazie per questa fratellanza
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francois
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Messaggio da francois » lun nov 27, 2006 3:35 pm

No, non devi rinunciare a la comunione, al meno di avere un altissimo grado di Santità che ti maintienne in permanenza unita con lo spirito a Dio e se sei umanamente riempita dalla grazia divina.
Un sacerdote vero anchè se conosce la tua situazione ti dara la comunione.
Tu devi fare una differenza chiara tra il catolicismo stretto e il cristianesimo autentico.
Leggi leggi e leggi encora e viva l' ultimo messaggio di Medjugori di Maria che Ti ama e ti chiama a la santità.
Ave Maria.
francois.

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risposta a François

Messaggio da cecisky54 » lun nov 27, 2006 4:08 pm

Caro François,
la legge dello Spirito non è l'arbitrio di costruirsi una vita secondo i nostri punti di vista. Già san Paolo ai Corinti e prima ancora ai Galati scriveva che lo Spirito ci libera non perché noi ricadiamo prigionieri nei lacci della carne, dove per carne si intende un cuore umano dominato dall'egoismo e dal bisogno di imporre sé stesso e i propri punti di vista come assoluto e fondamento della vita.

Il passato può dirsi morto solo se al presente lo Spirito mi ha davvero conquistato e imbevuto, e cioé se il peccato non mi appartiene più, se non riconosco più me stesso in quell'atteggiamento, in quella scelta, in quello stile di vita improntato all'auto-affermazione e alla soddisfazione di sé. Non basta dire: non ci sono più ladri e violenti perché c'è lo Spirito, non ci sono più ladri e violenti se lo Spirito ha davvero prodotto in me la convcersione e io ho respinto come una via sbagliata per costruire la mia felicità appunto il furto e la violenza. Lo Spirito non viene a sancire con il suo "placet" una situazione di peccato perché io mi ci possa crogiolare, viene piuttosto a confortare la mia libertà perché io da quella catena possa essere liberato.

Non è un prete egoista e chiuso che esclude la nostra amica Cinzia dalla comunione con Cristo, ma piuttosto le sue scelte, scelte che noi non condanniamo né stigmatizziamo, ma che pure non possono essere considerate irrilevanti. La comunione con Cristo non è poi solo quella dell'Eucaristia, quella è la piena, la massima, l'eccellente comunione con il Salvatore, ma saremmo davvero piccini a credere che Cristo Glorioso, dalla destra di Dio, si limitasse a entrare in comunione con noi solo attraverso la comunione eucaristica. E allora i malati terminali? E i giusti che ignorano il Vangelo?

Piuttosto Cinzia dovrebbe considerare la possibilità di far riconoscere nullo il suo primo matrimonio, e pregare, perché è la preghiera il primo veicolo dello Spirito Santo, che entrando in noi ci purifica, illumina, ammaestra, secondo l'unica dottrina sana e santa, il Vangelo di Cristo, perché non c'è altro nome sotto il cielo che ci salvi da morte e peccato, men che meno il nome dell'arbitrio e del gusto personale.

Il Signore ti benedica, suor Cecilia

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Salvatore
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Messaggio da Salvatore » lun nov 27, 2006 4:30 pm

carissima cecisky54
hai risposto bene alla sorella cinzia1970Pregho che ella comprenda che non sempre ciò che crediamo giusto è giusto.Non voglio vestirmi da giudice qual non sono ma so che per trovare la strada buono non sempre è quella larga anzi quella strettisma fatta anche di dispiaceri umani ma che alla fine porta i suoi frutti di pace interiore Carissima cinzia1970
anche io vorrei invitarti a parlkare del tuo caso con il tuo parroco o con il sacerdote che segue questo tuo camminoParlare a 360° del tuo vecchio matrimonio e della tua posizione Sicuramente da lui potrai trovare ciò che ti porrà in pace e sollevarti da questi momentiTi abbaraccio e ti saluto pregando Maria, la madre nostra, che ti sia vicina
La Pace e la Gioia di Cristo e di Maria che tutto sovrasta abiti nei vostri cuori.

francois
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la legge dello Spirito non è l'arbitrio di costruirsi una ..

