Riflessi di lago, specchio di un'anima ... 2011

Riflessi di lago, specchio di un’anima…

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Messaggio da miriam bolfissimo » sab gen 08, 2011 2:57 pm

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      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » sab gen 08, 2011 3:08 pm

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        • La Vergine in ascolto

          ci insegni ad accogliere la Parola di Dio...
    • Ave, o Maria,
      piena di grazia:
      il Signore è con Te!

      Tu sei benedetta fra le donne
      e benedetto è il frutto del Tuo seno, Gesù.

      Santa Maria, Madre di Dio,
      prega per noi peccatori:
      adesso e nell’ora della nostra morte. Amen
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Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » sab gen 08, 2011 3:10 pm

1 Gennaio 2011, giorno di festa e gioia in onore di Maria Santissima,

Madre dolcissima di Dio e Madre nostra...

  • O Maria, Madre dolcissima di Dio e Madre nostra,
    io mi affido al Tuo Cuore Immacolato ed Addolorato
    affinché possa essere come il Cuore Divino
    del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo mi vuole…
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » sab gen 08, 2011 3:44 pm

Immagine Mio grande Cuore, dopo santa francesca saverio cabrini, serva in generosità e umiltà, san nicola di mira, portatore di doni e gioia, santa gemma galgani, luce preziosa quando si fa sera e la notte si avvicina, santa bernadette soubirous, serva nel nascondimento della Mamma Celeste, e beato giovanni xxiii, che ha fatto brillare nel suo il sorriso di Dio, qs'anno camminerò sotto la protezione di sant'antonio abate, eremita al servizio dei fratelli: tra i suoi detti, a ritmare il passo...
      • Disse ancora: «È dal prossimo che ci vengono la vita e la morte.

        Perché, se guadagniamo il fratello, è Dio che guadagniamo;

        e se scandalizziamo il fratello, è contro Cristo che pecchiamo».
Unabbraccissimogioiosissimo, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab gen 08, 2011 3:52 pm

  • Immagine Cercatori
Se sei un cercatore di Dio, oggi è la tua festa. Se sei uno che non si accontenta del "sentito dire", oggi è il tuo giorno. Se il tuo cuore è inquieto, siediti comodo e leggi con attenzione la pagina splendida che Matteo ci regala.

Lo scrivo subito a scanso di equivoci: non erano tre e nemmeno re (dove sta scritto nel Vangelo?). Ciò che è certo è che venivano da lontano, da Oriente, forse dall'Arabia. Matteo li definisce con la parola greca "magoi", che sta ad indicare astronomi, astrologi, studiosi del cielo. La loro è la storia di un cammino, di una partenza lontana, di una ricerca, di un desiderio. Si fidano di una stella, trovano la loro strada tracciata nel cielo.

Matteo è abilissimo nel descrivere il contrasto tra la dinamicità e la ricerca dei magi, e la staticità e la chiusura di Erode, dei sacerdoti e degli scribi. Loro così vicini non hanno visto nulla, non hanno capito niente. L'avevano lì, a due passi, bastava aprire gli occhi. Ma la stella era nel cielo, e loro - i potenti - erano troppo preoccupati a tenersi ben stretti ai loro scranni di potere. (Quanto ci assomigliano!)

I magi, invece, da lontano hanno visto quella luce, senza saperlo hanno incarnato la profezia di Isaia: "Cammineranno le genti alla tua luce" (Is 60, 3). Hanno visto e sono partiti. Senza sapere verso dove. Partiti e basta. Come Abramo, padre della fede. Appunto.

Matteo spalanca l'annuncio del Vangelo: quella luce brilla su tutti i popoli. Il Messia nato della grotta di Bethlemme è per tutti. Alla faccia della vecchietta punitrice, non ci sono cioccolatini per i bravi o carbone per i cattivi. Il messia nasce per tutti!

Ciò che fa la differenza non è un'appartenenza ad un popolo, ad una etnia, ad una famiglia, ma la ricerca sincera e coraggiosa di quella Luce, del Messia, del Cristo. Ciò che conta è la domanda che mi porto dentro, è il desiderio che non si lascia saziare dai surrogati, è lo sguardo che non pretende di capire e di far combaciare tutto e subito.
Questo vale anche per noi.

Non conta se sei cattolico da generazioni e generazioni, se sei "vicino" alla parrocchia, se non ti sei perso un incontro di catechesi, se sei nel consiglio pastorale o se fai parte di questo o quel movimento... Puoi fare tutte queste cose, magari farle benissimo, con grande devozione, ma se il tuo cuore non è sulle tracce di quella stella, se non sei in cammino dietro a quella luce, se non sei alla ricerca di Dio, tutto è inevitabilmente esposto alla sterilità.

