Riflessi di lago, specchio di un'anima ... 2009

Riflessi di lago, specchio di un’anima…

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Riflessi di lago, specchio di un'anima ... 2009

Messaggio da miriam bolfissimo » mar set 15, 2009 9:45 am

      • ImmagineEcco tua madre!


«Donna, ecco il tuo figlio! Ecco la tua madre!». Con quale diritto il discepolo che Gesù amava è il figlio della madre del Signore? Con quale diritto questa donna è la sua madre? Costei aveva dato alla luce, a quel tempo senza dolore, la causa della salvezza per tutti, quando aveva messo al mondo, nella propria carne, il Dio fatto uomo. E ora, con grande dolore, ella partorisce stando ai piedi della croce.

Al momento della Passione, il Signore stesso aveva paragonato gli apostoli proprio a una donna che partorisce, affermando: «La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo» (Gv 16,21). A maggior ragione un simile figlio ha potuto paragonare una simile madre, quella madre che sta ai piedi della croce, a una donna che partorisce! Ma si tratta solo di un paragone? Costei è veramente donna e veramente madre e, in quel momento, prova davvero le doglie del parto. Non aveva partorito nel dolore, come le altre donne, quando le era nato un figlio; invece ora soffre, ora viene crocifissa, ora prova afflizione come chi partorisce, perché è giunta la sua ora (cfr Gv 13,1 ; 17,1).

Quando quell'ora sarà passata, quando quella spada di dolore avrà interamente trafitto la sua anima partoriente (Lc 2,35), allora anche lei «non si ricorderà più dell'afflizione, per la gioia che è venuto al mondo un uomo» – l'uomo nuovo che rinnova tutto il genere umano e regna senza fine su tutto il mondo, veramente nato, aldilà di ogni sofferenza, immortale, primogenito tra i morti. Nella Passione del suo figlio unico, la Vergine ha messo al mondo la salvezza per tutti noi; ecco perché essa è veramente madre di noi tutti.

  • Ruperto di Deutz
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun set 28, 2009 10:14 am

      • ImmagineAllentare la presa


Tolto il tappo dalle orecchie e sciolto il nodo dalla lingua, il Signore mi mette davanti alle incandescenti esigenti del Vangelo. Non ho più scuse. Tutto, ora, dipende da me, da quanto sono pronto a lasciarmi ribaltare dalla potenza della Parola.

Chi ha un po’ di dimestichezza con il Vangelo di Marco, sa che il brano che oggi la liturgia ci propone è al centro del racconto e fa da cerniera tra le due parti della narrazione dell’intero Vangelo. Qui, a Cesarea di Filippo – il territorio più lontano raggiunto da Gesù nel suo cammino – il Rabbì viene riconosciuto come il Cristo; sulla Croce (Mc 15,39) – il luogo più lontano da tutte le aspettative religiose – viene riconosciuto dal centurione pagano come il Figlio di Dio.

La duplice pungete domanda con cui si apre il Vangelo, non è un segno di squilibro del Rabbì di Nazareth. Lui sa benissimo chi è. Siamo noi che dobbiamo chiarirci le idee… Fino a questo punto i discepoli lo hanno seguito incantati dalla Sua Parola così diversa da quella degl’altri maestri, i suoi miracoli hanno lasciano tutti a bocca aperta, il suo modo di parlare del Padre ha rivela un’ intimità inaudita con Dio, la sua attenzione e simpatia verso i poveri, gli ammalati, gli esclusi ha capovolto gli schemi religiosi del tempo. Ma ora Gesù inizia a girare le carte in tavola, vuole fare il punto della situazione con i suoi discepoli. E con noi.

“La gente chi dice che io sia?”. Facile: Giovanni Battista, Elia o qualcuno dei profeti... Tutti hanno capito la grandezza di Gesù, ma la riducono a qualcosa di già noto e conosciuto, non riescono a cogliere la sua novità. Ho l’impressione che questo non sia solo un “difetto” dei contemporanei di Gesù... Anche noi corriamo il pericolo di dare per scontato, di pretendere di sapere già e ci chiudiamo in una fede stanca e ripetitiva… Ma Gesù non si accontenta di smascherare la folla, ora vuole arrivare anche a loro, ai discepoli. E a noi. “Ma voi, chi dite che io sia?”.

Eccoci, cari amici. Qui si gioca tutto. Questa è la domanda fondamentale del Vangelo. Tutta la nostra vita cristiana sta qui.

Mi piace sottolineare che Gesù, in tutta la sua vita, non ha mai imposto nulla a nessuno. Si è esposto e proposto, ma mai imposto. Con la sua domanda (“Ma voi, chi dite che io sia?”) e il suo invito ( “Se qualcuno vuole venire dietro a me…” ), Gesù ci fa intravedere che esiste una possibilità nuova, che c’è qualcosa di diverso, che è possibile cambiare, rialzarsi e uscire dalle secche dell’autoreferenzialismo.

Si può, per davvero. Bisogna solo volerlo con tutto il cuore, allentare la presa su se stessi, lasciarsi guidare dallo Spirito e allenare lo sguardo per non perdere di vista i passi del Rabbì.

