DENTRO DI ME ... AI MIEI NONNI

Giammarco... perchè credo in Dio, le mie poesie e un po' della mia vita

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Giammarco De Vincentis
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DENTRO DI ME ... AI MIEI NONNI

Messaggio da Giammarco De Vincentis » lun dic 14, 2015 6:18 pm

Solo adesso comincio a capire, perché mio nonno Quintilio, teneva sempre un cappello di lana e un paio di babousche ai piedi, nonostante che nella sua casa, il camino era sempre acceso, mentre a noi nipoti, ci raccontava come si viveva durante la guerra.
Ho capito perché nonna Vincenzina alimentava di continuo con la legna il camino e si sedeva poi, li accanto a fare la maglia con i ferri, ed ascoltava sempre le stesse cose, senza interrompere e mio nonno che diceva! è vero Vincenzi'?, mentre io lo sentivo, con il naso all'insu' imbambolato, come se raccontasse una fiaba .
Ho capito perché le mattine quasi sempre mi alzavo prima dell'alba, per farmi portare nei campi al lavoro con loro, sul carro che tutti i giorni li conduceva al lavoro e la sera mentre il sole tramontava, li riportava a casa.
Mio nonno mi diceva ogni volta che potevo restarmene a casa tanto da grande avrei avuto chi sa quanti cavalli, tutti per me, ed almeno un carro con le ruote dorate.
Mia zia la piu' piccola di nove fratelli, mungeva le mucche, anche se indossava lo stesso camice di mia nonna, era giovane, aveva la pelle liscia, capelli boccolati era la piu' bella di tutto il paese, per me.
Vienna si chiamava e sposò un carabiniere, lo stesso che la portava al cinema la domenica, solo però se portavano anche me a fare da guardia, si sentivano sicuri i nonni, ma io qualche ho volta ho chiuso un occhio, mentre scartavo una caramella che lo zio mi dava, loro si prendevano per mano a luci spente.
Ho capito perché mia madre mi lasciava spesso con loro, lei aveva il rumore delle bombe ancora nella testa e ancora oggi quando sente il rumore dei tuoni, durante i temporali, su chiude dentro casa, spegne le luci e mette la testa sotto il cuscino nel letto.
Ho capito perché mio padre mi ha insegnato tutto senza parlare, perché io facessi lo stesso con quelli che verranno dopo di me, a chi loro non ha potuto raccontare una storia, perché il libro delle fiabe gia da allora, è chiuso per sempre.
Sto cercando di conoscere me, che ho poco da dire, è come se non trovassi piu' le parole o che nessuno ascolta più, perché ha la mente occupata a pensare a domani.
I miei nonni non avevano internet, non c'era la tv
Io invece ho perso la voce, non parlo, ma scrivo, anche se ho il camino in casa e la legna accatastata in garage, è spento da anni, da quando ho acceso il pc, ma porto lo stesso un cappello e le calze di lana e forse ho capito perché.


Giammarco De Vincentis
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