Il culto mariano è vitale per la Chiesa e per ognuno di noi

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Don Armando Maria
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Il culto mariano è vitale per la Chiesa e per ognuno di noi

Messaggio da Don Armando Maria » mar giu 15, 2010 7:46 am

Ave Maria!
Mi è piaciuto quello che ha scritto don Sergio Gaspari sull’ultimo numero di “Madre e Regina” (*): “Nel decennio dopo il Concilio c’è stata una preoccupante crisi mariana, e ci fu anche chi disse: “finalmente Lutero sarà soddisfatto nella tomba!”. Quasi per ricorrere ai ripari Paolo VI nel 1964 scrisse la “marialis cultus”; ma egli dovette anche constatare amaramente che purtroppo “il fumo di satana era entrato nella Casa di Dio”.
Dio fece venire, da lontano, il Papa mariano: Giovanni Paolo II. Ma oggi, “con il coraggio della verità, dobbiamo ancora dire che, nonostante l’autorevole magistero mariano di Giovanni Paolo II, c’è persistente crisi mariana nella pastorale ordinaria della Chiesa, e stenta a riprendere quota e rinnovato vigore”, afferma ancora don Sergio nel mensile citato.
Egli continua nel dire che: con il pretesto che non c’è bisogno di devozioni, neppure di quelle mariana, in quanto c’è tutto nella Liturgia, in seguito al Vaticano II, teologi e pastoralisti, disattendendo il magistero conciliare e pontificio, in vari modi hanno emarginato Maria nel culto mariano. Ignorando poi la pietà popolare, hanno impoverito lo stesso culto mariano, mentre nei secoli passati la pietà mariana, in mirabile osmosi, ha arricchito la Liturgia, e questa si è felicemente aperta al culto popolare. Provvidenzialmente dalla “marialis cultus”( M C, 1974) di Paolo VI c’è stata un’apprezzabile rifioritura del culto mariano, sebbene S. Perrella nel 2004 osservasse che “la pietà mariana oscilla tra emarginazione e rilancio teologico”.
S. Marsili, noto liturgista post conciliare, nel 1972 rilevava: “le devozioni, pur essendo utili, non sono necessarie, anzi tendono a sostituirsi alla liturgia, che è necessaria”. L’affermazione è vera, ma non del tutto; infatti la matrice del culto mariano è proprio la liturgia: Maria sta nella prima Comnunità dei credenti che celebra il Signore (Cfr At 1, 13.14; 2, 42). La liturgia è il luogo naturale e più appropriato del culto mariano, Infatti Paolo VI rilevava: lo sviluppo del culto mariano è integrante del culto cristiano” (M C 58). La celebrazione del Figlio e il culto della Madre si intrecciano tra loro. La Chiesa bizantina prega: “Mentre celebriamo il Figlio, veneriamo la Madre” (inno Akatistos, stanza XXIII). Per l’Oriente “non è comprensibile una celebrazione del Signore senza la memoria costante della Theotokos, per invocarne la potente e materna intercessione. L’occidente parla del volto mariano della liturgia, riscontra in essa una precisa atmosfera mariana.
La tradizione patristica e liturgica sostiene che quanto fu compiuto da Gesù nella sua vita storica, con la collaborazione della Madre, continua nei riti della Chiesa: Lo attesta un aforisma dell’antica liturgia ispanica: ”E’ concesso alla Chiesa quanto fu concesso alla Madre”. I vari eventi storici di Cristo, con accanto la Madre, continuano nell’azione rituale della Chiesa. Alcuni esempi: l’ Annunciazione è vera Liturgia della Parola; la Presentazione di Gesù al Tempio è autentica prefigurazione della Liturgia Eucaristica; la missione mariana nella Visitazione continua nella missione della Chiesa; la prima Comunione avviene all’Annunciazione tra Maria e il Verbo di Dio; la prima processione eucaristica ha luogo nella Visitazione: la Vergine, primo tabernacolo eucaristico della storia, reca con sé il Signore verso la Giudea, alla famiglia di Zaccaria.
La Maternità di Maria e il Corpo sacramentale di Cristo: Sant’Ambrogio di Milano (+397) illustrando il miracolo dell’Eucaristia, che rende presente Cristo nella celebrazione, affermava: “Quello che noi ripresentiamo è il Corpo nato dalla Vergine”. Testo ripreso, alla lettera, da San Tommaso d’Aquino (+1274): “Ciò che noi consacriamo è il Corpo nato dalla Vergine”. E Leone XIII nella “Mirae caritatis 1902 presentava l’ Eucaristia come il prolungamento sacramentale dell’incarnazione storica del Signore.
Gesù Cristo Sacerdote è Figlio del Fiat del Padre celeste e del Fiat della Madre terrena.
E oggi, nella nostra pastorale ordinaria dov’ è la Madonna? Il celebrante, se qualche volte ne parla, subito si sente in dovere di… minimizzare sul culto mariano, di raffreddare icuori dei figli verso la loro Madre come per dire: “ma…attenti perché Cristo è l’unico Mediatore” E lo dice come se la Madonna dovesse oscurare, in qualche modo la gloria di suo Figlio…! Ma in questo modo togliamo, in modo subdolo, l’amore della dei figli verso la Madre, li stacchiamo dal suo Cuore, e poi ci lamentiamo che la gente si allontana dalla Chiesa e che la maggioranza dei ragazzi, fatto il catechiesmo (la cresima) spariscono dalla parrocchia.
Ma ditemi: se in una casa, in una famiglia, venisse minimizzata la mamma… cosa avverrebbe poi nei figli?...! Così è oggi nella Chiesa! La Mamma è il Cuore della Famiglia, della Chiesa. Se togli il cuore non c’è più vita!
Sì, Gesù Cristo è l’unico Mediatore tra noi e il Padre, ma la Madonna è la Mediatrice tra noi e Gesù Cristo, e se La minimizziamo, come si fa poi ad arrivare a Lui? E’ vero: c’è la Chiesa! Ma guai se la Chiesa mette Maria quasi dietro la porta della chiesa o fuori dell’aula di catechismo… In tal caso lo Spirito Santo, che è suo Sposo, non scenderebbe più in quella chiesa o dentro quella scuola…
Ecco il perché oggi non si riesce a far incarnare la Parola alle nuove generazioni: manca l’ amore, manca la devozione del cuore, verso la Madre! lo Spirito Santo, senza la sua Sposa, non opera, e si allontana sconsolato…
Maria è la Madre di Cristo e della Chiesa: è Lei che incarna la Parola nei cuori, attraverso l’azione amorosa dello Spirito santo, che opera come il giorno dell’Incarnazione, e sempre con il “Sì” della sua Sposa Immacolata, per far nascere e crescere Gesù nei cuori dei figli di Dio sulla terra. A ragione San Luigi Maria da Monfort scrive, dicendo che se oggi Gesù Cristo è poco conosciuto, poco amato e servito è perché: è poco conosciuta, poco amata e servita sua Madre…”. Questa verità pastorale è scritta nel suo bel libro “La vera devozione a Maria”, un libro che Giovanni Paolo II conosceva tutto a memoria, fin da quando, da giovane, lavorava alla cava della soda solvay, in Polonia.
Noi sacerdoti e i vescovi e i catechisti, siamo chiamati a riflettere sull’importanza vitale nella chiesa di questo tema pastorale, che è assai salutare per la catechesi e l’evangelizzazione nelle nostre parrocchie, se vogliamo che finalmente la pastorale funzioni davvero. Ci sarà allora un vero risveglio nella fede cattolica, quella vera, nelle nuove generazioni. Il Santo Vangelo sarà sempre più capito e anche incarnato e vissuto da tutti. Infatti la catechesì e la liturgia sono un fatto di Incarnazione del Verbo di Dio in mezzo a Noi. E questo miracolo celeste avviene sempre per opera dello Spirito Santo, e con il “Sì” di Maria, la Madre. Pace e gioia!

