Il Santuario della Madonna della Pace

Luoghi di devozione alla Madonna
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Il Santuario della Madonna della Pace

Messaggio da Redazione » dom mag 22, 2005 8:22 pm

il santuario
«MADONNA DELLA PACE»
ALBISOLA SUPERIORE (SV)



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La comunità dei Sacerdoti del Sacro Cuore (dehoniani) è presente in Albisola Superiore (Savona) dal 1919, presso il noto Santuario che, dal 1482, si intitola alla Madonna della Pace. Per diversi anni è stata sede di molteplici attività educative - noviziato e piccolo seminario - della Provincia Italiana dell’Istituto.
Negli anni ’70, ha dato vita al Centro di Spiritualità "Oasi Madonna della Pace". Offre ospitalità per corsi di Esercizi spirituali, incontri di aggiornamento e di formazione, momenti di preghiera, inclusi i pellegrinaggi. Intende rispondere al bisogno della Chiesa di preparare i laici ad assumere responsabilità ecclesiali. Offre spazi attrezzati (anche in autogestione) a gruppi parrocchiali, associazioni, movimenti.
In un momento particolare del periodo estivo si apre all’accoglienza di famiglie per il soggiorno marino e, insieme, per incontri cristiani. Dal 1991 ha la cura pastorale anche della parrocchia di S. Nicolò.


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LA PRESENZA DEI DEHONIANI AD ALBISOLA SUPERIORE

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La presenza dei dehoniani ad Albisola Superiore risale al 1919. Essi si stabilirono, da subito, al Santuario "Madonna della Pace". Il Fondatore stesso, p. Leone Dehon, lo trovò idoneo per porvi la sede del noviziato per gli aspiranti religiosi e missionari. Si è rivelato luogo ideale per tale finalità. Vi era favorito il clima di silenzio e di preghiera per il cammino che portava alla consacrazione religiosa. La presenza del Santuario col suo messaggio di pace diveniva riferimento continuo ad un valore fondamentale della vita.

In questo luogo passarono generazioni di novizi, ora religiosi e sacerdoti impegnati nei vari settori di apostolato della Congregazione.

Nel 1919 il Santuario fu trovato in precarie condizioni di abbandono per il passaggio di soldati e di profughi. Iniziò un lavoro di riordino e di restauro che ha portato ogni anno qualcosa di nuovo e di bello, che permise di giungere a festeggiare in modo dignitoso il V Centenario del 1982.

L’impegno per la pace

Nel 1968 Papa Paolo VI promosse la «Giornata mondiale per la pace» per risvegliare nei cristiani la coscienza e l’impegno verso tale valore. Qualche anno più tardi (1974), si pensò di dare particolare rilievo ad essa nel contesto del Santuario dedicato alla Madonna della Pace. L’iniziativa venne estesa alla diocesi la quale, nel tempo, si sentì particolarmente coinvolta e l’assunse come proposta ai fedeli. Grande fu sempre l’afflusso di persone, soprattutto di giovani. Rimane nel ricordo di tutti il migliaio di giovani convenuti nel 1982. In tale circostanza si prese l’impegno della «lampada della pace»: una lampada votiva che arde in continuazione davanti all’immagine della Madonna quale segno di implorazione per la pace. È alimentata dall’olio offerto dai fedeli delle vicarie.

Ogni anno viene aggiunta anche una formella di marmo col messaggio della giornata mondiale per la pace. Si intende così affidare alla Madonna della Pace l’intenzione che sta a cuore a tutta la Chiesa e sentirsi con lei custodi di questo valore tanto importante per tutta la comunità umana.

L’«Oasi» Madonna della Pace

Nel tempo, si è sviluppato in simbiosi col Santuario un notevole complesso edilizio finalizzato alla formazione degli aspiranti alla vita religiosa e sacerdotale. Ha svolto il suo prezioso servizio anche per la formazione professionale dei «Fratelli laici» con laboratori idonei all’apprendimento di lavori di utilità per le nostre case di apostolato e delle missioni.

Con il calo delle vocazioni, verificatosi a partire dagli anni ‘70, e una diversa impostazione nell’inserimento dei Fratelli laici nelle comunità, si è avviata una riflessione per un utilizzo degli ambienti a favore della comunità cristiana. Si intese, così, rispondere al crescente bisogno della Chiesa del nostro tempo di avere luoghi e tempi dello Spirito. Si diede vita al centro di spiritualità «Oasi Madonna della Pace». Sia il Santuario rinnovato, come la cappella del noviziato e i numerosi ambienti debitamente ristrutturati si prestano per una accoglienza dignitosa di singole persone e di gruppi.

