Riflessi di lago, specchio di un'anima ... 2014

Riflessi di lago, specchio di un’anima…

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Messaggio da miriam bolfissimo » mer ott 01, 2014 8:18 am

ImmagineMio grande Cuore, in qs mese la mia preghiera di intercessione è per i missionari di tutto il mondo: concedi a tutti di essere portatori del Tuo Regno, qui ed ora...

...con tutto il mio piccolo cuore ♥
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mer ott 01, 2014 8:19 am

ImmagineGiovedì 2 ottobre 2014, giorno di festa e gioia in onore degli Angeli Custodi...
  • Chi abita al riparo dell’Altissimo
    passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
    Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
    mio Dio in cui confido».

    Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
    dalla peste che distrugge.
    Ti coprirà con le sue penne,
    sotto le sue ali troverai rifugio;
    la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.

    Non temerai il terrore della notte
    né la freccia che vola di giorno,
    la peste che vaga nelle tenebre,
    lo sterminio che devasta a mezzogiorno.

    Non ti potrà colpire la sventura,
    nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
    Egli per te darà ordine ai suoi angeli
    di custodirti in tutte le tue vie.

    • Salmo 90




    Così dice il Signore: «Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, da' ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l'avversario dei tuoi avversari. Il mio angelo camminerà alla tua testa».

    • dal libro dell'Esodo
...con tutto il mio piccolo ♥
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven ott 03, 2014 9:31 am

Immagine Mio grande Cuore, concedi alla poca fede che ho di produrre pazienza e che la pazienza completi l'opera Tua nel mio piccolo cuore, come è scritto
  • ...non dipende dalla volontà né dagli sforzi dell'uomo,
    ma da Dio che ha misericordia.
    • (san paolo ai romani 9,16)
...con tutto il mio piccolo ♥
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven ott 03, 2014 9:32 am

  • ImmagineNella vigna del Signore si raccoglie giustizia e pace
L'uomo dei campi, il nostro Dio contadino, guarda la sua vigna con gli occhi dell'amore e la circonda di cure: che cosa potevo fare di più per te che io non abbia fatto? Canto d'amore di un Dio appassionato, che fa per me ciò che nessuno farà mai. Quale raccolto si attende il Signore? Isaia: Aspettavo giustizia, attendevo rettitudine, non più grida di oppressi, non più sangue! Il frutto che Dio attende è una storia che non generi più oppressi, sangue e ingiustizia, fughe disperate e naufragi.

Nelle vigne è il tempo del raccolto. Per noi lo è ogni giorno: vengono persone, cercano pane, Vangelo, giustizia, coraggio, un raggio di luce. Che cosa trovano in noi? Vino buono o uva acerba?
La parabola cammina però verso un orizzonte di amarezza e di violenza. In contrasto con la bassezza dei vignaioli emerge la grandezza del mio Dio contadino (Veronelli diceva che chiamare uno «contadino» è il più bel complimento che si possa fare a una persona), un Signore che non si arrende, non è mai a corto di meraviglie, non ci molla e ricomincia dopo ogni rifiuto ad assediare il cuore con nuovi Profeti e servitori, e infine con il Figlio.

Costui è l'erede, uccidiamolo e avremo noi l'eredità! La parabola è trasparente: la vigna è Israele, i vignaioli avidi sono le autorità religiose, che uccideranno Gesù come bestemmiatore. Il movente è lo stesso: l'interesse, potere e denaro, tenersi il raccolto e l'eredità! È la voce oscura che grida in ciascuno: sii il più forte, il più furbo, non badare all'onestà, e sarai tu il capo, il ricco, il primo. Questa ubriacatura per il potere e il denaro è l'origine di tutte le vendemmie di sangue della terra. Cosa farà il padrone? La risposta delle autorità è secondo logica giudiziaria: una vendetta esemplare, nuovi vignaioli, nuovi tributi. La loro idea di giustizia si fonda sull'eliminare chi sbaglia. Gesù non è d'accordo. Lui non parla di far morire, mai; il suo scopo è far fruttificare la vigna: sarà data a un popolo che produca frutti.

