La Madonna Vergine dei Poveri, Luogo e storia

Luoghi di devozione alla Madonna
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La Madonna Vergine dei Poveri, Luogo e storia

Messaggio da Redazione » ven mag 20, 2005 1:26 pm

La Vergine dei Poveri

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Banneux ieri

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Banneux è un piccolo villaggio belga, che si trova nel comune di Louveigné, a circa 20 chilometri a sud-est di Liegi, nelle Ardenne. Il nome del villaggio significa "luogo banale" e deriva dal fatto che gli abitanti - a motivo dell'estrema povertà - godevano del privilegio di poter usare a titolo gratuito i boschi e i pascoli.

Nel 1914 Banneux assunse l'appellativo di Notre-Dame a seguito di un voto fatto dagli abitanti che avevano promesso di dare questo nome al villaggio, se la Vergine lo avesse protetto dalla distruzione causata dalla prima guerra mondiale. E in effetti il villaggio attraversò indenne il periodo bellico che seminò invece morte e distruzione nei dintorni.

Gli abitanti di Banneux erano molto poveri, per lo più contadini e minatori. In una frazione di Banneux chiamata La Fange, un giovane operaio aveva costruito la sua casa: si trattava di Julien Beco, che nel 1920 aveva sposato Louise Wégimont. Il 25 marzo 1925, di Venerdí santo, nasce Mariette, la prima di undici figli. Mariette, essendo la maggiore, spesso doveva aiutare la mamma e a scuola era in ritardo di due anni rispetto ai coetanei per le frequenti assenze dovute alle tante incombenze familiari. Il 20 maggio 1931 si iscrive anche al catechismo, ma risulta la peggiore della classe, e il cappellano è costretto a sgridarla. La famiglia Beco, però, come molte famiglie di Banneux, è indifferente alla fede, e gli scarsi risultati di Mariette non sono ritenuti un problema.

Ma ecco che domenica 15 gennaio 1933, alle ore 19, succede qualcosa destinato a cambiare l'esistenza di Mariette e della sua famiglia...


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La storia delle apparizioni

Banneux Notre-Dame, piccolo villaggio del comune di Louveigné, si trova sull'altopiano delle Ardenne, a 352 metri sul livello del mare. È incorniciato dalle belle vallate dell'Amblève, della Vesdre e della Hoegne e situato a 25 chilometri da Liegi, capoluogo dell'omonima provincia e grande città industriale. Il paese è raggruppato attorno alla chiesa e la regione è povera. Sulla sinistra della strada che va da Louveigné a Pepinster, a un chilometro dalla chiesa parrocchiale, c'è una modesta casa di operai, abitata dalla famiglia Beco. Il luogo, umido e paludoso, è chiamato La Fange (il fango). Di fronte, dall'altro lato della strada, cominciano i grandi boschi di abeti che si estendono su tutta la parte orientale del Belgio e arrivano fino alle foreste dell'Eifel. Davanti alla casa, un piccolo fazzoletto di terra, lavorato a giardino e orto. Nel 1933 la famiglia era composta dal padre, dalla madre e da sette bambini, ai quali se ne sarebbero aggiunti altri quattro. La maggiore di loro, Mariette, è nata il 25 marzo 1921, festa dell'Annunciazione e quell'anno Venerdì santo, giorno nel quale la Chiesa venera solennemente la croce di Cristo. Ma presso i Beco non c'era alcuna croce... perché in quell'ambiente poverissimo erano trascurate le pratiche religiose e Mariette non si sottraeva a quell'atmosfera familiare.

Prima apparizione

Domenica, 15 gennaio 1933, la neve e il ghiaccio hanno coperto La Fange; il vento soffia gelido e tagliente. Sono le 19 e la bambina, guardando dai vetri della finestra della cucina, attende il ritorno del fratello Julien, uscito di casa fin dal mattino con alcuni suoi compagni. Nello stesso tempo sorveglia René che è malato. D'un tratto, vede a pochi metri, nel buio del giardino, una bella signora con il capo splendente, e questa luce sembra quasi illuminarle tutto il corpo. Mariette si sposta per osservarla meglio, poi ritorna alla finestra e dice: "Mamma, Dio mio!... vedo una signora nel giardino... è così ben vestita e così elegante!... Dio mio - mamma - si direbbe la santa Vergine!". La bimba prende una corona del rosario che aveva trovato sulla strada per Tancrémont e recita qualche Ave Maria mentre contempla con stupore l'apparizione. A un certo punto, la signora apre le mani, alza la destra e, con l'indice le fa un cenno di invito. Mariette va verso l'ingresso, ma la mamma le impedisce di uscire chiudendo la porta a chiave. Mariette ritorna alla finestra, però la bella signora è sparita e la notte ha ripreso il suo dominio su La Fange.