  • don Roberto
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun set 28, 2009 10:27 am

ImmagineMio grande Cuore, io sento che Tu sei venuto per farci figli di Dio nel Figlio che Tu sei, io credo che Tu sei Dio fatto carne perché la nostra stessa carne possa riceverTi, io spero che riceverTi mi renda sempre più simile a Te, io Ti amo e sempre più desidero amarTi nello Spirito che vive in me, io Ti amo ... con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun set 28, 2009 10:34 am

      • ImmagineIl primato dell'amore


La strada verso Gerusalemme è la stessa, il Rabbì di Nazareth e i suoi discepoli la percorrono insieme, ma i loro cuori e le loro menti sono su sentieri diversi. Per la seconda volta, Gesù annuncia la sua passione, morte e resurrezione. Marco stesso annota che “essi non capivano queste parole” (v.32). C’è un’incomprensione radicale tra Gesù e i suoi discepoli. L’evangelista esplicita questa distanza con la risposta secca che i dodici danno all’amara domanda del Rabbì. Lui parla di dare la vita, di consegnarla nelle mani degli uomini che lo uccideranno, annuncia la sua resurrezione e i suoi discepoli che fanno? “Chi è il più grande tra di noi?”. Questa è la loro preoccupazione.

Quanti secoli sono passati? Quanta storia di salvezza è palpitata nelle vene della Chiesa? Quanta santità ha attraversato le nostre strade? Eppure siamo ancora lì. A quell’incomprensione, insieme ai dodici. Preoccupati del nostro potere, grande o piccolo che sia; impegnati a guadagnarci un angolo di palcoscenico per saziare almeno un po’ della nostra fame di protagonismo.

Ma tenetevi forte, perché il vero annuncio di questa domenica sta nella reazione di Gesù al radicale fraintendimento dei dodici. Proprio qui sta la novità del Vangelo, la bellezza di un Dio che capovolge gli schemi, che ci chiama fuori dalle nostre piccolezze che noi ci ostiniamo a chiamare normalità. Il Rabbì di Nazareth non spara fulmini e saette, non li rifiuta, non li rimanda a casa. Si siede, li chiama vicini e ricomincia da capo. Forse i discepoli si erano accorti d’averla sparata veramente grossa, magari erano già pronti a subirsi un bel predicozzo e invece no. Gesù non è così. (Almeno Lui…)

Al centro sta il primato dell’amore. L’unica ragione per scegliere l’ultimo posto con la certezza che sia il primo. L’unico motivo logico per accettare un capovolgimento illogico. Logico, per il Vangelo di Gesù. Illogico, per il protagonismo che ci abita.

Quella del Rabbì è una novità radicale di vita, di pensiero, di lettura delle proprie scelte. Ho incontrato persone trasformate dalla logica del Vangelo, rimesse in piedi dalla vita dei sacramenti, aperte dalla potenza dello Spirito ad una consapevolezza nuova della propria storia personale, lanciate verso il futuro con il desiderio di gustare la vita con serenità e serietà, fatte nuove dalla grazia.

Può accadere ancora. Magari proprio a te.

  • don Roberto
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun set 28, 2009 10:38 am

ImmagineMio grande Cuore, che questa corsa mi fa solo sentire quanto sia corto il fiato, e lunga la via… è tempo di contenersi dentro il limite di ciascuno, dove finisce il braccio lasciare spazio all’anima, dove termina lo sguardo, sentire che c’è il Tuo Spirito che vive e dona Vita, generoso..

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun set 28, 2009 10:43 am

      • ImmagineSmascherati


Poveri discepoli… Dal Vangelo di domenica scorsa sono usciti proprio un po’ ammaccati! Ma se avete ascoltato con attenzione il brano di oggi, le cose non vanno poi molto meglio… Leggo e rileggo questo passo di Marco e c’è un versetto che mi tormenta. Spolvero pure il nuovo testamento in greco e vado alla ricerca della traduzione più letterale possibile. Non so se anche voi ci avete fatto caso: qual è il motivo che porta i dodici a prendersela con quel tipo che scaccia i demoni nel nome di Gesù?

È un peccatore pubblico? Si prende tutto il merito? Non fa le cose secondo gli insegnamenti del Maestro? No, cari amici, niente di tutto questo. Marco riporta senza censure la pretesa dei dodici: “…perché non ci seguiva”. Settimana scorsa eravamo davanti al protagonismo personale, ora a quello comunitario.

Il cammino con il Rabbì Gesù smaschera i discepoli non solo sul loro “io”, ma pure sul “noi”. Quanti fraintendimenti e povertà quando il “noi” viene sostituito alla Chiesa! Essa ha il suo centro in Cristo e rimanda a Lui, mentre il “noi” porta ad una vuota e triste autocelebrazione. La comunità che pretende di essere seguita, si sostituisce al Risorto, non rimanda a Lui ma solo al proprio sterile protagonismo.

Ecco allora che il Rabbì di Nazareth propone la via della liberazione, il superamento dello scandalo – cioè dell’inciampo - per essere suoi discepoli in pienezza.

La prima liberazione è dall’inciampo per l’altro, per i “piccoli” (v.42). La mia vita cristiana avvicina o allontana, appassiona o disgusta, incuriosisce o incupisce quelli che mi sono vicini? I miei famigliari, i miei colleghi, i miei compagni di classe, il mio moroso, i miei parrocchiani (!) che idea hanno del mio rapporto con il Risorto? Domande pungenti, lo so. Ma la Parola ci interpella e ci mette a nudo.

