Riflettendo...sulla Parola (a cura di don Prospero Bonzani)

Raccolta di preghiere e testi religiosi d’Autore, a cura di miriam bolfissimo
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer ott 18, 2006 9:20 am

  • Ger 32,22: “Tu, Dio, hai dato loro questo paese”
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Ti ringraziamo, Signore, per il misterioso rapporto che hai disegnato fra ciascuno di noi e la terra dove è nato: quasi che la terra di cui ogni uomo mortale è fatto senta il richiamo della terra dove è spuntato il suo fiore.

Rendi attento ciascuno di noi a conservare vivace il ricordo della propria infanzia, della propria famiglia, degli usi e costumi della sua terra: vogliamo affondare le radici nella terra buona del nostro passato per sbocciare fiori e offrire frutti per il nostro avvenire.

Pacifica il nostro sguardo per cogliere nella terra, nella razza, nella famiglia della nostra infanzia tutti i semi di bontà e di fierezza che sono custoditi anche tra le spine aguzze del ricordo di asperità e conflitti della nostra storia.

Insegna ai genitori ed ai nonni l’arte di presentarsi simpatici ed accattivanti così da farsi ascoltare volentieri dai più giovani quando raccontano quella storia che oggi potrebbe passare per inutile anticaglia.

Donaci, quella luce della fede per scorgere nella terra e nella famiglia della nostra infanzia non soltanto il caso fortuito di un destino cieco e talora crudele, ma la traccia altresì del tuo dito provvidenziale che scriveva laggiù il diario della nostra salvezza.

Concedici tuttavia cuore palpitante per amare le nostre origini, insieme a sguardo lucido e onesto per giudicare le storture, le meschinità, le ristrettezze mentali, i drammatici puntigli, le pesanti pigrizie, gli egoismi familiari della nostra storia.

Aguzza il nostro sguardo per intravedere i valori, i tesori, delle tradizioni altrui, liberandoci dall’insidia di apprezzare soltanto la nostra storia per il solo fatto che è nostra.

Dilata il nostro cuore dalla passione per la nostra terra alla passione per la terra intera, alimentando in noi l’anima di cittadini del mondo.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mer ott 18, 2006 9:22 am

  • Gv 6,51: “Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.
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Tu non vedi, non comprendi, ma la fede ti conferma, oltre la natura.

È un segno ciò che appare: nasconde nel mistero realtà sublimi.

Mangi carne, bevi sangue; ma rimane Cristo intero in ciascuna specie.

Chi ne mangia non lo spezza, né separa, né divide: intatto lo riceve.

Siano uno, siano mille, ugualmente lo ricevono: mai è consumato.

Vanno i buoni, vanno gli empi; ma diversa ne è la sorte: vita o morte provoca.

Vita ai buoni, morte agli empi: nella stessa comunione ben diverso è l’esito!

Quando spezzi il sacramento, non temere, ma ricorda: Cristo è tanto in ogni parte, quanto nell’intero.

È diviso solo il segno non si tocca la sostanza; nulla è diminuito della sua persona.

Ecco il pane, degli angeli, pane dei pellegrini, vero pane dei figli: non dev’essere gettato.

Con i simboli è annunziato, in Isacco dato a morte, nell’agnello della Pasqua, nella manna data ai padri.

Buon pastore, vero pane, o Gesù, pietà di noi: nutrici e difendici, portaci ai beni eterni nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra, conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo nella gioia dei tuoi santi.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mer ott 18, 2006 9:24 am

  • Mt 1,16: “Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale nacque Gesù"
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S. Giuseppe, manda anche a noi dei Papà come te, uomini forti e maturi, che sappiano inginocchiarsi davanti al mistero della fede, senza vergognarsi al pensiero di essere considerati deboli e femminili.

Papà capaci di mettersi in umile ascolto della superiorità spirituale delle proprie spose, riconoscendo nell’umiltà il segnale della propria maturità.

Papà capaci di inginocchiarsi veneranti davanti al Mistero del grembo di ogni maternità senza preoccuparsi anzitutto del referto medico sulla salute del nuovo arrivo.

Papà capaci di accogliere in consapevole esultanza un figlio non cercato e non atteso, credendo che la Provvidenza troverà posto anche per lui.

Papà serenamente sensibili al rispetto dell’intimità fisica con la loro sposa, nell’attesa del momento in cui quel gesto prezioso possa esprimere tutta la donazione che significa.

Papà capaci di fermarsi in venerante silenzio davanti al mistero dei loro figli, prima di informarsi se hanno il mal di pancia o come è andato il compito in classe a scuola.

Papà desiderosi di parlare del Signore ai loro figli nel rispetto della loro libertà insieme alla trepidante speranza che essi ne raccolgano il messaggio, come quando sperano che riescano nella vita.

Papà desiderosi di presentare ai loro figli la virtù virile del pudore che si muove verso il corpo della donna bussando sempre prima alla porta del suo cuore.

Papà meravigliosi, capaci di capire di non capire davanti ai misteri della vita, del cuore, del dolore, della fede.

Papà desiderosi di vivere i conflitti del mondo del lavoro e della disoccupazione senza accontentarsi del fatto che il lavoro alla loro famiglia non manca.

Papà che vivano nella propria casa come sosta preziosa per l’incontro e il dialogo, per gli appuntamenti festivi, senza sprofondarsi nella poltrona, accecati dalla strega televisiva, dietro porte blindate, finestre a doppi cristalli, lontani dal resto del mondo.

S. Giuseppe, protettore della buona morte, rendici capaci di domandare in famiglia di essere avvertiti al sopraggiungere della malattia inguaribile: saremo così accompagnati da mani amiche, nel silenzio palpitante e consapevole della preghiera comune, verso l’ultimo traguardo.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 23, 2006 4:00 pm

  • Lc 1,17: “Per ricondurre il cuore dei padri verso i figli”
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Vorrei ringraziarti, Signore, per il Papà che hai regalato ai nostri figli: quest’uomo che non sente il dovere ma l’esigenza di essere presente nella vita della nostra famiglia anche quando ritorna a casa dal faticoso ma necessario secondo lavoro.

Mi sono fermata a guardarlo con occhio nuovo e quest’uomo mi è apparso proprio speciale, nelle circostanze più comuni della nostra vita. È per questo che voglio ringraziarti davanti ai singoli quadretti di vita familiare.

Grazie allora perché ti sei fatto sentire da nostro figlio mentre dicevi: “Decidi tu se comperare o no chissà che cosa, perché come decidi di spendere i soldi tu va sempre bene!”.

Quando qualcuno dice che nostro figlio è proprio bravo non ti lasci scappare l’occasione di dire che assomiglia proprio a me!

Mi hai portato un regalino per il mio onomastico trovando il tempo di aggiungere un bigliettino d’Amore.

Perché hai detto serenamente davanti a tutti che la scelta più intelligente della tua vita è stata quella di scegliere me.

Hai preso da parte nostro figlio e gli hai detto: “Ma te ne accorgi di come siamo fortunati ad avere un papà così?”

Mi fai sempre i complimenti per come guido la macchina, per come mi prendi a braccetto davanti agli amici.

Hai aspettato che nostro figlio non ci fosse per farmi notare che forse non avevo ragione nello sgridarlo.

Ti fai vedere da nostro figlio quando mi dai un bacino in fronte prima di uscire.

Hai insegnato a nostro figlio la gioia di regalare un regalo a un bambino che non ha regali.

Quella volta che gli altri Genitori bisticciavano parlando della Maestra o dell’Amministratore o di chissachi, ti sei fatto vedere da nostro figlio che cercavi proprio di parlare sottovoce e di ascoltare tutti.

Perché preferisci sempre, ma soprattutto davanti a nostro figlio ascoltare me che parlare tu.

Hai cercato di darmi ragione davanti a nostro figlio quando magari di ragione ne avevo un po’ poca!

Perché cerchi di dire meno no che puoi a nostro figlio, ma quando ne dici uno poi ti lasci fare a fettine pur di non cambiar idea.

Perché ai provato a prendere in mano il libro di catechismo di nostro figlio ed hai tentato di parlarne con lui.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 23, 2006 4:02 pm

  • Col 3,21: “Voi, padri, non esasperate i vostri figli!”
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Perché hai detto davanti agli amici che non ci tieni proprio che nostro figlio diventi chissachi, ma ci tieni che nostro figlio brilli in generosità anche quando gli amici lo prendessero in giro.

