Riflessi di lago, specchio di un'anima ... 2009

Riflessi di lago, specchio di un’anima…

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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 21, 2009 9:01 am

Immagine Mio grande Cuore, pietà di me e pietà di lui, pietà di me e pietà di lei: tutti pellegrini e peccatori uniti dal Tuo Amore che non accogliamo e non vediamo... come cambiavalute del tempio pensiamo di sapere dare valore a tutto e a tutti e proviamo a mutare le monete altrui con quelle che per noi sono meglio, e presi dalla noia ci cambiamo pure le nostre che non ci piacciono più... passiamo il nostro tempo a mutare, cambiare, tradurre, omologare, interpretare... mio grande Cuore, quando ci fermeremo ad accettarci così come siamo, amarci così come siamo: che Tu ci ami così come siamo, e tutto il resto del cammino è grazia e nelle Tue Mani...

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 21, 2009 9:19 am

      • ImmagineGesù porta l'uomo sulla via del cuore

  • Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere»...
Probabilmente già un'ora dopo i mercanti, recuperate le loro bestie, avevano ripreso possesso delle loro postazioni. Il denaro scorreva di nuovo di mano in mano, necessario e benedetto: «è per la devozione dei pellegrini, è per le elemosine»! Eppure il gesto di Gesù non è rimasto senza effetto.

Quell'evento è ancora rivelativo dell'autentica fede evangelica. È profezia che si rivolge ancora oggi agli abili custodi dei templi, e li invita a credere più nei progetti dove sono coinvolte persone, che in quelli dove è coinvolto denaro. Ma che interpella ciascuno, tentato di instaurare con Dio la legge del mercato, di rinnovare in sé l'eterno errore di pensare che Dio, la salvezza, la croce si possano meritare. Dio non si merita, si accoglie.

La croce di Cristo è immeritato eccesso, divina follia, gratuità assoluta. Il capovolgimento portato da Gesù è un Dio che non chiede più sacrifici, ma che sacrifica se stesso per noi, prende su di sé il male e lo porta fuori dal mondo, fuori dal cuore, lo inchioda sulla croce. Quando i Giudei gli chiedono di giustificare il suo gesto, Gesù porta gli uditori su di un altro piano: Distruggete questo tempio e io lo riedificherò. Non per una sfida a colpi di miracolo, ma per una alternativa: tutt'altro è il tempio di Dio.

Gesù instaura la religione dell'interiorità, porta l'uomo sulla via del cuore, va fino in fondo alla linea della persona, e non a quella dell'istituzione o delle cose. Non è questione di templi, come aveva pensato la Samaritana, non è questione di luoghi (dove si adora? A Gerusalemme o sul monte Garizim?), ma di spirito e verità. Di autenticità, di cuore. Nel Vangelo vediamo Gesù frequentare talvolta il tempio, ma molto più spesso la vita, case, campi, lago, villaggi e polvere, tanta polvere delle strade di Palestina. Gesù insegna che Dio ci raggiunge nella vita di tutti i giorni, suo tempio fragile e bellissimo e infinito.

Se potessimo imparare a camminare nella vita, nella vita interiore e in quella degli altri, con venerazione; a camminare nel cosmo facendo di ogni passo un pellegrinaggio sacro! L'ultima parola del Vangelo oggi dice: «Egli infatti sapeva quello che c'è in ogni uomo». O Dio, che conosci cosa c'è di ansie, di paura, di forza, di tenebra nel cuore dell'uomo, tu che ci hai fatti così, ricordati che siamo deboli e cadiamo facilmente, ma ricordaci anche che siamo tuo tempio, che in noi c'è il bene più forte del male, c'è il bene più antico del male, e l'amore di domani.
  • Ermes Ronchi
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun mar 23, 2009 3:24 pm

  • 21 marzo
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Nel tempo pungente
del mutamento
viene primavera
con ciò che nasce
alla vita, e il profumo
della terra racconta
di tutto quello che è morto in lei
per diventare fiore...
  • miriam bolfissimo, marzo 2009
Ultima modifica di miriam bolfissimo il gio apr 02, 2009 1:55 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun mar 23, 2009 3:51 pm

      • ImmagineUn Dio innamorato


Il deserto, il Tabor e il Tempio di Gerusalemme: la liturgia ci ha regalato proprio bellissimo tour quaresimale per vivificare la nostra fede! Il brano di questa domenica, tratto dall’incontro di Gesù con Nicodemo, ci aiuta ad andare ancora più a fondo nel nostro cammino di autenticità della vita cristiana.

Qualche tempo fa, in fila col carrello davanti alla cassa di un supermercato, ho incrociato una signora che mi ha confidato che pochi giorni prima aveva subito un grosso furto e - aggiungendo subito di essere molto credente in Dio - mi disse che “se lassù qualcosa esiste, prima o poi, gli avrebbe uccisi tutti quei mascalzoni!” . Molto bene…

Ma davvero Dio è così? Davvero Dio è questo super-terrorista assetato di vendetta? Dio è questo giustiziere implacabile? Gesù (per fortuna!) sembra proprio pensarla diversamente: “Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio... non per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi”. Il Rabbì di Nazareth ci parla di un Dio follemente innamorato dell’uomo, di un Padre che dona quanto ha di più prezioso, per farci passare dal buio del nostro peccato alla luce del suo amore. Più passa il tempo, più mi convinco che il vero problema non è interrogarci se crediamo o non crediamo in Dio, ma in quale Dio crediamo!

