La Madonna di Czestochowa in Cracovia, Cenni storici

La Madonna di Czestochowa a Cracovia: luoghi e storia

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La Madonna di Czestochowa in Cracovia, Cenni storici

Messaggio da Redazione » ven mag 20, 2005 12:57 pm

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Santuario

Sulle colline calcaree che si estendono da Cracovia fino a Wielun (denominate "tratto dei nidi delle aquile"), affacciata sul fiume Warta, sorge la città di Czestochowa. Si ritiene che il nome della città provenga dal suo fondatore, uno slavo di nome Czenstoch. Nei documenti del XIII secolo essa viene menzionata come un vilaggio di cavalieri chiamato Czenstochowa. Alla fine del secolo XIV ricevette lo status di città.
Nella parte occidentale della città, chiamata nel XIV secolo "Vecchia Czestochowa", si trova una collina alta 293 metri, concessa ai Monaci Paolini venuti dall'Ungheria nel 1382. Su di essa fu eretto il complesso di edifici del santuario e del monastero, circondato da mura e parchi, che porta il nome. di Jasna Gòra (Clarus Mons).

Il nome ricalcava quello della loro casa madre a Buda: San Lorenzo in Claro Monte Budensi.

L'Ordine di San Paolo Primo Eremita - Monaci Paolini - fu fondato all'inizio del secolo XIII in Ungheria, in seguito al grande movimento eremita che coinvolse tutta l'Europa nei secoli XI-XII. Il fondatore dell'Ordine, il beato Eusebio, cannonico di Esztergom, diede vita alla prima comunità di Paolini, raccogliendo gli eremiti che vivevano nelle foreste dell'Ungheria e della Croazia. La loro vita monastrica si modellò sulla regola di Sant'Agostino. Come patriarca scelsero San Paolo di Tebe, chiamato "primo eremita".

Nato a Tebe, probabilmente nell'anno 230, Paolo fuggì nel deserto di Tebe a soli 16 anni, durante la persecuzione di Decio ove, secondo la tradizione trasmessaci da San Girolamo, dimorò per 90 anni, cibandosi del pane che gli veniva portato da un corvo. Al termine dalla vita, sempre secondo la testimonianza di San Girolamo, si recò da lui Sant'Antonio Abate, che seppellì il corpo del Santo, deponendolo in una fossa scavata, secondo la leggenda, da due leoni. Per questo motivo lo stemma dell'Ordine dei Monaci Paolini presenta una palma, due leoni e un corvo con un pezzo di pane nel becco.

Fu il principe Vladislao di Opole, pleni-potenziario del re Ludovico di Ungheria per la terra polacca negli anni 1367-1372, a chiamare i Monaci Paoloni in Polonia. Essi vennero a Czestochowa nel 1382, ricevettero in dono una piccola chiesa e vi deposero il Quadro Miracoloso della Madonna, che il principe aveva portato dalla città di Belz. La storia del quadro di Jasna Gòra viene tramandata secondo due versioni: una tradizionale, avvolta nella leggenda, ed una storica, ricostruita dai critici d'arte interessati alla genealogia di questa straordinaria Immagine.

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Stemma dell'Ordine dei Paolini

Secondo la versione della tradizione, il Quadro fu dipinto dall'Evangelista Luca sul tavolo della casa della Santa Famiglia. San Luca avrebbe dipinto due immagini di Maria, una delle quali pervenne in Italia, e fu conservata a Bologna, ove ancora oggi viene venerata; l'altra quella di Jasna Gora venne traslata da Gerusalemme a Costantinopoli dall'imperatore Costantino e deposita in una chiesa. Sei secoli più tardi, il principe russo Lev, ottenne dall'imperatore il Quadro come riconoscimento dei suoi meriti militari. Durante le guerre in Ruttenia il principe Vladislao di Opole trovò il Quadro, nel castello di Belz, dove veniva venerato come miracoloso. A seguito della grazia della vittoria riportata sui Tartari, portò con sé quel Quadro a Czestochowa, affidandolo alla custodia dei Monaci Paolini. Queste notizie ci sono pervenute tramite un manoscritto, il più antico, intitolato "Translatio tabulae", di cui una copia dell'anno 1474 viene conservata nell'archivio di Jasna Gòra.