Messaggio da francois » lun nov 27, 2006 7:07 pm

Cara suora Cecilia.

La legge dello Spirito non è l'arbitrio di costruirsi una vita secondo i nostri punti di vista.

San Paolo ai Corinti e a tanti altre chiese ha detto tanti altre cose per tante altre situazione, che potremo utilisare a fine polemique senza risolvere niente per tanti ore.

Le persone sposate sappiano in 2006 cosa vuole dire il matrimonio e quanto la famiglia é sotto l' ira di satana; no é il caso mi pare di una suora, tutto Santa sia...

Rivestita dello spirito no ce piu carne, visto che in cieli no ci soni sposo o sposa, un solo corpo una sola anima.

Un matrimonio secondo lo spirito é irrevocabile perchè Dio sa chi ama chi e chi é per chi e é Dio stesso che a consacrato questo Matrimonio.

Oggi chi si sposa secondo lo spirito di Dio ?
Solo i cristiani, ma prima di diventare cristianoie conoscere la legge divina chi lo sa ? solo quelli a chi Dio la rivela.

Nonostanto tutto ritengo edificante il suo intervento e riconosco il suo fondamento nella chiesa catolica cristiana.

La saluto con rispeto e la ringrazio per la cortesia con la quale accogliera il mio "italiano", spero che lei endra avanti con velocita su la via della santità dove siamo tutti ! anchè se sappiamo che molte peccatrice e paccatori andrano prima di noi in paradiso !

E visto che lei é suora la prego di usare del arma di Maria la piu potente che sia il rosario in mano; La preghiera per nostra amica e per tutti (e anche per me, cara suora Cecilia).
Ave Maria .

Che Dio la benedica.
François.

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Messaggio da Redazione » lun nov 27, 2006 7:30 pm

-----Messaggio originale-----
Da: srbaucina Inviato: lunedì 27 novembre 2006 18:43
A: info
Oggetto: Re:Soffro perche' Papa Giovanni Paolo ha deciso cosi'e richieste di preghere


Voglio rispondere a Cinzia, ma non riesco ad entrare nel forum. Ti parlo da sorella: la Chiesa non allontana i figli dal suo grembo e non è stato Papa Giovanni Paolo a prendere questa decisione. E' Gesù nel Vangelo che dice:« chi lascia la moglie o il marito e ne sposa un alto commette adulterio. Fin dall'origine del mondo Dio ha stabilito che la donna e l'uomo lasciando i loro genitori si sposino e diventino una carne sola.L'uomo non divida ciò che Dio ha unito».Se ti dovessi citare tutti i passi della Sacra scrittura il discorso sarebbe lungo. La Chiesa vuole che i divorziati preghino, facciano un cammino di fede, ma non possono accedere ai Sacramenti.Ma questo non per punizione, ma perchè per accedere ai Sacramenti si deve essere in grazia di Dio. Ora bisogna distinguere perchè uno è separato e risposato? E' possibile che un matrimonio in una coppia non ci sia mai stato. Perchè materia e ministri del Sacramento del matrimonio sono la coppia stessa. Come si fa a sapere se era nullo? bisogna rivolgersi alla curia arcivescovole tramite la Parrocchia. Vedere quali sono stati i motivi del matrimonio;se sono stati validi o meno, ecc.. In tutte le diocesi c'è un tribunale fatto creato per tale questione. E se non si va d'accordo? Se lei vive separata senza contrarre altro vincolo matrimoniale,può ricevere i sacramenti. Se lei con il suo compagno fate un cammino di fede, poco per volta si renderà conto dello stato della sua coscienza. Non giudico nulla. Mi perdoni. E' poco lo spazio e il tempo per parlare di queste cose. Posso lasciarle il mio telefono,se le interessa: Anna Baucina tel.06.5506688. Però abbia pazienza il Signore non condanna nessuno e neppure la Chiesa. Piano piano con l'aiuto del Signore tutto può risolversi. La tengo presente nella preghiera con affetto Suor anna
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marco77
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Messaggio da marco77 » lun nov 27, 2006 8:18 pm