Diverse volte mi è capitato sentirmi dire: “Sai don, ho fatto così… e così... ho sbagliato tutto, e ho capito che non valgo nulla!”, “La mia pagella è un campo di battaglia e i miei genitori mi trattano da schifo... Non valgo veramente niente!”. Caro amico sfiduciato, avrei voluto aver davanti proprio questa pagina del Vangelo mentre le tue lacrime si stampavano sul pavimento del confessionale. Ecco quanto vali: Dio ha dato la vita per te! Dio ti ama fino a morirne! Tu sei la sua passione!

Sì, è proprio così: tu vali la vita di Dio! Scioccato? Ma che ci vuoi fare, Lui è fatto così! E se saremo morsi dai serpenti velenosi della disperazione, della sfiducia, della delusione, alziamo gli occhi al Dio Crocifisso e sentiremo ripeterci la misura smisurata del Suo amore!

Buona settimana e occhio ai serpenti...
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer mar 25, 2009 10:46 am

25 marzo 2009, solennità dell'Annunciazione a Maria Santissima, Madre dolcissima di Dio e Madre nostra...


      • O Maria, Madre dolcissima di Dio e Madre nostra,
        io mi affido al Tuo Cuore Immacolato ed Addolorato
        affinché possa essere come il Cuore Divino
        del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo mi vuole…
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio mar 26, 2009 4:00 pm

      • ImmagineAmati da Dio: è il mistero della vita

  • In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. [...] Chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere»
Dio ha tanto amato. Parola dove la mia fede prende anima e respiro: nucleo incandescente della storia, sguardo sull'abisso di Dio. Ha tanto amato il mondo: terra amata è la nostra, amate sono le creature di fango e di perla, e ogni passo è penetrare più a fondo dentro l'amore, che «alle spalle mi urta, di fronte mi circonda e su di me pone la mano» (Salmo 139).

Tra i due termini, Dio e mondo, che tutto dice lontanissimi, incomunicabili, estranei, il Vangelo indica un punto di incontro. Tra Dio e mondo ciò che stabilisce il contatto è l'amore. Da allora, se non c'è amore, nessuna cattedra, nessun sacerdozio, nessun profeta potrà mai dire Dio.

Dio ha tanto amato. «Noi non siamo cristiani perché amiamo Dio. Siamo cristiani perché crediamo che Dio ci ama» (Paul Xardel). La salvezza è che Lui mi ama, non che io lo amo. Allora l'unica eresia è l'indifferenza - il contrario dell'amore - che sventa anche le trame più forti della storia di Dio.

Ha tanto amato da dare il suo figlio, considerando ogni uomo più importante di se stesso. Se ti domandi che cosa significa amare, la risposta del Vangelo è tutta in quell'umile verbo: dare. Il Padre dà il figlio. Il figlio dà la vita. Dacci oggi, preghiamo, il pane che ci fa vivere. L'amore ti fa, nella vita, datore di vita. Non è venuto per condannare; anzi, sì: la croce è «il giudizio del giudizio» (Massimo il Confessore), è condannare la condanna, allontanare la lontananza. L'amore non conosce altro castigo che castigare se stesso. Ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce. Da dove viene questo dramma del preferire la notte? Da dove il tremendo fascino del nulla? E so di poter dire, con l'eco che hanno le cose grandi: i tuoi figli, Signore, non sono cattivi; si ingannano facilmente, preferiscono le tenebre perché l'angelo della notte si maschera da angelo della luce e li inganna. Promette felicità e libertà, e li seduce. E che sono inganni \ lo so, e tutti e due sappiamo \ che non potrò \ non ingannarmi ancora (Turoldo).

Guardo a Nicodemo, l'anti eroe, che scivola da Gesù furtivo tra le ombre della sera. E vedo che Gesù non lo giudica, non lo condanna, è paziente con le sue lentezze, e rispettando la sua paura lo renderà fedele fino alla fine, coraggioso al punto di esporsi nel momento più tragico della storia al Calvario.

Non sono un eroe, Signore, ma oggi mi basta, per mettermi in cammino, sentirmi amato, con la mia verità di ombre e di paure.
  • Ermes Ronchi
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio mar 26, 2009 4:24 pm

Immagine Mio grande Cuore...
  • ...non siamo eroi, Signore,
    ma oggi ci basta, per metterci in cammino,
    sentirci amati, con le nostre verità di ombre e di paure...
... ora sn ombre, poco prima paure davanti agli occhi indefinite, dentro al cuore pesanti e dure: che faremo, mio grande Cuore? la Tua Volontà, se Tu ci fai Luce...

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun mar 30, 2009 9:00 am

      • ImmagineIl seme e la Croce


Mi affascinano questi greci che vogliono vedere Gesù, perché la loro non è solo curiosità. Il verbo utilizzato da Giovanni non indica un semplice “vedere”, ma un andare al di là delle apparenze, un vedere per conoscere e per credere. E chissà se loro, abituati alla saggezza e alla dialettica dei filosofi, si aspettavano di incontrare un tale Rabbì!