Perché accompagni volentieri nostro figlio a Messa e poi ne parli anche un poco a tavola.

Perché fai sempre attenzione a fare un complimento a nostro figlio appena fa qualcosa di bello: ti piace proprio tanto fare un complimento più che un rimprovero.

Perché porti il figlio alla partita ma gli dici che non te ne importa proprio tanto e preferiresti portarlo a trovare la Nonna ammalata se lui gradisse.

Perché ti fermi volentieri a sfogliare l’album delle nostre fotografie e prendi per mano nostro figlio per raccontargli qualche episodio carino del nostro fidanzamento.

Perché quando siamo in giro alla domenica non prendi mai in mano la radiolina per sentire i risultati delle partite mentre nostro figlio vuole giocare con te.

Perché ti fermi con nostro figlio davanti alle vetrine di Via XX Settembre con interesse e buon gusto ma aggiungi apertamente che ti fa compassione la gente che vive per i vestiti.

Perché conservi gelosamente nel portafoglio l’ultimo biglietto che ti ho scritto assieme al regalo per l’onomastico, con più cura che se fosse un biglietto da 500 Euro.

Perché hai smesso di guardare la TV per fermarti a guardare tuo figlio, perché riesci a parlare serenamente con nostro figlio mano nella mano e lui ti vuole così bene che non dice quasi mai che si stufa di starti a sentire.
Perché sai essere così simpatico da farti ascoltare anche quando racconti del Nonno che è in cielo.

Perché sai accorgerti delle belle ragazze che passano per strada ma dici sempre che simpatica come me non c’è nessuno.

Perché hai voluto invitare in casa nostra una mia parente proprio antipatica, perché ti piace far piacere a me!

Perché quando mi abbracci stai sempre attento ad usarmi tenerezza più che alla passione del momento. E tu ti lasci abbracciare con gioia anche qualche volta che non sei del tutto in forma.
Perché hai perfino saputo cambiare i tuoi gusti per farmi piacere.

Perché prima di parlarmi mi guardi un attimo per vedere come sto, e ci pensi un attimo per vedere se mi stai proprio volendo bene.

Perché qualche volta ti fermi a guardarmi negli occhi e mi dici che sei più innamorato adesso che tanti anni fa.

Perché vieni con me in Parrocchia, accanto al bambino, e ti lasci aiutare da questo Gesù che forse potrebbe darci davvero una mano a volerci ancora più bene!
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 23, 2006 4:02 pm

  • Gv 21,15: “Pietro, mi ami tu?”
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Grazie, Signore Gesù, perché non hai inventato una “religione” tutta spirituale, lontana dalla storia, né una “religione” tutta sociale, un partito fra gli altri.

Grazie perché hai messo nel cuore della Chiesa il tuo Spirito che parla al cuore di tutti, come Tu hai detto “sarete tutti ammaestrati dall’Alto”.

Grazie perché in ogni secolo ed in ogni momento hai suggerito ai tuoi Profeti e ai tuoi Santi la risposta dello Spirito alle sfide di quel secolo e di quel momento, anche quando certi “uomini di Chiesa” sembravano aver già capito tutto: grazie perché soprattutto i Santi, fanno la vera, millenaria, eterna storia della tua Chiesa.

Ma grazie ancora per aver dato ai Santi ed ai Profeti, animati dall’Invisibile, dei riferimenti visibili: Papa e Vescovi non sono la strada, ma la indicano come indispensabile segnaletica.
Concedi, Signore, ai tuoi Santi e ai tuoi Profeti, di non staccarsi mai dai tuoi Vescovi, come Francesco non si separò dal suo Papa, nonostante tutto.

Concedi ai nostri Vescovi di farsi ascoltatori dello Spirito che soffia in tutta la Chiesa, liberandoli dalla tentazione di pensare che lo Spirito debba garantire dopo, quello che loro hanno già prima pensato.

Grazie, Signore Gesù, per aver conferito a Pietro la responsabilità su tutta la Chiesa, nel momento in cui gli ricordavi il suo tradimento personale: così aiutavi la nostra fede a scorgere il volto divino della Chiesa Madre quando i nostri occhi la vedessero matrigna.

Fa’ di noi, Signore, ascoltatori appassionati della nostra storia, nell’accoglienza attenta delle chiavi che Papa e Vescovi ci offrono per leggerla ed entrarvi a cuore aperto e maniche rimboccate.

Salvaci dalla tentazione del “Magistero parallelo” che predica noi stessi, mettendo la tua Parola a rimorchio delle mode correnti. Rendici scrutatori di tutta la storia della tua Chiesa per abbeverarci al ruscello evangelico dei valori primitivi e perenni, distinti dagli acquazzoni del momento.

Insegnaci a sostituire la critica aspra e presuntuosa con la nostra conversione, con la preghiera, con le lacrime versate per la Chiesa come nostra famiglia!
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 23, 2006 4:03 pm

  • Is 65,25: “Il lupo e l’agnello pascoleranno insieme”
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Grazie, Signore, perché hai inventato il Cielo!

Grazie perché hai messo nel nostro cuore un bisogno lancinante del Cielo, così che ci sentiamo dentro una voglia matta di cominciare il Cielo già qui in terra, costruendo il tuo Regno di giustizia, di Amore e di pace!

Grazie perché ci hai assicurato che la sete ardente che brucia le labbra della nostra anima troverà acqua zampillante vita eterna, definitiva!

Liberami dall’ingannare la sete di felicità che tu mi hai seminato dentro con la caramella della distrazione, con il cioccolatino del divertimento, con l’whisky del piacere, con lo spumante dell’ambizione, con la camomilla dell’ozio!

Liberami dallo sguardo mutilato verso il tuo Cielo quando ne ritaglio la mia stella privata, nella costellazione dei miei piccoli amori, dimenticando il cerchio immenso del tuo Cielo universale!

Donami di cogliere nelle gioie, piccole o enormi, mie o storiche, di questa terra, l’anticipo incoraggiante e il simbolo illuminante delle armonie celesti e definitive, la gioia del convito, anticipo del banchetto dove tu ti metterai a servirci.

Lo splendore della vetta, dell’oceano, del fiore e del firmamento, anticipo di quel mondo in cui tu “farai nuove tutte le cose”, il guizzo dell’intelligenza che strappa il segreto alle cose, anticipo del momento in cui “sarà tolto il velo” sugli enigmi inverosimili della storia mia, dei popoli, dell’universo.

Il gusto severo della lotta per la giustizia, anticipo di quella bilancia inappellabile sulla quale finalmente, dopo millenni di soprusi, tu “darai a ciascuno secondo il suo merito”.

L’esultanza dei cuori e dei corpi, giovani o consunti, sani o malati, ridenti o trafitti, nell’abbraccio di coloro che si amano, anticipo di quell’attimo infinito in cui, più ancora che lo sposo e la sposa, tu, Altissimo, “sarai tutto in tutti” nel fremito di un solo, eterno, purissimo, abbraccio universale! Il tempo: anticipo dell’eterno! Splendore!

Grazie, Signore, perché l’attesa operosa del tuo Cielo illumina e impreziosisce la nostra terra!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 23, 2006 4:04 pm

  • Pr 30,4: “Chi è salito al cielo e poi ne è tornato?”
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Signore Gesù resuscitato: da migliaia di anni, prima ancora di conoscere il nome del futuro messia, come oggi noi uomini moderni insidiati dalla tentazione dell’afferrabile e dell’immediato, ecco che tutte le persone attente si lasciano pizzicare, trafiggere ed incantare dall’ansia di sporgere lo sguardo oltre la fredda soglia della tomba! Ritrovare i nostri cari Defunti: l’ansia scritta da sempre nel più profondo di noi stessi!

Strazia, Signore, il mio cuore con la ferita lancinante del dubbio, se è il prezzo per conservare vivace la domanda, l’attesa e l’impegno per “un’altro mondo”.

Lo scandalo del futuro mio cadavere parli ogni giorno al mio corpo vivo!

