Riflessi di lago, specchio di un'anima ... 2009

Riflessi di lago, specchio di un’anima…

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Messaggio da miriam bolfissimo » ven gen 02, 2009 3:47 pm

  • Immagine
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » ven gen 02, 2009 4:03 pm

  • Padre nostro, che sei nel nostro cuore...
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      • Padre nostro,
        che sei nei cieli e nel nostro cuore,
        Ti affidiamo questo nuovo anno:
        che sia Tempo di nostro Signore!

        Sia fatta la Tua volontà,
        qui ed ora, nel nostro pellegrinare,
        e possa Tu essere il nostro cibo quotidiano
        a cui desideriamo tendere, e assomigliare…

        Fa’ del nostro perdono reciproco
        aria fresca da respirare,
        fa’ del Tuo perdono prezioso
        ristoro nelle cadute, e consolazione…

        Padre nostro,
        che sei nei cieli e nel nostro cuore,
        Tuo è questo nostro tempo che ci doni
        Tuoi i nostri cuori che a Te ritornano in Amore. Amen
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » ven gen 02, 2009 4:30 pm

  • ImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagine
      • Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli…
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      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » ven gen 02, 2009 4:33 pm

1 Gennaio 2009, solennità di Maria Santissima, Madre dolcissima di Dio e Madre nostra...


      • O Maria, Madre dolcissima di Dio e Madre nostra,
        io mi affido al Tuo Cuore Immacolato ed Addolorato
        affinché possa essere come il Cuore Divino
        del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo mi vuole…
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
Ultima modifica di miriam bolfissimo il mer mar 25, 2009 10:47 am, modificato 1 volta in totale.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » ven gen 02, 2009 4:46 pm

Immagine Mio grande Cuore, dopo santa francesca saverio cabrini, serva in generosità e umiltà, san nicola di mira, portatore di doni e gioia, e santa gemma galgani, luce preziosa quando si fa sera e la notte si avvicina, qs'anno mi terrà il passo santa bernardette soubirous, serva nel nascondimento della Mamma Celeste: con le sue parole, il mio impegno e grande desiderio...
      • Bisogna amare senza misura!
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » dom gen 04, 2009 5:30 pm

      • Immagine Ripartire da Dio


Rieccoci, cari amici! Abbiamo salutato il 2008 e un nuovo anno si è aperto davanti ai nostri passi. Ho vissuto la notte di San Silvestro con qualche migliaio di giovani pregando e cantando per la pace, ospiti del SERMIG di Torino. Allo scoccare della mezzanotte eravamo in cattedrale per celebrare l’Eucaristia e mi è venuto spontaneo ripensare al nostro cammino di Avvento, a quella Parola più dolce del miele e più forte di una martellata, che ci ha accompagnato a contemplare il Dio inatteso e stupefacente che si fa uno di noi.

Oggi la liturgia ci riportano con occhi sgranati davanti allo spettacolo di questo Dio fragile che si affaccia nel mondo con la carne mortale di un bimbo indifeso e illuminato dal sorriso di una donna. Che follia d’amore questo Dio che viene ad abitare in mezzo a noi e condivide la debolezza e la fragilità della carne con gli uomini di ogni tempo e di ogni luogo!

L’altro giorno un papà mi ha detto: “Proprio belli questi giorni, si ha un po’ di tempo per pregare, per leggere qualche pagina di Vangelo… Ma poi si riparte e tutto ricomincia come prima…”. Lo so che è difficile, lo è anche per me! Ma il Natale che abbiamo celebrato, quel cucciolo di Messia che abbiamo accolto, dovrebbero portarci a (ri)scoprire che ogni frammento del nostro vivere - anche il più insignificante al nostro miope giudizio – è inzuppato della presenza trasformante di Dio.

Ogni spazio e ogni luogo delle nostre giornate è tempo per incontrarLo, è un occasione per gustare la Sua presenza. La nostra vita di ogni giorno, la nostra umana quotidianità - quella in cui Dio sceglie di abitare - è il luogo e il tempo per scoprirlo vicino. (Più di quanto spossa immaginare…)

La sua presenza si nasconde tra le pratiche da sistemare sopra la scrivania, nello straccio umido della casalinga, nella mano callosa e robusta del falegname, nelle pareti di un ospedale conosciuto ormai come le proprie tasche, nelle verifiche da correggere… È qui che Lui si lascia scoprire e amare. È qui che Dio si fa compagno di cammino. Conosco uomini e donne che potrebbero parlare per ore della mistica dei fornelli, della spiritualità del trattore, della preghiera metropolitana e della contemplazione fra il bucato e il ferro da stiro!

In questo nuovo anno ripartiamo da Dio, da quel Dio che abita e riempie di senso e forza la nostra quotidianità.