A volte ci accontentiamo di "fare" i cristiani. La ricerca dei magi, il loro cammino, il loro sguardo, ci deve smuovere a "essere" cristiani, fino in fondo. Totalmente Suoi.
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab gen 08, 2011 3:59 pm

Immagine Mio grande Cuore, essere cercatori, ecco quel che conta... non trovare, e neppure trovarTi, ma cercare, cercare il fratello, e cercarTi, cercarTi sempre e comunque... trovarTi è grazia, come pure trovare il fratello è grazia Tua: è il riposo alla fatica, è acqua fresca alla nostra sete, è consolazione alla solitudine del nostro pellegrinare...

...trovare è Tua Volontà, cercare è la mia piccola volontà che metto, gioiosa, nella Tue Eterne Mani…

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab gen 08, 2011 4:09 pm

  • Immagine E poi?
Oggi le strade sono una lastra di ghiaccio. La pioggia sottile si cristallizza sull'asfalto. Pericolosissimo. Scivolare è facile, per strada e nella fede.

Scivolare è facile, smettere di cercare, seguire l'esempio sedentario di Erode e snobbare il cammino coraggioso dei magi. Scivolare è facile, dimenticare quel cucciolo nella grotta di Betlhemme e riappropriarsi della propria immagine ammuffita di Dio.

Bellissimo il Natale, certo. Ma poi, si sa, l'Epifania le feste le porta via. E si riparte. Scuola, lavoro, impegni, scadenze, agende surriscaldate... E che è servito tutto questo? Solo una bella pausa per riprendere un po' il fiato? Una sosta romantica ai piedi della culla del piccolo Gesù? E poi?

E poi quel bimbo è diventato un uomo, dopo trent'anni di nascondimento nel silenzio di Nazareth, esce allo scoperto. La scena del Battesimo è una conferma dello stile di Dio, del "come" che abbiamo meditato nella notte di Natale.

Il Rabbì inizia la rivelazione messianica attesa da secoli e si mette in fila con i peccatori. Nato in una stalla, ora si presenta in fila con i peccatori al Giordano. Pure il Battista rimane stupito, forse anche Lui si aspetta un Messia diverso, una rivelazione inequivocabile, prodigi, miracoli, guarigioni per svelare al mondo la verità del falegname di Nazareth. E invece no.

La Rivelazione prosegue lo stesso stile dell'Incarnazione: solidarietà, nascondimento, irrilevanza, piccolezza.

Coraggio, cari amici! Liberiamo i nostri salotti dai presepi e dagli alberi di Natale, ma facciamo in modo che lo stupore non si liberi mai di noi.
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab gen 15, 2011 10:24 am

Immagine Mio grande Cuore, leggo di malika mokeddem: “Cerca la luce, anche nelle tenebre più impenetrabili. Se tu non la vedi da nessuna parte, è perchè ce l'hai negli occhi...” e mi fermo a pensare a qnte volte cerco altrove qllo che mi abita dentro…

…scavarsi è una fatica da contorsionisti dell’anima, è dimenticare qnto si possa apparire goffi e limitati e credere che dentro c’è tt ql che serve x restarTi fedeli… bisogna essere cercatori sempre, ma soprattutto del tesoro che hai custodito dentro di noi...

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun gen 17, 2011 10:25 am

  • Immagine Ecco l'agnello di Dio
Dopo la grandi abbuffate spirituali (e non) del tempo di Natale, la liturgia di rimette nel tempo ordinario. Riprendono gli impegni scolastici e sportivi dei nostri ragazzi, ripartono i percorsi di catechesi, tutte le attività delle parrocchie e degli oratori si riappropriano dei loro ritmi.

Chissà se quella scintilla che è brillata nei nostri occhi la notte di Natale ha cambiato il nostro cuore... Chissà se il Cristo Salvatore ha preso vita in noi, se la nostra vita si è lasciata impastare da quel lievito di novità... Chissà se quella stella che i magi d'oriente ci hanno invitato a seguire, ha riempito anche i nostri cuori di una grandissima gioia.. Chissà...

Oggi la liturgia ci riporta nuovamente a confrontarci con Giovanni battista. Il quarto Vangelo non racconta la scena del Battesimo di Gesù, ma mette sulle labbra del cugino asceta la rivelazione del Messia: Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Tutti i giorni ascoltiamo nell'Eucarestia questa frase, proviamo a capirla meglio.

Innanzitutto bisogna dire che questa presentazione che Giovanni fa di Gesù, contiene una novità strabiliante. A differenza della tradizione ebraica, dove è l'uomo che si deve offrire a Dio, qui ci viene presentato un Dio che rovescia le parti, che capovolge le logiche del gioco. L'immagine dell'Agnello di Dio sottolinea che è Lui stesso che si offre per noi, che si dona e si consegna.

Questo capovolgimento è una vera rivoluzione perché sposta le priorità del discepolo: non c'è nulla da conquistare, non ci sono punti premio da far segnare sulla tessera del buon cristiano, ma tutto è un dono da accogliere e da condividere.

