I poveri del Libano di padre Damiano Puccini...

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Don Armando Maria
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I poveri del Libano di padre Damiano Puccini...

Messaggio da Don Armando Maria » mer mar 07, 2012 9:12 pm

I poveri del libano

Marzo 2012 n 2

Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.

http://www.ouipourlavielb.com/en/mission



"I cristiani sono la minoranza più minacciata dalla guerra civile siriana e tentano di fuggire dal Paese. Essi si sentono indifesi di fronte all'escalation di violenza che da mesi imperversa nel Paese. Pregate per la pace e per la riconciliazione del popolo siriano". È quanto afferma mons. Antoine Audo, arcivescovo caldeo di Aleppo. Riprendendo l'invito al dialogo lanciato dal papa all'Angelus del 12 febbraio scorso, mons. Audo spiega che nonostante la paura i cristiani possono essere un ponte fra le varie fazioni in lotta. "La nostra presenza unita intorno alla Chiesa - afferma - aiuta la popolazione cristiana e musulmana a lavorare per il bene del Paese, spingendo alla riconciliazione e non alla vendetta". Il prelato cita il lavoro della Caritas Siria che in questi giorni ha lanciato ad Homs, una della città più colpite dalle violenze, un programma di aiuto per famiglie cristiane e musulmane.

Nel medesimo spirito anche la nostra associazione “Oui pour la vie” svolge la stessa attività nel Libano, molto minacciato.

La famiglia di una bambina di 12 anni, alunna di una della nostre volontarie di Oui pour la Vie, non aveva i soldi per la tassa di iscrizione al corso di matematica e biologia del suo anno scolastico e la direzione della scuola aveva deciso di farla uscire, dalla classe durante queste materie, perché restasse ad attendere da sola nel cortile durante le ore non pagate. Per “venirle incontro” la direzione della scuola aveva suggerito alla piccola di andare lei a chiedere aiuti agli altri suoi parenti (zii e cugini). Le nostre volontarie, insegnanti nella medesima scuola, hanno coperto con il loro stipendio l’importo di questo debito.

La famiglia di questa bambina, dove i volontari offrono ripetizioni gratuite, é talmente povera al punto di non avere in casa l’energia elettrica e la mamma chiede ai piccoli di sbrigarsi a fare i compiti al pomeriggio fino a quando c’e’ la luce solare.

Un giovane siriano, fuggito dai disordini crescenti nel suo paese, ha ricevuto dalla nostra sede i lenzuoli, cucina e lavatrice. L’aiuto promosso per questa situazione é nella linea del perdono, vista la gravissima situazione che si sta creando anche in Libano a causa dei disordini siriani.

Un musulmano povero mentre pregava nella moschea, al suo terzo inchino ha avuto l’impressione di sentire ai suoi orecchi il nome di “Elie” e uscendo ha chiesto se ci fosse qualcuno che si chiamasse così. Uno dei nostri volontari con questo nome si trovava là di passaggio e lo ha aiutato per le medicine della mamma molto ammalata.

Alcuni musulmani hanno chiesto ad una nostra volontaria cristiana che cosa lei pensasse degli ebrei che hanno ucciso Gesù. Lei ha risposto che se Lui ha perdonato, perche’ non dobbiamo farlo noi.

A proposito della Quaresima una signora musulmana, incontrata nelle nostre visite, era ammirata delle motivazioni del digiuno (che nella tradizione cristiana maronita consiste nell’astenersi fino alle dodici di ogni giorno dal mangiare e bere insieme all’astinenza dalla carne e da cio’ che é ricercato) per disporsi alla preghiera e alla riconciliazione con Dio e il prossimo.

Chi è interessato a maggiori informazioni o a conoscere le modalità per una testimonianza in Italia o un contributo in favore della nostra opera può inviare un sms al 333/5473721 o un email a: info@ouipourlavielb.com

P. Damiano Puccini
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Messaggio da Ilary » mer mar 07, 2012 10:34 pm

grazie per queste belle testimonianze
Signore, tu sai....Signore, tu puoi...Signore, perdona.

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Messaggio da miriam bolfissimo » gio mar 08, 2012 8:44 am

Mio carissimo don armando, pace e bene! che gioia: conosciamo personalmente padre damiano e lo teniamo stretto nei nostri cuori e nelle nostre preghiere...

Unabbraccissimonellacondivisionegioiosissimo, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio mag 10, 2012 9:31 am

  • I poveri del Libano. Maggio 2012

    Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
    http://www.ouipourlavielb.com/en/mission


L'Assemblea della Gerarchia Cattolica in Siria ha tenuto la sua riunione ordinaria primaverile ad Aleppo lo scorso 25 aprile. rilasciando una dichiarazione:

... La violenza (in Siria) ha superato ogni limite... Condanniamo fermamente ogni tipo di violenza da qualunque parte provenga. Chiediamo ai civili pacifici di non essere coinvolti in conflitti politici, che il popolo non sia intimidito e terrorizzato da sequestri di persona, stragi, estorsioni e demolizione di case, il sequestro dei beni e l'imposizione di autorità con la forza e l'oppressione. .... Siamo solidali con il dolore e la sofferenza di tutti i cittadini... E 'naturale per noi avere in mente soprattutto i nostri fedeli Cristiani, che sono stati costretti a lasciare le loro case e le città o villaggi. A volte essi sono stati usati come scudi umani e i loro quartieri come campi di battaglia.

Sono circa venti mila i profughi siriani giunti in Libano che si aggiungono ai tanti bisognosi già presenti.
Le nostre volontarie di Oui pour la Vie visitano regolarmente anche una signora siriana, che vive in una sola stanza insieme ai suoi figli, e che per mangiare dispone appena di un piatto e un bicchiere.
Rita, una responsabile dell’Associazione, diceva: “In questo mese ho 500 dollari di debito verso i poveri”, riferendosi alla cifra mensilmente promessa per loro e in questo periodo non donata a causa del mancato pagamento del suo stipendio di insegnante. Ecco alcuni ringraziamenti da parte di famiglie assistite con il vostro aiuto.

Mi chiamo Nada, ho 3 bambini. Mio marito e’ un uomo violento e egoista. Sono stato obbligato a sposarlo a 16 anni e quando e’ ubriaco mi picchia davanti ai miei figli. Non avevo il coraggio di lasciarlo perche’ lui minaccia i piccoli. Grazie dell’aiuto morale e materiale per gli alimenti e le tasse scolastiche che mi date, nella prospettiva anche giuridica di risolvere la mia situazione. Io e i miei figli ci ricordiamo sempre di voi nelle nostre preghiere e volentieri siamo disponibili a collaborare con voi nel dopo-scuola e nelle visite ad altre famiglie povere. Grazie a tutti. Nada

Sono Najad. Mio marito Elie ha vissuto in un ambiente duro e pieno di delinquenza pieno di droga e alcoolismo. Lui ha un’anima bella e un cuore puro, da quando ci siamo fidanzati. Insieme abbiamo scoperto che lui ha bisogno di un medico per purificare il suo sangue dalle sostanze tossiche assunte in passato. Ringraziamo Oui pour la Vie per l’aiuto donato senza il quale non avrebbe potuto portare avanti questo trattamento. Sono contentissima che mio marito ora collabora con voi nell’aiuto ad altri tossici. Grazie a tutti. Najad

Salve a tutti, e’ Nawal che vi saluta. Sono vedova con quattro bambini piccoli. Non potendo pagare le spese dei ricoveri ospedalieri ho imparato dai volontari a dare ugualmente qualcosa ai più poveri per avere nel cuore il perdono e non la rabbia, nel vedere i picc
oli soffrire senza le cure. Grazie per gli aiuti che mi sono arrivati.



Chi è interessato a maggiori informazioni o a conoscere le modalità per una testimonianza in Italia o un contributo in favore della nostra opera può inviare un sms al 333/5473721 o un email a: info@ouipourlavielb.com

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Messaggio da miriam bolfissimo » ven set 21, 2012 2:39 pm

  • I poveri del Libano. Settembre 2012

    Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
    http://www.ouipourlavielb.com/en/mission

Abbiamo tutti ancora negli occhi e nel cuore l’immagine di Papa Benedetto XVI che, nonostante la situazione molto critica e il caldo a 35 gradi, è venuto qua in Libano dal 14 al 16 settembre a dire il suo “Sì alla primavera araba, no al fondamentalismo e alle armi - Senza paura e senza timori, i cristiani sono chiamati ad essere luce fra le tenebre, con la sottolineatura che la convivenza fra diverse religioni e culture è possibile - Il modello libanese vale per il Medio Oriente e per tutto il mondo”.

La partecipazione della gente e’ stata molto elevata, sia per l’incontro dei giovani che per la solenne Messa; nella consapevolezza diffusa che il perdono e la riconciliazione sono vie di pace, che aprono un futuro. In mezzo a tutte le tensioni che caratterizzano il Libano in questi tempi, con l’entusiasmo suscitato dalla visita del Santo Padre, ascoltiamo alcune testimonianze dei nostri volontari di “Oui pour la Vie” che si impegnano a coinvolgere i più poveri nel condividere il necessario con tutti i gruppi, per testimoniare che si può sempre sorridere, anche in una situazione ingiusta.