ciao Cinzia,
inanzitutto non fermare il cammino che state affrontando, ma continuate a pregare perchè possiate portarlo a compimento.
Passo alle notizie pratiche. Per evitare confusione riporto direttament cosa dice la Chiesa. Tutto arriva direttamente dal sito della Santa Sede (vatican.va).
Sia sempre resa Grazia a Dio.
A presto,
Marco

Sotto l'indirizzo internet. Poi riporto anche il testo.

http://www.vatican.va/roman_curia/congr ... ed_it.html


CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

LETTERA
AI VESCOVI DELLA CHIESA CATTOLICA
CIRCA LA RECEZIONE
DELLA COMUNIONE EUCARISTICA
DA PARTE DI FEDELI DIVORZIATI
RISPOSATI



Eccellenza Reverendissima,

1. L'Anno Internazionale della Famiglia è un'occasione particolarmente importante per riscoprire le testimonianze dell'amore e della sollecitudine della Chiesa per la famiglia(1) e, nel contempo, per riproporre le inestimabili ricchezze del matrimonio cristiano che della famiglia costituisce il fondamento.

2. In questo contesto una speciale attenzione meritano le difficoltà e le sofferenze di quei fedeli che si trovano in situazioni matrimoniali irregolari(2). I pastori sono chiamati a far sentire la carità di Cristo e la materna vicinanza della Chiesa; li accolgano con amore, esortandoli a confidare nella misericordia di Dio, e suggerendo loro con prudenza e rispetto concreti cammini di conversione e di partecipazione alla vita della comunità eccesiale(3).

3. Consapevoli però che l'autentica comprensione e la genuina misericordia non sono mai disgiunti dalla verità(4), i pastori hanno il dovere di richiamare a questi fedeli la dottrina della Chiesa riguardante la celebrazione dei sacramenti e in particolare la recezione dell'Eucaristia. Su questo punto negli ultimi anni in varie regioni sono state proposte diverse soluzioni pastorali secondo cui certamente non sarebbe possibile un'ammissione generale dei divorziati risposati alla Comunione eucaristica, ma essi potrebbero accedervi in determinati casi, quando secondo il giudizio della loro coscienza si ritenessero a ciò autorizzati. Così, ad esempio, quando fossero stati abbandonati del tutto ingiustamente, sebbene si fossero sinceramente sforzati di salvare il precedente matrimonio, ovvero quando fossero convinti della nullità del precedente matrimonio, pur non potendola dimostrare nel foro esterno, oppure quando avessero già trascorso un lungo cammino di riflessione e di penitenza, o anche quando per motivi moralmente validi non potessero soddisfare l'obbligo della separazione.

Da alcune parti è stato anche proposto che, per esaminare oggettivamente la loro situazione effettiva, i divorziati risposati dovrebbero intessere un colloquio con un sacerdote prudente ed esperto. Questo sacerdote però sarebbe tenuto a rispettare la loro eventuale decisione di coscienza ad accedere all'Eucaristia, senza che ciò implichi una autorizzazione ufficiale.

In questi e simili casi si tratterebbe di una soluzione pastorale tollerante e benevola per poter rendere giustizia alle diverse situazioni dei divorziati risposati.

4. Anche se è noto che soluzioni pastorali analoghe furono proposte da alcuni Padri della Chiesa ed entrarono in qualche misura anche nella prassi, tuttavia esse non ottennero mai il consenso dei Padri e in nessun modo vennero a costituire la dottrina comune della Chiesa né a determinarne la disciplina. Spetta al Magistero universale della Chiesa, in fedeltà alla Sacra Scrittura e alla Tradizione, insegnare ed interpretare autenticamente il «depositum fidei».