Buona settimana!
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun gen 12, 2009 9:51 am

Immagine Mio grande Cuore, ripartire da Te: ad ogni Santissima Eucaristia, ogni giorno, ogni quarto d’ora… ripartire da Te, ogni volta che il pensiero si fissa sull’impossibile, ripartire da Te a cui tutto è possibile…

…e prima di ripartire, lasciare tutto nelle Tue mani: tutto, mio grande Cuore, non solo l’affanno e la fatica del cammino, ma anche il desiderio di non camminare più, e di avere altri compagni di viaggio, e di camminare altrove… tutto, tutto quello che di me non mi piace ma mi vive dentro, ecco lo lascio tra le Tue mani... ed ora vado, riparto da Te: il passo ha un nuovo vigore e la Tua preziosa e dolcissima benedizione…

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun gen 12, 2009 9:58 am

      • ImmagineNelle fila dei peccatori


Sono passati trent’anni dalla visita dei magi d’oriente e il piccolo Gesù è cresciuto ed è diventato un uomo. Dopo anni di nascondimento e di normalità, Gesù decide di uscire allo scoperto, di iniziare la sua missione, di rivelare il vero volto di Dio. E da dove inizia? Dopo millenni di attesa qual è la sua prima mossa? Ci saremmo aspettati che il messia si rivelasse a Gerusalemme con un grande e solenne discorso, annunciando il regno di Dio e il suo giudizio imminente. Ci saremmo aspettati una rivelazione potente e inconfondibile, guarigioni di massa e miracoli a ripetizione per togliere ogni dubbio sull’identità messianica del figlio del falegname.

E invece no, Gesù si mette in fila in mezzo ai peccatori! Il Rabbi di Nazareth sceglie una via diversa e scandalosa, una via a cui rimarrà fedele per tutta la sua vita e che lo porterà sulla Croce: in fila con i peccatori al Giordano, crocifisso in mezzo a loro sul Calvario. È meravigliosa questa solidarietà di Gesù con il suo popolo, con gli ultimi, con gli scartati.

A volte abbiamo uno sguardo religioso talmente anestetizzato che non riusciamo più a cogliere la novità, la sorpresa e lo scandalo della rivelazione di Cristo narrata dai Vangeli. Ci siamo accontentati di un cristianesimo da salotto, che al massimo esprimere il suo entusiasmo con uno sbadiglio. Avremmo tutti un po’ bisogno di resettare il nostro sguardo per imparare a stupirci di Dio e smettere di accusarlo per tutti i mali del mondo...

Rileggo tutto e davvero ancora mi stupisce la bellezza di Gesù che sceglie di iniziare la sua missione mettendosi in fila con i peccatori. In silenzio. Uno di noi. Dio tra noi.

Coraggio, cercatore di Dio! Non affannarti a scovarlo tra le nubi del cielo o negli avvenimenti sensazionali del marketing religioso. Cercalo dove Lui ha scelto di lasciarsi incontrare. Cercalo nel tuo vicino di casa che non ti concede tregua, in tuo fratello che ha deciso di negarti il saluto, nel tuo fidanzato che senza darti motivi ha deciso di togliersi dalla tua vita dopo che avevate fissato la data del matrimonio, nel tuo principale che non perde occasione per umiliarti e farti sentire inadeguato, in quella donna che dorme al tuo fianco e che tu non riesci più a riconoscere come tua moglie…

Lui lo sa cosa c’è nel tuo cuore. Lui è al tuo fianco. Lui ha scelto quel posto. Cercalo lì e scoprirai che Lui ti ha già trovato.
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven gen 16, 2009 10:46 am

Immagine Mio grande Cuore, in cammino tra altri pellegrini e peccatori, con te che tieni il nostro passo: pensiero da fare girare la testa… se il mio piccolo cuore ti riconoscesse, ti vedesse vivo e pieno d’Amore in fila con noi peccatori, ecco, mi girerebbe la testa, forse fermerei anche il passo, per poi starti dietro qlche metro…

… e tutto questo condizionale racconta del mio sentirTi vivo laddove due o tre sono riuniti nel Tuo Nome: perdonami, mio grande Cuore…

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio gen 22, 2009 10:24 am

      • ImmagineChe cosa cercate?


Finite le grandi feste del Natale, il nuovo tempo che la Chiesa ci consegna è un invito forte a costruire la nostra ferialità in rima con novità e non con banalità... La liturgia ci fa aprire questo tempo ordinario con un brano bellissimo del Vangelo di Giovanni. Sarebbero molte le riflessioni che vorrei condividere su questa Parola, ma per rispetto della vostra pazienza ne scelgo tre.

La prima. Leggendo con attenzione il brano sembra che l’intreccio degli incontri tra Giovanni, Gesù e i discepoli, sia governato dalla casualità: “per caso” Giovanni stava lì con i suoi discepoli e “per caso” Gesù passa proprio davanti a loro. Molti altri incontri nei Vangeli sembrano essere accaduti “per caso”, senza essere progettati o pensati. Ma questa apparente casualità è il segnale che indica un evento che non è nostro, che sfugge al rigido controllo con il quale ci illudiamo di tenere al guinzaglio la nostra storia. Le cose di Dio accadono e bisogna essere pronti a riconoscerle, ad accogliere e ad assecondarle. Giovanni non era lì per aspettare Gesù, ma appena lo vede passare non se lo lascia sfuggire!

La seconda. “Che cosa cercate?”, chiede Gesù agl’aspiranti discepoli che lo tampinano. Mi piace tantissimo questa domanda, la sento forte per me e per tutti i discepoli che ancora si avventurano dietro i Suoi passi. È una domanda provocatoria, che non lascia spazio alle banalità della retorica religiosa, che ci sveste dalle nostre certezze traballanti e ci obbliga ad andare al cuore della nostra ricerca e dei nostri desideri. Senza sconti. Senza saldi di stagione. Dio solo sa quanto ci può far bene rinnovare e riscoprire i desideri del nostro vivere quotidiano.