Il sospetto di un cielo vuoto senza eco al nostro grido trafigga il mio sguardo teso.

La rabbia mi invada davanti al subdolo marchingegno di questa cosiddetta civiltà che ruba ai viventi il sole della vita, cancellando il ricordo della propria morte!

Insegnami a valutare le persone anche in base alla seria attenzione che pongono alla domanda se ci sia un fine oltre la fine, di sé e del mondo!

Concedimi, Signore, di sognare intensamente e frequentemente un mondo in cui tutti i sogni di bellezza che so nutrire per il mondo potranno fiorire realtà!

Donami di desiderare che abbiano questi sogni, queste ansie e queste attese le persone che stimo, le persone che amo: donami il desiderio di palpitare, parlare, sognare con esse una comunione di là, capace di caratterizzare fin d’oggi la nostra comunione di qua. Non sono forse gli stessi sogni i lacci più forti e fecondi per coloro che si amano?

Dona, Signore, a quelli che amo, di crescere nella qualità del loro amore per me, stringendomi sempre meno in un geloso e separato possesso, avvolgendomi invece in sempre più vasti abbracci!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 23, 2006 4:06 pm

  • Ap 19,11: “Vidi il cielo spalancato”
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Meno male, Signore, che non ci troveremo nel tuo cielo sempre con l’asfittica compagnia dei nostri quattro gatti di sacrestia: apriremo le braccia verso mai tanto dilatati abbracci!

Ma tu non ci prometti un’abbuffata di buontemponi simile alle solenni mangiate (e bevute) che i cosiddetti Amici si regalano per celebrare la loro finta amicizia.

E non ci scaraventi neppure nell’orgia collettiva di chi sa quale partita per il campionato del mondo.

E non ci prepari neppure la maxidiscoteca dove tutti sono nessuno, avvolti da una agglomerante oscurità. E non ci fai neppure accomodare attorno al più moderno tavolino del pub, sorseggiando costosissime birre estere, mentre la pianola scandisce il ritmo dello sciocchezzaio delle nostre conversazioni, in attesa di uscire finalmente un po' più storditi di come eravamo entrati!

La tua Apocalisse ci precisa che hanno dovuto passare per una bella e strana lavanderia dove hanno potuto (chissà come) sbiancare le proprie vesti inzuppandole nel sangue dell’agnello: dovevano cioè aver purificato se stessi nel martirio come il Signore!

Soltanto a questi, e non ai mille Bengodi goderecci che succhiano il piacere solitario delle lattine della vita, solo a loro hai detto che non offrirai né birre estere, né Coca Cola, né Wisky Jonny Walker: tu li guiderai alla fonte zampillante vita eterna, solo se non si saranno già saziati delle sciocchezze, spesso insanguinate del sangue dei Sofferenti, che dissetano la gola di tutti, lasciando arido il cuore.

E Tu hai promesso di stendere su di loro la tua tenda, con il gesto di intimità della sposa che stende la sua tenda sul corpo dello sposo, prima di regalarle il suo amplesso.

E ci hai promesso di non avere più né fame né sete, né arsura di sorta, né ardente desiderio libidinoso: hai promesso che cioè non avremo più bisogno di darci pazzamente da fare per procurarci quello di cui abbiamo vero o finto bisogno.

Avremo tutto il tempo per contemplare il tuo volto, se per intanto, nella nostra vita, ci saremo abituati a contemplare in pace e silenzio il volto di chi amiamo: altrimenti ci annoieremo anche nel tuo Cielo!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 30, 2006 3:03 pm

  • Ap 21,1: “...e il mare non c’era più”
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Non voglio guardare distaccato e lontano questa mia terra, al pensiero che poi non sarà più.

Preferisco credere che tu, Signore, già in questa terra hai messo il seme della terra nuova. Voglio credere che questa terra non è una finta, ma il mio impegno per rendere meno disumana, questa terra già prepara quella terra nuova che tu trasformerai alla fine dall’alto: altrimenti mi sentirei spaccato fra l’uomo compromesso con il lavoro, la famiglia, l’impegno sociale da una parte, e il credente dall’altra!

“e il mare non c’era più”: questa personificazione del male è finalmente prosciugata e sconfitta. Vedo traboccare il male, fisico, sociale, mentale, politico, attorno a me.

Impediscimi, Signore, di difendermi asserragliandomi nel bunker di velluto della mia famiglia. Fa di me uno del quale si possa dire che lotta contro i mulini a vento di questo mondo, come facesti Tu!

Ma lasciami mettere radice nella terra buona della speranza ultima, proprio per combattere fin d’oggi le mie piccole battaglie nella giornata della famiglia, della scuola e del lavoro: quando alla sera mi coricherò esausto delle battaglie quotidiane, magari perse, ecco che potrò sdraiarmi egualmente confortato sul letto pensando che se io ho perso una battaglia tu vincerai certamente la guerra.

La città santa, la nuova Gerusalemme!

Noi viviamo nella città diabolica, inquinata dallo smog, dal rumore, dalla frenesia. Non permettere che il ritmo diabolico della città travolga le nostre abitudini e i nostri cuori.

Insegnaci il gusto della campagna e della natura, non come fuga ma come rifornimento per tornare in città, senza ritagliarmi l’angoletto del mio giardino, impegnandomi nel mio piccolo a fare della giungla urbana un giardino per tutti!

“come una sposa adorna per il suo sposo”: insegnami, Signore, a guardare con tenerezza le giovani coppie, le giovani famiglie, o magari anche questi ragazzini che oggi si prendono e domattina si sono lasciati, con la simpatia con cui si spia la “scenetta” anticipata dell’abbraccia sponsale che tu, audacemente, follemente, ci prometti alla fine con Te!

“Egli sarà Dio-con-loro”: finalmente!

Alimenta, Signore, nel mio cuore, la pace di sapere, credendo al buio, che tu sei già con me, compagno ai miei passi ma non permettere d’altronde che il mio cuore possa desiderare qualcosa di più, per me e per chi amo, di abitare in casa tua “Dio-con-noi”!
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 30, 2006 3:08 pm

  • Ap 21,2: “..e vidi la nuova Gerusalemme scendere dal cielo, adorna come la sposa per lo sposo”
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Che strano e che bello, che sia il tuo cielo a scendere sulla nostra terra e non viceversa: allora vuol dire che questa terra, questa nostra avventura di vivere, questo travaglio della storia di tutti e di ciascuno non è né valore unico e assoluto né un giochetto per far passare il tempo in attesa della vita eterna: la mia storia prepara la tua eternità!

Fammi sobbalzare a questo pensiero più che se vincessi i miliardi della lotteria di Capodanno!

La tua Gerusalemme, scesa fra di noi, la tua rivincita su Babilonia, qui adombrata come lo sfondo nero della notte mette in evidenza il luccichio delle stelle, la tua Gerusalemme è presentata come cinta dalle dodici porte sulle quali stanno scritti i nomi degli eletti!

Fammi sussultare, Signore, quando capisco che il vezzo poetico dell’innamorato che chiama una stella con il nome della sua amata, diventa nella fede realtà: davvero, Signore, come dice la canzone, “i nostri nomi stanno scritti nel cielo!”. Il mio nome lassù più scintillante di una stella!

E le mura della tua Città poggiano sulle dodici fondamenta dei dodici Apostoli: non permettermi, Signore, di inventarmi una religione a mia misura, un Dio a mia immagine e somiglianza.

Voglio che l’albero della mia fede metta radici nella storia vera e breve di quei dodici poveretti.

Fammi stupire anch’io, insieme all’Apostolo Giovanni che spalanca incredulo gli occhi, davanti alla tua Città, la tua Gerusalemme universale, senza il tempio: non ci saranno più né chiese, né parrocchie, né Vaticano nella nostra terra inondata dal tuo Cielo, perché tu non sarai più qui o là, ma sarai “tutto in tutti”: voglio esultare al pensiero di tutto il creato che rientra luminoso nel grembo del suo Creatore.