Secondo i critici d'arte il Quadro di Jasna Gòra sarebbe stato in origine un'icona bizantina (del genere "Odigitria") databile tra il VI e il IX secolo.

La fama sempre crescente dell'immagine miracolosa della Madre di Dio fece sì che in breve tempo il monastero divenisse mèta di continui pellegrinaggi, e che cominciasse a raccogliere numerosissimi e preziosi exvoto. La preziosità di tali doni accese purtroppo la cupidigia: nel giorno di Pasqua, il 14 aprile del 1430, una banda di ladri, provenienti dalla Boemia, dalla Moravia e dalla Slesia, assalì il monastero. Entrando nella Cappella della Madre di Dio i ladri deposero dall'altare l'Immageine, depauperandola di tutti i preziosi e deturpandola sul volto con le spade. In seguito gettarono il Quadro in terra, provocandone la rottura in tre parti secondo il racconto di Piotr Risinus, contenuto nell'opera "Historia Pulchra" (1523


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Il Principe Vladislao di Opole dona ai Paolini l'Icona della Madonna (bassorilievo della porta laterale della Basilica

Il Quadro venne restaurato a Cracovia presso la corte del re Vladislao Jagiello. I restauratori tentarono ripetutamente di stendere i colori sulla tavola, ma questi svanivano. Oggi si sa che la difficoltà dei medievali di restaurare un'icona antica proveniva dall'applicazione di colori a tempera su un'immagine encaustica. Poiché l'operazione di restauro falliva, i restauratori raschiarono totalmente l'Immagine antica, dipingendone una nuova sopra la tavola miracolosa. Sui segni dell'oltraggio del volto della Madonna, essi passarono lo stilo per conservare memoria della barbarie. Dopo la profanazione e il restauro, la fama del santuario crebbe enormemente e aumentarono i pellegrinaggi, a tal punto che la chiesa gotica originaria si rivelò insufficiente a contenere il numero dei fedeli. Per questo motivo, già negli anni '60 del secolo XV, accanto alla Cappella della Madonna, fu dato avvio alla costruzione di una chiesa gotica a tre ampie navate.

Il monastero subì un altro assalto nel 1466, per mano dell'esercito del re boemo. Questi episodi, nonché la necessità di un baluardo vicino ai confini con la Slesia, convinsero il re Vladislo IV della necessità di erigere un muro di cinta intorno al monastero. I lavori furono iniziati nel 1638: il santuario di Jasna Gora diventava così una fortezza mariana: il "fortalitium marianum". Ma presto il santuario avrebbe subìto nuovamente una dura prova.

Nel 1655 circa si diede inizio ad un piano di attacco contro la Polonia. Il 21 luglio dello stesso anno, l'esercito svedese entrò in Polonia. Varsavia, Poznan e Cracovia furono facilmente conquistate. La nobiltà polacca, divisa da lotte intenstine, si rifiutò di combattere. Tutto il paese cadde così sotto la dominazione svedese. Il 18 novembre del 1655 l'armata del generale Müller, costituita da tremila uomini, raggiunse Jasna Gora, esigendo l'immediata resa del santuario. Nonostante ciò, il priore di Jasna Gora, padre Agostino Kordecki, decise di continuare la difesa del sacro luogo. Egli disponeva di 170 soldati, 20 nobili e 70 monaci. Ben pochi in paragone ai tremila soldati svedesi! Al rifiuto della proposta di arrendersi l'esecito svedese sferrò l'attacco. Il combattimento, durato 40 giorni, si concluse con la vittoria dell'esercito di Maria.

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La profanazione dell'Icona nel 1430, (quadro del sec. XVII) Sala dei Cavalieri

La vittoria riportata dalla piccola fortezza di Jasna Gora, chiamata con disprezzo "pollaio" dal generale Müller, risultò di grande importanza religiosa e politica. L'attacco a Jasna Gora fu considerato una violazione dei sentimenti religiosi e la vittoria fu ascritta non già alla bravura dei soldati né alla solidità della fortificazione, ma alla tutela della stessa Madre di Dio, Protettrice di quel luogo. Dopo questi episodi, tutto il paese cominciò a combattere contro gli svedesi invasori.
Il 1 aprile del 1656 il re Giovanni Casimiro pronunciando solennemente nella cattedrale di Leopoli i suoi voti, consacrò tutto il paese alla protezione della Madre di Dio, proclamandola Patrona e Regina delle terre del suo Regno. Da quel momento alla Santissima Vergine Maria furono affidate le sorti della nazione. Jasna Gora divenne così simbolo di libertà religiosa e politica per il popolo polacco.