Rima: la scorsa settimana in occasione di una festa musulmana abbiamo preparato un po’ di caramelle da offrire ai ragazzi e delle famiglie che aiutiamo e abbiamo aggiunto 10 mila lire per ognuno. I ragazzi erano contentissimi e ognuno annunciava entusiasta quello che con quella somma avrebbe comprato (vestiti, giochi): ma la cifra era veramente piccola. La mamma ha ricordato alla famiglia la necessità di acquistare le scarpe per Hammoudi, il piccolo di tre anni. Allora il fratello maggiore ha restituito per questo il regalo ricevuto.

Samar: siamo entrati in casa di Sumaya (una signora siriana di 90 anni) senza avere in quel momento con noi i sacchi del cibo, per poter conoscere la situazione. La visita è stata molto ricca di umanità e prolungata perché l’anziana nonna ci ha offerto il caffè senza nemmeno chiederci se avevamo qualcosa da regalarle, nonostante che vivesse in una casa veramente disagiata.

Pauline aveva già preso appuntamento per una visita medica per un problema non urgente. Quando si è presentato un bisognoso, lei ha sentito dentro di sè di rimandare ad un altra volta il colloquio con il suo medico per poter dare i soldi a questo povero che aveva necessità di fare degli esami del sangue (anche se si era presentato in maniera non troppo gentile ed educata).

Lara: per il momento cerchiamo di fare del nostro meglio per essere all’altezza delle responsabilità che Dio ha messo nelle nostre mani e preghiamo che Gesù sia presente in ognuna delle nostre azioni, soprattuto quando siamo a Nabaa (il quartiere poverissimo di Beirut dove incontriamo i più poveri di ogni appartenenza), a casa di queste nostre famiglie che meritano il meglio di quello che possiamo donare di noi stessi, prima ancora del denaro.

Con il costante arrivo di profughi in Libano le nostre riserve alimentari e di medicine sono quasi esaurite.

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Stringiamoci tutti attorno a Padre Damiano...

Messaggio da Don Armando Maria » ven set 21, 2012 3:29 pm

Ave Maria! E' un momento dififcile per i nostri fratelli e sorelle dela Siria e del Libano... ilPapa è stato davvero coraggioso e loammiriamo e lo ringraziamo. Ora stringiamoci tutti attorno a Padre Damiano, alla sua cara gente e ai bambini affinchè trovino tutti conforto e aiuto. E che la Mamma Celeste stia sempre loro accanto e li protegga da ogni male dell'anime e del corpo. Pace e gioia
Gesù e la Mamma Celeste vi amano assai e vi benedicono; e anche io, nel loro Santissimo Amore vi voglio bene e vi benedico per intercessione del Cuore Immacolato di Maria: nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Don Armando Maria

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 01, 2012 3:16 pm

Miei carissimi tutti, pace e bene! ottobre è mese mariano e mese missionario insieme: mettiamo sotto la protezione del Manto della Mamma Celeste padre Damiano e tutti i missionari che spargomno l'Amore del Padre sparsi nel mondo, recitando il rosario missionario...

Un abbraccissimo, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven nov 30, 2012 9:53 am

  • I poveri del Libano. Novembre 2012

    Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
    http://www.ouipourlavielb.com/en/mission

Mentre il mondo assiste ancora una volta a un tragico aggravarsi del conflitto palestinese, il Medio Oriente si ritrova davanti ad sicuro aumento della tensione causata dalle varie guerre ancora in corso. In Libano sono presenti tanti gruppi, che vivono in condizioni molto disagiate e provenienti dalle diverse regioni dove da troppo tempo scorre il sangue. In seguito ad un grave attentato nel centro di Beirut avvenuto la scorsa metà di ottobre, durante il quale son morte più di venti persone, si sono creati tafferugli in strada tra i vari quartieri.

I nostri volontari di “Oui pour la Vie” hanno proseguito nel loro impegno di preghiera che li ha stimolati a cercare sempre le vie più pacifiche e sicure per far giungere l’aiuto ai più bisognosi. Non avendo potuto raggiungere il centro di Beirut per acquistare medicine reperibili solo nelle farmacie di città, a causa delle interruzioni del traffico provocate dai dimostranti, hanno continuato la distribuzione dei generi alimentari a famiglie dei diversi gruppi, in quel momento divise da profondi contrasti. Il contatto fraterno costruito in passato con donne, bambini e anziani dei diversi quartieri ha permesso che gesti positivi, nella prospettiva del perdono, attraversassero il “fumo delle gomme” accese dai manifestanti in strada.

In una di queste famiglie aiutate la mamma di casa diceva: “Anche se mi posso permettere anche un poco di carne, per dire grazie, preferisco mangiare solo legumi e così aiutare un’altra famiglia in difficoltà; anche se sono islamici, sono buone persone che si sono sempre comportate bene con noi e questo modo speriamo che non avvengano stragi tra noi”.

Questo mese in Libano sono cominciate le prime piogge e una mamma non potendo pagare i venti dollari mensili per l’autobus pensava di non mandare i suoi bambini a scuola quando piove. Una delle nostre volontarie, molto ricca interiormente, ha fatto presente con molta tenerezza questa situazione a sua cugina, madre di due bambini coetanei dei primi. Questa sua parente, pur avendo solo due giacche impermeabili per i suoi bambini, ha deciso di offrirne una alla famiglia bisognosa.

Una ragazza irachena, accolta come rifugiata in Libano, pur essendo laureata in matematica è costretta a lavorare tutta la giornata come donna delle pulizie in una famiglia che approfittando della sua situazione giuridica non definitiva, si approfitta del suo servizio dandole solo la metà di quello che le spetta e nemmeno tutti i mesi. Le nostre volontarie dopo averla visitata più volte, perché avevano intuito la sua tristezza, si sono recate dove lavora per festeggiare con lei il suo compleanno. Questo gesto ha lasciato perplesso positivamente il suo datore di lavoro che, essendo cristiano, ha concesso a questa giovane di potersi assentare al pomeriggio per partecipare alla Santa Messa insieme alle nostre volontarie di “Oui pour la Vie”.

Continua l’accoglienza di profughi, soprattutto iracheni e di altre appartenenze che, in tre stanze sistemate nei quartieri di arrivo, trovano un primo riparo.

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Messaggio da miriam bolfissimo » ven dic 21, 2012 4:35 pm

  • I poveri del Libano. Dicembre 2012

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Santo Natale 2012

Di fronte al dramma della Siria è monsignor Zenari , nunzio apostolico, a pronunciare parole di speranza: “Stiamo avvicinandoci alla preparazione del Natale - afferma - e qui, purtroppo, non abbiamo bisogno di preparare il presepio perché abbiamo sotto gli occhi un presepio vivente: bambini che nascono in situazioni di emergenza, fuori dalle proprie case, in luoghi di rifugio, bambini che nascono nelle tende, che nascono al freddo, senza case riscaldate, nella penuria di cibo, nella penuria di vestiti. Il Signore nasce ancora in queste condizioni”.

Una profuga siriana aiutata in Libano da “Oui pour la Vie” aveva ricevuto due camicie. Essendo diventata molto amica delle nostre volontarie ne ha voluto condividere il cammino di rinuncia e di condivisione che loro percorrono da diverso tempo. Avendo visto una sua amica ricevere solo un foulard, le ha donato una delle sue camicie. Non sono gesti, questi, che risolvono i problemi materiali, ma aiutano a vivere le gravi urgenze di cibo e medicine, sempre più difficili per queste persone, con molta calma e pazienza.

Desideriamo condividere la gioia del Bambino Gesù che nasce povero, in mezzo ai poveri e aspettando il dono del cuore e dei doni che loro sanno portare; il sorriso del Bambinello incoraggi anche noi, nella sensibilità di aiuto materiale possibile e che ognuno può diffondere verso questi fratelli nel bisogno, a confidare in Dio in ogni avvenimento per trasmettere a tutti la luce della Notte Santa.


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Messaggio da miriam bolfissimo » ven feb 01, 2013 10:17 am

  • I poveri del Libano. Febbraio 2013

    Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
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Secondo le ultime statistiche dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, i profughi siriani registrati in Libano sono oltre 160 mila. Tuttavia, il numero reale è notevolmente superiore: molti, per timore preferiscono non registrarsi per la paura di causare problemi ai loro parenti restati in Siria. “La coraggiosa carmelitana Agnes Mariam, fondatrice del movimento Mussalaha, che lavora per la riconciliazione, oggi è costretta ad essere la voce credibile dei cristiani siriani e di molti musulmani che condannano le violenze anti-cristiane”. (P. Piero Gheddo, PIME).

Anche nei pressi di Damour, vicino alla sede legale della nostra associazione, come in tutta la periferia di Beirut, i nostri volontari di “Oui pour la Vie” si recano costantemente ad aiutare i rifugiati siriani, sparsi in accampamenti informali o sotto ripari di eternit o legno. Si tratta di persone giunte dalla Siria, senza niente e che ora si trovano a dover far fronte alle rigide temperature invernali. Li aiutiamo per costruire tende con cartone, plastica e sassi, non sufficienti per il clima rigido della zona. Quando piove, l’acqua filtra all’interno e vediamo che i piccoli, per proteggere le gambe dal fango, quando camminano mettono ai piedi buste di plastica.