La seconda liberazione – non certo per importanza! – è per me, per levare quegli inciampi che mi fanno rallentare, cadere e magari mettere in discussione il cammino e la meta. Questa liberazione non procede a colpi di macete, ma con il soffio dello Spirito. La mano da tagliare è quella del nostro desiderio di possesso e di conquista, il piede da mozzare è quello che ci allontanano dai passi di Gesù, l’occhio da cavare è quello che desidera e cerca lontano dalla logica del Vangelo.

Coraggio, cari amici! Le nostre mani siano schiodate dal desiderio del possesso e aperte nel dono come quelle del Crocifisso, i nostri piedi cerchino le orme del Risorto per imboccare sentieri di speranza, i nostri occhi siano infuocati dal desiderio del Suo Volto.

  • don Roberto
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar set 29, 2009 9:53 am

  • Si yo miro el fondo de tus ojos tiernos

    se me borra el mundo con todo su infierno.

    Se me borra el mundo y descubro el cielo

    cuando me zambullo en tus ojos tiernos.

    Ojos de cielo, ojos de cielo,

    no me abandones en pleno vuelo.

    Ojos de cielo, ojos de cielo,

    toda mi vida por este sueño.

    Ojos de cielo, ojos de cielo…

    Ojos de cielo, ojos de cielo…

    Si yo me olvidara de lo verdadero,

    si yo me alejara de lo más sincero,

    tus ojos de cielo me lo recordaran,

    si yo me alejara de lo verdadero.

    Ojos de cielo, ojos de cielo,

    no me abandones en pleno vuelo.

    Ojos de cielo, ojos de cielo,

    toda mi vida por este sueño.

    Ojos de cielo, ojos de cielo…

    Ojos de cielo, ojos de cielo…

    Si el sol que me alumbra se apagara un día

    y una noche oscura ganara mi vida,

    tus ojos de cielo me iluminarían,

    tus ojos sinceros, mi camino y guía.

    Ojos de cielo, ojos de cielo,

    no me abandones en pleno vuelo.

    Ojos de cielo, ojos de cielo,

    toda mi vida por este sueño.

    Ojos de cielo, ojos de cielo…

    Ojos de cielo, ojos de cielo… [/i]
Con tutto il mio piccolo cuore: grazie Ojos de cielo...
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar set 29, 2009 2:10 pm

  • Immagine 29 settembre 2009, giorno di festa e gioia

          • in onore dei Santissimi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele...[/b][/size]
  • Glorioso Arcangelo Michele, principe delle milizie celesti,
    difendici contro tutti i nostri nemici visibili e invisibili
    e non permettere mai che cadiamo sotto la loro crudele tirannia.

    San Gabriele Arcangelo, tu che giustamente sei chiamato la forza di Dio,
    poiché sei stato scelto per annunciare a Maria il mistero
    in cui l'Onnipotente doveva manifestare meravigliosamente la forza del suo braccio,
    facci conoscere i tesori racchiusi nella persona del Figlio di Dio
    e sii nostro messaggero presso la sua santa Madre!

    San Raffaele Arcangelo, guida caritatevole dei viaggiatori,
    tu che, con la potenza divina, operi miracolose guarigioni,
    degnati di guidarci nel corso dei nostro pellegrinaggio terreno
    e suggeriscici i veri rimedi che possono guarire le nostre anime e i nostri corpi. Amen
      • Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » ven ott 02, 2009 2:31 pm

  • ImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagine
      • Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli…
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      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » ven ott 02, 2009 2:37 pm

  • Immagine2 ottobre 2009

          • giorno di festa e gioia in onore degli Angeli, nostri Custodi...[/b][/size]
  • Angelo potentissimo, Santo Custode mio,
    per quell'odio sommo che avete al peccato,
    perché è offesa a Dio che voi amate con amor puro e perfetto,
    ottenetemi un vero e continuo dolore dei peccati miei
    ed un odio sommo per qualunque colpa,
    in modo che io non offenda mai più Dio sino all'ultimo istante della vita mia.

    Spirito nobilissimo, Santo Angelo Custode mio,
    per quella felicità immensa che godete nel vedere sempre Dio svelatamente,
    nell'atto stesso che vegliate alla mia custodia,
    impetratemi la grazia di camminare sempre alla presenza di Dio,
    in modo che io viva da perfetto cristiano sino all'ultimo respiro della vita mia.

    Esecutore esattissimo dei voleri di Dio, Santo Angelo Custode mio,
    per quel vigilante ed amoroso impegno che avete
    di adempiere esattamente l'opera da Dio affidatevi della mia custodia,
    ottenetemi la grazia di essere sempre impegnato a conoscere ed adempiere con esattezza
    tutto quel che Iddio vuole da me sino all'ultimo istante della vita mia.

    Difensore zelantissimo, Santo Angelo Custode mio,
    per la commissione da Dio affidatavi di custodirmi in tutte le mie vie,
    come una madre custodisce fra le sue braccia il tenero figlio,
    allontanate voi da me tutte le occasioni del peccato
    e liberatemi da tutti quei pericoli che mi possono fare offendere Dio,
    fatemi camminare facilmente per la via dei divini comandamenti
    sino all'ultimo momento della vita mia.

    Condottiero fedelissimo, Santo Angelo Custode mio,
    per l'incarico che Iddio vi ha dato di condurmi per la via del Cielo,
    ottenetemi la grazia di seguir fedelmente e costantemente i lumi che voi mi deste
    sul male che debbo fuggire e sul bene che debbo praticare
    né lasciate mai la cura di stimolarmi alla virtù sino all'ultimo respiro della vita mia.

