Domenica IV C “Oggi si è compiuta questa scrittura”

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Don Armando Maria
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Domenica IV C “Oggi si è compiuta questa scrittura”

Messaggio da Don Armando Maria » sab gen 30, 2016 7:24 pm

“Oggi si è compiuta questa scrittura”
Ave Maria! Gesù nella sinagoga di Cafarnao annuncia di essere l’Atteso Messia, il mandato da Dio, il Consacrato, l’”Unto del Signore”. E proclama con solennità e verità: “Oggi (= qui e ora) si è adempiuta (= è già in atto) questa Scrittura che voi avete udita”. Egli si aspettava una risposta di fede da parte dei suoi paesani, ma essi Lo rifiutano e seguono solo i loro ragionamenti e i giudizi umani: non hanno fede in Lui. “Prima credere e poi capire», diceva Sant’Agostino. Infatti non è possibile arrivare alla fede a forza di ragionamenti umani anche perché “la scienza gonfia, mentre la carità edifica (Cor 8,2)”. Per credere è necessario convertirsi, convertirsi all’amore e diventar anche un po’ più umili. Ma quelli di Nazareth non ne erano disposti e tentarono addirittura di uccidere Gesù, buttandolo nel precipizio. Chi non vuol credere in Lui Lo caccia e Lo cancella dal proprio cuore e lo uccide nel suo spirito. Ma chi non vuol credere in Gesù Cristo cadrà poi nel precipizio della dannazione eterna perché Egli è l’unico Salvatore dell’uomo: è l’unico Mediatore tra Dio e gli uomini. A Lui sia gloria! E se non c’è vera conversione del cuore, se non c’è umiltà, non ci può essere nemmeno vera fede in Gesù Cristo. Infatti Dio si rivela e fa grazia agli umili, ma resiste ai superbi (I PT 5.5). E se manca l’umiltà di cuore poco frutto porteranno le tante catechesi e conferenze varie, e i tanti ragionamenti, a volte razionalistici, sulla Parola di Dio. Infatti il seme della Parola porta frutto solo se cade sul terreno buono, umido, umile, come quello del Cuore Immacolato di Maria.
E la Madonna, da Lourdes, da Fatima e da Medjugorje, ci invita, con insistenza materna, alla conversione, ad essere più buoni, più umili e caritatevoli; ci invita a pregare e a fare anche digiuni e penitenze per la conversione nostra e di coloro che, essendo ancora lontani, non hanno ancora avuto la grazia di assaporare l’amore di Dio, la gioia della fede in Gesù. Ma verrà un giorno che tutti crederanno in Lui, dopo le grandi prove di purificazione. Tutti Lo accoglieranno nella propria vita e vivranno assieme con noi la gioia e il canto dell’Amore puro: la gioia della carità perfetta, la gioia di vivere con Gesù.
Gesù viene rifiutato nel suo stesso paese di Nazareth, ma poi in tanti altri paesi, e infine a Gerusalemme, città santa, dove è stato crocifisso. E nei secoli, e fino a noi oggi Egli non viene accolto. Ma chi rifiuta Gesù rifiuta la propria salvezza, rifiuta la gioia vera, rifiuta la pace perché Egli è la Fonte della gioia e della pace del cuore. Infatti l’Apostolo San Giovanni nel prologo al suo vangelo scrive: “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto”. Chi rifiuta Gesù Cristo lo caccia dalla propria vita e lo rimette in croce, ed è come un giudeo incredulo, come un Giuda. Infatti in un cuore gonfio e pieno di sé non c’è posto per il Signore, e senza di lui la vita diventa pesante, noiosa, triste; diventa vuota. “Ma quelli che Lo accolgono diverranno figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. ( Gv 1, 1-18)”. E chi accoglie Gesù Cristo nella propria vita con vera fede sincera viene subito riempito di pace e anche di carismi, e soprattutto riceverà il dono sublime della carità, che è il dono più alto. E che cos’è la carità? E’ amore puro e ardente verso il Signore e verso i fratelli. E’ il dono, il carisma più alto, il più nobile, che ci possa essere nel cuore umano; infatti quando tu ed io ameremo Gesù Cristo da veri innamorati, con tutto il cuore, con tutta la anima, con tutta la mente e con tutta la forza (Mc 12, 28 - 34) allora diverremo davvero capaci di amare per davvero anche il prossimo nostro come noi stessi. Allora la carità sarà perfetta in noi, e inizieremo a vivere quaggiù la gioia e la pace del Cielo. Ed è bello amarsi, nell’ amore di Cristo, come fratelli già adesso quaggiù come poi ci ameremo per sempre lassù nei Cieli eterni. E chi ama è un vero figlio di Dio, è vero figlio di Maria. Diverremo come Gesù per sempre. Pace e gioia! (*).
Ave Maria! Carissimo/a, la Mamma Celeste vuol salvare tutti i suoi figli e figlie, e anche te e me. E allora abbandoniamoci con fiducia di figlio/a al suo amore di Mamma e rinnoviamo, anche ogni giorno, la consacrazione personale al suo Cuore Immacolato e Addolorato, ed Ella ci consacra al Cuore di Gesù e ci fa innamorare sempre più di Lui. Diciamo con il cuore:
“O Maria, io mi consacro per sempre al tuo Cuore Immacolato e Addolorato. Coprimi con il tuo santo Manto. Sii la Regina della mia casa e della mia vita. Stammi sempre vicino! Prega Gesù per me e per tutti i miei cari, sia vivi che defunti. Amen”.
- E ti devo dire anche una cosa importante: tra i messaggi meravigliosi della Regina della pace ce n’è uno che prediligo, ed è quello del giorno di Natale del 1997, eccolo:
“Cari figli, anche oggi gioisco con voi e vi invito al bene. Desidero che ognuno di voi mediti e porti la pace nel cuore e dica: “Io desidero mettere Dio al primo posto nella mia vita”. Cari figlioli, ognuno di voi diventerà Santo.
Dite, figlioli, ad ognuno: “Ti voglio bene!”. E questi vi ricambierà con il bene. Ed il bene, figlioli, dimorerà nel cuore di ogni uomo.
Stasera, figlioli, vi porto il bene di mio Figlio, che ha dato la sua vita per salvarvi. Perciò, figlioli, gioite e tendete le mani a Gesù , che è solo Bene.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”.
Messaggio della Regina della pace a Marja e a Jakov il giorno di Natale 2013 http://innamoratidellamadonna.it/forum/ ... hp?t=12035