Sono circa 35 mila bambini siriani in Libano con meno di 14 anni che vivono in condizioni estreme. C’è anche il pericolo di epidemie di epatite e colera. Le latrine sono inondate e non ci sono i mezzi per mantenere strutture igieniche adeguate. Le case hanno prezzi proibitivi: un appartamento affittato a 600$ è occupato da 30 persone che dormono per terra.

I nostri volontari di “Oui pour la Vie” danno il loro costante contributo per queste urgenze. La loro visita settimanale consiste proprio nel sedersi per terra accanto a queste persone che non hanno nessun arredamento nei loro rifugi di emergenza. E’ sempre toccante vedere il sorriso sul volto dei nostri volontari e su quello di queste donne che sono aiutate e che ci accompagnano per visitare chi appartiene anche a gruppi rivali, per condividere con loro un poco degli aiuti acquistati grazie alle rinunce dei nostri giovani. Sono gesti che proponiamo alle persone aiutate per favorire il perdono reciproco, dopo le laceranti violenze subite.

Una signora ha scelto di mangiare solo ortaggi al posto della carne e
dare dell’olio. Un uomo che tiene un piccolo negozio, ha dato una parte dei suoi locali per accogliere una famiglia composta dai genitori e da otto tra figli e nipoti. Questo signore diceva di non sentirsi tranquillo con il suo riscaldamento, i pasti caldi e un letto, ma sapendo che c’erano persone in strada. Un’altra persona ha accolto una famiglia di profughi nella sua casa. Un venditore di frutta e legumi ha si è impegnato regolarmente a
offrire dei pasti cucinati con gli ingredienti che vende, in favore di
questi disagiati. I nostri volontari s’impegnano molto nelle ripetizioni scolastiche in favore dei bambini siriani che sono abituati nel loro paese di origine a un insegnamento nella sola lingua araba, mentre in Libano si utilizzano moltissimo l’inglese e il francese.



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Messaggio da miriam bolfissimo » lun feb 25, 2013 10:37 am

  • I poveri del Libano. Marzo 2013

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La grande emergenza di questo momento riguarda i profughi della Siria che portano con loro le sofferenze per la distruzione delle loro case, l’incertezza sull'esistenza in vita dei parenti e il doversi nascondere in Libano per evitare ripercussioni e violenze su chi e’ rimasto la’. Hanno subito torture, proposte indecenti di ogni tipo e soprattutto non hanno cibo (le mamme vedono i bambini dimagrire mangiando appena solo il pane) e fanno grande fatica a curarsi. Il cuore della nostra missione consiste nella gioia, che Dio dona nonostante la povertà di condividere dando volentieri qualcosa per i poveri. Aiutare queste famiglie significa coinvolgerle con noi nelle visite a tutti quelli che hanno bisogno, per testimoniare la gioia del perdono che si rende visibile nella carità materiale. L'aiuto per un povero è un prestito a Dio, che guarisce il cuore e lo rigenera in mezzo a tante ingiuste ferite. I profughi in Libano sono più di 200 mila. Alcuni esempi.

a) Famiglia di Ibrahima. E’ venuta in Libano all'inizio del 2012 con i 2 figli. La guerra ha distrutto la sua casa; sorella e i suoi 2 fratelli sono morti. La signora ha bisogno di un'operazione chirurgica (ulcera) ma non hanno soldi e i denti sono in condizioni miserabili e dal dolore non dorme la notte. Durante il giorno perde l'equilibrio e a causa di questo non trova lavoro. Mangiano solo pane da 2 settimane; non hanno ne frigo, ne forno, ne materassi per dormire. Ibrahima e' venuta con noi a visitare altri poveri appartenenti ai gruppi che hanno decimato la sua famiglia e depredato i loro beni.

b) Famiglia di Ammar. E' in Libano da un anno e hanno ucciso sua moglie. Ha 4 bambini e vive con suo padre di 73 anni e sua madre di 69 in una capanna di 9mq. Non ha toilette, non hanno acqua e spesso si addormentano saltando i pasti. Ammar ci ha dato qualcosa degli aiuti ricevuti per ricevere la forza del perdono.

c) Famiglia di Ibtihaj e' in Libano da 6 mesi. Hanno catturato suo marito e lei non sa se sia vivo. Ha 9 bambini: non hanno frigo, forno materassi. Lei vuole morire, ma è solo per i bambini che va avanti. Tra i piccoli c’è chi soffre di polmonite a causa del dormire all'aperto. Uno dei bambini è paralizzato alle gambe e non ha aiuti. Due dei loro figli sono venuti con noi in questa Quaresima a offrire un po' delle cioccolate che avevamo loro donato, ai bambini di un'altra capanna.

d) Famiglia di Nadia. Ha 40 anni con 10 bambini. Vive in una tenda vicino al mare di 10mq. Lavora l'agricoltura ma le danno poco (oltre che a proposte scandalose); con la pioggia e l'umido non può' comprare per scaldarsi. 2 bambini soffrono di asma a causa del freddo, ma non ha i mezzi per le medicine. Spesso non riescono a comprare nemmeno il pane. Vivono in 2 materassi per 11 persone senza lenzuoli ne cuscini, frigo e forno. Lei è depressa e senza speranza perché vive in una stanza senza porte e finestre. Le nostre volontarie con il loro sorriso la incoraggiano.



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Messaggio da miriam bolfissimo » ven mar 22, 2013 3:39 pm

  • I poveri del Libano. Auguri per una Santa Pasqua 2013

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Dall’inizio del conflitto siriano s’ipotizza un numero superiore ai due milioni di sfollati. L'emorragia ha disperso più di metà delle parrocchie e delle moschee. La guerra dell'Iraq ha provocato l'esodo di massa dei suoi cristiani... La Guerra in Siria avrà le stesse conseguenze? Molti fedeli sono stati rapiti e la liberazione è avvenuta dietro il pagamento di un riscatto enorme.

In Siria si sta vivendo un continuo Venerdì Santo, il terzo Venerdì Santo, che dura, dura … e che ancora non lascia intravvedere le luci della Pasqua. Il numero delle vittime, che viene continuamente aggiornato, è veramente impressionante: c’è chi afferma che si ha l’impressione di camminare sul sangue di queste vittime della violenza. Di fronte alle sofferenze e catastrofi affrontate dai paesi arabi, in primo luogo abbiamo bisogno di vivere il perdono e la solidarietà cristiana che chiediamo a tutti in favore dei nostri poveri. Quasi trecentomila hanno lasciato la Siria per fuggire nei paesi confinanti, soprattutto il Libano per cercare poi rifugio ai quattro angoli del mondo. La situazione degli sfollati è tragica.

La nostra associazione Oui pour la Vie è in prima linea nel portare il proprio aiuto ai rifugiati siriani, aiutando tutti quelli che hanno bisogno senza distinzione per favorire la riconciliazione. “Facciamo appello ai nostri fratelli musulmani per sostenere i nostri sforzi e per preservare la presenza cristiana con loro e per loro. Essi sanno come la presenza cristiana è stata ed è ancora così importante - ed efficace - nella storia del mondo arabo su tutti i piani. Sanno come le nostre istituzioni culturali, sanitarie, educative, sociali, intellettuali e religiose sono al servizio di tutti i cittadini senza distinzione. Tutto, tutto, è in pericolo se la presenza cristiana dovesse sparire. Anche la solidarietà cristiana deve essere una solidarietà di musulmani e cristiani, perché lo scopo è quello di servire la nostra società, le nostre patrie arabe senza distinzione, come lo è stato nel corso della storia. Abbiamo bisogno di solidarietà, cristiani e musulmani, per un futuro migliore per le nostre generazioni a venire” (Patriarca greco-cattolico Gregorios III).

Nonostante la crisi economica che attanaglia il Libano e numerose interruzioni del lavoro in seguito a scioperi, i nostri volontari hanno domandato piccoli prestiti per assicurare le quantità promesse di cibo alle famiglie povere, visitate regolarmente, accampate in luoghi di fortuna. Chiediamo a tutti di poter fare qualcosa per questi poveri e di sensibilizzare per i loro bisogni. Insieme ai volontari di Oui pour la Vie, tanto generosi nel rinunciare a latte, carne, caffè in Quaresima a scopo di carità, e alle famiglie bisognose aiutate, porgo gli auguri per la Santa Pasqua.