La storia perenne di amore e tradimenti tra Dio e l'uomo non si concluderà né con un fallimento né con una vendetta, ma con l'offerta di una nuova possibilità: darà la vigna ad altri. Tra Dio e l'uomo le sconfitte servono solo a far meglio risaltare l'amore di Dio. Il sogno di Dio non è né il tributo finalmente pagato (non ne parla più) né la condanna a una pena esemplare per chi ha sbagliato, ma una vigna, un mondo che non maturi più grappoli rossi di sangue e amari di lacrime, che non sia una guerra perenne per il potere e il denaro, ma che maturi una vendemmia di giustizia e di pace, la rivoluzione della tenerezza, la triplice cura di sé, degli altri e del creato. [/color]
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar ott 07, 2014 3:34 pm

  • martedì 7 ottobre 2014, giorno di festa e gioia in onore della Beata Vergine del Rosario,

    Madre dolcissima di Dio e Madre nostra...
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  • Immagine

    Ricordati, o pietosissima Vergine del Rosario di Pompei, non essersi udito mai, che qualcuno dei tuoi devoti,
    il quale abbia col Rosario invocata la tua assi­stenza o implorato il tuo soccorso, sia rimasto abban­donato.
    Io, animato da tal confidenza, a te vengo, o Madre della Misericordia, Vergine delle Vergini, po­tente Regina delle Vittorie.
    Peccatore gemente, eccomi prostrato ai tuoi piedi: imploro pietà, ti chiedo grazia.
    Deh! non disprezzar le mie suppliche, o Madre del Verbo; ma per il tuo Santo Rosario,
    per la predilezio­ne che mostri al tuo Santuario di Pompei, benigna ascoltami ed esaudiscimi. Amen.
...con tutto il mio piccolo ♥
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio ott 09, 2014 3:12 pm

  • ImmagineSiamo mendicanti d'amore invitati a una festa
Il regno dei cieli è simile a una festa. Eppure nella affannata città degli uomini nessuno sembra interessato: gli invitati non volevano venire... forse temono una festa senza cuore, il formalismo di tutti, l'indifferenza reciproca. Non volevano venire, forse perché presi dai loro affari, dalla liturgia del lavoro e del guadagno, dalle cose importanti da fare; non hanno tempo, loro, per cose di poco conto: le persone, gli incontri, la festa. Hanno troppo da fare per vivere davvero. Ascoltando questa parabola provo una fitta al cuore: sono pochi i cristiani che sentono Dio come un vino di gioia; sono così pochi quelli per cui credere è una festa, le celebrazioni liturgiche che emanano gioia, festive non solo di nome.

Allora il re disse ai suoi servi: andate ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. L'ordine del re è favoloso: tutti quelli che troverete, cattivi e buoni, senza badare a distinzioni, a meriti, a moralità. Invito solo all'apparenza casuale, che mostra invece la chiara volontà del re che nessuno sia escluso. È bello questo Dio che, quando è rifiutato, anziché abbassare le attese, le alza: chiamate tutti! Che non si arrende alle prime difficoltà, e che non permette, non accetta che ci arrendiamo, con Lui c'è sempre un «dopo». Un Re che apre, allarga, gioca al rilancio, va più lontano; e dai molti invitati passa a tutti invitati: ed entrarono tutti, cattivi e buoni. Addirittura prima i cattivi... Non perché facciano qualcosa per lui, ma perché lo lascino essere Dio! Alla fine la sala si riempì di commensali. Lo immagino così il Paradiso, come quella sala, pieno non di santi ma di peccatori perdonati, di gente come noi.