Scampami, Signore, dalla tentazione di pensare che tutte queste “fantasie” della tua Apocalisse, tutti questi sogni del tuo cuore che ci confidi cifrati e talora addirittura indecifrabili, siano pensieri lontani dalla mia vita, roba da misticheggianti perdigiorno, ammaliati da qualche pifferaio dell’evasione religiosa: non riuscirei ad impegnarmi seriamente per il mio lavoro e per la mia famiglia se non li sognassi un giorno rifioriti nel tuo giardino di eterna primavera!
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 30, 2006 3:17 pm

  • Sir 18,16: “Il dono della parola è il più prezioso dei doni”
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Signore Gesù! Insegnami a stupirmi ogni giorno quando al mattino saluto i bambini o canto una canzone: soltanto l’uomo parla, a Tua immagine, e per tuo dono, a differenza dei sassi e delle belve!

Signore Gesù! All’inizio del mondo, con la Tua Parola, furono create tutte le cose! Tu che con il Padre e lo Spirito porti avanti una conversazione infinita! Vorremmo poter conoscere fin d’ora gli argomenti senza fine del Vostro discorrere, e confrontarli con gli argomenti comuni delle nostre conversazioni, sul bus, sul lavoro, a tavola, davanti alla TV!

Concedici un uso parsimonioso delle nostre parole. Non permettere che parliamo a caso, senza aver fatto prima luce dentro il nostro cuore! Ammutolisci le mie labbra quando stanno per usare il dono della parola come un’arma!

Dammi il gusto del silenzio, questa grande pagina bianca indispensabile per scrivere le mie parole, dal biglietto d’auguri al testamento! Insegnaci a parlare dalla profondità del nostro cuore alla profondità del cuore dell’altro!

Aiutaci a non lasciarci incantare dal profilo, dalle misure, dall’età di chi incontriamo. Rendici invece attenti al tono, alla profondità, alla sincerità, alla tenerezza delle parole che ci regalano.

Donaci parole al di là dell’istruzione e del vocabolario, parole profonde, parole accoglienti, parole sincere, parole forti, parole soavi, parole rispettose, parole amorevoli, parole limpide, parole pensate, parole pregate!

Concedimi, Signore Gesù, di ricordarmi di Te presente sempre, accanto a me, in ascolto rispettoso e inesorabile dei miei pensieri. La Tua compagnia accanto a me li purifichi, li illumini, li pacifichi, così da regalare ai fratelli parole pure, luminose, pacifiche!
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 30, 2006 3:27 pm

  • Mt 12,34: “La bocca parla dalla pienezza del cuore”
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Signore Gesù! Viviamo in questo mondo sommersi da fiumi di parole, sempre più somiglianti a un sordo, tagliente, avvinghiante, instupidente rumore!

E la vita di ogni giorno ci impoverisce con l’esercizio quotidiano di parole qualunque, banali, tiepide, consunte, usate per dire le cose nascondendo i cuori.

Abbiamo dimenticato l’incanto dei grossi paroloni politici, avendoli scoperti vuoti e bugiardi, ma siamo ancora prigionieri volontari, incantati ed avvolti dalle parole dolciastre e velenose della pubblicità: muovi Tu la nostra mano a difendere il diritto del silenzio.

Liberami dall’imbarazzo che mi coglie quando non riesco a trovare le parole adatte per dire tutto quello che sento in cuore: il mio sguardo, il mio silenzio, il mio sorriso, e soprattutto il mio ascolto dicono immensamente di più delle parole più forbite.

Ma liberami parimenti dallo squallore della parola spontanea, istintiva, qualunque, pronunziata senza fissare amorevolmente negli occhi il mio interlocutore, e senza esigermi da lui fissato io negli occhi, cioè nel cuore.

Non permettermi di rinunciare all’amicizia di qualcuno che sappia parlare dalla profondità del suo cuore alla profondità del mio cuore.

Rendimi credibili i discorsi che sento, dalla tribuna politica fino alla conversazione con il mio nipotino, sempre meno in base a quello che dicono.

Fammi invece sempre più attento a verificare quanto quelle parole sbocciano, profumano eppur pungono dal suo cuore e perfino se arrivano, lungamente attese, al mio cuore.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 30, 2006 3:32 pm

  • Gc 3,2: “Chi non fallisce nel modo di parlare, è perfetto”
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Tu ci hai detto che il seme della tua Parola germoglia e cresce anche mentre noi dormiamo. Donaci la fiducia che vince ogni più cocente delusione!

Ma insegnaci a distinguere le parole che fanno eco alla tua Parola e le parole che vengono soltanto dalle nostre labbra: queste arrivano alle orecchie, le altre al cuore!

Insegna a chi insegna, Signore, in famiglia, nella scuola, nelle comunità, a seminare parole di speranza, di misericordia, di altruismo e di fede per la sola gioia che gli altri dilatino il proprio orizzonte di luce, nascondendosi poi nell’ombra, così che soltanto l’orizzonte resti nei loro cuori, consumato il fiammifero che l’aveva illuminato.

Purifica, Signore, le parole dei Genitori, Educatori delusi, sostenute dal ricordo dolciastro di quando i giovani erano piccoli e ci ascoltavano senza discuterci, amareggiate dallo scacco di sentirci vinti e inutili.

Svelena le parole dei Genitori, Educatori, Insegnanti, dal gusto amaro della delusione di vedere i giovani diversi dal proprio sogno su di loro, della umiliazione di non fare attraverso i figli la bella figura che ci aspettavamo davanti agli altri.

Pacifica i cuori doloranti degli Educatori delusi, inaspriti dal disagio di non riuscire a capire le nuove generazioni, o perfino trafitti dalla disperazione di vedere i giovani vomitare quella fede che avevano loro “cucinato” con tanto amore. Confortali nel credere che Tu, Signore, li hai amati, li ami, e li amerai prima, più e ancor dopo di loro.

Dona invece, Signore, alle parole dei Genitori e degli Educatori, la perseveranza inesorabile nella preghiera per le persone che amiamo: incontrino altri dai quali, forse inconsapevoli, possano ascoltare nell’amore quelle parole che noi avevamo soltanto saputo urlare nel dolore.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 06, 2006 2:55 pm

  • Mt 12,36: "Nel giorno del giudizio dovremo rendere conto di ogni parola inutile"
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Salvami, Signore, dai troppi discorsi, salvami dalla sventura di lasciarmi ogni giorno cadere nella trappola delle conversazioni qualunque, delle cose che si dicono tanto per dire, dalle chiacchiere superficiali, dal parlare, tanto per passare il tempo!

Concedimi di ricordarmi spesso di come in punto di morte mi dispiacerà di avere sprecato tanto fiato inutilmente! Salvami dal dire che c'è tanto tempo ancora, tanto tempo da poterne addirittura sprecare un po'!

Ti ringrazio, Signore, per quella parola che ben ricordo, così semplice, ma profonda e affettuosa, incoraggiante, che mi ha fatto un mondo di bene.

Fammi capire che le parole più feconde sono quelle che nascono da un profondo e sereno silenzio.

Donami, Signore, il gusto del silenzio vero e sereno. Donami il silenzio necessario per fermarmi ed accorgermi di essere al mondo, in un mondo dove tutti corrono senza sapere bene dove stanno andando.

Donami, Signore, il silenzio sereno per imparare a scrutare e a discernere i miei sentimenti, in un mondo di cuori aggrovigliati e incomprensibili.

Donami il silenzio sereno per guardare negli occhi le persone che amo e per esserne guardato. Il silenzio sereno per venerarti presente nelle persone che amo, nei Disperati che incontro, nel mio bimbo mentre lo pulisco, nell'uomo, nella donna che abbraccio.

Donami il silenzio sereno che mi permette di riempire scrupolosamente d'amore, come un cucchiaino di miele, ciascuna delle parole che dico.

Donami il silenzio sereno che mi permette di filtrare e svuotare scrupolosamente tutto il veleno di irritazione e di giudizio che trovo in ciascuna parola che ascolto!

Donami il silenzio dentro il quale ascoltare l'eco della tua voce dentro il mio cuore, nel momento faticoso ed esaltante della preghiera!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 06, 2006 2:55 pm

  • Mt 13,1-23: "Un contadino andò a seminare"
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Grazie Gesù, per questo Seminatore che non fa come farei io.

Grazie, Signore, perché così sono sicuro che ti sei ricordato anche di me, terra sassosa!