Chi è interessato a maggiori informazioni o a conoscere le modalità per una testimonianza in Italia o un contributo in favore della nostra opera può inviare un sms al 333/5473721 o un email a: info@ouipourlavielb.com

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Messaggio da miriam bolfissimo » ven apr 26, 2013 3:37 pm

  • I poveri del Libano. Aprile 2013

    Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
    http://www.ouipourlavielb.com/en/mission

Un sacerdote appena arrivato in Libano dalla Siria ha cosi’ descritto la situazione del suo paese: “La situazione degli sfollati all’interno è tragica. Gli affitti nelle zone di rifugio sono esorbitanti, mentre in cambio non c'è più possibilità di salario. Questi rifugiati dopo aver perso le loro case, il loro lavoro e spesso i loro strumenti di lavoro, solo molto raramente trovano un impiego. Essi sono spesso senza alcuna risorsa. Non dimentichiamo chi ha ancora la possibilità di restare nei loro villaggi, nelle case, ma che sono anche i nuovi poveri. Dei poveri nella crisi economica che ha colpito tutto il Paese: prezzi più alti e ricavi inferiori. E ci sono i profughi che ci hanno lasciato per i Paesi limitrofi come il Libano, in Europa o altrove. Ovunque incontriamo le stesse tragedie e disperazione anche con il dolore della perdita di cari, un marito, un figlio, un fratello... morto, rapito o scomparso. Ovunque dubbio, paura e sospetto... Ma tutto questo è solo un’immagine assai pallida della triste realtà della vita quotidiana dei nostri fedeli in Siria. Tutte le chiese della Siria si sono riunite per portare aiuto e sollievo a tutti coloro, cristiani e musulmani, che hanno chiesto e che continuano ogni giorno a domandare“.

Vogliamo, insieme ai nostri volontari, fare tutto il possibile per aiutare questi fratelli, sensibilizzando come possiamo. Una delle nostre collaboratrici di Oui pour la Vie, che ha perduto il figlio in seguito al conflitto siriano, al ritorno di una visita fatta ad una famiglia di rifiutati ha confidato: “Quel poco che ho potuto dare l’ho offerto con il cuore e sono serena. Nel povero aiutato ho visto mio figlio”. Inoltre una signora sconosciuta, vista in sogno, le diceva che ora a suo figlio ci pensava lei...
Una coppia di sposi che collaborano con noi mi diceva: “I capelli ce li tagliamo insieme tra moglie e marito e quello che risparmiamo lo doniamo ai poveri”.

Una mamma di 2 figli mi diceva: “Quando voi di Oui pour la Vie lanciate qualche appello io guardo quello che ho in cucina e se ho un chilo di qualcosa ne offro la metà. Quando do qualcosa, quel poco mi si moltiplica”.

Un giovane volontario mi diceva: “Io ho sempre il medesimo paio di scarpe e ho portato fino ad ora lo stesso paio estivo”.

Un anziano nostro collaboratore mi diceva: “Noi prendiamo il caffè mescolato con orzo, altrimenti come si fa ad aiutare? Quando si compra qualcosa per i bisognosi, non si diventa più poveri ma ci si arricchisce dentro”.

Un’insegnante che ha accettato qualche ora in più in un'altra scuola, per devolvere interamene quello che prende da queste ore supplementari in favore dei nostri assistiti, diceva durante il nostro ultimo incontro: “Spero che queste ore saranno pagate, così potrò molto volentieri aiutare qualcuno.” Di ritorno da scuola si è fermata a casa di alcuni suoi nuovi alunni provenienti dalla Siria, molto poveri e discriminati rispetto agli altri del paese, per lasciare loro alcune brioches come segno di benvenuto.



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Messaggio da miriam bolfissimo » gio lug 18, 2013 2:57 pm

  • I poveri del Libano. Luglio 2013

    Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
    http://www.ouipourlavielb.com/en/mission

Negli ultimi mesi il conflitto in Siria sta diventando sempre più duro. É diventato ormai quasi incalcolabile numero dei rifugiati presenti in Libano. Non sono mancate esplosioni e conflitti in strada. L’emergenza umanitaria, che di giorno in giorno diventa sempre più impossibile da gestire, comporta un enorme aumento del costo della vita spingendo molti anche a compiere gesti disperati.

Come volontari di “Oui pour la Vie” abbiamo scelto come motto in questo periodo la frase di Papa Francesco in occasione della visita all’isola di Lampedusa, di qualche settimana fa: “Preghiamo per avere un cuore che abbracci gli immigrati. Dio ci giudicherà in base a come abbiamo trattato i bisognosi”. L’occasione di un aiuto umanitario che si porge diventa, infatti, il motivo per creare un’amicizia, una vicinanza che aiuti il povero a diventare “protagonista” di carità, facendosi lui stesso tramite verso gli altri bisognosi di sua fiducia, al fine di collegare tra loro le persone moderate, nella speranza di poter sempre evitare ritorsioni e attentati che possono facilmente condurre ad una guerra civile.

Una famiglia cristiana molto povera conosciuta nel quartiere di Nabaa, alla periferia di Beirut, ci indicava altre persone da aiutare, che sono musulmane.

Nawal, che ha speso tutto il denaro guadagnato con il lavoro per interventi chirurgici, si trova senza niente e nessuno dei suoi nipoti vuole sapere di lei; non l’hanno accolta in casa nemmeno il giorno del funerale del marito, per non rischiare di doverla poi tenere ancora. Uno dei nostri volontari l’ha ospitata in casa sua. Eppure lei non si lamenta e non è facile farle accettare qualcosa. Per non mortificarla allora compriamo qualcosa dal suo piccolo negozio, dove si trova un po’ di tutto. Quando la visitiamo, ci racconta molte storie divertenti della sua vita, senza lamentarsi. Come lei ci sono tantissimi che da una settimana all’altra possono abitare in nuove abitazioni (anche semplici stanze o garage….), perché mandati via quando non pagano l’affitto.

In due stanze vivono 13 bambini in tutto, provenienti da famiglie impegnate nel conflitto in Siria. Con loro andiamo a giocare e alla fine, la merenda si condivide con i bambini di tutti gli altri gruppi.

George è malato terminale di cancro, ma non ha i soldi per la chemioterapia. Non riceve la pensione. Avendo procuratogli il necessario per un nuovo ciclo della terapia, ha detto a una nostra ragazza: “Voi mi avete ridato vita, preferisco non ripetere il trattamento, perché, se poi sto di nuovo male come prima, non potrei più vedervi”.

Charbel è malato di diabete e non ha nemmeno qualche dollaro per l’insulina. Da quando ha cominciato a venire con noi a visitare gli altri bisognosi di tutte le appartenenze ed a chiedere gli aiuti per loro, ha vinto la tentazione di scoraggiarsi e considerare inutile la sua vita.

La macchina di Adel, profugo siriano, si è bloccata in strada e due dei nostri volontari hanno lasciato una cena di amici per andare a soccorrerli.



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Messaggio da miriam bolfissimo » mer ago 28, 2013 6:07 pm

  • I poveri del Libano. Agosto 2013

    Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
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Egitto
“Su 58 chiese attaccate, solo 14 sono cattoliche, il resto appartengono alle comunità copto ortodosse, greco ortodosse, anglicane e protestanti” precisa p. Rafic Greiche, portavoce dei Vescovi cattolici. “È da sottolineare - afferma il sacerdote - che i musulmani che abitano nei pressi delle chiese colpite hanno aiutato i religiosi e le religiose a spegnere gli incendi degli edifici di culto”. “Questa non è una guerra civile tra cristiani e musulmani, ma una guerra contro il terrorismo. E la maggioranza della popolazione è contro il terrorismo e l’estremismo religioso” conclude p. Greiche.

Appello per i profughi della Siria
Il ministro degli Interni, dopo i due recenti attentati a Beirut, ha dichiarato che “il numero dei rifugiati siriani in Libano nella fine dell’anno corrente raggiungerà i due milioni, pari alla metà della popolazione del Libano”. Ecco alcune esperienze rilevate dai nostri volontari di Oui pour la Vie, sempre in prima linea per aiutare, innanzitutto con il frutto delle loro rinunce personali.

Soha è arrivata dalla Siria da due settimane fa, con figlie e nipotini, nessuno di questi maggiore di dieci anni. “Ecco come siamo sistemate. Che Dio ci aiuti sempre!”, dice mostrando i due vani all’interno di un rudere dove si sono fermate per un poco. Letti, bagno e cucina sono un tutt’uno. Gli unici averi sono poche coperte ammassate in un angolo, un fornellino a gas con una pentola rotta e i vestiti che indossano. “Siamo scappate di notte, lasciando tutto ciò che avevamo”, aggiungono. Questa famiglia invita sempre i nostri volontari a bere dell’acqua, durante le varie visite.

Qua, tra i profughi, vediamo sia episodi negativi di sfruttamento e di violazione della dignità delle persone, ma che anche segni positivi. I nostri volontari ieri sono andati a comprare qualche materasso nuovo per una famiglia che dormiva in mezzo alle pulci, che avevano punto i bambini.

Una signora molto povera, Lorette, che aiutiamo ogni mese, con le rinunce personali dei nostri amici contattati dai volontari, condivide buona parte degli aiuti con profughi siriani vicini, che lei stessa va da sola a visitare molto rapidamente, nonostante che siano uomini. Questa signora pur non avendo nemmeno da sedersi nel suo rifugio di fortuna, grazie all’amicizia con le nostre volontarie, manifesta una grande serenità d’animo in mezzo al disagio della povertà e il suo sguardo è sempre molto attento ad educare i suoi i figli, insegnando loro soprattutto a stare lontani da ogni proposta di corruzione o di facili guadagni. Eppure nel piccolo armadietto, rimediato tra i rifiuti, lei conserva solo acqua, riso e pochi legumi.