(*)(*) Cfr Don Sergio Gaspari Smm sull’ultimo mensile giugno - luglio 2010) di “Madre e Regina”.
(**) famosa affermazione fatta da Papa Paolo VI, nel 1972.
Gesù e la Mamma Celeste vi amano assai e vi benedicono; e anche io, nel loro Santissimo Amore vi voglio bene e vi benedico per intercessione del Cuore Immacolato di Maria: nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Don Armando Maria

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miriam bolfissimo
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar giu 15, 2010 9:06 am

Mio carissimo don armando, pace e bene! leggo, e medito nel mio piccolo cuore quanto è vero...
  • Ma ditemi: se in una casa, in una famiglia, venisse minimizzata la mamma... cosa avverrebbe poi nei figli?

    Così è oggi nella Chiesa! La Mamma è il Cuore della Famiglia, della Chiesa.
    Se togli il cuore non c’è più vita!
...abbiamo la fortuna di frequentare numerose parrocchie italiane e francesi, e laddove il parroco ha nel suo cuore la Mamma Celeste, vediamo che tutta la comunità respira e dona la tenerezza materna che emana da Maria, Madre dolcissima di Dio e Madre nostra... e così i seminari dove il culto mariano è praticato e consigliato, formano sacerdoti attenti e delicati come la Mamma Celeste insegna ad essere... e così le famiglie che amano la corona e ne fanno una compagna fedele, riescono ad essere culla di umiltà e di ascolto di cui c'è tanto, tanto bisogno...

...riflettevo nel mio piccolo cuore: il mondo nn ha bisogno di essere più buono, ha bisogno di essere più umile, xchè la bontà celebra il ns buon cuore, mentre l'umiltà celebra il nostro prossimo: e così prego...
  • Ave, o Maria,
    piena di grazia:
    il Signore è con Te!

    Tu sei benedetta fra le donne
    e benedetto è il frutto del Tuo seno, Gesù.

    Santa Maria, Madre di Dio,
    prega per noi peccatori:
    adesso e nell’ora della nostra morte. Amen
Un abbraccissimo, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

Ospite
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Messaggio da Ospite » mar giu 15, 2010 11:51 am

E' impensabile non accostare la figura di Maria a quella del Suo Divin Figlio Gesù, ogni cuore che riconosce e ama Gesu è altrettanto preso dall'amore e la devozione alla Sua Amatissima Madre, Regina del Cielo e della Terra, onorata come Madre della Chiesa e Corredentrice con Lui per la nostra salvezza eterna.
Dobbiamo ringraziarla e venerarLa ogni giorno della nostra vita per averci donato Gesù, per aver accettato che si compisse con il Suo "SI" la Volontà di Dio, per aver sofferto crudelmente tutta la Passione di Gesù, sostando con coraggio, dilaniata dal dolore sotto la Sua Croce, per essere stata vicina agli Apostoli in quei tragici giorni, cuore palpitante e indiscusso della Chiesa Nascente.
Grazie Madre, sei sempre Colei che ci guida, che ci ama e che ci conduce a Gesù, che intercede per noi presso il Figlio e presso il Padre, che ci consola e asciuga le nostre lacrime, senza di Te saremmo come foglie al vento, con Te impariamo ad amare, Maestra silenziosa e umile.

Ave maria piena di grazia
il Signore è con Te
tu sei benedetta tra le donne e
benedetto è il frutto del
tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio
prega per noi adesso e
nell'ora della nostra morte
Amen.

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