Interessantissima è anche la seconda parte dell'affermazione: "...che toglie il peccato del mondo". L'Evangelista usa il vocabolo al singolare per rivelare un aspetto preciso della missione di Gesù che da subito viene messo in luce. In quanto "agnello di Dio" si delinea una missione di espiazione e di liberazione, ma nel mirino di Gesù non sono solo i peccati degli uomini - cioè le singole mancanze o inosservanze - bensì il peccato in quanto tale, cioè quella radice di male che ognuno di noi si porta dentro.

Il progetto di salvezza di Gesù non è un rattoppo d'emergenza, ma è una ricostruzione radicale e totale del cuore.

Coraggio, cari amici, proviamoci. Lasciamo che la potenza dello Spirito di Cristo ci ricostruisca il cuore, doni freschezza alla nostra vita, ci riconsegni all'autenticità della nostra vita da discepoli.

Buona settimana.
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven gen 21, 2011 10:27 am

Immagine Mio grande Cuore, Tu dici che ...il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! ...

...il sabato x l’uomo, il tempo di Dio x l’uomo, il tempo dell’uomo x l’uomo: tt è stato creato x l’uomo, xchè ne facessimo uso secondo la ns volontà e la ns stessa volontà è x noi... è qui, nel ns volere, che cresce la possibilità di gestire il ns tempo: xchè se la ns volontà nn riposa tra le Tue Mani nulla ha Senso, tt ha – valore di un battito d’ali di farfalla e può fare molto, molto + danno...

...ecco il ritmo del cammino: la ns volontà nelle Tue mani, e il tempo che ci hai donato x noi!

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » ven gen 21, 2011 10:32 am

  • Immagine Chiamati
Giovanni è in prigione, scrive Matteo. Non solo un punto di riferimento cronologico nella vita di Gesù, ma una profezia, un anticipo della sorte che toccherà - come a tutti i profeti - anche al Rabbì di Nazareth. Affiancato a questo evento, Matteo aggiorna il lettore sulla nuova residenza di Gesù: da Nazareth a Cafarnao. Questo spostamento non è per nulla casuale. La regione di Zabulon e Neftali è un territorio di frontiera, luogo di mescolanze etniche, culturali, religiose, guardato con diffidenza dai puritani di Gerusalemme.

Gesù inizia da qui. La Sua è una scelta precisa, un trasloco che conferma che questo messia che si è infilato tra i peccatori al fiume Giordano, ha uno stile, un progetto, un cammino che è destinato a creare non pochi problemi. Forse qualcuno si aspettava che il Messia atteso prendesse in affitto un comodo bilocale con balconata sulla piazza centrale di Gerusalemme... Delusione. Grande delusione.

Fin dall'inizio Gesù chiarisce che Lui è diverso, irriducibile agli schemi in uso, rivoluzionario - e per certi versi deludente - rispetto a molte delle attese del tempo. Da questa terra squalificata, da questa collocazione strategica della sua missione, Gesù da il via alla primitiva predicazione: l'esigenza della conversione e l'annuncio del Regno. La chiamata dei primi quattro discepoli esemplificano e concretizzano queste prime parole del Rabbì.

Sono molti gli elementi che caratterizzano questa prima chiamata dei discepoli riportata da Matteo. Rileggendola con calma, mi affascina la centralità di Gesù. È Lui che cammina, vede, chiama. È Lui al centro dell'invito fatto ai quattro pescatori di Cafarnao: "Seguitemi". La proposta del Rabbì non riguarda una dottrina religiosa, un insegnamento, un progetto. Al centro di tutto sta la relazione con Lui, sta la novità di un incontro che stravolge la vita di quegl'uomini.

Mi fa riflettere che i primi quattro discepoli siano due coppie di fratelli. Curioso? Non vi pare? Chissà quanti pescatori c'erano quel giorno sulle rive del mare di Galilea, e Gesù va a scegliersi proprio due coppie di fratelli!

È così: il Vangelo è un invito alla fraternità, perché questa è la sola condizione con cui è possibile mettersi seriamente alla Sua sequela. Tutto l'avventura del cammino dei discepoli mostrerà che il superamento delle piccole logiche personali, l'abbattimento dei propri egoismi, lo smascheramento della propria falsa autosufficienza e l'apertura alla nuova logica della fraternità del Regno, siano condizioni essenziali della vita evangelica e dell'esistenza del discepolo.

Allora coraggio, cari amici! Rimettiamoci in cammino, lasciamo che l'invito del Rabbì risuoni forte tra le reti della nostra quotidianità e ci risollevi dalle nostre incertezze e dalle tiepidezze della fede.

Buon cammino
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio gen 27, 2011 6:31 pm

  • Immagine
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun gen 31, 2011 10:22 am

  • Immagine Beatitudine
«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino», diceva Gesù sulle rive del mare di Galilea. E ora, dall'altura di un monte innominato, annuncia qual è la nuova e sovversiva logica di questo regno che Egli stesso è venuto ad inaugurare.

I discepoli hanno ancora sulla pelle il morso del sale e Gesù, senza troppe premesse, come il nuovo Mosè, sale sul monte per dare compimento alle attese. Le folle lo seguono. Lui si siede e insegna.