I nostri bambini del dopo-scuola hanno offerto alcuni giochi, tra cui anche un dondolo, per i bambini delle famiglie siriane che vivono in aperta campagna e hanno dato qualche moneta presa dai loro salvadanai per comprare loro del cibo.



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UN SOS DAL LIBANO

Messaggio da Redazione » lun set 23, 2013 7:42 am

il nostro carissimo don Armando Maria ha scritto:
Ecco l'ultimo aggiornamento della missione di padre Damiano...

Buonasera dal Libano. Siamo contenti che la preghiera per la pace abbia allontanato i rischi imminente di guerra. Siamo immersi tra i profughi sempre più spauriti e maltrattati. I nostri volontari li coinvolgono nelle loro rinunce in favore di poveri dei gruppi nemici. Chiediamo a tutti di pregare per trovare la Provvidenza che chiediamo a tutti di cercare.

Se non ricevete il nostro notiziario potete dare un indirizzo email a pdamianolibano@gmail.com

Grazie sempre.

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar ott 08, 2013 2:32 pm

  • I poveri del Libano. Ottobre 2013

    Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
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Agli occhi di tutti ormai appare evidente che la preghiera per la pace in Medio Oriente, indetta dal Papa Francesco per lo scorso 7 settembre, abbia segnato una svolta positiva nella guerra civile siriana. Anche noi con i nostri volontari, compresi i non cristiani insieme ai profughi, ci siamo uniti offendo poi ai più bisognosi l'equivalente del digiuno di quella giornata.

Sono quasi 2 milioni, dicono le ultime stime, i rifugiati in fuga dalla Siria, di cui 1 milione sono bambini. Oltre 740mila hanno meno di 11 anni. Vedendo progressivamente l'avvicinarsi della stagione invernale, vengono in mente i disagi che da due anni queste popolazioni devono affrontare molto spesso, come per quelle che noi aiutiamo, vivendo all'aperto senza corrente elettrica, riscaldamento e gas per cucinare.

Simon, uno dei nostri volontari di Oui pour la Vie, ha offerto per i poveri l'equivalente del vestito nuovo, che la sua famiglia voleva che comprasse per il Battesimo del figlio. Oltre al nostro impegno del dopo scuola, proponiamo alle famiglie di accogliere un bambino siriano a fare i compiti insieme ai loro bambini, per risparmiare l'acquisto dei libri scolastici. Cerchiamo di recuperare tutto il materiale utile alle baracche dei poveri. Il denaro per questo lo ricaviamo dalla vendita della conserva di pomodori e di altri preparati alimentari di stagione tipici libanesi.

Joyce, una nostra insegnante, ha accettato di insegnare alcune ore in più presso una scuola islamica, offrendo lo stipendio per i nostri assistiti.

Joseph, di Oui pour la Vie, stava andando a pagare la bolletta del telefono di casa quando ha notato un negoziante che stava chiamando la forza pubblica in seguito al furto di un po' di pane da parte di due profughi che avevamo accolto in passato. Il nostro volontario ha offerto il denaro della sua bolletta telefonica, per salvare i siriani dalle brutte conseguenze del loro gesto, evidenziando la loro disperazione. Fino alla riscossione del prossimo stipendio (senza nessuna certezza della data), il numero telefonico di Joseph potrà solamente ricevere chiamate e non però effettuarne.

Charbel ha offerto alcune ore di lavoro affinché il suo responsabile non mandasse via una famiglia siriana, rifugiata dove prima teneva gli animali, ma anzi le affittasse un garage decente a basso prezzo.

I profughi arrivano ancora a ogni ora del giorno e della notte, sempre accompagnati dalla paura che i loro parenti e amici in Siria debbano subire cattive ripercussioni in seguito alla loro fuga. Una signora di queste famiglie, accolte in piena notte e molto traumatizzata, si è fatta coraggio, sostenuta dell'amicizia dei nostri volontari, e viene con noi a visitare malati appartenenti ad altri gruppi rivali per aiutarli nei lavori domestici. Abbiamo saputo che ha anche dato loro alcune sue medicine, nonostante che alcuni vicini la accusino di andare a vendere gli aiuti ricevuti.



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Aiutiamo i poveri di Padre Damiano Puccini nel Libano...

Messaggio da Redazione » mer dic 04, 2013 3:13 pm

il nostro carissimo don Armando Maria ha scritto:
Damiano Puccini:

I nostri volontari rinunciano fino ad un terzo e questo fa trovare il tempo per l'incontro serale con Gesù.

L'aiuto materiale é un mezzo per trasmettere pazienza cristiana nella povertà e perdono, come una signora che non avendo i soldi per una medicina, ha detto, per perdonare la metà dell'offerta la dona a chi ha meno di noi.

E quando si chiede a tutti di aiutare i poveri è per avere la medesima pazienza.

Se capita qualche iniziativa nelle feste per questo sostegno, sarà molto bello.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer dic 04, 2013 3:19 pm

  • I poveri del Libano. Dicembre 2013

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Auguri di Santo Natale 2013 e Buon 2014

In Libano oltre 800 mila profughi siriani vivono in baracche o all'aperto. La guerra in Siria continua a costringere centinaia di migliaia di persone a varcare i confini con Libano, Giordania, Iraq e Turchia. Entro la fine del 2013 il numero di profughi in fuga dal conflitto potrebbe salire a oltre 3 milioni. Queste persone vivono in condizioni disperate, senza riparo o ammassati in tende e baracche. La maggior parte delle famiglie non ha nemmeno servizi igienici e la possibilità di cucinare un pasto. I nuovi arrivati si sono stabiliti in radure fangose e hanno costruito le loro baracche da zero, utilizzando i rifiuti e il fango. (Radio Vaticana 28/11/'13).

Anche i nostri volontari di Oui pour la Vie sono in prima linea nell'accoglienza dei rifugiati. Circa la metà dei profughi non arriva a 17 anni.

* Jaffar di 10 anni, nonostante la sua tenera età, è costretto a lavorare duramente per ore e ore ogni giorno in un magazzino con una misera paga. I nostri volontari l’hanno sottratto a questo sfruttamento, pagando loro una quota in modo da potergli risparmiare anche l'umiliazione di andare a mendicare.

* Sahl nella fuga dalla Siria si è ritrovato separato dai genitori. I nostri volontari hanno chiesto a famiglie libanesi, che potevano aiutarlo di fare il possibile per avere notizie e riportarlo dai suoi. L'uomo interpellato ha risposto: "Anche se ci troviamo quasi in guerra a causa loro, per la vostra buona volontà, mi metto a disposizione per riportarlo dalla sua famiglia".

* Siham sta perdendo l'anno scolastico a causa della sua fuga dalla Siria. Alcune nostre insegnanti gli offrono gratuitamente lezioni, tenute in luoghi improvvisati o all'aperto e s’impegnano a pagare le tasse scolastiche necessarie, affinché sostenga gli esami da privatista alla fine dell'anno.

* Parlando con Suhayma, una vedova siriana che da poco ha perduto il marito e che si trova a vivere anche lei in una baracca, una delle nostre volontarie le ha riferito una frase pronunciata da Papa Francesco alla fine di novembre: "Se apriamo la nostra porta ai più poveri, la nostra morte diventa una porta che ci introdurrà al Cielo". Suhayma ha aggiunto: "Nella mia baracca non ci sono porte, ma desidero ringraziare Dio per il sostegno che mi date a sopportare il mio dolore e anch'io come voi (riferendosi ai volontari) dono un poco di latte in polvere per altri bambini bisognosi, affinché mio marito possa andare presto in Cielo”.

* I nostri volontari di Oui pour la Vie si sono impegnati anche quest'anno a chiedere a familiari ed amici di non ricevere regali per il prossimo Natale, ma di devolvere l'equivalente in denaro per l'acquisto di cibo, medicine per i profughi siriani e per gli altri poveri libanesi di qualsiasi appartenenza, che continuiamo sempre a visitare e a sostenere.

* Una famiglia che dorme per terra, alla quale abbiamo consegnato medicine e materassi, ha insistito che accettassimo un poco di verdura in favore di altri bisognosi.



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Auguri dal Libano!

Messaggio da Redazione » gio gen 02, 2014 11:05 am

il nostro carissimo don Armando Maria ha scritto:
Ave Maria! La persecuzione contro i cristiani sta dilagando dalla Siria fin verso il Libano. Ecco gli auguri a tutti da parte di Padre Damiano Puccini che ci scrive dal Libano:
"Auguri di una buona fine e buon principio. Stiamo preparando un poco di festa per ragazzi siriani che vivono in strada (le ragazze saranno con le nostre volontarie e senza alcool). La tensione nel Libano non fa che peggiorare la situazione dei profughi sempre più bisognosi di tutto e anche impauriti nel ritrovare in Libano i segni del conflitto che li ha obbligati a lasciare il loro paese. Nonostante l'attentato dei giorni scorsi proseguono le visite dei volontari che portano conforto e aiuti materiali.Confidiamo sempre sulla vicinanza umana e di caritá di tutti. Auguri!".
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I poveri del Libano di padre Damiano Puccini: gennaio 2014..