Grazie, Signore, perché mi insegni a fare altrettanto, senza selezionare i buoni dai cattivi, i degni dagli indegni della tua Parola, fiducioso nella tua capacità di socchiudere il loro cuore più che nella mia capacità di sfondarlo!

Insegnami a spargere senza calcolo del "profitto" per il Regno. A spargere a piene mani il buon seme testimoniando il gusto per la finezza interiore, in un mondo di superficiali.

Il gusto della gratuità in un mondo di affaristi, il gusto del candore, in un mondo di astuti, il gusto della tenerezza in un mondo di maniaci sessuali, il gusto della ricerca spirituale, in un mondo di "toccare per credere", il gusto dell'ascolto silenzioso, in un mondo di fracassoni.

Il gusto dell'ultimo posto, in un mondo di arrivisti, il gusto della profondità dei rapporti, in un mondo schiavo dell'immagine, il gusto per gli Ultimi, in un mondo che sembra fatto solo per i vincenti.

Insegnami ad invidiare questo buon Seminatore che non perde tempo a controllare il rendimento: è contento di essere stato fedele al comando di seminare e questo gli basta!

Infondi anche in me, Signore, la passione missionaria della tua Parola: non permettere che io conservi in cuore il tesoro del Vangelo come un pesce Findus nel freezer. Anzi, incendiami il cuore, fammi scottare le mani.

Agita il mio cuore di palpitante trepidazione, dopo aver presentato il tesoro della tua Parola a quelli che amo di più, nel timore di vedere sotterrare e dimenticare il talento.

Ma insegnami tuttavia a trovare la mia pace non nel risultato della produzione, ma nella fedeltà alla tua chiamata: tu mi vuoi fedele, senza pretendermi efficace!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 06, 2006 2:56 pm

  • "La preghiera non è tutto, ma tutto nasce dalla preghiera" (Padre Gasparino di Cuneo)
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Profittiamo di questo spazio accanto alla parabola del Seminatore per offrire pochissime righe di riflessione su come leggere, masticare e digerire la Parola di Dio, sfogliando gli appunti del più illuminato maestro oggi vivente della Parola, Padre Gasparino.

Ci piace tratteggiarne la figura, prima di darne alcune "ricette" per "cucinare" la Parola, anche per invitare ad incontrare lui e i suoi libri.

Cominciò in quel di Cuneo come tanti animi generosi che nell'immediato dopoguerra raccoglievano i bambini cui le bombe avevano rubato la famiglia. Ancor oggi il Centro contemplativo Missionario che si trova sul rettilineo fra Cuneo e Borgo S. Dalmazzo si chiama appunto "Città dei Ragazzi" anche se di quei bambini restano soltanto le giostre multicolori in giardino, a ricordo di quella avventura della Provvidenza.

Andrea si diverte a sfidare la Provvidenza insidiandola con una perseverante preghiera di domanda: il preziosissimo libretto "l'impossibile è possibile" passa in rassegna gli innumerevoli casi di preghiera insistente esaudita. Ancor oggi capita che le ragazze che partono in missione lascino casa portando in tasca soltanto il biglietto dell'aereo per il Brasile, affidandosi alla Provvidenza per raggiungere le più sperse favelas.

Così similmente una volta all'anno tutte le tasche ed i cassetti della Comunità devono essere svuotati di tutto, liberandosi perfino dei francobolli, trasferendo ogni spicciolo nelle mani dei veri proprietari, i Poveri, così da poter ricominciare da zero e rimettere alla prova la Provvidenza.

L'accoglienza dei bambini abbandonati cessò quando le pur giuste richieste delle autorità sanitarie scolastiche esigevano di adeguarsi alla normativa pubblica: "Ci sposteremo in quelle parti del mondo dove i bambini non devono sottostare a tutti questi controlli. Scegliamo i bambini di strade del terzo mondo!".

Ma il fiore dell'attività caritativa è alimentato dalla radice di una preghiera perseverante: da oltre 30 anni, a turno, un membro della comunità resta sempre, giorno e notte, davanti all'Eucaristia, nella rustica, "magica" cappella nella Comunità.

Proprio questa particolarissima esperienza di preghiera ha fiorito le "Scuole di preghiera" e i "deserti" di 40 giorni che hanno educato alla fede migliaia di giovani: ogni primo sabato del mese accorrono numerosissimi da tutto il Nord Italia per imparare la preghiera non dai discorsi ma della vita da chi trova la gioia dividendosi fra i Poveri e l'Adorazione.

Ultimamente accanto alla rudimentale costruzione dove abitano le sorelle è sorto un piccolo elegante edificio: l'ostello della gioventù. È il nome dell'alloggio per i malati terminali di AIDS che vivono con i fratelli e le sorelle l'avventura della fraternità evangelica.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 06, 2006 2:58 pm

  • Sal 119,103: "Quanto sono dolci al mio palato le Tue Parole"
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Quante pagine ho sfogliato, Signore, per imparare a leggere la Pagina definitiva della Tua Parola.

Quanti libri ma soprattutto quanti cuori, e quante situazioni, quanti ambienti mi hanno aiutato a sfogliare il tuo Libro come una lettera d'Amore scritta personalmente a me.

Quella volta avevo usato un registratore clandestino per rubare a Padre Gasparino, di Cuneo, appena alcune battute introduttive al suo allora tanto impegnativo quanto preziosissimo ultimo libro: "il cammino della preghiera" (LDC).

Te li trascrivo, Sorella, Fratello, come un alpinista dilettante ti invita a lasciarti affascinare dal candore di quella vetta che lui non ha mai raggiunto. Ma già lasciarsene affascinare, già sentirsi rivivere in un coro di giovani che canta i salmi accompagnandoli rispettosamente con la chitarra, già assistere partecipi a quel film "Il grande silenzio", tre ore senza colonna musicale per frugare nei sassi e nelle pupille dell'Abbazia madre certosina sulle Alpi di confine tra Francia e Italia... fra terra e cielo, già intuire l'incantesimo della preghiera notturna di sguardo eucaristico... o semplicemente la fiaccolata quotidiana lungo il fiume da Maria benedetto, a Lourdes...

Perdona fratello! Cerca altrove il segnavia della preghiera. Qui soltanto alcuni appunti a caso sulla Parola di Dio, strappati dalla voce del più ispirato educatore vivente, capace di attirare folle (!) di giovani sugli inerpicati sentieri della preghiera solitaria (!).

Non leggere la Bibbia da capo a fondo, come un romanzo. Non farlo neppure come scommessa con te stesso. Ti perderesti per strada.

Qualche volta hai visto una Bibbia lacera e consumata nelle mani di qualche credente: poi hai alzato gli occhi ai suoi occhi e ci hai visto dentro una luce forte che viene da molto lontano: lasciatene incantare, per metterti in cammino anche tu!

Sobbalza di tristezza quando ascolti la Bibbia letta tranquillamente, banalmente, durante la S. Messa!

Và a domandare a chi legge che faccia precedere una pausa di silenzio, di ascolto, di paura (timor di Dio!) e di venerazione.

L'ascolto della Parola di Dio si impara ascoltando e dicendo le parole degli uomini e delle donne della tua vita.

Impara ad ascoltare dalla profondità del tuo cuore alla profondità del cuore dell'altro, dell'altra.

Esigi che non si ascoltino le tue parole senza aver prima ascoltato il tuo cuore!

Affascinati di quelle persone che sanno ascoltare un'altro mentre tace!
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 06, 2006 2:59 pm

  • Sap 16,26: "La Tua Parola salva quelli che la credono"
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Ricorda con precisione e calore le lettere d'amore e di dolore più importanti della tua vita per esigere di prendere in mano la Bibbia con una trepidazione e una venerazione almeno pari al palpito di quei scritti.

Non pretendere di leggere e capire la Bibbia da solo: è stata scritta da uomini ispirati che vivevano con passione dentro il Popolo di Dio.

Leggila con il Popolo di Dio, a partire dai commenti, fino alla "lectio divina" comunitaria, fino alla proclamazione liturgica.

Esistono moltissimi libri più interessanti e più istruttivi della Bibbia. La Bibbia è diversa per almeno tre motivi: attraverso l'esperienza del Popolo di Dio trascritta dall'agiografo è Dio stesso che si mette in contatto con noi, con me. Il Creatore dell'atomo e delle galassie mi telefona. Quanto basta per esaltarmi e strabiliarmi.