Di fronte alle nuove proposte pastorali sopra menzionate questa Congregazione ritiene pertanto doveroso richiamare la dottrina e la disciplina della Chiesa in materia. Fedele alla parola di Gesù Cristo(5), la Chiesa afferma di non poter riconoscere come valida una nuova unione, se era valido il precedente matrimonio. Se i divorziati si sono risposati civilmente, essi si trovano in una situazione che oggettivamente contrasta con la legge di Dio e perciò non possono accedere alla Comunione eucaristica, per tutto il tempo che perdura tale situazione(6).

Questa norma non ha affatto un carattere punitivo o comunque discriminatorio verso i divorziati risposati, ma esprime piuttosto una situazione oggettiva che rende di per sé impossibile l'accesso alla Comunione eucaristica: «Sono essi a non poter esservi ammessi, dal momento che il loro stato e la loro condizione di vita contraddicono oggettivamente a quell'unione di amore tra Cristo e la Chiesa, significata e attuata dall'Eucaristia. C'è inoltre un altro peculiare motivo pastorale; se si ammettessero queste persone all'Eucaristia, i fedeli rimarrebbero indotti in errore e confusione circa la dottrina della Chiesa sull'indissolubilità del matrimonio»(7).

Per i fedeli che permangono in tale situazione matrimoniale, l'accesso alla Comunione eucaristica è aperto unicamente dall'assoluzione sacramentale, che può essere data «solo a quelli che, pentiti di aver violato il segno dell'Alleanza e della fedeltà a Cristo, sono sinceramente disposti ad una forma di vita non più in contraddizione con l'indissolubilità del matrimonio. Ciò importa, in concreto, che quando l'uomo e la donna, per seri motivi - quali, ad esempio, l'educazione dei figli - non possono soddisfare l'obbligo della separazione, "assumano l'impegno di vivere in piena continenza, cioè di astenersi dagli atti propri dei coniugi"»(8). In tal caso essi possono accedere alla comunione eucaristica, fermo restando tuttavia l'obbligo di evitare lo scandalo.

5. La dottrina e la disciplina della Chiesa su questa materia sono state ampiamente esposte nel periodo postconciliare dall'Esortazione Apostolica «Familiaris consortio». L'Esortazione, tra l'altro, ricorda ai pastori che, per amore della verità, sono obbligati a ben discernere le diverse situazioni e li esorta a incoraggiare la partecipazione dei divorziati risposati a diversi momenti della vita della Chiesa. Nello stesso tempo ribadisce la prassi costante e universale, «fondata sulla Sacra Scrittura, di non ammettere alla Comunione eucaristica i divorziati risposati»(9), indicandone i motivi. La struttura dell'Esortazione e il tenore delle sue parole fanno capire chiaramente che tale prassi, presentata come vincolante, non può essere modificata in base alle differenti situazioni.

6. Il fedele che convive abitualmente «more uxorio» con una persona che non è la legittima moglie o il legittimo marito, non può accedere alla Comunione eucaristica. Qualora egli lo giudicasse possibile, i pastori e i confessori, date la gravità della materia e le esigenze del bene spirituale della persona(10) e del bene comune della Chiesa, hanno il grave dovere di ammonirlo che tale giudizio di coscienza è in aperto contrasto con la dottrina della Chiesa(11). Devono anche ricordare questa dottrina nell'insegnamento a tutti i fedeli loro affidati.

Ciò non significa che la Chiesa non abbia a cuore la situazione di questi fedeli, che, del resto, non sono affatto esclusi dalla comunione ecclesiale. Essa si preoccupa di accompagnarli pastoralmente e di invitarli a partecipare alla vita ecclesiale nella misura in cui ciò è compatibile con le disposizioni del diritto divino, sulle quali la Chiesa non possiede alcun potere di dispensa(12). D'altra parte, è necessario illuminare i fedeli interessati affinché non ritengano che la loro partecipazione alla vita della Chiesa sia esclusivamente ridotta alla questione della recezione dell'Eucaristia. I fedeli devono essere aiutati ad approfondire la loro comprensione del valore della partecipazione al sacrificio di Cristo nella Messa, della comunione spirituale(13), della preghiera, della meditazione della Parola di Dio, delle opere di carità e di giustizia(14).