La terza. “Dove abiti?”, chiedono i discepoli. Mi piace questa risposta perché svela il desiderio profondo che questi uomini si portano nel cuore. Non cercano informazioni religiose e non ambiscono a indottrinarsi con le parole del nuovo maestro. Desiderano invece un incontro e una relazione, si informano sul “dove” di Gesù.

Mentre scrivo mi viene spontaneo chiedermi quanto nelle nostre comunità è ancora vivo questo desiderio, questa passione di incontrare Gesù e di fare l’esperienza incandescente della Sua presenza. Facciamo tante (forse troppe!) cose e corriamo avanti e indietro senza chiederci se quello che stiamo facendo è nella volontà di Dio e se ci porterà davvero a incontrare - e far incontrare! – Lui e non solo delle nostre (presunte) bravure...

Coraggio, cercatori di Dio! L’invito del Rabbì di Nazareth risuona per noi in tutta la sua freschezza e bellezza: “Venite e vedrete!”. Così come siamo, con il carico delle nostre povertà e dei nostri peccati, con le cadute del nostro orgoglio e delle nostre false conquiste, il Maestro ci invita a fare esperienza di Lui, del suo amore forte e fedele.

Buona settimana.
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio gen 22, 2009 10:57 am

Immagine Mio grande Cuore, tempo fa, quando mi hai sussurrato che il caso non esiste, si è aperta una finestra tutt’intorno e la vita si è fatta un sacco più divertente… ogni qual volta la Tua grazia ha trovato accoglienza nel mio piccolo cuore, ogni evento si è presentato come un’occasione da vivere, in quello stesso momento, con partecipazione e stupore… e quel senso di rewind che poco usiamo ma che tanto frutto ci dona, mi ha regalato il Senso…

… nel pieno di questa settimana di preghiera per l’unità dei cristiani sento forte sete di unità: unità in Cristo fra i popoli e nella chiesa, unità innanzi tutto fra noi, uomini di popoli in cammino, uomini tutti dalla comune Origine che è Dio Padre Amore… e per questa unità la mia sete si fa preghiera…
  • …come edera ed ogni sua stella
    avvinta al ramo che tutto unisce
    e a tutto si lega, così noi vive creature
    di popoli forti possiamo essere stelle
    al comune cammino verso la Meta comune
    che è Dio, che è Amore…
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 03, 2009 4:18 pm

      • Immagine Dio è qui, ora


Il Battista è stato arrestato. Tira una brutta aria da quelle parti. Il buon senso avrebbe suggerito a tutti gli aspiranti profeti di stare un po’ tranquilli, di aspettare un momento migliore per scendere in piazza, attendere almeno che le ire vendicative della donna dell’incapace Erode si fossero calmate. Ma Gesù - come sempre! – ci lascia senza parole e decide di farsi largo sulla strada aperta dal sangue del cugino asceta del deserto.

L’evangelista Marco, con il suo stile sobrio e pungente, ci riporta le prime parole di Gesù: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Subito è chiarita una questione decisiva: Gesù non annuncia un sistema religioso, non fornisce una nuova regola di vita e soprattutto non propone un ricettario di consigli morali. Gesù annuncia un fatto, un evento, un incontro e invita ad una risposta totale e generosa. Da qui, poi, viene tutto il resto. Ma se questo non è chiaro, si rischia di tuffarsi in una piscina vuota…

Il tempo è compiuto, dice Gesù. Non rimandare, non cercare scuse, non nasconderti dietro un dito. Questo è il momento. Non lasciarti sfuggire la vita. Non aspettare di essere santo per iniziare a convertirti, non pretendere che tutto sia chiaro e cristallino per accogliere l’invito di Gesù. Dio è qui, ora, accanto a te. Nei panni da stirare, nelle verifiche da correggere, nei motori dell’officina, nei corridori dell’ospedale, nel sorriso imbrattato di cioccolata della tua nipotina, nel telefono che squilla… E’ nel normale scorrere dei giorni che il Rabbi di Nazareth ci invita a lasciarci interpellare dalla presenza di Dio, ad aprire il cuore a Lui, a gustare la sua presenza, a scoprirLo vicino, accessibile, affidabile. Non si diventa santi solo con i ritiri spirituali o le settimane in monastero, ma accogliendo la presenza trasformante di Dio nel caos di ogni giorno.

Venite dietro a me, dice Gesù. Bellissimo! Lui non espone una dottrina, non interroga sui dieci comandamenti, non chiede ai pescatori di Galilea se sono fedeli alle preghiere quotidiane. Niente di tutto questo! Gesù invita a stare con Lui. L’esperienza cristiana – come scrivevo anche settimana scorsa – parte proprio da questa chiamata a stare con Lui, a camminare in sua compagnia, a godere di questo incontro. A volte, purtroppo, la vita di fede è ridotta ad una paccottiglia di cose da fare ed altre da non fare, come se tutto si risolvesse in un gigantesco gioco a punti, dove ti conquisti il paradiso se hai tutti i bollini appiccicati al posto giusto! Ma, per fortuna, la vita cristiana non è questo incubo...