In seguito le mura del baluardo mariano dovettero respingere altri assalti nel 1656, 1702, 1704 e 1705. La Polonia conobbe una relativa pace dal 1711. Era il momento favorevole per l'incoronazione dell'Effige della Vergine

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Difesa di Jasna Gòra dagli svedesi nel 1655, (quadro del sec. XVII) Arsenale



Nella metà del XVIII secolo, la precarietà del sistema politico, la crescente prepotenza della nobiltà polacca e un'erronea politica estera determinarono il declino della determinarono il declino della Repubblica. Di tale situazione approfittarono gli stati vicini, cioè Russia e Prussia. Con il pretesto di proteggere la Polonia, l'esercito di Caterina II, imperatrice di Russia, entrò in territorio polacco. Il 29 gennaio del 1768 si costituì una Confederazione di nobili polacchi contro il re Stanislao Poniatowski, il quale favoriva gli interessi della Russia. Casimiro Pulaski, uno dei dirigenti della Confederazione, si impadronì della fortezza di Jasna Gora, difendendola per tre anni e respingendo tenacemente gli attacchi dei russi. Quando, nel settembre del 1772 la confederazione si sciolse, il re Stanislao Poniatowski comandò di consegnare la fortezza ai russi. Era la prima volta che un esercito nemico espugnava le mura di Jasna Gora. Poco tempo dopo la Polonia fu spartita.

Nel 1795 vi fu una terza spartizione della Polonia ad opera dei tre invasori: l'Austria, la Prussia e la Russia. Per oltre 120 anni la Polonia sarebbe stata cancellata dalla mappa dell'Europa.

In quel doloroso periodo sella storia della nazione polacca, Jasna Gora costituì un punto di riferimento per la nazione divisa. Essa sensibilizzava la coscienza dei polacchi, rocordando loro che erano figli di un'unica patria e infondendo nei cuori la speranza della liberta. L'Imamgine della Madonna devenne così segno e pegno di una Polonia libera.

Ai tempi di Napoleone I e del Principato di Varsavia, Jasna Gòra fu ancora una volta - l'ultima - fortezza militare per difendere la libertà dei polacchi, i quali dal 1806 al 1813 respinsero con successo gli attacchi degli eserciti nemici.

Con la caduta di Napoleone I, l'esercito russo occupò nuovamente la fortezza di Jasna Gòra, e lo zar Alessandro I ordinò di distruggerne le mura. Solo nel 1843, su ordine dello zar Nicola I, esse poterono essere riedificate, sebbene in forma diversa da quella originaria.
Con tale gesto, lo zar intendeva esprimere agli occhi dell'Europa la sua tolleranza e benevolenza verso la Chiesa. In realtà, i tre stati invasori temevano Jasna Gòra per il suo peculiare ruolo nella difesa della fede e dei valori patriottici pertanto, vietarono ai polacchi di recarsi in pellegrenaggio a Czestochowa e chiamarono la Madonna di Jasna Gòra "la principale rivoluzionaria".

In un tale clima non tardò a maturare l'insurrezione del gennaio 1863, che voleva la liberazione della Polonia: sulle bandiere degli insorti campeggiava l'Immagine della Madonna di Jasna Gora

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Armatura di cavalleria del sec. XV. Arsenale

L'insurrezione fu repressa con gravi conseguenze per tutta la nazione. Anche molti monaci Paolini furono accusati di collaborazione e deportati in Siberia. Nel 1864 lo zar Alessandro II fece chiudere la tipografia, la farmacia e tutti gli studi religiosi di Jasna Gòra; privò il monastero delle terre che gli appartenevano e limitò il numero dei monaci. Persino la clausura fu soppressa e sicari dello zar vessavano continuamente i monaci.