7. L'errata convinzione di poter accedere alla Comunione eucaristica da parte di un divorziato risposato, presuppone normalmente che alla coscienza personale si attribuisca il potere di decidere in ultima analisi, sulla base della propria convinzione(15), dell'esistenza o meno del precedente matrimonio e del valore della nuova unione. Ma una tale attribuzione è inammissibile(16). Il matrimonio infatti, in quanto immagine dell'unione sponsale tra Cristo e la sua Chiesa, e nucleo di base e fattore importante nella vita della società civile, è essenzialmente una realtà pubblica.

8. É certamente vero che il giudizio sulle proprie disposizioni per l'accesso all'Eucaristia deve essere formulato dalla coscienza morale adeguatamente formata. Ma è altrettanto vero che il consenso, col quale è costituito il matrimonio, non è una semplice decisione privata, poiché crea per ciascuno dei coniugi e per la coppia una situazione specificamente ecclesiale e sociale. Pertanto il giudizio della coscienza sulla propria situazione matrimoniale non riguarda solo un rapporto immediato tra l'uomo e Dio, come se si potesse fare a meno di quella mediazione ecclesiale, che include anche le leggi canoniche obbliganti in coscienza. Non riconoscere questo essenziale aspetto significherebbe negare di fatto che il matrimonio esiste come realtà della Chiesa, vale a dire, come sacramento.

9. D'altronde l'Esortazione «Familiaris consortio», quando invita i pastori a ben distinguere le varie situazioni dei divorziati risposati, ricorda anche il caso di coloro che sono soggettivamente certi in coscienza che il precedente matrimonio, irreparabilmente distrutto, non era mai stato valido(17). Si deve certamente discernere se attraverso la via di foro esterno stabilita dalla Chiesa vi sia oggettivamente una tale nullità di matrimonio. La disciplina della Chiesa, mentre conferma la competenza esclusiva dei tribunali ecclesiastici nell'esame della validità del matrimonio dei cattolici, offre anche nuove vie per dimostrare la nullità della precedente unione, allo scopo di escludere per quanto possibile ogni divario tra la verità verificabile nel processo e la verità oggettiva conosciuta dalla retta coscienza(18).

Attenersi al giudizio della Chiesa e osservare la vigente disciplina circa I obbligatorietà della forma canonica in quanto necessaria per la validità dei matrimoni dei cattolici, è ciò che veramente giova al bene spirituale dei fedeli interessati. Infatti, la Chiesa è il Corpo di Cristo e vivere nella comunione ecclesiale è vivere nel Corpo di Cristo e nutrirsi del Corpo di Cristo. Ricevendo il sacramento dell'Eucaristia, la comunione con Cristo Capo non può mai essere separata dalla comunione con i suoi membri, cioè con la sua Chiesa. Per questo il sacramento della nostra unione con Cristo è anche il sacramento dell'unità della Chiesa. Ricevere la Comunione eucaristica in contrasto con le norme della comunione ecclesiale è quindi una cosa in sé contraddittoria. La comunione sacramentale con Cristo include e presuppone l'osservanza, anche se talvolta difficile, dell'ordinamento della comunione ecclesiale, e non può essere retta e fruttifera se il fedele, volendo accostarsi direttamente a Cristo, non rispetta questo ordinamento.