Il brano delle beatitudini che troviamo in Matteo, non intende assolutamente beatificare alcune situazione, ma suggerire nuove prospettive di giudizio, logiche di lettura sovversive rispetto a quelle stagnanti proposte dagli scribi e dai farisei.

Le beatitudini di Gesù sono una promessa che si compie nel momento in cui non ti metti a gareggiare con le presunte felicità del mondo, ma scegli il Vangelo e la sua logica. Fino in fondo. Senza sconti.

Beatitudine non è far guerra per una promozione che gonfia il tuo ego e il tuo conto in banca, ma costruire pace.

Beatitudine non è essere rispettato e temuto da tutti nel tuo quartiere, ma vivere nella mitezza.

Beatitudine non è furbizia per trasgredire senza pagarne le conseguenze, ma vivere nella giustizia.

Beatitudine non è tappare la bocca a furia di insulti e menzogne, ma costruire legami sani e aperti al dialogo.

Beatitudine non è conquistarsi un posto di spicco a furia di gomitate, ma ricercare e valorizzare il bene comune.

Questa è la logica del Regno, questa è la conversione annunciata da Gesù, questo è il progetto dell'uomo nuovo che vive nella beatitudine del Risorto.

Buona settimana
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 01, 2011 3:08 pm

  • Immagine

        • La Vergine, offerente nel tempio e orante nella comunità apostolica

          ravvivi la nostra coscienza ecclesiale...
    • Ave, o Maria,
      piena di grazia:
      il Signore è con Te!

      Tu sei benedetta fra le donne
      e benedetto è il frutto del Tuo seno, Gesù.

      Santa Maria, Madre di Dio,
      prega per noi peccatori:
      adesso e nell’ora della nostra morte. Amen
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer feb 02, 2011 11:35 am

Mercoledì 2 febbraio 2011, giorno di festa e gioia

per la presentazione al Tempio di nostro Signore, Luce del mondo...

  • Immagine
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun feb 07, 2011 10:40 am

Immagine Mio grande Cuore, leggo e medito quel che Tu mi hai fatto incontrare dal grande cuore della sorella daniela: “...se tutto ci viene da Dio, la sofferenza è l'unica cosa davvero nostra ke possiamo donare a Dio...”

...sì, mio grande Cuore, il ns diverso modo di soffrire fa che la sofferenza sia una cosa nostra che facciamo crescere nel nostro cuore in modo unico e diverso dalla sofferenza degli altri, ed è davvero l’unico tesoro che Ti possiamo offrire di veramente nostro... eccola, qs piccola grande sofferenza che si affaccia grigia nei giorni di sole, fredda nel tempo migliore, pungente e profonda in un corpo che sente una nuova primavera, eccola, è tutta Tua: ed è la Tua grazia quello che resta!

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun feb 07, 2011 10:42 am

  • Immagine Salati e luminosi
L'annuncio rivoluzionario delle beatitudini non ha ancora raggiunto tutti gli uditori accorsi al monte, e Gesù - senza perdere tempo! - ci interpella con un brano che ci aiuta a tratteggiare identikit del discepolo. I quattro pescatori di Cafarnao si sono lasciati catturare dalla rete del Rabbì, hanno lasciato tutto, si sono fidati e affidati alla Sua Parola. Ora, il maestro, li prepara alla loro missione.

Le due immagini del sale e della luce sono ricche di riferimenti alla vita quotidiana e alla tradizione biblica, ma qui vengono usate per tratteggiare l'identikit del discepolo chiamato a far gustare e a rendere visibile la forza trasformante della Parola.

Matteo, il più moralista tra gli evangelisti, ci richiama giustamente il tema delle "opere buone". Il discepolo, toccato dalla Parola, è chiamato a vivere come testimone della forza del Vangelo per rendere gloria al Padre. Ed è proprio per quest'unica ragione che Gesù ci chiama ad essere discepoli salati e luminosi. Non per noi, non per farci battere le mani, non per essere stimati e ammirati, ma per la gloria di Dio dobbiamo essere sale e luce.

Il brano sottolinea anche la dimensione universale di questa responsabilità affidata ai discepoli: sale della terra e luce del mondo. Non per pochi o per qualcuno, ma per tutti.
Il compito affidato ai neo-discepoli si presenta da subito segnato dall'universalità. C'è un annuncio che è da portare a tutti, che non ha confini geografici o etnici. A questo sono chiamati i discepoli d'ogni tempo. E Gesù è davvero drastico nel dichiarare che chi si sottrae a questo compito è inutile e da buttare.

Cosa te ne fai del sale insipido? Nulla. Cosa te ne fai di una luce che non illumina? Nulla. Così è del discepolo insipido e ombroso.