    Amico amantissimo, Santo Angelo Custode mio,
    per quel grande amore che mi portate, amando voi grandemente Dio,
    e vedendo che Iddio tanto mi ha amato e mi ama,
    ottenetemi voi la consolazione nelle mie afflizioni
    e la grazia di pregar sempre e pregar bene
    al fine di ottenere le divine misericordie sino all'ultimo istante della vita mia.

    Intercessore efficacissimo, Santo Angelo Custode mio,
    per quello zelo che Iddio vi ha comunicato per la salute eterna dell'anima mia,
    impetratemi la grazia di zelare ancor io con ardore e con prudenza
    la salute spirituale del prossimo mio
    al fine di così meritare la salute eterna dell'anima mia.
      • Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mer ott 07, 2009 9:56 am

7 ottobre 2009, giorno di festa e gioia in onore della Beata Vergine del Rosario,

Madre dolcissima di Dio e Madre nostra...

      • Immagine
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio ott 08, 2009 9:44 am

ImmagineMio grande Cuore, avrei bisogno che la Mamma Celeste rammendasse un po’ della mia vita: ci sono di quegli angoli così lisi, e di quei buchetti così vicini che ben presto si farà uno sbrego... ma se Lei ci potesse fare sopra uno di quei Suoi rammendi invisibili, giusti giusti nel tono del colore e nella trama, che spettacolo sarebbe!

...che spettacolo! è un dire che mi ha portato indietro, che ha messo in continuo otto anni, un salto rapido da duc in altum e guardiamo alla cima del monte, alla Meta... cavoli, che spettacolo! il tempo passato nel lavoro intimo e prezioso della preghiera, della pazienza e del perdono... senza questi otto anni non sarei quel che sono: che spettacolo!

...a Te, mio grande Cuore, quel che sono diventata: tutto il resto è grazia, tutta Tua...

...con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar ott 13, 2009 3:29 pm

      • ImmagineLiberi e leggeri


Le intenzione erano buone, nulla da dire. Marco ci dice che quel tale era ricco, Matteo aggiunge che era giovane e Luca ci ricorda che era un notabile. Un uomo realizzato, dunque. Chissà, forse si aspettava di essere lodato dal maestro, indicato a tutti come modello di uomo religioso...

Invece no. Gesù chiede un di più. Non basta adempiere alla legge, osservare i comandamenti. Gesù chiede un distacco radicale, una partenza nuova verso la logica della fraternità: "Vendi quello che hai e dallo ai poveri". Gesù chiede di guardare in fondo al cuore e di interrogarci bene, senza sconti, su chi o che cosa occupa il primo posto. L'evangelista non riporta la riposta dell'uomo ricco, ma solo che "se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni".

Mi colpisce questa tristezza. Ma come? Era giovane, ricco, con un lavoro importante e se ne va triste? È la tristezza di chi non ha scoperto il tesoro, quello vero, quello promesso da Gesù. È la tristezza di chi tenta in tutti i modi di far passare il cammello dalla cruna, stringi l'uno e allarghi l'altra, ma non c'è nulla da fare. È la tristezza di chi si trova in mano solo sabbia e fango, perché ha preferito l'oro e l'argento alla Sapienza di Dio. (cfr Sap 7,9) Gesù chiede un distacco e un capovolgimento. All'uomo ricco, ai discepoli e pure a noi.

Distacco per essere liberi e leggeri, per evitare di farsi schiacciare da zavorre, per non riempirsi la vita di inutilità, per evitare di mettere la propria speranza nelle cose. Che salva la vita non sono i beni che si possiedono, ma il bene che si sceglie. Capovolgimento per entrare nella logica di Gesù: il tesoro - già ora, qui! - cresce con la misura del dono e non con quella dell'accumulo.

Questo è il centuplo promesso ai discepoli che hanno lasciato tutto per Lui. Cento volte tanto già ora, dice Gesù. Non sono le cassaforti piene che fanno la ricchezza, ma le mani vuote, aperte, spalancate nel dono come quelle di Gesù. Coraggio, cari amici! Gesù ci invita alla leggerezza, a mettere ordine nel cuore, a stabilire priorità, a scegliere Lui. Il resto, come dice Paolo, è spazzatura.

  • don Roberto
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio ott 15, 2009 10:53 am

ImmagineMio grande Cuore, a Te il mio Amen, con il pregare di pierre charles...
  • Mio Dio, mi consegno a te.

    Ogni giorno prendo un grande foglio di carta,
    una grande pagina bianca e in fondo, come fosse una firma,
    io non scrivo che una sola parola: Amen.

    E sopra questo Amen preliminare
    verranno scritte tutte le righe della mia giornata.
    E questo Amen preliminare toglierà ad esse ogni amarezza...
...con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar ott 20, 2009 8:20 am

      • ImmagineCapovolgimento



Domenica scorsa, all'alba, con quaranta giovani del mio oratorio, risalivo un pendio a 2200 metri. Picconi e pale portati a spalle disegnavano un'insolita processione alpina e la mia mente ritornava al Vangelo del giovane ricco: liberi e leggeri, scrivevo. Lo sguardo allungato sulla cima, il desiderio di aprire un nuovo sentiero fra i sassi, il peso rassicurante del piccone, le risate compagni di viaggio hanno travasato l'azzurro del cielo nel cuore.