10. In armonia con quanto sinora detto, è da realizzare pienamente il desiderio espresso dal Sinodo dei Vescovi, fatto proprio dal Santo Padre Giovanni Paolo II e attuato con impegno e con lodevoli iniziative da parte di Vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli laici: con sollecita carità fare tutto quanto può fortificare nell'amore di Cristo e della Chiesa i fedeli che si trovano in situazione matrimoniale irregolare. Solo così sarà possibile per loro accogliere pienamente il messaggio del matrimonio cristiano e sopportare nella fede la sofferenza della loro situazione. Nell'azione pastorale si dovrà compiere ogni sforzo perché venga compreso bene che non si tratta di nessuna discriminazione, ma soltanto di fedeltà assoluta alla volontà di Cristo che ci ha ridato e nuovamente affidato l'indissolubilità del matrimonio come dono del Creatore. Sarà necessario che i pastori e la comunità dei fedeli soffrano e amino insieme con le persone interessate, perché possano riconoscere anche nel loro carico il giogo dolce e il carico leggero di Gesù(19). Il loro carico non è dolce e leggero in quanto piccolo o insignificante, ma diventa leggero perché il Signore - e insieme con lui tutta la Chiesa - lo condivide. É compito dell'azione pastorale che deve essere svolta con totale dedizione, offrire questo aiuto fondato nella verità e insieme nell'amore.

Uniti nell'impegno collegiale di far risplendere la verità di Gesù Cristo nella vita e nella prassi della Chiesa, mi è grato professarmi dell'Eccellenza Vostra Reverendissima dev.mo in Cristo

Joseph Card. Ratzinger
Prefetto

+ Alberto Bovone
Arcivescovo tit. di Cesarea di Numidia
Segretario

Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nel corso dell'Udienza concessa al Cardinale Prefetto, ha approvato la presente Lettera, decisa nella riunione ordinaria di questa Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione.

Roma, dalla Sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 14 Settembre 1994, nella festa dell'Esaltazione della Santa Croce.


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(1) Cf. Giovanni Paolo II, Lettera alle Famiglie (2 febbraio 1994), n. 3.

(2) Cf. Giovanni Paolo II, Esort. apost. Familiaris consortio, nn. 79-84: AAS 74 (1982) 180-186.

(3) Cf. Ibid., n. 84: AAS 74 (1982) 185; Lettera alle Famiglie, n. 5; Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1651.

(4) Cf. Paolo VI, Lett. enc. Humanae vitae, n. 29: AAS 60 (1968) 501; Giovanni Paolo II, Esort. apost. Reconciliatio et paenitentia, n. 34: AAS 77 (1985) 272; Lett. enc. Veritatis splendor, n. 95: AAS 85 (1993) 1208.

(5) Mc 10,11-12: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio».

(6) Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1650; cf. anche n. 1640 e Concilio Tridentino, sess. XXIV: Denz.-Schoenm. 1797-1812.

(7) Esort. apost. Familiaris consortio, n. 84: AAS 74 (1982) 185-186.

(8) Ibid,. n. 84: AAS 74 (1982) 186; cf. Giovanni Paolo II, Omelia per la chiusura del VI Sinodo dei Vescovi, n. 7: AAS 72 (1982) 1082.

(9) Esort. apost. Familiaris consortio, n. 84: AAS 74 (1982) 185.

(10) Cf. 1 Cor 11,27-29.

(11) Cf. Codice di Diritto Canonico, can. 978 § 2.

(12) Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1640.

(13) Cf. Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica su alcune questioni concernenti il Ministro dell'Eucaristia, III/4: AAS 74 (1983) 1007; S. Teresa di Avila, Camino de perfección, 35, 1; S. Alfonso M. de' Liguori, Visite al SS. Sacramento e a Maria Santissima.

(14) Cf. Esort. apost. Familiaris consortio, n. 84: AAS 74 (1982) 185.

(15) Cf. Lett. enc. Veritatis splendor, n. 55: AAS 85 (1993) 1178.

(16) Cf. Codice di Diritto Canonico, can. 1085 § 2.

(17) Cf. Esort. apost. Familiaris consortio, n. 84: AAS 74 (1982) 185.

(18) Cf. CIC, cann. 1536 § 2 e 1679 e CCEO, cann. 1217 § 2 e 1365 circa la forza probante delle dichiarazioni delle parti in tali processi.