Buona settimana.
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 03, 2009 4:23 pm

  • Nel silenzio
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Con la testa fra le mani
- il lavoro nobilita l’uomo –

a tenere dentro il vuoto
- dio con noi non c’era –

e un uomo vuoto
- senza volto, senza nome –

vuoto di speranza, senza voce:

tra la nebbia e il gelo
la speranza
si confonde
con la fine,
nel silenzio.
  • miriam bolfissimo, 27 gennaio 2009
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 03, 2009 4:38 pm

Immagine Mio grande Cuore, leggo tra quel che si dice di Te …manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso… e stringo nel mio piccolo cuore questo grande sostegno, che la mente lo perderà presto, come spesso perde proprio quel che conta…

…Tu vuoi così, mio grande Cuore, che io serbi nel mio piccolo cuore senza sapere con la mente cosa vi sia dentro: e strada facendo, la mente si perde nel cammino e sa di sapere sempre meno… e il cuore? il mio piccolo cuore non sa di sapere, a volte sente e allora muove il corpo e la mente si presta al passo, certa della speranza che dona la fedeltà alla promessa: tutto il resto è grazia…

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 03, 2009 4:51 pm

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      • Beati gli afflitti, perché saranno consolati…
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      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 03, 2009 4:56 pm

      • ImmagineDentro


La Liturgia ci invita a puntare la nostra attenzione in una direzione particolare: “dentro”. Quello che abbiamo ascoltato è il primo esorcismo raccontato nel Vangelo di Marco, e mi colpisce che tutto questo avvenga proprio dentro la sinagoga. Non in una viottola malfamata della periferia di Cafarnao, non in un angolo oscuro di qualche paesello sperduto, ma dentro la sinagoga. L’evangelista è chiaro: la prima liberazione dal demonio deve avvenire “dentro” la comunità. Allora, come oggi.

Lo Spirito ci invita a partire da “dentro”, da quell’impasto meraviglioso di santità e di peccato, di slanci e di fatiche, di eroismi e di mediocrità che sono le nostre comunità. Da “dentro” perché la Parola ci chiama a dirci la verità sulla nostra fede, a smuovere i macigni che impediscono di percorrere le strade della fraternità, a ritrovare i sentieri della speranza, a sbarrare i vicoli senza uscita della superficialità, a non impantanarsi nei fanghi del formalismo e dei tradizionalismi vuoti.

La Parola ci mette in discussione, a partire dai più vicini (o da quelli che si credono tali…). Siamo tutti interpellati a liberarci da quelle esperienze false e demoniache di fede che ci allontanano dal Dio bellissimo rivelato da Gesù. Il demonio sa bene chi è e vuole tenercene lontano! Da ogni falsa certezza e da ogni demoniaca fede, ci liberi il Signore! Da una fede demoniaca che si anestetizza appena usciti dalla porta della Chiesa e rimane sedata per circa sei giorni, ci liberi il Signore.

Da una fede demoniaca che cerca un Dio lontano, irraggiungibile e faraonico, ci liberi il Signore. Da una fede demoniaca alimentata da paura mista a superstizioni e scaramanzia, ci liberi il Signore. Da una fede demoniaca che rimane rinchiusa dentro le staccionate del sacro, ci liberi il Signore. Da una fede demoniaca che ci gonfia di presunzione e ci fa sentire in dovere di brandire la clava del giudizio, ci liberi il Signore. Da una fede demoniaca che profuma solo di incenso e sacrestia, e non conosce gli odori della strada, gli aromi delle case e i profumi della fraternità, ci liberi - al più presto! - il Signore.

Buona settimana di liberazione!
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven feb 06, 2009 7:20 pm

Immagine Mio grande Cuore, sto male… tutta questa libertà di cui ci hai fatto dono mi fa star male: desidero che qualcuno abbia paletti, metta paletti, ci stringa tutti dentro ad un cuore, un cuore un cuore che batte in un uomo qualunque, ma che sia un cuore…

…dov’è il cuore dell’uomo: non sto cercando Te, mio grande Cuore, sto cercando l’uomo, cerco disperatamente un essere umano con un cuore che vive e poi un altro e un altro ancora e poi cerco quell’uomo che Tu sai, proprio quello, e vorrei che si sentisse, che si vedesse… che il cuore non è solo un muscolo che batte: è lacrime, e impotenza e accentazione e limite e passo fermo nel silenzio sconfinato di un uomo che si vede solo e caduto, è amore non corrisposto e senso di fame e sete di vita che non puoi togliere perché non la puoi avere come la vorresti… e non cerco il perché: cerco l’uomo che senza un motivo è così grande da stare a guardare… poi si potrebbe ricominciare…

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer feb 11, 2009 5:07 pm

11 febbraio 2009, giorno di festa e gioia in onore della Beata Vergine di Lourdes,

Madre dolcissima di Dio e Madre nostra...

      • Immagine
      • O Maria, Madre dolcissima di Dio e Madre nostra,
        io mi affido al Tuo Cuore Immacolato ed Addolorato
        affinché possa essere come il Cuore Divino
        del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo mi vuole…
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun feb 16, 2009 9:02 am

      • Immagine Il nostro Dio è differente...