Ripenso a quel pezzo di sentiero tracciato tra i sassi e a quell'altro, quello di dentro, scavato nel cuore dalla potenza della Parola viva, efficace e tagliente (cfr. Eb 4,12). I figli di Zebedeo hanno una richiesta sfacciata, essa svela nuovamente la totale incomprensione con il Maestro. Lui ha appena concluso il terzo annuncio della passione (Mc 10,32-34), il più cruento e dettagliato. E loro cosa chiedono, qual è il loro desiderio? Un posto d'onore, di potere, di comando. No, non hanno capito.

Gesù, il grande Gesù, non si scandalizza di Giacomo e Giovanni, non riprende i compagni indignati, ma riparte da capo, insegna, spiega. Ancora.

Quanto abbiamo bisogno anche noi di lasciarci modellare il cuore dalle Sue Parole! A volte trovo tanti cristiani stanchi che pensano di sapere già tutto, che non si lasciano più né stupire né mettere in discussione dalla Parola di Gesù, che celebrano l'eucaristia senza gioia e senza passione… Oggi il Rabbì di Nazareth ci invita ad aprire bene le orecchie, a lasciarci leggere e ribaltare da questa Parola.

Gesù è molto chiaro: seguire Lui comporta un radicale capovolgimento della logica del mondo: "tra di voi non è così". Chi vuol essere grande si deve fare servitore, chi vuol essere il primo si deve fare schiavo di tutti.

Mi piace sottolineare che questo programma di vita, prima di essere quello del discepolo, è quello di Gesù. Se mi faccio servo o schiavo non è per umiliarmi o perché non valgo nulla, ma perché Gesù a scelto quel posto per rivelarmi il Volto del Padre e se pure io voglio vedere come Lui vede, devo andare proprio lì. Mettermi all'ultimo posto è per stare con Gesù, per vedere le cose come le vede Lui, per imparare a servire Dio e i fratelli, e non solo a servirmi di loro.

Vorrei provare a chiarire un equivoco a volte ricorrente. Il radicale capovolgimento proposto da Gesù è per tutti, non solo per qualche riccone o per il politico di turno. Nessuno può dire: io non ho potere, non ho mai comandato in vita mia e quindi sono a posto, questa Parola non è per me… Pensa a quanto potere ha un muso lungo con tua moglie, un litigata con un vicino, un perdono non accolto con un amico, una discussione non chiarita con i tuoi genitori, un offesa al collega, un saluto tolto ad un parente… Allora? Pensi ancora di non avere nessun potere? Sei proprio convinto di essere esonerato dal capovolgimento del Vangelo?

  • don Roberto
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Riflessi di lago, specchio di un'anima ... 2009

Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 02, 2009 11:05 am

ImmagineMio grande Cuore, in qs tempo d igrazia nascosta e senso triste all’anima...
  • ...dammi, o Signore, la serenità di accettare
    le cose che non posso cambiare,
    il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare,
    la saggezza per distinguer le une dalle altre.

    Concedimi di vivere un giorno alla volta,
    assaporare un momento per volta,
    accettare le prove come un sentiero verso la pace.

    Concedimi di prendere, come Gesù ha fatto,
    questo mondo di peccato così come è,
    non come io lo vorrei;
    concedimi di credere che Egli opererà tutto bene
    se io mi arrenderò alla Sua volontà.

    Fa’ che io possa essere abbastanza felice in questa vita
    e sommamente felice in quella eterna, con Lui per sempre. Amen
...con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 02, 2009 11:08 am

      • ImmagineTocca a me...



Quello del cieco è l'ultimo dei miracoli raccontati nel Vangelo di Marco. Ultimo e definitivo: la guarigione dalla cecità. Il Rabbi di Nazareth si prepara ad entrare a Gerusalemme (Mc 11,1ss) e gli occhi dei discepoli si devono aprire per riconoscere la novità inaudita del Messia Crocifisso. Proprio per questo l'evangelista sembra descrivere non solo il racconto di una guarigione, ma anche il prototipo del discepolo e del suo cammino: l'ascolto (v.47), l'invocazione e la preghiera (vv.47-48), la chiamata (v.49), l'incontro personale con Gesù (vv. 50-52a) e la sequela (v.52b).

Interessante è anche sottolineare tutta la dimensione fisica della sequela. L'esperienza della fede non è solo questione di testa, infatti troviamo gli orecchi che ascoltano (v.47), la bocca per gridare e pregare (vv.47-48), le mani per liberarsi del mantello (v. 50a), i piedi per correre da Gesù (v. 50b) e gli occhi per vederlo e seguirlo (vv. 51-52).

Ripenso ai poveri Giacomo e Giovanni, usciti ben ammaccati dal colloquio della scorsa settimana con Gesù. Alla loro spavalda richiesta, il Rabbì di Nazareth aveva risposto con una contro-domanda: "Che cosa volete che io faccia per voi?" (v. 36). La stessa identica domanda la troviamo oggi, rivolta al cieco. Certo, può suonare strano che Gesù chieda ad un cieco che cosa vuole che faccia per lui. In realtà questa domanda è davvero fondamentale, non solo nell'incontro con Bartimeo, ma in tutto lo svolgersi del Vangelo e della nostra vita di discepoli.