“Vogliamo vedere Gesù!”, chiedono a Filippo. Mi viene in mente una bellissima preghiera scritta da una amica dopo un pomeriggio di ritiro: “Rimango in silenzio. Aspetto. Attendo. Aspetterei una giornata intera pur di sentire un soffio di vento ricco della presenza di Dio. (...) Vorrei tanto danzare con Lui. Vorrei che Lui mi insegnasse i passi della vita”. E noi? Noi vogliamo vedere Gesù? Abbiamo nel cuore il desiderio autentico di conoscerlo, di entrare in intimità con Lui e con la Sua Parola, di scovare il Suo volto nascosto tra i mille incontri di ogni giorno, di mettere nelle Sue mani le decisioni più importanti della vita, di affidargli le persone che amiamo e quelle che non amiamo ancora abbastanza?

Gesù si lascia vedere, certo. Ma a modo suo! Forse i greci si aspettavano una rivelazione trionfale, invece Gesù si presenta come il seme che sprofonda nell’oscurità della terra per marcire e portare frutto. La potenza di vita nascosta nel seme è sottratta alla vista, così come la fecondità della Croce è scambiata per sterilità e follia da chi non si abbandona alle parole del Maestro: “Chi ama la sua vita la perde, chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna”. Il Rabbì di Nazareth ci insegna che ciò che abbiamo di più prezioso, non si salva chiudendolo in una cassaforte, ma solo avvolgendole nell’amore, solo donandolo, solo perdendolo. La vita è come un respiro: se la tieni per te, soffochi.
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio apr 02, 2009 2:21 pm

  • ImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagine
      • Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati…
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  • 2 aprile
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Il tempo che scorre
lega al mio piccolo cuore
tre perle preziose
- non abbiate paura –
con l'abbraccio del Padre
nello Spirito forte, vivo nel Figlio:

tu, Testimone, dai forma
al pensiero e sostieni
il cammino: totus tuus, ave Maria!

Ave: Lei la strada,
Lei la porta, Lei ad ogni passo,
Lei ad ogni sosta,
e tu, Testimone: ave Maria
e ave Croce di Cristo!
Ave Croce: ovunque ti trovi...

Nel dolce ricordo indugio con te,
Testimone, e contemplo la forza
dell'amore che sconfigge la morte...
  • miriam bolfissimo, aprile 2009
Ultima modifica di miriam bolfissimo il mer apr 08, 2009 10:47 am, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio apr 02, 2009 2:51 pm

      • ImmagineDal nulla il frutto di una vita nuova

  • In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l'ora che il Figlio dell'uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore [...]. Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e lo glorificherò ancora!»
Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore produce molto frutto. Il centro della frase non è il morire, ma il molto frutto. Lo sguardo del Signore è sulla fecondità, non sul sacrificio. Vivere è dare vita. Non dare, è già morire. Tuo è solo ciò che hai donato. Come accade per l'amore: è tuo solo se è per qualcuno.

Un chicco di grano, il quasi niente: io non ho cose importanti da dare, ma Lui prende questo quasi niente e lo salva, ne ricava molto frutto. Sarò un chicco di grano, lontano dal clamore e dal rumore, caduto nel silenzio, seminato giorno per giorno, senza smania di visibilità e di grandezza, nella terra buona della mia famiglia, nella terra arida del mio lavoro, nella terra amara dei giorni delle lacrime. Chicco di grano che prendi in mano e sembra una cosa morta, una cosa dura e spenta, mentre è un nodo di vita, dove pulsano germogli. Così è ogni uomo: un quasi niente che però contiene invisibili e impensate energie, un cuore pronto a gemmare di pane e di abbracci.

Chi vuole lavorare con me, mi segua. Seguire Cristo, unico modo per vederlo. Per rispondere alla richiesta che interpella ogni discepolo: vogliamo vedere Gesù. L'unica visione che ci è concessa è la sequela. Come Mosè che vede Dio solo di spalle, mentre passa ed è già oltre, così noi vediamo Gesù solo camminando dietro a lui, rinnovando le sue opere, collaborando al suo compito: portare molto frutto. Gesù, uomo esemplare, non propone una dottrina, realizza il disegno creatore del Padre: restaurare la pienezza, la gloria dell'umano.

Gloria dell'uomo è il molto frutto di vita, gioia, libertà. Gloria di Dio è una terra che fiorisce, l'uomo che mette gemme di luce e di amore. L'anima mia è turbata, Padre salvami. Mi possono togliere tutto il Vangelo, ma non i turbamenti di Gesù, il suo amore inerme e lucido, il suo amore inerme e virile insieme. Mi danno tanta forza come per uno trovare un tesoro. Perché mi dicono che ha avuto paura come un coraggioso, che ha amato la vita con tutte le sue fibre; che non è andato alla morte col sorriso sulle labbra, ma con un atto di fede.