Un invitato però non indossa l'abito delle nozze: amico, come mai sei entrato qui senza l'abito nuziale? Di che cosa è simbolo quell'abito, il migliore che avrebbe dovuto possedere? Di un comportamento senza macchie? No, nella sala si mescolano brave persone e cattivi soggetti. Indica il meglio di noi stessi: quella trama nuziale che è la chiave di volta di tutta la Bibbia, la fede come una storia d'amore. Dal momento che Dio ti mette in vita, ti invita alle nozze con lui. Ognuno a suo modo sposo. Parola di profeti, di salmi, di Gesù: la storia della salvezza è la storia di due mendicanti uno d'amore ed è Dio, l'altro d'amore ed è l'uomo. Quell'invitato si è sbagliato su Dio e quindi su se stesso, sulla vita, su tutto: non ha capito che Dio viene come uno Sposo, intimo a te come un amante, esperto di feste: che si fa festa in cielo per un peccatore pentito, per un figlio che torna, per ogni mendicante d'amore che trova e restituisce un sorso d'amore, una sorsata di vita. [/color]
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio ott 16, 2014 2:05 pm

Immagine Mio grande Cuore, nel giorno di festa e gioia per teresa d'avila, leggo e medito...
  • Amore chiama amore, e anche se siamo agli inizi e tanto miserabili,
    cerchiamo di riflettere sempre su questa verità e di stimolarci all’amore,
    giacché se il Signore ci facesse una volta la grazia di imprimercelo nel cuore,
    tutto ci diventerebbe facile, e potremmo in brevissimo tempo e senza alcuna fatica darci alle opere.
    Ce lo conceda Sua Maestà – che conosce quanto ne abbiamo bisogno – per l’amore che ci ha portato
    e che il suo glorioso Figliolo ci ha dimostrato a costo di tante sofferenze! Amen
...con tutto il mio piccolo ♥
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio ott 16, 2014 2:05 pm

  • ImmagineA Cesare le cose, a Dio la persona con il suo cuore
La trappola è ben congegnata: È lecito o no pagare il tributo a Roma? Fai gli interessi degli invasori o quelli della tua gente? Con qualsiasi risposta, Gesù avrebbe rischiato la vita, o per la spada dei Romani o per il pugnale degli Zeloti. Gesù non cade nella trappola: ipocriti, li chiama, cioè attori, commedianti, la vostra vita è una recita per essere visti dalla gente (Mt 6,5)... Mostratemi la moneta del tributo. Siamo a Gerusalemme, nell'area sacra del tempio dove non doveva entrare nessuna effigie umana, neppure sulle monete. Per questo c'erano i cambiavalute all'ingresso. I farisei, i devoti, con la loro religiosità ostentata, tengono invece con sé, nel luogo più sacro al Signore, la moneta pagana proibita, il denaro dell'imperatore Tiberio, e così sono loro a mettersi contro la legge e a confessare qual è in realtà il loro dio: il loro idolo è mammona. Seguono la legge del denaro, e non quella della Thorà. I commedianti sono smascherati.

È lecito pagare? avevano chiesto. Gesù risponde cambiando il verbo, da pagare e rendere: Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. Cesare non è solo lo Stato con le sue istituzioni e le sue facce note, ma l'intera società nelle cui relazioni tutti ci umanizziamo. «Avete avuto, restituite», voi usate dello Stato che vi garantisce strade, sicurezza, mercati. Rendete, date indietro (il give back degli anglosassoni), come in uno scambio pagate tutti il tributo per un servizio che raggiunge tutti. Come non applicare questa chiarezza semplice di Gesù ai nostri giorni di faticose riflessioni su crisi economica, manovre, tasse, elusione fiscale; come non sentirla rivolta anche ai farisei di oggi per i quali evadere le tasse è un vanto?

Gesù completa la risposta con un secondo dittico: Restituite a Dio quello che è di Dio. Siamo immersi nella gratuità: di Dio è la terra e quanto contiene; l'uomo e la donna sono dono che proviene da oltre, cosa di Dio. Restituiscili a Lui onorandoli, prendendotene cura come di un tesoro. Ogni donna e ogni uomo sono talenti d'oro offerti a te per il tuo bene, sono nel mondo le vere monete d'oro che portano incisa l'immagine e l'iscrizione di Dio. A Cesare le cose, a Dio la persona, con tutto il suo cuore, la sua bellezza, la sua luce, e la memoria viva di Dio.