Le parole del Levitico lo dicono chiaramente: per tutti il lebbroso è un morto che cammina, è l’emarginato per eccellenza. E in aggiunta, come se non bastasse, è pure colpevole della propria ripugnanza: la malattia è un castigo per i propri peccati. Per tutti il lebbroso è uno da evitare e lui stesso deve gridare la sua condizione (“Immondo, immondo!”) per mettere in guardia i possibili sventurati incrociati lungo le strade.

Per tutti, ma non per Gesù!

Il Rabbì di Nazareth non vede un immondo o uno scarto, ma un uomo e un fratello. C’è qualcosa di davvero magnifico in questo incontro, in quel toccare di Gesù che fa ricordare al lebbroso di essere vivo, di essere ancora una persona. È come se quel gesto folle del maestro strappasse il malato, prima ancora che dalla patologia, dalla sua solitudine. Prima di ritrovarsi cucita addosso una pelle lucente e fresca, il lebbroso si riscopre vivo e prezioso agl’ occhi di Gesù.

Mi incuriosisce e mi affascina la richiesta del lebbroso, perché è coraggiosa e timida allo steso tempo: “Se vuoi, puoi guarirmi!”. Egli supera la barriera sociale e si mette in relazione con Gesù, ha dentro un desiderio, non ha paura di portarlo davanti al Maestro. Ma allo stesso tempo sembra quasi che non voglia disturbarlo: “Se vuoi…”. Certo, lui pensa che solo quelli che hanno il tagliando in regola possono accedere alle opere straordinarie di Dio, solo chi se lo merita, solo chi ha la fedina penale pulita.

Quante persone ho incontrato in questi anni che ragionano proprio così: “Io che ho deluso tutti, come posso ancora pregare?”, “Io che non vivo più con mio marito, come posso entrare ancora in una chiesa e mettermi in ginocchio?”, “Io che non riesco a mantenere i miei impegni davanti a Dio, è giusto che continui ad annoiarlo con le mie preghiere?”… e così via.

Dobbiamo davvero convincerci che il Vangelo è diverso, che il nostro Dio è differente! Non sono i meriti accumulati che mi danno libero accesso a Lui, ma il mio desiderio di incontrarlo riconoscendomi bisognoso. La mia povertà non è un ostacolo, ma la porta d’accesso alla Sua grazia e al Suo amore.

Gesù - il rabbi che conosce le nostre solitudini - non si accontenta di dire una parola guaritrice, ma lo tocca, frantuma la distanza e la solitudine. E poi invita al silenzio. Bellissimo! Il maestro non vuole passare per un maghetto o per un santone guaritore. Certo: i miracoli dicono che Gesù è il messia, che in Lui si incarna la potenza di Dio; ma solo sotto la Croce si potrà comprendere fino in fondo qual’è questa potenza e qual’è il vero volto di Dio che Gesù è venuto a rivelare.

Buona settimana
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer feb 25, 2009 11:56 am

Immagine Mio grande Cuore…
  • ...che una cosa e una sola
    mi si impone in questo piccolo cuore
    con l'urgenza che vive nel deserto al tramonto del sole:
    essere testimone di Fede, Speranza e Carità
    ma quel che più conta: di Carità!

    ...e laddove c'è da perdonare,
    mi sento chiamata per prima al perdono,
    al perdono proprio di quello
    che non capisco
    che non avrei fatto
    che avrei impedito...

    ...il perdono: ecco lo sto cercando
    per donarlo certa
    che se rimetterò il debito
    a chi ritengo debitore,
    allora la Misericordia di Dio
    avrà la strada un poco più spianata...
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer feb 25, 2009 12:04 pm

      • ImmagineIl cuore del Maestro


Prima di tuffarci nel tempo quaresimale, la liturgia ci porta nuovamente a meditare su un racconto di guarigione. Ma, se leggiamo il testo con attenzione, ci accorgiamo che ci sono almeno due novità rispetto ai brani che abbiamo meditato nelle domeniche passate: la presenza di un gruppo di “oppositori”- gli scribi - e il tema del perdono dei peccati.

Per quanto riguarda la prima novità, il brano che abbiamo letto è il primo di cinque testi che vengono normalmente chiamate “le controversie” di Gesù (cfr. Mc 2,1-3,6). Domande, obiezioni e mormorazioni degli avversari, portano Gesù ad una progressiva rivelazione di se stesso, e i farisei e gli erodiani alla decisione sulla fine che toccherà al Rabbì di Nazareth (Mc 3,6).

La seconda novità che l’evangelista introduce in questo brano è molto interessante. Al centro della narrazione non c’è la guarigione fisica del paralitico calato dal tetto, ma il perdono dei peccati. Un perdono non chiesto, forse nemmeno preso lontanamente in considerazione. I quattro amici – grandissimi! – che hanno scoperchiato la casa, si aspettavano forse la guarigione prodigiosa operata da Gesù, ma non il perdono dei peccati per il proprio amico. Ecco il cuore del Maestro: il perdono, prima della guarigione! Anzi, potremmo dire che la guarigione è il segno, la prova della potenza della Parola che perdona.

Rileggo il testo e mi affascinano quei quattro fantastici amici che raccolgono il paralitico sulle spalle, salgono sul tetto della casa, la scoperchiano e lo calano giù. Che forza e che follia, ma anche che delicatezza e attenzione hanno avuto questi uomini dei quali Gesù vede e riconosce la fede (v.5). Essi sono il modello, il prototipo della comunità cristiana che sa farsi carico delle fragilità e delle povertà dei propri fratelli per portarli davanti a Gesù.