Seconda apparizione

Mercoledì 18 gennaio, La Fange è nello scenario di domenica sera. All'improvviso, verso le 19, Mariette esce di casa senza dir nulla. Incuriosito, suo padre apre la porta e la vede inginocchiata, con le mani giunte, sul sentiero che dalla soglia di casa va alla siepe del giardino. Mariette prega a bassa voce e guarda nella stessa direzione verso la quale, la domenica, aveva visto la figura luminosa. Poi d'un tratto tende le braccia: al di sopra degli abeti, piccolissima, appare la Signora che man mano le si avvicina, fermandosi a qualche passo. Una piccola nube grigia la separa dal terreno gelato. Mariette continua a pregare sottovoce, tenendo il rosario in mano e lo sguardo rivolto verso l'alto. La signora, sorridendo dolcemente, muove graziosamente le labbra come se pregasse. Questo dialogo orante dura una ventina di minuti, poi l'apparizione le fa cenno di seguirla e si allontana indietreggiando lungo la strada per Tancrémont. Mariette fiduciosa si incammina. Il padre la vede varcare lo steccato e chiama la piccola, ma lei senza voltarsi gli risponde: "Lei mi chiama". I testimoni seguono a distanza. All'improvviso si ferma, si inginocchia, recita alcune Ave, poi si rialza e prosegue. Pochi passi, poi si inginocchia e di nuovo si rialza: la Signora ha ripreso a spostarsi. Con sicurezza volta a destra verso una sorgente che scorre lungo il bordo della strada, si inginocchia ancora sull'orlo del fossato mentre la Bella Signora si posa al di sopra della scarpata. Rivolgendosi a Mariette le dice: "Immergi le mani nell'acqua". Senza esitare la bimba obbedisce, disgiunge le mani per bagnarle e il rosario le scivola nell'acqua. La Signora le dice ancora: "Questa sorgente è riservata per me". Poi si congeda salutandola così: "Buona sera, arrivederci!". Si allontana indietreggiando al di sopra degli abeti vicini alla sorgente, con lo sguardo rivolto alla piccola, scomparendo lentamente nel cielo.

Terza apparizione

Giovedì 19 gennaio, Mariette indossa un vecchio cappotto e verso le 19 va a inginocchiarsi in giardino come la sera precedente. Il tempo è inclemente e il terreno coperto di neve gelata. Mariette prega sottovoce. Alla seconda decina del rosario, stende le braccia e grida: "Eccola!". Un attimo di silenzio, poi ancora: "Chi siete mia Bella Signora?". "Io sono la Vergine dei Poveri" risponde. Mariette si alza e seguendola si dirige verso il cancello, imbocca la strada, cammina tranquillamente sostando e inginocchiandosi nei punti dove si era fermata la sera prima. Giunta alla sorgente si inginocchia nuovamente, volgendo lo sguardo verso l'alto: la Madonna si è fermata al di sopra del pendio. Mariette le domanda: "Bella Signora, voi ieri avete detto: "Questa sorgente è riservata per me". Perché per me?". E così dicendo porta la mano al petto, indicando se stessa. In modo amabile la Vergine accentua il suo sorriso e le risponde: "Questa sorgente è per tutte le nazioni... per gli ammalati". La bambina ripete queste parole con voce nitida aggiungendo: "Grazie, grazie!". La Madonna dolcemente soggiunge: "Pregherò per te. Arrivederci", quindi si allontana rimpicciolendo al di sopra degli abeti.