Messaggio da miriam bolfissimo » mar gen 21, 2014 8:59 am

  • I poveri del Libano. Gennaio 2014

    Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
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A due anni dall'inizio del conflitto in Siria, il numero dei profughi supera i tre milioni. I rifugiati siriani in Libano che assistiamo, dei quali 800.000 sono spesso all’aperto, ci descrivono violenze di ogni genere che non risparmiano nemmeno donne e ragazzi, con ogni sorta di atrocità e torture. Questi sventurati, che visitiamo sul lungomare del Libano o in altri luoghi di fortuna, devono far fronte, inoltre, a una crescente mancanza di cibo e medicine. Secondo un rapporto del 2012 che ha esaminato gli effetti della crisi in Libano, qui l’afflusso dei profughi ha provocato un aumento dei prezzi che ha raggiunto anche il 100%. Prima di Natale, quando il gelo della tempesta denominata "Alexia" è sceso sui loro accampamenti, non sono mancati i decessi di bambini e anziani, perché costretti a vivere all'aperto, tra i rifiuti e il fango.

Una ragazza, che i nostri volontari di "Oui pour la vie" aiutano regolarmente, ci ha raccontato di avere rischiato di subire violenze, talvolta commesse anche davanti ai familiari, ed avere evitato anche il conseguente disonore contraendo, nonostante ancora poco più che adolescente, il matrimonio imposto dai suoi, solo per cercare protezione. Ora si trova in Libano, lontano dalla famiglia e dal marito, e con le nostre volontarie, che si ispirano a Santa Rita da Cascia "patrona dei casi impossibili", lei vuole percorrere questo cammino di carità e perdono, incontrando con noi bisognosi di tutte le appartenenze e origini, per mettere pace nel proprio cuore e aiutare altre sventurate come lei.

In alcuni luoghi della Siria, gruppi estremisti distruggono gli ospedali e condannano a morte chi cura i feriti, in modo da costringere gli abitanti a lasciare il paese. Un giovane medico siriano, sfuggito alla cattura e disorientato, dopo la rocambolesca fuga in Libano, ha incontrato i nostri volontari, ha ripreso coraggio grazie alla loro amicizia e collabora gratuitamente nel soccorrere i feriti.

Un'attenzione particolare è dedicata ai profughi bambini. È bello vederli gioire per un piccolo dono, correrci incontro a braccia aperte gridando il nostro nome per salutarci. Questi piccoli, visitano con noi altri loro amici che, per lo choc subito a causa dell'esilio, non riescono a parlare e mangiare.

Per Natale, alcuni volontari hanno scambiato abiti invernali, ricevuti in dono, con quelli di profughi coetanei, che ne erano sprovvisti. Spesso sistemati in quartieri poveri, che non hanno sufficienti strutture per assisterli o inglobarli, i rifugiati lottano per comprare viveri, acqua, vestiti e altri beni di prima necessità. Molte famiglie cominciano a vendere i propri beni personali, e sono comunque obbligate a mandare a lavorare anche i bambini. I nostri volontari hanno cercato di riscattare questi piccoli sfruttati, offrendo in cambio qualche ora del loro lavoro o parte dello stipendio o servizio sanitario gratuito in favore dei familiari di chi li aveva assunti.



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Padre Damiano ci scrive...

Messaggio da Don Armando Maria » mer gen 22, 2014 4:31 pm

Damiano Puccini:


I poveri del libano

Gennaio 2014 n 1

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A due anni dall'inizio del conflitto in Siria, il numero dei profughi supera i tre milioni. I rifugiati siriani in Libano che assistiamo, dei quali 800.000 sono spesso all’aperto, ci descrivono violenze di ogni genere che non risparmiano nemmeno donne e ragazzi, con ogni sorta di atrocità e torture.

Questi sventurati, che visitiamo sul lungomare del Libano o in altri luoghi di fortuna, devono far fronte, inoltre, a una crescente mancanza di cibo e medicine. Secondo un rapporto del 2012 che ha esaminato gli effetti della crisi in Libano, qui l’afflusso dei profughi ha provocato un aumento dei prezzi che ha raggiunto anche il 100%.

Prima di Natale, quando il gelo della tempesta denominata "Alexia" è sceso sui loro accampamenti, non sono mancati i decessi di bambini e anziani, perché costretti a vivere all'aperto, tra i rifiuti e il fango.

Una ragazza, che i nostri volontari di "Oui pour la vie" aiutano regolarmente, ci ha raccontato di avere rischiato di subire violenze, talvolta commesse anche davanti ai familiari, ed avere evitato anche il conseguente disonore contraendo, nonostante ancora poco più che adolescente, il matrimonio imposto dai suoi, solo per cercare protezione. Ora si trova in Libano, lontano dalla famiglia e dal marito, e con le nostre volontarie, che si ispirano a Santa Rita da Cascia "patrona dei casi impossibili", lei vuole percorrere questo cammino di carità e perdono, incontrando con noi bisognosi di tutte le appartenenze e origini, per mettere pace nel proprio cuore e aiutare altre sventurate come lei.

In alcuni luoghi della Siria, gruppi estremisti distruggono gli ospedali e condannano a morte chi cura i feriti, in modo da costringere gli abitanti a lasciare il paese. Un giovane medico siriano, sfuggito alla cattura e disorientato, dopo la rocambolesca fuga in Libano, ha incontrato i nostri volontari, ha ripreso coraggio grazie alla loro amicizia e collabora gratuitamente nel soccorrere i feriti.

Un'attenzione particolare è dedicata ai profughi bambini. È bello vederli gioire per un piccolo dono, correrci incontro a braccia aperte gridando il nostro nome per salutarci. Questi piccoli, visitano con noi altri loro amici che, per lo choc subito a causa dell'esilio, non riescono a parlare e mangiare.

Per Natale, alcuni volontari hanno scambiato abiti invernali, ricevuti in dono, con quelli di profughi coetanei, che ne erano sprovvisti.

Spesso sistemati in quartieri poveri, che non hanno sufficienti strutture per assisterli o inglobarli, i rifugiati lottano per comprare viveri, acqua, vestiti e altri beni di prima necessità.

Molte famiglie cominciano a vendere i propri beni personali, e sono comunque obbligate a mandare a lavorare anche i bambini. I nostri volontari hanno cercato di riscattare questi piccoli sfruttati, offrendo in cambio qualche ora del loro lavoro o parte dello stipendio o servizio sanitario gratuito in favore dei familiari di chi li aveva assunti.



Chi è interessato a maggiori informazioni o a conoscere le modalità per una testimonianza in Italia o un contributo in favore della nostra opera può inviare un sms al 333/5473721 in Italia o al 0096171509475 (Libano) o scrivere un email a: info@ouipourlavielb.com

P. Damiano Puccini
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I poveri del Libano di padre Damiano Puccini: marzo 2014...

Messaggio da miriam bolfissimo » ven mar 21, 2014 2:59 pm

  • I poveri del Libano. Marzo 2014

    Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
    http://www.ouipourlavielb.com/en/mission

Il numero degli sfollati dalla Siria, dicono le ultime statistiche, raggiunge ormai i 6 milioni dei quali più di 1.400 mila si trovano in Libano, senza fissa dimora, e il resto vaga nel paese siriano e negli altri limitrofi. Numerose sono le testimonianze di scontri e uccisioni sommarie anche tra gli stessi civili che ci raccontano i profughi, insieme a violenze efferate su donne e minori. Sono più di 11.000, secondo le organizzazioni umanitarie, i bambini morti finora in questo conflitto.

Tra i rifugiati libanesi sta esplodendo la poliomielite che minaccia circa 4.000 ragazzi. Infezioni intestinali o respiratorie, malattie della pelle, i problemi di salute vanno di pari passo con le precarie condizioni di vita e d’igiene dei rifugiati. Anche i nostri volontari di Oui pour la Vie impiegano tutte le loro risorse e le loro rinunce personali, anche fino ad un terzo delle loro possibilità, per tentare di far fronte a queste emergenze, cercando ovunque medicinali e cibo.

Una nostra volontaria, che lavora in un ambiente dove i suoi colleghi bestemmiano e dicono volgarità, si é fatta coraggio ed ha messo nel suo ufficio una cassettina chiedendo un dollaro per ogni cattiva parola.

George è un giovane che ha vagato nel deserto per entrare in Libano attraverso le montagne libanesi ed è arrivato vicino a noi quasi disidratato, trascinandosi dietro suo figlio, così denutrito al punto che gli si contavano le costole. Situazioni simili le troviamo spesso in questo periodo nel quale talvolta non é facile comprare e distribuire il cibo a causa del clima di tensione, per i frequenti attentati: non appena le strade vengono liberate, riprendiamo comunque le nostre visite per portare gli aiuti.

Nel contatto con i profughi notiamo come spesso nella fuga dalla Siria, con mezzi di fortuna, membri della stessa famiglia perdono i contatti tra loro. I profughi siriani normalmente non si inseriscono nei centri abitati in quanto temono anche di essere riconosciuti e subire persecuzioni o ritorsioni sui parenti rimasti in patria, che potrebbero verificarsi quando venissero individuati dagli appartenenti a gruppi rivali. Per favorire il ricongiungimento con la propria famiglia di un giovane e un'anziana che si erano perduti, uno dei nostri volontari libanesi ha chiesto a chi poteva aiutarli: "anche se ci troviamo a rischio di guerra a causa della loro numerosa presenza, aiutiamoli".