Oggi l’«Oasi» dispone di 55 camere a uno o due letti, quasi tutte con servizi completi propri; di sale per assemblee e lavori di gruppo; di un ampio parco che include una boscosa collina accessibile per momenti di relax, di preghiera e di incontro; di alcuni ambienti attrezzati rusticamente specialmente per gruppi giovanili. Nel 1991 la diocesi affidò alla comunità dehoniana anche la cura pastorale della parrocchia dedicata a "S. Nicolò".


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IL SANTUARIO «MADONNA DELLA PACE»


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Il pellegrino che si lascia alle spalle la cittadina di Albisola, percorrendo l’arteria Albisola-Sassello-Acqui, a tre km dal mare arriva al santuario "Madonna della Pace".

Il fatto prodigioso del 18 ottobre 1482

Tra il borgo di Albisola che, partendo dal mare, si spinge verso l’entroterra e il comune di Stella che scende dall’Appennino verso la pianura, vi erano boschi e terreni dai confini incerti e quindi contesi caparbiamente dalle due Comunità.

E, come ordinariamente succede quando ognuno crede di avere ragione e di essere nel diritto, gli abitanti di Albisola e di Stella, non cercarono una soluzione nel dialogo.

I loro capi non seppero e spesso non vollero incontrarsi per trovare una via pacifica alla controversia; i podestà di Savona e di Varazze non riuscirono a calmare gli animi; furono respinti i provvedimenti del Senato di Genova; il vescovo di Savona, scelto come pacificatore, fu sospettato di partigianeria, essendo oriundo di Albisola.

Tutto questo accadeva, in modo più violento, tra il 1478 e il 1482, anni in cui si ebbero scontri con ferimenti e uccisioni. Fatale fu il 4 ottobre 1482. In uno scontro tra quelli di Albisola e di Stella si contarono sette morti e tre feriti. Le due Comunità vennero allora ad una soluzione decisiva: le armi avrebbero dato la conclusione alla dibattuta vertenza.

Allo scopo, vennero fissati il tempo e il luogo: il 18 ottobre nella piana dove appunto sorge il Santuario.

«Pace! Pace! Pace!»

Giovan Bernardo Poggi, nel manoscritto delle «Memorie», ha così descritto il fatto con forti pennellate di colore e di entusiasmo popolare: «Un vastissimo castagneto, diviso circa il mezzo da un rivo d’acqua (il Riobasco), fu il luogo destinato al conflitto.
Gli armati, ivi giunti, si schierarono in più colonne e furono alla destra quelli di Albisola, a sinistra quelli di Stella, avendo gli uni e gli altri alla testa i rispettivi sindaci. Due ore prima del mezzogiorno si avanzarono due colonne di quei di Albisola che attaccarono i nemici, ritirandosi tosto con poche perdite da una parte e dall’altra. Cominciò quindi l’attacco formale che fu sanguinoso ed ebbe varia sorte. Sgombro totalmente di nubi era in quel giorno il cielo, quando ad un’ora circa meridiana, dalla parte orientale una nuvoletta candidissima apparve all’istante, di tanta luce e splendore quasi in essa fatta avessero riflesso i raggi tutti del sole. E levossi tosto e venne a fissarsi sovra il luogo del conflitto. Abbagliati i combattenti sospesero la zuffa e chiaramente intesero una celeste, dolcissima voce che per ben tre volte replicò la parola "pace". Dopo di che la nuvoletta dileguossi e scomparve.

I combattenti rimasero per alcuni istanti con lo sguardo rivolto al cielo; poi chi divotamente stese verso quello le mani, chi riverente prostrossi a terra; chi si percosse il petto in segno di pentimento gridando "pace, pace". Altri gettano a terra le armi, altri le infrangono. Ed ecco traversare il campo e percorrere la fronte delle rispettive schiere i sindaci e i capi delle due parti, i quali, asclamando: "sia pace tra noi! Ognuno dia segno di riconciliazione", si vanno incontro a braccia aperte, stringendosi cordialmente al petto. Tutti seguono il loro esempio e quel luogo da campo di vendetta e di strage, si cambiò tosto in altro di pace e di amicizia».