Quarta apparizione

Avendo dormito male la notte precedente, Mariette resta a letto tutto il giorno, ma ciò non le impedisce di uscire alla solita ora. È venerdì 20 gennaio, c'è molto buio e vi è più gente della sera prima. La bambina si inginocchia in giardino, recita il rosario e dopo qualche Ave grida: "Eccola!". Poi domanda: "Cosa desiderate, mia Bella Signora?". La Madonna risponde: "Desidererei una piccola cappella". Trascorre qualche istante, la Vergine disgiunge le mani e le stende orizzontalmente senza staccarle dal petto. Con la destra traccia un segno di croce, benedice la piccola e allontanandosi lentamente scompare nel cielo. Mariette perde i sensi. Aiutato da un vicino, il padre, intimorito e commosso, la riporta in casa dove riprende presto conoscenza, per poi addormentarsi tranquillamente.

Intervallo

Dal 21 gennaio all'11 febbraio, puntualmente Mariette esce di casa alle 19 per andare a pregare al solito posto. Il freddo pungente e la temperatura rigida si alternano a neve e pioggia battenti, ma lei resta fedele aspettando la Madonna e persevera nella preghiera. Mariette stessa dirà parecchie volte: "Devo uscire, bisogna che vada. Ella mi chiama!". Per la fede di Mariette l'attesa sarà veramente ricolmata di grazia dalla Vergine dei Poveri che le riapparirà.

Quinta apparizione

Sabato 11 febbraio, alle 19 Mariette è inginocchiata in giardino: è notte di luna piena e soffia la tramontana. È presente un gruppetto di persone. Dopo aver recitato la seconda corona, di scatto si alza, si dirige verso la siepe del giardino, in direzione della sorgente, inginocchiandosi nei medesimi punti delle altre volte. Giunta alla fonte si china, immerge le mani nell'acqua, poi si segna con il crocifisso del rosario. Qualche istante e la Madonna le dice: "Io vengo ad alleviare la sofferenza". La fanciulla esclama con voce nitida: "Grazie! Grazie!". La Vergine la saluta: "Arrivederci" e si allontana.

Sesta apparizione

Passa ancora qualche giorno, poi la sera di mercoledì 15 febbraio la Madonna si mostra di nuovo agli occhi estasiati della bambina: "Santa Vergine, il signor cappellano mi ha pregato di chiedervi un segno". Alla domanda della piccola la Madonna risponde: "Credete in me, io crederò in voi". Poi la Vergine confida un segreto a Mariette e al momento di allontanarsi aggiunge: "Pregate molto, arrivederci".

Settima apparizione

Lunedì 20 febbraio, c'è neve e fa molto freddo. Al termine della seconda decina del rosario, Mariette tende all'improvviso le braccia e la sua preghiera si fa più concitata. La Bella Signora è discesa come al solito e conduce la bambina alla sorgente. Mariette si inginocchia nei soliti punti e prega senza interruzioni. Giunta alla sorgente, la Madonna, sorridendo come di solito, le dice: "Mia cara bambina, prega molto". Detto ciò, la Vergine, cessando di sorridere, aggiunge, prima di andarsene: "Arrivederci".

Ottava apparizione

La sera di giovedì 2 marzo continua a piovere a dirotto. Quando Mariette sta per iniziare la recita della terza corona, improvvisamente cessa la pioggia, il cielo si rasserena e brillano le stelle. Subito la bambina tace e tende le braccia. La Madonna le appare, ma sul suo volto si è spento il sorriso. La Vergine dice: "Io sono la Madre del Salvatore Madre di Dio" e mentre un velo di tristezza continua a coprire il suo viso, consegna a Mariette la sua ultima raccomandazione: "Pregate molto", poi stende le mani sulla bambina, con la destra la benedice tracciando un segno di croce e si congeda definitivamente dicendole: "Addio".

Nel corso di queste otto apparizioni, la Madonna ha voluto ricordarci il suo compito nel mistero della salvezza: lei è la serva del Signore che ci conduce a Gesù, Sorgente della grazia che dona l'acqua viva. Maria viene per suscitare in noi la fede e la preghiera, atteggiamenti indispensabili per unirci a Gesù Salvatore del mondo. L'autenticità delle otto apparizioni è stata riconosciuta dalla Chiesa nella lettera pastorale di monsignor L. J. Kerkhofs, vescovo di Liegi, il 22 agosto 1949, che aveva ricevuto l'incarico dalla Santa Sede nel 1942 di occuparsi del caso.