A ciascuno di noi Gesù ricorda: resta libero da ogni impero, ribelle ad ogni tentazione di venderti o di lasciarti possedere. Ripeti al potere: io non ti appartengo. Ad ogni potere umano Gesù ricorda: Non appropriarti dell'uomo. Non violarlo, non umiliarlo, non manipolarlo: è cosa di Dio, mistero e prodigio che ha il Creatore nel sangue e nel respiro. [/color]
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven ott 24, 2014 9:51 am

22 ottobre 2014, giorno di festa e gioia in onore di san giovanni paolo ii...
  • Immagine
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven ott 24, 2014 9:52 am

  • ImmagineAmare con tutto noi stessi è necessario per vivere
Qual è, nella Legge, il grande comandamento? Lo sapevano tutti qual era: il terzo, quello del Sabato, perché anche Dio lo osserva. La risposta di Gesù, come al solito, sorprende e va oltre: non cita nessuno dei Dieci Comandamenti, mette invece al cuore del suo annuncio la stessa cosa che sta al cuore della vita di tutti: tu amerai, desiderio, sogno, profezia di felicità per ognuno. E allora sono certo che il Vangelo resterà fino a che resterà la vita, non si spegnerà fino a che non si spegnerà la vita stessa. Amerai, dice Gesù: un verbo al futuro, non all'imperativo, perché si tratta di una azione mai conclusa. Non un obbligo, ma una necessità per vivere, come respirare.

Cosa devo fare domani per essere vivo? Tu amerai. Cosa farò l'anno che verrà, e poi dopo? Tu amerai. E l'umanità, il suo destino, la sua storia? Solo questo: l'uomo amerà. Un verbo al futuro, perché racconta la nostra storia infinita. Qui gettiamo uno sguardo sulla fede ultima di Gesù: lui crede nell'amore come nella cosa più grande. Come lui, i cristiani sono quelli che credono non a una serie di nozioni, verità, dottrine, comandamenti, ma quelli che credono all'amore (cfr 1 Gv 4,16) come forza determinante della storia. Amerai Dio con tutto, con tutto, con tutto. Per tre volte Gesù ripete che l'unica misura dell'amore è amare senza misura.

Ama Dio con tutto il cuore. Non significa ama Dio solamente, riservando a lui tutto il cuore, ma amalo senza mezze misure. E vedrai che resta del cuore, anzi cresce, per amare il marito, il figlio, la moglie, l'amico, il povero. Dio non è geloso, non ruba il cuore: lo moltiplica. Ama con tutta la mente. L'amore è intelligente: se ami, capisci prima, vai più a fondo e più lontano. Ama con tutte le forze. L'amore arma e disarma, ti fa debole davanti al tuo amato, ma poi capace di spostare le montagne. Gli avevano domandato il comandamento grande e lui invece di uno ne elenca due, e il secondo è una sorpresa ancora più grande. La novità di Gesù sta nel fatto che le due parole fanno insieme una sola parola, l'unico comandamento. E dice: il secondo è simile al primo.

Amerai l'uomo è simile ad amerai Dio. Il prossimo è simile a Dio, è la rivoluzione di Gesù: il prossimo ha volto e voce e cuore simili a Dio, è terra sacra davanti alla quale togliersi i calzari, come Mosè al Roveto ardente. Per Gesù non ci può essere un amore verso Dio che non si traduca in amore concreto verso il prossimo. Ma perché amare, e con tutto me stesso? Perché una scheggia di Dio, infuocata, è l'amore. Perché Dio-Amore è l'energia fondamentale del cosmo, amor che muove il sole e l'altre stelle, e amando entri nel motore caldo della vita, a fare le cose che Dio fa. [/color]
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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