Poiché è uomo di carne e di paure, e ama a tal punto, in lui splende la gloria del Padre e la gloria dell'uomo. Innalzato, attirerò tutti a me. Alto sui campi della morte, Gesù è amore fatto visibile. Alto sui campi della vita, è amore che seduce. E mi attira, dolce e implacabile, verso la mia casa, verso la mia gloria, verso il molto frutto.
  • Ermes Ronchi
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio apr 02, 2009 2:51 pm

Immagine Mio grande Cuore...
  • ...come respiro
    fugge e viene
    senza che possa ritenerlo oltre
    il tempo che serve restare
    così - omnia in caritate –
    viene e fugge
    questa mia vita
    dalle Tue alle mie mani
    e nell'andare lascia profumo d'Amore...
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun apr 06, 2009 3:33 pm

      • ImmagineUna Croce per trono


Ci siamo! Con la Domenica delle Palme si aprono le porte della grande settimana, l’unica di tutto l’anno liturgico che gode del privilegio d’essere chiamata “santa” e che ci strappa dai nostri ritmi quotidiani per farci vivere in tempo reale gli ultimi giorni della vita di Gesù. Siamo partiti dal deserto di Gesù e con Lui, per questi quaranta giorni, ci siamo lasciati guidare al monte della Trasfigurazione, alla spianata del tempio, nel colloquio con Nicodemo e in compagnia dei greci che intercedevano dal buon Filippo per poter incontrare il Rabbì.

Oggi la liturgia ci porta in cima al Calvario, ai piedi della Croce. La folla festante alle porte di Gerusalemme è scomparsa. I discepoli, pure loro, sono spariti. I colpi sordi e violenti dei chiodi nelle mani e nei piedi di Gesù, battono il ritmo della ritirata. Nessuno si aspettava questa fine, anzi. Gesù era stato accolto a Gerusalemme come un re, ormai sembrava proprio il momento giusto, e invece…

Ma lo Spirito ci porta a scoprire che Gesù è re, ma la sua regalità è tutta al contrario! È un re che entra a prendere possesso della capitale terrena del suo Regno, Gerusalemme, non con un cocchio regale trascinato da eleganti destrieri, ma con un asinello dato in prestito. E’ un re che tra il tradimento di Giuda e l’annuncio del rinnegamento di Pietro, dona tutto se stesso nel pane spezzato. E’ un re che si spoglia delle sue vesti, prende un asciugamano e tra gli sguardi sbigottiti dei presenti si mette in ginocchio e inizia lavare i piedoni zozzi dei dodici. E’ un re fragile e indifeso come ogni uomo. E’ un re che sceglie la Croce come suo trono.

Marco ci sorprende ricordandoci che nel cuore di questa regalità capovolta, al centro della scandalo della Croce, si fa strada il riconoscimento: il velo del tempio si squarcia e il soldato pagano riconosce che il Crocifisso è il Figlio di Dio. La Croce è proprio questo squarcio, questo svelamento del volto di Dio che apre la strada al riconoscimento. Il velo cade, Dio non è più irraggiungibile e nascosto. Dio è lì, appeso per amore alla Croce.

Allora coraggio! Entriamo nella grande Settimana Santa con lo sguardo rivolto a Lui. Lasciamo che lo Spirito ci metta un po’ di subbuglio nell’anima per ritrovare lo stupore davanti alla Croce, il trono di Dio.

Buona Settimana Santa.
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer apr 08, 2009 10:38 am

      • 6 aprile 2009, terremoto in terra d'Abruzzo
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer apr 08, 2009 10:48 am

Immagine Mio grande Cuore, la Croce è in trono e intorno nn sl altre due, ma migliaia... attendo in tutta qs debolezza che si manifesti la Tua forza: anche se non vedo credo, e ti prego: spargi la Tua Divina Misericordia ovunque, soprattutto laddove la Speranza giace sepolta...

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab apr 11, 2009 4:29 pm

  • 12 aprile 2009, Santa Pasqua di Resurrezione: alleluja! alleluja! alleluja!
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven apr 17, 2009 9:36 am

      • ImmagineL'imperdibile e i due compartimenti della vita


Persino i giornali kenyani hanno parlato del terremoto in Abruzzo. Poca cosa per la verità, ma almeno qualche trafiletto c'era della tragedia che ha colpito la nostra Italia. Il più delle notizie me le sono dovute cercare su internet e da qualche amico che mi ha telefonato. Ho provato a immaginare come avrà agito la gente scampata al terremoto: per prima cosa avranno fatto il possibile per sapere se coloro che amavano erano in salvo. Penso a quella distesa di bare e ai sogni che si portavano dentro quelle persone - quando improvvisamente, in una serie di scossoni - tutto è cambiato. E per tutti quelli che sono stati colpiti dal terremoto adesso sono cambiate le priorità della vita.