Coraggio, cari amici! Il sale e la luce sono in noi, sono doni di Dio, non dobbiamo dubitare. Piuttosto teniamo d'occhio quel moggio che vuole oscurarci o quella tiepidezza che ci toglie il gusto della vita e della fede. Non permettiamo a nessuno, nemmeno alle nostre pigrizie e delusioni, di togliere quella carica profetica e missionaria che il Risorto affida a ciascuno di noi.

Animo, fratelli, come discepoli salati e luminosi, testimoniamo che vivere con Lui o senza di Lui non è la stessa cosa!

Buona settimana
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab feb 12, 2011 9:01 am

ImmagineVenerdì 11 febbraio 2011, giorno di festa e gioia

      • in onore della Beata Vergine di Lourdes
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  • Maria, tu sei apparsa a Bernadette nella fenditura di questa roccia.
    Nel freddo e nel buio dell’inverno, hai fatto sentire il calore di una presenza, la luce e la bellezza.
    Nelle ferite e nell’oscurità delle nostre vite, nelle divisioni del mondo dove il male è potente,
    porta speranza e ridona fiducia!

    Tu che sei l’Immacolata Concezione, vieni in aiuto a noi peccatori.
    Donaci l’umiltà della conversione, il coraggio della penitenza.
    Insegnaci a pregare per tutti gli uomini.

    Guidaci alle sorgenti della vera Vita.
    Fa’ di noi dei pellegrini in cammino dentro la tua Chiesa.
    Sazia in noi la fame dell’Eucaristia, il pane del cammino, il pane della Vita.

    In te, o Maria, lo Spirito Santo ha fatto grandi cose:
    nella sua potenza, ti ha portato presso il Padre, nella gloria del tuo Figlio, vivente in eterno.
    Guarda con amore di madre le miserie del nostro corpo e del nostro cuore.
    Splendi come stella luminosa per tutti nel momento della morte.

    Con Bernadette, noi ti preghiamo, o Maria, con la semplicità dei bambini.
    Metti nel nostro animo lo spirito delle Beatitudini.
    Allora potremo, fin da quaggiù, conoscere la gioia del Regno e cantare con te: Magnificat!

    Gloria a te, o Vergine Maria, beata serva del Signore,
    Madre di Dio, Tempio dello Spirito Santo! Amen!
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 15, 2011 10:00 am

  • Immagine Di più
Il testo che la liturgia di oggi ci regala, ci introduce nella prima parte delle "antitesi" del Vangelo di Matteo, cioè in quel discorso di Gesù sulla nuova e radicale interpretazione della Legge.

Vorrei sottolineare che questo lungo brano sulla legge, viene dopo - e non è un caso! - quella delle beatitudini. Questo è molto importante perché l'annuncio della logica sovversiva delle beatitudini, precede l'esplicitazione della legge. Cioè: prima il Vangelo e poi la legge, prima la rivelazione e poi la morale. Perdendo di vista questa gerarchia rischieremmo di leggere questo brano di Vangelo solo come un nuovo codice di comportamenti, un'ulteriore casistica a cui fare riferimento. L'evangelista Matteo ci mette in guardia da questo errore: prima viene il dono di Dio e poi la risposta dell'uomo.

Di questo testo mi ha sempre colpito un'affermazione di Gesù: "se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli" (v.20). Qui non si tratta di superiorità nella quantità, cioè rispettare più precetti e prescrizioni. Il mondo giudaico aveva già una casistica articolatissima, fatta da ben 613 precetti della legge (248 come le ossa del corpo umano, più 365 come i giorni dell'anno). Fare di più, in senso quantitativo, sarebbe stato davvero molto impegnativo!

Il "di più" che Gesù chiede non è nella quantità, ma nella qualità del nostro modo di metterci davanti alla legge di Dio, alla sua volontà. Il "di più" su cui dobbiamo misurarci è sulla qualità della nostra fede. Ripenso ad alcune confessioni che iniziano più o meno con questo ritornello: "Non ho ucciso, non ho rubato, non ho bestemmiato. Cosa devo confessare?". Oggi la Parola di Dio ci da una risposta che esige la conversione del cuore alla novità di Gesù.

Non giustificarti perché non hai ucciso. Chiediti piuttosto quanta vita è passata nei tuoi gesti, nelle tue parole, nelle tue scelte quotidiane. Quanto amore si è moltiplicato e condiviso tra le tue mani. Esistono molti modi di uccidere. Certe parole e certi silenzi sono più affilati della spada. Certe distanze sono più letali di una cannonata.

Non sentirti a posto perché non hai rubato. Chiediti piuttosto quanto hai saputo donare, come ti sei messo in gioco nelle relazioni, quanto amore hai investito negli incontri che la vita ti ha offerto. Chiediti che ne hai fatto dell'amore che è nelle fibre del tuo corpo: l'hai moltiplicato nel dono o l'hai ammuffito nel possesso?

Non sentirti sollevato se non hai bestemmiato. Chiediti piuttosto quanto la tua vita e le tue parole sono state un inno di lode a Dio e al suo amore. Ci sono bestemmie mute, senza voce, cresciute nel rancore e alimentate da delusioni e frustrazioni verso un Dio che è solo la proiezione dei nostri desideri e bisogni.