Il messaggio

Nella notte buia la Vergine è venuta a risvegliare la luce della fede e la gioia di avvicinarci al Signore. Maria sceglie la strada della povertà e dei poveri per essere in linea con il Vangelo annunciato da Gesù e per vivere la missione della Chiesa: "I poveri li avrete sempre con voi" (Mt 26, 11). La Madonna accompagna la piccola Mariette alla sorgente che ha detto essersi riservata per donarla a tutte le nazioni, agli ammalati. Cristo Gesù è il cuore del mondo e solo lui può offrirci l'acqua viva che disseta la nostra sete di salvezza. Maria è colei che ci è accanto per condurci a Gesù percorrendo con noi la strada della perseveranza e della peregrinazione nella fede. Il messaggio di Banneux ha una luce particolarmente evangelica in cui riverbera l'intensità delle beatitudini: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli" (Mt 5, 3). Apparendo a La Fange Maria ci dice che la fonte è riservata a tutte le nazioni perché riconoscano che solo Dio può donare la luce vera, quella che illumina ogni uomo. In modo speciale agli ammalati nel corpo o nello spirito è offerta la sorgente perché trovino sollievo nelle loro sofferenze e possano viverle con Gesù, avendo accanto la Madre. Alla piccola Mariette la Vergine chiede di immergere le mani nell'acqua e di pregare molto: è un gesto che mostra la confidenza che il credente deve riporre solo in Dio, per rimanere nel suo amore.

Le prime guarigioni

La signora Goethals

Il 21 maggio 1933 giunse a Banneux da Anversa dopo un penosissimo viaggio; aveva un volto spaventoso. In seguito a un terribile incidente automobilistico aveva l'osso mascellare inferiore spezzato e l'osso temporale sinistro rientrato. Questa ferita non era più guarita e le aveva causato una sordità completa all'orecchio sinistro e una quasi completa al destro, oltre a una deformazione della bocca che non le consentiva di mangiare cibi solidi. Tutto ciò era aggravato da tormentosi mal di testa. La povera signora era in uno stato compassionevole, ma fu posta su una sedia vicino alla sorgente e cominciò a pregare. Le misero sulle labbra un po' d'acqua della fonte e improvvisamente perdette un po' di sangue dal naso e dall'orecchio sinistro; allora la trasportarono all'ombra degli abeti, ma subito le parve di essere guarita. Per assicurarsi prese un panino e lo mangiò senza la minima difficoltà. Alla sera, tornata a casa, l'ammalata udiva perfettamente la voce di chi le parlava. L'aspetto della cavità orale era ritornato normale, la deformazione scomparsa e i movimenti della mandibola completi e indolori. Questa miracolosa guarigione è documentata dai referti di due medici di Anversa. Uno di essi scriveva concludendo la sua dichiarazione: "Se è indiscutibile che le lesioni anatomiche rimangano, è d'altra parte innegabile che la pseudartrosi un tempo così dolorosa è divenuta improvvisamente indolore, di una mobilità perfetta. È probabile che le leggi naturali non ci doneranno mai la soluzione dell'enigma di una guarigione così rapida e completa".

Laura Pletink

Nata a Berchem il 27 giugno 1913, all'età di 13 anni venne colpita da una meningite tubercolare e rimase paralizzata alle gambe, costretta a letto per sette anni. Tutti i medici consultati si dichiararono impotenti a guarirla e, dopo essere stata in diverse cliniche, venne ricoverata al sanatorio di Tessenderloo, ma la paralisi non retrocedeva. Laura aveva fatto quattro pellegrinaggi a Lourdes senza ottenere alcun sollievo fisico. Il 24 settembre 1933 partecipò al pellegrinaggio a Banneux con varie centinaia di cittadini di Anversa. Il giorno seguente, 25 settembre, non sentendo più alcun dolore alla schiena, si mise a camminare; prima nella sua cameretta e poi si portò in chiesa - senza nessun sostegno - a ringraziare Dio. Anche in questo caso vari certificati medici comprovano la malattia precedente e la totale guarigione avvenuta.