In questo regime, nella notte del 22 settembre 1909 fu rubata dal Quadro Miracoloso la veste di perle e due corone d'oro, dono pontificio. Quando il Papa Pio X ne venne a conoscenza, offrì all'Immagine di Jasna Gòra due nuove corone. La nuova incoronazione dell'Effige ebbe luogo il 22 maggio del 1910 e nonostante fosse in atto la spartizione del territorio polacco, fu celebreta con il medesimo splendore dell'incoronazione del 1717

La prima guerra mondiale non recò a Jasna Gora alcun danno. Tra questa prima e la seconda guerra mondiale, Jasna Gòra fu nuovamente al centro di eventi storici importanti. Il 27 luglio 1920, quando si avvicinava il flagello del bolscevismo russo, l'Episcopato Polacco, radunato a Jasna Gòra, proclamò di nuovo Maria Regina della Polonia. Quando l'armata russa raggiunse Varsavia, migliaia di polacchi si recarono dalla loro Regina per implorare la vittoria, che fu conseguita il 15 VIII, solennità dell'Assunzione. Questa vittoria, chiamata "il miracolo della Vistola" fu attribuita all'intercessione della Vergine Maria.

Nel 1932 si festeggiarono i 550 anni della traslazione dell'Effige della Vergine da Belz a Jasna Gòra. Al santuario affluirono in quell'anno settecentocenquantamila pellegrini. Nel maggio del 1936 venti mila studenti polacchi si consacrarono a Maria, facendo voto di edificare con Lei una nuova Polonia. Nell'agosto dello stesso anno si riunì a Jasna Gòra il primo sinodo plenario dell'Episcopato Polacco.

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I confederati di Bar difendono Jasna Gòra nel 1771 - Arsenale

Con l'inizio della seconda guerra mondiale, tutto il paese fu aspramente provato, Jasna Gòra non fece eccezione.

Una parte del monastero, infatti, fu invasa dalle truppe naziste che rimaserò fino al 16 gennaio 1945. Anche se i pellegrinaggi organizzati furono vietati. Chi riusciva ad accedere al santuario, poteva ascoltare dal pulpito parole di conforto e di speranza. Jasna Gòra aiutava partigiani, prigionieri di guerra, ed Ebrei. I monaci insegnavano clandestinamente alla gioventù. Un improvviso attacco dei carri armati russi il 16 gennaio 1945 provocò panico tra i Tedeschi che presidiavano il santuario, i quali fuggirono senza poter trafugare i tesori e distruggere il monastero

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L'Immagine della Madonna con la veste di diamanti

Nel dopoguerra, Jasna Gòra si rivelò ancora una volta capitale spirituale della nazione. Nel settembre del 1946, alla presenza di oltre mezzo milione di fedeli, l'allora Primate August Hlond consacrò la Polonia al Cuore Immacolato di Maria.
Nel 1948 quando l'ideologia comunista si faceva minacciosa, il morente Primate pronunciò parole che si rivelarono profetiche: "La vittoria, quando verrà, sarà vittoria della Madre Santissima", messagio che fu eredità del nuovo Primate Stefan Wyszynski.

Relegato dai comunisti in una prigione stalinista, il Primate Wyszynski, ispirandosi al gesto del re Giovanni Casimiro, compose una supplica alla Vergine, nella quale la gratitudine per ogni bene ricevuto si mescolava alla preghiera per una Polonia libera e alla promessa di una vita irreprensibile in ringraziamento per la libertà. Il 26 agosto 1956, nel 300° anniversario dei voti di re Giovanni Casimiro a Jasna Gòra, alla presenza di un milione di persone, la supplica del cardinal Wyszynski, ancora prigioniero, vide la luce. Il usccessivo 26 ottobre Wyszynski fu liberato.

Nel 1957 il Papa Pio XII benedisse una copia dell'Effige di Jasna Gòra che sarebbe stata portata, intinerante, da parrocchia a parrocchia in tutta la nazione. Questo peregrinare durò 25 anni e portò preziosi frutti di conversione.