La Bibbia mi racconta la storia unicissima di un Dio che viene a farmi compagnia sulla mia strada, fino al fatto stravolgente di un "Dio fatto carne". E questo mi esalta ancora di più.

La Bibbia non vuole tanto darmi delle informazioni ma soprattutto cambiare la mia vita, convertirmi.

Se leggo la Bibbia e resto come ero prima di leggerla allora l'ho profanata.

Non aprire la Bibbia se non hai pregato.

Prima di aprire la Bibbia mettiti alla presenza di Dio, domanda perdono per una tua fragilità, e invoca lo Spirito che illumini il tuo cuore!

Poi prova a ripetere molte volte: "Parla, Signore, tuo figlio ti ascolta!".

È utile anche un atteggiamento esteriore, una cura e un decoro, come fa la Chiesa: non tenere la Bibbia sotto altri libri.

Custodiscila in un luogo particolare e fisso.

Eventualmente ricoprila di una custodia di buon gusto.

La puoi legger sul tavolo ma almeno talvolta leggila in ginocchio.

Prendila in mano con cura come se fosse (lo è!) un oggetto prezioso ma fragile!

Sfogliala con delicatezza e senza premura.

Potresti concluderne la lettura baciandola.

Leggi la Bibbia, anche nelle pagine che conosci a memoria, come se la leggessi per la prima volta.

Prima leggila per capire, consultando i commenti, poi leggila per pregarla.

Infine domandati, o meglio, domandaGli cosa Lui vuole che tu cambi nella tua vita dopo la lettura di quella pagina.

Leggi ogni singolo libro almeno una volta continuativamente, senza strapparne singole frasi da un più ampio contesto!

Potresti utilizzare la matita per segnare quei passi (pochi) che raccontano di più al tuo cuore!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 06, 2006 2:59 pm

  • At 22,14: "Dio ti ha predestinato ad ascoltare la Sua Parola"
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Fammi stupito, Signore, davanti a queste pagine della Tua Parola, apparentemente così simili a tante pagine di tant'altre letterature antiche.

Aiutami a credere che queste pagine costituiscono la stranissima lettera d'amore che il Creatore dell'Universo ha spedito su questo pulviscolo che è la nostra Terra.

Non permettermi di prendere in mano queste pagine con la disinvoltura con cui sfoglierei sull'ultimo numero del rotocalco una qualunque storia della divetta emergente: fammi scottare i polpastrelli delle dita al contatto con queste pagine infuocate dal Tuo contatto.

Metti sulla mia strada qualcuno che desideri leggere la tua Parola insieme a me.

Qualcuno che trattenga il respiro con me davanti alla tua Parola.

Qualcuno che guardi palpitando in silenzio la pagina della tua Parola.

Qualcuno che si lasci parlare serenamente e crudelmente dalla tua Parola, e me ne lasci ascoltare l'eco sommersa e preziosa.

Non permettere, che io legga la tua Parola senza averla avvicinata prima in un momento di silenzio, nella dovuta posizione del corpo, posandone il testo in un luogo privilegiato.

Disponimi ad uno studio anche scientifico di quella pagina, ma, ancor più, disponimi a permettere che quella pagina cambi l'uso del mio orologio e del mio portafoglio.

Non permettermi di leggere la tua Parola per scoprire quello che hai detto: insegnami ad aprire quel libro accompagnato dalla sensazione che in quel momento lì mi stai parlando.

Insegnami a leggere la pagina che già conosco a memoria con lo stupore e l'attesa di quando l'ascoltai per la prima volta, perché certamente quel giorno mi vuoi dire qualcosa di nuovo e di preciso.

Insegnami a ripetere meccanicamente qualche frase del tuo Libro, come un ritornello d'Amore, fino a che la mia memoria e il mio cuore ne restino inzuppati.

Donami voce adatta per leggere la tua Parola: attenta ma non fredda, passionale ma non teatrante, pacata ma non piatta, modesta ma non qualunque, vivace ma non arzilla, consapevole ma non ripiegata, credente ma non visionaria, una voce capace di ascoltare lei per prima quello che sta leggendo, ben prima che farsi ascoltare.

Prepara il mio cuore all'ascolto della tua Parola, allenandomi ad ascoltare la parola del fratello, della sorella, a partire dalla profondità del mio cuore, per giungere alla profondità del suo.
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 13, 2006 2:48 pm

  • Gv 16,21: "La donna, partorendo, soffre, ma poi è felice perché è venuta al mondo una creatura"
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Fammi perplesso, Signore, davanti a questo mondo dove i più poveri pongono nella fecondità la propria ricchezza, mentre i più benestanti sembrano considerare il bambino come un incidente, un attentato alla pace familiare.

Inginocchiami davanti al grembo della mamma in attesa, consapevole di trovarmi davanti al forziere di un tesoro che brillerà ancora quando tutte le stelle del firmamento si saranno appassite.

Congiungi le mani dei genitori in attesa sul grembo di mamma nel gesto affettuoso e sacro delle preghiere della sera: poi gli spiegheranno che aveva invocato il Padre del cielo prima ancora di vedere il padre qui in terra.

Insinua nel cuore delle gestanti una consapevole fierezza del loro pancione, da mostrare con orgoglio ai passanti che sfrecciano lanciandogli uno sguardo di compassione, tetro messaggio di una società sazia e disperata.

Sostieni l'animo dei Genitori che si trovano in attesa "per sbaglio" aiutandoli a credere che Tu, Signore, certamente aspettavi quel figlio da loro inatteso.

Ravviva l'intimità spirituale fra i coniugi in attesa, attenti alla trasparenza vivace, profonda e luminosa del loro rapporto, almeno quanto sono attenti alla trasparenza della tac radiologica.

Trattieni Tu la mano della donna che sta per firmare la condanna a morte del proprio figlio prima ancora di averlo abbracciato.

Lenisci Tu l'insanabile ferita della donna e dell'uomo che hanno respinto il figlio come un aggressore; impedisci loro di dimenticare che hanno un angelo in più in cielo, che li ama e li perdona.

Spalanca gli occhi e il cuore, mozza il respiro e fibrilla l'anima di chi partecipa a un santo Battesimo nella percezione del miracolo di un bambino che entra in chiesa figlio dei suoi Genitori e ne esce figlio di Dio!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 13, 2006 2:49 pm

  • Sal 42,5: "Quando ricordo, il mio cuore si strugge"
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Tu, Signore, non ricordi, perché tutto, passato, presente e avvenire è sempre presente nell'attimo senza inizio né fine della tua eternità: io decido invece con fatica di accettarmi nel tempo, come tu hai voluto, in questo inesausto rincorrersi del mio passato, divorato dal mio avvenire.

Incantami, Signore, della tua eternità, rendi impaziente il mio cuore nell'attesa del giorno in cui finalmente l'inesorabile clessidra della mia vita si fisserà nel punto luminoso della tua eternità.

Custodiscimi senza lacrimogeno rimpianto i ricordi belli e preziosi della mia vita, trasformandoli in entusiasmo per il mio domani.

Alimentami in cuore la misericordia per la memoria dei miei errori, dei miei peccati, dissolvendo il veleno che vorrebbe depositarsi sul fondo dell'anima, il veleno che vorrebbe iniettare i miei occhi incattivendone lo sguardo.

Concedimi il dono di saper cancellare tutte le etichette che la mia affilata memoria vorrebbe sempre appiccicare sulla fronte della gente con colla indelebile.

Incantami di chi sente spontaneo il bisogno di vagliare la propria memoria così da alimentare ai ricordi positivi i propri sogni, cancellando al contempo le pesantezze delle delusioni, di sé e degli altri.

Fammi assaporare la sovrana libertà di chi riesce non solo a perdonare ma anche a dimenticare! Scampami dalla tristezza di una memoria precisa, ferrea, inossidabile, incapace di carezzare con indulgente tenerezza il ricordo delle persone e delle vicende: che chiunque si sente ricordato, si senta al contempo amato!

Inebriami della bramosia di "essere come Dio", copiandoti nel tentativo di una dimenticanza del male vissuto e del male ricevuto, trasformando la spazzatura del passato in concime per il fiore di un sogno a venire.