Tutti noi abbiamo desideri e li portiamo (spero!) davanti a Dio nella nostra preghiera. Il problema sta nel verificare se questi desideri sono maturati al sole dello Spirito oppure no. A volte incontro persone arrabbiate perché Dio non ha realizzato le loro richieste o i loro piani e spesso mi vien da pensare: per fortuna! Molti cristiani si costruiscono dei gran progetti, mettono a fuoco le loro mete, impacchettano tutto e poi portano devotamente davanti al buon Dio le loro richieste, aspettando che Lui metta un bel timbro ed esaudisca le richieste con tempistiche svizzere. Un po' riduttivo, non vi pare?

Tutto il Vangelo è educazione del desiderio, per imparare alla luce della Parola cosa desiderare e chiedere. Gesù chiama i dodici a stare con Lui (Mc 3,14) proprio per inzuppare i loro cuori della logica nuova del Regno, per evangelizzare i loro desideri. Rileggo tutto, e mi convinco che oggi, quella stessa domanda rivolta al cieco Bartimeo, è per me.

Tocca a me fare ordine nel cuore, evangelizzare i miei desideri e lasciarmi trasformare dalla Sua Parola.

Tocca a me rialzarmi dai miei nascondigli e uscire allo scoperto come Bartimeo. La sua voce mi chiama. Chi può resistere?

Tocca a me affrontare quella situazione che continuo a rimandare, donare quel perdono atteso o chiarire quella situazione ambigua.

Tocca a me riconoscermi cieco e lasciarmi guarire dalla potenza dello Spirito. Pronto?

  • don Roberto
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 02, 2009 11:12 am

  • ImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagine
      • Beati quelli che pur non avendo visto crederanno…
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 09, 2009 10:29 am

      • ImmagineFissa gli occhi in Gesù


Non sono mai stato un grande fotografo, e ho accolto come una benedizione le macchine fotografiche digitali - non hanno bisogno di pellicola, puoi scattare quante foto di pare, cancellare quelle venute male e, soprattutto, non devi star lì a mettere a fuoco le lenti, calcolare la luminosità e la distanza. Ma un amico esperto di fotografia mi ha detto che le "vecchie" macchine manuali (ora sofisticatissime!) sono ancora le migliori. Certo, la prima cosa da imparare per scattare meravigliose foto con una macchina manuale è mettere a fuoco le lenti, perché non è possibile dire: "Metto bene a fuoco le lenti della prima foto, e poi lascio la macchina così!" Ci sarebbe solo una prima foto ben fatta seguita da un insieme di immagini sfocate. Il soggetto cambia, la distanza anche, il movimento anche, come la luminosità. L'oggetto che si vuole fotografare è sempre diverso - e il fotografo deve continuamente mettere a fuoco le lenti, aggiustando l'obiettivo alla nuova situazione.

Insomma, quello su cui punti l'obiettivo delle tue lenti, su cui ti concentri - determina il tuo atteggiamento e, in ultima analisi, la tua risposta. E' importante che tu punti le tue lenti su qualcosa che è importante - devi puntarle su Gesù, non sulle cose che ti capitano. Ma il tuo cuore e la tua mente spesso fanno l'errore del fotografo incapace. Non puoi puntare le lenti e poi lasciarle lì pensando che possa sempre andar bene. Il soggetto cambia. E così ogni volta anche tu devi rifocalizzare le lenti per ogni nuova situazione che si crea.

C'è uno straordinario esempio a questo proposito nella Parola di Dio, nel vangelo di Matteo 14, 22-33. I discepoli sono su una barca e stanno attraversando di notte il lago quando scoppia una tempesta così violenta da mettere in pericolo le loro vite. La Bibbia dice: «La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. Verso la fine della notte Gesù venne verso di loro camminando sul mare. I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: "È un fantasma" e si misero a gridare dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro: "Coraggio, sono io, non abbiate paura". Pietro gli disse: "Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque". Ed egli disse: "Vieni!". Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù».

Straordinario! Pietro ha le lenti della sua persona completamente focalizzate su Gesù - ed è diventato inaffondabile. Ma presto le cose sono diventate sfuocate. La Bibbia dice: «Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: "Signore, salvami!". E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: "Uomo di poca fede, perché hai dubitato?"».

Questo sono io. Questo sei tu. Quando siamo completamente focalizzati su Gesù, andiamo dove mai ci saremo sognati di andare. Ma quando ci concentriamo sulla tempesta, su quello che ci capita, sulle nostre paure - affondiamo. Ecco perché abbiamo continuamente bisogno di rifocalizzarci su Gesù - perché la nostra mente, le nostre paure ci sfuocano tutto. Cominciamo a guardare le onde intorno e perdiamo di vista Gesù.

Comincia la tua giornata lodando il Signore, dedicandoGli del tempo. Sai bene che durante il giorno devi vivere tra una miriade di problemi, tentazioni, emozioni e persone. Ed è facile perdere di vista Gesù e lasciarsi afferrare dalla tensione e dai problemi. Così Gesù diventa un fantasma, una pallida figura sullo sfondo. Più volte, durante la giornata, fermarti e rifissa il tuo sguardo su Gesù, dicendoti: "Gesù è il Signore anche di questo problema". "Gesù viene prima di tutto". "Gesù ha il pieno controllo di questa situazione". Prova a chiamarti il time-out più volte durante la giornata, soprattutto quando il vento scoppia d'improvviso, ripetendoti queste quattro parole che donano pace: "Gesù è il Signore. Gesù è il Signore".