In questo periodo di Quaresima i nostri volontari si sono proposti di rispettare con impegno la tradizione maronita che richiede per l'intero periodo di non mangiare e bere, nemmeno l'acqua, ogni giorno fino a mezzogiorno, di astenersi dalla carne, dai latticini oltre che chiaramente dai dolci, fumo e caffé. Anche diversi poveri seguono questo esempio e preparano del cibo per altri. Gioice, la figlia di una nostra volontaria, fa merenda a scuola dopo le dodici. Un sacerdote amico ha chiesto l'offerta di quattro agnelli in memoria dei defunti, per poter distribuire almeno per Pasqua della carne a malati molto denutriti.



Chi è interessato a maggiori informazioni o a conoscere le modalità per una testimonianza in Italia o un contributo in favore della nostra opera può inviare un sms al 333/5473721 in Italia o al 0096171509475 in Libano o scrivere un email a info@ouipourlavielb.com

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I poveri del Libano di padre Damiano Puccini: aprile 2014...

Messaggio da miriam bolfissimo » ven apr 11, 2014 7:49 am

  • I poveri del Libano. Aprile 2014 e auguri di una Santa Pasqua

    Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
    http://www.ouipourlavielb.com/en/mission

Ci avviciniamo ormai al terzo anniversario dell’inizio del conflitto siriano, per il quale fino a questo momento non si intravedono soluzione di pace a breve termine, e il governo libanese sta parlando di un milione e mezzo di profughi (ma considerando i clandestini si può contare tranquillamente due) che ormai hanno invaso il nostro paese. I rifugiati siriani vivono sotto i cavalcavia, negli edifici abbandonati, stipati nelle case di parenti e amici (6-8 persone per stanza di modestissime abitazioni). Hanno costruito insediamenti improvvisati nei campi agricoli in tende di plastica tenute insieme dallo spago e nelle periferie delle città. La maggioranza di loro fatica a procurarsi cibo e beni di prima necessità, a ricevere cure ospedaliere perché privi del denaro per pagare anche le urgenze.

La nostra Associazione Oui pour la Vie, composta da volontari libanesi, che liberamente rinunciano anche fino a un terzo delle loro risorse in favore di questi bisognosi, si trova in prima fila per soccorrere queste emergenze acquistando cibo e medicine che vengono distribuite attraverso le regolari visite presso i rifugi di queste famiglie spesso composte solo da donne e bambini, che in questo modo si sentono aiutate non solo materialmente ma anche da un punto di vista umano e spirituale. Questa presenza amica, infatti, sostiene le giovani vittime sempre minacciate dal cadere nel degrado morale, prospettiva tanto incombente su chi non dispone dei mezzi per la minima sussistenza.
E’ sempre molto commovente ascoltare il racconto del dramma che queste persone stanno vivendo e nello stesso tempo vedere come, con il passare delle settimane, recuperino un po’ di fiducia in loro stesse grazie a gesti di gratuita e di perdono che compiono per l’amicizia dei nostri volontari, aiutandoli nella distribuzione dei generi alimentari ad altri nuclei familiari.

L’accoglienza in queste baracche nelle quali si viene invitati a sedersi, a bere e mangiare qualcosa con queste famiglie, malgrado siano nella miseria più assoluta, rappresenta un segno di grande amicizia e gratitudine, nonostante che si appartenga a nazioni diverse da sempre in guerra tra loro o a differenti religioni. Il dialogo aiuta a mitigare i desideri di vendetta dei cuori disperati e il sorriso rappresenta un motivo per incoraggiare a venire con noi a compiere gesti di bene che parlano di perdono anche alle famiglie stesse dei volontari libanesi che talvolta, come tanti, ignorano la presenza di tutti questi rifugiati a poche centinaia di metri da casa loro, forse per paura di non compromettersi socialmente e politicamente nell’aiutarli. Il padre di una nostra volontaria alla vista di un bisognoso alla porta di casa ha gettato dell’acqua dalla finestra per allontanarlo, ma la mamma e la nostra collaboratrice hanno gridato che smettesse di maltrattarlo per poi continuare ad andare a visitarlo offrendogli cibo e vestiti.

Insieme ai nostri volontari di Oui pour la Vie e alle famiglie povere aiutate desidero porgere i migliori auguri per una Santa Pasqua 2014 nel Signore Risorto.



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I poveri del LIbano - 11 aprile 2014

Messaggio da Don Armando Maria » ven apr 11, 2014 9:37 am

Padre Damiano ci tiene informati sulla situazione reale dei rifugiati siriani.


Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
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> http://www.ouipourlavielb.com/en/mission
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> Ci avviciniamo ormai al terzo anniversario dell’inizio del conflitto siriano, per il quale fino a questo momento non si intravedono soluzione di pace a breve termine, e il governo libanese sta parlando di un milione e mezzo di profughi (ma considerando i clandestini si può contare tranquillamente due) che ormai hanno invaso il nostro paese.
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> I rifugiati siriani vivono sotto i cavalcavia, negli edifici abbandonati, stipati nelle case di parenti e amici (6-8 persone per stanza di modestissime abitazioni). Hanno costruito insediamenti improvvisati nei campi agricoli in tende di plastica tenute insieme dallo spago e nelle periferie delle città. La maggioranza di loro fatica a procurarsi cibo e beni di prima necessità, a ricevere cure ospedaliere perché privi del denaro per pagare anche le urgenze.
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> La nostra Associazione Oui pour la Vie, composta da volontari libanesi, che liberamente rinunciano anche fino a un terzo delle loro risorse in favore di questi bisognosi, si trova in prima fila per soccorrere queste emergenze acquistando cibo e medicine che vengono distribuite attraverso le regolari visite presso i rifugi di queste famiglie spesso composte solo da donne e bambini, che in questo modo si sentono aiutate non solo materialmente ma anche da un punto di vista umano e spirituale. Questa presenza amica, infatti, sostiene le giovani vittime sempre minacciate dal cadere nel degrado morale, prospettiva tanto incombente su chi non dispone dei mezzi per la minima sussistenza.
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> E’ sempre molto commovente ascoltare il racconto del dramma che queste persone stanno vivendo e nello stesso tempo vedere come, con il passare delle settimane, recuperino un po’ di fiducia in loro stesse grazie a gesti di gratuita e di perdono che compiono per l’amicizia dei nostri volontari, aiutandoli nella distribuzione dei generi alimentari ad altri nuclei familiari.
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> L’accoglienza in queste baracche nelle quali si viene invitati a sedersi, a bere e mangiare qualcosa con queste famiglie, malgrado siano nella miseria più assoluta, rappresenta un segno di grande amicizia e gratitudine, nonostante che si appartenga a nazioni diverse da sempre in guerra tra loro o a differenti religioni. Il dialogo aiuta a mitigare i desideri di vendetta dei cuori disperati e il sorriso rappresenta un motivo per incoraggiare a venire con noi a compiere gesti di bene che parlano di perdono anche alle famiglie stesse dei volontari libanesi che talvolta, come tanti, ignorano la presenza di tutti questi rifugiati a poche centinaia di metri da casa loro, forse per paura di non compromettersi socialmente e politicamente nell’aiutarli.
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> Il padre di una nostra volontaria alla vista di un bisognoso alla porta di casa ha gettato dell’acqua dalla finestra per allontanarlo, ma la mamma e la nostra collaboratrice hanno gridato che smettesse di maltrattarlo per poi continuare ad andare a visitarlo offrendogli cibo e vestiti.
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> Insieme ai nostri volontari di Oui pour la Vie e alle famiglie povere aiutate desidero porgere i migliori auguri per una Santa Pasqua 2014 nel Signore Risorto.
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> Chi è interessato a maggiori informazioni o a conoscere le modalità per una testimonianza in Italia o un contributo in favore della nostra opera può inviare un sms al 333/5473721 in Italia o al 0096171509475 (Libano) o scrivere un email a: info@ouipourlavielb.com
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I poveri del Libano di padre Damiano Puccini: maggio 2014...

Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 06, 2014 7:32 am

  • I poveri del Libano. Maggio 2014

    Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
    http://www.ouipourlavielb.com/en/mission

Sfuggiti al conflitto in Siria, che sembra abbia prodotto in tutto fino ad ora 100 mila vittime, sono circa un milione e mezzo i profughi siriani in Libano, alla media di arrivo di 800 famiglie nuove ogni settimana, raggiungendo quasi il 30 della popolazione presente sul territorio. In queste condizioni i più piccoli sono le prime vittime. La povertà estrema e il sovraffollamento, insieme con la mancanza di vaccinazioni, facilitano la diffusione delle malattie. Pesano anche l'aumento dei prezzi dei generi alimentari, la poca assistenza sanitaria, l’assenza di servizi igienici e dell'acqua potabile. In questo quadro più di 10 mila bambini, secondo uno studio realizzato dall'Unicef, hanno urgente bisogno di essere sottoposti a screening per la malnutrizione. I casi di bambini minori di cinque anni affetti da malnutrizione acuta sono già raddoppiati tra il 2012 e il 2013. Tutti hanno bisogno di cure immediate.