Un caro amico e confratello mi ha detto che la sua comunità ha offerto alle vittime del terremoto la casa di soggiorno estiva che tale comunità ha in gestione. E' bello sapere che di fronte a un fatto grave sia stata cambiata la priorità di un centro residenziale estivo. Ma sono soprattutto le priorità delle persone che devono cambiare. Ho nella memoria il ricordo di una rovinosa inondazione che ho vissuto nelle Filippine, come anche gli scontri tribali qui a Nakuru, dopo le elezioni del 2007 - ho imparato che i disastri hanno lo straordinario potere di dividere improvvisamente la nostra vita in due compartimenti: quello delle cose che realmente sono importanti e quello delle cose che non lo sono. Il problema è che fino a quando la disgrazia non ci colpisce, abbiamo la tendenza a raggruppare tutte le cose in un unico compartimento - quello dove tutte le cose sono importanti. Per chi crede in Dio - ma anche per chi dice di non crederci - le difficoltà, e persino le tragedie della
vita, servono da richiamo per farci capire che nella nostra vita ci sono un mucchio di cose che non sono importanti ma che noi purtroppo consideriamo priorità. Ricordo l'inondazione nelle Filippine. In una nostra cappella avevamo perso tutto: le panche, l'altare, le povere suppellettili - la cappella era allagata. Ma la vera Chiesa era intatta: la domenica celebravo con l'acqua ben sopra le ginocchia, e vedevo le mamme venire camminando anche loro semi-sommerse nell'acqua caricandosi i figli sulle spalle, come san Cristoforo. Venivano a pregare e a lodare il Signore! Certo, i beni materiali di quella piccola chiesa erano scomparsi con la prima ondata, e dispiaceva... avrebbero dovuto fare dei sacrifici per ricomprare le cose perdute. Ma non avevano perso la cosa che davvero importava - la fede in Gesù Cristo e nella Sua Parola, anche se le circostanze potevano far pensare il contrario!

L'apostolo Paolo aveva ben chiaro in testa i due compartimenti della vita. E ci ha parlato del nostro bisogno assoluto di fare le scelte giuste quando si tratta di raggruppare le cose della nostra vita in uno di questi due compartimenti. In 2 Corinzi 4, 8 e seguenti, Paolo ci dice di quanto duramente fossero stati colpiti dalle avversità lui e i suoi compagni nell'evangelizzazione. «Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi». Paolo e i sui compagni erano inaffondabili perché avevano capito la differenza tra ciò che conta e ciò che vale poco o nulla.

Continua Paolo: «Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne».

Le tribolazioni non hanno scoraggiato o sconfitto Paolo, perché aveva capito la differenza tra le cose importanti e quelle che non lo sono - le cose importanti sono quelle che durano - sono eterne. Sono quelle che non puoi assolutamente perdere. Se hai il tuo sguardo puntato su quelle, potrai essere tribolato ma non schiacciato, sconvolto ma non disperato. Non aspettare che ti capiti un disastro per cominciare a dividere le cose della tua vita in due compartimenti. Prepara adesso la tua lista, perché hai il tempo per farlo - mettici le priorità che dopo non ti creeranno rimpianti. Dopo che il terremoto di una malattia o di una disavventura ha scosso la tua vita, le cose che prima sembravano indispensabili adesso non lo sono più - le comodità, la tua carriera, i tuoi affari, l'approvazione della gente, la tua macchina, persino il tuo guardaroba. Quella mia gente nelle Filippine aveva perso molte delle poche cose che aveva, tuttavia aveva salvaguardato ciò realmente importava, ciò che
è imperdibile.

Chi ha conosciuto Dio ha conosciuto tutto: "Niente ti turbi - Niente ti rattristi, | tutto passa - Dio non muta. | Chi ha Dio non gli manca niente. | Solo Dio basta" (Santa Teresa d'Avila). Se in questo periodo stai soffrendo a causa di qualche perdita, fissa bene la tua attenzione: se sei riuscito a salvare la cosa più importante di tutte? E se il futuro ti aspetta là fuori in tutta la sua durezza, fai in modo di inserire la fede in Gesù e nelle sue Promesse dentro quella cortissima lista di tesori imperdibili e non negoziabili.

  • don Luciano
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven apr 17, 2009 4:05 pm


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  • Colletta nazionale il 19 aprile 2009 per le popolazioni dell'Abruzzo
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Domenica 19 aprile si terrà in tutte le chiese d’Italia la colletta straordinaria indetta dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo. Le offerte raccolte dovranno essere integralmente inviate con sollecitudine a
      • Caritas Italiana, Via Aurelia 796 - 00165 Roma,

        utilizzando il conto corrente postale n. 347013
o mediante bonifico bancario su Unicredit Banca di Roma SpA, IBAN IT38 K030 0205 2060 0040 1120 727, specificando nella causale "colletta terremoto Abruzzo".

Per altre offerte, è anche possibile utilizzare i seguenti canali:
      • Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma - IBAN IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012

        Allianz Bank, via San Claudio 82, Roma - IBAN IT26 F035 8903 2003 0157 0306 097

        Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma - IBAN IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113

        CartaSi e Diners, telefonando a Caritas Italiana tel. 06.66177001, in orario d’ufficio
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun apr 20, 2009 9:21 am

  • 19 aprile 2009, Domenica della Divina Misericordia
[/size]

ImmagineDio, Padre misericordioso,
                • che hai rivelato il Tuo amore
                  nel Figlio tuo Gesù Cristo
                  e l’hai riversato su di noi
                  nello Spirito Santo, Consolatore,
                  Ti affidiamo oggi
                  i destini del mondo e di ogni uomo.