Coraggio, cari amici! Il Rabbì di Nazareth ci invita ad una vita nuova, guidata dal suo Spirito, sostenuta dalla Parola e saziata dal Pane di Vita. Solo dentro questa novità di vita saremo davvero discepoli beati, salati e luminosi!
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven feb 18, 2011 4:20 pm

Immagine Mio grande Cuore, prima viene il Tuo dono e poi la ns risposta: sempre... sempre prima Tu, prima di ogni risveglio, prima di ogni notizia, prima di ogni passo... prima di ogni tutto, Tu che sei il Tutto che ama e Tutto comprende dentro di sé, ma nn imprigiona, nn incatena, nn stringe fino a far male... prima di tutto Tu, che primo fra tutti accogli e, semplicemente, ancora accogli e accogli ancora e nn ti stanchi, e accogli...

...essere accolta da Te: qs io desidero, e sorrido come esaudita xchè so che Tu mi hai già accolta, da sempre, per primo...

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun feb 21, 2011 8:55 am

  • Immagine Perfetti sì, ma nell'amore...
Settimana piena. Percorsi di catechesi, coppie che si preparano al matrimonio cristiano, programmazioni da annodare tra di loro, giornate intense di incontro tra i giovani preti della mia Diocesi, tempi di incontro personale con adolescenti e giovani, situazioni famigliari da accogliere e da accompagnare.

Sento che corro il rischio di essere frammentato, diviso, spezzettato. Cerco un punto di unità, una prospettiva di sguardo che mi permetta di cogliere l'intreccio sotterraneo che unisce i fili della mia vita. Stacco telefono e citofono. Cerco un tempo di silenzio. Mi siedo davanti alla Croce e ritorno alla Parola di Gesù consegnata alla Chiesa.

Il brano evangelico che la liturgia ci propone questa settimana, riguarda gli ultimi due insegnamenti di Gesù che, a differenza di quelli della scorsa settimana, non riguardano comandamenti presi dal decalogo e - soprattutto - non sono dei divieti. Entrambi riguardano le nostre relazioni e il nostro allenamento nell'amore. Il tema della gratuità che intreccia i due comandamenti è quella che ci fa perfetti nell'amore, come il Padre. Il Rabbì non ci chiede perfezione nei codici, nei cavilli o nei regolamenti. Ci vuole perfetti, certo, ma nell'amore.

Andiamo con ordine. La legge del taglione, che troviamo in Esodo 21, 23, restringeva la vendetta e stabiliva un'equivalenza esatta per ogni torto subito. Ma Gesù propone una via diversa, la via della non-vendetta, della non-resistenza. Gesù blocca la spirale della violenza. L'odio non deve più richiamare altro odio. La violenza non deve produrre altra violenza. Penso a Gesù, alla sua passione. A tutta la violenza, alle torture e alle umiliazioni non ha risposto nemmeno con una parola.

L'ultimo insegnamento di Gesù è il più sconvolgente e il più radicale. É quello che va persino contro il buon senso, davanti al quale la bontà umana arretra e per il quale il mondo dovrebbe guardarci come dei pazzi. Sì, dovrebbe… Gesù ci propone una dilatazione dell'amore: il tuo prossimo è anche il tuo nemico. Il tuo prossimo è la persona che odi. Quella che non riesci a perdonare, che ti fa ribollire il sangue, che ti fa cambiare strada. Quella persona è il tuo prossimo da amare e per la quale pregare.

Il verbo che l'evangelista usa per indicare questa qualità dell'amore, ha in sé l'idea della pienezza, della gratuità e della totalità. Il discepolo è chiamato a questo amore. Il Maestro non scherza, ci chiede il meglio di noi. Gesù ci consegna un programma di allenamento del cuore da realizzare con l'esperienza e con il soffio dello Spirito.

É un amore che chiama a raccolta tutte le forze che sono nell'uomo.
É un amore che ci rende perfetti come il Padre che è nei cieli.
É un amore che ci rende quello che siamo: figli del Dio dell'amore.

A tutti gli appassionati della Parola consiglio di dare un'occhiata all'iniziativa Bibbia in tasca, in collaborazione fra l'edizioni Ancora e la Diocesi di Como: buona settimana.
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab feb 26, 2011 9:46 am

Immagine Mio grande Cuore, l’amore, molto semplicemente il ns volerci bene e il ns voler bn alla vita, ci regala gioie anche nei momenti + bui... alcune volte è stato imbarazzante ammettere, tra le lacrime e il non saxe cosa era meglio fare, che eravamo cmq felici di essere vivi e insieme in ql momento... e quella gioia da dove veniva se non da quel Dio che è Amore, davanti al quale ci siamo uniti e che ci ha amato da sempre solo per il fatto che Lo abbiamo tirato in mezzo? anche senza capire bn quale grande cosa sia questo ns Dio...