La protezione di Maria

La «dolcissima voce» portò a ritenere che la Madonna avesse ascoltato tante suppliche accorate che si erano levate nelle due comunità cristiane. Le cronache dicono che «i sacerdoti e le persone non atte alle armi erano ricorsi alla preghiera pubblica e privata e, in Abisola, Mons. Borzero aveva esposto il Santissimo, avevano celebrato, esso e i suoi sacerdoti, la Messa in cui, alle altre orazioni, avevano unita quella "pro pace"; indi avevano recitato il santo Rosario di Maria e cantate le di lei litanie per la tranquillità di quel loro popolo e la concordia con l’altro della Stella».

Una conferma

Si può avere una conferma della mediazione pacificatrice della Vergine Santissima anche da ciò che accadde nell’anno 1573. Fino a quella data i rapporti tra le due comunità erano andati sempre in buona armonia. Ma in quell’anno ripullularono le vecchie contese tra le due popolazioni. «I pastori d’anime, allora, scrive lo storico Spotorno, ricorsero di nuovo al mezzo della preghiera. Il dì 25 marzo i fedeli di Albisola e di Stella andarono con devota processione a supplicare la Madre di Pace ed Ella ottenne che, deposti gli odi, tornassero all’unione e tranquillità primitiva». E da allora la pace fu davvero duratura.

Maria continua a vigilare

Ma anche altre circostanze servirono a suscitare maggiormente nelle genti di Albisola e di Stella l’amore alla Madonna della Pace e il ricorso fiducioso a Lei, attraverso i secoli, nei momenti più pericolosi e negli avvenimenti più temibili.

Un’epidemia che nel 1485 colpì i paesi circonvicini, la peste del 1504, del 1523, del 1528, del 1656 e del 1657 portarono le due popolazioni a fare una processione di supplica e a presentare ceri che ardessero davanti alla sacra Immagine a testimonianza del loro amore e della loro grande fiducia nella protezione della Vergine.


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UN MESSAGGIO DI ATTUALITÀ


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Il messaggio del Santuario «Madonna della Pace» non ha alcuna pretesa di novità per il cristiano; per questo ci pare genuino e valido.

È il messaggio stesso che ci viene da Betlemme: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama» (Lc 2,14), o quello auguratoci da Gesù prima di partire da questo mondo: «Pace a voi» (Lc 24,36).

La Madonna, quale Madre di misericordia, continua ancora oggi a ricordarlo a tutti gli uomini di buona volontà.

Ma dalla storia del Santuario non emerge, come per altri centri di devozione, una singola persona. Attore principale qui è l’intera popolazione di due località in contrasto. La pace, dono del cielo, è pure frutto della buona volontà di tutti ed è continuamente da rifare là dove è stata compromessa.

Non è un bene trasmesso per successione testamentaria, ma affidato a tutti, singoli e comunità, perché sia mantenuto, accresciuto, consolidato.

Ai tempi della storia del Santuario, la pace aveva confini paesani. Oggi ha dimensioni mondiali. Forse fa sorridere il fatto che delle persone si siano ammazzate per la divisione dei confini e per il taglio di alcune piante in territori controversi. Eppure così è stato. Gli interessi possono cambiare e provocare tensioni; la pace va sempre ricercata e mantenuta. Essa è legata alla buona volontà dei singoli e di tutti.

Il messaggio che viene dal Santuario della Madonna della Pace può essere così riassunto: nulla comprometta il bene della pace! Le contese non siano risolte con la violenza ma col dialogo, coscienti che tutti siamo figli dello stesso Padre dei cieli.

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PREGHIERA ALLA MADONNA DELLA PACE

Vergine Maria,
il tuo nome e la tua storia
non sono inseparabili da Gesù
la cui nascita in questo mondo
è stata annunciata come evento di Pace.

Tu ai piedi della croce
hai raccolto il testamento del tuo Figlio
che, nel suo sangue, ha stabilito la Pace.

In questa terra
Tu sei apparsa per esortare alla pace
le popolazioni che si combattevano tra loro
e hai voluto che la tua casa
fosse segno di rappacificazione e oasi di Pace.

Le rivalità e le guerre,
gli odi e le violenze
continuano a imperversare nella storia umana.

Ma noi desideriamo la Pace.
Sostieni, o Madre,
la buona volontà degli uomini nel promuoverla
e dona a tutti la gioia di gustarla.

Mons. Dante Lafranconi
(Vescovo di Savona-Noli)

la fonte http://www.dehoniani.it/case/albisola/albs.html

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