La subdola strategia di Satana per farti affondare è fare in modo che tu distolga lo sguardo da Gesù. Perché il diavolo può vincere te ma non può nulla contro Gesù. Allora devi continuamente rifocalizzare le tue lenti, mettendo Gesù sempre in primo piano. C'è un canto che mi piace moltissimo: "Fissa gli occhi in Gesù, / da Lui non distoglierli più / e le cose del mondo tu vedi svanir / e una luce di gloria apparir". Allora capiterà anche a te quello che hanno sperimentato i discepoli: «Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: "Tu sei veramente il Figlio di Dio!"».

  • don Luciano
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 09, 2009 10:37 am

ImmagineMio grande Cuore, che pace la Tua confidenza! tanto è vano il senso in Tua assenza... vuoi che siamo testimoni della Tua gioia, vuoi che godiamo della Tua presenza e che godendone, siamo certi che nulla è senza Te, che tu sei Tutto... sì, mio grande Cuore, Tu il Bene, Tu ogni Bene, Tu il Sommo Bene...

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven nov 20, 2009 12:13 pm

      • ImmagineForse sta già bussando...


Quasi alla fine dell'anno liturgico, mentre ci prepariamo a salutare l'evangelista Marco, la liturgia ci propone un brano del tredicesimo capitolo del primo evangelo. Un testo difficile, che non possiamo decodificare se non tenendo conto del suo genere letterario - quello apocalittico - e mettendo al centro della nostra lettura non la fine della creazione, ma il fine della sua storia.

Ogni giorno facciamo l'esperienza drammatica del conflitto fra il bene e il male, percepiamo la fragilità e la bellezza dell'amore che ci abita, sentiamo in noi il desiderio di una giustizia irrintracciabile negli umani tribunali, e ci chiediamo cosa rimarrà di tutto questo, chi ne uscirà vincitore, se davvero tutto l'amore gettato nei solchi dei giorni, dei mesi e degl'anni porteranno ad un raccolto abbondante.

Questa è la promessa radicata nel cuore. Questa è la certezza della Parola che non passa, che non conosce ammuffimenti e vecchiaie. Questa è la speranza con cui lo Spirito infiamma la nostra passione di bellezza, desiderio di sfiorare l'eterno, ricerca di pienezza di vita.

La storia, quella del mondo, la mia, la tua, è nelle mani di Dio e l'ultima parola su di essa sarà il trionfo del Risorto. L'universo è lanciato verso quel punto. Quello è il suo fine. Nulla andrà perso. Il più invisibile gesto d'amore verrà ritrovato nel cuore di Dio, come un bicchiere d'acqua fresca, una mano stretta nel sigillo della pace, un'accoglienza incondizionata a chi si sente stretto nel morso della delusione.

La venuta del Signore non porterà distruzione o azzeramento, ma la Sua eterna regalità. Fino alla fine, quella di Gesù, è una buona notizia. I nostri poveri cuori masticati dall'amore, non cadranno nel vuoto, ma saranno raccolti dal Veniente e consegnati nella mani del Padre. Lui sa. Lui non dimentica.

Impariamo dalla parabola. Occhio all'albero, ai rami, al germoglio.

Ecco il legno piantato sulla collina.
Ecco il Germoglio a braccia spalancate.
È vicino.
È alla porta.
Silenzio!
Tendete bene l'orecchio, forse sta già bussando…

  • don Roberto
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven nov 20, 2009 12:36 pm

      • Immagine
  • ...se ami Dio sopra ogni cosa
    e il tuo prossimo come te stesso...

    ...se ami veramente... realmente...
    allora certamente

    non molesterai
    né opprimerai
    non maltratterai nessuno

    in particolare la vedova e l'orfano

    non ti comporterai pure da usuraio,

    e se prendi impegno, renderà...
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar nov 24, 2009 2:50 pm

21 novembre 2009, giorno di festa e gioia

per la presentazione al Tempio della Beata Vergine,

Madre dolcissima di Dio e Madre nostra...

      • Immagine
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar nov 24, 2009 3:16 pm

      • ImmagineRegalità d'amore



La luce fresca del mattino entra di traverso nella stanza dove mi ritiro per la preghiera e la meditazione. Il Crocifisso di legno, che mi accompagna dal giorno dell'ordinazione, è immerso dal sole.
Mi fermo.
Freno il fiume di pensieri di una mattina piena di impegni.
Mi siedo.
Ecco il nostro re.
Ecco il suo trono.

Facciamo fatica ad essere discepoli di un così, di un Dio che rivela la sua regalità dal trono della Croce. Facciamo fatica perché vorremmo circondarci di vittorie, piccole o grandi che siano; perché sogniamo una visibilità appagante; perché - anche se non ce lo diciamo - desideriamo consenso e unanimità. Invece, il nostro re e il suo regno, si nutrono di un'altra logica. "Il mio regno non di questo mondo", dice Gesù.

Facciamo fatica ad essere discepoli di un Dio che rivela la sua regalità nell'amore e non nella prevaricazione, nel dono della vita e non nella conquista, nel servire e non nella pretesa d'essere servito. Facciamo fatica perché questa novità scardina le nostre gerarchie di potere.

Guardo il mio Crocifisso. Ripenso a quante confessioni ha ascoltato, quanti silenzi ha riempito con la sua presenza. E' vero, facciamo fatica, non possiamo nasconderci. Ma che meraviglia scoprire in quelle braccia spalancate l'annuncio di una regalità nuova sulla nostra vita! Non è con la misura del successo che mi devo confrontare, ma con quella dell'amore. Non è con il calcolo del tornaconto che devo impostare le mie relazioni, ma su quello della gratuità. Non è con il peso del potere che mi devo misurare, ma con quello del dono.