Coraggio, cari amici! Portatori o portati, lasciamoci raggiungere dalla Parola sempre nuova e potente di Gesù: “Alzati e cammina!”

Buona settimana
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer feb 25, 2009 12:32 pm

Immagine Mio grande Cuore…
  • ...talità kum:
    ed ogni volta che Tu
    lo rivolgi a questo piccolo cuore
    in un sussurro di silenzio
    il desiderio forte e grande
    di alzarmi e andare
    è già piccolo passo dietro al Tuo...

    ...talità kum: a me
    ogni tempo di abbandono, a me
    ogni fatica, a me
    ogni caduta, a me
    ogni sconforto
    pur di avere in dono il Tuo
    talità kum...
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun mar 02, 2009 11:34 am

  • ImmagineImmagineImmagineImmagineImmagine
      • Beati i miti, perché erediteranno la terra …
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun mar 02, 2009 3:04 pm

      • ImmagineNel deserto


La pioggia colorata di coriandoli ha già lasciato spazio alle Ceneri, segno pasquale che ci ha introdotto nel grande tempo della Quaresima. Sistemati in ordine i travestimenti del carnevale, ora è tempo di abbandonare tutte le nostre maschere e guardarci dentro con autenticità.

Con Gesù ci inoltriamo nel deserto per quaranta giorni per verificare la rotta della nostra vita e riprogrammare il cammino dietro a Lui. Deserto per ascoltare, per ascoltarci, per (ri)scoprire il silenzio e la calma, per semplificarci e per dare una gerarchia sensata ai nostri impegni. Deserto per ridire il nostro sì, rinnovato e fedele, alla chiamata dello Spirito.

Deserto per gustare e saziarci della Parola di Dio e allenare il palato a snobbare i brodini precotti che altri ci propinano con garanzie scientifiche di felicità eterna. Deserto per (ri)scegliere Gesù e prepararci al grande annuncio della Pasqua. In questo cammino di autenticità quaresimale, la madre Chiesa ci offre tre “parole chiavi” che vi ripropongo con qualche proposta concreta.

Primo: il digiuno. Digiuno per scoprire che non basto a me stesso e che il mio egoismo non può nutrirmi. Ma attenzione! Il digiuno non deve essere un circolo chiuso: se dico dei “no” è per dire dei “sì” che mi allargano il cuore. Meno televisione per andare a trovare la vecchietta del piano di sopra. Meno sigarette per fare una passeggiata con mia moglie. Meno computer per aiutare i genitori nelle faccende di casa. Meno play-station per ascoltare il nonno. Meno dolci o sfizi per aiutare un povero. Meno pettegolezzi per provare a guardare gli altri così come li guarda Dio.

Secondo: la preghiera. Pregare per trovare uno spazio quotidiano di deserto e riconoscere la nostra totale appartenenza a Dio. Possiamo partecipare alla Messa feriale della nostra comunità o recitare il Rosario mentre si va al lavoro. Qualche volta possiamo pure provare a spegnere il cellulare, invocare lo Spirito Santo e aprire la Bibbia per provare a leggere un Vangelo dall’inizio alla fine o gustare la bellezza dei Salmi.

Terzo: la carità. Carità per ricordarci che la fede deve cambiare anche le nostre mani. Carità non significa solo dare quello che avanza, ma stare attenti ai bisogni dell’altro. Si può accompagnare il vicino di casa a fare la spesa, andare a trovare un anziano ammalato, telefonare alla zia che si sente sempre sola.

Coraggio, cari amici! Non è difficile, basta alzare la vela e lasciarsi portare dal soffio fantasioso dello Spirito…

Buona Quaresima
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 03, 2009 9:29 am

      • Immagine In cammino sull’abisso dell’amore

  • In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Lo Spirito lo sospinse nel deserto. E vi rimase quaranta giorni tentato da Satana. Può apparire strano che sia lo Spirito a spingere Gesù verso la prova, eppure il Vangelo è chiaro: Gesù è sospinto dallo Spirito in un pellegrinaggio verso il luogo del cuore, là dove tutto si decide, verso la scelta. Perché ogni tentazione è sempre una scelta tra due amori. Il comandamento base di tutta la legge biblica dice: ho posto davanti a te la vita e la morte, scegli! Scegli la vita. Dio è un imperativo di libertà, intensificazione di vita. Sceglierlo è salvarsi.

Stava con le fiere e con gli angeli. È il luogo dell’uomo il quale, dice Pascal, «non è né angelo né bestia, e quando vuole fare l’angelo diventa bestia» . L’uomo è come una corda tesa tra i due, un ponte, un cammino sul ciglio di due abissi. Ma il credente sa, dentro il suo cuore, in quale mare naufragare, quello della luce di Dio.

Gesù predicava il Vangelo di Dio e diceva: il tempo è compiuto, e il regno di Dio è vicino. Convertitevi e credete nel Vangelo. Sono quattro gli annunci di Gesù:

– È finita l’attesa. Finito il ciclo dei giorni sempre uguali. Finito il tempo della fame, fame di senso e fame di Parola, ora si apre il tempo del Verbo come pane in tutti i solchi della vita. Con me vivrai solo inizi.