In occasione del millennio della conversione della Polonia al cristianesimo, il 3 maggio 1966 tutto l'Episcopato fece "l'Atto di Consacrazione della Polonia in Servitù filiale a Maria, Madre della Chiesa, per la Libertà della Chiesa di Cristo". Per quest'atto solenne il Sommo Pontefice Paolo VI volle venire a Jasna Gòra, desiderando, tra l'altro, rendere onore al santuario con il dono di una rosa d'oro. Il goverano comunista, però, non glielo permise

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Stefano Card. Wyszynski Primate della Polonia e Carlo Card. Wojtyla. Festa del Millennio (il 3 maggio 1966)
Il 4 giugno 1979 venne a Jasna Gòra il Primo Papa polacco, Giovanni Paolo II che iniziò il suo pellegrinaggio con queste parole: «Si sta realizzando la volontà di Maria: eccomi! ... Sono qui e ricordo una vecchia canzone dei confederati di Bar: "Siamo servitori di Cristo, servi di Maria!" ... Il servo chiamato da questa terra, preso dai piedi di Jasna Gòra, ove spesso sostavo come voi e che mi ha visto in ginocchio sulla nuda terra come voi spesso state per ore e ore ...» Durante i tre giorni di soggiorno del Papa si incontrarono con lui circa tre milioni e mezzo di fedeli. Giovanni Paolo II, pronunciando un atto di affidamento della Chiesa universale, della patria, di tutti gli uomini e di se stesso alla Madonna, esclamò: "Madre, sono tutto tuo e tutto ciò che è tuo!" Egli offrì anche una rosa d'oro che è stata collocata sull'altare della Madre di Dio.
Stefano Card. Wyszynski Primate della Polonia e Carlo Card. Wojtyla. Festa del Millennio (il 3 maggio 1966)


Il 1982 è stato l'anno in cui si è celebrato il 600° anniversario del santuario, malgrado dal 13 dicembre del 1981 si fosse verificata una recrudescenza dei rapporti fra governo e popolazione a causa della proclamazione dello stato di guerra da parte dei comunisti. Ciò impedì al Santo Padre di essere presente nell'anno giubilare: egli potè giungervi solo nel giugno dell'anno successivo. Il suo arrivo fu provvidenziale perchè rincuorò il popolo polacco nella difficile lotta per la libertà. Una terza volta Jasna Gòra ospitò il Papa nel 1987, in occasione del Congresso Eucaristico polacco.

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Giovanni Paolo II a Jasna Gòra, agosto 1991

Santo Padre pregava affinchè la tanto precaria situazione politico-economica del paese non facesse perdere al popolo la speranza di un futuro migliore.

La fiducia dei polacchi nell'intercessione della Madonna di Jasna Gòra si esprimeva nel crescente aumento di pellegrini. Negli ultimi anni si sono recati al santuario oltre quattro milioni di pellegrini, tra cui circa trecentocinquanta mila a piedi..

L'ultimo decennio è testimone di un ancor più profondo apprezzamento di Jasna Gòra da parte dei polacchi. Il fallimento e la caduta del comunismo, definiti da molti il "nuovo miracolo della Vistola", furono preparati in preghiera dinanzi al Volto della Madonna. Per il popolo fedele che si sforza di mettere in pratica il testamento di Maria: "Fate quello che [il Figlio] vi dirà" (Gv 2,5), Maria è la "Protagonista" della rivoluzione polacca dell'amore. Grazie alla sua presenza e alla sua intercessione materna, Cristo vive nella storia.
Il santuario di Jasna Gòra, situato su un'altura, con il campanile che domina la città di Czestochowa, è visibile da una distanza di diverse decine di chilometri..

Il pellegrinaggio a Jasna Gòra. Viale di Maria

Esso occupa un'area di cinque ettari. Un parco, riservato al monastero, lo circonda per tre lati, mentre sull'ultimo lato si apre un grande piazzale dove trovano porto i pellegrini durante le grandi manifestazioni liturgiche. Dal piazzale un parco pubblico si estende a declivio fino alla città - quasi una barriera naturale per creare e conservare un clima di elevazione spirituale e di preghiera..


Il complesso degli edifici di Jasna Gòra è sorto nell'arco di cinque secoli, ma mantiene una singolare compattezza architettonica.
Le mura della fortezza costituivano una difesa di quel tesoro di fede e di cultura polacca racchiuso negli edifici.