(19) Cf. Mt 11,30.

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cinzia1970
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La decisione dal Papa

Messaggio da cinzia1970 » lun nov 27, 2006 8:37 pm

Redazione ha scritto:-----Messaggio originale-----
Da: srbaucina Inviato: lunedì 27 novembre 2006 18:43
A: info
Oggetto: Re:Soffro perche' Papa Giovanni Paolo ha deciso cosi'e richieste di preghere


Voglio rispondere a Cinzia, ma non riesco ad entrare nel forum. Ti parlo da sorella: la Chiesa non allontana i figli dal suo grembo e non è stato Papa Giovanni Paolo a prendere questa decisione. E' Gesù nel Vangelo che dice:« chi lascia la moglie o il marito e ne sposa un alto commette adulterio. Fin dall'origine del mondo Dio ha stabilito che la donna e l'uomo lasciando i loro genitori si sposino e diventino una carne sola.L'uomo non divida ciò che Dio ha unito».Se ti dovessi citare tutti i passi della Sacra scrittura il discorso sarebbe lungo. La Chiesa vuole che i divorziati preghino, facciano un cammino di fede, ma non possono accedere ai Sacramenti.Ma questo non per punizione, ma perchè per accedere ai Sacramenti si deve essere in grazia di Dio. Ora bisogna distinguere perchè uno è separato e risposato? E' possibile che un matrimonio in una coppia non ci sia mai stato. Perchè materia e ministri del Sacramento del matrimonio sono la coppia stessa. Come si fa a sapere se era nullo? bisogna rivolgersi alla curia arcivescovole tramite la Parrocchia. Vedere quali sono stati i motivi del matrimonio;se sono stati validi o meno, ecc.. In tutte le diocesi c'è un tribunale fatto creato per tale questione. E se non si va d'accordo? Se lei vive separata senza contrarre altro vincolo matrimoniale,può ricevere i sacramenti. Se lei con il suo compagno fate un cammino di fede, poco per volta si renderà conto dello stato della sua coscienza. Non giudico nulla. Mi perdoni. E' poco lo spazio e il tempo per parlare di queste cose. Posso lasciarle il mio telefono,se le interessa: Anna Baucina tel.06.5506688. Però abbia pazienza il Signore non condanna nessuno e neppure la Chiesa. Piano piano con l'aiuto del Signore tutto può risolversi. La tengo presente nella preghiera con affetto Suor anna
Grazie Suor anna di essermi anche lei cosi' vicina a me e' bello scoprire come tanta gente ti sta' ad ascoltare,basta solo parlare e non aver paura di esprimere i propri pensieri,ed e' cio' che prima facevo,non avrei mai pensato di riuscire a spiegare qualcosa di me.Pian piano cerchero' di capire molto di piu' ,ma e' anche umano ogni tanto andare un po' in crisi per certe situazioni che non ci stanno bene addoso.Ecco qui che scatta la domanda di un perche' di tali situazioni ,di tali decisioni .Lei e' molto gentile e mi segno il suo numero di telefono potrei aver bisogno di parlarne a voce.La Madonna mi e' stata vicina mi ha chiesto di andare a Lourdes,ed e' stato divino,ci sara' un perche' di questo avvicinamento alla fede,e non a caso sono capitata qui,in questo sito,dopo l'esperienza di Lourdes.Sono molti i segnali che ci vengono inviati,e come lo e' stato per lourdes..trovero' una risposta anche in questo.A presto Suor Anna
DIO TI AMA E TI CONOSCE PERSONALMENTE.SE NON LO HAI ANCORA INCONTRATO,CHIEDIGLI DI RIVELARSI A TE.