                  ChinaTi su di noi peccatori,
                  risana la nostra debolezza,
                  sconfiggi ogni male,
                  fa' che tutti gli abitanti della terra
                  sperimentino la tua misericordia,
                  affinché in Te, Dio Uno e Trino, trovino
                  sempre la fonte della speranza.

                  Eterno Padre,
                  per la dolorosa Passione e la Risurrezione del tuo Figlio,
                  abbi misericordia di noi e del mondo intero! Amen
[/i]

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun apr 20, 2009 10:35 am

Immagine Mio grande Cuore, da oggi il mio appuntamento con il Tuo desiderio: benedici qs mio tempo affinché possa essere come Tu lo vuoi...
  • O Maria, Madre dolcissima di Dio e Madre nostra,
    Regina della famiglia e Rifugio di tutti noi, pellegrini e peccatori,
    Ti affido tutte le famiglie in questo mondo,
    specialmente le più bisognose della Tua materna protezione,
    affinché esse possano vivere nell’Amore
    del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo…
      • Per le famiglie che hanno problemi economici...

        Per le famiglie che hanno problemi di salute...

        Per le famiglie che vivono un tempo di separazione...

        Per le famiglie che vivono un tempo di lutto...

        Per le famiglie cristiane tiepide e per le più bisognose della Divina Misericordia...
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar apr 28, 2009 4:52 pm

  • Immagine
Vi lascio la pace, vi dò la mia pace. Non come la dà il mondo, io la dò a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. (Giovanni 14, 27)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar apr 28, 2009 4:58 pm

Immagine Mio grande Cuore, nulla è xcaso e Tu il Senso... sn nulla tra gli uomini che sl x Tua grazia sento fratelli, mi sento viva ai Tuoi occhi xchè Tu mi dai Senso... "Io sono fedele...": ascolto, e provo a farmi trovare da Te, quando e dove Tu mi vuoi... Ti chiedo luogo e tempo xchè si sto alzando la nebbia e il buio si fa denso...

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun mag 04, 2009 1:58 pm

  • ImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagine
      • Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia…
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun mag 04, 2009 2:46 pm

      • ImmagineAccendere la notte


Sono andato a prendere Roberto all'aeroporto verso sera e ci siamo fermati a pernottare a Nairobi. Dopo cena, mentre facevamo quattro passi lungo il viale, mi ha detto col suo tipico accento romano: "Guarda mò come si vedono bbene le stelle, anche se siamo in città. Me rricordo ner deserto - lì te sembra d'acchiappà le stelle co na mano!". Spesso, quando guardo il cielo stellato, il mio pensiero corre a tutte le stelle che sono apparse nel corso della mia vita e verso cui sono profondamente indebitato, persone ed esperienze che mi hanno fatto crescere. Ma so che ci sono altre stelle che mi aspettano, per adesso ancora lontane dalle lenti del mio telescopio. E continuo a cercarle.

Anche Dio ci parla, e in una maniera molto bella, di luci che brillano e si stagliano su un cielo nero. Ma Lui non ci dice di guardare le stelle - ma di essere stelle!

In Filippesi 2, 14-16 Dio dice: «Fate tutto senza mormorazioni e senza critiche, perché siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo, tenendo alta la parola di vita». In certe notti, se non fosse per le stelle, ci sarebbe la più completa oscurità. Forse, se non ci fossi tu, nel tuo ambiente di lavoro, tra i tuoi parenti, nella tua scuola, ci sarebbe completamente buio! Dio ti ha messo in un posto buio perché tu accenda la notte!

Questi versetti della Parola di Dio ai Filippesi ci aiutano a capire che tipo di caratteristiche dobbiamo assolutamente far scintillare nel fitto della notte morale, quando scende il buio sui valori. Dio ci dice che il cristiano non deve cominciare a lamentarsi - se mantieni un atteggiamento positivo, senza brontolare per essere capitato in un ambiente negativo, sarai una luce che brilla nel buio. Se sei un portatore di pace in un ambiente dove regnano rabbia e conflitti, illuminerai quel cielo nero.

Dio ci dice anche di essere puri e senza macchia in un ambiente che è corrotto e contorto. Sei una stella che brilla alta nel cielo se vivi e parli in maniera pulita quando si tratta di sesso - anche se nessun altro lo fa. Specialmente se nessuno lo fa. Fai splendere la tua luce nella notte quando dici sempre la verità in un mondo dove mentire è diventato uno stile di vita. Illumini le tenebre se non comprometti la tua integrità e la tua dignità - e non importa se le persone con cui hai a che fare scendono a compromessi su tutto. Sei un astro che riflette la luce di Dio se cerchi sempre di costruire e incoraggiare le persone, pur trovandoti in un ambiente dove gli altri cercano piuttosto di demolire. Dove tutti stanno cercando il loro tornaconto e le proprie comodità, se metti gli altri al primo posto diventi una stella polare - e più di qualche navigante seguirà la tua luce.