– Il regno è vicino. Il regno di Dio è il riassunto delle nostre speranze, la nuova architettura del mondo e dei rapporti umani. Ed è possibile per grazia, perché Dio stesso si è fatto vicino in Gesù. Dio è vicino a te, con amore.

– Convertitevi... Noi percepiamo questo verbo come una ingiunzione, mentre in realtà porge un invito, una preghiera, offre una risorsa: «Cambia strada, io ti indico la via per le sorgenti, per un Dio luminoso, una nuova ' ragione' per orientarti nel mondo».

– Credete al Vangelo: riprova l’emozione di dare ascolto vero a queste parole. È un annuncio buono per tutti, non per i «buoni» ma per me, per te, per l’uomo sfigurato che pesa forse sulla tua memoria. E sento la pressan­te dolcezza di questa preghiera: riparti da una buona notizia, Dio è qui e guarisce la vita. La buona notizia che Ge­sù annuncia è l’amore.

Credi; vale a dire: fidati dell’amore, abbi fiducia nell’amore in tutte le sue forme, come forma della storia, come forma del vivere, come forma di Dio. Non fidarti di altre cose, non della forza, dell’intelligenza, del denaro, ma fondati sull’amore. I cristiani altro non sono che coloro che hanno creduto all’amore ( 1 Gv 4,16).
  • Ermes Ronchi
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 07, 2009 9:22 am

Immagine Mio grande Cuore, è arrivato: uno, alto e severo, affascinante, si è fermato ad un passo del mio piccolo cuore e vuole entrare… il Tuo silenzio è qui davanti a me, ed io nn ho ancora fatto luogo degno e sacro… imploro grazia di vuoto e orazione e adorazione e carità, imploro grazia di misericordia per me, per i miei cari e per il mondo intero... imploro che il Tuo grande silenzio entri, mio grande Cuore, hic et nunc… tutto il resto è Tuo…

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun mar 09, 2009 3:51 pm

      • ImmagineSul Tabor


La settimana scorsa ci siamo lasciati nel deserto e ora la liturgia ci fa fare un salto impegnativo fino al Tabor, il monte della Trasfigurazione. Un balzo importante, soprattutto spirituale – visto anche che il Tabor è un tozzo colle di 582 metri… - perché ci fa pregustare la meta verso la quale siamo incamminati.

Pietro, Giacomo e Giovanni sono condotti dal loro Rabbì in cima alla montagna. Mentre salgono in silenzio, il loro smarrimento cresce nel cuore. Hanno abbandonando tutto e si sono messi a camminare con Lui. Le cose andavano benone: discorsi da lasciar tutti senza fiato, miracoli, guarigioni, prodigi... Tutto stupendo fino a quando – poco prima di trascinarli sul Tabor - Gesù inizia a parlare della Croce (Mc 8,31-33). Mi immagino i discepoli: “Ma perché deve rovinare tutto così! Cos’è questa storia della sofferenza, del rifiuto e della morte... Che sia impazzito?”. Mi sembra di sentirli mentre salgono al Tabor e il cuore batte al ritmo delle loro confusioni. Ma qualcosa sta per accadere: Pietro, Giacomo e Giovanni ricevono il dono di poter assistere ad un anticipo della gloria della Resurrezione.

Gesù svela l’altra faccia del suo mistero: non solo la Croce, ma anche la Gloria. Gesù apre i loro occhi per riconoscere la sua bellezza e sembra dire: “Ecco chi sono! Ecco chi state seguendo! Coraggio, amici miei!”.

Rileggo questo brano di Vangelo, contemplo la bellezza sperimentata dai tre coraggiosi amici di Gesù e mi viene spontaneo pensare ad altri amici di Gesù… Penso a te, sorella cara, che tutte le notti ti svegli urlando e i tuoi incubi sono abitati dai fantasmi del passato. A te che non trovi più un senso ai tuoi giorni e ti trascini da un bar all’altro. A voi che non riuscite a coronare il vostro sogno d’amore, perché le vostre famiglie ve lo impediscono. A te che assisti da anni tuo marito immobile nel letto. A te che ti sei innamorata di un uomo che non può amarti. A te che resisti ogni giorni nelle umiliazioni del lavoro e tieni duro pensando a tua moglie e ai tuoi bellissimi bimbi. A te che ogni giorno ritorni sulla tomba del tuo amato marito. Penso a voi e a tutti gli altri fratelli e sorelle che portano una Croce pesante sulla spalle. Per voi e per tutti - anche per chi ancora non lo sa - brilla la luce di Cristo, la luce del Tabor, anticipo e meta del nostro cammino verso la Pasqua.

Buona settimana
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven mar 13, 2009 5:46 pm

Immagine Mio grande Cuore, assorbo e rifletto riflessioni altrui: giovanni che stava sul tabor è rimasto poi anche sotto la croce a sostenere la Madre Addolorata, xchè aveva impresso in sé la bellezza dell’Amore Trasfigurato... che è come dire che nel piccolo quotidiano c'è la possibilità di stare accanto al dolore se nel nostro cuore è impressa la bellezza dell’amore, e la sappiamo recuperare... tutto il resto, è grazia...