Info da Medjugorje
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Messaggio da Info da Medjugorje » mar nov 28, 2006 6:22 am

Cara Cinzia, ho letto quello che hai scritto e desidero condividere con te la mia esperienza.
Sono venuta a Medjugorje otto anni fa per pregare che il mio matrimonio, che stava fallendo, si salvasse. Credimi, ho pregato tanto! Per sei settimane sono salita tutti giorni sulla collina delle apparizioni per implorare Dio e la Madonna di darmi una risposta perché l'amore tra mio marito e me si stava spegnendo dopo 28 anni di matrimonio. Non ho ricevuto una risposta, ma Gesù mi ha aiutato a portare la croce e Dio mi ha affidato una missione, una nuova famiglia: poveri, malati, anziani, bambini handicappati, ex-drogati, rifiutati, dimenticati e rifugiati. Dio mi ha donato anche la grazia di poter mantenere la promessa fatta a mio marito davanti a Lui; sono rimasta fedele alla mia promessa. Non ho mai più sentito il desiderio di avere un'altra relazione. L'Amore di Dio e per Dio mi basta. Vado tutti giorni a messa e mi accosto con il cuore sereno alla mensa del Signore per ricevere in regalo il Suo corpo. Non mi accosto alla mensa del Signore quando io ho peccato. Non mi sento responsabile dei peccati di mio marito. Ognuno di noi dovrà rendere conto a Dio delle proprie mancanze. Continuo a dire mio marito, perché l'uomo ha deciso il divorzio, se non avessi firmato sarebbe avvenuto d'ufficio dopo solo sei mesi. Davanti a Dio la mia promessa fatta a mio marito è sempre valida, il divorzio rimane sulla carta. Mi sono consacrata tre anni fa e questo mi aiuta ulteriormente a vincere eventuali tentazioni da parte di satana. Posso dirti che vivo in pace e serenamente, anche se le strade di mio marito e la mia hanno preso direzioni molto diverse. L'ho perdonato con il cuore e siamo rimasti amici. Prego tutti giorni per lui che Dio lo benedica e che la Madonna lo protegga e che gli faccia conoscere l'Amore vero; io l'ho trovato e con Lui la pace e la serenità...
Noi non conosciamo minimamente la misericordia di Dio, perché siamo umani e poco misericordiosi, sempre pronti a giudicare il prossimo. Il defunto Padre Slavko diceva sempre: "Sarebbe meglio che preghiamo un rosario per la persona e non la giudichiamo". Aveva ragione! Quante volte anche io ho procurato delle ferite al mio cuore, giudicando. Noi non possiamo conoscere le ferite della sorella o del fratello accanto a noi, per questo è meglio che lasciamo il giudizio a Colui che conosce tutti cuori e le ferite.
Ti voglio bene e prego per te, perché tu possa ricevere la forza da Dio per andare in avanti serenamente sulla strada che hai appena iniziato: il camino della fede che è pieno di ostacoli e prove, ma ti porterà la pace nel cuore. Un abbraccio con tanto affetto. Silvia :D

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cinzia1970
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La decisione dal Papa

Messaggio da cinzia1970 » mar nov 28, 2006 8:34 am

Voglio ringraziare con tutto il cuore tutti coloro che mi hanno risposto,sono contenta per lo meno di sapere che c'e molta gente buona e disposta ad aiutare gli altri.Avolte una parola basta per alleviare le nostre sofferenze,i nostri crucci,le angosce del cuore.Ringrazio la Madonna che mi ha fatta arrivare fin qui in mezzo a voi e se dovessi immaginare tutti noi messi assieme,immagino una grande valle fiorita incorniciata dal cinguettio degli uccelli e dai mille colori dei fiori,lo splendere del sole...e tutti noi felici semplicemente per il sentirsi leggeri nell'anima,ma ricchi di Dio.Certo,non a caso siamo capitati qui,io penso che Dio sapeva gia quanta gente si sarebbe riunita per parlare di lui,tramite la nostra Carissima Madonna che intercede per Lui.La MAdonna e' meravigliosa.Un abbraccio a tutti,Cinzia
DIO TI AMA E TI CONOSCE PERSONALMENTE.SE NON LO HAI ANCORA INCONTRATO,CHIEDIGLI DI RIVELARSI A TE.

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