Credimi, se vivi in questo modo splenderai come un astro nel mondo, preservando il posto in cui vivi dall'oscurità totale. E annuncerai anche senza parole che c'è più vita in Gesù Cristo crocifisso che non in tutte le tenebre del mondo. Il che significa che avrai il privilegio di guidare qualcuno che conosci e ami fuori dalle tenebre! Per dirla con le parole del profeta Daniele: «I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre».

Forse ti stai lamentando di quanta oscurità sui valori ci sia nell'ambiente in cui lavori, nella scuola in cui ti trovi o nel posto in cui vivi. Ma questo significa che hai una straordinaria opportunità! Puoi accendere la notte! Quando guardi il cielo tra le case della città, non sempre puoi vedere le stelle. Ma più le luci si spengono, più le stelle si fanno luminose. Le tenebre intorno a te non dovrebbero mai spegnere la tua luce, dovrebbero invece farla brillare più forte che mai!

  • don Luciano
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun mag 11, 2009 9:26 am

8 maggio 2009, giorno di festa e gioia in onore della Beata Vergine del Rosario di Pompei,

Madre dolcissima di Dio e Madre nostra...



      • O Maria, Madre dolcissima di Dio e Madre nostra,
        io mi affido al Tuo Cuore Immacolato ed Addolorato
        affinché possa essere come il Cuore Divino
        del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo mi vuole…
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 12, 2009 1:57 pm

Immagine Mio grande Cuore, a Te che mi chiami ad essere la stella che mi hai creato: grazie! nn c'è tempo in cui io nn abbia l'occasione di brillare della Tua Luce, nn c'è luogo ove io nn possa rischiarare il cammino con la Tua Luce: ma c'è tanta tenebra nel mio passo... x qs, x qs servirti di me, misera stella che poco sa brillare: grazie... con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mag 12, 2009 1:58 pm

      • ImmagineLa fretta si paga


Qui in Kenya ci sono ancora molti dei discendenti dei coloni inglesi che si stabilirono in questo paese all'inizio del secolo scorso. Certo non hanno più le immense "farm" (possidimenti agricoli) di un tempo e, forse anche per un innato "istinto di conservazione", amano ritrovarsi insieme in occasioni di battesimi, matrimoni e funerali. Allora vengono un po' da tutte le parti del Kenya, spesso a bordo dei loro piccoli aerei Cessna. Uno di loro mi ha detto che prima di mettersi a bordo del suo aeroplanino, consulta sempre accuratamente le previsioni metereologiche. E se sulla rotta che deve percorrere le condizioni del tempo non sono buone, non vola affatto, anche se ha impegni urgenti. Saggia decisione. Mi ha detto che una delle cause che provoca il maggior numero di vittime tra i piloti dei piccoli aerei civili è conosciuta come "sindrome di arrivare a qualunque costo"... insomma, prendere le scorciatoie, volare anche se ci sono dei pericoli - tutto perché ti preme arrivare alla tua
meta. Quel tale mi ha detto che molti piloti sono stati sepolti in un perfetto giorno di sole. Che tradotto vuol dire: se solo avessi avuto un po' di pazienza, adesso non saremo qui a farti il funerale.

Non sono solo i piloti che sono afflitti dalla "sindrome di arrivare a qualunque costo". Anche molti di noi lottano tutti i giorni con ritardi e con tempi di attesa. I tempi di Dio sono quasi sempre molto in ritardo rispetto ai nostri, ma noi andiamo avanti lo stesso, scaldiamo i motori prima del tempo, rulliamo sulla pista di decollo, e ci avventuriamo per cieli pericolosi - solo perché non siamo capaci di aspettare... perché vogliamo raggiungere il nostro obiettivo a ogni costo!

Dio ha qualcosa da dirci a questo riguardo. Sta scritta nel Salmo 36; ne cito solo qualche versetto: «Manifesta al Signore la tua via, | confida in lui: compirà la sua opera; | ... Sta' in silenzio davanti al Signore e spera in lui; | non irritarti per chi ha successo. | ... Spera nel Signore e segui la sua via». Se davvero hai affidato al Signore la tua via, se davvero hai fiducia in Lui, allora aspetti anche i Suoi tempi. Ciò significa, il più delle volte, aspettare con pazienza.

La Bibbia ci mostra fin quasi alla noia che il più grande nemico della volontà di Dio è spesso l'impazienza. Ad Abramo e a Sara era stato promesso da Dio un figlio, però loro erano decisamente avanti con gli anni - e a un certo punto hanno pensato che Dio ci stesse mettendo troppo tempo. Così Abramo, d'accordo con Sara, pensò di avere un figlio (Ismaele) dalla serva Agar, e Sara divenne madre adottiva. Il figlio che Dio aveva promesso - Isacco - arrivò 13 anni più tardi. Ma l'impazienza di Abramo e Sara ha iniziato un conflitto che dura da 4.000 anni fino al giorno d'oggi - tra gli arabi discendenti di Ismaele e gli ebrei discendenti di Isacco (Genesi, capitolo 16).