-Sappi infine che Gesù e la Mamma del Cielo ti amano assai, ti proteggono e ti benedicono sempre. E anche io ti voglio bene e ti benedico nel loro Santissimo Amore. Tvb!

-Ed ecco ora finalmente la Santa Parola di Dio di oggi con il bel commento sapienziale del caro don Carlo De Ambrogio, fondatore del Gam (gioventù ardente mariana), che è stato un vero uomo di Dio e sacerdote santo. Ho avuto la grazia di conoscerlo e di seguirlo, per ben 4 anni, assieme ai miei ragazzi della scuola negli anni ’70 a Roma nei bei Cenacoli Gam:

Prima Lettura
Dal libro del profeta Geremia (1,4-5.17-19)
Nei giorni del re Gìosìa, mi fu rivolta la parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo,
prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Tu, dunque, cingiti i fianchi,
àlzati e dì' loro
tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti alla loro vista,
altrimenti ti farò temere davanti a loro.
Ed ecco oggi io faccio di te
come una fortezza,
come un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».

* A 19 anni Dio chiama Geremia: «Prima della tua nascita io già ti conoscevo». Ciò che Dio gli fa capire nel giorno decisivo, la certezza che è realmente chiamato, sarà la sua unica forza. Geremia ha paura. Dio lo rinforza e conforta. Gli ordina di prendere l'atteggiamento del soldato: «Cingiti i fianchi, alzati e di' loro tutto ciò che ti ordinerò». Poi una promessa: «Farò di te un muro di bronzo, una roccaforte». Ma nulla di allettante per chi è chiamato ad essere altoparlante di Dio, a portare il peso di un compito divino a favore dei fratelli uomini, anzi: «Tutti ti faranno guerra». Una sola luce (ma quale luce!): «Io sarò con te».
Salmo Responsoriale (dal Salmo 70)
La mia bocca annunzierà la tua giustizia
In te mi rifugio, Signore,
ch'io non resti confuso in eterno.
Liberami, difendimi per la tua giustizia,
porgimi ascolto e salvami.
Sii per me rupe di difesa, baluardo inaccessibile,
poiché tu sei mio rifugio e mia fortezza
Mio Dio, salvami dalle mani dell'empio.
Sei tu, Signore, la mia speranza,
la mia fiducia fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre tu sei il mio sostegno.
Dirò le meraviglie del Signore,
ricorderò che tu solo sei giusto.
Tu mi hai istruito, o Dio, fin dalla giovinezza
e ancora oggi proclamo i tuoi prodigi.