Ti autorizzo a insidiarmi nelle mie facoltà psichiche, se proprio questo annebbiamento fosse necessario per guarire il mio cuore dal risentimento e dal rancore.
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 13, 2006 2:50 pm

  • Mt 6,33: "Cercate anzitutto il suo Regno"
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Insegnami, Signore Gesù, la passione e la pazienza per il tuo Regno!

Insegnami a guardare il mondo non come un deserto sul quale veder spuntare la mia oasi personale, ma come un prato dal quale, lentamente ma inesorabilmente, veder spuntare, tra le spine, fiori colorati per tutti quelli ai quali piacciono i fiori più delle patate!

Signore Dio, tu che sei il padrone della messe, insegnaci la pazienza delle lunghe maturazioni.

Concedimi la preoccupazione di non fare della mia vita soltanto una corsa alla carriera, la ricerca della tranquillità, l'ansia di due braccia tra le quali dimenticare tutto, l'impegno eroico per il benessere asfittico della mia famigliola.

Donami piuttosto di fare della mia vita un seme secondo la tua parola, un seme che null'altro spera che marcire ed essere dimenticato perché, a partire dalla propria famiglia, dalla propria classe, dal proprio lavoro, il mondo fiorisca fiori di bellezza per chi ci abita!

Donami, Signore, di rispondere spontaneamente a chi mi domanda per cosa vivo, che vivo per lasciare il mondo un po' più bello di come l'ho trovato.

Concedimi di crederti all'opera dovunque, seme e lievito di bontà, anche nella giungla di questa società sazia e disperata, fino a rispondere, convinto, "avanti sempre, in alto", a chi mi domanda "come va?"

Donami di trasferire lentamente ma inesorabilmente le mie amicizie e i miei affetti da quelli con cui ho vissuto i momenti più esaltanti, e perfino da quelli che hanno il mio stesso sangue nelle vene, verso quelli invece nelle cui vene scorre il Tuo Sangue: la passione per il tuo Regno.

Grazie perché Tu ti sei detto lievito nella nostra vita. Lievito: donami, Signore, di incontrare persone rese irriconoscibili dalla tua presenza lievitante in loro.

Donami di incontrare persone fragili trasformate in audaci dall'incontro con Te. Ed altre trasformate dall'antipatia della presunzione alla tenerezza della umiltà di colui che, tanto più cresce, meno pensa di capire e più di poter imparare!

Perdersi come il lievito nella pasta, che diventi pane, per essere morsicati dalla gente: come desiderare di più? Donami di desiderarlo intensissimamente per quelli che amo!
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 13, 2006 2:51 pm

  • Mt 5,6: "Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia"
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Signore Gesù! Salvami dalle facili contentature!

Salvami dal dire che "quando c'è la salute c'è tutto!"

Fammi incontrare i tantissimi sani disperati, accanto al percosso dalla vita, tuttavia traboccante di Speranza!

Signore Gesù! Grazie perché hai messo nel mio cuore la sete di vita eterna.

Grazie per avermi regalato la sete disperata di una vita oltre la morte, sete di acqua zampillante vita eterna, mentre tanti saziano l'arsura con qualche caramella dissetante: carriera, sport, sesso, evasione, pantofole!

Grazie perché tu mi dici che fin d'oggi, misteriosamente, la tua vita abita nel mio cuore. Già fin d'oggi ne avverto fascinoso, esaltante, il riflesso, "come un enigma specchio", in attesa operosa e impaziente al contempo del "faccia a faccia" con te!

Salvami, Signore dal disprezzare il fiammifero, le piccole gioie sane e luminose di oggi, così da accendere fin d'ora il falò della gioia nella notte, in attesa dell'alba della felicità.

Ma salvami altrettanto dal fatale pericolo di accecare gli occhi davanti al fiammifero, queste piccole gioie di oggi: il mio sguardo così da non avere più occhi per il sole che albeggia!

Donami, Signore, di sperimentare l'estasi di abbracciare chi accoglie il mio abbraccio con la gioia di sentirsi abbracciato dal mio amore, ed al contempo coglie durante il mio abbraccio la nostalgia irrefrenabile dell'abbraccio universale con Te e con tutti gli uomini e le donne della Storia.

La gioia e la croce dell'assaggio; "il già" e "il non ancora"!
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 13, 2006 2:52 pm

  • Mc 16,15: "Predicate il Vangelo ad ogni creatura"
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Non voglio diventare, Signore, un agente pubblicitario della tua Ditta, ma un innamorato della tua compagnia, tanto da sentirmi assillato a proporre agli altri le esperienze d'anima che tu regali!

Appassionami, Signore, della vita interiore di chi amo! Dammi forza ed entusiasmo per fermare i loro passi, nella speranza di accompagnarli nella speleologia della propria vita interiore!

Appassionami, Signore, dei gusti di chi amo, così da mettere in cuor loro la passione grande di amare i non amati!

Appassionami, Signore, delle speranze di chi amo, così da incendiarli della speranza di far incontrare, di far parlare, di far amare tra loro quelli che non si incontrano, che non si parlano, che non si amano!

Appassionami, Signore, di tutti quei lontani ai quali basta una tavola per mangiare, un conto in banca per riposare, un letto per l'amore e un'auto per l'evasione: vorrei inginocchiarmi ai loro piedi per implorarli a spalancare i loro orizzonti!

Appassionami, Signore, dei tantissimi distratti: vorrei urlare a ciascuno di loro, vorrei telefonare a tutti i numeri dell'elenco telefonico per avvertirli che non sono immortali!

Appassionami, di tutti quelli che vivono in famiglia senza fermarsi a guardarsi negli occhi, senza sussurrarsi parole sottovoce, senza ricavare spazi per il Povero, senza tentare l'avventura della preghiera comune: vorrei urlare loro che un fiore vale più di una pastasciutta!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 13, 2006 2:53 pm

  • Is 26,9: "Il mio cuore Ti desidera giorno e notte"
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Appassionami, Signore, di tutti gli appassionati della ragione, scrutata fino a scoprirne le ragioni per superare se stessa e approdare al sospirato porto della fede!

Fammi spericolato esploratore di tutte le mode del pensiero corrente, per non poter mai più essere insidiato dal dubbio di averti scelto senza aver onestamente ed appassionatamente perlustrato tutte le altre alternative.

Conservami in dialogo sempre coraggioso, sfidato e sfidante, fra la mia fede e le "trovate" antiche e recenti del pensiero, dal fossile del marxismo alle nuove sette del "New Age", dal sospetto perenne della psicanalisi al nichilismo scintillante dei persuasivi tuttologi televisivi.

Sostienimi perfino audacemente confrontato con le seducenti proposte del consumo, dal rampantismo dilagante al pansessualismo diffuso, dall'esotismo orientaleggiante al culto dell'immagine luccicante e vincente, fino al benpensantismo simpaticone e pantofolaro dei più, per verificare che Tu e Tu solo possiedi e offri la ricetta della gioia definitiva!

Appassionami, Signore, delle grandi domande sulla vita. Fammi ricercatore attento di tutte le risposte che la cultura, la politica, lo spettacolo offrono al mercato delle idee.

Concedimi una istintiva simpatia per tutti coloro che cercano affannosamente il senso della propria vita.

Salva coloro che amo dalla sventura di sentirsi arrivati. O arrivati a una fede "in santa pace", o arrivati ad un'altrettanta tranquilla indifferenza.

Donami di verificare se le domande sulla fede, sul dolore, sulla giustizia e sulla vita eterna sono per me più urgenti delle domande sull'aumento di stipendio, sui risultati del campionato, sull'esito dell'ultimo esame clinico, sulla telefonata dell'amica.

Donami di non avvertire domanda più urgente della domanda sulla tua esistenza, nessuna attesa più impaziente dell'attesa del Tuo volto!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 20, 2006 10:13 am

  • At 17,11: "Accolsero la Parola con grande entusiasmo"
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Signore Gesù! Tu non sei stato accolto da chi si aspettava un Dio "festivo", sfolgorante sulle nubi, un Dio giustiziere immediato per le folle di Impoveriti di questo mondo.

Insegnaci così a riconoscerti presente nelle circostanze e nelle persone "feriali" della nostra vita!