...nel tempo, abbiamo toccato con mano che nn è necessario essere in assenza di dolore x essere nella gioia, e abbiamo anche toccato con mano che nn ci è possibile dimostrare nulla agli uomini se nn lasciare passare dai ns occhi il sorriso di Dio: e qndo qs miracolo riesce, tt il resto è grazia!

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun feb 28, 2011 10:07 am

  • Immagine Anzitutto
Non c'è niente da fare, alla Parola non si sfugge. Se abbiamo ancora un briciolo di onestà spirituale, dobbiamo ammettere che questo brano di Vangelo ci fotografa in pieno e ci mette a nudo. Gesù conosce meglio di chiunque altro il nostro cuore e sa che certe cose abbiamo proprio bisogno di sentircele dire…

Il verbo "preoccuparsi" fa un po' da ritornello a tutto questo brano, e spesso anche della nostra quotidianità... Esso sottolinea certamente una serie di atteggiamenti positivi, cioè la laboriosità, l'attenzione, l'impegno; ma anche una serie di comportamenti che devono aver nulla a che fare con il discepolo di Gesù: l'ansia, l'affanno e l'angoscia.

Il discepolo vive nella fiducia del Padre; fa quello che deve fare, svolge con attenzione il suo lavoro, adempie ai suoi impegni, ma sa che tutto viene da Dio, che la sua mano che nutre gli uccelli del cielo e veste a festa i gigli del campo, provvederà anche alla sua vita.

Il discepolo vive nel mondo, ma senza affanno e senza il fiato corto di chi è convinto che può contare solo sulle sue forze. In gioco è la radice stessa della fede: la fiducia nel Padre.

Vorrei sottolineare che Gesù non dice che le "cose" sono inutili o dannose, ma che non devono minacciare il primato di Dio nel nostro cuore. I beni sono utili, ma non vanno sopravvalutati. Il cibo e i vestiti sono indispensabili alla nostra vita, ma la preoccupazione per la loro gestione e il loro possesso, non deve incatenare tutte le nostre energie e intasare i nostri desideri.

Gesù chiarisce in quale direzione deve orientarsi il cuore dell'uomo: "Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia…" (v.33). C'è un primato fondamentale nell'esistenza del discepolo, c'è un fulcro ordinatore della vita che è la chiave della felicità.

Quando metti al primo posto la cosa più importante, poi ci può stare pure tutto il resto. Ma se quel posto è vuoto, rimane vuoto anche il cuore. Se la vita si aggrappa a certezze illusorie si è esposti ad ogni vento, si diventa fragili e inconcludenti. A lungo andare tutto perde di significato e di freschezza.

Coraggio, cari amici, lasciamo che la Parola ci metta a nudo, ci scuota e ci provochi sulla nostra fede. La nostra vita è nelle mani di Dio. Possiamo forse desiderare un posto migliore? Buona settimana.
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 01, 2011 10:11 am

  • L'ottava nota
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 01, 2011 10:12 am

  • Immagine

        • La Serva del Signore ispiri il nostro sì alla volontà di Dio...
    • Ave, o Maria,
      piena di grazia:
      il Signore è con Te!

      Tu sei benedetta fra le donne
      e benedetto è il frutto del Tuo seno, Gesù.

      Santa Maria, Madre di Dio,
      prega per noi peccatori:
      adesso e nell’ora della nostra morte. Amen
    [/color]
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven mar 04, 2011 8:27 am

      • Immagine Manto a san Giuseppe, nella prima settimana
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

O Dio, vieni a salvarmi! Signore vieni presto in mio aiuto...
  • Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo: come era nel principio, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen
Gesù, Giuseppe e Maria: vi dono il cuore e l'anima mia.
Gesù, Giuseppe e Maria: assistetemi nell'ultima agonia.
Gesù, Giuseppe e Maria: fate che l'ultimo mio cibo sia la Santissima Eucaristia.
Gesù, Giuseppe e Maria: spiri in pace con voi l'anima mia.
  • San Giuseppe, prega Gesù che venga nell'anima mia e la santifichi.

    San Giuseppe, prega Gesù che venga nel mio cuore e lo infiammi di carità.

    San Giuseppe, prega Gesù che venga nella mia intelligenza e la illumini.

    San Giuseppe, prega Gesù che venga nella mia volontà e la fortifichi.
  • Ave Giuseppe,
    uomo giusto:
    il Signore è con te!

    Tu sei benedetto fra tutti gli uomini
    e benedetto il frutto di Maria, tua Sposa fedele, Gesù.

    San Giuseppe, degno Padre putativo di Gesù ,
    prega per noi peccatori ed ottienici la divina Sapienza
    adesso e nell'ora della nostra morte. Amen
O san Giuseppe, difendi la Santa Chiesa da ogni avversità e stendi su ciascuno di noi il tuo patrocinio: così sia!



Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » sab mar 05, 2011 8:55 am

Immagine Mio grande Cuore, leggo della tua santa figlia teresina di lisieaux, che in unico atto d’adorazione contemplava Te Divino Bambino e il Tuo Santo Volto: “Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo...”