Seconda lettura
Dalla prima lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi (12,31-13,13) 6
Fratelli, aspirate ai carismi più grandi! E io vi mostrerò una via migliore di tutte.
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato.
Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!

* La carità non finisce mai. Tutto ciò che è imperfetto avrà termine. «Se ci amiamo gli uni gli altri noi siamo nati da Dio» (1 Gv 4,7). La carità di Dio (= Dio stesso) dentro di noi non sarà dunque mai distrutta, ma diverrà pienezza nel «faccia a faccia» del cielo.

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia, alleluia.
Benedetto sei tu, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato
i misteri del regno dei cieli.
Alleluia.

Vangelo
† Dal vangelo secondo Luca (4,21-30)
In quel tempo, Gesù prese a dire nella sinagòga: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».
Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!». Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria. Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Zarèpta di Sidóne. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo, ma nessuno di loro fu risanato se non Nàaman, il Siro».
All'udire queste cose, tutti nella sinagòga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.

* Gesù ha presentato il suo «manifesto». L'omelia di Gesù è brevissima. Egli si limita a concentrare sulla sua persona la realizzazione della profezia di Isaia: «Oggi (= qui e ora) si è adempiuta (= è già in atto) questa Scrittura che voi avete udita». L'annuncio di Gesù esige subito un atto di fede: «prima credere e poi capire», diceva Agostino. I cittadini di Nazareth capiscono che Gesù chiede la loro conversione, ma non ne sono disposti.

SPUNTI DI RIFLESSIONE
La forza per amare
Gesù è in fondo la vera chiave per la comprensione del testo di Paolo (2a Lettura). Di fronte a Gesù gli uomini rimasero e rimangono colpiti dalla forza del suo linguaggio, dalla semplicità e profondità del suo messaggio, dalla dedizione incondizionata del suo sacrificio. La sua carità per i piccoli e i poveri manifesta meglio d'ogni altra cosa ciò che lo spinge: è la potenza dell'amore del Padre, che lo invia in mezzo agli uomini. Dalla sua vita possiamo imparare quanto l'amore sia potente, pur nella sua impotenza. La bontà e la benignità di Dio, apparse in Gesù Cristo, non si possono far scomparire, neppure con l'uccisione fisica. Impariamo come ci si possa abbandonare totalmente all'amore, quando ci si sente amati incondizionatamente. Solo chi sa che il Padre celeste pensa e provvede a lui, non ha bisogno d'essere preoccupato per la propria esistenza.
Gesù cerca l'uomo
Luca ricorda prima la favorevole reazione che le parole di Gesù trovano presso i suoi ascoltatori, poi lo stupore per il loro conterraneo che essi pensavano di conoscere, e infine l'ironia e la stizza che degenerano sino a un tentativo di linciaggio.
Comincia la «sfida teologica che Gesù lancia ai suoi ascoltatori e «la lieta novella diviene storia della passione». L'accento della pericope viene a cadere sul racconto successivo: lo scontro che arriverà sino alla conclusione della croce, la rivelazione del Cristo respinto e perseguitato che alla fine riempirà di vergogna i suoi nemici.
Gesù non pone in cima ai suoi interessi la patria, ma lo straniero; per lui non è tipico il raccoglimento domestico, ma il peregrinare. Gesù non cerca la famiglia, la patria, il popolo: ma l'uomo e l'umanità.