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven mar 13, 2009 5:52 pm

      • ImmagineLa «via lucis» che nasce dall'ascolto

  • In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati...
Dalla domenica del deserto al Vangelo della luce. La nostra vocazione altro non è che la fatica tenace e gioiosa di liberare tutta la luce e la bellezza seminate in noi: verità dell'uomo è una luce custodita in un guscio di fragile argilla.

Sul monte il volto di Gesù brilla di un contenuto che lo travolge, di una energia che non si ferma al volto, neppure al corpo intero, ma tracima verso l'esterno e cattura la materia degli abiti: le sue vesti divennero bianche come nessun lavandaio sarebbe capace. Se la veste è luminosa sopra ogni possibilità umana, quale sarà la bellezza del corpo? E se così è il corpo, come sarà il cuore?

Allora Pietro, stordito e sedotto da ciò che vede, balbetta: è bello per noi stare qui. Stare qui, davanti a questa bellezza, perché qui siamo di casa, altrove siamo sempre stranieri. Altrove non è bello, e possiamo solo camminare non sostare, qui è la nostra identità: abitare anche noi una luce. È bello stare qui: il nostro cuore è a casa soltanto accanto al tuo, Signore.

Sul Tabor il corpo di Gesù trasfigurato racconta Dio. Tutto ciò che Gesù ha detto è vero perché il suo corpo splende, anticipo del Regno: Regno di luce e di tenerezza perché il suo Corpo è luce e tenerezza; Regno di bellezza e di grazia perché il suo Corpo è bellezza e grazia; Regno di incontri che lega insieme in un nodo di stupore le sei presenze sul monte. Ma come tante cose belle, la visione non fu che un attimo. «Una nube li coprì e venne una voce: Ascoltate Lui». Il Padre prende la parola ma per scomparire dietro la parola del Figlio.

Il mistero di Dio è ormai tutto dentro Gesù. Con Mosè, dal volto intriso di luce, con Elia, rapito su un carro di fuoco e di luce, tutta la bibbia converge su Cristo. Sali sul monte per vedere e sei rimandato all'ascolto. Scendi dal monte e ti rimane nella memoria l'eco dell'ultima parola: Ascoltate Lui.

La nostra via lucis è l'ascolto. Quella luce, «la luce della trasfigurazione che è l'energia stessa di Dio» (G. Palamas) è ancora disponibile: nella Parola, nei sacramenti, nella bontà delle persone, nella bellezza delle cose, talvolta scintilla breve talvolta fiume di fuoco. Il mondo è intriso di luce, lo sanno tutte le religioni, lo sanno gli innamorati, gli artisti, i puri. Ma ora io so che «alle sorgenti della bellezza, della pace e dell'energia di quelle falde di fuoco presenti nel cosmo, è posto Gesù di Nazaret» (O. Clèment), fiamma delle cose, cuore di luce dentro ogni creatura.
  • Ermes Ronchi
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun mar 16, 2009 4:36 pm

      • ImmagineNel Tempio


Dopo il silenzio del deserto e la lucentezza del Tabor, la Parola ci invita ad addentrarci nel Tempio di Gerusalemme. La scena è movimentata e la mano saggia del quarto evangelista intreccia un racconto ricco di richiami e riferimenti alla Sacra Scrittura, presentando un Gesù un po’ diverso da certi nostri immaginari melensi e burrosi…

Leggendo con un po’ di attenzione il brano, viene spontaneo farsi una domanda: perché Gesù se la prende così tanto con i cambia valute e i venditori di animali per i sacrifici? Dopo tutto il loro era un servizio prezioso: cambiavano le monete agli stranieri permettendogli di acquistare gli animali per il sacrificio e impedendo di introdurre nel tempio monete con l’immagine dell’imperatore. Allora: cosa fa arrabbiare così tanto Gesù da spingerlo a fabbricarsi una frusta e cacciare fuori questi commercianti?

Il Rabbì di Nazareth non vuole che la casa del Padre diventi un luogo di mercato, un bazar del sacro, un tavolo di scambi tra domanda e offerta. Ci pensavo l’altro giorno: “Lascio qui una bella offerta per il restauro della Chiesa, così prega un po’ per me e speriamo che mi passi il mal di schiena!”, mi ha detto una signora alla fine della Messa. Non so come Gesù avrebbe reagito a questa frase, io mi sono limitato ad un sorriso e ad assicurare che avrei pregato per lei anche senza l’offerta per i restauri! Forse è proprio questo “rimpicciolimento” del volto di Dio che ha mandato su tutte le furie Gesù: con Dio non si può mercanteggiare, non è un funzionario da corrompere o un venditore con cui trattare il prezzo. Se voglio fare l’offerta per i restauri della Chiesa, benissimo! Ma non lo faccio affinché il “dio-ragioniere” si segni sulla sua agenda che è in debito con me, ma per condividere il desiderio e la necessità della mia comunità di avere una chiesa agibile, bella e accogliente per tutti!

Il tempo della Quaresima ci chiama a questo lavoro di martello e scalpello per ripulire la nostra immagine deformata di Dio. Ci invita a trovare casa nel nuovo e definitivo tempio di Dio che è il Cristo Crocifisso e Risorto. Guarderemo al Padre con i Suoi occhi, quelli del Figlio amato. Impareremo ad abbandonare tutte le zavorre e le inutilità, per salire più leggeri al monte della Trasfigurazione.

Buona settimana
  • don Roberto Seregni
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