C'è una novità imbarattabile nella regalità d'amore di Cristo. E' un re che al posto del mantello, sceglie di rivestirsi di un asciugatoio e al posto di inchini e riverenze, si inginocchia davanti ai piedi dei discepoli e non si rialza finché tutti sono passati dalle sue mani. E' un re che non si impone e non condanna. Nessuno è obbligato a seguirlo, ma a tutti è proposta la via: "Seguimi".

E tu? Hai già scelto il tuo re da seguire?

  • don Roberto
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 30, 2009 3:19 pm

ImmagineMio grande Cuore, penso che solo l’Amore può tutto: l’Amore può tutto, perfino lasciare a bocca asciutta quello di sotto… concedimi di amare, mio grande Cuore e Signore, concedimi di amare, senza capire, senza limite, senza meta: amare, qs sl io desidero…

...con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 30, 2009 3:41 pm

      • Immagine“A" come Avvento


Eccoci, cari amici! La madre Chiesa ci chiama a ricominciare il nostro cammino di discepoli del Rabbì di Nazareth con il grande tempo dell'Avvento. Vi devo confessare che mi piace proprio questa possibilità che ogni anno viviamo nelle nostre comunità. Possibilità di ripartire, di mettere nella mani del Padre le nostre ferite e delusioni e concederci un tempo nuovo per lasciare che la novità di Cristo risplenda nella nostra vita. Non importa quanta fragilità abbiamo sperimentato nello scorrere del tempo, non conta quante delusioni abbiamo accumulato o quanta povertà ci siamo ritrovati addosso. Il Signore ci chiama a ripartire, dall'inizio, dalla "A".

Ripartire dalla "A" di Avvento per riscoprire che questo grande tempo non è solo funzionale al Natale e non possiamo ridurlo all'attesa trepidante del piccolo messia nella grotta di Bethlem. Gesù è già venuto, Lui è già in mezzo a noi e l'Avvento ci ricorda che Egli è sempre il Veniente. Lo diciamo tutte le domeniche nel Credo: "…verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti". E mi chiedo: ma noi lo aspettiamo per davvero? C'è nella nostra vita cristiana quella dimensione fondamentale di attesa, di desiderio che orienta e disciplina il nostro sguardo sul presente? Il grande San Basilio dice che "Il cristiano è colui che resta vigilante ogni giorno e ogni ora sapendo che il Signore viene!". Ma questo desiderio, questa appassionata ricerca, brucia ancora nel nostro cuore? Davvero aspettiamo che il Risorto esaudisca la sua promessa: "Io vengo presto" (Ap 22,20)?

Ma c'è pure una seconda "A" da cui ripartire, quella di Attenzione. Al centro del brano di Vangelo c'è proprio questo invito: "State bene attenti a voi stessi" (v.34). Non a questa o quell'altra tentazione, ma a voi stessi. Attenti per imparare a conoscersi, per ascoltare il Signore che interpella il cuore, per fare unità nella vita, per evitare la dispersione che azzera e frantuma, per fare esperienza di vera libertà, per avere un rapporto sano ed equilibrato con la realtà e con lo scorrere del tempo. Attenzione per saper riconoscere i passaggi di Dio nella mia storia, per distinguere occasione e tentazione, per cercare spazi di silenzio che umanizzano la vita. Attenzione per dedicare il giusto tempo alla preghiera, all'ascolto della Parola, alle celebrazioni della comunità cristiana e provare a interrompere il vortice di fretta e di produttività che ci surgela il cuore.

Buon Avvento, cari amici! Ricordatevi: inizia un tempo nuovo, si riparte dalla "A"! Lasciamoci sorprendere dalla fantasia di Dio…

  • don Roberto
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 30, 2009 3:57 pm

  • ImmagineNovena alla Beata Vergine Maria Immacolata:

              • domenica 29 novembre, primo giorno[/b][/size]
  • Ave, o Maria,
    piena di grazia:
    il Signore è con Te!

    Tu sei benedetta fra le donne
    e benedetto è il frutto del Tuo seno, Gesù.

    • Per la Tua Immacolata concezione: salvaci!
    Santa Maria, Madre di Dio,
    prega per noi peccatori:
    adesso e nell'ora della nostra morte. Amen
    • Tu, Mediatrice grande,Immagine
      Tu, Mediatrice fedele,
      Tu, Mediatrice di tutte le grazie: prega per noi!
      [/i]
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 30, 2009 4:07 pm

  • ImmagineNovena alla Beata Vergine Maria Immacolata:

              • lunedì 30 novembre, secondo giorno[/b][/size]
  • Allora Maria disse:
    «L'anima mia magnifica il Signore
    e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
    perché ha guardato l'umiltà della sua serva
    d'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata...
              • Immagine
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar dic 01, 2009 9:36 am

ImmagineMio grande Cuore, ecco che proprio all’inizio di qs tempo prezioso le gemme perdono splendore, il buio si fa pesante e schiaccia amore e speranza: che resta se nn ci fosse la Tua grazia?

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar dic 01, 2009 9:37 am

  • ImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagine
      • Beati quelli che accolgono la Parola di Dio e la vivono, ogni giorno …
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      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1266: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable

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