LA PAROLA PER ME OGGI
Nel discorso di Paolo sulla carità (2a Lettura) si potrebbe sostituire la parola «Gesù» alla parola «carità» e si avrebbe il ritratto più stupendo di Gesù «mite e umile di cuore».
La carità è paziente (amore continuato); è benigna (sa intuire e condividere); non è invidiosa («l'erba del vicino è sempre più bella»); non si vanta (non mette in primo piano il proprio io); non manca di rispetto (il vero amore è riservato, non accaparrante); non cerca il suo interesse (l'amore è l'io che si dona al tu dell'altro); non si adira (è controllata); non tiene conto del male ricevuto (perdona); non gode dell'ingiustizia (delle disgrazie che capitano agli altri); si compiace della verità (di tutto ciò che è bello, vero, buono negli altri); tutto copre (scusa tutto); tutto crede (dà fiducia); tutto spera (crede che l'altro possa migliorare perché è proiettata nel futuro di Dio); tutto sopporta (incassa tutto).
Un elenco di 15 «opere della carità» che sono il più bell'esame di coscienza sul «Comandamento nuovo» di Gesù.

LA PAROLA SI FA PREGHIERA
O Dio, che nel profeta accolto dai pagani e rifiutato in patria manifesti il dramma dell'umanità che accetta o respinge la tua salvezza, fa' che nella tua Chiesa non venga meno il coraggio dell'annuncio missionario del Vangelo. (dalla Colletta)
Gam (gioventù ardente mariana) http://www.cenacologam.it/chi-siamo/con ... tmCenacolo Gam | Chi Siamo | La "Comunità Consacrati del Gam"
www.cenacologam.it Sito ufficiale del Cenacolo GAM

Vi offro la mia amicizia spirituale su face book https://www.facebook.com/don.maria

(*) Ave Maria! Questa mia povera omelia l’ho scritta anche per ogni mio ex parrocchiano/a, e per quei fratelli e sorelle che Gesù mi ha fatto incontrare in questi miei 48 anni di vita sacerdotale in qualità di parroco, di vicario parrocchiale, o di assistente dei ragazzi. E non li considero come degli ex parrocchiani o ex alunni, ma come veri figli spirituali di adesso perché l’anima non invecchia mai. E poi, dato che, nell’arco dei miei anni di sacerdozio, sono stato parroco, o vicario parrocchiale, in diverse parrocchie, mi rivolgo a tutti voi, miei parrocchiani e parrocchiane di…: - Casal Palocco e Infernetto, - San Vincenzo in Bassano Romano, - Saluggia (Vc), - Giulinova, - Chia –Santarello presso Soriano nel Cimino sulla Via Ortana, - Nazzano Romano, - Locri e ad Africo Nuovo, - Alta Valle Maggia (Svizzera Ti): Cavergno, Bignasco, Brontallo, Fusio…, - Mugnano di Lucca - Corfino e Canigiano in Alta Garfagnana (Lucca), - Roma nella parrocchia di N. S. di Czestochowa, - Matelica, e nella parrocchia della Madonna delle Grazie a Braccano di Matelica.
Carissimi/e, vi voglio dire che ti porto sempre nel cuore come miei veri figli e figlie spirituali e prego per ognuno di voi ogni giorno. Infatti il sacerdote, il parroco, resta sempre Padre, e i figli sono sempre figli. Perciò io vi considero veri/e figli/e nello Spirito, anche se siamo stati assieme solo per qualche tempo o per pochi anni. Sinceramente vi devo dire che sarei voluto rimanere sempre con te e con tutti voi, e per tutta la vita, perché mi son trovato assai bene con voi; ma il Signore ha disposto altrimenti, e che Lui sia sempre lodato! Vi voglio assicurare però che ti porto nel cuore e nella mia povera preghiera, ogni giorno, con la speranza certa di rincontrarci poi tutti, un giorno, in Paradiso. Vi affido, assieme a tutti i vostri cari, e vi consacro ancora, ogni giorno, al Cuore Eucaristico di Gesù e al Cuore Immacolato e Addolorato di Maria affinché possiate vivere bene la vostra vita di fede cristiana per salvarvi l’anima. Io prego per voi, e vi chiedo un preghiera anche per la mia salute, che è un po’ cagionevole. Vi voglio bene, vi abbraccio e vi benedico, uno per uno, in Gesù e Maria. Pace e gioia sempre!
Don Armando (don Raffaele) Maria Loffredi o.s.b. silv.
donarmando@silvestrini.org
Gesù e la Mamma Celeste vi amano assai e vi benedicono; e anche io, nel loro Santissimo Amore vi voglio bene e vi benedico per intercessione del Cuore Immacolato di Maria: nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Don Armando Maria

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