Quattro porte, costruite tra il XVII e XIX secolo, danno accesso al complesso del monastero. La parte degli edifici sacri è la più antica: attorno ad essa altri edfici sono sorti lungo i secoli quasi a corollario.
La Cappella della Madonna (tra il XV e il XX secolo), la Basilica (tra il XV e il XVII secolo) e il Cenacolo (nel XX secolo) costituiscono il centro del santuario. Adiacente il luogo sacro, sorgono le cosidette "Camere dei Re" (XVII secolo) così chiamate perchè adibite ad appartamenti reali per i sovrani pellegrini.

Il monastero consta di due edifici a forma di quadrati (XV e XVII secolo), cui sono collegati un lungo braccio (XVII secolo) - che oggi ospita i sacerdoti pellegrini - e l'antico arsenale (XVII secolo).

Fuori le mura perimetrali della fortezza, una splendida Via Crucis di epoca moderna adorna Jasna Gòra.

La Fonte http://www.jasnagora.pl/italiano/

Ospite
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MONACI DI SAN PAOLO PRIMO EREMITA

Messaggio da Ospite » dom gen 29, 2006 11:06 am

Sono contenta dirVi che il Santuario NOSTRA SIGNORA DI LOURDES DI SELVAGGIO di Giaveno Torino è condotto dai Monaci di San Paolo Primo Eremita, nella cappellina con S.Bernardetta A FIANCO DELLA GROTTA, vi è la statua del Santo e l'amico fedelissimo accanto..
Il corvo che nel deserto procurava il pane quotidiano..
il loro deve essere stato un percorso davvero bello e edificante.. le esperienze più belle che in fondo tutti speriamo.
non avevo mai visto un post cosi' bello come il tuo caro GIAMMARCO e mi commuovo vedere" Papa Carlo" come io amo chiamarlo, in qualche modo ancora vicino ai suoi figli paolini.
grazie adriana

www.santuariodelselvaggio.com

Ospite
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i PADRI DI S.PAOLO PRIMO EREMITA..

Messaggio da Ospite » ven apr 14, 2006 5:09 pm

nel giorno 23 aprile 06 al santuario N.S.DI LOURDES SELVAGGIO GIAVENO TORINO con la presenza del Rettore Padre ROBAK :

ritiro spirituale :
cosa significa " essere redenti "

informazioni@santuariodelselvaggio.com

BUONA PASQUA A TUTTI

Ospite
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RITIRO SPIRITUALE 21 MAGGIO 06

Messaggio da Ospite » sab mag 06, 2006 9:32 am

Domenica 21 maggio 06
ritiro spirituale Padri di S.PAOLO PRIMO EREMITA

CONOSCERE I CRISTIANI D'ORIENTE
a cura di Padre MIRKO



www.santuariodelselvaggio.com

Ospite
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in questi giorni ..

Messaggio da Ospite » dom mag 28, 2006 9:55 am

cosi' importanti per la Polonia, la visita del Santo Padre , l'ardore dei polacchi che ancora credono nella pace ,nella fede ...

e un saluto devoto a te PAPA CARLO che di lassù guardi il popolo in cammino, di qualsiasi razza e devozione, vedici e stringici , insegnaci il cammino serio senza spintonarci,,
proteggi i tuoi padri paolini di cui queste pagine menzionano, Essi si unifichino sempre più a questa terra nostra ma ufficialmente SOLTANTO DI DIO PADRE, ,
aiutaci ad osservare con l'occhio dello spirito quello che TU USASTI infilando foglietti da ogni parte e chiedendo perdono a viva voce..
io,miserabile ho capito cosa intendevi ..
ora insegnaci ad alzare il capo e guardare dritto negli occhi anche chi è più colpevole,,
solo cosi' imparemo la fede, quel lungo percorso che starà al nostro fianco sino all'ultimo minuto.
amen


11 giugno 2006 ritiro spirituale Padre ROBAK
La falsa immagine del Cristo nei vangeli apocrifici e
nel romanzo "Codice da Vinci"
www.santuariodelselvaggio.com

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