Mosè pensava che doveva pur fare qualcosa per liberare il suo popolo dalla schiavitù d'Egitto. Ma non aveva pazienza per aspettare che Dio facesse le cose a modo Suo, e così ha finito con l'uccidere un egiziano e vivere poi come un ricercato, rimanendo nel desero per 40 anni (Esodo 2, 11 e seguenti). Rebecca sapeva che Dio aveva scelto Giacobbe - il suo figlio più giovane - per ricevere la benedizione da suo padre Isacco, preferitogli al primogenito Esaù. Ma tutto faceva pensare che Dio se ne fosse dimenticato e che Isacco morisse senza aver ottenuto nulla. Così Rebecca, nella sua fretta di "arrivare a qualunque costo", ha organizzato una truffa ai danni di Isacco in favore del figlio Giacobbe, in modo che questi ottenesse la benedizione. Il risultato? Una lite in famiglia, che si è divisa, con tanto risentimento da ambo le parti per lunghissimi anni, e Rebecca ha dovuto aspettare 14 anni prima di rivedere il suo amato Isacco. Nota bene: Isacco è campato altri 20 anni prima di morire
(Genesi, capitolo 27).

In ognuno di questi casi, l'obiettivo era quello voluto da Dio - ma non nel tempo che Lui aveva deciso. Quando corriamo per affrettare i tempi, roviniamo tutto. Quando voliamo prima del tempo, corriamo seri rischi di precipitare giù. Conviene davvero aspettare che ci sia il tempo giusto - chiedetelo ai piloti. Dice la Bibbia a riguardo dell'agire di Dio: «Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo» (Ecclesiaste 3, 11). Proprio come quando si vola, se hai pazienza di aspettare che ci sia il tempo giusto, il volo sarà bello e sereno. Se invece non aspetti e decolli subito, il più delle volte il risultato sarà un disastro.

  • don Luciano
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer mag 13, 2009 8:49 am

13 maggio 2009, giorno di festa e gioia in onore della Beata Vergine di Fatima,

Madre dolcissima di Dio e Madre nostra...



      • O Maria, Madre dolcissima di Dio e Madre nostra,
        io mi affido al Tuo Cuore Immacolato ed Addolorato
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio mag 21, 2009 2:04 pm

Immagine Mio grande Cuore, desidero essere come Tu mi vuoi e desidero la Pace, desidero la Tua Pace: nn guardare alla miseria di qs Tua figlia ma alla mia povera fede, e donami la Tua Pace, secondo la Tua Volontà, mio Signore...

...la Tua Pace come acqua di mare che culla nell'onda. acqua di fonte che disseta e rinfranca, acqua di lago che rispecchia la vetta che l'ha generata e vi torna nelle radici profonde... colmarsi della Tua Pace è la prova che Tu vivi in qs mio piccolo cuore, è l'incontro vero con l'Altrove eterno di cui sento forte il richiamo ma nn vedo, e neppure tocco e nn so...

...Ti chiedo la Pace, mio grande Cuore, chiedo la Tua Pace: nn guardare alla miseria di qs Tua figlia ma alla mia povera fede, e donami la Tua Pace, secondo la Tua Volontà, mio Signore...

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio mag 21, 2009 2:34 pm

      • ImmagineRimanete in me e io in voi


Non è possibile che uno si impegni nell'apostolato diretto se non è un'anima di preghiera.

Siamo consapevoli di essere una cosa sola con Cristo, come egli era consapevole di essere una cosa sola con il Padre; la nostra attività sarà veramente apostolica nella misura in cui lo lasceremo lavorare in noi e attraverso di noi con la sua potenza, il suo desiderio e il suo amore. Dobbiamo giungere alla santità, non allo scopo di sentirci in stato di santità, bensì affinché Cristo possa pienamente vivere in noi. Il dono totale di noi stessi all'amore, alla fede, alla purezza è legato al servizio dei poveri.

Quando avremo imparato a cercare Dio e la sua volontà, allora i nostri rapporti con i poveri diventeranno un cammino di santificazione per noi e per gli altri.

Amate pregare: lungo la giornata provate sovente il bisogno di pregare e sforzatevi di pregare. La preghiera dilata il cuore fino alla capacità di questo dono che Dio ci fa di se stesso. Chiedete e cercate, e il vostro cuore crescerà fino a potere accoglierlo e tenerlo in voi.

Diventiamo un tralcio vero della vite di Gesù, un tralcio che porta frutto.

A questo scopo, accogliamo Gesù nella nostra vita come piace a lui venire in essa:

  • come Verità, per essere detta,
    come Vita, per essere vissuta,
    come Luce, per essere accesa,
    come Amore, per essere amato,
    come Cammino, per essere seguito,
    come Gioia, per essere donata,
    come Pace, per essere sparsa,
    come Sacrificio, per essere offerto,


tra i nostri parenti, i nostri prossimi e i nostri vicini.

  • madre Teresa di Calcutta
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven mag 22, 2009 9:22 am

Immagine Mio grande Cuore, da oggi un altro passo verso di Te, e ancora lunga è la strada, lontana è la Meta, certa solo xchè Tu sei Fedele... e lo smarrimento mi gira attorno e io provo a tenere lo sguardo fisso al cuore, ma anche lì è fosco e denso e brucia il vuoto. Dove sei, mio Signore?

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1266: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable

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