Grazie perché ti presenti a noi nelle vesti dimesse del nostro vivere quotidiano per non invadere con il miracolo la nostra vita di tutti i giorni.

Tu vuoi essere cercato con umiltà nelle circostanze più comuni.

Tu ci insegni che il pericolo più tragico della nostra vita non è né la droga, né le corna, né la disoccupazione, e neppure la malattia.

Spaventaci del pericolo più grave: una vita superficiale, qualunque, piatta, subita, tran - tran, "tiriamo avanti" trascinando i piedi, dal letto della mattina al letto della sera, e tutto il resto dentro come al solito.

Ma salvaci da una vita "comune": facci avvertire l'odore acre della mediocrità prima che il suo gas ci avveleni del tutto senza accorgercene!

Tu non ci domandi fatti eccezionali ogni giorno della nostra vita, ma cuore eccezionale nelle cose più comuni di ogni giorno, vissute in consapevole impegno, in luminoso entusiasmo, ogni gesto un gesto d'amore!

Facci entusiasti anche se trafitti, appassionati anche se appesantiti dal ripetersi identico delle cose, come se quel momento che viviamo fosse l'ultimo della nostra vita.

Insegna al nostro cuore sentimenti vivaci sempre, appassionati sempre, pacati sempre, attenti sempre, accoglienti sempre, curiosi sempre, presenti sempre alla visita del tuo sguardo sempre!

Donaci di incontrare nel nostro cammino persone "normalmente eccezionali"!

Insegnami a vivere ogni cosa buona che faccio ricordandomi che quella è la cosa più importante del mondo, che posso fare in quel momento, perché è quello che in quel momento Tu vuoi da me!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 20, 2006 10:14 am

  • Is 5,1: "Io, Dio, canterò per il mio diletto un cantico d'amore"
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Ma che figura ci fai, caro Padreterno, a fidarti di noi, a fidarti di un Popolo, fino ad usare la parola sdolcinata di "innamorato"?

Forse che la tua divina onniscienza non prevedeva tutte le corna che ti avrebbero, che ti avremmo fatto?

Grazie, mio Dio, per la splendida, istruttiva lezione della tua "ingenuità": Tu sei ingenuo come un innamorato caparbio nell'amore anche se non vede l'amore corrisposto.

Fa’ di noi degli ingenui, caparbi in amore, come Te!

Mostraci come si vive meglio ingenui in amore: meglio un cuore talvolta ferito che un cuore ferito mai, perché di sasso!

Mostraci la fecondità dell'ingenuità: se credo in chi non lo merita, spesso la mia fiducia in lui lo farà diventare capace di meritarselo.

Mostraci la fecondità dell'ingenuità per chi la vive consapevole, per fede: chi spera nell'insperabile si scontrerà con la delusione ma almeno ci prova, prenderà pure le sue facciate e diventerà un don Chisciotte contro i mulini a vento, ma almeno ci prova, cammina, vive.

Chi è soltanto lucido e realista è già morto.

L'ingenuo che diventa credente varca la soglia della più umanamente incomprensibile ingenuità: la soglia della preghiera. E insiste.

Come Francesco che credette nel lupo al punto da non esserne divorato.

Mostraci come l'ingenuità per amore perdoni sempre perché spera sempre nell'altro, anche quando non gliene dà motivo: come Tu con noi.

Fammi invidiare la simpatia di cui godono gli ingenui, allorché tutti "sentono" di essere sperati migliori. Fammi ingenuo per amore per assomigliare a Te, mio Dio caparbio nell'amore!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 20, 2006 10:15 am

  • Sal 79,9: "Fa splendere il Tuo volto e saremo salvi!"
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Dove posso, Signore, cercare le tracce del tuo passo accanto a me, per rincorrerti?

Dove posso scorgere il riflesso del tuo volto per fissarti negli occhi?

Dove posso sentirmi abbracciato dalle tue mani per ricambiare l'abbraccio?

Grazie, Signore, per questo me stesso dove scopro la prima traccia della tua presenza, per questo inafferrabile spirito che "tocco e palpo" dentro di me, traccia fluorescente del tuo Spirito!

Grazie, Signore, perché mi hai permesso di amare l'Invisibile con i miei occhi visibili, quando intuisco dentro di me il disegno di un'armonia luminosa scritta nascosta in filigrana nella "carta-valore" della mia vita.

È proprio come se l'avessi un po' visto il tuo volto luminoso, trasparente dal mio volto di nebbia! Altrimenti non sarei qui a parlarTi.

Grazie, Signore, perché posso dire con sicurezza che quando ho saputo ricavare nel mio cuore uno spazio di silenzio non tacendo soltanto, ma soprattutto ascoltando, ecco che allora la tua voce sussurrava "dentro" alcune parole, più attese delle parole di chi amo.

Salvami dalla tentazione di interpretare queste "parole-dentro" solo come eco del nostro urlo solitario anziché come preziosa trasparenza della tua voce. Altrimenti io non sarei qui a parlarti.

Grazie per i lunghi silenzi davanti alla Parola, davanti all'Eucarestia, davanti al Povero, davanti al cielo stellato: mi hanno talora passato sulla fronte la tua indelebile carezza. Altrimenti non sarei qui a parlarti!

Donami, Signore, di fare la prova del nove delle mie emozioni con te, attraverso le mie compromissioni affettive ed effettive col prossimo, ad evitare il pericolo dell'autoerotismo spirituale!

E se non riesco a toccarti sensibilmente, infondi almeno nel mio cuore, Signore, il desiderio intenso di toccare uomini e donne che ti hanno in qualche modo toccato!

E se non riuscissi né a toccarti né a toccare chi ti ha toccato, fammi scoprire nell'impaziente desiderio di toccarti la prova di essere stato toccato da Te!
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 20, 2006 10:16 am

  • Lc 12,49: "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e come vorrei che già divampasse!"
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A quante immagini del tuo volto, Signore, sono già abituato: dal Bambinello di Betlemme, al taumaturgo guaritore, al podista sulle acque, al Buon Pastore, al Sacro Cuore vagamente femminile, al saggio della Montagna, al morente per Amore sulla Croce.

Così l'incontro con questa inconsueta tua immagine di divino piromane!

Grazie, Signore, perché in questo mondo di pecore quotidiane che aspettano il fine settimana, la partita, le ferie, l'auto nuova, o chissà cosa, per la loro mezz'ora da leoni, tu ci hai invitato a vivere vivi, appassionati sempre, comuni fuori ma eccezionali dentro, piromani di noi stessi tutta la vita!

Spaventami, Signore Gesù, prima di affascinarmi! Concedimi di avvertire il pericolo del tuo fuoco, inceneritore delle mie pigrizie, delle mie viltà, dei miei compromessi!

Grazie per i Santi, che, in mille diversissimi modi, hanno vissuto la loro vita incendiata e incendiaria!

Grazie per le persone appassionate di te, del Regno, dei Poveri, della bellezza che non tramonta, della famiglia universale, della famiglia per chi non ha famiglia, che ho incontrato nella mia vita: il loro incontro mi ha scottato, insegnandomi cosa farne della vita!

Donami un cuore eccezionale nel vivere le circostanze più comuni della mia vita, a cominciare dallo svegliarmi stupito, dal mangiare consapevole, riconoscente, esultante, all'incontrare la suocera, il capoufficio, il compagno di banco, il postino come sempre nuovi, inconsapevoli santuari dell'Altissimo.

Conducimi per mano nella mia giornata di incalzanti novità fino all'addormentarmi trepidante per il sonno che è ogni volta "prova generale" dell'ultimo sonno!

Donami di vivere sereno fuori e incendiato dentro. Donami che chi mi incontra possa sentirsi bruciato dalla tua presenza misteriosa ma trasparente.

Non permettere, Signore, che io tolleri per chi amo, una vita onesta qualunque: custodisci la mia perseveranza nella preghiera implorante per essi una vita incendiata e incendiaria!

Soprattutto non permettere che, una volta "posta mano all'aratro" (Lc 9,62) io mi volga indietro, rincorso dall'insinuante rimpianto di quando la mia vita era mia: bruciami tu i ponti alle spalle davanti al pericolo di ritirata dal fronte di me stesso!
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