...sì, amare soltanto per Te, xchè tutto qllo che amiamo da Te viene e a Te ritorna, amarlo soltanto per Te è la giusta direzione... ma nn sn degna io di amare soltanto x Te se Tu, mio grande Cuore, nn mi doni la grazia di poterlo fare: qnta miseria in qs piccolo cuore, qnta pochezza e limite e grigiore e terra arida e polverosa... ma se io nn Ti sn fedele, Tu lo sei con me xchè nn puoi venir meno alla Tuo essere fedele x sempre, infinitam misericordioso...

...così chiedo “Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo...” e vivo come già esaudito il mio pregare: con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun mar 07, 2011 8:46 am

  • Immagine Fondamenta
Questa sera ho incontrato i ragazzi di I e II superiore. I misteriosi sentieri dello Spirito hanno fatto in modo che il tema proposto per il nostro incontro avesse come centro proprio il brano di Vangelo della prossima domenica. Suor Lety presenta il testo, lo commenta e poi cerchiamo attualizzazioni e spunti per il confronto.

Che vuol dire - oggi - costruire sopra fondamenta solide? Che vuol dire ascoltare e mettere in pratica la Parola? Cosa è sabbia e cosa è roccia?

Nella geniale narrazione di Gesù, sono contrapposti due progetti di costruzione, due uomini alle prese con le fondamenta stesse della loro casa. Proprio in questa scelta, in questo discernimento, sta la distinzione evangelica tra saggezza e stupidità, tra prudenza e stoltezza.

Chi costruisce sulla roccia è chi ascolta la Parola e la mette in pratica, cioè sceglie Gesù come roccia sicura su cui costruire la sua vita: questa è saggezza.

Chi costruisce sulla sabbia è chi ascolta la Parola ma non la mette in pratica, cioè costruisce la sua vita senza fondamenta sicure, allo sbaraglio: questa è stupidità.

La parabola di Gesù contrappone, dunque, due atteggiamenti: ascoltare e fare, ascoltare e non fare. Proprio su questo, dice il Rabbì di Nazareth, si misura l'autenticità, la verità della fede.

L'entusiasmo non basta. L'effervescienza spirituale non porta a nulla. Le sterili manifestazioni esteriori lasciano il tempo che trovano.

La solidità della fede si decide nelle scelte domestiche, nella quotidianità riletta a partire dal Vangelo, in scelte coraggiose sostenute dalla forza della preghiera. Ripenso ai volti dei meravigliosi ragazzi con cui ho condiviso questa serata. Mi ha commosso la franchezza con cui alcuni di loro hanno cercato di calare questa Parola nella loro vita.

Ascoltare e mettere in pratica la Parola di Gesù è non vergognarci di essere qui; è dire senza paura che alla domenica andiamo a Messa e un paio di pomeriggi alla settimana li passiamo in Oratorio; è rispondere con un sorriso a chi ci prende in giro perché andiamo a sciare con il don; è non vergognarci che settimana prossima salteremo un allenamento per andare alla Messa del mercoledì delle Ceneri… Grazie ragazzi, mi avete aperto il cuore.

E per te, amico lettore, cosa vuol dire ascoltare e mettere in pratica la Parola?

Buona settimana
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 08, 2011 9:25 am

Immagine Mio grande Cuore, adorarTi Cristo Crocifisso e indugiare sul Tuo Santo Volto è fonte di grande grazia e consolazione: tanto più noi Ti fissiamo nel ns cuore come Uomo dei dolori, tanto più Tu rendi i ns piccoli dolori passi leggeri verso la Meta...
  • Immagine

    • Nella memoria di questa passione
      noi ti chiediamo perdono, Signore
      per ogni volta che abbiamo lasciato
      il tuo fratello morire da solo.

      Nella memoria di questa tua morte,
      noi ti chiediamo coraggio, Signore
      per ogni volta che il dono d’amore
      ci chiederà di soffrire da soli.

      Nella memoria dell’ultima Cena
      noi spezzeremo di nuovo il tuo Pane
      ed ogni volta il tuo Corpo donato
      sarà la nostra speranza di vita.

      • Noi Ti preghiamo, Uomo della Croce:
        Figlio e fratello noi speriamo in Te
    [/i][/color]
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer mar 09, 2011 11:01 am

  • Immagine mercoledì 9 marzo 2011, inizio del cammino quaresimale
Signore della mia vita
  • Signore della mia vita, allontana da me
    lo spirito dell'ozio, della tristezza,
    dell'amore per il dominio e le parole vane.

    Accorda al tuo servo
    lo spirito di temperanza e di umiltà,
    di perseveranza e la carità che non verrà mai meno.

    Sì, mio Signore e mio re,
    concedimi di vedere i miei peccati
    e di non giudicare il mio fratello.

    Perché tu sei benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
    • Efrem il Siro: preghiera ortodossa per la Quaresima
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      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

Bloccato
[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1266: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable

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