Oscar Moisse

È un giovane operaio, dichiarato incurabile da tutti i medici. Aveva una gamba enorme, del diametro di 68 centimetri alla caviglia. Dopo un pellegrinaggio a Banneux e una preghiera fervente e confidente guarisce definitivamente. Così racconta: "Era il 14 agosto 1933 quando feci il pellegrinaggio a Banneux. Conosciuta la notizia in paese, nessuno credeva che io potessi guarire senza un miracolo. Da 15 anni sapevano che ero affetto da elefantiasi e per ottenere una simile grazia avevo deciso di fare a piedi da Olne a Banneux - circa dieci chilometri - in compagnia in un'altra persona. Lo stesso giorno io iniziavo una novena alla Vergine dei Poveri. Al mio ritorno a casa cominciai a usare l'acqua della sorgente mentre pregavo con una fede vivissima. Tre settimane dopo mostrai a un religioso una medaglia della Vergine dei Poveri e sentii in me una commozione. La sera di quello stesso giorno constatai che la mia gamba era evidentemente diminuita di volume e che ormai potevo far passare una mano tra la caviglia e il pantalone". Quando la guarigione fu completa venne documentata da attestazioni mediche.

Pietro Jowa

Il 31 agosto 1933 il cappellano di Banneux ebbe conoscenza di una grazia straordinaria. Un fanciullo di tre anni, abitante a Wandre vicino a Liegi, era stato colpito alla testa da un proiettile con conseguente paralisi completa alla testa che cadeva inerte sulle spalle. Un chirurgo si era rifiutato di estrarre la pallottola perché troppo vicina all'arteria carotide, allora in famiglia si fece una novena alla Vergine dei Poveri alla fine della quale Pietro poté rialzare e girare la testa con facilità; qualche settimana dopo, inoltre, sputava il proiettile con delle schegge ossee che i parenti si affrettarono a portare a Banneux dove è ancora conservato negli archivi del santuario a testimonianza della grazia ricevuta.

La signora Verhegge

Ammalata di cirrosi epatica dal gennaio 1933 e curata da tre dottori e da un chirurgo oltre che da un radiologo, era costretta a letto, rimanendo nella clinica di Alost dal 23 maggio al 20 giugno 1934. Fu sottoposta alla cura diatermica senza risultato e dichiarata inguaribile. Il 2 agosto 1934 iniziò una novena alla Vergine dei Poveri con tutti i familiari e prese dell'acqua della sorgente. All'ultimo giorno della novena la malata si risvegliò improvvisamente alle cinque del mattino, chiese di mangiare e digerì perfettamente nonostante due giorni prima, l'8 agosto, su consiglio del medico, suo zio sacerdote le avesse amministrato gli ultimi conforti religiosi e fosse, da quel giorno, in stato comatoso. Tra lo stupore dei medici, che hanno presentato i certificati relativi, la signora Verhegge riprese le forze, non lamentò più alcun dolore al fegato e non ebbe alcuna ricaduta del suo male.

Suor Daria e suor Vérona

Nel convento delle Annunziatine di Huldenberg, le suore Daria e Vérona malate la prima di tubercolosi polmonare in stadio avanzato, la seconda di peritonite tubercolosa e di appendicite cronica, riacquistarono la salute grazie all'intercessione della Vergine dei Poveri. Suor Daria, trasportata alla casa di riposo di Keyhof in uno stato compassionevole, aveva già fatto due novene in onore della Vergine dei Poveri e mentre faceva la terza, una sera si pose sul petto un'immagine della Vergine apparsa a Banneux. Il mattino seguente avvertì un dolore acutissimo e poi più nulla. La febbre e il male erano scomparsi all'istante: era il 16 giugno 1933. Suor Vérona era malata dal 1926 e dal 1929 era ospite di un'altra casa di riposo a Vlimmeren. I medici la dichiararono incurabile e pronosticarono la morte a breve scadenza. Il 2 luglio 1933 il suo male si aggravò nuovamente. Volle farsi trasportare in cappella per la Messa, ma dovette tornare a letto. Aveva già fatto due novene alla Vergine dei Poveri e aveva bevuto l'acqua della sorgente. Durante un'ardente preghiera alla Vergine di Banneux si sentì improvvisamente guarita e i medici non poterono che constatare la scomparsa di ogni segno di malattia.

La fonte http://www.madonnadeipoveri.org/sitoweb.html

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