Dove vogliamo arrivare ? frenaaaaaaaaaaaa , voglio scendere.

[Giammarco De Vincentis]

Terremoti, tsunami, guerre e disastri nucleari. Ogni anno in Italia ci sono 6.000 morti per incidenti stradali. Sembra tutto normale, si continua a costruire lungo la riva del mare e a incentivare l’industria dell’automobile mentre le strade e i parcheggi sono quelli di 10 anni fa. Si vive attaccati agli schermi delle tv per guardare in diretta i drammi di giovani vittime, mancando di rispetto alle proprie famiglie. Guardiamo la vita credendoci spettatori, senza renderci conto che siamo protagonisti e che quello che accade agli altri, potrebbe succedere anche a noi. Dove vogliamo arrivare ? frenaaaaaaaaaaaa , voglio scendere.

[Ospite]

Vorremmo scendere in tanti caro Giammarco, per alcune cose nel nostro piccolo possiamo anche farlo, possiamo correggere abitudini, salvaguardare la natura, scegliere di non guardare, di dialogare di più in famiglia, nelle comunità, ma purtroppo siamo vittime di un sistema egoistico e continuerà ad essere così, finchè qualcuno non deciderà di ascoltare davvero ciò che la gente vuole realmente.
Troppa informazione irrispettosa del dolore altrui , poca considerazione della vita umana, troppi valori che si vanno perdendo nel tempo e troppi interessi che girano attorno a tutto ciò...
Gli anziani dicono che sia colpa del benessere, ed io sono d'accordo. Auguriamoci di tornare ad avere quanto basta per correggere ciò che non va, ma essere ricchi nello spirito e nei valori .....e che questo augurio valga anche per coloro che governano il paese.

[larc_en_ciel]

Comincia a spengere la televisione, è un ottimo passo in avanti. Informazione solo via web e con pochi siti selezionati. No social network e...beh più vita sociale e meno stare in casa.
Non penso sia il caso di Giammarco, ma di sicuro con le restrizioni sopra elencate si vive meglio.
100 anni fa guerre, terremoti ecc. c'erano comunque e in modi altrettanto disastrosi, oggi tutto ci viene riversato in casa dalla tv, non che uno voglia essere menefreghista ma ogni giorno ha la sua pena. Non ci possiamo disperare per ulteriori problemi che comunque non potremmo gestire nel grande, ma nel piccolo si.
Riguardo al troppo benessere, si sono d'accordo...se si ha sempre il piatto pieno non si capisce mai quanto esso valga.

[Ilary]

In questo mondo sappiamo tutto di tutti e ci sentiamo spiati non abbiamo più la nostra privacy, tv e giornali poi parlano sempre in negativo evidenziando molto spesso la cronaca nera, in questo modo sembra che il mondo sia composto solo da persone malvagie e che stia andando miseramente in rovina, con questo non sto dicendo che il male non ci sia, anzi credo che negli ultimi anni sia aumentato ma esistono anche le buone opere. Scusate se prendo come esempio la guerra in Libia ma credo che tutti avete notato come i telegiornali ne parlano, stile codice rosso!, ok sarà anche una cosa importante ma sembra di guardare un film di guerra, il titolo di studio aperto era E GUERRA!! , poi si fanno una sfilza dei nostri aerei di combattimento con tutte le loro doti, sembra che devono venderli. Invece di parlare seriamente della questione Libia, parlano delle nostre armi da combattimento la vera informazione non c’è più.

[Grazia Cuffari]

Condivido il pensiero di Gianmarco con una poesia di Reno Bromuro che ci porta a riflettere, con altrettanta forza, sulla situazione dell'uomo di oggi per riportarci al vero senso della vita, per riacquistare il senso del divino e riprendere la nostra umanità, cioè per riconoscere la necessità di vivere la nostra vita a misura d'uomo, senza la frenesia del consumo, del possesso di cose a volte inutili, una vita forse più semplice, ma di sicuro più vivibile.

DOVE VAI, UOMO?

Dove vai, uomo?
Non vedi che oscuri la luce?
Le tue ricerche!
Gli alberi le braccia penzoloni
il corpo chino la testa reclinata
le vesti corrose: rassegnati
e stanchi.
I pesci rifiutano di vivere
nelle acque che hai sporcato
e cercano la morte volontaria.
Le frutta non hanno più sapore
le carni sono amare e il grano
non matura più a giugno.
Uomo, dove vai?
Il sole si è oscurato
le nubi non si muovono
più: hanno imprigionato
l'anima.
Le tue ricerche ti hanno portato
a costruire macchine e macchine.
Hai fatto dell'umanità un enorme
«computer» e non ti sei accorto
di essere tu stesso
una scheda perforata.

Sì, frena la tua corsa o uomo! Alza il tuo sguardo verso Dio e ti accorgerai quanto inutile sia la tua torre di Babele, costruita senza seguire le orme volute dal Dio creatore !