Anche i nostri volontari di Oui pour la Vie non risparmiano nessuna energia, nonostante la crisi economica che attanaglia il paese in seguito alla guerra siriana, rinunciando anche fino ad un terzo delle proprie risorse personali per distribuirle a questi rifugiati nelle visite quotidiane, nonostante che queste donazioni li mettano in condizione di non arrivare alla fine del mese con i soldi che a loro rimangono. Da un mese e’ diminuito il numero di attentati e quindi possiamo aiutare i poveri con un poco piu’ di calma coinvolgendoli nelle nostre visite.

Rabih uno dei nostri volontari ha offerto il ricavato delle lezioni private, come ripetizioni scolastiche, per procurare cibo in favore dei profughi siriani. Paula ha promesso di comprare ogni settimana latte in polvere per bambini e sacchi di pane per le famiglie dei rifugiati siriani, ma trovandosi in condizioni di sciopero e non avendo ottenuto il suo stipendio mensile si è fatta prestare il denaro dai suoi zii, pur di mantenere l’impegno preso con Dio in favore dei bisognosi. Ha fatto questo nonostante che i suoi cugini la prendessero in giro. Tony ha organizzato una vendita straordinaria di dolci pasquali in favore dei profughi siriani tra i suoi amici libanesi, nonostante la grande opposizione che si trova in Libano a proposito della presenza delle numerose famiglie siriane che creano problemi di ogni genere di carattere economico e sociale e soprattutto per la sicurezza (furti, prostituzione). Per questa vendita ha visitato tutte le case del suo vicinato. Joice ha aiutato una ragazza, che ha subito violenza al suo arrivo in Libano, a recuperare fiducia in se stessa e a venire con noi ad aiutare bambini di altre famiglie di rifugiati, vittime anche loro di sfruttamenti violenti. Bernadette per la sua festa di laurea ha chiesto a tutti di non ricevere regali ma di versare l'equivalente di quello che le persone le avrebbero donato per acquistare generi alimentari di prima necessità, presso un centro di distribuzione all'ingrosso, dove si rifornisce la nostra associazione.



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I poveri del Libano di padre Damiano Puccini: luglio 2014...

Messaggio da miriam bolfissimo » gio lug 10, 2014 9:43 am

  • I poveri del Libano. Luglio 2014

    Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
    http://www.ouipourlavielb.com/en/mission

La guerra in Siria non finisce mai di provvocare vittime civili, soprattutto tra i bambini. Sono i dati UNICEF questi 3 anni di conflitto hanno infatto causato disagi, ferimento e addirittura l’uccisione in tutto di circa 1 milione e 200 mila bambini. Si parla di 10 mila piccoli che hanno perduto la vita nel conflitto e di almeno 8 mila che hanno raggiunto, senza i loro genitori, i confini degli stati vicini, tra cui principalmente il Libano nel quale, oltre quindi alle precarie condizioni igieniche e all’enorme carenza dei mezzi di sostentamento e delle medicine, si aggiunge quindi in particolare per i fanciulli che sono particolarmente a rischio, la diffusione di malattie infettive: polio, meningite, infezioni gravi alle vie respiratorie e dissenteria il cui contagio si propaga facilmente soprattutto in coloro che vivono praticamente all’aperto, nelle baracche fatte di fango o di rifiuti e tenute insieme con lo spago.

Quando non ci sono attentati, Oui pour la Vie organizza anche dei giornate distensive per bambini libanesi e siriani per favorire l’accoglienza e del perdono.

Una vedova musulmana di 62 anni ha perduto da un anno il suo figlio unico e suo marito, in seguito ad un incidente. I nostri volontari di Oui pour la Vie, che rinunciano fino ad un terzo delle loro risorse, l’aiutano nel cibo e nelle medicine e lei ha compiuto un gesto di coraggio davanti ai suoi amici musulmani dicendo: “E’ vero che sono musulmana, ma penso che questi giovani mi hanno trasformato in una cristiana, perche’ se fossi veramente islamica avrei dovuto avere odio e risentimento verso Dio, per la morte dei miei cari. Per noi, infatti, Dio e’ inavvicinabile e un po’ duro, ma i cristiani invece lo considerano veramente un padre ricco di tenerezza. Infatti, stando con questi volontari di Oui pour la Vie, che vengono ad aiutarmi regolarmente facendo i lavori domestici con un grande sorriso e gentilezza piuttosto che uscire a divertirsi con i loro amici, ho imparato anch’io a dire: ‘Sia fatta la volonta’ di Dio’. Si vede che loro prendono questa gioia dal loro Signore e nessuno li obbliga a venire ad aiutare un’anziana vedova come me. Da noi si puo’ donare il denaro, ma non il tempo e credo che le ore che trascorriamo insieme siano molto piu’ preziose dei soldi. Non mi hanno nemmeno mai chiesto di diventare cristiana. I buoni cristiani hanno una luce nei loro occhi che viene direttamente dal loro Signore. Purtroppo nella mia età avanzata, con tutte le mie malattie che mi ritrovo, non oso proprio pensare di cambiare religione, ma nel cuore mi sento cristiana”.



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Nuovo SOS dal Libano: 11 agosto 2014

Messaggio da Don Armando Maria » lun ago 11, 2014 4:01 pm

Nuovo SOS dal Libano:
Abbiamo combttimwnti a 70 chilometri
Moltissimi sono cristiani bisognosi di tutto. Venuti via in un giorno dalla propria casa sotto la minaccia della vita. Dormono nelle chiese e non hanno niente. Si chiede a tutti di aiutare e fare pubblivitá per loro come anche il Papa ricorda sempre (Padre Damiano Puccini).
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I poveri del Libano di padre Damiano Puccini: otobre 2014...

Messaggio da miriam bolfissimo » mer ott 01, 2014 8:40 am

  • I poveri del Libano. Ottobre 2014

    Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.
    http://www.ouipourlavielb.com/en/mission

Centinaia di migliaia di persone sono in fuga dall’Iraq verso i Paesi vicini. Una diaspora silenziosa come ad esempio in Giordania, dove secondo le stime ufficiali i profughi sono 500.000, anche se fonti locali parlerebbero di oltre un milione di esuli. Nelle ultime settimane sono giunte in Libano circa 350 famiglie di iracheni, fuggite alla follia omicida di gruppi estremisti che vogliono cancellare ogni traccia del cristianesimo e di altre minoranze islamiche.

Le famiglie irachene portano visibili sul loro volto le tracce delle sofferenze che sono state loro inflitte attraverso uccisioni, rapimenti, estorsioni di denaro e violenze efferate. Hanno raggiunto il Libano camminando nel deserto o usando mezzi di fortuna, ma sempre con un grande spirito di abbandono a Dio e alla sua Provvidenza. Li vediamo pregare cantando, piangere la morte dei loro cari e la distruzione dei loro beni e dei luoghi di origine, ma senza essere animate da spirito di vendetta. Sono rifugiati “invisibili”, dispersi nelle principali aree urbane, senza campi dove essere soccorsi e privi della possibilità ormai di lavorare in maniera legale, di usufruire di assistenza sanitaria e di mandare i loro figli a scuola. Anche i nostri volontari di Oui pour la Vie mettono tutto il proprio impegno e offrono gran parte delle risorse personali, per cercare di soccorrere questi sventurati, che si aggiungono al milione e mezzo di profughi siriani, ormai in Libano da tre anni.

Una famiglia del nostri volontari, non avendo il denaro per la bolletta del telefono al punto che attualmente può solo ricevere chiamate, ci ha portato un’offerta ricavata da un lavoro straordinario del marito dicendo: “Questi soldi, piuttosto che per le nostre telefonate, è meglio che servano a dare da mangiare a questi disperati”.

Alcuni nostri insegnanti, che già offrono un terzo e anche oltre del loro stipendio per i figli dei rifugiati, si stanno impegnando fortemente per la preparazione da privatisti dei ragazzi per gli esami di scuola (visitandoli nei loro rifugi e pagando loro stessi le tasse di iscrizione).

La famiglia di Madame Ambar, che piange l’uccisione del padre in seguito al mancato pagamento del riscatto dopo un lungo rapimento, ha ricevuto abiti e cibo e insieme ai nostri volontari e li ha condivisi con la famiglia di un’altra vedova irachena come loro, Suhair, appena arrivata e in condizioni di grande disagio: volti stremati di bambini e anziani stesi per terra sulle coperte; sette persone intorno a tre soli piatti per consumare un pasto unico giornaliero.

La famiglia della vedova Maimuna, dopo aver assistito alla strage di alcuni abitanti del paese e alla distruzione della propria casa ad opera degli estremisti sunniti in Iraq, è stata accolta da un nostro volontario, Kamal, anche lui musulmano sunnita. Il figlio di Madame Maimuna, Imraan, era animato da profondi sentimenti di vendetta. Dopo, però, aver conosciuto il nostro Kamal, che da islamico aiuta con molta serenità bisognosi di ogni origine e appartenenza, si è notevolmente calmato.



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P. Damiano Puccini
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    bambini inpreghiera davanti ad una chiesa distrutta



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    cristiani in fuga dall'Iraq



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    profughi nella chiesa di San Giuseppe ad Erbil



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    profughi con padre Damiano
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